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Banche - page 5

Bcc Agrobresciano, impieghi cresciuti del 4,3%

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“Possiamo affermare che la Banca performa positivamente su tutti i fronti: buona patrimonialità, ottimo reddito, basso rischio e una crescita incoraggiante.” In particolare, nel corso del 2021, gli impieghi vivi sono complessivamente cresciuti del 4,63 % mentre la raccolta diretta del +7,7% e quella indiretta di un + 9%, spinta soprattutto dalla crescita a due cifre del comparto del risparmio gestito, +18,2%”. A dirlo, in una nota, è Giuliano Pellegrini, Direttore Generale di BCC Agrobresciano, che sintetizza così i dati di bilancio dell’istituto di credito bresciano.

Continua, inoltre, la riduzione del credito anomalo sceso a 2,1% nel rapporto deteriorato netto su impieghi netti. Il TOTAL Capital Ratio sale al 22,75% mentre il Texas Ratio (dato dal rapporto del credito anomalo netto sul patrimonio) scende ulteriormente al 17,91%. Mentre il cost/income si attesta al 70% con una riduzione del 16% rispetto all’anno precedente (“la Banca predilige una crescita più integra a scapito di extra profitti, collegati però a maggiori rischi, soprattutto in una situazione estremamente complessa e difficile come quella attuale”).  L’indice di redditività complessiva, espresso dal ROE, risulta pari al 7,51%, in aumento rispetto allo scorso esercizio (7,29%).

“Lavorando sempre nella giusta direzione, sostenendo soci e clienti con costanza, competenza e professionalità, BCC Agrobresciano, nonostante tutte le difficoltà di un altro anno critico quale è stato quello appena trascorso, è riuscita a perseguire nella propria mission “sempre al tuo fianco per costruire un futuro migliore” dando continuità al trend di crescita registrato negli ultimi anni.”, aggiunge nel comunicato il presidente Osvaldo Scalvenzi.

Btl, bilancio 2021: utile +3,12 milioni

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Un altro anno positivo quello che il Consiglio di Amministrazione di BTL Banca del Territorio Lombardo – presieduto da Ubaldo Casalini – porterà all’approvazione nel corso della prossima assemblea dei Soci della banca bresciana. A dirlo è una nota dell’istituto di credito riportata da Brescia news.

BTL chiude infatti l’esercizio 2021 con un utile di 3,12 milioni di Euro, soprattutto forte di una crescita armonica di tutti i principali indicatori di bilancio e della masse intermediate, e di un deciso incremento della clientela e della base sociale, segno di un sempre maggiore consolidamento del proprio ruolo di banca del territorio.

Grazie alle campagne attivate nel corso dell’anno, il 2021 ha visto infatti crescere la propria presenza sul territorio bresciano e lombardo grazie all’apertura di oltre 7.500 nuovi conti correnti con crescite a doppia cifra anche per quanto riguarda tutti i servizi collegati (Internet banking, carte di credito e debito). In deciso incremento anche la base sociale che a fine anno ha superato la soglia delle 8.000 unità grazie all’entrata di 619 nuovi soci. Una compagine sociale sempre più giovane (+ 286 giovani soci under 35) e a tinte rosa (con l’entrata di quasi duecento nuove socie nel 2021, la presenza delle donne all’interno della famiglia dei soci BTL raggiunge quota 1.815).

Non solo numeri infine. La banca con sede a Brescia conferma attraverso iniziative e partnership “qualificate”, la volontà di essere in sintonia e ascolto del proprio territorio – anche in un contesto di perdurante difficoltà a seguito dell’emergenza sanitaria – con particolare attenzione alle famiglie e al mondo delle imprese.

Il commento del Presidente del Consiglio di Amministrazione, Ubaldo Casalini

“Siamo orgogliosi di presentare i numeri dell’esercizio 2021 che ci mostrano una banca in ritrovata salute e sempre più punto di riferimento per la comunità bresciana, sia dal punto di vista economico che di presenza commerciale e sociale.

Questi risultati sono infatti il frutto di un percorso avviato nel 2018 dall’attuale Consiglio di Amministrazione e che, anno dopo anno, grazie alla determinazione e impegno dei colleghi amministratori e del Collegio Sindacale, ha portato a intervenire sui fondamentali della banca e a consolidare il ruolo del nostro istituto sia dal punto di vista economico, che commerciale e di attenzione alla base sociale.

Un traguardo che si è potuto raggiungere grazie alla convinta e decisiva adesione della struttura organizzativa della banca, dalla Direzione a tutti i collaboratori, a cui va il nostro ringraziamento.

In questi anni siamo cresciuti non solo dal punto degli indicatori di bilancio, ma anche nella quantità e qualità delle relazioni sul territorio, capaci di rispondere alle più moderne esigenze di servizio della clientela grazie al supporto del Gruppo Cassa Centrale, sempre presenti grazie anche alle fortunate partnership con alcune delle eccellenze del territorio bresciano. Siamo e vogliamo essere sempre di più “banca del territorio”, al servizio dei tanti clienti e soci che ogni giorno ci confermano la loro fiducia”.

I numeri del bilancio 2021

Un bilancio positivo quello che la banca con sede a Brescia e appartenente al Gruppo Cassa Centrale Banca di Trento si appresta ad archiviare, che si chiude con un utile di 3,12 milioni di Euro, pur nel contesto di un anno ancora caratterizzato dagli effetti della pandemia da Covid-19 sul territorio lombardo e bresciano.

Per quanto attiene i principali aggregati di bilancio, l’istituto di credito cooperativo vede in crescita il dato delle masse amministrate per conto della clientela, – costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito – che superano i 3 miliardi di euro (3.089 milioni di Euro)  con un aumento del 6,88 %: la raccolta diretta da clientela ammonta a 2.100 milioni di Euro (in aumento del 2,93 sul 2020), mentre prosegue la crescita della raccolta indiretta che sfiora il miliardo di Euro, attestandosi a 989 milioni di euro con una crescita del 16,39 % rispetto all’esercizio scorso.

In aumento anche il dato degli impieghi. I crediti verso clientela, al netto dei dubbi esiti e degli accantonamenti, ammontano a 1.776 milioni di Euro in aumento del 3,77 % (pari a 64,5 milioni di Euro). Crescono i mutui in aumento del 9,81%, in un contesto di sostegno del credito durante il periodo della pandemia Covid-19 ma anche grazie ad iniziative dedicate alle famiglie con l’offerta di mutui “Casa”.

Sul fronte della gestione dei crediti deteriorati, l’azione di BTL è stata indirizzata nell’ottica di accelerare la diminuzione degli NPL; l’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti si attesta al 5,33 % in diminuzione rispetto all’8,71 % di dicembre 2020 (meno 43,74 %), al di sotto della media delle banche aderenti al Gruppo CCB.

Per quanto attiene il risultato economico, il margine di intermediazione si attesta a 76,525 milioni di Euro.  Rispetto ad un margine di interesse in marginale decremento, crescono in modo significativo le commissioni nette che ammontano a 29,484 milioni di euro, in aumento rispetto al 2020 principalmente grazie all’apporto delle attività di collocamento, gestione, intermediazione e consulenza di prodotti finanziari di terzi.

L’utile netto di esercizio, come detto, si attesta a 3,122 milioni di Euro.

A fine 2021 i fondi propri della Banca, ai fini prudenziali, ammontano a 190.9 milioni di Euro, in crescita per effetto dell’utile di esercizio 2021, costituiti da 156.3 milioni di Euro di capitale di classe 1 (Tier 1-T1) e 34.5 milioni di Euro di capitale di classe 2 (Tier 2 – T2).

In termini percentuali, in rapporto alle attività di rischio ponderate, il CET 1 (Cet 1 Capital Ratio) della Banca risulta essere al 13,26%, mentre il TCR (Total Capital ratio) al 16,20 %, entrambi in aumento rispetto all’esercizio precedente.

Partnership e iniziative sul territorio.

Una banca sempre più aperta a collaborazioni e partnership “qualificate”. Il 2021 ha visto proseguire il percorso di radicamento della banca nella comunità bresciana grazie alle collaborazioni attivate con alcune realtà d’eccellenza del proprio territorio.

Vari i fronti di impegno attivi tra cui quello dedicato alla prevenzione e salute per i Soci grazie all’accordo con Fondazione Poliambulanza, con A2A Energia per l’offerta a condizioni agevolate di servizi su luce e gas, sul fronte della cultura e della promozione del patrimonio culturale con Fondazione Brescia Musei, di cui BTL è Educational Activity partner, e con Fondazione Castello di Padernello, e la fortunata collaborazione con Pallacanestro Brescia per la stagione di Lega Basket 2021-2022 con iniziative dedicate anche ai settori giovanili.

È invece recente la collaborazione attivata con FEduf, la fondazione per l’educazione finanziaria, che ha consentito negli scorsi mesi alla banca di attivare un percorso dedicato a circa mille studenti dei centri professionali di Brescia nell’ambito del progetto di educazione finanziaria. All’orizzonte, grazie al recente accordo con Fondazione Cogeme, altre iniziative dedicate al tema della sostenibilità nel segno del dialogo tra istituzioni che hanno in comune il servizio al territorio.

Ultimo in termini temporali, ma che ha già visto alcune iniziative dedicate al mondo dell’impresa, il progetto “PNRR e Imprese” che mira a fornire strumenti di formazione e consulenza rispetto ad un tema che si ritiene decisivo nei prossimi 2/3 anni. Anche questa iniziativa viene ritenuta strategica nell’ottica di una attenzione e vicinanza al proprio territorio.

Banca Valsabbina acquista il 9% di Opstart (crowdfunding)

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Banca Valsabbina allarga il proprio “Network Fintech” ed entra nel mercato del “crowdfunding: il Consiglio di Amministrazione dell’istituto bresciano ha infatti dato il via libera all’accordo per l’acquisizione del 9% del capitale di “Opstart”, Fintech bergamasca tra i leader del settore.

L’operazione – subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive – permette alla Banca di proseguire nell’ambito della Strategia Fintech, diversificando ulteriormente le fonti di business ed entrando nel “crowdfunding” (o del c.d. “finanziamento collettivo”), canale alternativo per la raccolta di capitali di rischio on-line, rivolto ad un “pubblico” di possibili investitori che intendono in particolare veicolare risorse verso l’economia reale.

La collaborazione con Opstart, uno dei più importanti portali on-line di “equity crowdfunding” (collocamento di capitale azionario),“debt crowdfunding” (collocamento di obbligazioni e titoli di debito) e “lending crowdfunding” (finanziamento peer-to-peer) permetterà alla Banca di favorire l’avvicinamento delle imprese a questo innovativo canale di raccolta di capitali, sottoposto tra l’altro alla vigilanza della Consob e nato appositamente per favorire lo sviluppo di aziende e start-up.

Opstart è una PMI innovativa costituita nel 2015 con sede a Bergamo, che opera attraverso diversi portali con l’obiettivo di gestire al meglio le opportunità offerte dal crowdfunding. Oltre alla consolidata area di business relativa all’equity crowdfunding, Opstart negli anni si è evoluta dando vita a un vero e proprio hub in grado di offrire ad aziende e investitori tutti gli strumenti di finanza alternativa che si basano sul crowdfunding. All’interno del fintech hub di Opstart, trovano spazio Crowdlender, portale specializzato in prestiti digitali peer-to-peer, Crowdbond, divisione dedicata al collocamento online di bond e minibond, Crowdre, sezione dedicata al Real Estate Crowdfunding, e infine Crowdlegal®, segmento lanciato da poche settimane che si occuperà di Legal Action Crowdfunding®, cioè finanziamento di azioni legali.

Inoltre, Opstart negli anni ha introdotto sul mercato le principali innovazioni del settore, tra cui il regime alternativo di intestazione delle quote e Crowdarena, la prima bacheca online dedicata alla pubblicazione di annunci di acquisto e vendita di quote e azioni di Startup e PMI che hanno effettuato raccolte in equity crowdfunding sul portale. Nel 2019 ha poi lanciato la piattaforma Crowdlisting®, attraverso la quale le PMI italiane hanno l’opportunità di replicare in economia le IPO in borsa, grazie all’unione di equity crowdfunding e direct listing. Risale invece all’anno scorso l’invenzione del Crowdbridge®, innovativa operazione di finanziamento ponte (Bridge Financing), pensato per permettere alle Startup e alle PMI di ottenere capitali in attesa di un evento finanziario certo. Ultima, non per importanza, è l’attenzione di Opstart alla sostenibilità, che si riflette in primo luogo nella selezione di società a loro volta sensibili a queste tematiche. E non solo: nel 2021, infatti, Opstart ha realizzato il suo primo Bilancio ESG e ha iniziato ad abbattere le proprie emissioni di C02 grazie alle foreste di Bambù.

“La Banca è particolarmente sensibile alle esigenze delle imprese del territorio, che spesso necessitano di forme di finanza alternative per permetterne la crescita o l’ulteriore sviluppo, premetteHermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Tramite il crowdfunding ed i portali di Opstart, tra i leader italiani del settore, le aziende possono raccogliere capitale sul mercato ed ottenere finanza sotto diverse forme, ci sono quindi importanti sinergie con il nostro modello di Business, rivolto alle PMI ed alle aziende che vogliono crescere ed investire. Con questa nuova alleanza proseguiamo con la strategia “Fintech”, confermando di credere nelle potenzialità delle partnership tra la Banca ed i nuovi operatori del mercato, favorendo al contempo il finanziamento dell’economia reale, come da nostra mission aziendale”.

“L’ingresso di Banca Valsabbina nel nostro capitale è un traguardo decisivo” –  Spiega Arioldi, CEO di Opstart. “Fin dal lancio del portale di equity crowdfunding, che festeggiamo proprio oggi, Opstart si è contraddistinta sul mercato per la sua capacità di apportare innovazione. Siamo in grado di introdurre soluzioni nuove che rispondono concretamente alle esigenze delle piccole e medie imprese e degli investitori grazie alla nostra conoscenza del mercato finanziario tradizionale, che io e gli altri soci fondatori di Opstart abbiamo maturato sul campo in diversi anni di attività professionale. Nello stesso modo il nostro nuovo partner, Banca Valsabbina, è un istituto storico, con oltre 100 anni di conoscenza del territorio, delle imprese, dei risparmiatori. E proprio per questo sempre attento e sensibile alle nuove opportunità che può offrire ai suoi clienti. La nostra alleanza nasce proprio da qui: dal connubio fra tradizione e innovazione.”

Banca Valsabbina, ecco tutti i numeri del bilancio

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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta del 2 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2021, che evidenzia un Utile Ante Imposte di € 50 milioni (+48% rispetto ad € 33,7 milioni del 2020) ed un Utile Netto di € 39,2 milioni, in aumento del 61% rispetto all’importante risultato dello scorso esercizio (€ 24,3 milioni), che già rappresentava il migliore nella storia della Banca.

In considerazione del positivo andamento aziendale – secondo quanto riferisce una nota riportata da Brescia news – all’assembra dei soci sarà proposto un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione. Il rendimento (rapporto tra il dividendo in proposta ed il valore medio del prezzo dell’Azione Banca Valsabbina per il 2021) è pari quindi al 12% e complessivamente dà conto di un pay-out (rapporto dividendi pagati/utile netto) di circa il 45%.

“I risultati confermano l’efficacia del modello di business adottato, che ha permesso di continuare ad affrontare la complessità del quadro macroeconomico e sociale, sostenendo l’economia dei nostri territori e generando al contempo valore per gli stakeholder. Un particolare ringraziamento va quindi a tutto il personale per la continuità dell’opera prestata in una fase emergenziale che ha visto non solo risultati molto positivi ma anche qualità del servizio alla clientela e continuo supporto al territorio, in coerenza con la “mission” della nostra Banca”, ha preliminarmente dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

“I numeri descrivono un altro anno importante nella storia della Banca, che prosegue con una solida crescita delle masse amministrate, con l’ulteriore riduzione dei crediti deteriorati e con il miglioramento delle performance reddituali ed economiche, come confermato dal brillante risultato di esercizio conseguito. Le dinamiche esposte confermano la capacità dell’Istituto di coniugare in modo efficace la propria “tradizionalità” con l’innovazione, al fine di distinguersi in un contesto in continua evoluzione, confermando la ricercata attitudine di stare sul mercato con profitto come intermediario indipendente”, ha aggiunto Barbieri.

A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 4.834 milioni in aumento del 12,4% rispetto al 2020. Tale trend di crescita è da ricondursi sia all’efficacia delle politiche commerciali attuate dalla Banca, anche tramite la propria articolata rete di filiali, sia all’incertezza del contesto generale, che continua ad incidere sulla propensione al risparmio della clientela. Nel corso del corrente anno si intensificheranno gli sforzi finalizzati al trasferimento dei depositi non remunerati verso forme di investimento più profittevoli.

La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 2.645 milioni (di cui € 1.893 milioni di raccolta relativa a fondi comuni e polizze assicurative, in progressione del 30%), in aumento di € 500 milioni, segnando una crescita del 23,3%. La positiva evoluzione di tali masse è dovuta al rafforzamento ed all’ulteriore specializzazione delle strutture dedicate alla gestione “qualificata” del risparmio (Private Banking e Banca-Assicurazione), nonché alla trasversalità dell’offerta di prodotti e servizi, anche orientati alla “sostenibilità”. La Raccolta Complessiva ammonta pertanto ad € 7.479 milioni, in crescita del 16%.

Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.721 milioni, in aumento del 9%. Di questi, gli Impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.620 milioni (+ 10,5%). Tra i fattori che hanno concorso all’apprezzabile incremento si rileva l’avvio di nuove relazioni commerciali, nonchè la consolidata esperienza conseguita nell’erogazione dei finanziamenti assistiti da garanzia statale, tra l’altro a minor assorbimento di capitale di rischio.

Sono stati infatti erogati circa n. 5.400 finanziamenti per un importo complessivo di € 920 milioni (-5% rispetto ai € 970 milioni del 2020, anno eccezionale per effetto della Pandemia), di cui oltre n. 2.400 garantiti dal Fondo di Garanzia per un totale finanziato di € 457 milioni. La Banca ha messo inoltre a disposizione nuove forme e servizi di finanziamento nonché, in particolare, linee di credito dedicate e funzionali a finanziare gli interventi edilizi agevolati (“Superbonus” ed “altri bonus fiscali”).

A tale riguardo si precisa che è stato strutturato un efficace e controllato processo di compravendita di tali crediti (gestito tramite un apposito “Desk” interno), che ha supportato attivamente il percorso di riqualificazione energetica del territorio. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari a privati per oltre € 184 milioni, anche a valere sul relativo Fondo di Garanzia che ha agevolato l’accesso al credito degli “under 36”.

I Crediti deteriorati lordi (“Non performing loans” o “NPL”), in continuità con un’ormai consolidata attività di derisking, hanno subito un’ulteriore e sensibile riduzione nel corso dell’anno (- € 62 milioni), passando da € 261 milioni ad € 199 milioni. Anche per effetto di ulteriori operazioni di cessione di “NPL”, il rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti lordi (“NPL Ratio Lordo”) è pari al 5,2%, in sensibile riduzione dal 7,3% del 2020 (9,2% nel 2019). In miglioramento anche il tasso di copertura dei deteriorati, passato dal 46,5% al 49,4% a fine 2021.

Il totale dei Crediti deteriorati netti infine è passato da € 139,7 milioni ad € 101 milioni, con un NPL Ratio Netto che si è in conseguenza ridotto dal 4,1% al 2,7%. Il positivo andamento di tali dati conferma pertanto il continuo miglioramento della qualità del credito, ben rappresentato dall’andamento del “Texas Ratio” (indicatore che sintetizza la “capacità di assorbimento patrimoniale dei NPL”), il quale si è infatti ulteriormente ridotto attestandosi al 25,8% (ex 38,4%).

I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di Vigilanza, ammontano ad € 421,7 milioni (ex € 407,5 milioni). Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza (c.d. phased in), gli stessi confermano la solidità patrimoniale dell’Istituto, rappresentata da un Common Equity Tier 1 Ratio (c.d. Cet 1) al 15,3% e da un Tier Total Ratio al 16,6%, largamente superiori rispetto a quelli richiesti dalla Vigilanza. Il Patrimonio Netto è pari a € 401,3 milioni in aumento del 7,4%, comprendendo l’intero utile netto del 2021 di € 39,2 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci.

Il numero di coloro che detengono azioni della Banca – Soci ed Azionisti – al 31 Dicembre 2021 si attesta a quota 42.000. In sensibile crescita infine il numero dei Conti correnti aperti presso le nostre filiali, che passano da n. 90.619 a n. 95.524, segnando un +5,4%.

Il Margine d’interesse ha superato € 100 milioni, in aumento del 21% rispetto allo scorso esercizio, riflettendo l’efficacia delle politiche di impiego degli ultimi anni, nell’ambito di business sia tradizionali che nuovi. L’incremento del “margine” è da ricondurre principalmente alla dinamica positiva degli impieghi verso la clientela ed all’aumento degli interessi sui titoli di debito, allocati in un diversificato portafoglio di proprietà che comprende anche titoli rivenienti da operazioni di “finanza strutturata”. Anche per quest’anno importante è stato il contributo derivante dagli interessi riconosciuti dalla BCE per le operazioni TLTRO III.

Le Commissioni nette sono risultate anch’esse in crescita (+ € 6,4 milioni) raggiungendo € 45,4 milioni e segnando +16,3%, grazie in particolare al contributo delle commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi nonché al collocamento di titoli. Tale importante crescita è conseguenza quindi del positivo trend delle masse di raccolta indiretta, nell’ambito di un continuo efficientamento e di una progressiva evoluzione dei servizi della Banca dedicati alla gestione del risparmio, e dei relativi processi di vendita e consulenza.

Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 178,7 milioni, in incremento del 17,2%, nonostante abbia scontato alcune componenti negative connesse alle ulteriori cessioni di crediti deteriorati (€ 6,9 milioni). Hanno concorso infatti positivamente alla formazione del margine d’intermediazione, oltre alla descritta evoluzione del margine di interesse e delle commissioni nette, anche i risultati consuntivati dalla gestione del portafoglio titoli, che ha risentito del positivo andamento dei mercati nonché della cessione dell’interessenza detenuta in Cedacri (€ 8,1 milioni la plusvalenza lorda). Si segnala inoltre il positivo contributo derivante dall’attività di compravendita di crediti di imposta rivenienti da interventi edilizi.

Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 22,1 milioni, in diminuzione rispetto agli € 28,2 milioni del 2020. La dinamica risente anche dell’evoluzione del portafoglio crediti verso la clientela, concentrato sempre di più su tipologie di credito garantito, nonchè la diminuzione dello stock di deteriorati. Il costo del credito (incidenza delle perdite da cessione e delle rettifiche di valore su crediti, rispetto al totale crediti netti) è stato pari allo 0,76% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto ad € 156,6 milioni (+ 26%).

I Costi operativi ammontano ad € 106,2 milioni (+18%) e, in generale, si può affermare come il relativo aumento sia da attribuire alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, anche nell’ambito di un percorso di continua specializzazione su diverse tipologie di servizio, nonché per effetto di esigenze di compliance normativa. All’incremento delle spese per il personale, oltre all’aumento della forza lavoro, hanno inoltre contribuito le dinamiche salariali afferenti il rinnovo del CCNL. Relativamente invece alla crescita delle altre spese amministrative si segnalano i costi relativi all’Outsourcer informatico e gli oneri relativi al salvataggio di banche in difficoltà ed al “FITD” per la “garanzia dei depositanti”. Per effetto di quanto esposto il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si è mantenuto al 59%.

L’Utile ante imposte ammonta a circa € 50 milioni (+ 48% rispetto al 2020), mentre l’Utile Netto si attesta ad € 39,2 milioni, con un importante aumento di quasi € 15 milioni rispetto al 2020. L’utile conseguito, + 61% rispetto al già brillante dato dello scorso esercizio, rappresenta – per la terza volta consecutiva – il risultato migliore nella storia della Banca, nell’ambito delle positive dinamiche descritte. Il Rapporto tra l’utile ed il patrimonio netto medio (c.d. “ROE” o “Return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta quindi al 10,1%, superiore al 6,8% dello scorso anno, e – nuovamente – tra i migliori nello scenario bancario italiano tradizionale.

Prosegue il processo di razionalizzazione e rafforzamento della rete territoriale, composta da n. 70 filiali, comprendendo la nuova dipendenza di Parma. Al 31 Dicembre 2021 l’organico aziendale contava 752 dipendenti, in crescita rispetto ai 689 del 2020 ed in controtendenza rispetto alle evidenze di mercato.

L’Istituto prosegue infatti il processo di efficientamento dei propri presidi territoriali nonché dei servizi specialistici dedicati, al fine di poter garantire un’offerta sempre più a 360°, cogliendo altresì le opportunità che derivano dai progressi dell’innovazione tecnologica e dai trend di mercato. Si citano a tale riguardo il rafforzamento del Private Banking e l’incremento delle risorse dedicate a tale ambito, l’ulteriore strutturazione di settori specialistici, come il Settore Agricoltura ed il Settore Estero, nonché il sopra menzionato “Desk Superbonus/Ecobonus”.

Importanti saranno anche per il corrente esercizio gli investimenti in ambito Corporate Finance – in sinergia con la partecipata “Integrae Sim” – nonché nel settore Fintech, sulla base di una strategia di continua innovazione e modernizzazione del business. Anche in tale ambito sono infine sempre allo studio nuove operazioni di Finanza strutturata che permettono di confermare il ruolo attivo e dinamico dell’Istituto, in un mercato in cerca di strumenti di finanza c.d. “complementari”.

“Ancorchè nell’ambito di un contesto particolarmente complesso, condizionato dalla Pandemia nonché da uno scenario macroeconomico e geopolitico incerto ed in continuo mutamento, i numeri e gli indicatori esposti evidenziano le positive performance della Banca, che resta sempre al servizio delle famiglie e delle imprese. Anche i dati relativi al primo bimestre del 2022 sono in linea con le aspettative e confermano il positivo trend reddituale. Confidiamo, pertanto, di poter continuare a sostenere il territorio creando valore, con l’obiettivo di assicurare stabilità alla remunerazione dei soci che ci danno fiducia, nella speranza che fatti estranei alla nostra capacità di governo (vedi il conflitto in Ucraina) non influiscano negativamente sull’andamento dei mercati finanziari e sulla voglia di intraprendere delle imprese del nostro territorio di riferimento, oggi particolarmente vivaci”, ha quindi concluso Barbieri.

Università Cattolica, da Fondazione Ubi Banco di Brescia 100 mila euro per gli studenti

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L’Università Cattolica del Sacro Cuore da sempre considera di fondamentale utilità tutte le iniziative che, affiancandosi all’attività didattica di base, aiutino studentesse e studenti a completare il loro percorso formativo e ad approdare al mondo del lavoro con la preparazione che oggi è richiesta dai diversi mercati di sbocco.

Questo orientamento si è incontrato con la disponibilità della Fondazione UBI Banco di Brescia che, anche riconoscendo l’impegno dell’Università Cattolica sulla città con l’apertura del nuovo campus universitario di via della Garzetta, ha inteso mettere a disposizione dell’Ateneo un importo per complessivi 100 mila euro da destinarsi a iniziative a sostegno della popolazione studentesca.

Con questo obiettivo si è quindi deciso di potenziare la possibilità di accedere ai programmi di studio all’estero, mettendo a disposizione una prima tranche da 50 mila euro di borse di studio per tutti gli studenti iscritti alle facoltà della sede bresciana, per agevolare percorsi di specializzazione all’estero.

Entro 31 maggio 2022 verranno aggiudicate 10 borse di studio dell’importo di € 1.500 per chi parteciperà ai programmi “Summer Programs” e di  4 borse di studio dell’importo di € 8.750 per “Study abroad” riservate agli studenti iscritti  nell’a.a. 2021/22 ad un corso di laurea triennale, un corso di laurea magistrale  e a ciclo unico

 «La Fondazione Ubi Banco di Brescia – dichiara l’avvocato Pierfrancesco Rampinelli Rota – ha scelto di scommettere sull’alta formazione dei giovani attraverso un sostegno economico che permetta loro un’apertura internazionale, grazie ai programmi già attivi in Università Cattolica. Siamo convinti che investire sulle nuove generazioni sia il modo più efficace per rispondere alle sfide di un mondo sempre più globale e interdipendente e per contribuire nello stesso tempo allo sviluppo del territorio».

«Anche durante la pandemia, il nostro ateneo – sottolinea il Direttore di sede Giovanni Panzeri – accanto ai programmi in presenza ha dato la possibilità di fare esperienze di studio all’estero a distanza, per permettere di internazionalizzare il proprio curriculum anche stando a casa. Ora l’augurio è che possano riprendere le partenze, perché fare esperienze di studio all’estero contribuisce a una crescita personale, culturale e professionale straordinaria. L’iniziativa, così generosamente sostenuta da Fondazione UBI Banco di Brescia, offre l’opportunità di incontrare nuove persone, conoscere nuove culture, imparare nuove lingue e studiare in alcune delle migliori università del mondo: dall’Università di Sidney in Australia, alla Sorbona di Parigi, all’Università di California a Los Angeles o in quella di Santiago del Cile, ma solo per citare a titolo di esempio qualche possibile destinazione».

I Summer programs, sono percorsi di studio più brevi che permettono, per periodi che vanno dalle due fino alle otto/dieci settimane, di fare un’esperienza durante le vacanze quando c’è meno carico di studio, mentre gli Study abroad sono programmi per trascorrere un semestre o un anno accademico all’estero.

Possono presentare domanda gli studenti che abbiano avviato il processo di ammissione e che soddisfino le condizioni previste rispettivamente per i programmi “Summer Programs” e “Study Abroad”.

Le assegnazioni delle borse di studio saranno decise sia in base al merito, sia in base alle fasce di reddito di ciascun candidato.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Btl lancia un sondaggio su 12.000 imprese

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Una indagine conoscitiva per meglio comprendere la percezione e approfondire l’interesse delle imprese bresciane e lombarde al tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: è questo il primo passo del percorso di avvicinamento al PNRR varato in questi giorni da BTL Banca del Territorio Lombardo. A riportarlo è Brescia news.

Sul tema PNRR – rileva la banca con sede a Brescia – in primo luogo c’è da fare fronte a un problema di comunicazione. La necessità di una informazione che raggiunga la maggior parte delle persone emerge anche da recenti rilevazioni statistiche che indicano lo scarso grado di conoscenza degli italiani rispetto a questo argomento. A ciò si aggiunge il rischio che innanzi a un piano di tali dimensioni economiche, a risorse pubbliche in grado di intervenire in modo massiccio e massivo, ad obiettivi che appaiono davvero straordinari e di così ampio orizzonte, buona parte del tessuto economico del territorio – quello che fa riferimento a realtà economiche medio piccole – non si senta immediatamente chiamata in causa dagli effetti di questi investimenti.

 L’indagine conoscitiva che sarà effettuata in questa prima fase su 12.000 imprese clienti della banca è stata commissionata all’istituto di ricerche Astraricerche di Milano. Grazie a un questionario digitale anonimo di pochi minuti sarà possibile raccogliere indicazioni sul grado di conoscenza e di interesse delle imprese in generale rispetto al Piano Nazionale e in particolare alle sei missioni cardine (M1 – Digitalizzazione, innovazione competitività e cultura; M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica; M3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile; M4 Istruzione e ricerca; M5 Inclusione e Coesione; M6 Salute). Nei prossimi giorni sarà inoltre possibile per chiunque compilare il questionario digitale accedendo sul sito della banca (www.bancadelterritoriolombardo.it) e sui canali social.

L’esito dell’attività di raccolta dei questionari – opportunamente elaborata in un report da Astraricherche – verrà resa pubblica nella prima metà del mese di febbraio.

L’indagine conoscitiva rappresenta per BTL un’attività propedeutica a un’ulteriori iniziative che verranno proposte sul territorio nelle prossime settimane in collaborazione con il Gruppo Cassa Centrale con l’obiettivo di fare informazione e al contempo di mettere a disposizione delle PMI una serie di strumenti di supporto e di consulenza.

“Sull’importanza del più grande piano di sviluppo e di riforma del nostro Paese dal secondo dopoguerra non vi è alcun dubbio – sottolinea il Direttore Generale di BTL Matteo De MaioCome banca locale ci rendiamo conto però che tutto questo ancora non basta a far comprendere l’urgenza del tema per le imprese del nostro territorio, tanto più che i tempi di attuazione dello stesso – e quindi la scelta di non farsi trovare impreparati – non si conteranno in decenni, ma in pochi anni se non mesi, a partire da oggi e fino al 2026.

L’impegno che intendiamo prenderci – consapevoli del nostro ruolo di banca di riferimento locale e delle potenzialità derivanti dalla appartenenza al Gruppo bancario Cassa Centrale – sarà quello di rendere meno distante e più accessibile lo spazio tra le aziende e le realtà del nostro territorio, e le opportunità del più grande piano di sviluppo e riforma del nostro Paese dal secondo dopoguerra”.

Omr: 25 milioni per nuovi investimenti

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BPER Banca e OMR (Officine Meccaniche Rezzatesi) – produttore leader a livello globale di componenti e soluzioni integrate per l’automotive – hanno sottoscritto nelle scorse settimane un accordo di finanziamento di 25 milioni di euro, che andrà a sostenere gli investimenti del Gruppo nelle nuove tecnologie e nei processi innovativi per la transizione.

Nell’anno 2021 – informa una nota pubblicata su Brescia news – il Gruppo ha infatti stabilito un Piano di investimenti che coinvolgerà gli stabilimenti italiani e quelli esteri (USA, Brasile, Cina), per un ammontare di 60 milioni di euro, e che porteranno alla creazione di nuove linee di produzione, con nuovi prodotti tecnologicamente avanzati.

“Questa operazione – ha dichiarato Maurizio Veggio, Responsabile della Direzione Regionale Brescia di BPER Banca – testimonia la nostra attenzione concreta per un’azienda come OMR, che da un lato è una vera eccellenza mondiale nel proprio settore e dall’altro mantiene solide radici territoriali. La collaborazione e il supporto strategico da parte di BPER sono coerenti con il rilevante ruolo nazionale assunto dalla banca e tanto più importanti in questa fase di ripresa, in cui le scelte di investimento sull’innovazione di processo e di prodotto sono fondamentali per impostare una crescita sostenibile e di lungo periodo”.

“Il Gruppo OMR – ha commentato il Presidente Marco Bonometti – è lieto di confermare la collaborazione con BPER Banca, con un intervento a sostegno della crescita e della competitività. Questi investimenti consentiranno al nostro Gruppo di mantenere la posizione di leadership nella componentistica dell’auto, sostenendo la rivoluzione industriale che sta attraversando questo settore. Le trasformazioni globali che interessano il mondo dell’industria vanno affrontate con regole chiare, ma con massicci investimenti in macchinari e competenze, per saper cogliere le opportunità del cambiamento. OMR vuole essere pronta per le sfide del futuro.”.

L’intesa siglata consolida e rinnova la collaborazione già esistente tra OMR e BPER Banca che, grazie a un’interpretazione strategica e operativa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni.

Bcc, nei primi sei mesi del 2021 a Brescia impieghi a 6 miliardi di euro (+4,2%)

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Nonostante le sfide legate alla pandemia ancora in corso, i primi sei mesi del 2021 hanno mostrato segni positivi per le 28 BCC lombarde, che contano 201.767 soci, oltre 1 milione di clienti, 5.701 dipendenti e 776 sportelli*. In Lombardia le banche di Credito Cooperativo sono presenti in 538 comuni, in 126 dei quali operano come unico istituto bancario.

Occasione per comunicare i principali risultati raggiunti dal credito cooperativo lombardo nel primo semestre di quest’anno è stato il Convegno di Studi della Federazione Lombarda delle BCC dal titolo “OBIETTIVO di PROSSIMITÀ: Strategie co-operative per la ripartenza”, che si è tenuto a Venezia il 29-30 ottobre.

Buoni i risultati che emergono dall’analisi delle masse intermediate: 33,3 miliardi di depositi, per una crescita annua pari a +14% (superiore all’incremento medio, del 10,2%, registrato dall’industria bancaria regionale), cui si aggiungono oltre 9,4 miliardi di euro di raccolta indiretta; 24,6 miliardi di euro di impeghi lordi a favore di imprese e famiglie (+4,4% su base d’anno contro il +0,5% dell’industria bancaria); 23,5 miliardi di impieghi vivi con un aumento di +7,1% su base d’anno (contro il +1,4% dell’industria bancaria). In particolare, gli impieghi vivi a medio-lungo termine erogati dalle BCC lombarde alla clientela residente nella regione fanno registrare una variazione ancora più significativa: +12% contro il
+5,2% del sistema bancario.

Riguardo ai settori di destinazione del credito: a giugno 2021 gli impieghi lordi erogati alle famiglie consumatrici lombarde superano gli 8,3 miliardi di euro e presentano un incremento su base d’anno più significativo di quello del sistema bancario complessivo (+4,7% annuo contro +3,6%); oltre 15,3 miliardi di euro sono stati destinati invece a microimprese e imprese del territorio lombardo. In particolare, la variazione annua dei finanziamenti lordi alle imprese del settore produttivo con oltre 6 addetti segna un +3,8% per le BCC, mentre è in calo per l’industria bancaria complessiva con un -0,7% (rispettivamente 8,0% e +1,0% per i soli impieghi vivi).

I risultati delle BCC in provincia di Brescia**

Bene anche i risultati delle BCC presenti nella provincia di Brescia, che registrano nel primo semestre dell’anno oltre 6 miliardi di euro di impieghi (+4,2%, contro il +2,7% dell’industria bancaria) e una raccolta diretta superiore a 8,9 miliardi (+13,5%). In diminuzione le sofferenze del 36,5% rispetto all’anno precedente (contro al -25,2% dell’industria bancaria).

Finanza, Banca Valsabbina stringe un patto con la fintech Modefinace

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Banca Valsabbina e modefinance, agenzia di rating Fintechspecializzata nella valutazione del rischio di credito delle aziende, hanno siglato un accordo di collaborazione finalizzato ad efficientare ed ottimizzare alcuni processi creditizi interni, con particolare riferimento alla pre-valutazione delle società di capitali.

La Banca bresciana, che nel corso di questi mesi ha perfezionato diversi accordi con aziende Fintech, prosegue nell’ambito della propria strategia, con l’obiettivo di avviare anche un percorso di ulteriore implementazione di alcuni tradizionali processi interni. In particolare, con modefinance è stata siglata una partnership strategica che prevede l’adozione della piattaforma tecnologica tigran, soluzione “Rating-as-a-service” sviluppata sulle specifiche esigenze del mondo bancario, che integra le funzionalità di un’agenzia di rating in una piattaforma modulare, automatizzando alcune fasi del processo di valutazione del rischio ed efficientando le relative attività di monitoraggio.

La soluzione, personalizzata dalla Banca, permetterà in particolare di effettuare una pre-valutazione digitale del merito creditizio delle società di capitali, riducendo i tempi di analisi degli operatori ed efficientando i processi creditizi interni, con conseguente ottimizzazione dello sviluppo del business.

“La collaborazione con Modefinance è stata avviata in quanto crediamo nelle partnership tra operatori tradizionali e Fintech, nell’ambito di una positiva e sana contaminazione reciproca. Abbiamo avviato un progetto trasversale, rivedendo alcuni processi interni con l’obiettivo di efficientare l’analisi creditizia e mitigare quindi i rischi tradizionali della Banca, ricorrendo però a tecnologie evolute, rilasciate da una società leader nel suo segmento”, premette Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. “Con questo progetto iniziamo a rivisitare alcune fasi dei processi di credit risk management, cercando al contempo di sviluppare al meglio il business. Innovare e rivedere certi processi è impegnativo e non sarà immediato, ma vediamo diverse opportunità nel Fintech e dobbiamo continuare a coglierle, per rendere sempre più efficiente e moderna la nostra Banca”, ha poi aggiunto Enrico Cremonesi, Viceresponsabile della stessa Divisione.

La digitalizzazione e l’automatizzazione dei processi rappresentano oggi per le banche un fattore di competitività sul mercato” – aggiunge Mattia Ciprian, CEO e co-fondatore di modefinance. “Questa nuova collaborazione conferma la validità delle nostre soluzioni come strumento per efficientare i processi interni di valutazione del credito e come tigran, facilmente integrabile e adattabile alle esigenze delle specifiche realtà che la adottano, sia un valido alleato per gli attori bancari tradizionali e non solo. Un approccio Explainable AI permette alla piattaforma di rispondere velocemente e coerentemente alle evoluzioni di mercato. Soggetti con una forte impronta territoriale, ed una notevole apertura all’innovazione, come Banca Valsabbina confermano la validità delle nostre soluzioni nonché le enormi possibilità, in termini di automazione e digitalizzazione di processo, che il Fintech porta in dote.”

La sfida per il futuro? “Stare investiti”, parola di Toschi (Jp Morgan) nella sede di Bcc Agrobresciano

in Banche/Bcc/Economia/Tendenze by

La sfida per chi vuole guardare al futuro salvaguardando e possibilmente incrementando i propri risparmi è “stare investiti”. Si è svolto giovedi scorso 23 settembre il primo convegno promosso da BCC Agrobresciano presso la sala polivalente della nuova filiale di Piazza Duomo a Brescia, .

Nella cornice di Piazza Duomo BCC Agrobresciano ha ospitato un incontro dedicato a 20 ospiti, in ottemperanza alle restrizioni anti-Covid, dal titolo “Opportunità e sfide della nuova normalità” al quale ha partecipato una delle figure più illustri di JP Morgan: Maria Paola Toschi. L’incontro è stato organizzato infatti in collaborazione con il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e JP Morgan, primario attore internazionale del settore finanziario. La Dott.ssa Toschi ha tenuto un intervento dal titolo “Variante Delta e Tapering: quali le implicazioni di mercato?” nel quale ha ampliamente raccontato le sfaccettature di questo tema raccontando gli interventi messi in campo dalla BCE, seguiti dalle banche nazionali degli stati membri europei, per sostenere l’economia a seguito della dolorosa crisi sanitaria dovuta al Covid-19. Tradizionalmente, ha raccontato Toschi, le Banche Centrali hanno usato i tassi di interesse come strumento principale per facilitare investimenti e quindi generare redditi e ricchezze. Tassi di interesse bassi significa pagare di meno per attuare un investimento e quindi permette di avare maggiore liquidità a disposizione. Maggiori investimenti e maggiore liquidità sui mercati portano però a un aumento della capacità di spesa, aumento della domanda e, di conseguenza, aumento dei prezzi. Tutto ciò scaturisce nella cosiddetta inflazione.

“Il termine inflazione,” – ha raccontato Toschi – “era quasi uscito dal nostro vocabolario dopo anni di politiche restrittive, mentre nel prossimo futuro torneremo tutti a farci i conti.” Attualmente i Governi e la Banche Centrali stanno tutti spingendo con politiche monetarie molto espansive necessarie per ripartire post pandemia. Questi attori hanno comprato essi stessi titoli – con tassi di interesse bassi e che lo resteranno a lungo – per immettere sul mercato grandi quantità di denaro e aiutare la ripresa. Al contempo le persone ricominciano a chiedere tutti quei beni e servizi cui hanno dovuto rinunciare per oltre un anno – pensiamo all’entertainment o ai viaggi – e maggiore domanda determinerà aumento dei prezzi e quindi inflazione.

Nell’ultima parte del suo intervento Toschi ha spiegato come prepararsi al futuro e a risparmiare nonostante l’inflazione. Investire è la risposta migliore. L’esperta ha utilizzato proprio le parole “stare investiti”, diversificando il più possibile. 

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