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Confartigianato - page 5

Lombardia, sostegni per 22 milioni alle imprese artigiane | Massetti: segnale importante

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Regione Lombardia ha varato il nuovo pacchetto economico, dal valore di 64 milioni di euro, destinato alle imprese artigiane, ai commercianti e agli impianti sportivi natatori e del ghiaccio. Gli interventi regionali sono volti alla concessione di contributi a fondo perduto per interventi in tema di efficientamento energetico. Alle imprese artigiane sono destinati 22,3 milioni di euro come contributi a fondo perduto fino al 50% della spesa per progetti di ammontare minimo di 15mila euro, nel limite massimo di 50mila. Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Apprezziamo lo sforzo di Regione Lombardia, le risorse stanziate non risolveranno il problema ma sono il segnale dell’attenzione dell’Assessorato per gli artigiani e le PMI. L’aspetto fondamentale sul quale dobbiamo concentrare ogni attenzione è quello della competitività delle nostre imprese sul mercato internazionale – spiega Massetti – Le bollette bollenti rischiano di rappresentare una pesante palla al piede che di fatto già sbilancia una competizione che ha orizzonti sempre più ampi. Per quanto le aziende potranno produrre in perdita? Quasi il 30% dichiara di farlo. La marginalità è essenziale alla loro sopravvivenza, alla capacità di investire in capitale umano e innovazione perché lo sguardo al futuro non è un’opzione».

LE EVIDENZE AVVISAGLIE NEL PRE-GUERRA

L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia evidenzia come l’elevato prezzo delle componenti energetiche rappresentava già una criticità rilevante per oltre il 60% delle imprese artigiane, quota che si attestava a livelli maggiori per le manifatturiere. Tale condizione – il balzo dei prezzi delle commodities energetiche – portava pre-guerra la maggior parte dell’artigianato lombardo (54,4%) ad assorbire i maggiori costi per lo più riducendo i margini e scaricando una parte sul cliente finale, aumentando spesso solo parzialmente i listini. Prima di arrivare a questo passo, molti indicano l’adozione di azioni di ottimizzazione e di riduzione al minimo degli sprechi e dei consumi: nel 28,7% dei casi lavorano in perdita, nel 14,3% dei casi riducono o modificano l’orario di lavoro e nel 6,3% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.

PERIMETRO IMPRESE ARTIGIANE MAGGIORMENTE COINVOLTE DA CONFLITTO UCRAINO E CARO BOLLETTE

Nelle prime linee della guerra dei prezzi e dei mercati sconvolti dal conflitto sono compresi più di un quarto (26,2%) degli occupati del sistema produttivo lombardo: si tratta di 156 mila imprese, la quasi totalità con meno di 50 addetti (98,1%), con 1 milione e 98 mila addetti, oltre la metà (54,3%) occupati in micro e piccole imprese (MPI). Nel dettaglio si collocano nella trincea avanzata i settori con una maggiore intensità energetica: dalla metallurgia alla petrolchimica, dalla carta al vetro, dalla ceramica ai trasporti. Nei comparti manifatturieri energy intensive sono sempre più numerosi i casi in cui il divario tra costi e ricavi diventa insostenibile, costringendo al fermo dell’attività: a due anni dal lockdown sanitario siamo arrivati al rischio di lockdown energetico per 4.781 MPI, tra cui figurano le artigiane, con 42.124 addetti.

IMPATTO SU TUTTE LE IMPRESE ITALIANE E LE FAMIGLIE

Le differenti matrici di generazione elettrica dei Paesi europei e le loro evoluzioni nella crisi, determinano un divergente andamento dai prezzi dell’elettricità al consumo. Secondo i dati Eurostat pubblicati giovedì scorso, il prezzo dell’energia elettrica sale dell’82,3% in Italia, un ritmo doppio della media dell’Eurozona, a fronte di un più limitato dinamismo in Germania, dove i prezzi salgono del 17,6%, e in Francia, dove l’aumento si ferma al 6%. Sulla base dell’evoluzione dei prezzi, a parità di consumo, le famiglie italiane nell’ultimo anno hanno speso per l’energia elettrica 5,4 miliardi di euro in più rispetto ai dodici mesi precedenti, pari allo 0,33% del PIL. In chiave territoriale, l’incremento di spesa più elevato lo si rileva in Lombardia con 939 milioni in più, pari allo 0,26 del PIL. L’estensione di queste tendenze sul mercato elettrico delle imprese determinerebbe una perdita di competitività, aggravando la già fragile posizione precedente all’inasprirsi della crisi energetica: nel primo semestre del 2021 una piccola impresa italiana pagava un prezzo dell’elettricità del 12,9% superiore rispetto alla media dell’Eurozona.

Confartigianato, sabato la conferenza organizzativa e il rinnovo dei vertici

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

“Un’identità d’insieme. Per arrivare lontano” è questo il titolo dell’11esima Conferenza Organizzativa di Confartigianato Imprese Lombardia, che si svolgerà sabato 9 aprile alle 10 al Gran Visconti Palace a Milano. L’appuntamento offrirà l’occasione di illustrare il Documento di analisi e indirizzo e aprire un dibattito e un confronto sulle linee programmatiche e strategiche della Federazione per il quadriennio 2022-2026. Ma uno dei momenti più attesi – secondo quanto sottolinea Brescia news – dalle 16.30, sarà la riunione del Consiglio direttivo per il rinnovo del presidente (l’uscente è il bresciano Eugenio Massetti) e della giunta.

“La Conferenza – sottolinea una nota – offre l’occasione di una riflessione a tutto tondo sul cambiamento della Media e Piccola Impresa e, dunque, sull’evoluzione del compito e del concetto stesso della sua rappresentanza, per dar voce ai bisogni e alle richieste del mondo economico che la Federazione accompagna nelle sfide di oggi e di domani. In Lombardia sono 794 mila le MPI e imprese artigiane che dànno occupazione a 2 milioni e 150 mila addetti, il 51,3% del totale. L’artigianato, da solo, rappresenta un’impresa ogni quattro di quelle che creano opportunità di lavoro nella nostra regione. Il valore aggiunto prodotto dalle MPI, incluse le imprese a carattere artigiano, raggiunge i 119 miliardi di euro, pari al 55,4% di quello realizzato dall’intero sistema produttivo lombardo”.

“In questo momento storico drammatico, che porta ancora con sé gli strascichi della crisi 2008/2011 – conclude il comunicato – affrontando le conseguenze della pandemia e i tragici effetti della guerra in Ucraina, si sente la necessità di una Federazione coesa, forte, identitaria, europeista e affidabile per gli imprenditori. Principi che rappresentano valori irrinunciabili per l’intera società, nell’equilibrio degli interessi generali e per il conseguimento del bene comune”.

Edilizia, Massetti (Confartigianato): servono interventi urgenti per evitare il blocco dei cantieri

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Se prima era la cessione del credito ora risolta, a preoccupare le imprese artigiane dell’edilizia sono i costi – oltre al reperimento – dei materiali. Con il Dl sostegni ter il Governo ha fatto dei passi in avanti sul caro materiali, ma non sono ancora sufficienti per scongiurare il rischio di blocco dei cantieri. È l’allarme lanciato dal comparto dell’edilizia di Confartigianato. In particolare, interviene sul tema il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Occorrono urgenti modifiche all’articolo 29 del decreto per adeguare in modo strutturale e vincolante i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato, sia per le opere in corso che per quelle ancora da bandire. Occorre un meccanismo compensatorio obbligatorio, aggiornamenti in linea con i prezzi di mercato e un’efficace clausola automatica di revisione prezzi». Queste le richieste avanzate dalle associazioni della filiera delle costruzioni in occasione dell’avvio in Parlamento dell’esame del ddl di conversione in legge del Decreto Sostegni Ter.

«Senza misure risolutive il peso dei rincari continuerà a gravare solo sulle spalle di chi deve realizzare le opere. Tra le misure urgenti da inserire nel Decreto in fase di conversione, la necessità di prevedere un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023. È inoltre, assolutamente necessario, integrare il paniere di tutte quelle voci finora non considerate e che sono di uso comune per le imprese della filiera. È infatti inaccettabile mandare in gara opere sottocosto, compromettendo la possibilità di partecipazione alle imprese più serie e qualificate e la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti. A regime occorre poi l’individuazione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze Ue e Banca mondiale con aggiornamenti dei contratti a rialzo e a ribasso in funzione dell’andamento effettivo dei costi dei materiali. Senza questi correttivi all’art 29 del Dl sostegni ter gli operatori di settore segnalano che nessuna impresa seria sarà in grado di partecipare alle gare, con il rischio di rallentare se non di bloccare opere fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese» conclude il presidente Massetti.

8 marzo: ricavi in calo per le imprese femminili bresciane

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Donne e lavoro, foto generica da Pixabay

«Nessuna ripresa dopo l’anno anno nero segnato dal Covid per le “imprese in rosa” nonstante il più generale contesto di crescita nel 2021. Eppure, esaminando le risposte delle imprenditrici emerge, oltre la fatica, tutta la volontà e la resilienza tipica artigiana». Sintetizza così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti i risultati della Survey curata dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia e realizzata in occasione dell’8 marzo. Due parole chiave emergono dallo studio: fatica e resilienza.

Fatica, perché nonostante il 2021 sia stato l’anno della ripartenza, le MPI e imprese artigiane femminili bresciane non sono state in grado di recuperare i livelli di fatturato precrisi e hanno registrato una variazione media dei ricavi, nel 2021 rispetto al 2019, negativa del -9,7%, più pesante rispetto al -6,1% del totale. Tale risultato trova spiegazione nella maggior presenza di artigianato capitanato da donne in alcuni dei settori più colpiti dalla crisi Covid-19 come quello della moda e del benessere.

Resilienza, perché anche se più colpite dalle conseguenze della pandemia le imprenditrici artigiane bresciane si dimostrano più combattive e pronte a reagire adottando, o esprimendo l’intenzione di adottare nel prossimo futuro, una o più azioni di sviluppo per riuscire a restare sul mercato incrementando la propria capacità competitiva, come dichiarato dal 72,5% di loro, quota superiore al 59,1% totale. Le azioni per ripartire maggiormente intraprese dalle donne a capo d’impresa sono: il miglioramento della qualità del personale attraverso la formazione o nuove assunzioni e il cambiamento dell’organizzazione interna all’impresa. La scelta ad indirizzarsi principalmente verso questi due ambiti di sviluppo da evidenza di come le donne, più degli uomini, vogliono ripartire e recuperare il terreno perso partendo in primis dalle persone e non dall’integrare modifiche che riguardano prettamente l’organizzazione del business dell’azienda intervenendo su produzione, canali di vendita o clienti. La maggior fatica e il grado sempre più elevato di complessità che caratterizza il contesto in cui le imprese operano fa si che siano proprio le imprenditrici quelle per cui si rileva una quota maggiore di incerte rispetto alla capacità di recuperare quanto perso a causa della volatilità odierna e futura che caratterizza, e caratterizzerà in futuro, il mercato (60% > 57,9% totale). Seppur molto incerte le donne che gestiscono imprese artigiane interrogate rispetto alla volontà di voler investire nel 2022 rispondono in modo affermativo nel 71,8% dei casi (> 64,7% del totale). Come per le azioni di sviluppo anche rispetto alle aree di investimento si osserva una predisposizione maggiore della platea femminile a voler puntare su capitale umano e formazione.

LE IMPRESE FEMMINILI ARTIGIANE A BRESCIA. A tutti il 2021 a Brescia sono 5.423 le imprese registrate artigiane guidate da donne che operano per lo più nei settori dei servizi alla persona, dei servizi di pulizia, della moda e delle attività di ristorazione. Più di un’impresa su cinque delle imprese femminili che popolano la nostra provincia (22,3%) opera nel comparto artigiano. Nello specifico di queste 5.423 imprese 832 sono gestite da giovani donne under 35 (28% del totale imprese femminili giovanili e il 15,3% del totale imprese femminili artigiane) e 829 sono gestite da imprenditrice straniera (24,7% del totale imprese femminili straniere e 15,3% del totale imprese femminili artigiane). Confrontando i numeri riferiti all’imprenditoria femminile artigiana del 2021 con quelli del 2019 (anno pre crisi) – tenendo conto che tra le imprese registrate viene conteggiata anche la platea nascosta di imprese cessate, che in attesa di ristori, non hanno ancora chiuso – si nota una difficoltà maggiore nel recuperare i numeri pre Covid-19 per la platea di giovani donne, per quelle di nazionalità italiana e per quelle che operano nel settore della manifattura.

UOMINI E DONNE A CONFRONTO. «Persistono le medesime disparità tra uomo e donna raccontate un anno fa, dopo un anno di pandemia, così, se non peggio rispetto agli anni precedenti. Le donne seppur fanno meglio degli uomini sul fronte istruzione e formazione, scontano gap rilevanti a loro sfavore sul fronte lavoro, conciliazione e benessere soggettivo: è fondamentale dare risposte adeguate e supporto nelle facilitazioni fiscali, nell’assistenziali per la conciliazione lavoro-famiglia e far si che possano tornare a dare il loro impulso positivo e di stimolo ad una nuova ripresa sociale ed economica» aggiunge il presidente Massetti.

Qui i dati sono a livello lombardo: la quota di donne con almeno un diploma si attesta al 69% superando di 6,8 punti quella rilevata per gli uomini (62,2%), quella di donne laureate si attesta al 38,3% superando di 10,8 punti quella rilevata per gli uomini (27,5%). Mentre la quota di coloro che partecipano alla formazione continua eguaglia quella degli uomini (pari al 7,9% in entrambi i casi). C’è però un ambito dell’istruzione in cui le donne scontano un gap a loro sfavore rispetto agli uomini, quello del digitale: per quota di donne con competenze digitali elevate (per le donne si registra una quota del 23,4% inferiore di 6,3 punti a quella degli uomini di 29,7%) e per quota di laureate in discipline scientifiche e tecnologiche, dove per le donne si rileva una quota del 10,3% inferiore 7,5 punti quella degli uomini di 17,8%. La platea femminile lombarda inoltre sconta condizioni peggiori degli uomini in tutti gli ambiti del lavoro e conciliazione con quote superiore a quelle dei colleghi maschi di 4,4 punti per il tasso di mancata partecipazione al lavoro (pari al 12,9% per le donne> dell’8,5% degli uomini), di 3,8 punti per dipendenti con bassa paga (pari all’8,9% per le donne > del 5,1% degli uomini), di 1,4 punti per occupati sovra istruiti (pari al 22,8% per le donne >del 21,4% degli uomini) e di 12,2 punti per part time involontario (pari al 16,7% per le donne> del 4,5% degli uomini). Tutto ciò comporta una disparità uomo donna anche sul fronte della soddisfazione per il proprio tempo libero: le donne che esprimono livelli elevati di soddisfazione sono il 69,8% quota inferiore di 3,3 punti rispetto a quella rilevata per gli uomini (73,1%).

Persiste inoltre una disparità del 31,1% tra la retribuzione media percepita dalle dipendenti donne rispetto a quella percepita dagli uomini, tale differenza sul territorio lombardo è più accentuata nelle province di Sondrio (-37,9%), di Lecco (-37,6%), di Bergamo (-36,2%) e a Brescia (-35,5%) con 17.335 euro annui contro i 26.887 degli uomini (media annua lavoratori dipendenti provincia di Brescia).

Per la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Brescia Iolanda Pasini: «Le donne imprenditrici vogliono che il loro ruolo venga maggiormente riconosciuto, chiedono una reale integrazione, di essere valutate sulla base del merito, delle capacità e delle competenze. Ci auguriamo che le donne bresciane riescano in tempi brevi a conquistare ciò che per loro è più caro, come: autonomia, rispetto, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, tutele, opportunità, sicurezza, più tempo e tranquillità. Crediamo sia necessario ripartire da una considerazione: per raggiungere la parità nel mondo del lavoro, dovremmo creare le condizioni perché ci sia reale condivisione anche nel lavoro di cura. I dati a disposizione ci permettono di illustrare l’importanza e la centralità di alcune leve fondamentali per un contesto a ‘favore di donna’ come l’istruzione e la diffusione capillare sui territori di servizi di assistenza negli ambiti della conciliazione (come i servizi per l’infanzia, asili nido), leve su cui poter e dover fare forza per incentivare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Difatti, si osservano tassi di occupazione femminili più elevati proprio nelle realtà in cui c’è una maggiore diffusione di bambini che frequentano gli asili nido e di donne che hanno titoli di studio elevati (laurea e post-laurea)».

Esportazioni bresciane in Russia e Ucraina: il conto è di 372 milioni di euro all’anno

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Le forze russe hanno invaso l’Ucraina e stanno assediando Kiev. «Il pensiero va prima di tutto alla popolazione ucraina che si è svegliata già ieri con un’alba di guerra. Il nostro appello è uno: lavoriamo per gli interessi comuni e per salvare vite umane. Bisogna fermarsi subito perché le conseguenze umanitarie ed economiche di un conflitto del genere sono drammatiche» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti.

Nel teatro di guerra – Russia e Ucraina – il complesso delle esportazioni bresciane nei due paesi negli ultimi 12 mesi ammontano a 372 milioni di euro, l’81% diretto verso la Russia, mentre l’import raggiunge i 102 milioni di euro determinando un saldo positivo per 270 milioni. Nel complesso le esportazioni lombarde ammontano a 2.614 milioni di euro mentre l’import raggiunge i 1.623 milioni di euro determinando un saldo positivo per 991 milioni. Sono i dati diffusi dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia che sottolinea il rischio che ora si ripeta quanto già avvenuto in Russia a seguito del precedente conflito russo-ucraino di otto anni fa con le consueguenze interamente scaricate sulle esportazioni verso la Russia dove abbiamo venduto prodotti per un valore di 2.121 milioni di euro negli ultimi 12 mesi (IV trimestre 2020-III trimestre 2021), con una crescita nei primi nove mesi del 2021 del 17% rispetto al 2020, ma ancora inferiore dell’1,4% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Nella sola provincia di Brescia le imprese hanno esportato in Russia negli ultimi 12 mesi prodotti e materiali per 301 milioni di euro ora, a rischio.

Tra i prodotti lombardi più apprezzati a Mosca vi sono macchinari e apparecchiature: nel 2021 ne abbiamo esportati dalla Lombardia per un valore di 527 milioni di euro (pari al 33,1% del made in Lombardia in Russia). Seguono i prodotti chimici per 237 milioni di euro (14,8%) e gli articoli di abbigliamento per 182 milioni di euro (11,4%). I settori dove c’è una maggiore presenza di micro e piccole imprese: alimentari, moda, mobili, legno, metalli. Con particolare riferimento al trend dell’export manifatturiero in Russia dal I al III trimestre del 2021 la provincia di Brescia ha esportato per 222 milioni di euro (il 14% dei 1.589 milioni di euro di export totale lombardo), valore in flessione negativa del 13,8% se paragonato tra il periodo 2013 e il 2021.

Indagine Confartigianato: un’azienda su quattro produce in perdita per i rincari

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Più di una Mpi bresciana su quattro (il 27,6%) sta producendo in perdita a causa del balzo dei prezzi delle commodities energetiche. È una delle tante evidenze significative che emerge dalla 7a edizione della Survey “Effetti del Coronavirus sulle Mpi lombarde” realizzata dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia alla quale hanno partecipato 380 micro e piccole imprese e imprese artigiane bresciane su un totale di 1.880 lombarde ascoltate.

«Sembra la tempesta perfetta: il costo delle materie prime è schizzato, la loro reperibilità è complessa, la bolletta ci propone cifre fuori controllo e gli imprenditori si trovano nella difficoltà di aggiornare i listini senza perdere ordini. Più in generale, guardando i dati che emergono, e considerando l’attuale situazione, notiamo un preoccupante raffreddamento del clima di fiducia in particolare per l’artigianato manifatturiero, con un aumento delle preoccupazioni e dei malumori che gli artigiani associati ci manifestano». Spiega il presidente di Confartigianato Brescia Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Tra i dati che questa survey ci restituisce ce n’è uno positivo che ancora una volta conferma come le nostre imprese mettono coraggio e dedizione nella loro attività: a seguito dello scoppio della crisi il 62,2% delle Mpi bresciane (al di sopra del 55% a livello lombardo) ha messo campo azioni di sviluppo. È tipico dell’imprenditore: davanti alle difficoltà si rimbocca le maniche, cerca nuove strade, non si siede, risponde alle esigenze nuove del mercato affrontando il cambiamento».

Il 2021 ha fatto segnare un incremento importante della domanda rispetto all’anno precedente e le aziende hanno risposto assumendo nuovo personale e innovando processi, prodotti e modalità di approccio al mercato. Ciò che temono le imprese è l’incertezza, provvedimenti a corto raggio che frenano la propensione agli investimenti manifestata dal 64,7% circa degli imprenditori bresciani intervistati (dato al di sopra del 62,9% lombardo). Dati che, in generale, tra le imprese bresciane intervistate, sono più positivi rispetto al dato lombardo, ma negativi e peggiori nelle problematiche: caro energia, caro materie prime e difficoltà reperimento personale pesano di più che nelle altre province.

Nella survey emerge che il fatturato delle Mpi bresciane nel 2021, rispetto all’anno pre crisi 2019, segna un calo del -7% (contro l’8,8% a livello lombardo). Un’impresa bresciana su due (50,2%) nel 2021 segnala un recupero o il superamento dei livelli pre pandemia. Tra i settori in recupero figurano: edilizia, installatori di impianti e servizi di pulizia; mentre ancora in forte difficoltà le imprese dei settori moda, comunicazione con grafici e fotografi, lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, taxi, Ncc e noleggio autobus con conducente.

Rispetto a come evolverà la situazione e a cosa si aspettano le imprese si rileva, rispetto ai risultati delle precedenti survey (l’ultima di settembre 2021), un incremento della quota di Mpi incerte rispetto all’andamento futuro del mercato (57,9% > 39,7% quota rilevata a settembre 2021). Le Mpi bresciane si attendono per i primi sei mesi dell’anno 2022 un trend del fatturato, rispetto ai primi sei mesi del 2021, in discesa del 2,6%. Previsione decisamente peggiore si rileva per le imprese dei servizi (-5,5%). Negativa ma superiore alla media invece la previsione effettuata dalle Mpi del manifatturiero (-1,9%) e in lieve crescita quella delle costruzioni (+0,9%).

Il 54,9% delle Mpi bresciane con dipendenti hanno registrato un incremento dell’attività nel 2021 rispetto all’anno precedente (2020) caratterizzato da lockdown e da limitazioni più stringenti. Quota che si alza al 64,9% per le costruzioni e al 60,5% per il manifatturiero, mentre scende al 47,7% per i servizi. La maggior parte di queste imprese per far fronte all’incremento di domanda ha assunto nuovo personale (45,1%), ha ricorso agli straordinari (37,9%) e ha utilizzato gli strumenti contrattuali di flessibilità (es. banca ore, flessibilità orario di lavoro, ecc.) nel 22,5% dei casi.

Come già più volte evidenziato le Mpi bresciane che hanno registrato migliori performance sono quelle delle costruzioni. Il buon andamento del settore è certamente trainato dai bonus edilizi, tra cui è compreso il superbonus 110%. Nello specifico, del 65% di piccole imprese del settore che lavorano con gli incentivi, il 42,9% lavora prevalentemente con le detrazioni ordinarie (bonus facciate, ristrutturazioni etc.), il 21% con le detrazioni ordinarie e il superbonus e solo l’1,6% in prevalenza unicamente con il superbonus 110%.

Per restare competitive sul mercato il 62,2% delle Mpi bresciane ha adottato, o intende adottare, una o più azioni di sviluppo che determinano metamorfosi più o meno rilevanti nel modo di fare impresa. Tra quelli maggiormente adottati: cambiamento dell’organizzazione interna (smart working, diversificazione turni/orari) nel 21,5% dei casi, miglioramento della qualità del personale nel 21,4% dei casi, diversificazione della produzione (20,1%), ampliamento del numero di committenti (19,1%) e attivazione nuovi canali di vendita (17,2%).

La quota di Mpi che si dice propensa a voler effettuare almeno un investimento nel 2022 si attesta al 64,7%. Queste imprese sono particolarmente orientate a puntare su capitale umano e formazione (68,1%), sostenibilità ambientale e risparmio energetico (53,3%) e capitale fisico (macchinari, capannoni, ecc.) nel 48,3% dei casi. Nei primi sei mesi dell’anno le Mpi che prevedono di introdurre nuovo personale sono il 33,9%.

Sono diverse le difficoltà che mettono a rischio la ripresa, quelle maggiormente subite dalle Mpi bresciane sono: l’elevato prezzo componenti energetiche (elettricità, petrolio, gas, ecc.) indicato come elemento che determina maggiore difficoltà dal 65,8% delle imprese bresciane (al di sopra della media lombarda al 60,2% dei rispondenti) e l’elevato prezzo materie prime (57,6%). Segnalate tra le criticità, da quote inferiori di imprese, anche la difficoltà nel reperire personale e nel trovare le competenze necessarie (32,6%).

Nello specifico, il balzo dei prezzi delle commodities energetiche sta portando la maggior parte delle Mpi bresciane (57,8%) ad assorbire i maggiori costi per lo più riducendo i margini e scaricando, una parte sul cliente finale, aumentando spesso solo parzialmente i listini. Nel 27,6% dei casi lavorano in perdita e nel 6% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.

Per il 38,7% delle Mpi bresciane nel 2021 è aumentato il fabbisogno di credito rispetto all’anno precedente. Il 40% dei casi le imprese hanno avanzato almeno una richiesta di credito alle banche nel corso del 2021: nel 44% dei casi per sostenere investimenti, nel 31,9% dei casi per ristrutturare il debito e nel 24,1% dei casi per finanziare il capitale circolante. Queste imprese che si sono rivolte alle banche nel 76,8% dei casi hanno ottenuto le concessioni richieste per lo più a condizioni pari o migliori rispetto al passato, come indicato dal 84,8% degli imprenditori.

SINTESI DATI CHIAVE BRESCIA

Dinamica fatturato Mpi 2019-2021: -7%
Quota Mpi che nel 2021 hanno raggiunto e/o superato i livelli di fatturato pre crisi Covid-9: 50,2%
Quota Mpi incerte rispetto andamento futuro del mercato: 57,9% (quota > al 39,7% settembre 2021)
Previsione trend fatturato nei primi sei mesi 2022 rispetto stesso periodo 2021: -2,6%
Mpi che hanno registrato incremento di domanda nel 2021 rispetto al 2020: 54,9%
Quota Mpi che hanno adottato azioni di sviluppo a seguito dello scoppio della crisi: 62,2%
Mpi propense ad investire nel 2022: 64,7%
Mpi più colpite da caro-commodities NO energy: 57,6%
Mpi più colpite da caro-commodities energy: 65,8%
Mpi più colpite da difficoltà reperimento personale: 32,6%
Balzo dei prezzi delle commodities energetiche determina che le Mpi bresciane nel 27,6% dei casi lavorano in perdita, nel 21,4% dei casi riducono o modificano l’orario di lavoro e nel 6% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.
Mpi con fabbisogno di credito in crescita nel 2021 rispetto al 2020: 38,7%

L’allarme di Confartigianato: caro carburanti devastante per l’autostrasporto

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Benzinaio, foto generica da Pixabay

Materia prime, beni energetici e pure i carburanti. In particolare, quest’ultimo pesa sulle imprese di trasporto, riducendone i margini. Ed ora si richiedono ristori. Se durante i periodi neri del lockdown più duro, l’autotrasporto è stato motivo di pubblico interesse e d’attenzione mediatica poiché un inceppamento delle operazioni avrebbe avuto come conseguenza scaffali vuoti nei supermercati e difficoltà di approvvigionamenti ora, quel settore, attraversa un momento particolarmente complesso perché gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere il trasporto merci in Italia. Il prezzo del diesel alla pompa, infatti, è salito in un anno del + 22,3% e il costo del pieno per un mezzo pesante è conseguentemente cresciuto di 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante, il risultato è un aggravio di migliaia di euro l’anno per ogni automezzo.

«A tutela di migliaia di piccole e medie realtà attive in questo settore, chiediamo che si mettano in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese – spiega il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – È il tempo di restituire parte di quel “tesoretto”, quantificato in un 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti».«La situazione è allarmante perché si sta facendo strada l’ipotesi di spegnere i motori anziché rischiare di viaggiare in perdita – aggiunge il presidente del comparto Trasporto di Confartigianato Brescia, Tiziano Frisoni che prosegue – è importante prevedere crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto LNG per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali. Bisogna intervenire subito: se pensiamo come l’aumento del prezzo del gasolio, solo pochi giorni fa sia andato oltre i 1700 euro per mille litri, ossia più del 13 per centro più della settimana precedente, possiamo immaginare dove e come questo extracosto andrà a scaricarsi: prima sulle imprese di trasporto, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull’economia».

Imprese, Massetti (Confartigianato): i costi di energia e materie prime mettono a rischio la ripresa

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Tradizionale cena di fine anno per Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, quest’anno al Museo Diocesano di Brescia. Alla serata hanno preso parte i dirigenti territoriali di Confartigianato e molte autorità. A conclusione della serata, l’intervento del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che ha spaziato dal covid alla ripresa in corso, dall’impegno di Confartigianato a tutela di imprese e lavoro, a quello del CEnPI sul fronte energia a gas, passando alla sfida del Pnrr per il rilancio delle infrastrutture nella nostra provincia e, infine, al ricordo degli artigiani e imprenditori deceduti nell’anno che sta volgendo al termine.

«Le imprese a valore artigiano hanno dimostrato di saper reagire e ripartire in questo anno caratterizzato ancora dalla pandemia e nei confronti della quale non possiamo permetterci di abbassare la guardia, ma anche dalla ripresa economica in corso. Certo, il costante e crescente costo delle materie prime e dell’energia spezza letteralmente le gambe alle imprese, soprattutto alle più piccole: ci collochiamo tra i peggiori paesi d’Europa per il costo dell’energia delle piccole imprese superiore rispetto alla media dell’Eurozona. Quest’anno siamo riusciti a bloccare il prezzo ai nostri assistiti grazie al CEnPI, ma non sappiamo ancora cosa potrà accadere dal primo di gennaio. Un 2022 decisivo: si dovrà consolidare la ripresa, spingere sulle opere e le infrastrutture a Brescia e in Lombardia derivanti dai fondi del Pnrr. Non possiamo certo perdere il treno, ma per farlo, servono progetti. Inoltre, si rischia di mandare in cortocircuito un sistema già ora in grave affanno dal punto di vista delle competenze, le quali poi, nei prossimi mesi, saranno chiamate a «mettere a terra» le risorse fattesi progetti e, dunque, cantieri. Confartigianato è stata vicina agli imprenditori ancora una volta, dimostrando capacità di ascolto, fornendo risposte e, nel contempo, mantenendo i conti dell’organizzazione in ordine» ha testimoniamo il presidente Massetti nel suo intervento.

L’allarme di Confartigianato: bolletta elettrica per le imprese aumentata fino al 275%

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

C’è preoccupazione tra le imprese bresciane per l’impennata dei costi dell’energia. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Eurostat e Arera, fra gennaio e ottobre 2021 il prezzo medio (non compensato con l’incidenza degli oneri) dell’energia elettrica è aumentato del 275%, quello del metano del 381,6%, in pratica 4,8 volte la media di gennaio. Un’impennata dei costi di acquisto dell’energia sta mettendo sotto pressione in particolare 4.754 micro e piccole imprese lombarde, 556 delle quali in provincia di Brescia. In rapporto agli altri Paesi dell’Unione europea, in Italia si paga il prezzo più alto in assoluto per l’energia elettrica. Nel primo semestre 2021 un kilowattora costava 27,7 centesimi di euro (Iva esclusa) contro i 24 della Germania, i 23,22 della Spagna, i 17,5 della Francia e i 9,47 della Finlandia. Sono avvantaggiati i Paesi dove esistono centrali nucleari, mentre noi paghiamo lo scotto di una tassazione alta e squilibrata. Senza contare l’aggravante della dipendenza energetica dell’Italia: importiamo il 77,5% dell’energia disponibile lorda, contro una media Ue del 60,7%. A supporto e tutela delle aziende, spesso vittime delle trappole di un mercato insidioso, mette a disposizione un servizio di esperti per la consulenza e fornitura – che, grazie al proprio gruppo d’acquisto dell’energia, il CEnPi, a Brescia comprende circa seimila utenze, tra imprese e famiglie, alle quali il servizio è offerto a titolo gratuito.

«Questi forti rincari rischiano seriamente di mortificare la fase di ripresa in atto, in particolare per le piccole e micro imprese per le quali è difficile muoversi nel mercato libero tra tariffe variabili e fisse. Di certo, chi a inizio anno ha fatto contratti a prezzo fisso oggi risparmia – continua Massetti – mentre chi si era fatto attrarre da contratti indicizzati oggi ne paga le conseguenze con rincari spropositati. È, in genere, il problema di chi si fa abbagliare in corso d’anno da offerte variabili e alla fine si ritrova con bollette sul mercato libero che tendono sempre più a essere oscure agli occhi dell’utente meno esperto, perché ricche di clausole nascoste: ecco l’importanza e il valore del nostro servizio a tutela delle micro, piccole e medie imprese, che va ben al di là della semplice contrattazione massiva del costo della materia prima energia e gas, ma è fatto di ascolto e consulenza personalizzata» così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Settimana dell’energia, ecco le iniziative di Confartigianato

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Si terrà dal 25 al 29 ottobre la 13ª edizione della Settimana per l’Energia, la manifestazione sui temi dell’energia, della green economy e della sostenibilità promossa e coordinata da Confartigianato Lombardia con il contributo scientifico di Politecnico di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia. Quella del 2021 sarà un’edizione «phygital»: ciò significa che, pur mantenendo una forte vocazione territoriale, tutti gli eventi potranno essere seguiti sia in diretta, in presenza o via web, sia in differita con visione della registrazione, sul sito www.settimanaenergia.it.

Dal titolo “L’Energia per la Transizione. Rivoluzione verde e Transizione ecologica per il futuro del Paese”, avrà l’obiettivo di approfondire una delle 6 Missioni del PNRR, la Rivoluzione Verde e la Transizione Energetica, secondo quattro declinazioni: l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, l’energia rinnovabile e la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici e la tutela e la valorizzazione del territorio e della risorsa idrica.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Green, economia circolare, digitalizzazione e sviluppo sostenibile sono le leve necessarie alle imprese per guadagnare in competitività e migliorare l’intero sistema paese. Sono temi oggi al centro dell’agenda dell’Europa con il Green Deal, dell’Italia con il Pnrr e di Regione Lombardia col Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile e il Programma Regionale Energia Ambiente e Clima (Preac): noi siamo stati di certo lungimiranti, fin dalla prima edizione nel 2009 di questa manifestazione, nell’aver individuato questi elementi ed aver spinto molto perché potessero entrare anche nelle agende delle piccole imprese. In particolare, quest’anno, la manifestazione avrà un respiro europeo e sarà di stretta attualità mettendo al centro la transizione ecologica e la rivoluzione verde. Gli eventi saranno l’occasione per presentare al mondo politico-istituzionale le esigenze dell’artigianato e delle PMI e i servizi offerti dal Sistema Confartigianato per permettere alle imprese a valore artigiano di cogliere le opportunità rappresentate dal PNRR».

IL LEGAME CON IL PNRR

Secondo il piano di Governo, l’importo proveniente dal Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza è di 191,5 miliardi di euro (68,9 miliardi di euro di sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro di prestiti) per il periodo 2021-2026. A questi si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di euro, facenti parte di un Fondo complementare, finanziati tramite lo scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei ministri il 15 aprile 2020, e 13 miliardi di euro resi disponibili dal REACT-EU. Il totale delle risorse previste nel PNRR italiano è quindi pari a 235,1 miliardi di euro.

Nel Piano sono individuate 6 Missioni, a loro volta suddivise in 16 Componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.

La Missione di interesse per la Settimana è quella «Rivoluzione verde e transizione energetica».

L’ECCELLENZA DI REGIONE LOMBARDIA

Rivoluzione verde e transizione ecologica sono temi che Regione Lombardia ha anticipato come prioritari per lo sviluppo regionale e che rappresentano quindi il collegamento ideale della Settimana per l’Energia 2021. Ci riferiamo in particolare a:

  • con il suo obiettivo ambizioso di fare della Lombardia non più solo motore economico ma anche «locomotiva sostenibile» d’Italia.
  • , in fase di elaborazione e che disegnerà le tappe di un percorso che porti la Lombardia ad essere una regione ad emissioni nette zero al 2050.

L’ACCREDITAMENTO A EUSEW: LA SETTIMANA EUROPEA DELLA SOSTENIBILITÀ

La Settimana per l’Energia – e in particolare il suo evento finale del 29 ottobre – ha ottenuto l’accreditamento come evento locale (Sustainable Energy Day) della EU Sustainable Energy Week (EUSEW), organizzata dall’Unione Europea, proprio nella stessa settimana di ottobre, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica europea sulla necessità della transizione energetica.

La Settimana per l’Energia rappresenta quindi il contesto ideale per diffondere il messaggio a livello lombardo.

IL PROGRAMMA

CONFERENZA DI APERTURA

Lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 11.00

«L’energia per la transizione»

Milano, Palazzo Pirelli e in streaming

INTRODUZIONE

Eugenio Massetti, Presidente Confartigianato Imprese Lombardia e vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese

PRESENTAZIONE SETTIMANA PER L’ENERGIA 2021

Giacinto Giambellini, Coordinatore Regionale Settimana per l’Energiae Presidente Confartigianato Imprese Bergamo

INTERVENTI

Davide Chiaroni, Energy & Strategy, Politecnico di Milano / Direzione scientifica Settimana per l’energia

Licia Redolfi, RicercatriceOsservatorio MPI Confartigianato Imprese Lombardia

CONCLUSIONI

Raffaele Cattaneo, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia

MODERATORE: Carlo Piccinato, Segretario Generale Confartigianato Imprese Lombardia

Lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 17.00

«Comunità energetiche e autoconsumi collettivi, il nuovo modo di fare fotovoltaico»

in streaming

Nei prossimi anni si prevede di dover quasi decuplicare la capacità di installare fotovoltaico per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNIEC. In Lombardia si prevede – da qui al 2030 – di dover installare più potenza fotovoltaica di quella ad oggi disponibile. Nel prossimo quadriennio, inoltre, secondo le stime del Politecnico di Milano, nei gruppi di condivisione dell’energia (comunità e autoconsumo collettivo) saranno coinvolte tra le 145.000 e le 312.000 utenze BT, tra le 13.500 e le 37.000 utenze MT, e tra i 906.000 e 1.700.000 utenze domestiche, che andranno a costituire tra i 3.500 e i 13.000 gruppi di autoconsumatori collettivi e tra le 14.000 e 31.000 comunità energetiche in tutta Italia, di cui almeno il 50% al Nord. L’incontro porterà testimonianze di casi pratici di comunità energetiche, esempi virtuosi d’incontro tra consumatori e produttori e di dialogo produttivo con le istituzioni locali.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 12.00

«L’utilizzo di aggregati riciclati e rigenerati in edilizia»

Sondrio, sede Confartigianato e in streaming

Recuperare il materiale e dargli una seconda vita è l’obiettivo centrale per poter garantire un futuro sostenibile, in tutti i comparti, compreso quello dell’edilizia. Con l’aumento esponenziale delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni del patrimonio edilizio esistente si fa sempre più insistente anche l’esigenza di riciclare e riutilizzare gli inerti delle demolizioni, sia in ottica di riduzione della produzione di rifiuti sia in ottica di rigenerazione.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18:00

«Infrastrutture di ricarica elettrica: opportunità di sviluppo del territorio?»

in streaming

L’adozione di una mobilità elettrica diffusa necessita di un’infrastruttura di ricarica capillare per poter essere pienamente accessibile; si fa dunque necessario coinvolgere gli attori locali per permetterne lo sviluppo concreto sul territorio. Il convegno sarà l’occasione di approfondire quali opportunità offre la mobilità elettrica e come influenzerà il modo di vivere i territori oltre ad impattare sulla mobilità delle imprese.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18.00

«Micro e piccoli comuni al tempo del COVID: laboratori di innovazione e strategie di resilienza»

Lodi, Sede Confartigianato e in streaming

La Lombardia è la Regione italiana con la maggiore popolazione residente in piccoli comuni.

Da un lato l’emergenza Covid, la crescita della domanda di abitazioni con spazi verdi e le tecnologie digitali stanno generando evidenti segnali nella valorizzazione delle potenzialità collegate al vivere nei micro e piccoli Comuni. Dall’altro le sfide degli ultimi decenni: il contrasto allo spopolamento, la tutela del suolo e dell’ambiente dai processi di antropizzazione, con particolare attenzione agli insediamenti logistici e agli impianti delle energie alternative, i trasporti pubblici e l’accesso alla banda larga. Per questo le comunità dei micro e piccoli Comuni sono chiamate ad essere laboratori di innovazione, ad immaginare strategie di resilienza, a definire alleanze tra loro e con il mondo economico. L’incontro intende verificare quali opportunità vi sono per la realizzazione di politiche di sviluppo sostenibile nei micro e piccoli Comuni lombardi.

Una sfida, quella di uno sviluppo sostenibile, che può oggi contare anche sulle risorse messe in campo per i Comuni e le Province dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Mercoledì 27 ottobre 2021 alle ore 11.00

«Innovazione e MPMI lombarde per sostenibili produzioni alimentari di qualità»

Cremona, Campus Università Cattolica Sacro Cuore e in streaming

Negli ultimi decenni il settore agroalimentare ha vissuto molteplici e profonde trasformazioni. Le imprese devono oggi confrontarsi non solo con le sfide della globalizzazione, ma anche con il nuovo paradigma della sostenibilità della filiera. I consumatori ricercano infatti sempre più produzioni sicure per la salute e rispettose degli aspetti ambientali ed etici. L’incontro intende offrire non solo una rappresentazione dello scenario nazionale del settore e di quanto introdotto per il miglioramento degli indicatori di sostenibilità ambientale ed etico-sociale dei processi produttivi, ma anche di come, grazie alla tecnologia, anche le MPMI lombarde possano mettere in campo processi di valorizzazione e riutilizzo dei sottoprodotti e co-prodotti generati dall’industria alimentare. Una particolare attenzione sarà per questo dedicata all’illustrazione delle possibilità offerte nel panorama lombardo alla ricerca, all’innovazione, al trasferimento tecnologico alle imprese, all’assistenza alla nascita di start-up.

Mercoledì 27 ottobre 2021 alle ore 17.00

«Sinergie sostenibili per la rigenerazione urbana»

Lecco, Politecnico di Milano – Polo Territoriale e in streaming

L’evento tratterà il tema della rigenerazione urbana attraverso la declinazione di esperienze concrete e di progettualità nate con l’obiettivo di creare una sinergia fattiva tra gli stakeholders coinvolti, con particolare riferimento ai bonus fiscali.

Verrà presentato lo “Sportello Casa” di Confartigianato Imprese come risultato coordinato di informazione e sistematicità delle competenze nel produrre un risultato di utilità collettiva.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 12.00

«Il teleriscaldamento: l’esperienza nel territorio di Legnano»

in streaming

Il teleriscaldamento è un sistema sicuro, pulito, efficace ed economico per il riscaldamento a distanza che, oltre ad azzerare le emissioni in prossimità degli ambienti in cui si vive e si lavora, riduce gli oneri di gestione, rispetto agli impianti termici tradizionali. Per questi motivi è considerato tra gli strumenti più efficaci per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. All’incontro verrà portato l’esempio della centrale di Teleriscaldamento di AMGA destinata alla realtà locale di Legnano.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17.00

«L’etichetta energetica 2021»

Bergamo, sede Confartigianato e in streaming

Negli anni l’etichetta energetica si è rivelata uno strumento chiave per aumentare l’efficienza energetica degli apparecchi di uso quotidiano e di prodotti come caldaie e condizionatori e sorgenti luminose. Tuttavia, la progressiva saturazione delle classi A+, A++ e A+++ conseguente allo sviluppo tecnologico dei prodotti guidato dall’etichettatura energetica ha spinto la Commissione europea a rivedere l’intero schema e a ritornare all’iniziale classificazione in sette classi: da «A» a «G». Per supportare cittadini e consumatori ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha realizzato un guida che informa i consumatori su caratteristiche tecniche, efficienza energetica e consumi di energia di ciascuna categoria di prodotto oggetto di etichettatura energetica. Confartigianato imprese Bergamo, da sempre orientata a creare cultura per le proprie imprese sull’efficienza energetica, promuovere questo incontro con ENEA al fine di offrire un’ulteriore occasione per rendere gli operatori del settore, oltre che i cittadini, più informati e consapevoli.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17:00

«Investimenti nelle infrastrutture idriche, dalla necessità all’opportunità»

Como, Sede Confartigianato e in streaming

L’evento, promosso da Confartigianato Imprese Como, toccherà argomenti quantomai attuali per la provincia di Como, quali la necessità di ammodernare le infrastrutture idriche per limitare gli sprechi, per aumentarne la sostenibilità ambientare, efficientare il servizio e diminuirne i costi al consumatore, stimolando di riflesso la crescita economica e le sue ricadute occupazionali.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 18:30

«Riqualificazione del porto fluviale di Valdaro: dal trasporto su acqua all’istituzione di una zona logistica semplificata»

Mantova, MaMu (Mantova Multicentre CCIAA Mantova) e in streaming

Promosso da Confartigianato Imprese Mantova l’incontro richiama l’attenzione sul progetto portato avanti dagli Stati Generali di Mantova per la riqualificazione e l’ampliamento del porto e polo di Valdaro, che consentirebbe di valorizzare il trasporto su acqua come alternativa green e di sicurezza per il trasporto delle merci, oltre alla proposta di istituire una zona logistica semplificata. Tutto ciò rappresenterebbe infatti un importante fattore di attrazione insediativa e un volano per potenziare ulteriormente la dotazione infrastrutturale a beneficio dell’economia del territorio.

EVENTO CONCLUSIVO – ACCREDITATO “EUSEW”

Venerdì 29 ottobre 2021 alle ore 11.00

«L’Energia per la Transizione: PNRR, rivoluzione verde e transizione ecologica per il futuro del Paese»

Milano, Palazzo Pirelli e in streaming (IT\ENG)

In questo «Energy Talk», accreditato tra gli eventi di EUSEW (Settimana Europea dell’Energia Sostenibile) s’intende declinare le opportunità rappresentate dal PNRR per le imprese a valore artigiano, promuovendo un confronto tra le sollecitazioni del mondo associativo delle PMI e le risposte dal mondo politico-istituzionale per mettere le imprese a valore artigiano nelle condizioni di cogliere queste opportunità.

PARTNER E PATROCINI

La 13ª edizione della Settimana per l’Energia, con la regia di Confartigianato Lombardia, vede il coordinamento tecnico-scientifico del Politecnico di Milano e il coinvolgimento dell’intero sistema lombardo di Confartigianato e di CEnPI (Confartigianato Energia Per le Imprese).

La manifestazione ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia.

I NUMERI DELLA SETTIMANA PER L’ENERGIA

Nelle sue dodici edizioni, dal 2009 ad oggi, la Settimana per l’Energia ha visto complessivamente l’organizzazione di 272 eventi, con 1.040 relatori, a cui hanno assistito 52.180 partecipanti tra i quali circa 18.000 studenti. L’ultima edizione, che si è tenuta in versione online dal 26 al 30 ottobre 2020 sotto il titolo «L’Energia per la Ripresa: la resilienza delle imprese a valore artigiano verso una nuova idea di sostenibilità», si è chiusa con 5480 persone collegate in totale, 4 webinar, 1 video di Apertura, 12 pillole e 1 video di chiusura e 40 relatori.

Tutti i webinar della «Settimana per l’Energia» sono a partecipazione libera e gratuita, previa registrazione sul sito www.settimanaenergia.it. Per conoscere il programma aggiornato della manifestazione e per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.settimanaenergia.it o la pagina Facebook @Settimanaenergia.it

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