Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Associazioni di categoria - page 63

Rifiuti, Cna: basta richieste illegittime alle imprese

in Ambiente/Associazioni di categoria/Cna/Economia/Eleonora Rigotti/Evidenza/Personaggi/Tasse by
Eleonora Rigotti, Cna

Troppe le differenze tra i diversi territori: Cna Brescia, anche con una comunicazione destinata ai sindaci, torna a chiedere che siano escluse dal calcolo della tariffa le aree dove vengono prodotti rifiuti speciali, nell’attesa del decreto di assimilazione che porrebbe fine alla duplicazione dei costi 

Nell’applicazione della Tari per le imprese serve uniformità, almeno a livello provinciale: è inaccettabile che il metodo di calcolo della tassa cambi da comune a comune. Nella gestione dei propri scarti, oggi le aziende sono costrette a far fronte ad una ingiustificata e dannosa duplicazione dei costi: in quanto produttrici di rifiuti speciali devono sostenere le spese per la loro raccolta e smaltimento, ma allo stesso tempo devono saldare la tassa comunale su quegli stessi rifiuti.

Ne è convinta la Cna di Brescia, che chiede che in tutti i regolamenti comunali vengano escluse dal calcolo per la definizione della tariffa della Tari le aree dove vengono prodotti in via continuativa e prevalente rifiuti speciali, per i quali le imprese già sostengono in proprio i costi di smaltimento.

Per questo Cna Brescia, per la seconda volta in due anni, si prepara ad inviare una comunicazione ai sindaci bresciani per chiedere che siano recepite le indicazioni della nota del Ministero dell’Economia che già nel 2014 aveva chiarito l’obbligo di «considerare intassabili le aree sulle quali si svolgono le lavorazioni industriali e artigianali poiché per loro natura sono generalmente produttive in via prevalente di rifiuti speciali» e che quindi venga «opportunamente aggiornato il regolamento di applicazione della Tari là dove necessario».

«Sulla Tari c’è una discrepanza tra normativa nazionale e locale – ricorda la presidente di Cna Brescia, Eleonora Rigotti -. La prima prevede che le aree che producono rifiuti speciali non assimilabili, per i quali le imprese già pagano lo smaltimento, non siano assoggettate alla Tari. Ma non tutti i comuni l’hanno recepita nei propri regolamenti». «Serve uniformità di applicazione della norma – invoca la presidente -, per non penalizzare ingiustamente alcune attività, che si trovano a pagare per due volte».

«Anche in questa partita Cna è vicina alle imprese» ribadisce la presidente Rigotti, ricordando che «l’associazione resta aperta al dialogo ed al confronto non solo con gli imprenditori, ma anche con le amministrazioni, al fine di giungere ad un sistema di gestione dei rifiuti che non penalizzi nessuno degli attori in esso coinvolti, sia pubblici che privati».

A livello nazionale, inoltre, Cna ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di emanare il decreto di assimilazione previsto dal Codice ambientale e atteso da molti anni, con il quale determinare i criteri qualitativi e quantitativi per l’assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli delle famiglie. In assenza di tale decreto, i comuni hanno fatto un utilizzo improprio del principio di assimilazione, riportando quanto più possibile dentro la gestione pubblica i rifiuti speciali prodotti dalle imprese e applicando a questi la Tari. Così si è arrivati ad avere una situazione a macchia di leopardo, in cui i criteri di assimilabilità e le tariffe variano da comune a comune, a seconda dei regolamenti adottati.

 

Aib, Bonometti saluta i 108 nuovi associati del 2016

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza by

Sono 108 le imprese che nel 2016 hanno scelto di associarsi ad AIB. Questo pomeriggio, il presidente Marco Bonometti ha accolto in sala Beretta gli imprenditori, dando loro il benvenuto nell’Associazione, che proprio nel 2017 festeggerà 120 anni di storia.

“Associazione Industriale Bresciana oggi rappresenta oltre 1.300 imprese, che danno lavoro a più di 65mila persone, generando ricavi per 24 miliardi di euro e un valore aggiunto pari a 5,7 miliardi. L’Associazione, che include il meglio di ciò che l’Italia produce, ha un ruolo di grande rilievo, sia per la sua capacità di rappresentare l’interesse delle imprese, sia per la qualità dei servizi che è in grado di offrire”, ha dichiarato il presidente di AIB, Marco Bonometti.

Insieme ai membri del Consiglio di Presidenza, il presidente Marco Bonometti ha poi illustrato la profonda riorganizzazione della struttura operativa di AIB, realizzata per rispondere con più efficacia ai bisogni e delle imprese, e ha passato in rassegna i numerosi servizi offerti agli associati: dalla consulenza su credito e finanza all’internazionalizzazione; dall’innovazione, con l’impegno a 360 gradi su Industria 4.0, allo sviluppo di progetti strategici per il territorio; dalla sburocratizzazione alle relazioni industriali e al welfare; dal centro studi alla comunicazione fino al supporto legale, fiscale e previdenziale e alla consulenza per le reti d’impresa, senza trascurare ambiente, sicurezza, energia ed education.

 

 

Confartigianato, Sarnico è presidente nazionale del settore legno

in Artigianato/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Franciacorta/Nomine/Personaggi/Zone by

Giovanni Battista Sarnico è il nuovo presidente della Federazione “Legno Arredo” di Confartigianato Imprese. Sarnico, 46 anni, bresciano, sindaco di Ospitaletto, imprenditore nel settore dei serramenti in legno, è stato eletto dai presidenti dei Gruppi di Mestiere facenti parte della Federazione di Confartigianato. Sarnico, che succede al biellese Samuele Broglio, avrà l’importante compito di rappresentare le imprese della filiera del legno di Confartigianato, con l’obiettivo di valorizzare i diversi settori, di rafforzare il collegamento con i territori e di presidiare tutti gli ambiti in cui è coinvolta la Federazione. Il nuovo Consiglio direttivo è composto da Andrea Fantini (Friuli-Venezia Giulia), Tullio Polo (Trento), Bruno Mazzariol (Veneto), Leonardo Fabbroni (Toscana).

Per il neo presidente Sarnico: «Un ringraziamento particolare al predecessore Samuele Broglio per il grande lavoro svolto nei suoi mandati come consigliere prima e come presidente poi e a tutta la Confartigianato per il sostegno. Il nuovo Direttivo ha voluto esprimere la sua stima a Broglio conferendogli i mandati per rappresentare Confartigianato Legno presso i tavoli di normazione internazionali in virtù della sua riconosciuta rara competenza e conoscenza della materia.

Soddisfazione espressa dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Un ottimo risultato, che conferma la grande considerazione che gode Confartigianato Brescia a livello nazionale nel campo del lavoro e dell’operato di Confartigianato in rappresentanza dell’impresa.  Mobili e complementi d’arredo made in Italy entrano nelle case di tutti noi, sono protagonisti della storia del design, impreziosiscono le abitazioni, gli edifici pubblici e privati e sono il segno apprezzati per stile in tutto il mondo. Insieme al cibo e alla moda, sono i prodotti che tengono alta la bandiera della nostra manifattura sui mercati internazionali. Merito della cura meticolosa, del gusto, della creatività che gli artigiani incorporano nei capolavori dell’arredamento italiano».

«La federazione di categoria alla quale appartengo – aggiunge Sarnico – è stata costituita allo scopo di tutelare e promuovere gli interessi specifici dell’intero comparto artigiano del legno e dell’arredo. Per rappresentare al meglio gli associati curerò ancor più i rapporti con gli enti pubblici e privati, parteciperò ai tavoli di consultazione, alle commissioni ed alle riunioni tecniche sia nazionali che regionali. Ma seguirò soprattutto le attività finalizzate allo sviluppo del settore e alla crescita delle imprese che rappresento in particolare nel nostro territorio. Tra gli indirizzi di mandato c’è la volontà di mettere in evidenza il valore formativo ampliando il più possibile la collaborazione fra la scuola e il mondo imprenditoriale nella consapevolezza che solo preparando e formando le giovani generazioni alla cultura dei mestieri potrà esserci un futuro sostenibile per le lavorazioni artigiane di qualità» ha concluso il neo presidente nazionale della categoria Giovanni Battista Sarnico.

Credito alle aziende bresciane in calo del 5,9%. Massetti: invertire la rotta

in Associazioni di categoria/Banche/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Personaggi by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Erogazione di credito bancario ancora in calo nel 2016 per le piccole imprese della provincia di Brescia, come per quelle del resto della Lombardia. E a risentirne di più sono soprattutto i “piccoli” dell’artigianato. Più facile ottenerlo per le grandi imprese, sempre meno per le piccole. Così nel 2016 i soldi prestati alle imprese artigiane della provincia di Brescia sono diminuiti ulteriormente del 5,9% rispetto all’anno precedente. A livello regionale il dato si attesta a -4,9% e va peggio di Brescia solo a Como (-6,4%) e a Pavia (-6%). Lo rileva uno studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato nel quale si evidenzia come a Brescia, ma non solo, il credito sia in continua diminuzione ormai dal 2014 con la punta negativa proprio nel settembre 2016.

«In provincia di Brescia le imprese artigiane sono oltre 35mila e costituiscono il vero tessuto produttivo del nostro territorio, eppure il denaro per i piccoli imprenditori continua ad essere scarso e costoso. Si bloccano così sviluppo e investimenti, rallentando ulteriormente un sistema produttivo già segnato dalla crisi e che fatica a recuperare il terreno perduto» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. E non solo alle piccole imprese arrivano meno prestiti, ma anche a costi superiori: in Lombardia il tasso medio per le grandi aziende è del 4,11%, mentre per le attività artigiane è del 7,4%. in ogni caso a fine settembre lo stock di credito dedicato agli artigiani di Brescia ammontava a 1.851 milioni di euro (ovvero il 5,8% del totale del credito erogato sul totale delle imprese), in calo di 116 milioni di euro (-5,9% in un anno) e assorbendo a livello territoriale, questo sì dato d’orgoglio, ben il 19,6% dei prestiti totali dell’artigianato lombardo. A livello nazionale, a novembre 2016, i prestiti alle imprese medio-grandi risultavano in aumento del 0,4% mentre i prestiti alle imprese con meno di 20 dipendenti in flessione del 2% e per quelle fino a 5 addetti in calo dell’1%. In Italia, negli ultimi 5 anni (settembre 2011-settembre 2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-24,8%), pari a 14,1 miliardi di euro in meno, calo quasi doppio rispetto a quello del totale delle imprese (-13,9%).

«Bisogna credere di più nell’artigianato e nel valore che genera. Invertire la rotta e farlo con i fatti. Sappiamo che il credito è il carburante indispensabile per un’impresa e per questo motivo, grazie alla nostra cooperativa artigiana di Garanzia e al consorzio regionale Confidi Systema ci poniamo come autorevoli mediatori fra gli imprenditori e le banche facilitando l’accesso al credito e ottenendo tassi e condizioni vantaggiose per i nostri associati. Anche le banche diano più attenzione alle piccole imprese artigiane, per le quali le sofferenze sono calate e che nel lungo periodo danno un ritorno superiore» conclude il presidente Massetti.

Aumenti positivi per fatturato e ordini, Api Brescia conferma i dati Istat

in Api/Associazioni di categoria/Douglas Sivieri/Economia/Evidenza/Personaggi/Tendenze by

Secondo quanto spiega oggi l’Istat in una nota «a dicembre, rispetto al mese precedente, nell’industria si rileva un aumento significativo sia del fatturato (+2,6%), sia degli ordinativi (+2,8%). Per entrambi gli indicatori questo rappresenta il terzo incremento mensile consecutivo, il quale porta la crescita congiunturale del quarto trimestre all’1,7% per ambedue le variabili». L’incremento del fatturato, sottolinea l’Istat, è molto più ampio sul mercato estero rispetto a quanto rilevato sul mercato interno.

«I dati diffusi – scrive in una nota Apindusria – rispecchiano le ultime rilevazioni fatte dal Centro Studi Apindustria, secondo le quali l’analisi congiunturale dell’ultimo trimestre dell’anno evidenzia un fatturato in crescita per sei imprese bresciane su dieci, per un quarto delle quali in modo decisamente significativo, e degli ordinativi per oltre la metà dei rispondenti al campione. In linea con quanto osservato dall’Istat anche l’ottimismo che si registra nel settore metalmeccanico. «Le nostre imprese bresciane – spiega il Centro studi Apindustria – vivono nell’ultimo trimestre dell’anno una fase sicuramente positiva, con dati in crescita nel fatturato (72% dei rispondenti) e negli ordini (61%)».

«I dati positivi diffusi dall’Istat e confermati dall’analisi del nostro Centro Studi erano attesi ma non bisogna abbassare la guardia – afferma il presidente di Apindustria Brescia Douglas Sivieri -, come rilevato peraltro dalla fotografia semestrale fatta nei giorni scorsi dalla Commissione europea, secondo la quale in Italia i livelli di innovazione continuano a essere sotto la media europea, così come continuano a mancare adeguate professionalità e permane una pubblica amministrazione inefficiente. In questo senso, lo stesso positivo Piano Industria 4.0 voluto dal Governo rischia di produrre risultati deludenti se non accompagnato da riforme strutturali in tutti gli ambiti».

Economia circolare, una grande opportunità

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by
Il tavolo dei relatori al convegno di Apindustria - www.brescia2.it

Un terzo delle piccole e medie imprese italiane già oggi si sta muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare. Numeri significativi, che danno l’idea di un processo di profonda trasformazione in atto, come è stato ricordato oggi nel convegno «L’economia circolare: nuova frontiera per le PMI» promosso da Apindustria nella sede di via Lippi 30.

«Un’opportunità formativa che abbiamo offerto alle imprese, associate o meno – ha affermato il presidente Douglas Sivieri -, convinti dell’importanza dell’argomento e del fatto che l’economia circolare presuppone un cambio culturale nel modo di fare impresa e possa offrire anche un’opportunità di crescita». «L’economia circolare è qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto finora – ha spiegato Marco Frey, direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa -. Se fino a ieri eravamo in una situazione del tipo “materia prima-produzione-scarto”, nell’economia circolare si deve chiudere il cerchio». La logica di fondo è quindi trovare il modo per riutilizzare le risorse e i materiali. Questo non significa che ogni singola impresa debba essere a «ciclo chiuso» ma – e questo vale soprattutto per le PMI – è importante ragionare in ottica di sistema. Molti lo stanno già facendo: secondo il rapporto Green Italy di Symbola e una ricerca per conto del Conai sono oltre un terzo le piccole e medie imprese «che si stanno muovendo in alcuni ambiti dell’economia circolare». «E non casualmente – ha sottolineato il docente – sono anche le imprese che hanno le migliori performance, migliore capacità innovativa e maggiore vocazione all’export».

Intrecci tra economia circolare e «Industry 4.0», altro grande tema che attraversa le profonde trasformazioni produttive in atto? «Sicuramente – ha osservato Frey -: di sicuro di legami ve ne sono parecchi nel rispondere alla grande questione del miglioramento dell’efficienza produttiva, ma se ne trovano anche in molti ambiti specifici, come possono essere quelli delle stampanti 3D». Settori di nicchia magari, ma nei quali il piglio italiano ha una lunga storia.

«In tema di economia circolare l’amministrazione comunale sta applicando in modo puntuale i principi dettati dalle direttive europee – ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Gianluigi Fondra, intervenuto illustrando in modo dettagliato il nuovo sistema di raccolta differenziata, i dati aggiornati legati al servizio e la collaborazione in atto con imprese e cittadini con l’obiettivo di arrivare al 50% di riciclo –. La città si sta impegnando per essere considerata a pieno titolo in linea con l’Europa».

Infine due testimonianze di economia circolare in chiave bresciana: il ciclo dei rifiuti, spiegato dal responsabile Impianti di A2A Lorenzo Zaniboni, e «le opportunità della gestione ambientale d’impresa» descritte da Massimo Bani di Nord Zinc, società con sede a San Gervasio Bresciano.

 

Massetti: «Anche per questa volta abbiamo messo una pezza»

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Evidenza/Personaggi by

«Anche per questa volta abbiamo messo una pezza». Così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, dopo l’incontro che ha stemperato, almeno momentaneamente, la protesta dei tassisti contro l’emendamento contenuto nel Milleproroghe che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale il ministero dei Trasporti deve emanare i decreti legislativi previsti da una norma dello scorso anno contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc.

Ora c’è un mese di tempo. Sarà avviato un tavolo di lavoro per la stesura di uno schema di decreto per misure tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente e di riordino della legge quadro 21/92 al fine di migliorare il sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolare e salvaguardare il servizio pubblico, lotta all’abusivismo, migliorando l’incontro tra domanda e offerta.

«Il governo era presente in toto vista la gravità della situazione con il Ministro Sottosegretario e Viceministro. Rispetto alle richieste della totalità dei presenti e del mandato ricevuto dal direttivo di Confartigianato Taxi abbiamo ottenuto le due cose più importanti ovvero l’impegno di fare a breve i decreti attuativi dell’art. 29 1-quater e l’impegno a riscrivere la parte che ci riguarda nel DDL concorrenza. Ricordo che in questo ultimo provvedimento, se non si interviene è prevista la norma pro multinazionali e la prevedibile nascita del terzo settore non professionale visto che si parla, nell’esercizio della intermediazione tecnologica, di conducenti e non di vettori» prosegue Massetti.

Quindi già la prossima settimana, visto che al senato la votazione si chiude il 2 marzo, si potrà valutare la tenuta dell’accordo con la concreta possibilità che ricomincino le proteste.

Dopo tale data non vi sarà il tempo e la possibilità di modifiche al testo oggi in trattazione, ma da riscrivere grazie all’accordo, visto che il governo porrà la fiducia alla camera sul testo, frutto dell’accordo, che uscirà dal Senato il 2 marzo.

Già provati dalla crisi che ha ridotto il lavoro anche a Brescia, i tassisti rivendicando il rispetto della legge 21 del 1992 che stabilisce la cosiddetta “territorialità”, il principio secondo il quale la partenza di ogni corsa deve avvenire nel comune di appartenenza e che le multinazionali in gara per risucchiare il mercato italiano vorrebbero eludere.

Conclude il presidente Massetti dopo l’incontro in Confartigianato con il presidente della categoria Antonio Amodio per fare il punto della situazione: «Auspico che ci sia unità tra le sigle sindacali che rappresentano gli interessi dei tassisti convocate per la prossima settimana e che si arrivi con una proposta condivisa altrimenti avremo perso e qualcun altro farà la legge al posto nostro con tutti i rischi di un altro possibile sciopero a quel punto difficilmente giustificabile».

A Brescia il numero dei taxi operativi è di 103, comprendendo la provincia si arriva a 146. Oltre la metà di questi sono iscritti a Confartigianato, la maggiore associazione di riferimento per la categoria guidata da Antonio Amodio.

Aib, Pasini in campo per dare continuità al lavoro di Bonometti

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Aziende/Economia/Evidenza/Garda/Nomine/Zone by

“Marco Bonometti si è sacrificato molto e ha fatto tanto per l’Aib: ha dato una direzione generale all’associazione creando le condizioni per svolgere un ottimo lavoro a servizio degli associati, anche supportandoli nell’affrontare al meglio il percorso per l’internazionalizzazione. In generale Bonometti è un patrimonio che Brescia dovrebbe far fruttare al meglio”.

Con queste parole – in un’intervista rilasciata a Bresciaoggi – Giuseppe Pasini, patron del gruppo Feralpi e aspirante numero uno di Aib, si è espresso sui rapporti con il presidente in carica: una presa di posizione chiara che sottolinea la continuità con quanto fatto dal proprietario di Omr fino a oggi (“La chiamata – si legge ancora – è stata fatta da imprenditori che fanno riferimento all’attuale leader, Bonometti, capace nel suo mandato di far crescere l’associazione non solo in ter- mini di iscritti, ma anche in autorevolezza. Il presidente ha il merito di aver messo al centro dell’attenzione tante questioni in un confronto continuo con tutto il territorio: se ha fatto tanto bene, non vedo perchè si debba di- sfare quanto realizzato”).

Nell’intervista Pasini definisce Franco Gussalli Beretta – suo rivale nella corsa per la poltrona di presidente – “un’ottima persona”, ma sottolinea che “c’è il rischio che si possa arrivare a una spaccatura e questo va evitato”.

Massetti (Confartigianato): «Giù le mani dai tassisti»

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Evidenza/Personaggi/Servizi/Sindacati by

«Giù le mani dai tassisti. Terremo alta la guardia». Così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, dopo l’incontro stamane con Antonio Amodio presidente Confartigianato Taxi Brescia. La categoria esprime grande preoccupazione anche a Brescia dove sale la protesta contro un emendamento al Milleproroghe che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine entro il quale il ministero dei Trasporti deve emanare i decreti legislativi previsti da una norma dello scorso anno contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc.

Per Antonio Amodio, presidente tassisti Confartigianato Brescia che conta la maggioranza dei taxi circolanti a Brescia e provincia: «Chiediamo che l’emendamento venga assolutamente ritirato. A preoccuparci sono misure che spianerebbero la strada alle multinazionali come Uber. In attesa dell’incontro con il Governo domani a Brescia i servizi sono stati garantiti, non si sono verificati blocchi né ripercussioni per l’utenza, ma siamo pronti a fermarci se dall’incontro non arriveranno notizie positive». Già provati dalla crisi che ha ridotto il lavoro, i tassisti scendono sul piede di guerra, rivendicando il rispetto della legge 21 del 1992 che stabilisce la cosiddetta “territorialità”, il principio secondo il quale la partenza di ogni corsa deve avvenire nel comune di appartenenza e che le multinazionali in gara per risucchiare il mercato italiano, vorrebbero eludere. Amodio sottolinea inoltre: «I tassisti hanno acquistato e investito fino a ieri in licenze e con questo emendamento, anche gli NCC diventerebbero tassiti a tutti gli effetti con conseguenze gravi per la nostra attività. Invitiamo tutti gli operatori taxi a partecipare alle opportune iniziative di lotta al fine di indurre il Governo ed in particolare il Ministro Graziano Delrio a ritirare l’emendamento. Invitiamo altresì le rappresentanze delle altre associazioni a serrare il confronto per giungere ad un’intesa la più larga possibile».

Conclude il presidente Massetti dopo l’incontro in Confartigianato con il presidente della categoria: «I tassisti di Confartigianato Brescia se da un lato comprendono le necessità relative alle molteplici mutazioni del mercato, dall’altro manifestano grandi preoccupazioni di una liberalizzazione selvaggia. Vanno garantite professionalità e sicurezza per l’utente. Sicurezza garantita solo da chi è in regola, come lo sono i nostri iscritti, che pagano tasse, già alte, seguono corsi di aggiornamento e offrono un servizio essenziale».

Pos, a Brescia sono 38mila. Massetti: costi d’esercizio troppo alti

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eugenio Massetti/Personaggi by

Moneta elettronica ai massimi e contanti in estinzione. L’era dei Pos ha preso piede anche a Brescia dove bancomat e carte di credito hanno sostituiscono sempre più banconote e monete. Nella sola provincia di Brescia, tra le attività e le imprese si è diffuso sempre di più passando dai 32.248 apparecchi del 2013, ai 33.846 del 2014, fino al boom dei 38.137 del 2015 con una variazione percentuale nel periodo tra il 2013 e il 2015 del 18,3%.

Molti, moltissimi, una rivoluzione digitale ufficializzata da un recente report della Banca d’Italia alla quale hanno partecipato le piccole e medie aziende, oggi sempre più propense ad accettare, senza eccezioni, pagamenti Pos. «Alle novità ci si abitua quando offrono comodità e sicurezza per i cittadini e la crescita delle operazioni è stata possibile grazie alla maggiore adozione da parte delle imprese di Pos. L’unico neo rimane quello delle commissioni, ancora troppo pesanti. Occorre un intervento per far sì che scendano a livelli più più adeguati e si allineino agli standard internazionali» così commenta Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia. In Italia lo scorso anno quasi 111 sono stati i miliardi di euro trasferiti senza l’uso di contanti. Picco storico per il nostro Paese che ha registrato un aumento record del 13,6% nelle transazioni Pos. Nell’ultimo triennio le transazioni elettroniche via Pos sono salite ad un ritmo otto volte più veloce di quello dei consumi.

L’analisi dei dati dell’Istat sull’ICT nelle famiglie evidenzia inoltre che sono 13.204.000 gli italiani che utilizzano servizi bancari via internet, pari al 41,3% degli utenti internet. Nel dettaglio, la quota è più elevata nei comuni dell’area metropolitana (48,0%) e negli adulti relativamente più giovani (48,7% tra 35 e 44 anni). Si osserva un gap di genere di quasi dieci punti, con il 46,0% degli uomini che utilizzano i servizi di home banking a fronte del 36,3% delle donne; nella classi di età più giovani il divario scende in modo vistoso e tra per giovani tra 25 e 34 anni si riduce a 3,3 punti.

In chiave territoriale la quota più elevata nel Nord (49,1%) seguita dal Centro (41,1%) e dal Mezzogiorno (28,8%). La regione con la maggiore quota di navigatori che effettuano operazioni di home banking è la Valle d’Aosta con il 54,5%, seguita dal Veneto con il 50,1%, dal Friuli-Venezia Giulia con il 50,0%, Piemonte e Lombardia con il 49,2%. Le quote più contenute in Puglia (27,7%), Calabria (24,8%) e Campania (23,2%).

Nel 2015 sono 3.063.141 le imprese – pari al 69,7% delle imprese non agricole – in possesso di servizi informativi e dispositivi di home banking, con cui ricevere informazioni e attivare per via telematica operazioni di pagamento. La quota è salita di 6,4 punti nell’ultimo anno. Inoltre vi sono 2.001.346 imprese (il 45,5% delle imprese) utenti dei servizi di corporate banking, servizi che permettono sia di inviare disposizioni di pagamento o di incasso sia di ricevere informazioni relative allo stato dei conti con riferimento a una pluralità di banche; la quota di utenti di corporate banking è salita di 4,8 punti nell’ultimo anno.

Anche a Brescia «la percentuale di imprese, in possesso di servizi di home banking con cui ricevere informazioni e attivare per via telematica operazioni di pagamento – spiega ancora Massetti – è salita di quasi 10 punti percentuali solo nell’ultimo anno, ed ora sette imprese su dieci ne sono provviste».

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti