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Brescia, rallenta la crescita dei prestiti alle imprese industriali: +0,5% rispetto al 2024  

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A fine settembre 2025 lo stock di prestiti bancari (al netto di pronti contro termine e sofferenze) a disposizione delle imprese industriali bresciane ammonta a 9,6 miliardi di euro, evidenziando una modesta crescita (+0,5%) sull’analogo periodo del 2024. Tale dinamica si inserisce all’interno di un movimento di sostanziale assestamento dei quantitativi erogati, dopo la fase di incremento degli stessi riscontrata nei primi mesi dell’anno.

A evidenziarlo è il Centro Studi di Confindustria Brescia su dati di Banca d’Italia.

Quanto rilevato nel nostro territorio risulta nel complesso coerente con il dato lombardo (+0,5%) e nazionale (+0,8%). Il volume complessivo dei prestiti (9,6 miliardi) risulta significativamente inferiore rispetto ai massimi storici rilevati a fine agosto 2022 (-30,4%), quando le inedite quotazioni degli input energetici e la fase espansiva dell’attività economica avevano determinato un maggiore fabbisogno per la copertura del circolante, che si era tradotto in una intensa domanda di credito da parte delle imprese. L’attuale situazione vissuta dal sistema economico locale appare notevolmente diversa, con i prezzi dell’energia ridimensionati (ma ancora elevati in prospettiva storica) e una congiuntura economica “più scarica”: tutto ciò si traduce, quindi, in una minore richiesta di fondi da parte delle aziende.

La domanda di credito da parte delle imprese locali è inoltre frenata dall’elevata liquidità detenuta da tali realtà: a fine settembre 2025 i depositi bancari posseduti dalle società non finanziarie e dalle famiglie produttrici bresciane sono pari a 18,1 miliardi, un valore di fatto ai massimi storici, con una crescita del 5,1% sull’analogo periodo del 2024.

Secondo le ancora provvisorie stime per l’anno 2025 realizzate dal Centro Studi di Confindustria Brescia, il rapporto tra i depositi delle imprese e il valore aggiunto complessivo generato in provincia di Brescia si attesterebbe al 35%, una quota particolarmente significativa, non lontana dal livello più elevato riscontrato nel 2021 (37%). Le motivazioni alla base di tale dinamica sono molteplici, alcune con una connotazione positiva (gli importanti utili realizzati e accumulati dalle imprese negli ultimi anni), altre con una valenza negativa (la limitata propensione del sistema produttivo agli investimenti, che non ha permesso un più efficiente utilizzo di tali fondi). Quanto rilevato nell’ambito delle imprese trova una (parziale) corrispondenza all’interno dell’aggregato delle famiglie consumatrici, dove i depositi bancari rilevati alla fine del terzo trimestre di quest’anno (27,2 miliardi) risultano in aumento del 2,3% tendenziale.

“In generale, la situazione attuale sul territorio bresciano è da considerarsi complessivamente positiva – commenta Anna Tripoli, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –: la qualità del credito continua a essere elevata, l’ammontare dei prestiti a disposizione delle imprese è dalla fine del 2024 in “territorio positivo” e i tassi di mercato a livello nazionale sono in discesa, come recentemente certificato dall’ABI. Tuttavia, nei mesi a venire, gli ancora irrisolti nodi di natura geopolitica, la lenta crescita dell’economia italiana e i possibili effetti negativi derivanti dai dazi statunitensi, potrebbero determinare un peggioramento del quadro attuale. In tale contesto, l’elevata disponibilità di liquidità delle aziende rappresenta comunque un elemento di ulteriore sicurezza.”

Va poi segnalato che la debole fase ciclica sperimentata negli ultimi tre anni dall’economia bresciana ha avuto – fortunatamente – impatti molto modesti sulla creazione di crediti deteriorati (NPL): il tasso annualizzato di deterioramento dei prestiti, che misura la velocità di formazione dei NPL sta mostrando dei segnali di crescita, ma, al momento, di per sé non preoccupanti. A giugno 2025 la componente “utilizzato” (che fa riferimento al totale dei nuovi prestiti deteriorati) è pari all’1,8%, in aumento dai minimi storici rilevati nel terzo trimestre 2023 (0,8%), poco al di sotto della media del biennio 2018-2019 (2,1%) e ben lontano dai picchi del 2009-2010 (12%-13%). Situazione leggermente migliore si ha per la componente “affidati” (che riguarda il numero dei nuovi soggetti che entrano nel perimetro dei NPL): a giugno di quest’anno il tasso rilevato è pari all’1,6%, con una dinamica più piatta e meno volatile rispetto a quella dell’utilizzato.

Le sofferenze bancarie – ovvero tutti quei crediti che sono considerati irrecuperabili dagli istituti di credito – a carico delle imprese industriali bresciane a giugno 2025 sono pari a 103 milioni di euro, un valore in ridimensionamento rispetto a 112 milioni misurati nello stesso mese del 2024, sebbene in risalita dai minimi storici raggiunti alla fine del 2022 (81 milioni). A Brescia la loro incidenza sul totale dei prestiti (1,0%) è particolarmente bassa nei confronti del passato (era al 4,2% nel biennio 2018-2019) e appare in linea con la media lombarda (1,0%) e nazionale (1,3%). 

Brescia, tra luglio e settembre le vendite all’estero sono state pari a 4.893 milioni

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel 3° trimestre dell’anno, il valore delle esportazioni bresciane – pari a 4.893 milioni di euro – registra un’importante crescita (+6,6%) rispetto allo stesso periodo del 2024. La dinamica sperimentata tra luglio e settembre del 2025, che segue il +0,9% nel primo trimestre e il +0,2% nel secondo, è la più intensa dagli ultimi tre mesi del 2022 (+7,9%). Il valore monetario delle vendite all’estero risulta il secondo più elevato di sempre (con riferimento al solo 3° trimestre), dopo quanto rilevato nel 2022 (5.218 milioni). A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

La buona performance bresciana risulta in linea con la media nazionale (+6,6%) ed è superiore a quella lombarda (+3,4%). La dinamica delle esportazioni realizzata dalle imprese del nostro territorio risulta nel complesso coerente con il quadro di consolidamento dell’attività produttiva riscontrato nel periodo estivo, all’interno di un più ampio percorso di stabilizzazione del Made in Brescia dopo la fase di debolezza rilevata lungo lo scorso biennio (2023-2024).

Nel complesso dei primi nove mesi del 2025, le vendite all’estero (pari a 15.289 milioni) sono in crescita del 2,4% sul 2024, a fronte di una dinamica più modesta riscontrata in Lombardia (+1,8%) e del più elevato risultato dell’Italia (+3,6%).

Per quanto riguarda le importazioni, nel periodo luglio-settembre pari a 3.016 milioni, si assiste a un incremento (+4,2% tendenziale), mentre negli interi primi nove mesi hanno raggiunto la cifra di 9.499 milioni (in aumento dell’8,0% sul 2024). A seguito di tali evoluzioni, il saldo commerciale generato a Brescia e provincia ammonta a 5.790 milioni, in ridimensionamento di circa 348 milioni sul 2024.

“Il terzo trimestre del 2025 segna, per l’export bresciano, un’inversione di tendenza positiva in particolare grazie ai nostri partner storici, Germania e Francia, che tornano a far segnare incrementi su base annua. Migliora così il dato complessivo dell’Unione Europea – commenta Maria Chiara Franceschetti, vice presidente Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –, compensando la netta flessione del Paese americano segnato dai primi significativi effetti dei dazi. In generale il Made in Brescia registra un andamento migliore della media lombarda, in linea con quella nazionale: sono numeri che valutiamo con un cauto ottimismo, alla luce delle persistenti incertezze geopolitiche a livello mondiale. Guardando ai primi 9 mesi dell’anno, un rialzo importante è segnato dall’Asia, trascinata dal +32% dell’India, su cui incide positivamente la percezione di stabilità politica del nostro Paese. Il rialzo indiano assume contorni ancora più positivi dopo il recente Business Forum Italia-India, tenutosi in questi giorni a Mumbai, che fa seguito all’incontro ospitato a Brescia lo scorso giugno e che testimonia l’interesse economico crescente e il consolidamento del legame tra le due nazioni.”

Venendo ai principali mercati di destinazione dell’export bresciano, si rilevano, nei primi nove mesi dell’anno, evoluzioni piuttosto eterogenee. Buone notizie provengono dall’Unione Europea, dove le vendite in Germania tornano a salire (+2,1%), grazie, in particolare, a quanto riscontrato nell’ultimo trimestre (+5,7%). Brilla, inoltre, il mercato del Regno Unito, che evidenzia un significativo incremento (+24,5%). Al di fuori del Vecchio Continente, spicca la performance dell’India (+32,0%), sebbene la sua quota sul totale esportato sia ancora nel complesso marginale (1,5%). Per contro, si segnalano le flessioni di Brasile (-3,5%), Cina (-2,9%) e Stati Uniti (-5,2%). Quest’ultimo mercato, che negli ultimi anni si era contraddistinto per il più elevato contributo alla crescita del Made in Brescia, sta vivendo una fase di evidente rallentamento, iniziata nei primi mesi del 2025, sulla scia del significativo rafforzamento dell’euro sul dollaro, tale da rendere meno competitive (in termini di prezzo) le merci vendute negli Stati Uniti. A riguardo, va evidenziato che la perdita rilevata nel terzo trimestre dell’anno (-6,3%) risulta sostanzialmente in continuità con quanto misurato nel primo periodo del 2025 (-4,8%) e nel secondo (-4,6%): in tale contesto, quindi, l’introduzione dei dazi all’import, sancita dall’Amministrazione Trump, non fa che penalizzare ulteriormente la nostra capacità di penetrazione del mercato USA.

Tra i beni venduti all’estero, solo macchinari e apparecchiature (-1,4%) si connotano per variazioni negative dell’export bresciano fra i primi nove mesi del 2025 e l’analogo periodo del 2024. Per contro, gli incrementi più rilevanti riguardano i prodotti alimentari e bevande (+13,4%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7,2%) e prodotti della metallurgia (+3,7%).

Da ultimo, va segnalato che Brescia si mantiene al sesto posto nella classifica delle province italiane per valore dell’export, dopo Milano (41.207 milioni), Firenze (25.039), Torino (19.661), Vicenza (16.665) e Bergamo (15.621). Dal punto di vista del saldo commerciale manifatturiero, Brescia (6.961 milioni) si attesta in quarta posizione: la precedono Vicenza (9.293), Modena (8.775) e Bologna (7.336).

Cdc, entrate correnti a 20,8 milioni di euro

in Associazioni di categoria/Bilanci/Camera di commercio/Economia by

Il Consiglio della Camera di Commercio di Brescia, nella seduta di mercoledì 10 dicembre, ha approvato il Bilancio Preventivo per l’anno 2026.

Il Budget 2026 evidenzia, sul fronte delle entrate correnti, introiti per  20,8 mln/€, di cui 10,9 mln/€ ascrivibili al Diritto Annuale e 7,1 mln/€ ai diritti di segreteria. In modo meno rilevante incidono i contributi ed i proventi da gestione di beni e servizi. Sotto questo profilo, la Camera di Commercio conferma la sua natura di Ente finanziariamente autonomo, non avvalendosi di nessun’altra significativa fonte di finanziamento o trasferimento statale.

Ampia parte delle risorse camerali – per complessivi  13,7 mln/€ – è destinata alla promozione economica delle PMI bresciane e del territorio. Per l’anno 2026 saranno, in particolare, rese disponibili risorse destinate a favorire azioni ed interventi per l’innovazione e sostenibilità ambientale per  2,3 mln/€, per il sostegno all’accesso al credito per  2,1 mln/€, per la formazione professionale per  1,5 mln/€ e per l’internazionalizzazione per 1,6 mln/€. Rilevante il sostegno alla promozione del territorio, cui verranno destinati  5 mln/€.

Da evidenziare che, tramite i bandi camerali, nel corso del 2025, sono stati erogati 4,48 mln/€, dei quali hanno beneficiato 1.305 imprese bresciane, con un importo medio ad impresa di 3.431 €.

Sul fronte degli investimenti sono previste, inoltre, immobilizzazioni materiali per 2,3 mln/€, in parte destinate alla conclusione del cantiere per l’intervento di consolidamento antisismico ed 1 mln/€  per l’avvio del progetto “Distretto dell’innovazione”.

“Con gli interventi delineati nel Bilancio Preventivo 2026 – commenta il Presidente dell’Ente camerale, Ing. Roberto Saccone – la Camera di Commercio intende rafforzare il sostegno alle PMI in un contesto economico ancora difficile, segnato da costi energetici elevati, incognite legate ai nuovi rapporti geopolitici che vanno delineandosi ed a consumi ed investimenti ancora deboli. Le linee di intervento mirano in particolare a sostenere la crescita dimensionale delle nostre imprese, puntando su innovazione e internazionalizzazione quali asset imprescindibili per mantenere le competitività sui mercati globali e sul sostegno all’accesso al credito quale strumento indispensabile per sostenere gli investimenti atti a conseguire tale obiettivo. Non da ultimo, interventi di riguardo sono rivolti ai temi della sostenibilità e della formazione professionale che, trasversalmente, impattano sulle prospettive di crescita e sviluppo di tutte le imprese. Un’attenzione particolare, per la competitività del nostro territorio, è dedicata alla valorizzazione turistica e culturale, con iniziative coordinate principalmente dalla società in house Visit Brescia che sarà, tra l’altro, anche al centro del progetto volto alla realizzazione di una DMO provinciale. Infine, di grande rilievo si prospetta l’avvio del progetto finalizzato alla costituzione di un Distretto dell’Innovazione grazie al quale Brescia si doterà di un centro d’avanguardia sui temi dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione a sostegno delle PMI”.

“Sul fronte della gestione, – commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio, Massimo Ziletti –  si evidenziano i 6,7 mln/€ per il personale (134 dipendenti) e 1,8 mln/€ per le spese di funzionamento. Con riguardo a quest’ultima voce, a suo tempo la Camera di Commercio ha investito sui sistemi di efficientamento energetico della sede, contenendo i consumi energetici. Tali interventi, uniti anche ad una innovativa organizzazione del lavoro, determinano risparmi di spesa gestionale, che assicurano anche per il 2026 un adeguato budget per le azioni di sostegno e di promozione del tessuto imprenditoriale bresciano.

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Dati Confartigianato: a Brescia consumi di Natale per mezzo miliardo di euro

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Eventi by

«Scegliere un regalo prodotto da una impresa artigiana significa trasformare un semplice acquisto in un gesto consapevole, responsabilità e sostenibile – sottolinea il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Non è soltanto un atto di consumo, ma anche un impegno per valorizzare la nostra cultura imprenditoriale, un investimento in eccellenza, sostenibilità e identità culturale, che porta con sé una profonda dimensione etica e relazionale». Proprio per questo Confartigianato sta promuovendo anche quest’anno la campagna ‘Acquistiamo locale’, un invito a regalare e a regalarsi prodotti a valore artigiano made in Italy, espressione della creatività e della tipicità delle imprese dei tanti, diversi territori italiani.

Il quadro dei consumi natalizi 2025 restituisce un dato chiaro: Brescia tiene. La spesa delle famiglie bresciane per il periodo natalizio raggiungerà i 553 milioni di euro, mantenendo la nostra provincia nella top five nazionale dopo Roma, Milano, Napoli e Torino. In un anno segnato da consumi prudenti, la tenuta del territorio non passa inosservata: non c’è corsa alla spesa, ma non c’è arretramento. E oggi questa stabilità vale più di una crescita disordinata.

I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato indicano in 553 milioni di euro i consumi totali di cui 356 milioni saranno destinati ad alimentari e bevande, mentre 197 milioni copriranno gli acquisti di altri prodotti e servizi tipici del Natale: moda, articoli per la casa, giochi, libri, articoli sportivi, servizi di cura della persona. E poi mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici e attrezzature per casa e giardino, articoli di cartoleria e materiale da disegno. A livello regionale la Lombardia guida, come sempre, la classifica delle spese natalizie con 4,568 miliardi di euro. Questa spesa è in linea con i 555 milioni dello scorso anno e in aumento rispetto ai 521 del 2023.

Nella classifica provinciale Brescia è nella “top five”. A livello provinciale la prima è Roma con 2.030 milioni di euro seguita da Milano con 1.578 milioni, Napoli con 1.107 milioni (4,2%), Torino con 1.064 milioni (4,0%), Brescia con 553 milioni (2,1%) Bologna con 530 milioni, Palermo con 495 milioni, Bari con 489 milioni e Bergamo con 482 milioni.

«Il dato che colpisce — osserva ancora il presidente Massetti — è la continuità. Anche in un contesto complicato Brescia conferma la fiducia nella filiera corta, nella qualità e nella produzione locale. “Acquistare artigiano” non è solo una scelta di cuore: è una scelta razionale, perché sostiene imprese solide, competenze rare e un sistema economico che restituisce valore al territorio».

A sostenere questo mercato ci sono 7.014 imprese artigiane bresciane attive nei settori “natalizi”, con 22.420 addetti: una fetta enorme del nostro tessuto produttivo, oltre un quarto dell’intero artigianato provinciale. Panifici, pasticcerie, botteghe orafe, laboratori artistici, negozi specializzati, imprese del benessere: una filiera ampia, strutturale, non stagionale.

L’Elaborazione Flash evidenzia però un altro fronte critico: la carenza di personale qualificato nei mestieri dell’eccellenza alimentare. Panettieri, pasticcieri, tecnici della produzione alimentare e figure artigiane specializzate risultano tra le professioni più difficili da reperire in Italia. «Un campanello d’allarme — conclude Massetti — perché senza nuove competenze i prodotti di qualità rischiano di diventare più rari e più costosi. Il dono artigiano è un’esperienza, ma è anche il risultato di mestieri che vanno tutelati e tramandati».

Per Confartigianato, dunque, il Natale 2025 non è soltanto la stagione dei regali, ma «l’occasione per ribadire una scelta chiara: sostenere il lavoro delle nostre imprese e la cultura del saper fare. Ogni acquisto locale è un gesto che tiene vivo un patrimonio economico e sociale che appartiene alla comunità».

Imprese, ricavi complessivi in flessione del 2,4%

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero by

Struttura patrimoniale e liquidità generata dalla gestione operativa continuano a essere i principali punti di forza della piattaforma manifatturiera bergamasca e bresciana, nonostante i risultati economici del 2024 evidenzino una flessione sia dei ricavi che del Margine Operativo Lordo; su tale dinamica continuano a pesare, in particolare, il calo della domanda internazionale e le incertezze geopolitiche a livello mondiale, che gravano soprattutto sulla siderurgia e su buona parte della filiera metalmeccanica. Positiva, nello scorso anno, anche la voce investimenti, in aumento del 7,6%.

In fase prospettica, invece, emerge per il 2025 in chiusura una sostanziale tenuta dei valori del 2024, con ampie differenziazioni settoriali, mentre per il 2026, l’85% dei gruppi si attende una ripresa dei ricavi e del margine operativo, pur moderata.

A evidenziarlo è l’indagine condotta da Confindustria Brescia e Confindustria Bergamo, presentata oggi pomeriggio, all’interno dell’evento “Nel cuore della manifattura – Un’analisi economico-finanziaria dei primi 200 gruppi industriali di Bergamo e Brescia”, giunto alla sua terza edizione e moderato dalla giornalista Stefania Scordio, che ha visto la partecipazione di Giovanna Ricuperati (presidente Confindustria Bergamo), Paolo Streparava (presidente Confindustria Brescia), Pietro Vargiu (Country Manager Coface Italia) e Antonio Solinas (Deputy Business Leader Deloitte Advisory), insieme agli interventi tecnici di Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) e Pietro Frecassetti (Centro Studi Confindustria Bergamo).

I primi 200 gruppi industriali bergamaschi e bresciani a vocazione manifatturiera registrano nel 2024 ricavi complessivi pari a quasi 44 miliardi di euro e danno lavoro a 138mila dipendenti. Queste realtà rappresentano uno dei segmenti produttivi più avanzati e innovativi a livello nazionale ed europeo, e si caratterizza poi per un’elevata proiezione internazionale, certificata dalla quota del volume d’affari realizzata al di fuori dell’Italia, pari al 65% del fatturato totale.

I principali risultati emersi:

·         I ricavi sono in flessione del 2,4% sul 2023, evidenziando una nuova contrazione, anche se di intensità minore a quella sperimentata nel 2023 sul 2022. I comparti metalmeccanici sono in sofferenza, a fronte di una maggiore tenuta dell’alimentare e del chimico.

·         Il MOL è in diminuzione dell’8,4%, penalizzato, in particolare dalla performance della siderurgia (-56,8%) e dell’intera filiera metalmeccanica.

·         Il differenziale ROI-ROD (leva finanziaria) passa dal 3,8% nel 2023 all’1,8% nel 2024 avvicinandosi “pericolosamente” allo zero. Per la siderurgia tale indicatore è addirittura negativo (-4,2%).

·         La patrimonializzazione si conferma come vero e proprio punto di forza: la quota dei mezzi propri sul totale del capitale investito è pari a 54,6%, confermando quanto già sperimentato negli anni precedenti.

·         La liquidità generata dalla gestione operativa, pur in frenata rispetto al 2023 (-12,6%), è più che sufficiente a coprire le uscite monetarie destinate agli investimenti e al rimborso dei finanziamenti in precedenza contratti.

·         Gli investimenti (in immobilizzazioni materiali e immateriali) si connotano per un incremento (+7,6% sul 2023), un movimento in controtendenza rispetto ai principali aggregati di Conto Economico, tutti in diminuzione rispetto all’anno precedente. Un dato di per sé positivo, ma che potrebbe avere ripercussioni nel biennio 2025-2026. Infatti, come evidenziato nell’indagine (si veda sotto), una quota non marginale dei gruppi presi in considerazione ha optato per un rinvio degli investimenti programmati, o per una loro riduzione o per una loro revisione/riallocazione, sulla scia dell’elevata incertezza di natura geopolitica, di mercato e normativa.

·         Nel complesso, la eterogeneità (fra e nei settori) è elevata: la performance dei gruppi è funzione non solo del settore di appartenenza, ma anche di altri fattori (come i mercati serviti e le nicchie in cui sono inseriti).

INDAGINE SULLE PROSPETTIVE

·         Nel 2025 i gruppi industriali stimano una sostanziale tenuta dei valori del 2024 (ricavi +0,3%; MOL -0,8%). Si confermano notevoli differenziazioni settoriali: meccatronica e metallurgia vicine allo zero, ma con ampia dispersione, chimica positiva, gomma-plastica in difficoltà e comparto dei mezzi di trasporto negativo.

·         Mercati: tre gruppi su cinque segnalano un calo del fatturato nel 2025 in Germania, l’andamento peggiore tra le aree geografiche indagate. Anche la Cina (come mercato di sbocco per questi operatori) si conferma in rallentamento, mentre gli USA sono nel complesso positivi, nonostante un quinto dei gruppi segnali un calo dei ricavi di oltre il 10%. Tra gli emergenti, bene India e MENA.

·         L’incertezza – dovuta principalmente a fattori geopolitici e di mercato, ma anche normativi – ha comportato che solo un gruppo su tre non ha modificato i propri piani di investimento.

·         Per il 2026, circa l’85% dei gruppi si attende una ripresa dei ricavi e del margine operativo. Tuttavia, la risalita è moderata, con oltre la metà dei gruppi che indica un valore compreso tra lo 0% e il 5%.

·         Segnali più contrastanti dagli investimenti: un gruppo su quattro prevede una riduzione degli stessi – forse alla luce anche dell’incremento registrato nel 2024 – ma circa un terzo degli operatori segnala una crescita robusta superiore al 5%. Il 29% dei gruppi è concentrato su operazioni straordinarie.

Di Natale nuovo coordinatore di Confindustria Garda-Valsabbia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

Luca Duthion Di Natale (Di Natale-Bertelli Spa) è il nuovo coordinatore della zona Valsabbia-Lago di Garda di Confindustria Brescia (conta 138 aziende e 5.664 dipendenti) per il quadriennio 2025-2029; l’imprenditore succede nel ruolo ad Alessandro Ferrari. L’elezione è avvenuta durante l’assemblea tenuta lo scorso lunedì nella sede di Cameo Spa a Desenzano del Garda.

Tra gli altri interventi, durante la serata, anche quello del presidente di Confindustria Brescia, Paolo Streparava, che ha illustrato le principali linee di mandato per il quadriennio.

Insieme a Di Natale, è stato eletto anche il vice coordinatore: si tratta di Davide Merzari (Archimedia srl). Completano la squadra 11 delegati: si tratta di Sergio Berardi (Fonti di Vallio Srl), Dario Bosetti (Bosetti Srl), Filippo Carli (C.M.C. Srl di Carli Agostino e Figli), Luca Domenighini (S.I.E.M. Srl), Carlo Ebenestelli (Ivars Spa), Mauro Esposto (Goldenfood Srl), Alessandro Ferrari (Phoenix Informatica Srl), Daniela Garzoni (Atpitaly Srl), Fabio Pozzi (Fama International Srl), Rosellina Stagnoli (Lafre Srl) e Angelo Michele Zurillo (Brado Spa).

Si è così concluso il ciclo di assemblee elettive che ha portato al rinnovamento delle sette Zone di Confindustria Brescia.

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Paolo Franceschetti (Slingofer srl) nuovo coordinatore della zona Vallecamonica di Confindustria

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine/Valcamonica/Zone by

Paolo Franceschetti (Slingofer srl) è il nuovo coordinatore della zona Vallecamonica di Confindustria Brescia (conta 75 aziende e 3.372 dipendenti) per il quadriennio 2025-2029; l’imprenditore succede nel ruolo a Giovanni Spatti. L’elezione è avvenuta durante l’assemblea tenuta lo scorso mercoledì al Rizzi Aqua Charme Hotel & Spa di Darfo.

Tra gli altri interventi, durante la serata, anche quello del presidente di Confindustria Brescia, Paolo Streparava, che ha illustrato le principali linee di mandato per il quadriennio.

Insieme a Franceschetti, è stato eletto anche il vice coordinatore: si tratta di Andrea Trentini (F.lli Trentini srl). Completano la squadra 10 delegati: si tratta di Katia Abondio (Fedabo spa), Michela Chini (Elifly International srl), Mario De Lisi (Comisa spa), Vittorio Amedeo Garzoni Di Adorgnano (Sbm – Irfi srl), Federico Foppoli (Edil Cominelli di Foppoli Marco, Federico & C. sas), Diego Pezzotti (Isam srl), Cristian Poma (Viride srl), Marco Puglioli (Vexa srl), Michela Rizzi (C.M.M. F.lli Rizzi spa) ed Emanuel Simoncini (Due Esse Impianti srl).

La prossima e ultima assemblea elettiva è in programma lunedì 24 novembre, e riguarderà la zona Valsabbia – Lago di Garda.

Scenari Digitali, per le imprese bresciane i principali ostacoli alla digitalizzazione sono culturali e organizzativi

in Aib/Associazioni di categoria/Tendenze by

La Sala Beretta di Confindustria Brescia ha ospitato, ieri pomeriggio, la prima edizione di “Scenari Digitali | Sfide e prospettive per guidare il cambiamento e competere nel futuro”, il nuovo appuntamento dedicato alle trasformazioni digitali che stanno ridefinendo il tessuto imprenditoriale e sociale bresciano, promosso dal Settore Digitale di Confindustria Brescia in collaborazione con Anitec-Assinform, la principale associazione Italiana per l’Information and Communication Technology (ICT) aderente a Confindustria.

All’evento sono intervenuti Mario Bonomi, vice presidente Confindustria Brescia con Delega a Innovazione e Sviluppo Digitale, Sergio Venturetti, presidente Settore Digitale Confindustria Brescia, Ludovica Busnach, vice presidente di Anitec-Assinform con delega alle Digital Skills per la crescita d’impresa e l’inclusione, Giancarlo Capitani, presidente onorario NetConsulting cube e Davide Fedreghini, Area Comunicazione, Relazione con i Media, Centro Studi; in chiusura le case history di 3 realtà bresciane, con le testimonianze di Stefano Lancini, vice presidente Settore Digitale Confindustria Brescia, Marco Bandini, Chief Operating Officer Slingofer S.r.l. e Paolo Chiari, amministratore delegato Clarium S.r.l.

Nel corso dei lavori è stata presentata una ricerca condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia con Anitec-Assinform, che ha scattato un’istantanea inedita sul settore digitale bresciano, caratterizzato per una dimensione media delle imprese particolarmente contenuta e da attività prevalentemente incentrate su servizi IT e su software, consulenza e gestione IT. L’analisi ha riguardato sia l’offerta che la domanda di servizi digitali, coinvolgendo 150 imprese con oltre 15mila addetti e 6,5 miliardi di ricavi.

Tra le principali evidenze emerge come:

·         Sia le imprese erogatrici di servizi ICT, sia quelle utilizzatrici, sono concordi nell’individuare, tra i principali ostacoli all’implementazione del digitale, quelli culturali e organizzativi.

·         Le realtà digitali ritengono gli elevati costi energetici e le tensioni geopolitiche i principali fattori di incertezza, condividendo quindi le medesime preoccupazioni in capo ai loro principali clienti (le imprese industriali).

·         Il mismatch nell’ambito del personale riguarda un’impresa su due. I problemi più rilevanti sono concentrati sulle competenze legate allo sviluppo software, cyber security e big data / analytics.

·         Dal lato della domanda, la gestione della trasformazione digitale avviene con modalità solo in parte «strutturate», confermando i limiti precedentemente descritti.

·         Cyber security e IA sono le applicazioni ICT su cui si focalizzeranno gli investimenti futuri, con un’accelerazione da parte delle aziende di minori dimensioni rispetto al recente passato.

·         La filiera (fornitori e clienti) si conferma come il punto di riferimento nel processo di digitalizzazione: la forte prevalenza di PMI non facilita infatti l’adozione di un approccio che prevede anche il coinvolgimento di attori come università, centri di ricerca, Competence center e DIH.

Secondo i dati presentati da NetConsulting cube (realtà impegnata nel settore delle analisi di mercato e della consulenza ICT), il mercato digitale della provincia di Brescia nel biennio 2023-2024 è cresciuto del 2,8% nel 2023 e del 4% nel 2024, attestandosi su un valore superiore a 1,4 miliardi di euro. Il tasso di crescita registrato è superiore a quello mercato nazionale, in aumento del +2,1% nel 2023 e del +3,6% nel 2024, e in linea con quello della Lombardia, cresciuto nei due anni rispettivamente del 2,6% e del +4,1%

Il segmento Business (59%, pari a 822,7 milioni di euro) è più rilevante in termini di incidenza, ma in rallentamento nel 2024 (+4,9% contro il 6% del 2023) principalmente per effetto di una minore spinta del settore industriale. Al contrario, il segmento Consumer ha registrato un’inversione di tendenza, tornando a crescere del +2,6% rispetto al -1,3% del 2023 e raggiungendo un valore di 578,0 milioni di euro (41% del mercato).

I principali driver del mercato nel 2024 sono stati: gli investimenti legati all’adozione del cloud (141,5 milioni di euro e +16,7%); il Mobile Business, il secondo per dimensioni con 100,8 milioni di euro registra una crescita più contenuta rispetto ad altri segmenti; il comparto industriale rappresenta il settore principale con una spesa di 452,2 milioni di euro e una crescita del +4,1%, leggermente inferiore a quella del 2023.

Le differenze rispetto al contesto nazionale risultano più accentuate nel settore industriale, dove le previsioni indicano una crescita del +3,4% nel 2025, a fronte del +4,0% registrato a livello italiano.  Il divario tenderà ad ampliarsi negli anni successivi, fino a raggiungere nel 2028 un +3,4% rispetto al +4,1% nazionale, confermando una maggiore prudenza negli investimenti digitali delle aziende bresciane rispetto al contesto nazionale.

“Quella di oggi rappresenta la prima edizione di Scenari Digitali, appuntamento che vuole essere l’evento di riferimento, di stimolo e guida per il Settore Digitale e per tutto il panorama industriale bresciano – commenta Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia –. La ricerca congiunta fra il nostro Centro Studi e Anitec/Assinform, con il supporto della società di analisi NetConsulting Cube, costituisce una prima assoluta per una provincia in collaborazione con questi partner; un lavoro che restituisce una visione integrata del digitale bresciano — sia dal lato dell’offerta, le imprese che producono soluzioni e servizi ICT, sia dal lato della domanda, le aziende che li adottano. È una fotografia che racconta un settore vivo, dinamico, ma frammentato: oltre 3.000 imprese, quasi 10.000 addetti, un’economia che vale più di 1 miliardo e 400 milioni di euro. Tuttavia, la dimensione media è ancora ridotta e le competenze — soprattutto su AI, cybersecurity e big data — restano una sfida aperta.”

“Per me questa occasione ha un valore speciale: segna l’inizio di un percorso di dialogo con le aziende del territorio nel mio nuovo incarico di vicepresidente con delega all’Innovazione e allo Sviluppo Digitale – le parole di Mario Bonomi, vice presidente Confindustria Brescia con Delega a Innovazione e Sviluppo Digitale –. Vogliamo costruire un vero e proprio network dell’innovazione, perché siamo convinti che solo attraverso un confronto continuo con tutto l’ecosistema – imprese, istituzioni, centri di ricerca, associazioni – possiamo portare sul territorio una narrazione e una progettualità serie, efficaci e credibili In questo senso ci tengo a sottolineare come Confindustria Brescia sia tra le territoriali che hanno scelto di associarsi ad Anitec-Assinform, a testimonianza concreta della nostra attenzione al comparto digitale.”

“Il digitale è una leva decisiva per la competitività dell’industria e del Paese – ha dichiarato Ludovica Busnach, vice presidente di Anitec-Assinform con delega alle Digital Skills per la crescita d’impresa e l’inclusione –. Le grandi imprese hanno già compiuto passi significativi e questo dimostra che la trasformazione è possibile. Ora dobbiamo accompagnare le PMI, aiutandole a superare gli ostacoli culturali e organizzativi, perché il salto digitale delle piccole e medie imprese è la condizione per rafforzare la competitività delle filiere. Non è solo una questione di tecnologia, ma soprattutto di persone e competenze: una straordinaria opportunità per territori industriali come Brescia e per l’intero Paese”.

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Paolo VI, il 23 l’assemblea costituente di FenImprese Brescia Faro

in Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

Martedì 23 settembre, a Brescia città, debutterà la nuova sede zonale di un’associazione di imprese che ambisce a dare rappresentanza e servizi utili a una fetta significativa delle 100mila aziende attive nella leonessa. Al Centro Paolo VI di via Gezio Calini 30, infatti, si terrà il battesimo ufficiale di FenImprese Brescia Faro, organizzazione guidata a livello nazionale da Luca Vincenzo Mancuso e a livello provinciale bresciano da Francesca Cortinovis.

Nell’occasione, durante l’appuntamento costituente, verranno proclamati anche i vertici del sodalizio zonale. Il primo presidente sarà Cristiano Nonelli, 54enne che da più di 20 anni esercita l’attività di commercialista a Brescia città con specializzazione nei settori dei bilanci di sostenibilità, della continuità aziendale e della blockchain (criptovalute incluse). Nonelli è inoltre attivo nel settore della formazione (è docente in diversi corsi, anche accreditati dall’Ordine) ed ha la passione della barca a vela (di cui è anche istruttore): due mondi che ha unito nel libro di recente pubblicazione dal titolo “Skipper della crescita / Navigare l’impresa” (qui il link di Amazon). “La sua biografia – si legge nella presentazione del libro – non è solo la storia di un commercialista, ma il racconto di un professionista poliedrico che ha saputo unire la solidità dei numeri alla fluidità del mare, diventando un consulente-skipper capace di guidare le aziende verso rotte sicure e sostenibili”.

Ad affiancarlo nel governo dell’associazione saranno Luca Dragone e Marco Roveggio, componenti del direttivo. Ma il 23 verranno anche nominati di responsabili delle diverse aree tematiche (Legale, Fiscale, Formazione e Fondi, Finanza agevolata, Sviluppo e sostenibilità, Networking ed eventi).

L’evento si aprirà alle 17.30 con la registrazione degli ospiti. Alle 18.15, quindi, si terranno i saluti istituzionali e gli interventi dei vertici (nazionali e provinciali) dell’associazione. La partecipazione – consentita solo previa registrazione a questo link (i posti sono limitati 100 e sono quasi esauriti) – è gratuita e include anche l’aperitivo finale (per chi vuole fermarsi a cena il costo è di 30 euro)

“L’associazione – spiega Nonelli –  ha come scopo principale quello di far prosperare le imprese, non solo attraverso servizi di consulenza e rappresentanza, ma anche mettendole in contatto diretto tramite l’organizzazione di eventi, creando una rete di collaborazioni e sinergie che favoriscono la crescita del tessuto imprenditoriale. Con l’apertura della nuova sede zonale Fenimprese Brescia Faro, il network nazionale rafforza la propria presenza territoriale per essere ancora più vicina alle esigenze delle imprese bresciane, offrendo servizi specializzati, consulenza diretta e opportunità concrete di crescita e prosperità aziendale”.

“In concreto – continua il presidente in pectore di FenImprese Brescia Faro – ci occuperemo di raccogliere i cedolini e utilizzarli nei fondi professionali per iniziative di formazione, garantendo alle imprese di sfruttare interamente i soldi che già versano e troppo spesso non utilizzano. Ma, attraverso i nostri partner, forniremo anche servizi sul fronte dei bandi. E ci occuperemo di creare eventi per far incontrare gli imprenditori sulla base delle diverse filiere o di esigenze specifiche comuni a più realtà. Il nostro obiettivo di fondo – conclude – è portare le imprese all’autosufficienza, facendo in modo che non debbano dipendere da un consulente, facendole risparmiare e facendo capire loro quanto è importante la continuità aziendale nell’ottica di costruire un’azienda resiliente, in grado di evitare le crisi”.

COSA E’ FENIMPRESE?

FenImprese è un’associazione nazionale datoriale senza fini di lucro, con sede centrale a Modena, nata nel 2015 dall’incontro di  giovani imprenditori e dirigenti “che sentono sempre di più l’esigenza di essere rappresentati presso le istituzioni per ottenere chiarimenti e presentare proposte volte al miglioramento dell’esistenza delle Pmi”. La quota d’iscrizione è di 200 euro e non si ponte in concorrenza con l’iscrizione ad altre associazioni di categoria. L’associazione si rivolge soprattutto alle ditte individuali in cerca di crescita, alle aziende con dipendenti e a tutti coloro che vogliono puntare su networking e innovazione in campo imprenditoriale.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Fenimprese Brescia Faro al numero 030.2389531 e all’e-mail dott@studiononelli.it. Siti ufficiali: www.fenimpresebrescia.it – www.fenimprese.com

LINK REGISTRAZIONE: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-inaugurazione-fenimprese-brescia-faro-1656265688259?aff=oddtdtcreator&fbclid=IwY2xjawMlJAZleHRuA2FlbQIxMABicmlkETB0NXRlcmNlOGZDWTluRDBpAR6E0Ka6n2LHyclmXxw0zDu0gk7gPNsjWh_tfIi_R1iFE5FwooYPKxnpX0r3OQ_aem_9_htVOP8P5tLWDQG3QJf3Q

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Cdc Brescia, i prossimi eventi

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo in questo articolo il calendario dei prossimi eventi della Camera di Commercio di Brescia per le imprese della provincia.

IL CALENDARIO DEI PROSSIMI EVENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO

83/25 – RASSEGNA LOMBARDIA POINT

La rassegna, realizzata in collaborazione con Unioncamere Lombardia – Servizio LombardiaPoint, EEN– Enterprise Europe Network e Regione Lombardia, prevede webinar formativi in tema internazionalizzazione della durata di due ore e mezza e pillole della durata di un’ora.
Prossimo appuntamento:
18 settembre, dalle ore 09.30 alle 12.30 – La gestione del rischio di credito internazionale: strumenti bancari e strumenti assicurativi

Altri appuntamenti e maggiori informazioni alla pagina News dall’ufficio internazionalizzazione sul sito www.bs.camcom.it

84/25 – FRONT OFFICE E BACK OFFICE SUAP IMPRESAINUNGIORNO NEL NUOVO SISTEMA INFORMATICO DEGLI SPORTELLI UNICI

La Camera di Commercio di Brescia pone a supporto del personale dei SUAP e dei Comuni, utenti della piattaforma impresainungiorno, un webinar per scoprire le novità di Front e Back office. Appuntamento:

18 settembre, dalle ore 10.00 alle 12.00 – Il contesto del sistema impresainungiorno, le novità del Front Office e il Back Office SUAP impresainungiorno e una demo completa di entrambi gli ambienti

Maggiori informazioni alla pagina Incontri e seminari sul sito www.bs.camcom.it

85/25 – LE BEVANDE SPIRITOSE: STATO DELL’ARTE E NOVITA’

La Camera di Commercio di Brescia promuove un webinar gratuito dedicato calla categoria delle bevande spiritose, rivolto agli operatori del settore, con l’obiettivo di fare il punto sullo stato dell’arte normativo e sulle recenti linee guida europee sull’etichettatura, elaborate dai servizi della Commissione europea. Appuntamento:

23 settembre, dalle ore 09.30 alle 12.30 – Approfondimento tecnico degli aggiornamenti introdotti, con ampio spazio ai casi pratici e alle modalità corrette per la commercializzazione del prodotto

Maggiori informazioni alla pagina Sportello etichettatura e sicurezza prodotti sul sito www.bs.camcom.it

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