Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Associazioni di categoria - page 76

Internazionalizzazione, Regione Lombardia triplica i fondi

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Commercio/Economia/Export/Istituzioni by

“Regione Lombardia ha recentemente triplicato i fondi per l’internazionalizzazione delle imprese. Del resto, il 21% delle aziende lombarde che esporta crea l’80% di valore aggiunto e questo dimostra che bisognava scommettere
sui mercati esteri”. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala intervenendo alla presentazione del progetto “Percorsi di Internazionalizzazione in mercati strategici” di Regione Lombardia, Promos e Unioncamere Lombardia nella sede della Camera di Commercio di Milano in via Meravigli.

Per le imprese che sono già attive sui mercati esteri e vogliono ampliare la loro presenza, Regione Lombardia
nell’ambito di un accordo con Unioncamere ha infatti appena stanziato 1,2 milioni di Euro per realizzare insieme a Promos, azienda speciale della Camera di Commercio, missioni all’estero con componenti imprenditoriali.

Nell’ambito di questo progetto saranno organizzate già nel 2016 missioni imprenditoriali in Sudafrica, Cina, Iran e Marocco e, nel 2017, anche in Colombia, negli Stati Uniti e in Canada, in Kenya e in Kazakistan, in Arabia Saudita e Oman. “L’internazionalizzazione non e’ solo export. Siamo usciti da una fase – ha spiegato il vicepresidente – in cui i Paesi in Via di Sviluppo, che sono diventati potenze economiche grazie alle materie prime, hanno dovuto tagliare i loro bilanci per la crisi dei prezzi di queste commodities. Per cui oggi quei Paesi guardano con estremo interesse alle nostre pmi, che sanno adattarsi in maniera flessibile alle crisi cicliche”.

“Abbiamo una grandissima opportunità. In alcuni settori – ha aggiunto il vicepresidente Sala – la domanda di prodotti e servizi italiani e’ superiore all’offerta”. “Per le misure di supporto – ha anticipato il vicepresidente Sala – abbiamo individuato altre due categorie di imprese per le quali presto presenteremo altri due progetti: le piccole aziende che non sono mai andate all’estero e anche le realtà consolidate”.

Raccolta differenziata e imprese: in Cna il confronto sul “sistema misto” avviato a Brescia

in Ambiente/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eventi/Evidenza by

Lunedì 26 settembre si parlerà di come sta cambiando la gestione dei rifiuti per le pmi cittadine. All’incontro anche l’assessore all’ambiente della Loggia, Gianluigi Fondra

Brescia, 23 settembre 2016 – Il calendario delle assemblee informative del comune di Brescia sul nuovo sistema di raccolta domiciliare combinata dei rifiuti prevede una tappa anche alla Cna di via Orzinuovi 3. Lunedì 26 settembre alle 18.00 nella sala riunioni è in programma un incontro per parlare di come funziona il “sistema misto” e di quali sono le conseguenze sulla gestione dei rifiuti speciali assimilati agli urbani. Un appuntamento pensato soprattutto per le imprese, in questi mesi chiamate a confrontarsi con un nuovo sistema di smaltimento.

Sarà dato spazio al confronto su problemi, soluzioni e opportunità visti con gli occhi delle piccole imprese, anche alla luce dell’esperienza maturata nelle zone cittadine che hanno già adottato il sistema di raccolta combinata. Sistema che è stato avviato ad aprile 2016 e che è già attivo nelle zone gialla e blu; a ottobre partirà nella zona verde, l’area nord-ovest di Brescia.

Interverranno l’assessore all’ambiente del comune di Brescia, Gianluigi Fondra, e i tecnici di Aprica spa che gestisce la raccolta dei rifiuti.

L’incontro è gratuito. Le aziende che volessero parteciparvi possono confermare la propria presenza compilando la scheda di iscrizione disponibile su www.cnabrescia.it .

Contributo della Camera di Commercio di Brescia alle aziende che assumono lavoratori disoccupati prossimi alla pensione

in Camera di commercio/Economia/Evidenza/Lavoro by

La Camera di Commercio di Brescia si fa promotrice di un’importante iniziativa volta a favorire i lavoratori disoccupati prossimi alla pensione.

L’Ente camerale di via Einaudi ha inteso, infatti, dare un significativo apporto, di rilievo sociale oltreché economico, nel contribuire a risolvere un problema che, causa la persistente crisi che attanaglia il mondo del lavoro, rischia di determinare un impatto fortemente negativo su molte famiglie.

In dettaglio, con uno specifico bando, con una fondo di dotazione pari 255.000 euro, le micro e le PMI bresciane operanti in tutti i settori economici potranno beneficiare di uno specifico contributo per l’assunzione a tempo indeterminato (sia full time che part time, con minimo 24 ore settimanali), di lavoratori disoccupati, prossimi alla pensione cui manchino non più di 5 anni di contribuzione per la maturazione del diritto al trattamento pensionistico secondo la normativa vigente.

I lavoratori che si trovano in questa condizione, rischiano infatti seriamente di trovarsi in una sorta di “terra di nessuno” dove all’estrema difficoltà a trovare una nuova collocazione lavorativa, per motivi per lo più legati all’età anagrafica, si aggiunge quella di non riuscire a maturare i requisiti pensionistici.

L’iniziativa assume ancora maggior significato se si pensa che il fondo di dotazione del bando deriva interamente da risorse reperite dagli stanziamenti destinati ai compensi e ai gettoni spettanti agli Amministratori camerali, sia in qualità di componenti della Giunta che del Consiglio, ai quali gli stessi hanno volontariamente e completamente rinunciato.

“Gli Amministratori della Camera di Commercio – commenta il Presidente Giuseppe Ambrosi – hanno inteso sottolineare il significato del loro impegno e del loro spirito di servizio a favore dell’economia e della comunità bresciana con un’iniziativa che assume anche un importante valore simbolico, di fatto anticipando i contenuti della riforma del sistema camerale, attualmente in iter di approvazione, che per l’appunto prevede, tra l’altro, la gratuità degli incarichi amministrativi”.

Gli investimenti oggetto del contributo camerale, ammontante a 4.500 euro per contratti a tempo pieno e a 2.500 euro per contratti part time, con minimo 24 ore settimanali, devono essere effettuati dall’impresa destinataria nel periodo di vigenza del bando, ovvero dal 1.1.2016 al 1.3.2017. E’ consentita la concessione di contributi per n. 2 assunzioni massimo da parte della medesima impresa bresciana.

Ulteriori informazioni in merito al bando, sono reperibili sul sito istituzionale della Camera di Commercio www.bs.camcom.it alla voce contributi alle imprese a partire dalla fine del mese di settembre.

Sivieri (Api) contro le banche: accesso al credito difficile per le Pmi

in Api/Associazioni di categoria/Banche/Economia/Partner by

«L’accesso al credito continua ad essere un problema enorme ed è necessario che le banche inizino a credere di più nelle piccole e medie imprese». Ad affermarlo è Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia, in un incontro di approfondimento dedicato avuto nella sede dell’associazione con il presidente di Confapi Lombarda Fidi, Virginio Novali.

Negli ultimi anni in Italia il credito deteriorato riconducibile alle imprese è triplicato, da circa il 10 al 30%, e ammonta oramai a 260 miliardi di euro. Nel 2008 le sofferenze delle imprese ammontavano a 76 miliardi di euro, nel 2016 hanno superato i 150 miliardi. Una situazione anomala, non paragonabile a quella della Francia o della stessa Spagna. «Le banche hanno avuto molte difficoltà a gestire il credito incagliato, il risultato è che c’è stata una restrizione forte che ha innescato una reazione a catena – ha ricordato Sivieri –: il credito è stato concesso solo alle imprese più virtuose o per le quali ci sono garanzie di altri, dallo Stato in primo luogo, mentre per tante altre imprese l’asticella della concessione del credito è stata messa troppo in alto. Ma se si vuole interrompere questa spirale bisogna che si esca dalla logica dei puri numeri, spesso vecchi e non in grado di fotografare realmente la situazione, e di capire invece i progetti imprenditoriali meritevoli».

É quello che fanno i Confidi legati alle imprese: «Il Confidi oggi – ha sottolineato Novali – cerca di anticipare le necessità del credito attraverso istruttorie plafond che danno alle aziende una credenziale per il sistema bancario e deliberando nella gran parte dei casi ben prima delle banche. In questo modo il Confidi è in grado di fornire alla banca una delibera sostenuta non solo dall’analisi dell’ufficio fidi del Comitato esecutivo ma anche dal parere di un Comitato tecnico composto da imprenditori». Si può guardare la sintesi dell’incontro sul canale Youtube di Apindustria Brescia, nella rubrica «Diamo voce all’imprenditoria bresciana».

Aib, assemblea alla Beretta con Del Rio. Parte l’autostrada della Valtrompia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture/Istituzioni by

Su proposta del Presidente di Aib Marco Bonometti, il Consiglio generale dell’associazione industriali bresciani ha fissato la data della prossima assemblea annuale. L’evento si terrà il 17 ottobre, nello stabilimento della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone Val Trompia. Una scelta non casuale, perché nel pomeriggio farà visita allo stabilimento anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, che proprio nell’occasione potrebbe annunciare l’avvio dei lavori del primo lotto dell’Autostrada della Valtrompia: i sette chilometri tra Sarezzo e Concesio che dovrebbero partire a cavallo del nuovo anno. Tra gli ospiti d’onore dell’evento è atteso anche il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, uno degli ex rivali di Bonometti per la conquista della poltrona più ambita dagli industriali italiani.

Indagine Api: le imprese guardano all’estero, ma il credito scarseggia

in Api/Associazioni di categoria/Export/Tendenze by

Il Centro Studi di Apindustria Brescia ha recentemente indagato lo stato delle attività estere dei propri associati verso i Paesi extra UE, tramite un questionario che ha rilevato l’attività attuale (dettagliandone presenza nelle macro aree e quindi le modalità di ingresso nei singoli Paesi) e l’intenzionalità di sviluppo futuro, correlandole alle difficoltà fino ad ora riscontrate.
Ne è emerso che il 67% dei rispondenti registra ad oggi una presenza in mercati esteri, mentre il 45% circa intende sviluppare o rafforzare rapporti commerciali con Paesi extra europei.
La principale macro area di destinazione è rappresentata da Paesi europei non presenti nell’Unione (verso cui il 49% dei rispondenti ha sviluppato rapporti commerciali), seguito dall’America (40%) e dal Medio Oriente (32%); nella sola Russia si posizionano i clienti del 29% dei rispondenti.
Nell’approccio ai Paesi esteri, la formula preferita è l’esportazione diretta (79% circa), segue l’appoggio a distributori locali (16% circa). Molto più contenuti i casi in cui si esporta tramite filiali commerciali e uffici di rappresentanza, sporadico il ricorso a joint ventures.

Sono numerose invece le difficoltà riscontrate dalle aziende associate che lavorano al di fuori dei confini europei. Quelle di maggior rilievo sono riconducibili sostanzialmente a:
questioni interne/strutturali delle imprese, che per carenza o inadeguatezza di risorse economiche e umane (o per la propria dimensione aziendale) non sono in grado di sviluppare relazioni commerciali al di fuori dei confini nazionali (52,7%);
finanziarie, in primis in termini di accesso al credito (14,45%);
geopolitiche e culturali/linguistiche tra Paesi (27,3%);
legate alla figura del cliente/partner estero, che presenta caratteri strutturali o di affidabilità che limitano l’instaurarsi della relazione commerciale (18,18%).

Nel dettaglio, la difficoltà più frequente è rappresentata dalla mancanza di economicità dell’operazione, in cui si identifica il 22% circa dei rispondenti; tuttavia si annovera anche la carenza di personale dedicato e, sovente, l’inaffidabilità dei partner locali.
Tra le difficoltà finanziarie, domina il rischio Paese (5,5%), ma anche problemi relativi alla bancabilità del potenziale cliente (poco meno del 2%) e al rapporto commerciale (4% circa), che non sembra sicuro per durata, importo o clausole contrattuali imposte.
Nonostante le difficoltà indicate, le imprese dimostrano ottimismo e intenzionalità di ulteriore sviluppo estero (45% circa dei rispondenti), ma anche necessità di supporto nella ricerca di clienti esteri (57,3%). Meno rilevante la richiesta di sviluppare in loco relazioni con partner (23%) o consulenti (8,6%).

FOCUS METALMECCANICO
Le imprese metalmeccaniche si sono dimostrate particolarmente attive verso l’estero; i risultati rilevati paiono in linea con le dinamiche segnalate dal complesso dei rispondenti.
Marcato, per queste imprese, il ricorso all’esportazione diretta. Tra le difficoltà di accesso ai mercati esteri, l’inadeguatezza della struttura aziendale (47% circa) in termini di onerosità (25% dei rispondenti) e di carenza di personale dedicato (18% circa). Le dimensioni aziendali incidono solo per il 3,5%, mentre le difficoltà legate al Paese e al cliente pesano, complessivamente, per il 43% circa.
Anche nel caso del settore metalmeccanico, la ricerca di clienti esteri sembra essere la necessità più sentita nelle aziende (42% dei rispondenti), mentre la ricerca di partner e/o consulenti in loco incide per il 18% circa degli intervistati.

Ancora tre nomine bresciane per Confindustria. Ecco chi sono

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by

Ancora tre nomine bresciane per Confindustria. Il Consiglio di Presidenza ha infatti designato Paola Artioli e Fabio Astori componenti rispettivamente dei Gruppi Tecnici “Formazione professionale e alternanza” e “Lavoro e relazioni industriali” e assegnato una seconda nomina a Paolo Streparava al Gruppo Tecnico “Nuova Manifattura”.

Anche queste nomine vanno a riconoscere il grande lavoro fatto dai nostri imprenditori negli ambiti di riferimento, conseguendo negli anni risultati ragguardevoli anche a livello nazionale.

Per Paola Artioli, VP all’Education di AIB si tratta di una conferma, essendo questo il secondo mandato. “Sono lieta che tutti gli anni di lavoro svolto con AIB sul settore Education vengano riconosciuti ed apprezzati a livello nazionale. Per AIB, l’Education, oltre un servizio per gli Associati, è una missione che si esplicita con il capillare lavoro della Fondazione. Il mio obiettivo sarà lavorare per trovare soluzioni per un progetto che porterà benefici a livello sociale oltre che alle imprese: capire le necessità del mondo del lavoro ed adeguare la proposta formativa, orientando al contempo i giovani verso un percorso che valorizzi i loro talenti e sia spendibile sul mercato”.

Dichiara Fabio Astori, VP di AIB per le relazioni industriali “Sono onorato di essere stato chiamato al tavolo strategico per il lavoro e le relazioni industriali, al quale partecipo con impegno ed entusiasmo. Il mio obiettivo sarà rappresentare le aspettative del mondo produttivo del nostro territorio in materia di innovazione delle relazioni industriali in un’ottica moderna”.

Paolo Streparava VP Sviluppo di impresa, innovazione ed economia di AIB, dichiara: “Sono soddisfatto dell’attenzione rivolta all’Associazione ed alla mia persona su un tema specifico così importante per il mondo manifatturiero. Spero di contribuire ad innovare l’attuale modello produttivo, che deve rileggersi per essere ancora più competitivo in un contesto in costante evoluzione. La digitalizzazione dei processi produttivi è oggi una necessità improrogabile, da implementare con lungimiranza per arrivare ad un modello virtuoso dove bisogno e sostenibilità si incontrano.”

Il presidente di AIB, Marco Bonometti, rinnova la sua piena soddisfazione per queste nuove designazioni che, ancora una volta, confermano la qualità dell’imprenditoria bresciana.

Brescia, 11 settembre

Aib, tre incontri dedicati al rapporto tra scuola e impresa

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione/Partner by

“Dalla Scuola all’Impresa nel territorio bresciano”. Si intitola così il ciclo di incontri promosso da Associazione Industriale Bresciana, per rendere organico il collegamento tra istituzioni scolastiche e mondo dell’impresa in tema di alternanza scuola-lavoro.

Tre gli incontri in programma, indirizzati in particolare ai docenti coinvolti nella progettazione dei percorsi di alternanza. Si comincia mercoledì 14 settembre alle 14.30 all’Its Battisti di Salò (via IV Novembre, 11). Giovedì 15 settembre, sempre alle 14.30, sarà la volta dell’Iis Capirola di Leno (via Marconi, 7), mentre l’ultimo appuntamento si terrà a Brescia nella sede dell’Iis Tartaglia-Olivieri (via Oberdan, 12/e) venerdì 16 settembre alle 14.30.

Durante i seminari, ai quali prenderanno parte rappresentanti di AIB e dirigenti scolastici, saranno illustrati la realtà economica, il contesto aziendale e le figure professionali più ricercate nella nostra provincia, e in particolare nella zona di riferimento, e sarà possibile un confronto diretto con imprenditori e manager.

La partecipazione agli incontri è aperta anche alle aziende interessate al tema dell’alternanza. Per informazioni è a disposizione l’area Education di AIB (tel. 030.2284.546/512 – mail: education@aib.bs.it – #alternanza).

Prima campanella per gli studenti del Liceo “Guido Carli”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono già tornati sui banchi gli studenti del Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli”. Accolti lunedì mattina in sala Beretta dal vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, Paola Artioli, dall’amministratore delegato della Fondazione, Daniele Fano, e dal nuovo dirigente scolastico, Donatella Preti, gli allievi e i loro genitori hanno potuto incontrare i docenti e conoscere l’innovativa offerta didattica del liceo, tra i pochi in Italia a prevedere l’esame di Stato in quattro anni.

“Lingue straniere, internazionalizzazione, nuove tecnologie, valorizzando il merito e la qualità dell’insegnamento. Sono questi i pilastri alla base del nostro progetto”, ha sottolineato il vice presidente di AIB, Paola Artioli, davanti ai ragazzi che, prima di trasferirsi in aula per un nuovo anno scolastico, hanno potuto vedere in anteprima alcune immagini della nuova sede del Liceo Guido Carli, ormai prossima all’inaugurazione.

L’Economia è ferma, serve una sferzata radicale

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Opinioni by

di Douglas Sivieri – Il Governo ha annunciato che la prossima legge di bilancio sarà pro crescita e il presidente del Consiglio ha detto che l’unica ricetta è abbassare le tasse. Molto condivisibile e speriamo che sia vero questa volta perché i segnali delle ultime settimane hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’Italia è ferma. Da troppo tempo, oramai.

Nelle scorse settimane l’Istat ha inanellato una serie di report preoccupanti, l’ultimo dei quali è la nota mensile di lunedì nella quale si osserva che l’economia italiana ha interrotto la fase di crescita e che nei prossimi mesi proseguirà la fase di debolezza. Nei giorni scorsi era stato sempre l’Istat a dirci che l’indice di fiducia è in ribasso, che l’occupazione aveva poco da gioire, che nel secondo trimestre 2016 il Pil è rimasto invariato rispetto al periodo precedente. Gli ottanta euro, la decontribuzione per i nuovi assunti, i bonus dati qua e là non hanno quindi cambiato il verso dell’economia italiana, che continua a muoversi intorno agli zero virgola in più o in meno. Il motivo per cui siamo così fermi è probabilmente proprio questo: tanta, troppa attenzione alla congiuntura, in modo quasi ossessivo, e rimozione al contempo dei problemi di fondo che attanagliano il nostro Paese da ben prima della crisi.

Come ricorda anche l’Istat lo stato dell’economia è condizionato dal contributo negativo della componente interna e dalla caduta produttiva del settore industriale. La domanda interna è in situazione asfittica da troppo tempo, con conseguente avvitamento verso il basso dell’intero sistema: stipendi bassi, difficoltà crescenti per le imprese, mancata nuova occupazione. Un problema che viviamo in modo forte anche nella provincia di Brescia, che da anni si trova ad avere livelli di disoccupazione inimmaginabili fino a pochi anni fa e che, al pari di tante altre provincie, dovrà fronteggiare una radicale trasformazione delle forme stesse del lavoro. Molti lavori, e ancor più avverrà in futuro, stanno infatti scomparendo e per crearne di nuovi serviranno nuove competenze, formazione, capacità di innovazione

Dall’altro, collegato, il problema di fondo della produttività, che negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuta dell’1% rispetto a una media del 17% dei Paesi concorrenti europei. Un dato che si commenta da solo e che trova conferma anche sul fronte della crescita, in Italia sempre più bassa rispetto ai partner europei. Questo per dire che c’è un problema europeo, e dell’area euro in particolare, ma c’è anche un malato italiano.

La soluzione, lo sappiamo, non è semplice e nemmeno di breve periodo. La strada da percorrere è però innanzitutto una: abbassare in modo consistente le tasse, sia per i lavoratori sia per le imprese. Solo in questo modo si potrebbe ridare davvero sollievo alla domanda interna. Tagliare la spesa pubblica, come ha osservato anche nei giorni scorsi l’ex commissario alla revisione della spesa pubblica Roberto Perotti, è una strada lunga e complicata, richiede programmazione e visione. Ma è questo che bisogna fare: tagliare sul fronte della spesa, ridurre le tasse in modo consistente, finalizzare le poche risorse a disposizione in misure estremamente mirate, presentarsi in Europa con un piano credibile e coerente. Di alternative non ce ne sono, troppo tempo è stato perso e ne resta sempre meno a disposizione.

In questi anni tante piccole e medie imprese hanno chiuso anche a Brescia, altre sono riuscite a ristrutturarsi, altre ancora sono a metà del guado. Pensando a queste, all’ossatura del Paese in termini di Pil e occupati, è necessario cambiare verso davvero: pensare, dopo tanto tempo, che basti qualche bonus o incentivo, o che ci si possa accontentare di qualche spostamento millimetrico del Pil non solo è illusorio, ma è foriero di nuovi guai.

  • presidente Apindustria
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