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Associazioni di categoria - page 51

Artigianato, in Lombardia crescita più timida che a Brescia

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Presentati stamane in Unioncamere a Milano i dati relativi all’andamento dell’artigianato nel secondo trimestre di quest’anno dati ben diversi da quelli bresciani diffusi ieri da Aib, che davano conto di una vistosa crescita a fronte di una decelerazione della produzione regionale rispetto alle analisi di fine 2016 e inizio 2017.

La produzione artigiana lombarda consegue un risultato in linea con l’ipotesi di stazionarietà dei livelli produttivi, registrando una variazione congiunturale della produzione del +0,2%.  In questo contesto l’occupazione, che reagisce in ritardo rispetto alle dinamiche produttive, presenta un saldo positivo per l’artigianato , con il +0,7%.

Le aspettative per il prossimo trimestre per la domanda sia interna che estera sono in flessione, pur rimanendo in area positiva, come anche le aspettative per l’occupazione. Migliorano invece le aspettative sulla produzione, segno che gli imprenditori lombardi interpretano lo stop produttivo del secondo trimestre più come fenomeno episodico che come possibile punto di svolta.

I dati presentati stamane presso Unioncamere Lombardia a Milano derivano dall’indagine relativa al secondo trimestre 2017 che ha riguardato un campione di più di 2.800 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (oltre 1.600 imprese) e artigiane (quasi 1.200 imprese).

Nel secondo trimestre 2017 si registra una decelerazione tendenziale della crescita della produzione delle aziende artigiane manifatturiere.  Per le aziende artigiane l’indice della produzione è a quota 95,6 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100.

Per l’artigianato il secondo trimestre è globalmente positivo, ma quattro settori della manifattura artigiana evidenziano un calo produttivo su base annua: carta-stampa -2,2%, pelli-calzature -1,8%, abbigliamento -1,3% e legno-mobilio -1,1%.

Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).

Tutte le dimensioni di impresa artigiana evidenziano una crescita della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è solo leggermente positiva (+0,5%), per le imprese con 6-9 addetti (+1,9%) e con 10 addetti e oltre (+3,4%) la crescita su base annua è più marcata.

Nell’artigianato è del 45% la quota di aziende in crescita e stabile, al 29% quella delle aziende in contrazione. In questo caso cresce ed ha un valore più significativo la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (26%). Il fatturato a prezzi correnti cresce ancora su base annua, ma la decelerazione è più evidente su base annua (+1,6%). Dal punto di vista congiunturale il risultato è peggiore con una piccola contrazione (-0,3%).

Le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale della domanda interna registrando un +0,5% rispetto al trimestre precedente, risultato sufficiente a mantenere la crescita tendenziale all’1,7%. La domanda estera delle imprese artigiane mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge sempre un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%.

Bene l’occupazione: il tasso d’ingresso torna ai livelli massimi del 2015 (2,5%), mentre le uscite si fermano all’1,8%, portando a un incremento del saldo positivo (+0,7%). Per gli artigiani si riduce il ricorso alla Cassa Integrazione con una quota di aziende che scende al 2,5% una quota sul monte ore dello 0,3%. Per le aziende artigiane l’utilizzo degli impianti conferma la tenuta dei livelli produttivi sfiorando il 70% e crescendo rispetto al trimestre precedente.

 

Le aziende artigiane manifestano segnali di scarsità riguardo il livello delle scorte dei prodotti finiti (-6,7% il saldo), con la percentuale di imprese che giudica le scorte adeguate stabile intorno al 36%. La quota di aziende artigiane che dichiara di non tenere scorte è molto più elevata rispetto all’industria (51%). Per quanto attiene alle materie prime, gli artigiani segnalano scorte adeguate nel 59% dei casi, con una prevalenza più marcata dei giudizi di scarsità (-9% il saldo). La quota di artigiani che dichiara di non tenere scorte è stabile e più elevata rispetto all’industria, raggiungendo il 23%.

Secondo le imprese artigiane siamo in presenza di una decelerazione dei prezzi dei materiali per la produzione, che crescono del 2% in questo trimestre. Allo stesso modo i prezzi dei prodotti finiti aumentano dello 0,9%, in rallentamento rispetto al +1,1% dello scorso trimestre.

Le aspettative di produzione e occupazione flettono leggermente con una stabilizzazione dei saldi in area negativa, mentre sul versante della domanda anche le aspettative degli artigiani sono in peggioramento, con una svolta negativa per la domanda interna e un contrazione del saldo ancora positivo per la domanda estera.

Secondo trimestre, crescono ancora manifatturiero e artigianato

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Nel secondo trimestre del 2017 – rileva una nota del Centro Studi AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane mette a segno un nuovo incremento, a conferma della fase di consolidamento della ripresa dell’industria locale. La tendenza positiva, in atto dal primo trimestre del 2015, si inquadra in un clima di rafforzamento dell’economia nazionale: l’Italia ha agganciato, sebbene da inseguitrice, la ripresa mondiale in atto, i cui ritmi, grazie al contributo congiunto di economie avanzate ed emergenti, risultano i più alti dall’inizio della crisi.

Nel dettaglio, la produzione industriale registra un incremento congiunturale dell’1,8%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) risulta non negativo per la quindicesima rilevazione consecutiva (+3,6%) ed è il più alto dal primo trimestre 2016. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2017, è pari a +3,2%. Il recupero dai minimi registrati nel 3° trimestre 2013 è pari a oltre il 13%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si attesta intorno al 22%.

L’artigianato manifatturiero bresciano – secondo l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il secondo trimestre dell’anno con nuovi risultati positivi che consolidano la buona performance già evidenziata dalla seconda metà del 2016. Da aprile a giugno la produzione artigiana ha segnato una variazione positiva, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a 4,0%, il fatturato realizza un incremento ancora più significativo (+4,8%), il tasso di utilizzo degli impianti sale al 68,9% e gli ordini sono aumentati del 3,5%. Dal confronto territoriale, inoltre, emerge che l’artigianato bresciano ha conseguito risultati migliori della media lombarda.

Il quadro si conferma positivo anche da un punto di vista congiunturale. Al netto degli effetti stagionali, la produzione è aumentata, infatti, rispetto al trimestre precedente dell’1,1%, gli ordini dell’1,9%. Si conferma, anche, l’accelerazione del fatturato che cresce dell’1,4%.

I principali indicatori dell’industria:

§  Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+3,3%), meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (+2,5%), agroalimentare e caseario (+2,1%); è cresciuta con minore intensità nel tessile (+1,2%), nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+1,0%), nell’abbigliamento (+0,9%), nei materiali da costruzione ed estrattive (+0,9%), nel chimico, gomma, plastica (+0,5%), nel legno e mobili in legno (+0,5%). E’ rimasta sostanzialmente invariata nel carta e stampa e nel maglie e calze, mentre è diminuita nel calzaturiero (-1,2%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 41% delle imprese, diminuite per il 42% e rimaste invariate per il 17%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 25% degli operatori, scese per il 18% e rimaste stabili per il 57%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 26%, calate per il 19% e rimaste invariate per il 55% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 29% delle imprese, con un incremento medio dello 0,7%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 18% degli operatori, per una variazione media dello 0,1%.

§  Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione della fase di espansione del manifatturiero provinciale. La produzione è prevista in aumento da 38 imprese su 100, stabile dal 49% e in flessione dal rimanente 13%.

§  Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento dal 20% degli operatori, stabili dal 55% e in calo dal 15%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 23% degli operatori del campione, invariati per il 70% e in flessione per il 7%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 23% delle imprese, stabili per il 68% e in diminuzione per il 9%.

I principali indicatori dell’artigianato:

§  Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva e in accelerazione (pari all’1,4% contro lo 0,8% del trimestre scorso). Ancora più intensa la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+4,8%), sostenuta dal fatturato interno (+3,5%). La dinamica del fatturato segue da vicino quella della produzione, seppur con maggiore intensità. Dal 2° trimestre del 2016 il fatturato ha seguito un trend ininterrottamente positivo, forse anche per effetto della ripartenza dei prezzi, che ha consentito di recuperare i livelli persi negli anni della crisi e di accorciare, pertanto, la distanza dai livelli pre-crisi.

§  Gli ordini sono cresciuti del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, trainati da entrambe le componenti interna ed estera. Gli ordini provenienti dal mercato interno, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, hanno conseguito un buon risultato pari al 3,1%. Buona la dinamica degli ordini esteri (+8,0%) anche se nell’artigianato, rappresentano una quota assai ridotta.

§  Al netto degli effetti stagionali, l’occupazione chiude il secondo trimestre con una nuova variazione positiva (+1,0%) che conferma il trend di leggera crescita in corso da fine 2015. Diminuisce anche il ricorso alla Cassa Integrazione: la quota di imprese che ne ha fatto ricorso si colloca all’1,5 % contro il 5,9% del trimestre scorso.

§  Le attese degli imprenditori per il terzo trimestre dell’anno sono moderatamente negative con riferimento alla produzione, alla domanda interna ed al fatturato. Stabili, invece, le attese sull’occupazione. Le uniche prospettive ottimistiche riguardano la domanda estera.

L’indagine

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 197 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

Aib, Pasini assegna la delega allo Sviluppo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Giuseppe Pasini/Partner/Personaggi by

Il Presidente di Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini ha assegnato la delega allo Sviluppo Mercati e Internazionalizzazione a Germana Bergomi, componente del Consiglio Direttivo dei Giovani Imprenditori di AIB, completando così la squadra che lo accompagnerà nel suo mandato presidenziale fino al 2021.
Il Presidente ha inoltre formalizzato i nominativi degli otto invitati in Consiglio Generale: Germana Bergomi (Italian Gasket), Sandro Bonomi (Enolgas Bonomi), Mario Gnutti (Gnutti Carlo), Renato Gnutti (Gnutti Transfer), Riccardo Lonato (Dinema), Giovanni Rosani (Cembre), Roberto Saccone (Olimpia Splendid) e Giovanni Valotti (A2A).

“Ci aspettano quattro anni di duro lavoro, ma sono sicuro che riusciremo a raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati proprio perché sono certo di avere scelto le donne e gli uomini giusti al posto giusto. Lavoreremo con realismo, passione e ottimismo, al servizio delle nostre Aziende”, ha dichiarato Giuseppe Pasini.

Imprese e digitale, Innexhub unisce Brescia, Cremona e Mantova

in Aib/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Partner by
Da sinistra: Umberto Cabini (Presidente Associazione industriali Cremona), Eugenio Massetti (Presidente Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale), Giuseppe Pasini (Presidente Associazione Industriale Bresciana), Bortolo Agliardi (Presidente Associazione Artigiani Brescia), Alberto Marenghi (Presidente Confindustria Mantova).

Grazie allo sforzo congiunto di Associazione Industriale Bresciana, Associazione Industriali della Provincia di Cremona, Confindustria Mantova, Associazione Artigiani di Brescia e Provincia, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale e in coordinamento con il Digital Innovation Hub lombardo, nasce InnexHub, prima realtà italiana a rispondere come sistema alle linee guida del governo. Secondo il Protocollo di Intesa MISE-MIUR del 25 luglio 2016, sono proprio Confindustria e R.ETE. Imprese Italia le realtà chiamate a coordinare sul territorio i Digital Innovation Hub. I soci fondatori hanno deciso quindi di fare sinergia e muoversi come un’unica realtà con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento sul territorio della Lombardia Orientale per tutti i temi afferenti l’industria 4.0.

L’atto costitutivo di InnexHub è stato siglato questo pomeriggio dal Presidente di AIB, Giuseppe Pasini, dal Presidente di Associazione Industriali della Provincia di Cremona, Umberto Cabini, dal Presidente di Confindustria Mantova, Alberto Marenghi, dal Presidente di Associazione Artigiani di Brescia e Provincia, Bortolo Agliardi, e dal Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, Eugenio Massetti.

Il primo Consiglio Direttivo è composto come segue: Angelo Baronchelli, Presidente; membri: Umberto Cabini, Alberto Marenghi, Bortolo Agliardi, ed Eugenio Massetti.

Obiettivo principale di InnexHub sarà far conoscere alle imprese le opportunità della trasformazione digitale, accompagnandole nel percorso che dovranno affrontare per ridisegnare le proprie catene del valore

Concretamente, gli obiettivi verteranno su quattro pilastri: informare per creare consapevolezza; fornire consulenza strategico-organizzativa e tecnologica; agevolare l’accesso al credito e agli incentivi fiscali e finanziari e infine, ma non per questo meno importante, seguire le imprese nel percorso di formazione continua delle proprie risorse umane.

Il punto di partenza è la creazione di un “ecosistema dell’innovazione” info-formativo di accompagnamento verso nuove frontiere innovative, che sappia mettere a fattor comune le reciproche best practice, eccellenze ed esperienze in modo da accelerare concretamente la capacità delle nostre imprese di affrontare questa sfida improrogabile per vincerla insieme.

Parte essenziale di questo ecosistema dell’innovazione saranno i Competence Center, l’hardware tecnologico alla base del sistema: Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica di Piacenza (distaccamento di Cremona), Politecnico di Milano e distaccamenti di Cremona e polo territoriale di Mantova che affiancheranno le imprese supportandole nella simulazione, sperimentazione e collaudo delle tecnologie digitali all’interno di progetti di ricerca applicata.

Altri poli tecnologici di eccellenza verranno coinvolti nel progetto, per aumentarne il valore aggiunto per le imprese, quali ad esempio ISFOR e CSMT.

Un progetto inclusivo in grado di fare network anche con i principali attori istituzionali oltre che con i soggetti dell’ecosistema dell’innovazione. Una bussola in grado di orientare le imprese in un mare magnum di informazioni non sempre adeguate o realmente utili.

InnexHub nasce come una realtà inclusiva, di rappresentanza territoriale, partecipata da diversi attori delle rappresentanze di impresa.

E’ il primo esempio di unione dei due soggetti deputati dal Governo (Confindustria e R.ete Imprese Italia) per implementare le linee guida del decreto Calenda.

Dopo il primo convegno dello scorso 20 febbraio, dove abbiamo annunciato la nascita del primo DIH in rete tra tre territori lombardi, abbiamo lavorato per la sua costituzione formale, ma soprattutto mettendo a terra i primi servizi per le imprese: corsi di perfezionamento (sviluppati insieme a ISFOR e all’Università degli Studi di Brescia: “Verso la manifattura 4.0”), una serie di percorsi di alfabetizzazione e infine strutturato il nuovo master in management per le imprese innovative che prenderà avvio alla fine di ottobre e che tratterà molti temi legati al 4.0.

Attraverso la collaborazione con ANIMA/UCIMU/ICIM, abbiamo supportato le aziende in tutti quegli aspetti tecnico-tecnologici abbinati alla consulenza fiscale da noi direttamente erogata.

Fare chiarezza su una tematica molto complessa e per alcuni versi nebulosa, e mettere a terra rapidamente servizi per le imprese: questi gli obiettivi di InnexHub.

 

Convenzione “Industria 4.0 e iperammortamento”

 

E’ stata siglata in data odierna una convenzione di collaborazione operativa tra Associazione Industriale Bresciana, Associazione Industriali della Provincia di Cremona, Confindustria Mantova, ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine), UCIMU (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Utensili, Robot, Automazione e Prodotti a questi Ausiliari) e l’ente di certificazione ICIM S.p.A. per fornire alle imprese una concreta azione a supporto del pilastro degli incentivi fiscali, un efficace servizio informativo e di supporto sulla corretta applicazione dell’iperammortamento e un supporto tecnico di pianificazione investimenti e rilascio di attestati di conformità per i beni acquistati.

 

La convenzione “Industria 4.0 e iperammortamento” è stata siglata questo pomeriggio dal Presidente di Associazione Industriali della Provincia di Cremona, Umberto Cabini, dal Presidente di Confindustria Mantova, Alberto Marenghi, dal Vice Presidente di Associazione Industriale Bresciana, Angelo Baronchelli, dal Vice Presidente di Anima, Pietro Almici, dal Direttore Generale di Ucimu, Alfredo Mariotti, e dall’Amministratore Delegato di ICIM S.p.A., Gaetano Trizio.

 

Apindustria, l’export bresciano si conferma in crescita

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Export/Partner by

Prosegue la dinamica positiva dell’export bresciano: a sottolinearlo è l’ultimo report «Relazioni con l’estero» realizzato dal Centro studi Apindustria Brescia interrogando un campione di 100 imprese associate sui risultati del primo semestre 2017 e le attese per i prossimi sei mesi.

In linea con gli ultimi dati territoriali a disposizione (+8,7% le esportazioni bresciane nel primo trimestre 2017 rispetto al primo trimestre 2016) e con quelli nazionali congiunturali di maggio (+1,2%), la metà del campione considerato dal Centro Studi segnala esportazioni di beni e servizi in aumento (il 4% in modo significativo). «Lo sviluppo dei rapporti commerciali del primo semestre rispetto al 2016 – si legge nel rapporto – è caratterizzato da moderato ottimismo, che si concentra soprattutto sull’Europa», in particolare nell’area dell’Unione europea, mentre la Russia sembra destinazione in fase calante (in controtendenza rispetto al dato nazionale). Per le PMI bresciane la formula principalmente utilizzata rimane l’esportazione diretta o con uffici di rappresentanza, condivisa dal 74% dei rispondenti. Seguono i distributori locali (13%).

Le previsioni sul secondo semestre si caratterizzano per un generale ottimismo sui mercati dell’Europa (Comunitaria e non), dove si prevedono anche sensibili miglioramenti dei rapporti commerciali. Sostanziale stabilità nelle altre macro aree. Se l’export segna bel tempo, sia nei primi sei mesi dell’anno che per il prossimo futuro, il 68% del campione ha inoltre espresso la volontà di «espandere la dimensione estera dei propri commerci», o rafforzando i legami già esistenti (spesso in Europa) o avviandone di nuovi. Di particolare interesse la correlazione tra lo sviluppo estero e la dimensione aziendale. «Emerge – si legge nel rapporto – come l’Europa unita rappresenti il mercato prioritario per tutte le imprese rispondenti, ma a seconda della dimensione aziendale ne facciano il mercato unico/principale o affianchino altre destinazioni di rilievo. Al crescere della dimensione aziendale, cresce la dipendenza dai mercati non domestici. Tale dipendenza si intensifica e al contempo si differenzia su più mercati».
Questo aspetto si collega alle difficoltà riscontrate dalle PMI nello sviluppo internazionale.

Le imprese lamentano infatti tra le difficoltà principali la carenza di personale dedicato (38%) e la dimensione aziendale (31%). Questioni linguistiche, culturali, di diffidenza, di timori su crisi dell’euro o di carattere geopolitico giocano invece un ruolo marginale. «La creazione dell’Ufficio Estero, con personale dedicato operativo da un paio d’anni – spiega il vicepresidente di Apindustria con delega all’internazionalizzazione Alessandro Orizio – vuole essere uno strumento di aiuto alle imprese per superare questi ostacoli. Nel rapporto del Centro Studi non per caso emerge che proprio la carenza di personale dedicato rappresenta, per le imprese che iniziano nel 2017 ad affrontare mercati esteri, il primo problema da risolvere. Il supporto dell’Associazione può essere utile anche ad approcciare un mercato importante per il territorio come quello russo, visto il dato locale in controtendenza rispetto al nazionale».

Aib, Pasini incontra i sindacati: nuovo paradigma per le relazioni industriali

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Si è tenuto ieri in Associazione Industriale Bresciana il primo incontro fra i nuovi vertici dell’Associazione e le tre sigle sindacali. Presenti per AIB il Presidente Giuseppe Pasini e il Vice Presidente con delega al Lavoro, alle Relazioni Industriali ed al Welfare Roberto Zini; per i tre sindacati, il Segretario della CGIL di Brescia Damiano Galletti; il Segretario della CISL di Brescia Francesco Diomaiuta e il Segretario della UIL di Brescia Mario Bailo.

L’incontro ha avuto come tema portante il futuro dell’impresa a Brescia, sempre più da intendere come realtà organizzata che si apre e interagisce da protagonista con l’ecosistema in cui opera.

Ecosistema in grande evoluzione, che chiede grande capacità di metabolizzazione rapida e di apertura verso il cambiamento: con l’avvento dell’industria 4.0, stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale, una rivoluzione che segue un ritmo e una velocità elevatissima e che coinvolge tutti i temi occupazionali in senso ampio, obbligando le parti sociali ad impegnarsi per valorizzare il capitale umano rivedendo i modelli formativi, investendo sulla formazione continua, adeguandone le competenze di processo e di sistema.

Le parti hanno convenuto sulla necessità di uscire dai vecchi paradigmi per proiettare il territorio in una visione attuale e moderna dove le relazioni industriali sono intese prima di tutto come relazioni sociali, che vadano oltre il rigido schema dei rapporti tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori.

Il tema più scottante è, ovviamente, la disoccupazione. Inutile negare come dal 2007 il tessuto economico e sociale italiano sia stato messo a dura prova dalla più grave crisi economica del secondo dopoguerra; i dati ufficiali sulla disoccupazione in provincia di Brescia nell’anno 2016, parlano di 49.000 persone in cerca di occupazione, pari all’8,6% della popolazione attiva, contro l’11,7% nazionale.

La disoccupazione giovanile (15/24 anni), registra a Brescia un tasso del 32,9% ovvero 12.000 giovani che cercano lavoro invano, mentre in Italia, nello stesso segmento, raggiungiamo il 37,8%.

Sul versante di ‘genere’, il 2016 ha visto concretizzarsi un aumento delle donne in cerca di lavoro –  27.000 in provincia di BS – e del relativo tasso di disoccupazione 10,8% (contro il 12,8% nazionale). C’è ancora molta differenza tra i termini che sottendono l’occupazione femminile e quella maschile, problema che richiede una particolare attenzione.

I Sindacati e AIB hanno anche discusso delle opportunità, ma anche delle difficoltà, legate ai massicci fenomeni migratori, di fronte ai quali le parti sociali devono lavorare insieme per un reale processo di integrazione equilibrato nel quale l’impresa può giocare un ruolo positivo.

Conclude Giuseppe Pasini: “Dobbiamo rimboccarci le maniche e riuscire a ricreare quel circolo virtuoso che permetterà la vera ripresa di questo Paese: aiutare i lavoratori e le imprese, costruire quel cambiamento tanto auspicato dai cittadini stimolando iniziativa e indipendenza; cittadini e imprese capaci di assumersi le proprie responsabilità, senza mai perdere la fiducia.

Dall’incontro di oggi (ieri, ndr) è scaturito un confronto costruttivo per ambo le parti e auspico che sia il primo di una serie di tavoli di discussione e di confronto aperto e consapevole delle innumerevoli sfide che ci troveremo ad affrontare”.

Diritto Camera di commercio, attenti ai bollettini ingannevoli

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La Camera di Commercio informa con una nota che si stanno verificando casi di invii alle imprese di bollettini di pagamento ingannevoli, con diciture tali da indurre a credere che siano stati inviati dalla Camera di Commercio.

Il diritto annuale è un tributo che le imprese iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Brescia pagano annualmente, versandolo esclusivamente tramite modello F24 per il pagamento delle imposte, e in nessun caso con bonifico bancario o bollettino postale.

Per maggiori informazioni sulla corretta modalità di versamento del diritto annuo è possibile consultare il sito internet www.bs.camcom.it alla pagina Registro Imprese/Diritto annuale.

Associazione Artigiani: consultazione online per gli Intermediari

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Indici sintetici di affidabilità fiscale: l’Associazione Artigiani di Brescia gioca di anticipo e spinge per la consultazione online da parte degli Intermediari. Proposta anche per l’allungamento della delega sul Cassetto Fiscale. Con la “manovra correttiva” convertita con la Legge 96/2017 si dirà addio agli studi di settore, sostituiti dagli Indici sintetici di affidabilità (Isa). Grazie ad essi il rapporto tra fisco e contribuente dovrebbe modificarsi, anche attraverso significativi benefici premiali, quale l’esclusione da accertamenti fiscali per quei contribuenti che attraverso i nuovi indicatori risulteranno affidabili. “A seguito dell’analisi approfondita del nostro “Centro Studi di Documentazione e Ricerca Lino Angelo Poisa” sugli Isa, abbiamo voluto rivolgerci a tutti i parlamentari bresciani – spiega il Presidente dell’Associazione Artigiani Bortolo Agliardi -, presentando loro una proposta sul tema con l’auspicio di un confronto”.

La questione si inserisce nel più ampio panorama della fiscalità online: attualmente le Organizzazioni di Categoria, in qualità di Intermediari, effettuano la spedizione telematica delle dichiarazioni dei redditi per conto dei loro associati tramite il Servizio Entratel. Con il medesimo servizio, l’Intermediario ha accesso alle comunicazioni relative agli avvisi di regolarità/irregolarità delle dichiarazioni spedite. Abbiamo chiesto che sia possibile anche per gli Isa, altrimenti consultabili dal contribuente con accesso al proprio Cassetto Fiscale. Attualmente però solo il 2-3% dei contribuenti che si rivolgono alle Organizzazioni di Categoria hanno attivato il Cassetto Fiscale, delegando quindi lo stesso Intermediario a provvedere all’accesso.

Lo scopo della proposta avanzata dall’Associazione Artigiani è quello di consentire all’Intermediario la possibilità di verifica diretta sulla pagina Entratel dell’Indice di affidabilità dell’assistito, prevedendo un’apposita opzione all’interno della Dichiarazione dei Redditi. Ciò eviterebbe il farraginoso meccanismo che prevede la richiesta di delega del contribuente all’Agenzia delle Entrate, la quale rilascerà allo stesso Intermediario solo parte del codice di accesso mentre il resto del codice verrà spedito al contribuente a mezzo posta. Quanto all’accesso al Cassetto Fiscale invece, la proposta è di eliminare il limite temporale di 4 anni della delega all’Intermediario rendendo la stessa valida sino a revoca da parte del concedente.

Imprese storiche, 70mila in Italia: prime Milano, Napoli, Roma e Torino

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Tendenze by

Milano e la Lombardia hanno un ruolo di guida nel Paese per la storicità delle imprese, con rispettivamente 11 mila e 20 mila ultracinquantenni su circa 70 mila, secondo i dati della Camera di commercio di Milano. Prime in Italia per imprese storiche: Milano (11 mila ultracinquantenni), Napoli, Roma e Torino (circa 3 mila), Varese, Genova, Bologna, Caserta, Firenze (circa 2 mila). Prime per densità di imprese storiche rispetto al dato nazionale di 1,3 storiche ogni 100 imprese del territorio: Caltanissetta (5,4%), Milano (3,8%), Varese (3,5%), Lecco, Biella e Genova (circa 3%), Como (2,4%).

Proprio oggi, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, i rappresentanti del Comune di Milano, della Camera di commercio, delle Associazioni di categoria hanno consegnato a 31 attività commerciali milanesi il prestigioso riconoscimento di “Bottega Storica”. La premiazione è stata anche l’occasione per presentare a stampa e operatori il volume “Le Botteghe Storiche, 100 indirizzi della tradizione a Milano”, a firma del giornalista Alberto Oliva.

Alla consegna del premio hanno partecipato: Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Cristina Tajani, Assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane,  Alfredo Zini, consigliere della Camera di commercio di Milano e coordinatore del Club Imprese Storiche di Confcommercio Milano, Marco Accornero, consigliere della Camera di commercio di Milano e segretario generale di Unione Artigiani, Sandro Neri, direttore del quotidiano “Il Giorno”.

Le ultra cinquantenni in Lombardia.

Quasi 2 mila imprese nate tra il 1940 e il 1949, oggi settantenni. Cinquemila nate tra il 1950 e il 1959, oggi sessantenni. Circa 11mila le imprese lombarde con circa cinquant’anni. Le nate prima del 1940, che compiono almeno 77 anni, sono 1500 circa, di cui 797 a Milano. In Lombardia c’è una impresa tra le più antiche su tre in Italia, 1.500 su 4.400. A Milano le imprese più longeve della Lombardia: sono 797 le attive iscritte fino al 1940 su un totale regionale di 1.497, quasi una su due. Seguono Varese con 254, Como con 125 e Bergamo con 86.

I settori prevalenti delle imprese più antiche sono: industria, immobiliare e commercio.

Confartigianato, assemblea il 3 luglio con Massetti, Bonino e Fumagalli

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Appuntamento il 3 luglio con la 69esima Assemblea Generale di Confartigianato di Brescia (e Lombardia Orientale). L’evento si terrà all’Auditorium di Confartigianato (via Orzinuovi 28, a Brescia), dalle 18, e avrà per titolo: “Sessant’anni di Unione europea. Una scommessa per il futuro”.

Dopo la relazione di Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia, porterà i suoi saluti il prefetto Annunziato Vardè, seguito dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono e da Emma Bonino (ministro degli Esteri, già Componente Commissione Europea), che verrà intervistata da Nunzia Vallini (direttore del Giornale di Brescia). Le conclusioni saranno invece affidate a Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato.

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