Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Associazioni di categoria - page 74

Aib, assemblea alla Beretta con Del Rio. Parte l’autostrada della Valtrompia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture/Istituzioni by

Su proposta del Presidente di Aib Marco Bonometti, il Consiglio generale dell’associazione industriali bresciani ha fissato la data della prossima assemblea annuale. L’evento si terrà il 17 ottobre, nello stabilimento della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta di Gardone Val Trompia. Una scelta non casuale, perché nel pomeriggio farà visita allo stabilimento anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, che proprio nell’occasione potrebbe annunciare l’avvio dei lavori del primo lotto dell’Autostrada della Valtrompia: i sette chilometri tra Sarezzo e Concesio che dovrebbero partire a cavallo del nuovo anno. Tra gli ospiti d’onore dell’evento è atteso anche il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, uno degli ex rivali di Bonometti per la conquista della poltrona più ambita dagli industriali italiani.

Indagine Api: le imprese guardano all’estero, ma il credito scarseggia

in Api/Associazioni di categoria/Export/Tendenze by

Il Centro Studi di Apindustria Brescia ha recentemente indagato lo stato delle attività estere dei propri associati verso i Paesi extra UE, tramite un questionario che ha rilevato l’attività attuale (dettagliandone presenza nelle macro aree e quindi le modalità di ingresso nei singoli Paesi) e l’intenzionalità di sviluppo futuro, correlandole alle difficoltà fino ad ora riscontrate.
Ne è emerso che il 67% dei rispondenti registra ad oggi una presenza in mercati esteri, mentre il 45% circa intende sviluppare o rafforzare rapporti commerciali con Paesi extra europei.
La principale macro area di destinazione è rappresentata da Paesi europei non presenti nell’Unione (verso cui il 49% dei rispondenti ha sviluppato rapporti commerciali), seguito dall’America (40%) e dal Medio Oriente (32%); nella sola Russia si posizionano i clienti del 29% dei rispondenti.
Nell’approccio ai Paesi esteri, la formula preferita è l’esportazione diretta (79% circa), segue l’appoggio a distributori locali (16% circa). Molto più contenuti i casi in cui si esporta tramite filiali commerciali e uffici di rappresentanza, sporadico il ricorso a joint ventures.

Sono numerose invece le difficoltà riscontrate dalle aziende associate che lavorano al di fuori dei confini europei. Quelle di maggior rilievo sono riconducibili sostanzialmente a:
questioni interne/strutturali delle imprese, che per carenza o inadeguatezza di risorse economiche e umane (o per la propria dimensione aziendale) non sono in grado di sviluppare relazioni commerciali al di fuori dei confini nazionali (52,7%);
finanziarie, in primis in termini di accesso al credito (14,45%);
geopolitiche e culturali/linguistiche tra Paesi (27,3%);
legate alla figura del cliente/partner estero, che presenta caratteri strutturali o di affidabilità che limitano l’instaurarsi della relazione commerciale (18,18%).

Nel dettaglio, la difficoltà più frequente è rappresentata dalla mancanza di economicità dell’operazione, in cui si identifica il 22% circa dei rispondenti; tuttavia si annovera anche la carenza di personale dedicato e, sovente, l’inaffidabilità dei partner locali.
Tra le difficoltà finanziarie, domina il rischio Paese (5,5%), ma anche problemi relativi alla bancabilità del potenziale cliente (poco meno del 2%) e al rapporto commerciale (4% circa), che non sembra sicuro per durata, importo o clausole contrattuali imposte.
Nonostante le difficoltà indicate, le imprese dimostrano ottimismo e intenzionalità di ulteriore sviluppo estero (45% circa dei rispondenti), ma anche necessità di supporto nella ricerca di clienti esteri (57,3%). Meno rilevante la richiesta di sviluppare in loco relazioni con partner (23%) o consulenti (8,6%).

FOCUS METALMECCANICO
Le imprese metalmeccaniche si sono dimostrate particolarmente attive verso l’estero; i risultati rilevati paiono in linea con le dinamiche segnalate dal complesso dei rispondenti.
Marcato, per queste imprese, il ricorso all’esportazione diretta. Tra le difficoltà di accesso ai mercati esteri, l’inadeguatezza della struttura aziendale (47% circa) in termini di onerosità (25% dei rispondenti) e di carenza di personale dedicato (18% circa). Le dimensioni aziendali incidono solo per il 3,5%, mentre le difficoltà legate al Paese e al cliente pesano, complessivamente, per il 43% circa.
Anche nel caso del settore metalmeccanico, la ricerca di clienti esteri sembra essere la necessità più sentita nelle aziende (42% dei rispondenti), mentre la ricerca di partner e/o consulenti in loco incide per il 18% circa degli intervistati.

Ancora tre nomine bresciane per Confindustria. Ecco chi sono

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by

Ancora tre nomine bresciane per Confindustria. Il Consiglio di Presidenza ha infatti designato Paola Artioli e Fabio Astori componenti rispettivamente dei Gruppi Tecnici “Formazione professionale e alternanza” e “Lavoro e relazioni industriali” e assegnato una seconda nomina a Paolo Streparava al Gruppo Tecnico “Nuova Manifattura”.

Anche queste nomine vanno a riconoscere il grande lavoro fatto dai nostri imprenditori negli ambiti di riferimento, conseguendo negli anni risultati ragguardevoli anche a livello nazionale.

Per Paola Artioli, VP all’Education di AIB si tratta di una conferma, essendo questo il secondo mandato. “Sono lieta che tutti gli anni di lavoro svolto con AIB sul settore Education vengano riconosciuti ed apprezzati a livello nazionale. Per AIB, l’Education, oltre un servizio per gli Associati, è una missione che si esplicita con il capillare lavoro della Fondazione. Il mio obiettivo sarà lavorare per trovare soluzioni per un progetto che porterà benefici a livello sociale oltre che alle imprese: capire le necessità del mondo del lavoro ed adeguare la proposta formativa, orientando al contempo i giovani verso un percorso che valorizzi i loro talenti e sia spendibile sul mercato”.

Dichiara Fabio Astori, VP di AIB per le relazioni industriali “Sono onorato di essere stato chiamato al tavolo strategico per il lavoro e le relazioni industriali, al quale partecipo con impegno ed entusiasmo. Il mio obiettivo sarà rappresentare le aspettative del mondo produttivo del nostro territorio in materia di innovazione delle relazioni industriali in un’ottica moderna”.

Paolo Streparava VP Sviluppo di impresa, innovazione ed economia di AIB, dichiara: “Sono soddisfatto dell’attenzione rivolta all’Associazione ed alla mia persona su un tema specifico così importante per il mondo manifatturiero. Spero di contribuire ad innovare l’attuale modello produttivo, che deve rileggersi per essere ancora più competitivo in un contesto in costante evoluzione. La digitalizzazione dei processi produttivi è oggi una necessità improrogabile, da implementare con lungimiranza per arrivare ad un modello virtuoso dove bisogno e sostenibilità si incontrano.”

Il presidente di AIB, Marco Bonometti, rinnova la sua piena soddisfazione per queste nuove designazioni che, ancora una volta, confermano la qualità dell’imprenditoria bresciana.

Brescia, 11 settembre

Aib, tre incontri dedicati al rapporto tra scuola e impresa

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione/Partner by

“Dalla Scuola all’Impresa nel territorio bresciano”. Si intitola così il ciclo di incontri promosso da Associazione Industriale Bresciana, per rendere organico il collegamento tra istituzioni scolastiche e mondo dell’impresa in tema di alternanza scuola-lavoro.

Tre gli incontri in programma, indirizzati in particolare ai docenti coinvolti nella progettazione dei percorsi di alternanza. Si comincia mercoledì 14 settembre alle 14.30 all’Its Battisti di Salò (via IV Novembre, 11). Giovedì 15 settembre, sempre alle 14.30, sarà la volta dell’Iis Capirola di Leno (via Marconi, 7), mentre l’ultimo appuntamento si terrà a Brescia nella sede dell’Iis Tartaglia-Olivieri (via Oberdan, 12/e) venerdì 16 settembre alle 14.30.

Durante i seminari, ai quali prenderanno parte rappresentanti di AIB e dirigenti scolastici, saranno illustrati la realtà economica, il contesto aziendale e le figure professionali più ricercate nella nostra provincia, e in particolare nella zona di riferimento, e sarà possibile un confronto diretto con imprenditori e manager.

La partecipazione agli incontri è aperta anche alle aziende interessate al tema dell’alternanza. Per informazioni è a disposizione l’area Education di AIB (tel. 030.2284.546/512 – mail: education@aib.bs.it – #alternanza).

Prima campanella per gli studenti del Liceo “Guido Carli”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono già tornati sui banchi gli studenti del Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli”. Accolti lunedì mattina in sala Beretta dal vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, Paola Artioli, dall’amministratore delegato della Fondazione, Daniele Fano, e dal nuovo dirigente scolastico, Donatella Preti, gli allievi e i loro genitori hanno potuto incontrare i docenti e conoscere l’innovativa offerta didattica del liceo, tra i pochi in Italia a prevedere l’esame di Stato in quattro anni.

“Lingue straniere, internazionalizzazione, nuove tecnologie, valorizzando il merito e la qualità dell’insegnamento. Sono questi i pilastri alla base del nostro progetto”, ha sottolineato il vice presidente di AIB, Paola Artioli, davanti ai ragazzi che, prima di trasferirsi in aula per un nuovo anno scolastico, hanno potuto vedere in anteprima alcune immagini della nuova sede del Liceo Guido Carli, ormai prossima all’inaugurazione.

L’Economia è ferma, serve una sferzata radicale

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Opinioni by

di Douglas Sivieri – Il Governo ha annunciato che la prossima legge di bilancio sarà pro crescita e il presidente del Consiglio ha detto che l’unica ricetta è abbassare le tasse. Molto condivisibile e speriamo che sia vero questa volta perché i segnali delle ultime settimane hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’Italia è ferma. Da troppo tempo, oramai.

Nelle scorse settimane l’Istat ha inanellato una serie di report preoccupanti, l’ultimo dei quali è la nota mensile di lunedì nella quale si osserva che l’economia italiana ha interrotto la fase di crescita e che nei prossimi mesi proseguirà la fase di debolezza. Nei giorni scorsi era stato sempre l’Istat a dirci che l’indice di fiducia è in ribasso, che l’occupazione aveva poco da gioire, che nel secondo trimestre 2016 il Pil è rimasto invariato rispetto al periodo precedente. Gli ottanta euro, la decontribuzione per i nuovi assunti, i bonus dati qua e là non hanno quindi cambiato il verso dell’economia italiana, che continua a muoversi intorno agli zero virgola in più o in meno. Il motivo per cui siamo così fermi è probabilmente proprio questo: tanta, troppa attenzione alla congiuntura, in modo quasi ossessivo, e rimozione al contempo dei problemi di fondo che attanagliano il nostro Paese da ben prima della crisi.

Come ricorda anche l’Istat lo stato dell’economia è condizionato dal contributo negativo della componente interna e dalla caduta produttiva del settore industriale. La domanda interna è in situazione asfittica da troppo tempo, con conseguente avvitamento verso il basso dell’intero sistema: stipendi bassi, difficoltà crescenti per le imprese, mancata nuova occupazione. Un problema che viviamo in modo forte anche nella provincia di Brescia, che da anni si trova ad avere livelli di disoccupazione inimmaginabili fino a pochi anni fa e che, al pari di tante altre provincie, dovrà fronteggiare una radicale trasformazione delle forme stesse del lavoro. Molti lavori, e ancor più avverrà in futuro, stanno infatti scomparendo e per crearne di nuovi serviranno nuove competenze, formazione, capacità di innovazione

Dall’altro, collegato, il problema di fondo della produttività, che negli ultimi 15 anni in Italia è cresciuta dell’1% rispetto a una media del 17% dei Paesi concorrenti europei. Un dato che si commenta da solo e che trova conferma anche sul fronte della crescita, in Italia sempre più bassa rispetto ai partner europei. Questo per dire che c’è un problema europeo, e dell’area euro in particolare, ma c’è anche un malato italiano.

La soluzione, lo sappiamo, non è semplice e nemmeno di breve periodo. La strada da percorrere è però innanzitutto una: abbassare in modo consistente le tasse, sia per i lavoratori sia per le imprese. Solo in questo modo si potrebbe ridare davvero sollievo alla domanda interna. Tagliare la spesa pubblica, come ha osservato anche nei giorni scorsi l’ex commissario alla revisione della spesa pubblica Roberto Perotti, è una strada lunga e complicata, richiede programmazione e visione. Ma è questo che bisogna fare: tagliare sul fronte della spesa, ridurre le tasse in modo consistente, finalizzare le poche risorse a disposizione in misure estremamente mirate, presentarsi in Europa con un piano credibile e coerente. Di alternative non ce ne sono, troppo tempo è stato perso e ne resta sempre meno a disposizione.

In questi anni tante piccole e medie imprese hanno chiuso anche a Brescia, altre sono riuscite a ristrutturarsi, altre ancora sono a metà del guado. Pensando a queste, all’ossatura del Paese in termini di Pil e occupati, è necessario cambiare verso davvero: pensare, dopo tanto tempo, che basti qualche bonus o incentivo, o che ci si possa accontentare di qualche spostamento millimetrico del Pil non solo è illusorio, ma è foriero di nuovi guai.

  • presidente Apindustria

Confartigianato Acconciatori, il bresciano Aurelio Salvoni Eugenio Massetti

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza by

Brescia – Si è svolto il rinnovo delle cariche nazionali di Confartigianato Acconciatori: l’assemblea dei presidenti regionali ha eletto all’unanimità il bresciano Aurelio Salvoni alla guida dell’associazione per il prossimo quadriennio. Elezione all’unanimità anche per il Consiglio Direttivo nazionale ora composto da Barbara Catani (Toscana), Tiziana Chiorboli (Veneto), Rossano Trobbiani (Marche) e Michele Ziveri (Emilia. Romagna).

Aurelio Salvoni, originario di Chiari e classe 1961, è titolare dell’omonimo salone di acconciature di Chiari dal 1992. Cavaliere del lavoro, è attuale presidente della categoria di Confartigianato provinciale e regionale, presidente del Mandamento di Chiari e past president dell’Accademia Acconciatori di Brescia, oltre che membro della Giunta provinciale di Confartigianato e componente della Cooperativa Artigianato di Garanzia.

Particolare soddisfazione quella espressa dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Ennesima conferma della considerazione bresciana a livello nazionale nel campo del lavoro e dell’operato di Confartigianato in rappresentanza di lavoro e imprese».

Il neo presidente Aurelio Salvoni ha innanzitutto voluto dedicare un ringraziamento particolare al predecessore Lino Fabbian per il lavoro svolto nei due mandati della sua presidenza. «Raccolgo un’eredità importante – ha detto Salvoni – ora, l’impegno sarà quello di dare continuità ad un’attività che ha portato alla Categoria grandi soddisfazioni. Continueremo ad essere una squadra forte e determinata, in grado di valorizzare le risorse e creare opportunità per le imprese del settore aderenti al sistema Confartigianato». Nel programma di attività del prossimo quadriennio le tematiche legate a legalità, fisco, ambiente, formazione professionale, lotta all’abusivismo e alla concorrenza sleale, evoluzione normativa e semplificazione burocratica, nonché la realizzazione di iniziative in grado di promuovere il settore e stimolare il coinvolgimento della base, linfa vitale del sistema associativo.

Assocamuna si unisce all’appello di Aib: imprenditori aiutate i terremotati

in Assocamuna/Associazioni di categoria/Economia/Solidarietà by

Il Presidente di Assocamuna Associazione Imprenditori, Roberto Mazzola, in qualità di rappresentante del mondo imprenditoriale della Valle Camonica, Val di Scalve, Sebino e Val Cavallina, si unisce all’appello del Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana, Marco Bonometti, ed esprime la piena solidarietà alle popolazioni delle Regioni colpite dal devastante terremoto dello scorso 24 agosto.

L’Associazione condivide pienamente tutte le iniziative intraprese sul territorio camuno dalle amministrazioni comunali, dai volontari, dalle aziende e dai cittadini privati, finalizzate a fornire aiuti concreti per la rinascita e la ripresa economica dei territori colpiti.

Furti in casa d’estate? L’antifurto si può detrarre dalle tasse

in Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eventi by

Sono stati 689 al giorno gli appartamenti svaligiati nel 2015, 29 all’ora, uno ogni 2 minuti. Lo ha calcolato il Censis. Secondo un’indagine condotta nel maggio scorso da «Lorien Consulting», poi, il 63% degli italiani tra i 30 e i 74 anni teme di subire «invasioni criminali» nella propria abitazione; un pensiero che si affaccia in particolare mentre si è in vacanza.

La paura e la fretta possono però essere cattive consigliere se si vuole tentare di difendere dai ladri le proprie abitazioni. A maggior ragione quando le si vuole proteggere dalle intrusioni quando per giorni o settimane si è lontani da casa, durante il periodo delle ferie.

Ecco quindi i consigli di Cna Installazione e Impianti per difendersi dai ladri. Prima di tutto è necessario analizzare le necessità dell’appartamento da proteggere con l’installazione dell’impianto antifurto. Da questo dipende anche il prezzo, che può andare da poche centinaia a diverse migliaia di euro. Il costo dell’impianto è determinato da più variabili: il numero di componenti da installare (che dipende dalle dimensioni dell’abitazione e dai punti di accesso da proteggere); la funzionalità e le caratteristiche dei singoli componenti; l’installazione; la presenza di animali in casa; il numero di ore e/o di giorni nei quali l’abitazione rimane deserta.

Si può optare per il fai-da-te. Esistono kit da poche centinaia di euro (dai 100 ai 700) composti da una centrale, sensori (contatti magnetici e/o rilevatori a infrarossi), tastiera, sirena e combinatore telefonico, quasi tutti con interfaccia wireless. Ma questa soluzione, avvertono gli esperti di Cna Installazione e Impianti, presenta molti svantaggi. Se l’antifurto non è installato da un impiantista abilitato non può ottenere la cosiddetta dichiarazione di conformità e, di conseguenza, non viene assicurato. Si tratta, poi, di meccanismi delicati e le possibilità che non funzionino sono alte.

C’è un altro aspetto non secondario da tenere in considerazione: rivolgendosi ad un professionista, che rilascia regolari fatture per i materiali acquistati ed il lavoro svolto, da saldare con un bonifico bancario, si avrà la possibilità di usufruire degli sgravi fiscali riconosciuti alle ristrutturazioni edili, pari al 50% della spesa sostenuta.

Si possono applicare, infatti, le detrazioni fiscali per l’installazione di foto o videocamere collegate con centri di vigilanza privati, di apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline, di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti; per il rafforzamento, la sostituzione o l’installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici; e ancora per l’apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione. Lo spiega la stessa Agenzia delle Entrate.

Il consiglio dei tecnici Cna è quindi quello di rivolgersi a personale specializzato e utilizzare materiale certificato per evitare una spesa che possa rivelarsi superflua alla prima prova anti-crimine. E una brutta delusione al ritorno dalle vacanze.

I numeri – È in aumento il numero degli italiani previdenti: secondo una ricerca Ipsos commissionata dalla Fiera di Milano, in Italia 3 famiglie su 4 hanno installato un sistema antifurto, sia pure una semplice porta blindata.

I furti in appartamento denunciati sono aumentati del 94% tra il 2005 e il 2015. Ma, sempre secondo i dati del Viminale, la crescita si sarebbe arrestata nel 2014 (255.886 casi, +1,8% rispetto al 2013). Nel 2015, infatti, sono scesi a 233.730 (-8,7% sull’anno precedente). Una tendenza confermata nei primi mesi di quest’anno. Tra gennaio e aprile 2016 le denunce di furti in appartamento sono calate del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2015. Questo calo potrebbe essere determinato anche da un senso di frustrazione dei cittadini. Solo il 2,7% dei criminali viene assicurato alla giustizia.

Il calo delle denunce va di pari passo con l’aumento dei sistemi di protezione nelle abitazioni private. Una tendenza già registrata per banche ed esercizi commerciali, diretta conseguenza del timore crescente degli italiani per i furti in appartamento.

Pmi Day 2016: iscrizioni aperte per scuole e aziende

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Formazione by

Sono aperte le iscrizioni per scuole e aziende all’edizione 2016 del “Pmi Day – Industriamoci”, promosso dal Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana, in collaborazione con Confindustria nell’ambito della Settima Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese.

Per partecipare all’edizione numero sette del Pmi Day, che quest’anno durerà un’intera settimana dal 7 al 12 novembre, le scuole medie e superiori e le aziende bresciane possono collegarsi al sito web di AIB a questo link (info: 030.2292279 – #PMIDAY2016) e compilare i form dedicati. Il termine per partecipare scade il prossimo 14 ottobre.

“Tra le molte novità di quest’anno, oltre ad allungare la durata dell’evento per favorire la partecipazione di aziende e istituti scolastici, abbiamo attivato un portale online per le iscrizioni e per gestire in modo più efficiente la programmazione delle visite. Le iscrizioni inoltre, per consentire una migliore organizzazione dei trasporti e degli abbinamenti, avverranno per gruppi composti da 25 persone tra studenti e docenti accompagnatori. La partecipazione al progetto potrà poi rientrare nel monte ore dell’Alternanza scuola-lavoro – spiega Giancarlo Turati, presidente del Comitato Piccola Industria di AIB –. Primi  destinatari di questa iniziativa sono i giovani ai quali faremo toccare con mano il mondo dell’industria per integrare lo studio teorico con la realtà produttiva, segnalando anche le opportunità di lavoro. Mostreremo a studenti e docenti cos’è e come funziona una fabbrica, i diversi reparti, il ciclo produttivo, i laboratori di ricerca, i magazzini e così via, cercando di raccontare la nostra storia, i risultati raggiunti e il contributo che ogni giorno le imprese sanno dare al benessere di una comunità. Pmi Day – Industriamoci, conclude Giancarlo Turati – è un progetto nel quale crediamo e che abbiamo fatto crescere: dalle 12 aziende e 280 studenti del 2010, fino allo straordinario successo dell’ultima edizione, che ha coinvolto 83 aziende, 43 scuole e 5.500 studenti, collocando la nostra iniziativa al primo posto tra quelle promosse in tutta Italia dalle Associazioni territoriali”.

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