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Banche - page 5

Banca Valsabbina acquista il 9% di Opstart (crowdfunding)

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Banca Valsabbina allarga il proprio “Network Fintech” ed entra nel mercato del “crowdfunding: il Consiglio di Amministrazione dell’istituto bresciano ha infatti dato il via libera all’accordo per l’acquisizione del 9% del capitale di “Opstart”, Fintech bergamasca tra i leader del settore.

L’operazione – subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive – permette alla Banca di proseguire nell’ambito della Strategia Fintech, diversificando ulteriormente le fonti di business ed entrando nel “crowdfunding” (o del c.d. “finanziamento collettivo”), canale alternativo per la raccolta di capitali di rischio on-line, rivolto ad un “pubblico” di possibili investitori che intendono in particolare veicolare risorse verso l’economia reale.

La collaborazione con Opstart, uno dei più importanti portali on-line di “equity crowdfunding” (collocamento di capitale azionario),“debt crowdfunding” (collocamento di obbligazioni e titoli di debito) e “lending crowdfunding” (finanziamento peer-to-peer) permetterà alla Banca di favorire l’avvicinamento delle imprese a questo innovativo canale di raccolta di capitali, sottoposto tra l’altro alla vigilanza della Consob e nato appositamente per favorire lo sviluppo di aziende e start-up.

Opstart è una PMI innovativa costituita nel 2015 con sede a Bergamo, che opera attraverso diversi portali con l’obiettivo di gestire al meglio le opportunità offerte dal crowdfunding. Oltre alla consolidata area di business relativa all’equity crowdfunding, Opstart negli anni si è evoluta dando vita a un vero e proprio hub in grado di offrire ad aziende e investitori tutti gli strumenti di finanza alternativa che si basano sul crowdfunding. All’interno del fintech hub di Opstart, trovano spazio Crowdlender, portale specializzato in prestiti digitali peer-to-peer, Crowdbond, divisione dedicata al collocamento online di bond e minibond, Crowdre, sezione dedicata al Real Estate Crowdfunding, e infine Crowdlegal®, segmento lanciato da poche settimane che si occuperà di Legal Action Crowdfunding®, cioè finanziamento di azioni legali.

Inoltre, Opstart negli anni ha introdotto sul mercato le principali innovazioni del settore, tra cui il regime alternativo di intestazione delle quote e Crowdarena, la prima bacheca online dedicata alla pubblicazione di annunci di acquisto e vendita di quote e azioni di Startup e PMI che hanno effettuato raccolte in equity crowdfunding sul portale. Nel 2019 ha poi lanciato la piattaforma Crowdlisting®, attraverso la quale le PMI italiane hanno l’opportunità di replicare in economia le IPO in borsa, grazie all’unione di equity crowdfunding e direct listing. Risale invece all’anno scorso l’invenzione del Crowdbridge®, innovativa operazione di finanziamento ponte (Bridge Financing), pensato per permettere alle Startup e alle PMI di ottenere capitali in attesa di un evento finanziario certo. Ultima, non per importanza, è l’attenzione di Opstart alla sostenibilità, che si riflette in primo luogo nella selezione di società a loro volta sensibili a queste tematiche. E non solo: nel 2021, infatti, Opstart ha realizzato il suo primo Bilancio ESG e ha iniziato ad abbattere le proprie emissioni di C02 grazie alle foreste di Bambù.

“La Banca è particolarmente sensibile alle esigenze delle imprese del territorio, che spesso necessitano di forme di finanza alternative per permetterne la crescita o l’ulteriore sviluppo, premetteHermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Tramite il crowdfunding ed i portali di Opstart, tra i leader italiani del settore, le aziende possono raccogliere capitale sul mercato ed ottenere finanza sotto diverse forme, ci sono quindi importanti sinergie con il nostro modello di Business, rivolto alle PMI ed alle aziende che vogliono crescere ed investire. Con questa nuova alleanza proseguiamo con la strategia “Fintech”, confermando di credere nelle potenzialità delle partnership tra la Banca ed i nuovi operatori del mercato, favorendo al contempo il finanziamento dell’economia reale, come da nostra mission aziendale”.

“L’ingresso di Banca Valsabbina nel nostro capitale è un traguardo decisivo” –  Spiega Arioldi, CEO di Opstart. “Fin dal lancio del portale di equity crowdfunding, che festeggiamo proprio oggi, Opstart si è contraddistinta sul mercato per la sua capacità di apportare innovazione. Siamo in grado di introdurre soluzioni nuove che rispondono concretamente alle esigenze delle piccole e medie imprese e degli investitori grazie alla nostra conoscenza del mercato finanziario tradizionale, che io e gli altri soci fondatori di Opstart abbiamo maturato sul campo in diversi anni di attività professionale. Nello stesso modo il nostro nuovo partner, Banca Valsabbina, è un istituto storico, con oltre 100 anni di conoscenza del territorio, delle imprese, dei risparmiatori. E proprio per questo sempre attento e sensibile alle nuove opportunità che può offrire ai suoi clienti. La nostra alleanza nasce proprio da qui: dal connubio fra tradizione e innovazione.”

Banca Valsabbina, ecco tutti i numeri del bilancio

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta del 2 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2021, che evidenzia un Utile Ante Imposte di € 50 milioni (+48% rispetto ad € 33,7 milioni del 2020) ed un Utile Netto di € 39,2 milioni, in aumento del 61% rispetto all’importante risultato dello scorso esercizio (€ 24,3 milioni), che già rappresentava il migliore nella storia della Banca.

In considerazione del positivo andamento aziendale – secondo quanto riferisce una nota riportata da Brescia news – all’assembra dei soci sarà proposto un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione Banca Valsabbina per il 2021) è pari quindi al 12% e complessivamente dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) di circa il 45%.

“I risultati confermano l’efficacia del modello di business adottato, che ha permesso di continuare ad affrontare la complessità del quadro macroeconomico e sociale, sostenendo l’economia dei nostri territori e generando al contempo valore per gli stakeholder. Un particolare ringraziamento va quindi a tutto il personale per la continuità dell’opera prestata in una fase emergenziale che ha visto non solo risultati molto positivi ma anche qualità del servizio alla clientela e continuo supporto al territorio, in coerenza con la “mission” della nostra Banca”, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

“I numeri descrivono un altro anno importante nella storia della Banca, che prosegue con una solida crescita delle masse amministrate, con l’ulteriore riduzione dei crediti deteriorati e con il miglioramento delle performance reddituali ed economiche, come confermato dal brillante risultato di esercizio conseguito. Le dinamiche esposte confermano la capacità dell’Istituto di coniugare in modo efficace la propria “tradizionalità” con l’innovazione, al fine di distinguersi in un contesto in continua evoluzione, confermando la ricercata attitudine di stare sul mercato con profitto come intermediario indipendente”, ha aggiunto Barbieri.

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.834 milioni in aumento del 12,4% rispetto al 2020. Tale trend di crescita è da ricondursi sia all’efficacia delle politiche commerciali attuate dalla Banca, anche tramite la propria articolata rete di filiali, sia all’incertezza del contesto generale, che continua ad incidere sulla propensione al risparmio della clientela. Nel corso del corrente anno si intensificheranno gli sforzi finalizzati al trasferimento dei depositi non remunerati verso forme di investimento più profittevoli.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.645 milioni (di cui € 1.893 milioni di raccolta relativa a fondi comuni e polizze assicurative, in progressione del 30%), in aumento di € 500 milioni, segnando una crescita del 23,3%. La positiva evoluzione di tali masse è dovuta al rafforzamento ed all’ulteriore specializzazione delle strutture dedicate alla gestione “qualificata” del risparmio (Private Banking e Banca-Assicurazione), nonché alla trasversalità dell’offerta di prodotti e servizi, anche orientati alla “sostenibilità”. La Raccolta Complessiva ammonta pertanto ad € 7.479 milioni, in crescita del 16%.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.721 milioni, in aumento del 9%. Di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.620 milioni (+ 10,5%). Tra i fattori che hanno concorso all’apprezzabile incremento si rileva l’avvio di nuove relazioni commerciali, nonchè la consolidata esperienza conseguita nell’erogazione dei finanziamenti assistiti da garanzia statale, tra l’altro a minor assorbimento di capitale di rischio.

Sono stati infatti erogati circa n. 5.400 finanziamenti per un importo complessivo di € 920 milioni (-5% rispetto ai € 970 milioni del 2020, anno eccezionale per effetto della Pandemia), di cui oltre n. 2.400 garantiti dal Fondo di Garanzia per un totale finanziato di € 457 milioni. La Banca ha messo inoltre a disposizione nuove forme e servizi di finanziamento nonché, in particolare, linee di credito dedicate e funzionali a finanziare gli interventi edilizi agevolati (“Superbonus” ed “altri bonus fiscali”).

A tale riguardo si precisa che è stato strutturato un efficace e controllato processo di compravendita di tali crediti (gestito tramite un apposito “Desk” interno), che ha supportato attivamente il percorso di riqualificazione energetica del territorio. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari a privati per oltre € 184 milioni, anche a valere sul relativo Fondo di Garanzia che ha agevolato l’accesso al credito degli “under 36”.

I Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” o “NPL”), in continuità con un’ormai consolidata attività di derisking, hanno subito un’ulteriore e sensibile riduzione nel corso dell’anno (- € 62 milioni), passando da € 261 milioni ad € 199 milioni. Anche per effetto di ulteriori operazioni di cessione di “NPL”, il rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti lordi (“NPL Ratio Lordo”) è pari al 5,2%, in sensibile riduzione dal 7,3% del 2020 (9,2% nel 2019). In miglioramento anche il tasso di copertura dei deteriorati, passato dal 46,5% al 49,4% a fine 2021.

Il totale dei Crediti deteriorati netti infine è passato da € 139,7 milioni ad € 101 milioni, con un NPL Ratio Netto che si è in conseguenza ridotto dal 4,1% al 2,7%. Il positivo andamento di tali dati conferma pertanto il continuo miglioramento della qualità del credito, ben rappresentato dall’andamento del “Texas Ratio” (indicatore che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale dei NPL”), il quale si è infatti ulteriormente ridotto attestandosi al 25,8% (ex 38,4%).

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 421,7 milioni (ex € 407,5 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi confermano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Common Equity Tier 1 Ratio (c.d. Cet 1) al 15,3% e da un Tier Total Ratio al 16,6%, largamente superiori rispetto a quelli richiesti dalla Vigilanza. Il Patrimonio Netto è pari a € 401,3 milioni in aumento del 7,4%, comprendendo l’intero utile netto del 2021 di € 39,2 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – al 31 Dicembre 2021 si attesta a quota 42.000. In sensibile crescita infine il numero dei Conti correnti aperti presso le nostre filiali, che passano da n. 90.619 a n. 95.524, segnando un +5,4%.

Il Margine d’interesse ha superato € 100 milioni, in aumento del 21% rispetto allo scorso esercizio, riflettendo l’efficacia delle politiche di impiego degli ultimi anni, nell’ambito di business sia tradizionali che nuovi. L’incremento del “margine” è da ricondurre principalmente alla dinamica positiva degli impieghi verso la clientela ed all’aumento degli interessi sui titoli di debito, allocati in un diversificato portafoglio di proprietà che comprende anche titoli rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”. Anche per quest’anno importante è stato il contributo derivante dagli interessi riconosciuti dalla BCE per le operazioni TLTRO III.

Le Commissioni nette sono risultate anch’esse in crescita (+ € 6,4 milioni) raggiungendo € 45,4 milioni e segnando +16,3%, grazie in particolare al contributo delle commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonché al collocamento di titoli. Tale importante crescita è conseguenza quindi del positivo trend delle masse di raccolta indiretta, nell’ambito di un continuo efficientamento e di una progressiva evoluzione dei servizi della Banca dedicati alla gestione del risparmio, e dei relativi processi di vendita e consulenza.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 178,7 milioni, in incremento del 17,2%, nonostante abbia scontato alcune componenti negative connesse alle ulteriori cessioni di crediti deteriorati (€ 6,9 milioni). Hanno concorso infatti positivamente alla formazione del margine d’intermediazione, oltre alla descritta evoluzione del margine di interesse e delle commissioni nette, anche i risultati consuntivati dalla gestione del portafoglio titoli, che ha risentito del positivo andamento dei mercati nonché della cessione dell’interessenza detenuta in Cedacri (€ 8,1 milioni la plusvalenza lorda). Si segnala inoltre il positivo contributo derivante dall’attività di compravendita di crediti di imposta rivenienti da interventi edilizi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 22,1 milioni, in diminuzione rispetto agli € 28,2 milioni del 2020. La dinamica risente anche dell’evoluzione del portafoglio crediti verso la clientela, concentrato sempre di più su tipologie di credito garantito, nonchè la diminuzione dello stock di deteriorati. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari allo 0,76% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 156,6 milioni (+ 26%).

I Costi operativi ammontano ad € 106,2 milioni (+18%) e, in generale, si può affermare come il relativo aumento sia da attribuire alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, anche nell’ambito di un percorso di continua specializzazione su diverse tipologie di servizio, nonché per effetto di esigenze di compliance normativa. All’incremento delle spese per il personale, oltre all’aumento della forza lavoro, hanno inoltre contribuito le dinamiche salariali afferenti il rinnovo del CCNL. Relativamente invece alla crescita delle altre spese amministrative si segnalano i costi relativi all’Outsourcer informatico e gli oneri relativi al salvataggio di banche in difficoltà ed al “FITD” per la “garanzia dei depositanti”. Per effetto di quanto esposto il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è mantenuto al 59%.

L’Utile ante imposte ammonta a circa € 50 milioni (+ 48% rispetto al 2020), mentre l’Utile Netto si attesta ad € 39,2 milioni, con un importante aumento di quasi € 15 milioni rispetto al 2020. L’utile conseguito, + 61% rispetto al già brillante dato dello scorso esercizio, rappresenta – per la terza volta consecutiva – il risultato migliore nella storia della Banca, nell’ambito delle positive dinamiche descritte. Il Rapporto tra l’utile ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,1%, superiore al 6,8% dello scorso anno, e – nuovamente – tra i migliori nello scenario bancario italiano tradizionale.

Prosegue il processo di razionalizzazione e rafforzamento della rete territoriale, composta da n. 70 filiali, comprendendo la nuova dipendenza di Parma. Al 31 Dicembre 2021 l’organico aziendale contava 752 dipendenti, in crescita rispetto ai 689 del 2020 ed in controtendenza rispetto alle evidenze di mercato.

L’Istituto prosegue infatti il processo di efficientamento dei propri presidi territoriali nonché dei servizi specialistici dedicati, al fine di poter garantire un’offerta sempre più a 360°, cogliendo altresì le opportunità che derivano dai progressi dell’innovazione tecnologica e dai trend di mercato. Si citano a tale riguardo il rafforzamento del Private Banking e l’incremento delle risorse dedicate a tale ambito, l’ulteriore strutturazione di settori specialistici, come il Settore Agricoltura ed il Settore Estero, nonché il sopra menzionato “Desk Superbonus/Ecobonus”.

Importanti saranno anche per il corrente esercizio gli investimenti in ambito Corporate Finance – in sinergia con la partecipata “Integrae Sim” – nonché nel settore Fintech, sulla base di una strategia di continua innovazione e modernizzazione del business. Anche in tale ambito sono infine sempre allo studio nuove operazioni di Finanza strutturata che permettono di confermare il ruolo attivo e dinamico dell’Istituto, in un mercato in cerca di strumenti di finanza c.d. “complementari”.

“Ancorchè nell’ambito di un contesto particolarmente complesso, condizionato dalla Pandemia nonché da uno scenario macroeconomico e geopolitico incerto ed in continuo mutamento, i numeri e gli indicatori esposti evidenziano le positive performance della Banca, che resta sempre al servizio delle famiglie e delle imprese. Anche i dati relativi al primo bimestre del 2022 sono in linea con le aspettative e confermano il positivo trend reddituale. Confidiamo, pertanto, di poter continuare a sostenere il territorio creando valore, con l’obiettivo di assicurare stabilità alla remunerazione dei soci che ci danno fiducia, nella speranza che fatti estranei alla nostra capacità di governo (vedi il conflitto in Ucraina) non influiscano negativamente sull’andamento dei mercati finanziari e sulla voglia di intraprendere delle imprese del nostro territorio di riferimento, oggi particolarmente vivaci”, ha quindi concluso Barbieri.

Università Cattolica, da Fondazione Ubi Banco di Brescia 100 mila euro per gli studenti

in Banche/Economia/Formazione/UBi by

L’Università Cattolica del Sacro Cuore da sempre considera di fondamentale utilità tutte le iniziative che, affiancandosi all’attività didattica di base, aiutino studentesse e studenti a completare il loro percorso formativo e ad approdare al mondo del lavoro con la preparazione che oggi è richiesta dai diversi mercati di sbocco.

Questo orientamento si è incontrato con la disponibilità della Fondazione UBI Banco di Brescia che, anche riconoscendo l’impegno dell’Università Cattolica sulla città con l’apertura del nuovo campus universitario di via della Garzetta, ha inteso mettere a disposizione dell’Ateneo un importo per complessivi 100 mila euro da destinarsi a iniziative a sostegno della popolazione studentesca.

Con questo obiettivo si è quindi deciso di potenziare la possibilità di accedere ai programmi di studio all’estero, mettendo a disposizione una prima tranche da 50 mila euro di borse di studio per tutti gli studenti iscritti alle facoltà della sede bresciana, per agevolare percorsi di specializzazione all’estero.

Entro 31 maggio 2022 verranno aggiudicate 10 borse di studio dell’importo di € 1.500 per chi parteciperà ai programmi “Summer Programs” e di  4 borse di studio dell’importo di € 8.750 per “Study abroad” riservate agli studenti iscritti  nell’a.a. 2021/22 ad un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale  e a ciclo unico

 «La Fondazione Ubi Banco di Brescia – dichiara l’avvocato Pierfrancesco Rampinelli Rota – ha scelto di scommettere sull’alta formazione dei giovani attraverso un sostegno economico che permetta loro un’apertura internazionale, grazie ai programmi già attivi in Università Cattolica. Siamo convinti che investire sulle nuove generazioni sia il modo più efficace per rispondere alle sfide di un mondo sempre più globale e interdipendente e per contribuire nello stesso tempo allo sviluppo del territorio».

«Anche durante la pandemia, il nostro ateneo – sottolinea il Direttore di sede Giovanni Panzeri – accanto ai programmi in presenza ha dato la possibilità di fare esperienze di studio all’estero a distanza, per permettere di internazionalizzare il proprio curriculum anche stando a casa. Ora l’augurio è che possano riprendere le partenze, perché fare esperienze di studio all’estero contribuisce a una crescita personale, culturale e professionale straordinaria. L’iniziativa, così generosamente sostenuta da Fondazione UBI Banco di Brescia, offre l’opportunità di incontrare nuove persone, conoscere nuove culture, imparare nuove lingue e studiare in alcune delle migliori università del mondo: dall’Università di Sidney in Australia, alla Sorbona di Parigi, all’Università di California a Los Angeles o in quella di Santiago del Cile, ma solo per citare a titolo di esempio qualche possibile destinazione».

I Summer programs, sono percorsi di studio più brevi che permettono, per periodi che vanno dalle due fino alle otto/dieci settimane, di fare un’esperienza durante le vacanze quando c’è meno carico di studio, mentre gli Study abroad sono programmi per trascorrere un semestre o un anno accademico all’estero.

Possono presentare domanda gli studenti che abbiano avviato il processo di ammissione e che soddisfino le condizioni previste rispettivamente per i programmi “Summer Programs” e “Study Abroad”.

Le assegnazioni delle borse di studio saranno decise sia in base al merito, sia in base alle fasce di reddito di ciascun candidato.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Btl lancia un sondaggio su 12.000 imprese

in Banche/Btl/Economia by

Una indagine conoscitiva per meglio comprendere la percezione e approfondire l’interesse delle imprese bresciane e lombarde al tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: è questo il primo passo del percorso di avvicinamento al PNRR varato in questi giorni da BTL Banca del Territorio Lombardo. A riportarlo è Brescia news.

Sul tema PNRR – rileva la banca con sede a Brescia – in primo luogo c’è da fare fronte a un problema di comunicazione. La necessità di una informazione che raggiunga la maggior parte delle persone emerge anche da recenti rilevazioni statistiche che indicano lo scarso grado di conoscenza degli italiani rispetto a questo argomento. A ciò si aggiunge il rischio che innanzi a un piano di tali dimensioni economiche, a risorse pubbliche in grado di intervenire in modo massiccio e massivo, ad obiettivi che appaiono davvero straordinari e di così ampio orizzonte, buona parte del tessuto economico del territorio – quello che fa riferimento a realtà economiche medio piccole – non si senta immediatamente chiamata in causa dagli effetti di questi investimenti.

 L’indagine conoscitiva che sarà effettuata in questa prima fase su 12.000 imprese clienti della banca è stata commissionata all’istituto di ricerche Astraricerche di Milano. Grazie a un questionario digitale anonimo di pochi minuti sarà possibile raccogliere indicazioni sul grado di conoscenza e di interesse delle imprese in generale rispetto al Piano Nazionale e in particolare alle sei missioni cardine (M1 – Digitalizzazione, innovazione competitività e cultura; M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica; M3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile; M4 Istruzione e ricerca; M5 Inclusione e Coesione; M6 Salute). Nei prossimi giorni sarà inoltre possibile per chiunque compilare il questionario digitale accedendo sul sito della banca (www.bancadelterritoriolombardo.it) e sui canali social.

L’esito dell’attività di raccolta dei questionari – opportunamente elaborata in un report da Astraricherche – verrà resa pubblica nella prima metà del mese di febbraio.

L’indagine conoscitiva rappresenta per BTL un’attività propedeutica a un’ulteriori iniziative che verranno proposte sul territorio nelle prossime settimane in collaborazione con il Gruppo Cassa Centrale con l’obiettivo di fare informazione e al contempo di mettere a disposizione delle PMI una serie di strumenti di supporto e di consulenza.

“Sull’importanza del più grande piano di sviluppo e di riforma del nostro Paese dal secondo dopoguerra non vi è alcun dubbio – sottolinea il Direttore Generale di BTL Matteo De MaioCome banca locale ci rendiamo conto però che tutto questo ancora non basta a far comprendere l’urgenza del tema per le imprese del nostro territorio, tanto più che i tempi di attuazione dello stesso – e quindi la scelta di non farsi trovare impreparati – non si conteranno in decenni, ma in pochi anni se non mesi, a partire da oggi e fino al 2026.

L’impegno che intendiamo prenderci – consapevoli del nostro ruolo di banca di riferimento locale e delle potenzialità derivanti dalla appartenenza al Gruppo bancario Cassa Centrale – sarà quello di rendere meno distante e più accessibile lo spazio tra le aziende e le realtà del nostro territorio, e le opportunità del più grande piano di sviluppo e riforma del nostro Paese dal secondo dopoguerra”.

Omr: 25 milioni per nuovi investimenti

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BPER Banca e OMR (Officine Meccaniche Rezzatesi) – produttore leader a livello globale di componenti e soluzioni integrate per l’automotive – hanno sottoscritto nelle scorse settimane un accordo di finanziamento di 25 milioni di euro, che andrà a sostenere gli investimenti del Gruppo nelle nuove tecnologie e nei processi innovativi per la transizione.

Nell’anno 2021 – informa una nota pubblicata su Brescia news – il Gruppo ha infatti stabilito un Piano di investimenti che coinvolgerà gli stabilimenti italiani e quelli esteri (USA, Brasile, Cina), per un ammontare di 60 milioni di euro, e che porteranno alla creazione di nuove linee di produzione, con nuovi prodotti tecnologicamente avanzati.

“Questa operazione – ha dichiarato Maurizio Veggio, Responsabile della Direzione Regionale Brescia di BPER Banca – testimonia la nostra attenzione concreta per un’azienda come OMR, che da un lato è una vera eccellenza mondiale nel proprio settore e dall’altro mantiene solide radici territoriali. La collaborazione e il supporto strategico da parte di BPER sono coerenti con il rilevante ruolo nazionale assunto dalla banca e tanto più importanti in questa fase di ripresa, in cui le scelte di investimento sull’innovazione di processo e di prodotto sono fondamentali per impostare una crescita sostenibile e di lungo periodo”.

“Il Gruppo OMR – ha commentato il Presidente Marco Bonometti – è lieto di confermare la collaborazione con BPER Banca, con un intervento a sostegno della crescita e della competitività. Questi investimenti consentiranno al nostro Gruppo di mantenere la posizione di leadership nella componentistica dell’auto, sostenendo la rivoluzione industriale che sta attraversando questo settore. Le trasformazioni globali che interessano il mondo dell’industria vanno affrontate con regole chiare, ma con massicci investimenti in macchinari e competenze, per saper cogliere le opportunità del cambiamento. OMR vuole essere pronta per le sfide del futuro.”.

L’intesa siglata consolida e rinnova la collaborazione già esistente tra OMR e BPER Banca che, grazie a un’interpretazione strategica e operativa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni.

Bcc, nei primi sei mesi del 2021 a Brescia impieghi a 6 miliardi di euro (+4,2%)

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Nonostante le sfide legate alla pandemia ancora in corso, i primi sei mesi del 2021 hanno mostrato segni positivi per le 28 BCC lombarde, che contano 201.767 soci, oltre 1 milione di clienti, 5.701 dipendenti e 776 sportelli*. In Lombardia le banche di Credito Cooperativo sono presenti in 538 comuni, in 126 dei quali operano come unico istituto bancario.

Occasione per comunicare i principali risultati raggiunti dal credito cooperativo lombardo nel primo semestre di quest’anno è stato il Convegno di Studi della Federazione Lombarda delle BCC dal titolo “OBIETTIVO di PROSSIMITÀ: Strategie co-operative per la ripartenza”, che si è tenuto a Venezia il 29-30 ottobre.

Buoni i risultati che emergono dall’analisi delle masse intermediate: 33,3 miliardi di depositi, per una crescita annua pari a +14% (superiore all’incremento medio, del 10,2%, registrato dall’industria bancaria regionale), cui si aggiungono oltre 9,4 miliardi di euro di raccolta indiretta; 24,6 miliardi di euro di impeghi lordi a favore di imprese e famiglie (+4,4% su base d’anno contro il +0,5% dell’industria bancaria); 23,5 miliardi di impieghi vivi con un aumento di +7,1% su base d’anno (contro il +1,4% dell’industria bancaria). In particolare, gli impieghi vivi a medio-lungo termine erogati dalle BCC lombarde alla clientela residente nella regione fanno registrare una variazione ancora più significativa: +12% contro il
+5,2% del sistema bancario.

Riguardo ai settori di destinazione del credito: a giugno 2021 gli impieghi lordi erogati alle famiglie consumatrici lombarde superano gli 8,3 miliardi di euro e presentano un incremento su base d’anno più significativo di quello del sistema bancario complessivo (+4,7% annuo contro +3,6%); oltre 15,3 miliardi di euro sono stati destinati invece a microimprese e imprese del territorio lombardo. In particolare, la variazione annua dei finanziamenti lordi alle imprese del settore produttivo con oltre 6 addetti segna un +3,8% per le BCC, mentre è in calo per l’industria bancaria complessiva con un -0,7% (rispettivamente 8,0% e +1,0% per i soli impieghi vivi).

I risultati delle BCC in provincia di Brescia**

Bene anche i risultati delle BCC presenti nella provincia di Brescia, che registrano nel primo semestre dell’anno oltre 6 miliardi di euro di impieghi (+4,2%, contro il +2,7% dell’industria bancaria) e una raccolta diretta superiore a 8,9 miliardi (+13,5%). In diminuzione le sofferenze del 36,5% rispetto all’anno precedente (contro al -25,2% dell’industria bancaria).

Finanza, Banca Valsabbina stringe un patto con la fintech Modefinace

in Banche/Economia/Finanza/Innovazione/Valsabbina by

Banca Valsabbina e modefinance, agenzia di rating Fintechspecializzata nella valutazione del rischio di credito delle aziende, hanno siglato un accordo di collaborazione finalizzato ad efficientare ed ottimizzare alcuni processi creditizi interni, con particolare riferimento alla pre-valutazione delle società di capitali.

La Banca bresciana, che nel corso di questi mesi ha perfezionato diversi accordi con aziende Fintech, prosegue nell’ambito della propria strategia, con l’obiettivo di avviare anche un percorso di ulteriore implementazione di alcuni tradizionali processi interni. In particolare, con modefinance è stata siglata una partnership strategica che prevede l’adozione della piattaforma tecnologica tigran, soluzione “Rating-as-a-service” sviluppata sulle specifiche esigenze del mondo bancario, che integra le funzionalità di un’agenzia di rating in una piattaforma modulare, automatizzando alcune fasi del processo di valutazione del rischio ed efficientando le relative attività di monitoraggio.

La soluzione, personalizzata dalla Banca, permetterà in particolare di effettuare una pre-valutazione digitale del merito creditizio delle società di capitali, riducendo i tempi di analisi degli operatori ed efficientando i processi creditizi interni, con conseguente ottimizzazione dello sviluppo del business.

“La collaborazione con Modefinance è stata avviata in quanto crediamo nelle partnership tra operatori tradizionali e Fintech, nell’ambito di una positiva e sana contaminazione reciproca. Abbiamo avviato un progetto trasversale, rivedendo alcuni processi interni con l’obiettivo di efficientare l’analisi creditizia e mitigare quindi i rischi tradizionali della Banca, ricorrendo però a tecnologie evolute, rilasciate da una società leader nel suo segmento”, premette Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. “Con questo progetto iniziamo a rivisitare alcune fasi dei processi di credit risk management, cercando al contempo di sviluppare al meglio il business. Innovare e rivedere certi processi è impegnativo e non sarà immediato, ma vediamo diverse opportunità nel Fintech e dobbiamo continuare a coglierle, per rendere sempre più efficiente e moderna la nostra Banca”, ha poi aggiunto Enrico Cremonesi, Viceresponsabile della stessa Divisione.

La digitalizzazione e l’automatizzazione dei processi rappresentano oggi per le banche un fattore di competitività sul mercato” – aggiunge Mattia Ciprian, CEO e co-fondatore di modefinance. “Questa nuova collaborazione conferma la validità delle nostre soluzioni come strumento per efficientare i processi interni di valutazione del credito e come tigran, facilmente integrabile e adattabile alle esigenze delle specifiche realtà che la adottano, sia un valido alleato per gli attori bancari tradizionali e non solo. Un approccio Explainable AI permette alla piattaforma di rispondere velocemente e coerentemente alle evoluzioni di mercato. Soggetti con una forte impronta territoriale, ed una notevole apertura all’innovazione, come Banca Valsabbina confermano la validità delle nostre soluzioni nonché le enormi possibilità, in termini di automazione e digitalizzazione di processo, che il Fintech porta in dote.”

La sfida per il futuro? “Stare investiti”, parola di Toschi (Jp Morgan) nella sede di Bcc Agrobresciano

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La sfida per chi vuole guardare al futuro salvaguardando e possibilmente incrementando i propri risparmi è “stare investiti”. Si è svolto giovedi scorso 23 settembre il primo convegno promosso da BCC Agrobresciano presso la sala polivalente della nuova filiale di Piazza Duomo a Brescia, .

Nella cornice di Piazza Duomo BCC Agrobresciano ha ospitato un incontro dedicato a 20 ospiti, in ottemperanza alle restrizioni anti-Covid, dal titolo “Opportunità e sfide della nuova normalità” al quale ha partecipato una delle figure più illustri di JP Morgan: Maria Paola Toschi. L’incontro è stato organizzato infatti in collaborazione con il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e JP Morgan, primario attore internazionale del settore finanziario. La Dott.ssa Toschi ha tenuto un intervento dal titolo “Variante Delta e Tapering: quali le implicazioni di mercato?” nel quale ha ampliamente raccontato le sfaccettature di questo tema raccontando gli interventi messi in campo dalla BCE, seguiti dalle banche nazionali degli stati membri europei, per sostenere l’economia a seguito della dolorosa crisi sanitaria dovuta al Covid-19. Tradizionalmente, ha raccontato Toschi, le Banche Centrali hanno usato i tassi di interesse come strumento principale per facilitare investimenti e quindi generare redditi e ricchezze. Tassi di interesse bassi significa pagare di meno per attuare un investimento e quindi permette di avare maggiore liquidità a disposizione. Maggiori investimenti e maggiore liquidità sui mercati portano però a un aumento della capacità di spesa, aumento della domanda e, di conseguenza, aumento dei prezzi. Tutto ciò scaturisce nella cosiddetta inflazione.

“Il termine inflazione,” – ha raccontato Toschi – “era quasi uscito dal nostro vocabolario dopo anni di politiche restrittive, mentre nel prossimo futuro torneremo tutti a farci i conti.” Attualmente i Governi e la Banche Centrali stanno tutti spingendo con politiche monetarie molto espansive necessarie per ripartire post pandemia. Questi attori hanno comprato essi stessi titoli – con tassi di interesse bassi e che lo resteranno a lungo – per immettere sul mercato grandi quantità di denaro e aiutare la ripresa. Al contempo le persone ricominciano a chiedere tutti quei beni e servizi cui hanno dovuto rinunciare per oltre un anno – pensiamo all’entertainment o ai viaggi – e maggiore domanda determinerà aumento dei prezzi e quindi inflazione.

Nell’ultima parte del suo intervento Toschi ha spiegato come prepararsi al futuro e a risparmiare nonostante l’inflazione. Investire è la risposta migliore. L’esperta ha utilizzato proprio le parole “stare investiti”, diversificando il più possibile. 

Educazione finanziaria, con Btl arriva anche agli alunni dei Cfp

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Un (piccolo) contributo nel grande mare della educazione finanziaria. Nasce da questi presupposti il progetto formativo che vedrà l’impegno condiviso di BTL Banca del Territorio Lombardo, del centro di coordinamento dei Centri di Formazione Professionale di Brescia, della Fondazione Padernello con l’esperienza maturata in questi anni nel progetto “Verso il Borgo”, e della Associazione Artigiani di Brescia oltre a FEduf, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio che avrà il compito di portare avanti la proposta operativa.

L’educazione finanziaria è sempre più al centro dell’interesse delle istituzioni finanziarie e statali, e del mondo della scuola in particolare. L’importanza di individuare percorsi e strumenti di educazione finanziaria da attuare fin dall’età scolare sta via via trovando riscontri in numerosi ambiti e studi che sottolineano – se mai ce ne fosse bisogno – il profondo legame tra cultura economica dei singoli e la correttezza delle loro decisioni finanziarie. Con tutte le implicazioni di carattere sociale ed economico che questo comporta in prospettiva sulle future scelte in tema di risparmio e previdenza di giovani e famiglie.

Il tema dell’introduzione e della educazione ai temi del risparmio, della pianificazione finanziaria, della imprenditorialità e degli strumenti di pagamento è oggi tanto più importante per coloro che, per la scelta di intraprendere un percorso scolastico di formazione professionale, saranno chiamati in breve tempo a entrare nel mondo del lavoro e a “fare i conti”, non solo con le specificità della propria professione, ma anche con le tematiche finanziarie.

Da qui l’idea di proporre un percorso formativo nell’anno scolastico 2021/2022 dedicato e pensato per gli studenti dei centri professionali della provincia di Brescia finalizzato a suscitare l’attenzione e la sensibilità sui temi dell’educazione finanziaria e della imprenditorialità. Una realtà significativa e preziosa quella dei CFP bresciani non solo numericamente – potendo contare sulla presenza di 19 istituti di formazione per un totale di circa 8.500 studenti – ma anche per la capacità ed efficacia del percorso formativo e nell’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni artigiane.

Il patrimonio di esperienze maturate nei vari ambiti sul tema della formazione, della alternanza scuola-lavoro, hanno suggerito che l’iniziativa dovesse essere portata avanti nell’ambito di un percorso condiviso, coinvolgendo diverse realtà su di un unico obiettivo.

Promotrice della iniziativa BTL Banca che nel 2021 ha avviato un proprio progetto di Educazione Finanziaria in collaborazione con FEDUF – la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio costituita da ABI (Associazione Bancaria Italiana) per promuovere la cultura economica in Italia. Una partnership che si è concretizzata nel corso della scorsa primavera in un ciclo di incontri dedicati agli studenti delle scuole secondarie di II grado della provincia di Brescia sul tema dell’educazione finanziaria che ha visto la partecipazione di oltre 1.300 studenti in rappresentanza di quindici istituti e 52 classi.

Banca Valsabbina, utile netto a 21,5 milioni (erano 8,1)

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta del 1 settembre, ha approvato la situazione patrimoniale ed economica semestrale al 30 giugno 2021, che evidenzia un Utile ante imposte di € 25,4 milioni (ex € 10,5 milioni al 30 giugno 2020) ed un Utile netto di € 21,5 milioni, in forte crescita (+167%) rispetto alla semestrale 2020 (€ 8,1 milioni). Tali notevoli risultati sono stati conseguiti pur attuando una prudenziale politica di accantonamento sul portafoglio creditizio, che ha comportato un aumento delle rettifiche del 46% (includendo anche perdite da cessione di deteriorati per € 3,6 milioni).

“Il risultato, particolarmente positivo, è stato raggiunto nonostante il complesso scenario economico, a conferma della capacità di resilienza e di adattamento alle difficoltà del mercato della nostra Banca. L’utile netto del primo semestre infatti tiene conto di un generalizzato positivo andamento dei ricavi, influenzato solo in parte dalla plusvalenza derivante dalla cessione della nostra partecipazione in “Cedacri”, ma sconta anche un aumento delle rettifiche creditizie e l’ulteriore riduzione dei deteriorati. La Banca sta proseguendo nel suo percorso di crescita e di sviluppo, avvalorato da un generale e sensibile miglioramento degli aggregati patrimoniali ed economici, efficientando ed innovando al contempo il modello di business per interpretare al meglio le esigenze degli stakeholder”, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

“I dati rappresentano la nostra Banca come una realtà dinamica, che sta rispondendo efficacemente alla complessità del contesto e del mercato, contando su indicatori patrimoniali, di qualità del credito e reddituali in progressivo miglioramento negli ultimi 4 esercizi”, ha aggiunto Barbieri.

Nella sottostante tabella sono esposti i principali Aggregati Patrimoniali.

Dati in € migliaiaGiugno 2021Giugno 2020Variaz. %
Raccolta diretta4.497.2413.910.41415,01%
Raccolta indiretta2.547.4351.948.54730,74%
  di cui gestita1.713.4091.303.67931,43%
Raccolta complessiva7.044.6765.858.96120,24%
Impieghi alla clientela3.599.7663.104.90515,94%
  di cui in bonis3.481.9522.927.77818,93%
  di cui deteriorati117.814177.127-33,49%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti3,27%5,70%-42,63%
  di cui sofferenze nette su impieghi netti1,99%3,09%-35,60%
Fondi Propri phased-in419.470402.7254,16%
CET 1 Ratio phased-in15,55%15,44% 
TIER TOTAL Ratio phased-in16,79%16,56% 
Patrimonio netto386.983350.78710,32%
Utile netto21.5428.079166,64%

Al 30 giugno 2021 la Raccolta diretta è pari ad € 4.497 milioni in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2020. La Raccolta indiretta si è attestata ad € 2.547 milioni (di cui € 1.713 milioni relativi a fondi comuni e polizze assicurative) evidenziando una crescita particolarmente significativa (+30,7%) anche rispetto ai trend di mercato.

La Raccolta complessiva supera pertanto gli € 7 miliardi, raggiungendo in particolare € 7.045 milioni (+20%). Il trend di crescita importante delle masse, pur agevolato dal contesto generale, risente positivamente dell’impulso dato dall’attività commerciale e di sviluppo della Banca che, tra l’altro, sta proseguendo con efficacia il percorso di razionalizzazione della propria rete territoriale (costituita da 70 filiali, compresa la nuova Agenzia di Parma).

Gli Impieghi a clientela ammontano ad € 3.600 milioni, anch’essi in sensibile crescita (+16%). Di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.482 milioni (+19%) per effetto della vivace dinamica delle nuove erogazioni a medio termine, con oltre 2.700 finanziamenti concessi nei primi sei mesi dell’anno per circa € 458 milioni (+ 35%). Anche per il 2021 infatti l’Istituto ha sostenuto il territorio nell’ambito di uno scenario ancora complesso per gli effetti della Pandemia, supportando la clientela tramite la concessione di liquidità a valere sulle previsioni dei Decreti Governativi o concedendo moratorie per agevolare i rimborsi (ancora in essere per € 240 milioni).

Prosegue l’attività di derisking e di ulteriore miglioramento della qualità del credito, con uno stock di Deteriorati lordi (Non Performing Loans, NPL) sceso ad € 231 milioni (-63% rispetto allo stock massimo di NPL di € 620 milioni raggiunto nel 2016), anche per effetto di ulteriori cessioni di crediti. Il rapporto tra deteriorati e totale crediti lordi (“NPL Ratio Lordo”) si attesta quindi al 6,2%, in sensibile riduzione dal 9,4% del 30 giugno 2020 (7,3% a fine 2020).

E’ inoltre proseguito l’efficientamento dei processi di monitoraggio, gestione interna e valutazione dei crediti, incrementando le rettifiche al fine di mitigare i possibili impatti dello scenario. Il totale dei Crediti deteriorati netti si è infatti ridotto da € 177,1 milioni ad € 117,8 milioni, con un NPL Ratio Netto che è in conseguenza passato dal 5,7% al 3,3%. Il tasso di copertura dei deteriorati è quindi aumentato dal 42,2% del 30 giugno 2020 al 46,5% a fine 2020, sino a un attuale 49,1%, anche per effetto delle citate politiche di “provisioning”. Il trend positivo di questi indicatori evidenzia una qualità del credito in continuo miglioramento, come sintetizzato anche dell’ulteriore riduzione del “Texas Ratio” (sceso dal 52% del 30 giugno 2020 al 31%).

I Fondi propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 419,5 milioni, in crescita anche per effetto dell’accantonamento di parte del risultato 2020. I Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), confermano la stabilità e la solidità della Banca che, nonostante la sensibile crescita del proprio attivo, evidenzia un Cet 1 Ratio pari al 15,6% ed un Tier Total Ratio al 16,8%, largamente superiori a quelli richiesti dalla Vigilanza.

Il Patrimonio netto riflette anch’esso un importante aumento ad € 387 milioni, anche per effetto dell’allocazione a riserva di parte del risultato dell’esercizio precedente come deliberato dall’Assemblea dei Soci del marzo u.s., in conformità alle disposizioni della Banca d’Italia.

In crescita anche il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – che si attesta a quota 42.680 (ex 41.635). Anche il numero dei Conti correnti aperti presso le nostre filiali risulta in aumento, passando da n. 89.554 a n. 93.743 (+5% circa) nei 12 mesi, confermando l’efficacia delle strategie attuate.

Di seguito sono riportate le principali risultanze del Conto Economico al 30 giugno 2021.

Dati in € migliaiaGiugno 2021Giugno 2020Variaz. %
Margine d’interesse47.45438.91321,95%
Commissioni nette21.40819.6938,71%
Margine di intermediazione90.08165.94936,59%
Rettifiche nette di valore per rischio di credito su A.F.-13.225-11.55114,49%
Risultato netto della gestione finanziaria76.83054.18141,80%
Costi operativi-51.418-43.62517,86%
Utile ante imposte25.41910.496142,18%
Utile netto21.5428.079166,64%

Il Margine d’interesse è pari ad € 47,5 milioni (+22%) per effetto della positiva dinamica degli impieghi, della crescita degli interessi su titoli di debito in proprietà, nonché dell’incremento degli interessi riconosciuti dalla BCE sulle operazioni T-LTRO III, cui la Banca partecipa.

Le Commissioni nette, anche in coerenza con la sensibile crescita della raccolta indiretta, sono risultate in aumento raggiungendo € 21,4 milioni (+8,7%) grazie soprattutto all’incremento delle commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonché al collocamento titoli.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 90,1 milioni, segnando una crescita particolarmente importante (+37%) ed alla quale hanno concorso anche i risultati consuntivati dalla gestione del portafoglio titoli, nell’ambito della quale si è registrata una plusvalenza lorda di € 8,1 milioni (€ 7,5 milioni netti) relativa alla cessione della partecipazione in “Cedacri”. La crescita del margine d’intermediazione ha inoltre permesso di sostenere anche componenti negative derivanti da perdite da cessione di deteriorati per € 3,6 milioni, nell’ambito delle citate attività di “derisking”.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 13,2 milioni, in aumento rispetto agli € 11,6 milioni del primo semestre 2020, anche per effetto di una politica valutativa conservativa nell’ambito di un continuo miglioramento della qualità del credito. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è pertanto cresciuto allo 0,9% su base annua (ex 0,6%). Il Risultato netto della gestione finanziaria si è quindi attestato ad € 76,8 milioni (+42%).

I Costi operativi ammontano ad € 51,4 milioni (+18%) e risentono della crescita delle spese per il personale (735 dipendenti rispetto ai 662 del giugno 2020) e delle altre spese amministrative, che tengono conto in particolare dell’aumento degli oneri relativi al salvataggio di banche in difficoltà ed al “FITD” per la “garanzia dei depositanti”. L’incremento dei costi è principalmente ascrivibile alla crescita della Banca, al sostenimento di costi di compliance normativa ed informatici, nonché all’avvio di nuove iniziative. L’aumento dei costi è stato però più che compensato dalla crescita dei ricavi, permettendo di conseguire un miglioramento del Cost Income (indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione) che si attesta al 57% (ex 66%).

L’Utile ante imposte ammonta quindi ad € 25,4 milioni (+142%), mentre l’Utile netto si attesta ad € 21,4 milioni (+167%), anche per positivi effetti fiscali, confermando un’importante redditività per la Banca, nonostante l’aumento delle rettifiche su crediti e l’ulteriore attività di riduzione dei “NPL.

La Banca sta proseguendo nell’ambito di un processo di revisione ed efficientamento delle strategie di sviluppo e di offerta dei servizi alla clientela, anche al fine di tenere conto delle continue evoluzioni del contesto di mercato. E’ infatti in corso anche un progetto finalizzato a rivedere la strategia di marketing, cercando al contempo di modernizzare i canali comunicativi con la clientela e di digitalizzare maggiormente i processi.

In tale ambito l’Istituto, da sempre vocato a servire al meglio le imprese e le famiglie del territorio, sta continuando ad ampliare ed innovare i propri prodotti e servizi, sviluppando anche nuove aree di business al fine di soddisfare le esigenze del mercato, diversificando le fonti di ricavo con varie iniziative.

A tale riguardo è stato rafforzato il presidio sulle attività di Corporate Finance, anche in sinergia con la partecipata “Integrae Sim”. Inoltre, dopo il “Settore Agricoltura”, è stato istituito un nuovo Servizio, denominato “Sviluppo Imprese”, dedicato a favorire il relativo processo di origination del credito. Da tempo è infine a regime il “Progetto Superbonus”, che permette di supportare la clientela nell’ambito della realizzazione dei vari interventi edilizi agevolati, mettendo a disposizione linee di credito dedicate e strutturando un efficace processo di compravendita di tali crediti, che – ad oggi – ha già permesso di formalizzare acquisti per oltre € 50 milioni.  

La Banca sta infine proseguendo con l’attività di diversificazione del proprio portafoglio titoli ed investimenti, sottoscrivendo strumenti finanziari rivenienti da operazioni aventi come sottostante ad esempio crediti verso la P.A. o finanziamenti concessi da piattaforme Fintech, anche nell’ambito di progetti innovativi.

In tale contesto la Banca ha avviato diverse partnership con aziende “Fintech” ed ha altresì perfezionato alcune operazioni di investimento diretto nel capitale di queste aziende tecnologiche, rafforzando le possibili sinergie. Sono quindi allo studio anche nuove operazioni di finanza strutturata che, sfruttando la digitalizzazione ed i progressi dell’innovazione tecnologica, permetteranno alla Banca di assumere un ruolo attivo in un mercato in continua evoluzione.

L’andamento della Banca ed il risultato conseguito confermano la dinamicità e la reattività dell’Istituto che, ancorchè in un contesto incerto e complesso, sta continuando a supportare i territori di elezione, proseguendo al contempo in un percorso di continuo efficientamento ed evoluzione. Il miglioramento dell’economia, l’andamento positivo dei principali indicatori aziendali e la consolidata redditività della gestione, conseguita nonostante la crescita delle rettifiche, consentono di prevedere un trend positivo per l’esercizio e di delineare un risultato ulteriormente rafforzato rispetto a quelli dell’ultimo triennio; ciò permetterà, seppure nell’ambito dell’approccio prudente che contraddistingue la Banca e coerentemente con le richieste della Vigilanza, di remunerare i nostri soci con un dividendo più premiante rispetto al recente passato”, ha quindi concluso con soddisfazione Barbieri.

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