Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Associazioni di categoria - page 16

Camera di Commercio: domicilio digitale, in arrivo rilasci d’ufficio e sanzioni

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

La Camera di commercio di Brescia – informa una nota dell’ente di cui dà conto Brescia News – è prossima al rilascio d’ufficio dei domicili digitali e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni. Le imprese non in regola possono ancora iscrivere la propria PEC nel Registro delle Imprese, evitando, quindi, l’attribuzione d’ufficio del domicilio digitale e la contestuale applicazione di sanzioni.

Per verificare la regolarità della propria posizione e per scoprire come comunicare la propria PEC, è possibile consultare la pagina informativa domicilio digitale del sito di Unioncamere dove è disponibile anche un canale di assistenza dedicato, previa prenotazione di appuntamento telefonico

Futura Expo, sarà presente anche Confartigianato

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi/Fiere by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

La sostenibilità è oggi la grande bussola delle imprese artigiane. Una strada che Confartigianato ha imboccato da tempo e sulla quale sta coinvolgendo le proprie imprese, nella convinzione che il processo faccia bene non solo all’ambiente, ma anche alla crescita.

Sostenibilità che significa riqualificazione e messa in sicurezza del territorio, legalità, etica diffusa e contrasto alle attività abusive, convergenza delle produzioni tradizionali verso il green, recupero degli spazi anche attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale e la mobilità sostenibile.

Un tema talmente cruciale da finire nel nuovo logo “Confartigianato Imprese Sostenibili”. Confartigianato, la più grande rete di rappresentanza degli interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese fornisce ogni giorno alle Imprese associate gli strumenti economici, normativi e culturali per rendere questo possibile e, soprattutto, partecipando in prima persona alla prossima edizione di Futura Expo presso ProBixia, in calendario dal 2 al 4 ottobre. Lo farà attraverso un proprio HUB, facendo sistema con alcune realtà artigiane che hanno abbracciato il progetto e che condividono oggi l’obiettivo della svolta green nella propria attività. Saranno presenti negli spazi centrali della fiera a Futura: La Compagnia della Stampa, Rangoni & Affini, Techne e Torri Solare che alimenteranno le giornate di concerto con Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale con incontri pubblici di dibattito e approfondimento dedicate ad imprese, famiglie e studenti, installazioni e promozione delle proprie best practices.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Dobbiamo essere in grado di favorire le imprese nel loro percorso di posizionamento nel mercato che cambia, fornendo loro una consulenza di orientamento strategico e assumendoci, nel nostro ruolo di attori sociali, le conseguenti responsabilità nei confronti più generali della comunità e delle nuove generazioni rispetto alle problematiche imposte dal cambiamento climatico. Le nostre imprese – spiega Massetti – sono da sempre sostenibili per definizione: sono radicate nel tessuto sociale ed economico e sono motore di sviluppo sul territorio. Ma, per costruire condizioni complessive di benessere delle comunità e dei luoghi, servono, accanto alla sostenibilità ambientale, un modello sociale sostenibile, una economia sostenibile, istituzioni sostenibili ed infine, politiche sostenibili. Ecco il perché è per Confartigianato Imprese Brescia importante partecipare a questo evento che è innanzitutto una sfida a livello di sistema».

Continua il presidente Massetti: «Brescia e il suo tessuto imprenditoriale diffuso è un esempio virtuoso: come emerso da un recente sondaggio realizzato dal nostro Osservatorio il 65% degli intervistati sono da tempo impegnati in azioni ‘green’ finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, quota che sale al 68,3% nel settore manifatturiero. Le azioni pro-green maggiormente svolte in azienda sono la riduzione di consumi di risorse (energia, acqua, etc.) (41,7%), l’utilizzo di materiale più facile da riciclare (32,4%), il ripensamento/revisione del modo di produrre/offrire un servizio (25,2%) e il rinnovato parco veicolare a basse emissioni (21,3%). Il 42% delle imprese sono orientate alla circolarità, con azioni a favore del riciclo, della durabilità e della riparabilità del prodotto offerto, quota che raggiunge il 51,1% per il settore delle costruzioni. La transizione verde delle imprese è un processo irreversibili e avviato da tempo e Confartigianato c’è».

Confindustria, Astori: no al de minimis su crediti d’imposta energia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Energia by

Con una nota Fabio Astori, vicepresidente di Confindustria Brescia, prende posizione sul tema dei crediti d’imposta per le imprese sui consumi di elettricità e gas. Con la votazione di fiducia alla Camera sul DL Aiuti – in cui è stato inserito un emendamento che vincola al “de minimis” la fruizione dei crediti d’imposta per le imprese sui consumi di elettricità e gas – gli aiuti prevedono infatti un massimale ottenibile pari a 200mila euro, calcolato su base triennale considerando tutti gli aiuti concessi sotto tale regime, e tiene inoltre conto di tutti gli aiuti ricevuti da imprese di uno stesso gruppo.

“Come abbiamo appreso- spiega Astori – il decreto Aiuti taglia, se non addirittura azzera, i crediti d’imposta su gas ed energia elettrica per gran parte delle imprese, vincolando al “de minimis” i crediti d’imposta. Si tratta di un grave errore, a cui va posto rimedio quanto prima: migliaia di aziende rischiano infatti, in questo modo, di non poter beneficiare delle misure adottate dal Governo per contrastare il caro energia.”

“Il pericolo è che molte imprese, anche della nostra provincia, possano trovarsi a non aver diritto ad alcun credito d’imposta, o solo a una piccola quota – aggiunge il Vice presidente di Confindustria Brescia –. Siamo in costante dialogo con Confindustria nazionale, che sta ponendo attenzione alla questione fin dal momento della presentazione dell’emendamento lo scorso giovedì, anche attraverso contatti diretti con i Ministri interessati, a cui è stata ribadita l’assurdità del provvedimento. Attendiamo quindi, fiduciosi, che venga accolto ufficialmente il nostro appello per un intervento immediato che corregga la norma in questione.”

Camera di commercio, ecco gli eventi della settimana

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi by

Pubblichiamo, come di consueto, il calendario degli eventi promossi dalla Camera di Commercio di Brescia e provincia.

74/22 – Pagamento Diritto annuo 2022

Si ricorda che le imprese già iscritte al Registro delle imprese al 1° gennaio 2022 devono corrispondere il diritto annuale per la sede legale e per le unità locali alla C.C.I.A.A. competente per territorio, utilizzando il modello F24, entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi.
Per maggiori dettagli consultare il sito camerale www.bs.camcom.it – Registro Imprese – Diritto annuale

75/22 – “L’accesso al credito per le micro e piccole imprese – Il sistema delle Banche di Credito Cooperativo bresciane”- Webinar 7 luglio

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito del ciclo di incontri finalizzato all’approfondimento dell’evoluzione dei modelli organizzativi della gestione d’azienda, in ottica di prevenzione dell’insolvenza e della crisi d’impresa, organizza per il prossimo 7 luglio dalle ore 17 il webinar “L’accesso al credito per le micro e piccole imprese – Il sistema delle Banche di Credito Cooperativo bresciane”.
La partecipazione è libera e gratuita, previa iscrizione al link presente sulla locandina al sito camerale www.bs.camcom.it – Tutela e regolazione del mercato – Servizi di composizione delle controversie e delle situazioni di crisi

76/22 – “L’economia circolare – gestire le fonti rinnovabili e la dichiarazione non finanziaria ai test green” – Webinar 11 luglio

La Camera di Commercio di Brescia e la sua Azienda Speciale Pro Brixia, in collaborazione con Unioncamere Lombardia, organizzano il seguente webinar gratuito per il prossimo 11 luglio, dalle ore 9.30 alle ore 12.30.
Maggiori informazioni e link di iscrizione al sito camerale www.bs.camcom.it – Home Page – Progetti ed eventi

77/22 – Fatturazione elettronica

La fatturazione elettronica è un servizio gratuito e sicuro progettato per rispondere alle esigenze delle pmi, per una conservazione delle fatture online senza limiti di spazio e nel rispetto della riservatezza.

L’accesso avviene tramite SPID o CNS.

Maggiori informazioni al sito Fattura elettronica

78/22– Libri digitali

Affidando i libri di impresa alla Camera di Commercio

si possono conservare digitalmente, a norma, con pieno valore legale e massima garanzia di sicurezza e riservatezza del dato.

Maggiori informazioni al sito libridigitali.camcom.it.

Indagine Api: sostenibilità prioritaria per l’88% delle imprese bresciane

in Ambiente/Api/Associazioni di categoria/Economia/Energia/Tendenze by

La sostenibilità diventa sempre più centrale nell’attività delle PMI bresciane. Solo il 12% delle imprese ritiene, infatti, la ritiene poco o per nulla importante per la propria attività. Infatti, alla domanda su quanto la sostenibilità sia da considerare rilevante per il proprio business, ben l’88% delle imprese ha risposto in modo positivo. Per il 35% delle imprese la sostenibilità è ‘mediamente importante’, per il 32% molto importante e per il 22% di massima importanza per la propria attività.

A osservarlo è l’indagine realizzata dal Centro Studi Apindustria Confapi Brescia, diretto da Maria Garbelli, interrogando 100 imprese rappresentative del tessuto associativo (oltre la metà appartiene al settore metalmeccanico, con fatturati compresi in prevalenza tra i 2 e 10 milioni di euro). Lo studio ha indagato i diversi aspetti della sostenibilità, concentrandosi in prevalenza su quella ambientale, ma non tralasciando quella sociale e di governance.

Nella realtà concreta delle PMI bresciane, il tema sostenibilità è declinato in particolare in merito al processo produttivo, rientrante in misura forte al più ampio contesto dell’innovazione di processo o di prodotto. Nell’ultimo triennio, oltre due imprese su tre (68%) hanno migliorato la propria sostenibilità intervenendo sull’edificio o rinnovando i macchinari, un altro 15% ha in programma di operare in tale direzione nel prossimo futuro. E ancora, quattro imprese su cinque stanno prestando particolare attenzione ai consumi energetici, con l’obiettivo di ridurli e un ulteriore 15% ha intenzione di farlo. Percentuali non troppo diverse riguardano i processi di riduzione e recupero degli scarti di lavorazione, così come è significativo il 58% di imprese che, già oggi, acquista almeno una quota di energia elettrica da fonti rinnovabili e un altro 15% che ha in programma di farlo.

Elementi positivi emergono anche dalla relazione con i fornitori. Oltre sette imprese su dieci considerano (o hanno intenzione di farlo nel breve) i fattori sociali e ambientali nella scelta dei fornitori. L’87% dà priorità ai fornitori locali quando questo è possibile, oltre la metà (53%) acquista materie prime non vergini o da riciclo.

Se la riduzione degli sprechi e il riciclo dei rifiuti interessano già una maggioranza di imprese, la normativa ambientale viene però considerata eccessivamente burocratica (67%) ed onerosa (40%).

In un quadro in buona parte positivo non mancano però elementi critici, legati talvolta al tipo di attività svolta, altre a un contesto generale ancora difficile e non favorevole alla svolta green, ma non di rado anche ad una non piena consapevolezza che fatica a farsi strada in alcune imprese. È in tale ottica che vanno letti, ad esempio, il 47% delle imprese che ha difficoltà ad agire sulla riduzione dell’impatto logistico o il 42% che non interviene su prassi operative legate al packaging.

Per le PMI bresciane, a non rendere completamente agevole la transizione verso un’economia sostenibile pesano sia fattori di sistema che interni alla realtà aziendale. Tra i fattori esogeni, i più rilevanti riguardano la mancanza di supporto da parte di enti quali banche e altre istituzioni (35%), le difficoltà legislative e burocratiche (33%) e la scarsa conoscenza all’accesso di misure di sostegno economico-finanziario (25). Tra i fattori endogeni, in primo piano vi sono le difficoltà dovute al particolare settore di appartenenza (42%), i limiti legati al prodotto specifico che si commercializza (36%) e la mancanza di competenze adeguate (35%).

La valutazione del grado di sostenibilità su tutte le dimensioni ESG ha per il momento interessato (o lo sta per fare) un terzo delle imprese mentre il 46% l’ha in programma nel prossimo futuro. La formazione (73%) erogata ai dipendenti è la misura più diffusa tra le imprese, tramite corsi finanziati (anche parzialmente) dall’impresa stessa, un ulteriore 22% li ha già in programma. Molto buona la comunicazione interna: il 72% informa il proprio organico circa gli andamenti aziendali ed 1 su 10 ha in programma di agire in questo senso.

«Il quadro che emerge è nel complesso positivo – afferma Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia -. Il tema della sostenibilità sta diventando sempre più centrale anche per le PMI bresciane che, rispetto alle questioni sociali, ambientali e di governance, vedono sempre più un possibile fattore competitivo e non un costo. Emergono allo stesso tempo delle difficoltà, legate alla burocrazia, alla non piena conoscenza delle opportunità che esistono sul piano della finanza agevolata. Il ruolo associativo è importante anche in tal senso, ma è evidente che serve uno sforzo a tutti i livelli, da quello centrale agli enti camerali passando per gli istituti di credito. Molte imprese hanno contezza di tutto questo sistema, altre non ancora, ma tutti devono essere sostenuti in questo sforzo. Nei prossimi anni, per restare sul mercato, una parte di imprese dovrà riconvertire in tutto o in parte la propria produzione e, se non vogliamo che ne derivino conseguenze sociali drammatiche, è necessario che questa trasformazione venga sostenuta per tempo e in modo adeguato».

Alle imprese va riconosciuto il ruolo strategico nel percorso che condurrà l’intero sistema Paese ad adottare nuovi paradigmi energetici ed ambientali. «Il percorso avviato dalle imprese verso la sostenibilità esprime una duplice valenza in chiave di competitività e di innovazione: due fattori che avranno grande e definitiva influenza sulle chances di un’impresa di restare sul mercato – afferma il presidente della Camera di Commercio di BresciaRoberto Saccone –. Le imprese svolgono un ruolo importante nella transizione energetica e sono sempre più sensibili e consapevoli dei temi ambientali e sociali oltre che fortemente impegnate su questi temi anche per cogliere le opportunità di sviluppo. Le imprese bresciane non faranno mancare il contributo importante al raggiungimento di obiettivi che oggi fanno parte della cultura e della sensibilità ormai diffuse, assumendosi anche la responsabilità in ragione del loro ruolo sociale. I decisori politici, peraltro, nel definire gli obiettivi di attuazione, devono considerare tempi e modi di raggiungimento di tali obiettivi, non perdendo di vista il valore del sistema produttivo esistente, che va accompagnato nello sviluppo di soluzioni altamente innovative, in un’ottica realistica che contemperi gli obiettivi globali del percorso irreversibile di transizione con le capacità innovative e di evoluzione dell’attuale sistema produttivo».


Camera di Commercio di Brescia, ecco gli ultimi avvisi

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Come di consueto, pubblichiamo gli avvisi settimanali della Camera di Commercio di Brescia.

71/22 – Pagamento Diritto annuo 2022

Si ricorda che le imprese già iscritte al Registro delle imprese al 1° gennaio 2022 devono corrispondere il diritto annuale per la sede legale e per le unità locali alla C.C.I.A.A. competente per territorio, utilizzando il modello F24, entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi.
Per maggiori dettagli consultare il sito camerale www.bs.camcom.it – Registro Imprese – Diritto annuale.

72/22 – Il commercio internazionale in tempi di guerra – Giovedì 23 giugno 2022

Webinar ICC -Italia International Trade in Wartime -giovedì 23 giugno, ore15:00 – 17:30.
Organizzazione: sezione Italiana della Camera di Commercio internazionale.
Oggetto: impatto del conflitto russo ucraino nel commercio internazionale.
Partecipazione: gratuita, previa registrazione e fino ad esaurimento posti.
Iscrizioni e programma sul sito www.bs.camcom.it

73/22 – Startup innovative – Mantenimento dei requisiti – Venerdì 24 giugno 2022

L’iniziativa intende fornire gli strumenti necessari a predisporre l’adempimento annuale a cui sono tenute le società startup innovative per mantenere l’iscrizione nell’apposita sezione speciale e i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti
Incontri: 24 giugno 2022, ore 14:00 – 15:30

Iscrizioni sul sito www.bs.camcom.it

Confartigianato Brescia, il 24 (in presenza) l’assemblea provinciale

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

 Torna in presenza l’assemblea generale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale dopo due anni realizzati in streaming causa pandemia. L’appuntamento è fissato per venerdì 24 giugno, a partire dalle ore 17 con la parte pubblica che seguirà quella privata per l’approvazione del bilancio 2021. Un appuntamento che si concentrerà sulla stretta attualità e il contesto in cui si trovano a lavorare le nostre imprese alla luce dei mutati scenari internazionali a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’assemblea 2022 non a caso è intitolata: “L’impresa tra economia e democrazia. Come competere nell’attuale assetto geopolitico europeo” e vedrà, dopo la relazione del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, gli interventi del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, del Prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà e del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli e cui seguirà il dibattito moderato da Carlo Piccinato, segretario generale di Confartigianato Lombardia tra il presidente Massetti, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini e l’europarlamentare Irene Tinagli, presidente Commissione Econ del Parlamento Europeo. Durante l’assemblea saranno conferiti riconoscimenti alle imprese artigiane associate per la fedeltà all’organizzazione, per il passaggio generazionale e per l’impegno sociale, oltre ad una rappresentantiva di artigiani e imprenditori sindaci della nostra provincia che si sono contraddistinti per il loro impegno verso le proprie comunità durante la pandemia e nella più recente crisi ucraina con l’accoglimento e la gestione dei profughi.

Brescia, nel primo trimestre export da 5,5 miliardi di euro

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel 1° trimestre del 2022, l’export bresciano si attesta a 5.510 milioni di euro, il valore più alto di sempre, ed evidenzia una crescita del +28,0% sullo stesso periodo del 2021 e del +43,7% su quello del 2020. Anche per gli acquisti dall’estero si assiste a una cifra record (3.735 milioni) e a una crescita particolarmente significativa sul 1° trimestre dell’anno scorso (+54,2%) e quello del 2020 (+82,0%). Il saldo commerciale è pari a 1.774 milioni, valore che rimane comunque decisamente positivo, sebbene abbia in parte risentito dell’impennata delle importazioni.

A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

Nonostante i risultati positivi conseguiti nel 1° trimestre dell’anno, il sistema delle imprese risente del pesante clima d’incertezza globale, in un contesto in cui, all’endemica scarsità di materie prime e di componenti (che mette a rischio il corretto funzionamento delle catene globali di fornitura), si aggiunge il prolungarsi del conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Le tensioni geopolitiche in atto hanno portato le quotazioni degli input energetici su livelli assolutamente impensabili fino a qualche tempo fa e, contemporaneamente, minacciano gli scambi da e verso le aree coinvolte nella guerra, oltre a zavorrare la fiducia di imprese e famiglie.  

La crescita delle esportazioni bresciane nei primi tre mesi risulta più intensa di quanto rilevato in Lombardia (+23,6%) e in Italia (+22,9%). Il saldo commerciale nazionale risulta dopo dieci anni negativo (-7.122 milioni), indicatore di una situazione complessa per l’economia italiana.

La dinamica positiva del commercio mondiale (+4,8% nel primo trimestre) e l’incremento del prezzo di vendita impattano sulla dinamica delle vendite all’estero nei primi tre mesi del 2022. Allo stesso tempo, l’indebolimento dell’euro sul dollaro e i forti rialzi dei prezzi delle principali materie prime industriali (es: le variazioni rispetto al primo trimestre dell’anno scorso del rottame ferroso +30,9%, rame +17,8%, alluminio +55,4%), in alcuni casi arrivate ai massimi storici, spiegano in parte la notevole impennata delle importazioni.

Tra i prodotti esportati, i più dinamici risultano: prodotti della metallurgia (+58,4%), prodotti alimentari e bevande (+33,1%), prodotti chimici e farmaceutici (+26,2%), prodotti in metallo (+20,7%).

Tra i mercati di sbocco, la crescita delle esportazioni è generalizzata: in particolare, verso Germania (+32,7%), Francia (+24,1%), Spagna (+29,2%), Belgio (+28,0%), Stati Uniti (+31,6%) e India (+43,2%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dell’Unione Europea (+32,8%) e dell’America centro-meridionale (+39,6%). In questo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2021 Cina e Turchia registrano dinamiche con segno negativo (rispettivamente -7,6% e -12,0%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in forte crescita i prodotti della metallurgia (+81,9%), prodotti chimici e farmaceutici (+66,3%) e prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+51,4%).

Aumentano gli acquisti dall’estero per tutti i principali partner commerciali: Germania (+40,0%), Francia (+30,8%), Spagna (+52,8%), India (+101,5%), Cina (+82,8%) e Turchia (+87,1%).

Metalmeccanica, a Brescia 1° trimestre positivo, nonostante la guerra

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

L’attività produttiva delle imprese metalmeccaniche bresciane ha registrato nel 1° trimestre del 2022 una nuova crescita, nonostante le forti tensioni geopolitiche innescate dal conflitto tra Russia e Ucraina, che hanno portato a un’ulteriore risalita delle quotazioni delle materie prime industriali ed energetiche utilizzate nei processi produttivi. Nel dettaglio, l’attività ha evidenziato un +12,3% per il comparto meccanico rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (tendenziale) e un +8,4% per quello metallurgico. La dinamica nei confronti del trimestre precedente (congiunturale) evidenzia, rispettivamente, un +3,4% e un +4,3%.

A evidenziarlo è la più recente edizione dell’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia su un panel di aziende associate.

L’andamento della metalmeccanica bresciana è stato affrontato, nella giornata di ieri, anche durante il quarto appuntamento del progetto “Sette Ottavi”, che ha visto incontrarsi alla Cascina San Giovanni di Puegnago del Garda gli imprenditori del Settore Meccanica con i colleghi, associati e non, della Zona Valsabbia – Lago di Garda. All’appuntamento sono intervenuti Franco Gussalli Beretta (Presidente Confindustria Brescia), Francesco Franceschetti (Vice presidente Confindustria Brescia con delega a Zone e Settori), Gabriella Pasotti (Presidente Settore Meccanica Confindustria Brescia), Alessandro Ferrari (Coordinatore di zona Valsabbia-Lago di Garda Confindustria Brescia), Carlo Grazioli (Vice presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Brescia), Alberto Albertini (Antares Vision), Alvise Mori (Mori 2A) e Filippo Schittone (Direttore Confindustria Brescia).

L’evoluzione positiva dell’attività produttiva continua a nascondere alcune serie problematiche per quanto riguarda gli approvvigionamenti delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nei processi produttivi. Tra gennaio e marzo 2022 ben il 43% delle realtà meccaniche e il 14% di quelle metallurgiche ha indicato la “scarsità di materie prime e semilavorati” come il principale fattore che limita la produzione. Come già evidenziato in altre occasioni, si tratta di un radicale cambio di scenario rispetto a quanto rilevato nel 3° trimestre del 2020, quando tale problema non era indicata da nessuna azienda meccanica e solamente dal 6% di quelle metallurgiche, in un contesto, ancora viziato dal lockdown dei mesi precedenti, in cui la domanda insufficiente era trasversalmente riconosciuta come il più importante ostacolo allo sviluppo del business.

Tali problematiche stanno provocando serie conseguenze sui costi di acquisto dei materiali. Dal 3° trimestre del 2020 al 1° trimestre del 2022, le imprese bresciane attive nella meccanica hanno dichiarato incrementi nei costi di acquisto nell’ordine del 112%, quelle nella metallurgia rincari pari all’85%. Di fronte a tali dinamiche, le aziende hanno risposto con incrementi dei prezzi di vendita pari rispettivamente al 17% e al 63%. Ciò sta a significare che gli operatori della metalmeccanica bresciana hanno solo in parte trasferito sui prezzi applicati ai clienti gli extra-costi subiti nella fase di approvvigionamento. Ne consegue una riduzione della marginalità industriale, che rischia di muoversi in direzione opposta a quella dei fatturati, che invece hanno superato abbondantemente i livelli del 2019. 

“I risultati positivi segnati dalla metalmeccanica nei primi mesi dell’anno vanno necessariamente contestualizzati alla luce degli ormai noti rincari delle materie prime industriali ed energetiche – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di Confindustria Brescia –. A questo, per la meccanica bresciana si aggiunge il nodo sul futuro dell’automotive, che al momento appare ancora incerto, anche alla luce delle decisioni prese dall’Unione Europea sulle auto diesel e benzina. Nelle scorse settimane abbiamo proposto un’apposita tavola rotonda sul tema, consapevoli di come le scelte per i prossimi anni vadano necessariamente legate al concetto di neutralità tecnologica: c’è in ballo il futuro di un’intera filiera, che a Brescia dà lavoro a circa 18mila dipendenti.”

“Pur in una situazione di generali rincari, ormai conosciuta, le materie prime sono in una fase di riassestamento dei prezzi. L’alluminio, dopo i massimi di marzo 2022 con picchi intorno a 4000 $/t, si è riportato intorno ai 2.800 $/t. Il rame invece rimane sostenuto a un livello appena inferiore ai 10.000 $/t, seguito dal nickel che, dopo i picchi di marzo 2022, rimane comunque in tensione a livelli appena sotto i 30.000 $/T – aggiunge Giovanni Marinoni Martin, Presidente del Settore Siderurgia, Metallurgia e Mineraria di Confindustria Brescia –. Per quanto riguarda i prodotti siderurgici, stiamo vedendo da qualche settimana un calo delle quotazioni di rottame, ghisa e billette, che porta a una discesa delle quotazioni degli acciai comuni da costruzione e da carpenteria. Il rallentamento dei prezzi delle materie prime ha contribuito ad una parziale riduzione dei costi di produzione: solo parziale perché i costi energetici sino ad ora non danno segnali di calo. Intanto, i principali commercianti e utilizzatori di acciai stanno rallentando gli acquisti anche a fronte di una domanda finale che rimane sostenuta, in modo da ridurre lo stock di materie prime nei loro magazzini. Siamo comunque di fronte a problemi di natura macroeconomica. Ieri è stato approvato il pacchetto Fit for 55, che mette al bando le auto con propulsione endotermica: si tratta di un vero disastro dal punto di vista economico per il comparto sidermeccanico italiano e bresciano. Una quantità enorme di imprese nella fusione di alluminio, ghisa, acciaio e nelle lavorazioni meccaniche degli stessi, saranno toccate da questo regolamento. Il rischio è che centinaia di aziende paghino un prezzo altissimo, e che centinaia di migliaia di lavoratori perdano il lavoro per questa decisione.”

Persistono i segnali di sgonfiamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei settori metalmeccanici. Le ore autorizzate nei primi quattro mesi del 2022 sono diminuite del 69% rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 10,3 a 3,2 milioni. In particolare, la componente ordinaria è calata del 79% (da 5,6 a 1,2 milioni di ore), mentre quella straordinaria ha subito una flessione del 56% (da 4,7 a 2,1 milioni di ore). Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra una crescita del 215%, sintesi di un +632% della CIGO e di un +138% della CIGS. Sulla base delle ore effettivamente utilizzate è possibile stimare che le unità di lavoro annue (ULA) potenzialmente coinvolte dalla CIG siano circa 2.100, contro le oltre 13 mila del 2020 e le settecento del 2019.

In base alle opinioni fornite dagli operatori intervistati, le prospettive a breve termine del settore metalmeccanico bresciano sono tutto sommato positive, sebbene suggeriscano un ulteriore rallentamento rispetto agli scorsi trimestri. I maggiori elementi di incertezza riguardano, fra l’altro, l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione Sovietica, la frenata della Cina (colpita da nuove restrizioni volte a contenere l’evoluzione della pandemia), l’inflazione galoppante, la capacità del sistema economico di reggere anche nel prossimo futuro il “caro-energia”, che verosimilmente è destinato a perdurare per tutto il 2022.

Dal punto di vista della struttura produttiva, Brescia è la seconda provincia italiana per rilevanza dell’industria metalmeccanica (dopo Torino). Con quasi 105 mila addetti attivi, è leader nazionale per quanto riguarda la metallurgia (17 mila addetti) e i prodotti in metallo (39 mila addetti), è al secondo posto nei macchinari e apparecchiature (31 mila addetti) e in sesta posizione relativamente ai mezzi di trasporto (poco meno di 9 mila addetti).

Indagine Confartigianato, imprese del settore legno in ripresa

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by
Arredamento

«L’Italia si conferma il Paese del bello, dove lo stile detta le sue tendenze e la Lombardia fa da traino con Milano capitale dell’Italian style e casa del Salone del mobile e delle frizzanti attività del FuoriSalone. Le Mpi e gli artigiani, in questo panorama, si confermano protagonisti assoluti con un caleidoscopio di attività che delineano la forma concreta dell’ingegno e della creatività della persona, con una compagine di dipendenti stabile, che ha imparato fianco a fianco al titolare e continua ogni giorno a implementare ed allineare competenze tecniche e conoscenze trasversali nel segno della sostenibilità».

È la dichiarazione di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia in occasione del Salone del Mobile di Milano che ha preso il via ieri. «Il settore del Legno Arredo è, peraltro, uno di quei comparti nei quali la tradizione – che si tramanda di padre in figlio, con tante aziende familiari di più generazioni – si coniuga all’innovazione, con le nostre imprese che si sono dimostrate capaci di intercettare bandi e incentivi per innovare il proprio parco macchinari e, contestualmente, allineare le competenze e il saper fare per proporre prodotti funzionali e belli al mercato mondiale» conclude Massetti. Lo studio di Confartigianato realizzato in occasione del Salone del Mobile 2022 conferma per il settore “Legno-mobili – filiera del made in Italy” la migliore performance post-pandemia: produzione 2022 a +8,7% vs. 2019. Un settore, quello del legno e dei mobili che è stato il più resiliente nel corso della pandemia, grazie all’apporto di 37 mila micro e piccole imprese con meno di 50 addetti, nelle quali sono occupati 153 mila addetti. In questo cluster del made in Italy è alta la vocazione artigiana: le 28 mila imprese artigiane rappresentano i tre quarti (76,2%) delle imprese del settore e i loro 86 mila addetti sono il 40,4%% dell’occupazione del settore. Nella provincia di Brescia sono 877 le Mpi con meno di 50 dipendenti attive nella filiera legno e mobili, 740 le imprese artigiane, l’83,6% del totale che occupano 3.551 addetti, l’82% degli occupati totali in questo comparto (4.297 addetti).

L’analisi dai dati sulla produzione, manifatturiera, evidenzia che a marzo 2022 la produzione cumulata negli ultimi dodici mesi in Italia ha più che recuperato (+0,8%) i livelli del 2019, a fronte del ritardo del 5,3% della Francia e del 5,7% della Germania. Il settore che meglio ha recuperato i livelli di produzione pre-pandemia è proprio quello del Legno-Mobili con +8,7%, seguito da Apparecchiature elettriche con +7,6%, Gomma, plastica, vetro e cemento con +6,8%, Computer ed elettronica con +6,5%, Alimentari e bevande con +5,1%, Altre manifatturiere con 4,7%, Metallurgia e prodotti metallo con +3,0%. Recupero più contenuto per Macchinari con +0,4% e Chimica con +0,3%. Persiste un ritardo per Farmaceutica con -1,7%, Carta e stampa con -3,5%, Mezzi di trasporto con -6,6%, Raffinazione con -7,1%. Il ritardo più pesante per il comparto della Moda (-18,7%).

Per il sistema manifatturiero di legno e mobili le tensioni sui costi generati dal caro-commodities e dalla crisi energetica si associano alla scarsità di materie prime, che nel primo trimestre 2022 ostacola quasi una impresa manifatturiera su quattro (22,7%), per salire al 24,2% nei mobili, fino al 27,6% del legno. Sul mercato del lavoro, persiste una elevata la difficoltà di reperimento di operai specializzati, che nel settore del legno a maggio 2022 è del 59,4%, in aumento di 5,8 punti rispetto ad un anno prima. L’Italia è secondo paese produttore di mobili dell’Unione europea con un valore della produzione che nel 2020 è di 20,5 miliardi di euro, dietro a Germania con 21,3 miliardi e davanti a Polonia con 11,3 miliardi, Francia con 5,8 miliardi e Spagna con 5,5 miliardi.

Il made in Italy dei mobili – I mobili rappresentano un prodotto chiave del made in Italy nel mondo, con esportazioni che valgono 11,5 miliardi di euro (ultimi dodici mesi a febbraio 2022). Nei primi tre mesi del 2022 le vendite di mobili sui mercati esteri salgono del 20,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il confronto internazionale – Nel primo bimestre del 2022 l’Italia, con un aumento tendenziale dell’export del 19,9%, fa meglio degli altri maggiori paesi produttori, nel dettaglio di Polonia (+14,1%) e di Germania (+4,6%). Sempre nei primi due mesi del 2022, i dieci mercati che danno il maggiore contributo all’aumento dell’export sono Stati Uniti che, segnando un +32,2%, contribuiscono per il 18,7% dell’aumento dell’export, Regno Unito con +25,0% contribuisce per il 9,9%, Francia con +7,6% contribuisce per il 7,8%, Germania con +13,0% contribuisce per il 7,3%, Svizzera con +31,1% contribuisce per il 6,2%, Cina con +21,2% ed Emirati Arabi Uniti con +70,4%, entrambi contribuiscono per il 4,5% ciascuno, Spagna con +22,3% contribuisce per il 4,0%, Canada con +47,2% contribuisce per il 3,5% e infine Repubblica ceca con +73,0% contribuisce per il 2,2%

Tra le 12 province lungo l’‘asse dei mobili’ della pianura padana c’è Brescia, insieme a Udine, Pordenone, Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Bergamo, Milano, Monza e Brianza e Como. Nel complesso dei dodici territori in esame, nel 2021 l’export di mobili supera dell’8,5% quello del 2019, con un maggiore dinamismo a Pordenone con +32,9%, seguita da Vicenza con +15,3%, Monza e della Brianza con +14,3%, Padova con +12,5%, Brescia con +7,4%, con 258 milioni di euro di export superando i 240 milioni del 2019 e i 220 del 2020). Seguono Verona e Milano, entrambe con +6,4%; in recupero anche Venezia con +2,6%, Como con +2,4% e Treviso con +1,8%,e mentre segnano un ritardo Udine (-6,1%) e Bergamo (-12,7%).

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