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Associazioni di categoria - page 64

Confartigianato, Sarnico è presidente nazionale del settore legno

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Giovanni Battista Sarnico è il nuovo presidente della Federazione “Legno Arredo” di Confartigianato Imprese. Sarnico, 46 anni, bresciano, sindaco di Ospitaletto, imprenditore nel settore dei serramenti in legno, è stato eletto dai presidenti dei Gruppi di Mestiere facenti parte della Federazione di Confartigianato. Sarnico, che succede al biellese Samuele Broglio, avrà l’importante compito di rappresentare le imprese della filiera del legno di Confartigianato, con l’obiettivo di valorizzare i diversi settori, di rafforzare il collegamento con i territori e di presidiare tutti gli ambiti in cui è coinvolta la Federazione. Il nuovo Consiglio direttivo è composto da Andrea Fantini (Friuli-Venezia Giulia), Tullio Polo (Trento), Bruno Mazzariol (Veneto), Leonardo Fabbroni (Toscana).

Per il neo presidente Sarnico: «Un ringraziamento particolare al predecessore Samuele Broglio per il grande lavoro svolto nei suoi mandati come consigliere prima e come presidente poi e a tutta la Confartigianato per il sostegno. Il nuovo Direttivo ha voluto esprimere la sua stima a Broglio conferendogli i mandati per rappresentare Confartigianato Legno presso i tavoli di normazione internazionali in virtù della sua riconosciuta rara competenza e conoscenza della materia.

Soddisfazione espressa dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Un ottimo risultato, che conferma la grande considerazione che gode Confartigianato Brescia a livello nazionale nel campo del lavoro e dell’operato di Confartigianato in rappresentanza dell’impresa.  Mobili e complementi d’arredo made in Italy entrano nelle case di tutti noi, sono protagonisti della storia del design, impreziosiscono le abitazioni, gli edifici pubblici e privati e sono il segno apprezzati per stile in tutto il mondo. Insieme al cibo e alla moda, sono i prodotti che tengono alta la bandiera della nostra manifattura sui mercati internazionali. Merito della cura meticolosa, del gusto, della creatività che gli artigiani incorporano nei capolavori dell’arredamento italiano».

«La federazione di categoria alla quale appartengo – aggiunge Sarnico – è stata costituita allo scopo di tutelare e promuovere gli interessi specifici dell’intero comparto artigiano del legno e dell’arredo. Per rappresentare al meglio gli associati curerò ancor più i rapporti con gli enti pubblici e privati, parteciperò ai tavoli di consultazione, alle commissioni ed alle riunioni tecniche sia nazionali che regionali. Ma seguirò soprattutto le attività finalizzate allo sviluppo del settore e alla crescita delle imprese che rappresento in particolare nel nostro territorio. Tra gli indirizzi di mandato c’è la volontà di mettere in evidenza il valore formativo ampliando il più possibile la collaborazione fra la scuola e il mondo imprenditoriale nella consapevolezza che solo preparando e formando le giovani generazioni alla cultura dei mestieri potrà esserci un futuro sostenibile per le lavorazioni artigiane di qualità» ha concluso il neo presidente nazionale della categoria Giovanni Battista Sarnico.

Credito alle aziende bresciane in calo del 5,9%. Massetti: invertire la rotta

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Erogazione di credito bancario ancora in calo nel 2016 per le piccole imprese della provincia di Brescia, come per quelle del resto della Lombardia. E a risentirne di più sono soprattutto i “piccoli” dell’artigianato. Più facile ottenerlo per le grandi imprese, sempre meno per le piccole. Così nel 2016 i soldi prestati alle imprese artigiane della provincia di Brescia sono diminuiti ulteriormente del 5,9% rispetto all’anno precedente. A livello regionale il dato si attesta a -4,9% e va peggio di Brescia solo a Como (-6,4%) e a Pavia (-6%). Lo rileva uno studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato nel quale si evidenzia come a Brescia, ma non solo, il credito sia in continua diminuzione ormai dal 2014 con la punta negativa proprio nel settembre 2016.

«In provincia di Brescia le imprese artigiane sono oltre 35mila e costituiscono il vero tessuto produttivo del nostro territorio, eppure il denaro per i piccoli imprenditori continua ad essere scarso e costoso. Si bloccano così sviluppo e investimenti, rallentando ulteriormente un sistema produttivo già segnato dalla crisi e che fatica a recuperare il terreno perduto» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. E non solo alle piccole imprese arrivano meno prestiti, ma anche a costi superiori: in Lombardia il tasso medio per le grandi aziende è del 4,11%, mentre per le attività artigiane è del 7,4%. in ogni caso a fine settembre lo stock di credito dedicato agli artigiani di Brescia ammontava a 1.851 milioni di euro (ovvero il 5,8% del totale del credito erogato sul totale delle imprese), in calo di 116 milioni di euro (-5,9% in un anno) e assorbendo a livello territoriale, questo sì dato d’orgoglio, ben il 19,6% dei prestiti totali dell’artigianato lombardo. A livello nazionale, a novembre 2016, i prestiti alle imprese medio-grandi risultavano in aumento del 0,4% mentre i prestiti alle imprese con meno di 20 dipendenti in flessione del 2% e per quelle fino a 5 addetti in calo dell’1%. In Italia, negli ultimi 5 anni (settembre 2011-settembre 2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-24,8%), pari a 14,1 miliardi di euro in meno, calo quasi doppio rispetto a quello del totale delle imprese (-13,9%).

«Bisogna credere di più nell’artigianato e nel valore che genera. Invertire la rotta e farlo con i fatti. Sappiamo che il credito è il carburante indispensabile per un’impresa e per questo motivo, grazie alla nostra cooperativa artigiana di Garanzia e al consorzio regionale Confidi Systema ci poniamo come autorevoli mediatori fra gli imprenditori e le banche facilitando l’accesso al credito e ottenendo tassi e condizioni vantaggiose per i nostri associati. Anche le banche diano più attenzione alle piccole imprese artigiane, per le quali le sofferenze sono calate e che nel lungo periodo danno un ritorno superiore» conclude il presidente Massetti.

Aumenti positivi per fatturato e ordini, Api Brescia conferma i dati Istat

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Secondo quanto spiega oggi l’Istat in una nota «a dicembre, rispetto al mese precedente, nell’industria si rileva un aumento significativo sia del fatturato (+2,6%), sia degli ordinativi (+2,8%). Per entrambi gli indicatori questo rappresenta il terzo incremento mensile consecutivo, il quale porta la crescita congiunturale del quarto trimestre all’1,7% per ambedue le variabili». L’incremento del fatturato, sottolinea l’Istat, è molto più ampio sul mercato estero rispetto a quanto rilevato sul mercato interno.

«I dati diffusi – scrive in una nota Apindusria – rispecchiano le ultime rilevazioni fatte dal Centro Studi Apindustria, secondo le quali l’analisi congiunturale dell’ultimo trimestre dell’anno evidenzia un fatturato in crescita per sei imprese bresciane su dieci, per un quarto delle quali in modo decisamente significativo, e degli ordinativi per oltre la metà dei rispondenti al campione. In linea con quanto osservato dall’Istat anche l’ottimismo che si registra nel settore metalmeccanico. «Le nostre imprese bresciane – spiega il Centro studi Apindustria – vivono nell’ultimo trimestre dell’anno una fase sicuramente positiva, con dati in crescita nel fatturato (72% dei rispondenti) e negli ordini (61%)».

«I dati positivi diffusi dall’Istat e confermati dall’analisi del nostro Centro Studi erano attesi ma non bisogna abbassare la guardia – afferma il presidente di Apindustria Brescia Douglas Sivieri -, come rilevato peraltro dalla fotografia semestrale fatta nei giorni scorsi dalla Commissione europea, secondo la quale in Italia i livelli di innovazione continuano a essere sotto la media europea, così come continuano a mancare adeguate professionalità e permane una pubblica amministrazione inefficiente. In questo senso, lo stesso positivo Piano Industria 4.0 voluto dal Governo rischia di produrre risultati deludenti se non accompagnato da riforme strutturali in tutti gli ambiti».

Economia circolare, una grande opportunità

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Il tavolo dei relatori al convegno di Apindustria - www.brescia2.it

Un terzo delle piccole e medie imprese italiane già oggi si sta muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare. Numeri significativi, che danno l’idea di un processo di profonda trasformazione in atto, come è stato ricordato oggi nel convegno «L’economia circolare: nuova frontiera per le PMI» promosso da Apindustria nella sede di via Lippi 30.

«Un’opportunità formativa che abbiamo offerto alle imprese, associate o meno – ha affermato il presidente Douglas Sivieri -, convinti dell’importanza dell’argomento e del fatto che l’economia circolare presuppone un cambio culturale nel modo di fare impresa e possa offrire anche un’opportunità di crescita». «L’economia circolare è qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto finora – ha spiegato Marco Frey, direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa -. Se fino a ieri eravamo in una situazione del tipo “materia prima-produzione-scarto”, nell’economia circolare si deve chiudere il cerchio». La logica di fondo è quindi trovare il modo per riutilizzare le risorse e i materiali. Questo non significa che ogni singola impresa debba essere a «ciclo chiuso» ma – e questo vale soprattutto per le PMI – è importante ragionare in ottica di sistema. Molti lo stanno già facendo: secondo il rapporto Green Italy di Symbola e una ricerca per conto del Conai sono oltre un terzo le piccole e medie imprese «che si stanno muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare». «E non casualmente – ha sottolineato il docente – sono anche le imprese che hanno le migliori performance, migliore capacità innovativa e maggiore vocazione all’export».

Intrecci tra economia circolare e «Industry 4.0», altro grande tema che attraversa le profonde trasformazioni produttive in atto? «Sicuramente – ha osservato Frey -: di sicuro di legami ve ne sono parecchi nel rispondere alla grande questione del miglioramento dell’efficienza produttiva, ma se ne trovano anche in molti ambiti specifici, come possono essere quelli delle stampanti 3D». Settori di nicchia magari, ma nei quali il piglio italiano ha una lunga storia.

«In tema di economia circolare l’amministrazione comunale sta applicando in modo puntuale i principi dettati dalle direttive europee – ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Gianluigi Fondra, intervenuto illustrando in modo dettagliato il nuovo sistema di raccolta differenziata, i dati aggiornati legati al servizio e la collaborazione in atto con imprese e cittadini con l’obiettivo di arrivare al 50% di riciclo –. La città si sta impegnando per essere considerata a pieno titolo in linea con l’Europa».

Infine due testimonianze di economia circolare in chiave bresciana: il ciclo dei rifiuti, spiegato dal responsabile Impianti di A2A Lorenzo Zaniboni, e «le opportunità della gestione ambientale d’impresa» descritte da Massimo Bani di Nord Zinc, società con sede a San Gervasio Bresciano.

 

Massetti: «Anche per questa volta abbiamo messo una pezza»

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«Anche per questa volta abbiamo messo una pezza». Così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, dopo l’incontro che ha stemperato, almeno momentaneamente, la protesta dei tassisti contro l’emendamento contenuto nel Milleproroghe che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale il ministero dei Trasporti deve emanare i decreti legislativi previsti da una norma dello scorso anno contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc.

Ora c’è un mese di tempo. Sarà avviato un tavolo di lavoro per la stesura di uno schema di decreto per misure tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente e di riordino della legge quadro 21/92 al fine di migliorare il sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolare e salvaguardare il servizio pubblico, lotta all’abusivismo, migliorando l’incontro tra domanda e offerta.

«Il governo era presente in toto vista la gravità della situazione con il Ministro Sottosegretario e Viceministro. Rispetto alle richieste della totalità dei presenti e del mandato ricevuto dal direttivo di Confartigianato Taxi abbiamo ottenuto le due cose più importanti ovvero l’impegno di fare a breve i decreti attuativi dell’art. 29 1-quater e l’impegno a riscrivere la parte che ci riguarda nel DDL concorrenza. Ricordo che in questo ultimo provvedimento, se non si interviene è prevista la norma pro multinazionali e la prevedibile nascita del terzo settore non professionale visto che si parla, nell’esercizio della intermediazione tecnologica, di conducenti e non di vettori» prosegue Massetti.

Quindi già la prossima settimana, visto che al senato la votazione si chiude il 2 marzo, si potrà valutare la tenuta dell’accordo con la concreta possibilità che ricomincino le proteste.

Dopo tale data non vi sarà il tempo e la possibilità di modifiche al testo oggi in trattazione, ma da riscrivere grazie all’accordo, visto che il governo porrà la fiducia alla camera sul testo, frutto dell’accordo, che uscirà dal Senato il 2 marzo.

Già provati dalla crisi che ha ridotto il lavoro anche a Brescia, i tassisti rivendicando il rispetto della legge 21 del 1992 che stabilisce la cosiddetta “territorialità”, il principio secondo il quale la partenza di ogni corsa deve avvenire nel comune di appartenenza e che le multinazionali in gara per risucchiare il mercato italiano vorrebbero eludere.

Conclude il presidente Massetti dopo l’incontro in Confartigianato con il presidente della categoria Antonio Amodio per fare il punto della situazione: «Auspico che ci sia unità tra le sigle sindacali che rappresentano gli interessi dei tassisti convocate per la prossima settimana e che si arrivi con una proposta condivisa altrimenti avremo perso e qualcun altro farà la legge al posto nostro con tutti i rischi di un altro possibile sciopero a quel punto difficilmente giustificabile».

A Brescia il numero dei taxi operativi è di 103, comprendendo la provincia si arriva a 146. Oltre la metà di questi sono iscritti a Confartigianato, la maggiore associazione di riferimento per la categoria guidata da Antonio Amodio.

Aib, Pasini in campo per dare continuità al lavoro di Bonometti

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“Marco Bonometti si è sacrificato molto e ha fatto tanto per l’Aib: ha dato una direzione generale all’associazione creando le condizioni per svolgere un ottimo lavoro a servizio degli associati, anche supportandoli nell’affrontare al meglio il percorso per l’internazionalizzazione. In generale Bonometti è un patrimonio che Brescia dovrebbe far fruttare al meglio”.

Con queste parole – in un’intervista rilasciata a Bresciaoggi – Giuseppe Pasini, patron del gruppo Feralpi e aspirante numero uno di Aib, si è espresso sui rapporti con il presidente in carica: una presa di posizione chiara che sottolinea la continuità con quanto fatto dal proprietario di Omr fino a oggi (“La chiamata – si legge ancora – è stata fatta da imprenditori che fanno riferimento all’attuale leader, Bonometti, capace nel suo mandato di far crescere l’associazione non solo in ter- mini di iscritti, ma anche in autorevolezza. Il presidente ha il merito di aver messo al centro dell’attenzione tante questioni in un confronto continuo con tutto il territorio: se ha fatto tanto bene, non vedo perchè si debba di- sfare quanto realizzato”).

Nell’intervista Pasini definisce Franco Gussalli Beretta – suo rivale nella corsa per la poltrona di presidente – “un’ottima persona”, ma sottolinea che “c’è il rischio che si possa arrivare a una spaccatura e questo va evitato”.

Massetti (Confartigianato): «Giù le mani dai tassisti»

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«Giù le mani dai tassisti. Terremo alta la guardia». Così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, dopo l’incontro stamane con Antonio Amodio presidente Confartigianato Taxi Brescia. La categoria esprime grande preoccupazione anche a Brescia dove sale la protesta contro un emendamento al Milleproroghe che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale il ministero dei Trasporti deve emanare i decreti legislativi previsti da una norma dello scorso anno contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc.

Per Antonio Amodio, presidente tassisti Confartigianato Brescia che conta la maggioranza dei taxi circolanti a Brescia e provincia: «Chiediamo che l’emendamento venga assolutamente ritirato. A preoccuparci sono misure che spianerebbero la strada alle multinazionali come Uber. In attesa dell’incontro con il Governo domani a Brescia i servizi sono stati garantiti, non si sono verificati blocchi né ripercussioni per l’utenza, ma siamo pronti a fermarci se dall’incontro non arriveranno notizie positive». Già provati dalla crisi che ha ridotto il lavoro, i tassisti scendono sul piede di guerra, rivendicando il rispetto della legge 21 del 1992 che stabilisce la cosiddetta “territorialità”, il principio secondo il quale la partenza di ogni corsa deve avvenire nel comune di appartenenza e che le multinazionali in gara per risucchiare il mercato italiano, vorrebbero eludere. Amodio sottolinea inoltre: «I tassisti hanno acquistato e investito fino a ieri in licenze e con questo emendamento, anche gli NCC diventerebbero tassiti a tutti gli effetti con conseguenze gravi per la nostra attività. Invitiamo tutti gli operatori taxi a partecipare alle opportune iniziative di lotta al fine di indurre il Governo ed in particolare il Ministro Graziano Delrio a ritirare l’emendamento. Invitiamo altresì le rappresentanze delle altre associazioni a serrare il confronto per giungere ad un’intesa la più larga possibile».

Conclude il presidente Massetti dopo l’incontro in Confartigianato con il presidente della categoria: «I tassisti di Confartigianato Brescia se da un lato comprendono le necessità relative alle molteplici mutazioni del mercato, dall’altro manifestano grandi preoccupazioni di una liberalizzazione selvaggia. Vanno garantite professionalità e sicurezza per l’utente. Sicurezza garantita solo da chi è in regola, come lo sono i nostri iscritti, che pagano tasse, già alte, seguono corsi di aggiornamento e offrono un servizio essenziale».

Pos, a Brescia sono 38mila. Massetti: costi d’esercizio troppo alti

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Moneta elettronica ai massimi e contanti in estinzione. L’era dei Pos ha preso piede anche a Brescia dove bancomat e carte di credito hanno sostituiscono sempre più banconote e monete. Nella sola provincia di Brescia, tra le attività e le imprese si è diffuso sempre di più passando dai 32.248 apparecchi del 2013, ai 33.846 del 2014, fino al boom dei 38.137 del 2015 con una variazione percentuale nel periodo tra il 2013 e il 2015 del 18,3%.

Molti, moltissimi, una rivoluzione digitale ufficializzata da un recente report della Banca d’Italia alla quale hanno partecipato le piccole e medie aziende, oggi sempre più propense ad accettare, senza eccezioni, pagamenti Pos. «Alle novità ci si abitua quando offrono comodità e sicurezza per i cittadini e la crescita delle operazioni è stata possibile grazie alla maggiore adozione da parte delle imprese di Pos. L’unico neo rimane quello delle commissioni, ancora troppo pesanti. Occorre un intervento per far sì che scendano a livelli più più adeguati e si allineino agli standard internazionali» così commenta Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia. In Italia lo scorso anno quasi 111 sono stati i miliardi di euro trasferiti senza l’uso di contanti. Picco storico per il nostro Paese che ha registrato un aumento record del 13,6% nelle transazioni Pos. Nell’ultimo triennio le transazioni elettroniche via Pos sono salite ad un ritmo otto volte più veloce di quello dei consumi.

L’analisi dei dati dell’Istat sull’ICT nelle famiglie evidenzia inoltre che sono 13.204.000 gli italiani che utilizzano servizi bancari via internet, pari al 41,3% degli utenti internet. Nel dettaglio, la quota è più elevata nei comuni dell’area metropolitana (48,0%) e negli adulti relativamente più giovani (48,7% tra 35 e 44 anni). Si osserva un gap di genere di quasi dieci punti, con il 46,0% degli uomini che utilizzano i servizi di home banking a fronte del 36,3% delle donne; nella classi di età più giovani il divario scende in modo vistoso e tra per giovani tra 25 e 34 anni si riduce a 3,3 punti.

In chiave territoriale la quota più elevata nel Nord (49,1%) seguita dal Centro (41,1%) e dal Mezzogiorno (28,8%). La regione con la maggiore quota di navigatori che effettuano operazioni di home banking è la Valle d’Aosta con il 54,5%, seguita dal Veneto con il 50,1%, dal Friuli-Venezia Giulia con il 50,0%, Piemonte e Lombardia con il 49,2%. Le quote più contenute in Puglia (27,7%), Calabria (24,8%) e Campania (23,2%).

Nel 2015 sono 3.063.141 le imprese – pari al 69,7% delle imprese non agricole – in possesso di servizi informativi e dispositivi di home banking, con cui ricevere informazioni e attivare per via telematica operazioni di pagamento. La quota è salita di 6,4 punti nell’ultimo anno. Inoltre vi sono 2.001.346 imprese (il 45,5% delle imprese) utenti dei servizi di corporate banking, servizi che permettono sia di inviare disposizioni di pagamento o di incasso sia di ricevere informazioni relative allo stato dei conti con riferimento a una pluralità di banche; la quota di utenti di corporate banking è salita di 4,8 punti nell’ultimo anno.

Anche a Brescia «la percentuale di imprese, in possesso di servizi di home banking con cui ricevere informazioni e attivare per via telematica operazioni di pagamento – spiega ancora Massetti – è salita di quasi 10 punti percentuali solo nell’ultimo anno, ed ora sette imprese su dieci ne sono provviste».

«Sportello 4.0»: operativo il nuovo servizio di consulenza di Apindustria per aiutare le piccole e medie imprese al grande balzo.

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Si chiama «Sportello 4.0» il nuovo servizio di consulenza attivato da Apindustria Brescia per gli associati. Come è noto la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto l’iperammortamento al 250 per cento sugli investimenti di beni materiali nuovi rientranti nel piano industria 4.0 e riguardanti diverse categorie di beni. Capire però quali beni hanno possibilità di accesso all’iperammortamento o se, quando e come occorre una perizia tecnica certificata da un ingegnere iscritto all’albo non è così immediato e di qui la necessità di avere un servizio dedicato che aiuti le imprese a orientarsi nella normativa e nelle relative agevolazioni fiscali.

Il servizio, realizzato grazie all’impegno di Unimatica Confapi – l’Unione di categoria sorta all’interno di Apindustria Brescia col fine di rappresentare, tutelare e sostenere in modo capillare la piccola e media industria informatica, telematica e affine – è già operativo (informazioni allo 030.23076) e va dalla perizia tecnica fino alla certificazione della stessa.

«Attenti alle novità per aiutare le nostre imprese a essere più competitive – spiega il presidente di Apindustria Douglas Sivieri -, abbiamo il dovere di accompagnare gli associati in questo lungo cammino, di affiancarli nelle responsabilità dichiarative e renderli il più possibile immuni da errori o false promesse.  E in tale percorso siamo convinti che uno sportello dedicato all’Industria 4.0 possa essere di grande aiuto per i nostri associati».

«Oggi più che mai le aziende devono saper innovare – sottolinea Giacomo Verzeletti, presidente di Unimatica -. La consulenza che mettiamo a disposizione accompagna le aziende nell’identificazione delle tecnologie abilitanti e dei sistemi che rispondono ai requisiti di legge, partendo dalla consapevolezza che oggi anche le PMI più piccole possono dotarsi di tecnologie un tempo accessibili solo alle grandi aziende per diventare fabbriche intelligenti».

 

 

 

Al via la terza edizione di Best Brescia dei Giovani Imprenditori di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by
Giovani Imprenditori Aib Brescia

Al via la terza edizione di “Best Brescia”, progetto promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Associazione Industriale Bresciana che unisce aziende e mondo dell’istruzione superiore. Dieci studenti e una società di selezione del personale per un unico obiettivo: l’assunzione a tempo determinato per sei mesi. “Best Brescia”, acronimo di Business Excellent Student Talent, si rivolge a tutti gli studenti del quinto anno delle scuole superiori bresciane, con l’obiettivo di valorizzare i talenti migliori, offrendo loro una concreta opportunità di lavoro. L’edizione 2017 del progetto è stata presentata questa mattina in AIB.

“Investire sui giovani e farli crescere è il modo migliore per continuare a costruire un solido futuro per le nostre imprese”, ha ricordato il presidente del Gruppo Giovani AIB, Alberto Faganelli, mentre la vice presidente con delega alla Scuola, Anna Tripoli, ha sottolineato come questo progetto miri a “potenziare la sinergia tra scuola e imprese. Siamo profondamente convinti del fatto che ogni azienda debba investire in attività di responsabilità sociale e arricchire le opportunità per i giovani del territorio. Quest’anno Best Brescia cresce e si allarga, coinvolgendo tutte le imprese di AIB e non più solo quelle del Gruppo Giovani”.

“Best Brescia” nasce dalla duplice esigenza di sostenere da un lato le imprese bresciane, che spesso faticano a trovare figure professionali da inserire all’interno del proprio organico, e dall’altro dare supporto alle scuole, che avvertono la necessità di insegnare ai loro studenti in che modo si scrive un curriculum, come si affrontano i colloqui di lavoro e di far comprendere le diverse aree in cui si articola un’azienda.

Avvicinare i giovani al mondo dell’impresa (e viceversa), creare un percorso di cooperazione scuola-impresa, per far capire il valore dell’imprenditorialità e il lavoro dell’imprenditore, trasmettendo ai giovani studenti l’importanza delle loro scelte e attitudini. Questi gli obiettivi della terza edizione del progetto pronta al via dopo il successo riscosso negli anni scorsi. Le aziende e la società di selezione del personale Gi Group costruiranno un percorso per individuare i dieci migliori studenti da inserire in azienda. Gi Group curerà la selezione dei migliori profili in diverse aree di specializzazione (perito chimico, perito informatico, perito meccanico, perito aziendale, perito elettronico, ragioneria, ecc.). Le candidature verranno raccolte da Gi Group. Da giovedì prossimo sarà possibile candidarsi dal portale AIB, nella sezione dedicata www.bestbrescia.it, oppure dal sito di Gi Group (www.gigroup.it).

Durante il progetto, verranno programmati incontri di sensibilizzazione al mondo del lavoro e momenti di confronto sulle logiche della selezione del personale, con spunti formativi su come proporsi alle aziende. “Best Brescia” prevede poi un percorso sfidante con colloqui telefonici dopo la redazione del curriculum, test di gruppo, incontri one-to-one con la formula speed date e colloqui in azienda, al termine del quale alcuni studenti vengono assunti dalle imprese aderenti al progetto.

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