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Confartigianato - page 3

Confartigianato, lunedì 23 arrivano da Parigi gli acconciatori campioni del mondo

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Parrucchiere, foto generica da Pixabay

Da Parigi a Brescia gli acconciatori campioni del mondo AMI ospiti lunedì 23 ottobre dalle ore 14:30 nell’appuntamento che si terrà presso l’auditorium della sede di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale di Brescia, di via Orzinuovi 28. Sarà l’occasione per gli addetti ai lavori per scoprire gli stili delle acconciature della prossima collezione primavera-estate 2024.

Durante l’evento, organizzato da Calcagni Diffusion e Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, gli stilisti AMI – Acconciatori Moda Italiana – si esibiranno nelle acconciature maschili e femminili presentate recentemente a Parigi. AMI è riconosciuta da INAI (Istituto Nazionale Acconciatori Italiani) e da OMC (Organizzazione Mondiale della Coiffeur) per poter organizzare e far partecipare i suoi membri alle competizioni nazionali e internazionali della categoria, simbolo di qualità e professionalità nel mondo dell’hairdressing.

Un’occasione per rinnovare il valore tecnico – artistico e arricchire il bagaglio professionale delle nostre imprese. L’ingresso è gratuito: per info e contatti ai numeri 030 3745.284-324 oppure scrivendo a: area.categorie@confartigianato.bs.it

Orzinuovi, Confartigianato premia la fedeltà e il passaggio generazionale

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A Orzinuovi, in occasione dell’edizione 75 della Fiera, si è tenuto ieri il convegno di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale presso il centro culturale “Aldo Moro”, dal titolo: L’ intelligenza artificiale e l’impatto su lavoro e impresa”. 

Dopo i saluti iniziali del Sindaco di Orzinuovi Sen. Gianpietro Maffoni e del giornalista Tonino Zana si sono tenuti gli interventi di Eugenio Massettipresidente Confartigianato Brescia e Lombardiae di Matteo Linotto, imprenditore del settore digitale e socio di Neosexperience moderati da Fabio Gafforini di Teletuttoal termine del quale si sono tenute le premiazioni di artigiani e imprenditori che si sono contraddistinti per la storica fedeltà a Confartigianato Brescia e nel passaggio generazionale. «Il premio simbolico di fedeltà all’Organizzazione rappresenta un momento importante per noi – ha dichiarato il presidente Massetti – poiché sottolinea l’operosità e la capacità degli artigiani bresciani e il forte senso di appartenenza verso la Confartigianato. Una realtà composita, fatta di tradizione, ma anche di innovazione e di nuova intraprendenza, come testimoniano le start up e i temi del convegno di oggi. Confartigianato vuole rimarcare l’importanza di mettere sempre al centro del proprio impegno il valore umano dell’artigianato, elemento distintivo e caratteristico delle aziende del comparto e fattore indispensabile per affrontare con slancio e passione le sfide del futuro. Una di queste sfide è il passaggio generazionale, fondamentale e prezioso, per non perdere un patrimonio inestimabile non solo dal punto di vista economico, ma per il nostro territorio e l’intero tessuto sociale».

Tra i premiati per la fedeltà all’organizzazione: l’impresa edile R.D.B. di Diani Anotonio e Bulla Pietro Snc di Quinzano d’Oglio, la Diani F.lli Snc di Diani Paolo e Elvio, impresa edile di Orzinuovi, l’impresa edile Paloschi Giampaolo di Villachiara, i tinteggiatori: “Progetto Colore” di Ricca Valter di Verolavecchia, Stefano Scotti di Pompiano, “Il Decoro” di Bressana Angelo Gabriele di Brandico e l’impresa di impianti elettrici “Elettrica Orzinuovi” di Treccani Federico e Bertolini Marco di Borgo San Giacomo. Per il passaggio generazionale: l’impresa edile di Liscietti Giuseppe di Orzinuovi, l’elettrotecnica di Redondi Gabriele di Barbariga, Rosanna acconciature di Maura e Sara Manfredini di Borgo San Giacomo, Intonaci di Monfredini Fabio di Quinzano d’Oglio, G.S.G. Acconciature di Lucia Snc di Giacomassi Stefano di Roccafranca, Telò Roberto fornaio di San Paolo, Bulla Osvaldo, autoriparatore di Orzinuovi, l’impresa di pulizie Ragazzi F.lli Snc di Orzinuovi e il panificio e Pasticceria Barbieri Giulio e C. Snc di Corzano.

Nella Fiera non è mancata la presenza dello stand di Confartigianato e, come da tradizione, l’occasione è stata improntata alla beneficenza: anche quest’anno grazie ai panificatori di Confartigianato che hanno distribuito dallo stand sulla Piazza centrale Vittorio Emanuele II i prodotti da forno a fronte di una piccola donazione i cui proventi saranno poi devoluti interamente alla scuola dell’infanzia di Pompiano. Un piccolo grande gesto di generosità, che ha visto negli anni scorsi donare quanto raccolto, tra gli altri: alla Onlus Amici dei Pompieri di Orzinuovi, all’Associazione Corpo Musicale SS. Gervasio e Protasio di Roccafranca, all’Oratorio Jolly di Orzinuovi e all’Oratorio San Domenico Savio di Borgo San Giacomo.

Allarme di Confartigianato: anche a Brescia meno prestiti e più cari

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Meno prestiti e più cari. Le imprese lombarde su base annua anno sborsato un miliardo e mezzo in più. A stimarlo l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia sulla base dello stock dei prestiti concessi. Maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI pari a 583 milioni di euro solo per Milano, seguita da Brescia con 230 milioni di euro. Contestualmente si accentuano situazioni di stretta sul credito: dopo la provincia in testa alla negativa classifica e cioè Lecco con -7,7%, c’è la nostra con il -7,3%, seguita da Cremona (-6,7%).

«Sono in calo e si pagano maggiori costi sui prestiti. Per le micro e piccole imprese è l’ennesimo segnale. C’è un rischio frenata. Oltre 1 miliardo e mezzo di extra costo per il credito delle MPI lombarde, di cui 230 milioni solo nella nostra provincia. Un numero oggettivamente impressionante, che pesa di più laddove le imprese sono più impegnate negli investimenti per crescere. È un tema sul quale non si sta ponendo sufficiente attenzione, ma che rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese. La marginalità viene contratta all’osso e dunque anche la volontà di mettere in atto quelle misure utili ad aumentare la propria competitività: evoluzioni di processo, acquisto di nuovi macchinari, rivoluzione degli spazi di lavoro. Ma tutto questo costa e le MPI rischiano di non poterselo permettere, contraendo così drammaticamente la propria capacità di stare sul mercato ed esprimere tutto il loro valore» spiega Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia.

Premessa – La stretta monetaria sta proseguendo, rischiando di mettere il freno a mano all’economia italiana e dell’Eurozona, quest’ultima già caduta in recessione tecnica. L’inflazione scende, con una stabilizzazione dei prezzi dell’energia, ma che rimangono del 53% superiori a quelli del 2019. Intanto la Bce ha rialzato ancora i tassi di 25 punti base. Ottavo rialzo in dodici mesi, per complessivi 400 punti base per contenere l’inflazione. Intanto nel corso dell’anno si propagheranno effetti restrittivi sulla propensione ad investire, mentre una politica monetaria della Bce più restrittiva rispetto a quella della Fed potrebbe apprezzare l’euro sul dollaro, influenzando la competitività dell’export. Vi sono inoltre altri diffusi segnali di rallentamento del ciclo economico: nei primi cinque mesi dell’anno flette il volume delle esportazioni, l’elevata inflazione erode il potere di acquisto delle famiglie, la produzione manifatturiera segna un calo, così come quella delle costruzioni, e sono negativi gli indicatori del mercato immobiliare.

Il costo del credito – A maggio 2023 a livello nazionale i tassi sui prestiti alle imprese sono saliti al 4,81%, con un aumento di 362 punti base su base annua. Un livello così alto del costo del credito non si registrava dalla Grande crisi, nel novembre del 2008. Nel confronto internazionale, in Italia si registrano tassi di interesse per le imprese più elevati tra i maggiori paesi Ue: a fronte del tasso medio del 4,81% in Italia, l’Eurozona segna un 4,56%. L’analisi del costo del credito a livello regionale evidenza che a marzo 2023 il tasso di interesse bancario attivo (TAE) pagato dal totale delle imprese lombarde si attesta al 4,74%, il più basso rilevato tra le regioni (Lombardia 20^ nel ranking nazionale), in aumento di 208 punti base rispetto a quello di giugno 2022, 9 mesi prima della stretta monetaria.

A livello settoriale a marzo 2023 costi del credito più elevati vengono sostenuti dalle imprese delle Costruzioni (5,63%), a cui seguono i Servizi, con un tasso del 4,72%, e il Manifatturiero, con un tasso del 4,60%. Mentre tra giugno 2022 e marzo 2023 rialzi più elevati dei tassi di interesse bancari attivi si osservano per il Manifatturiero (+216 p.b.), seguito dai Servizi (+208 p.b.) e dalle Costruzioni (+172 p.b.).

Mentre secondo le ultime valutazioni disponibile, in Lombardia il tasso pagato dalle piccole imprese a dicembre 2022 è del 6,97% superiore di 314 punti base al 3,83% delle medio grandi imprese e di 77 punti base sopra al costo del credito sostenuto dalle piccole imprese a giugno 2022 (6,20%). Per la nostra regione, sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi sulle consistenze dei prestiti alle imprese, si stima un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 1.587 milioni di euro, l’impatto più pesante della stretta monetaria rilevato tra le regioni italiane. Sulla base dello stock dei prestiti concessi si stima a livello provinciale un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI pari al 583 milioni di euro a Milano, pari a 230 milioni di euro a Brescia, pari a 175 milioni di euro a Bergamo, pari a 104 milioni di euro a Monza – Brianza, pari a 101 milioni di euro a Varese, pari a 81 milioni di euro a Mantova, pari a 76 milioni di euro a Como, pari a 69 milioni di euro a Cremona, pari a 60 milioni di euro a Pavia, pari a 48 milioni di euro a Lecco e pari a 30 milioni di euro a Sondrio e a Lodi.

Il trend dei prestiti – Evidenti i segnali di tensioni sulla domanda di credito con i prestiti alle piccole imprese, che in Lombardia, come a livello nazionale, risultano in calo da marzo 2022. A marzo 2023 (ultimo dato disponibile) la dinamica del credito concesso alle piccole imprese lombarde – corretta soprattutto per le cartolarizzazioni – scende del -4,6% (era del -3,3% a dicembre 2022). Flessione in linea con quella rilevata a livello nazionale (-4,4%) ma in controtendenza rispetto al +0,2% registrato per il totale imprese lombarde.

Prestiti a livello provinciale – Situazioni di tensione sul credito più pesanti si rilevano a Lecco (-7,7%), Brescia (-7,3%) e Cremona (-6,7%). Tutte e tre figurano tra le province italiane che performano peggio in termini di trend del credito erogato alle imprese. A livello settoriale, sempre con riferimento a variazioni tendenziali non corrette, la dinamica dello stock dei prestiti concessi a marzo 2023 risulta in riduzione nelle Costruzioni (- 6,9%) e nel Manifatturiero (-5,4%) mentre è in controtendenza nei Servizi (+1%).Nel dettaglio esaminando il trend del credito per settore e territorio si osserva che nel Manifatturiero perdono di più in termini di prestiti concessi, contribuendo a determinare la flessione del credito rilevata a livello regionale (-5,4%), Lecco (-8,0%), Brescia (-7,9%) e Monza e Brianza (-7,1%); nelle Costruzioni contribuiscono maggiormente al risultato lombardo le contrazioni dei prestiti più marcate rilevate per le imprese di Lodi (-25,2%), Lecco (-16,7%), Como (-15,3%), Cremona (- 14,4%) e Bergamo (-13,8%) e Brescia -12,3%; e nei Servizi la dinamica positiva regionale è correlata alla crescita dei prestiti del +4,3% rilevata per Milano (a cui sono indirizzati il 65% dei prestiti concessi alle imprese dei Servizi) e del +1,5% rilevata per Monza-Brianza (5,4% stock prestiti del settore), mentre Brescia anche nei Servizi si segna -6,1%.

«Non parliamo di un rischio futuro: già oggi i segnali di tensioni sulla domanda di credito sono evidenti con i prestiti alle piccole imprese in calo. Numeri che rivelano la prudenza e anche la fatica delle MPI che hanno già dovuto far fronte all’aumento delle materie prime e dell’energia» conclude il presidente Massetti.

Intelligenza artificiale, rischio e opportunità per le imprese bresciane

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Il lancio a novembre 2022 di ChatGPT, il software di simulazione di una conversazione con un essere umano basato su Intelligenza artificiale (IA) e machine learning (apprendimento automatico) sviluppato da OpenAI, ha intensificato il dibattito mondiale sulle prospettive dei sistemi di IA e l’impatto sul mondo del lavoro.

Come emerge da un recente studio pubblicato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia la nostra regione è prima per quota di lavoratori in ingresso maggiormente esposti all’impatto dell’intelligenza artificiale. In questo contesto anche l’artigianato bresciano sarà coinvolto in maniera importate e comincia ad interrogarsi – e preoccuparsi – ma potrebbe avere il tempo di metabolizzare le criticità per farsi trovare pronto all’appuntamento.

IMPATTO IA SUL MERCATO DEL LAVORO. Nel dettaglio in Lombardia sono 334.770 le entrate di lavoratori relative alle 173 professioni per cui si rileva una esposizione sopra la media (con livello esposizione alto o medio-alta), pari ad un terzo, precisamente al 32,5% (+7 punti rispetto alla quota nazionale del 25,4%), del totale entrate delle imprese. In particolare, per 242.260 entrate si registra un’alta esposizione all’impatto dell’intelligenza artificiale, pari al 23,5% del totale entrate delle imprese (quota superiore al 17,4% rilevato a livello nazionale). Nel confronto con le altre regioni, dopo la Lombardia c’è il Lazio (32%), Piemonte e Valle d’Aosta (27%).

Tra le province lombarde si osservano quote più elevate di entrate con maggior esposizione all’impatto dell’intelligenza artificiale sull’occupazione per Milano (con il 42,6% di entrate maggiormente esposte all’impatto dell’intelligenza artificiale) a cui segue Monza-Brianza (31,9%), Varese (28,4%) e Lecco (27,3%). Va meglio per la nostra provincia: a Brescia la quota di entrate esposte ad un impatto dell’intelligenza artificiale sull’occupazione è del 21,2% inferiore alla media nazionale del 25,4% e del 32,5% lombardo.

Capitolo trattato dallo studio: la propensione agli investimenti in AI. In Lombardia la quota di imprese con almeno 10 addetti che ha effettuato un investimento in ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale si attesta al 9,8% si posiziona 2^ nel ranking nazionale. Mentre a livello provinciale tra le prime 10 su 107 che hanno effettuato almeno un investimento in intelligenza artificiale troviamo Milano (con l’11,8%, che si posiziona 2^ nel ranking nazionale), Bergamo (con il 10,1%, che si posiziona 7^) e Brescia (con il 9,5%, che si posiziona 10^).

«Rischi, ma anche opportunità – spiega Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia – Potremo cogliere le potenzialità della diffusione di sistemi di IA e di automazione e integrare, nonché evolvere, i processi per generare benefici all’impresa e alla comunità in cui, in particolar modo quando parliamo di piccole imprese e di artigianato, l’apparato produttivo italiano ha radici ben salde. Sarà più probabile una polarizzazione della qualità del lavoro e l’attivazione di una domanda sempre crescente, e continua, di formazione».

IL RISCHIO AUTOMAZIONE. Qui, il comparto artigiano bresciano è al 5° posto nazionale. L’Osservatorio di Confartigianato ha infatti considerato e parametrato oltre all’impatto dell’intelligenza artificiale, il rischio di automazione e le conseguenze dell’adozione delle tecnologie delle imprese e il suo impatto sul sistema produttivo e occupati e vi emerge in maniera più preoccupante il rischio anche nella nostra provincia. In Lombardia nel 2021 il 23% degli addetti delle imprese opera in settori ad alto rischio automazione, pari a 985 mila addetti. Quota che per l’artigianato sale al 37,5%, pari a 182 mila addetti che operano in settori ad elevato rischio di disoccupazione tecnologica: 14,4 punti percentuali sopra alla media del totale imprese. In particolare, le imprese artigiane si addensano maggiormente in settori manifatturieri e dei servizi relativamente più esposti alla sostituzione del lavoro con macchine. Tra le 116mila imprese lombarde ad alto rischio automazione che impiegano 985mila addetti vi si trovano attività di servizi di ristorazione, fabbricazione di prodotti in metallo, trasporto, attività di servizi per edifici e paesaggio, abbigliamento, tessile, legno, stampa, tra le maggiori ad alto rischio.

In relazione alla composizione settoriale dell’occupazione delle imprese sul territorio si evidenzia per il totale imprese la quota più elevata di occupati in settori ad alto rischio automazione in provincia di Lecco (34,7%), Bergamo (32,9%), Mantova (32,9%) e Brescia (31,1%); rispettivamente al 5°, al 9° e al 17° posto della classifica nazionale su 107 province. Nel comparto artigiano, maggiormente esposto al rischio automazione, il peso degli occupati a maggior rischio robot sul totale lo rileviamo a Lecco (42,6%), Brescia (42,3% sul totale imprese artigianato della nostra provincia e un totale di 34.506 addetti coinvolti) e Mantova (40,2%); rispettivamente al 4°, 5° e 14° posto della classifica nazionale.

«In questo contesto anche l’artigianato sarà coinvolto in maniera importante ed è fondamentale farsi trovare pronti – prosegue Massetti. Nello scenario che ci si prospetta la conoscenza, data dall’istruzione e dalla formazione continua, rappresenta l’anticorpo che permetterà di non essere travolti dai cambiamenti veloci determinati dalla metamorfosi digitale, ma di cogliere benefici e potenzialità derivanti dallo sviluppo dell’automazione. Caratteristiche tipiche delle MPI consentiranno di sfruttare la transizione digitale come una leva di competitività, in particolare: la flessibilità, softskill di rilevante importanza, da cui deriva la capacità di reazione di fronte a situazioni imprevedibili e la creatività, il saper inventare nuove soluzioni per soddisfare specifiche esigenze, entrambe capacità difficili da replicare in una macchina che ‘per natura’ rielabora idee altrui».

Confartigianato, da Brescia appello al ministro per “una Pa innovativa, semplice e veloce”

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L’Assemblea Ordinaria 2023 di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, nella seduta privata tenutasi nel pomeriggio di lunedì 19 giugno ha approvato all’unanimità, dopo la relazione del presidente Eugenio Massetti, il bilancio consuntivo 2022. Dopo la relazione del presidente Eugenio Massetti affiancato dal segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato e del vicesegretario generale (facente le funzioni del Segretario) Giuseppe Amici, l’esposizione dei risultati di bilancio della gestione 2022 da parte del direttore di Upa Servizi Fulvio Tedoldi. Numeri che hanno confermato per il 13° anno consecutivo risultati positivi: «Un obiettivo non scontato, frutto di un mix tra buona amministrazione ordinaria, lavoro di squadra e nuovi servizi per offrire valore aggiunto ai nostri associati – commenta il presidente Massetti – Vogliamo continuare ad essere punto di riferimento per gli imprenditori consolidando passo dopo passo la Confartigianato di Brescia e per farlo andremo a rafforzare in particolare la società di servizi per restare al passo con i tempi e accompagnare al meglio le imprese sulla strada inevitabile della transizione ecologica e digitale, ponendoci quale interlocutore autorevole che quotidianamente rappresenta il “valore artigiano” nei confronti delle istituzioni e del territorio, per costruire, insieme, un futuro a misura d’impresa. Anche per questo chiediamo una PA innovativa, semplice e veloce. Una burocrazia alleata delle imprese».

In sintesi, il presidente Massetti, numero uno a livello regionale e vicepresidente vicario nazionale di Confartigianato ha presentato con soddisfazione un bilancio 2022 positivo per il gruppo (Confartigianato e U.P.A. Servizi): ricavi complessivi per 8.938.702 euro e un utile netto d’esercizio di 487.810 in crescita di 71.960 rispetto all’utile del 2021.

Numeri positivi quelli di Confartigianato Brescia testimoniati dal bilancio associativo con le attività e gli impegni del nuovo anno: 15.658 associati (il 19% titolari e/o soci sono donne e l’11% under 40) di cui 309 le nuove imprese associate nel 202215 uffici sul territorio coordinati dalla sede centrale di via Orzinuovi 28 a Brescia, 156 collaboratori, 31 categorie rappresentate. E poi 70 eventi di formazione in un anno, oltre 1.000 le imprese formate e 4.000 dipendenti e un costante aggiornamento attraverso i canali informativi tradizionali e nuovi percorsi digitali.

L’assemblea 2023 si è concentrata sulla Pubblica Amministrazione e le risposte a cittadini e imprese. Un rapporto spesso non semplice quello tra imprese e Pubblica Amministrazione e che coinvolge inevitabilmente anche i cittadini e che ha orientato parte degli interventi delle autorità sulla necessità di una buona burocrazia alleata delle imprese, capace finalmente di andare incontro alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Ospite dell’Assemblea non a caso il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo intervenuto dopo la relazione del presidente Massetti e i saluti istituzionali della sindaca di Brescia Laura Castelletti, del presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini e dell’Assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione delegato dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana davanti ad una folta platea di autorità, rappresentanti delle istituzioni e dei tanti imprenditori ed artigiani associati.

IL PESO DELLA BUROCRAZIA – Nella relazione del presidente Massetti molti gli esempi e le evidenze sul rapporto di cittadini e imprese con la Pubblica amministrazione elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, attraverso un confronto internazionale dove l’Italia, tra i 27 paesi dell’Unione Europea risulta al 1° posto per imprese esposte alla burocrazia e al penultimo per fiducia nella Pubblica amministrazione; Italia in vetta alle classifiche per l’ipertrofia normativa: solo tra interventi su detrazioni fiscali edilizie e superbonus, è stata creata una ragnatela burocratica di 248 modifiche, una ogni 17 giorni; siamo al 25° posto per la relazione digitale con la PA: solo il 40% degli italiani dialoga con la Pubblica amministrazione tramite portali online; per il settore dell’edilizia, appena il 15% dei Comuni prevede l’iter telematico per rilasciare i permessi di costruire. Il 54,3% del tempo per attuare un’opera pubblica è occupato dai tempi della burocrazia e, ancora oggi, un imprenditore spreca 238 ore l’anno per districarsi dalle scartoffie.

Nel suo intervento, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha sottolineato: «La rapidità di erogazione dei servizi e l’assenza di vincoli burocratici superflui possono fare davvero la differenza. Con lo schema di decreto legislativo sulla semplificazione dei controlli a cui stiamo lavorando vogliamo liberare le nostre imprese dalle lungaggini e dalle complicazioni burocratiche, che significa semplificarne la vita recuperando risorse da destinare agli investimenti. Vogliamo rigenerare il rapporto tra imprese e pa passando dalla logica del ‘sospetto preventivo’ a quella del ‘controllo successivo’, che significa ‘una sola istanza, una sola risposta e un solo controllo’. Per garantire alle nostre imprese una prospettiva di maggiore stabilità e certezza».

Preoccupa, inoltre, la scarsa imprenditorialità nel nostro Paese: «Assistiamo ad un affievolimento della propensione imprenditoriale, conseguenza di problemi non risolti e che si sono acuiti nel tempo come la complessità del sistema normativo, la farraginosità della burocrazia, un sistema della formazione poco sensibile alla cultura d’impresa, un sistema finanziario poco orientato a sostenere le nuove iniziative imprenditoriali, sono parte di essa. Secondo i dati l’Italia, con poco più del 4%, è fra i paesi con la più bassa propensione imprenditoriale tra la popolazione adulta; la media europea mostra un valore quasi doppio e alcuni paesi, come gli USA o il Canada, presentano valori superiori al 15%» ha sottolineato il presidente Massetti nel suo intervento.

«È tempo di invertire la rotta – ha concluso Massetti – in particolar modo creando le condizioni per incentivare i giovani all’autoimprenditorialità. Brescia, che è pur sempre Leonessa, oggi affronta la sfida di un processo di rinnovamento della sua immagine e ha un’occasione formidabile di aggiungere altre eccellenze, grazie a quel bel esempio di rilancio in cui l’amministrazione ha colto la grande sfida di “Bergamo-Brescia Capitali italiane della cultura”. Un riconoscimento di un valore prezioso, che deve avere l’ambizione di accrescere l’appeal della città mostrando all’Italia chi siamo. Impegnandoci insieme, sapremo tutti giocare la partita del futuro. È una sfida che ci vede coinvolti come imprenditori e come rappresentanti di un ceto medio produttivo che ha fatto e continuerà a fare l’Italia, ritrovandoci in quei valori che rendono grande l’artigianato italiano nel nostro Paese e nel mondo».

Al termine dell’evento, moderato da Carlo Piccinato, segretario generale Confartigianato Imprese Lombardia, sono stati conferiti i riconoscimenti alle imprese artigiane associate per la fedeltà all’organizzazione e per il passaggio generazionale. Nello specifico, sono stati premiati, per la fedeltà all’organizzazione, le ditte: Sartoria Varetto di Beschi Lidia di Brescia, Mura F.lli & C. Snc di Montichiari, Rinaldi e Galli Gomme Snc di Rinaldi Guido di Montichiari, Chiudinelli Idrotermosanitaria Snc di Chiudinelli Tarcisio di Darfo Boario Terme, Impresa Edile Saramondi e C. Snc di Lonato del Garda. Salfer Srl di Sonico, Carrozzeria Sistemata Srl di Vezza d’Oglio, Falegnameria Tonni Angelo di Serle, Zambelli Impianti di Villanuova sul Clisi, U.B.F. di F.lli Bregoli Snc di Lumezzane, Torchiani Dario Idro House di Orzinuovi, Tolettini Autotrasporti e Scavi Srl di Odolo, Stroppa Antonio & C. Snc di Urago d’Oglio e Autoriparazioni Bonsi Giuseppe di Gardone Val Trompia. Mentre per il passaggio generazionale: Beccalossi Giovanni & C. Snc di Poncarale, Opera Cleaning di Armanetti Michele & C. Snc di Brescia, Acconciature Udeschini di Udeschini Nicola di Brescia, Ducoli Celeste Fabbro di Niardo, Masina Andrea Acconciature di Desenzano del Garda e Autodemolizioni F.lli Molinari & C. di Gussago.

Confartigianato, a Brescia arriva il ministro Zangrillo

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“La Pubblica Amministrazione e le risposte a cittadini e imprese” è il titolo e il tema centrale dell’Assemblea generale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale 2023 fissata per lunedì 19 giugno dalle ore 16 con la parte pubblica che seguirà quella privata per l’approvazione del bilancio 2022. Un appuntamento – secondo quanto evidenzia Brescia news – che si concentrerà sul rapporto spesso non semplice tra imprese e Pubblica Amministrazione e sulla necessità di una buona burocrazia alleata delle imprese, capace finalmente di andare incontro alle esigenze e ai bisogni dei cittadini.

L’Assemblea 2023 non a caso vedrà la partecipazione del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo che interverrà dopo la relazione del presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e i saluti istituzionali della sindaca di Brescia Laura Castelletti, del presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini e dell’Assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione delegato dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Al termine dell’evento, moderato da Carlo Piccinato, segretario generale Confartigianato Imprese Lombardia, verranno conferiti i riconoscimenti alle imprese artigiane associate per la fedeltà all’organizzazione, per il passaggio generazionale e per l’impegno sociale.

Settore legno, crescono l’export e la voglia di design

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Il settore del legno e arredo in Lombardia conta 8mila imprese attive (8.367 a tutto il 2022) e di queste 1.002 nella nostra provincia (684 nel legno e 318 nell’arredo). Un comparto che si contraddistingue per un’elevata vocazione artigiana: il 74,2% a livello lombardo sono artigiane, quota che si alza al 84,6% nella provincia di Brescia con 604 imprese nel legno e 244 nell’arredo per un totale di 848 imprese che occupano 2.434 addetti. Rispetto al 2019, anno pre-pandemia, il numero delle imprese del settore ha subito una riduzione in tutti i territori lombardi: calo più accentuato sia del totale imprese che dell’artigianato a Mantova, Lodi, Pavia con un calo a doppia cifra mentre a Brescia il calo è del 5,9% per il totale e del 6% per le artigiane.

L’analisi, offerta dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia in occasione del Salone del Mobile 2023 mostra dati di un settore dinamico, vivace, con numeri in crescita soprattutto in Lombardia e nell’export. Dalle cinque province dell’asse centrale della Lombardia votate al mobile, Monza e Brianza, Como, Milano, Brescia e Bergamo le porta a posizionarsi seste nella classifica ibrida europea per ammontare dell’export e quarte, sempre nella stessa classifica, per dinamismo delle vendite estere nel 2021- 2022 (+18,6%), superiore al +11,8% del resto d’Italia.

«Bene l’export di tutta la Regione e ancora meglio fa la nostra provincia con le vendite di prodotti in legno insieme a quello dei mobili che segna un +20,7% (rispetto al +18,8% a livello lombardo) nel 2022 rispetto all’anno precedente e un valore di 336 milioni di euro – spiega Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia – La bellezza e la qualità che sappiamo produrre sono sempre più apprezzati, il Made in Italy è una parola chiave nel panorama del design mondiale, tanto che i mercati esteri verso cui vengono indirizzati per la maggiore i nostri mobili e complementi sono Stati Uniti, Francia, Germania, Svizzera e Cina. Sottolineo che si collocano in Lombardia 5 province che rappresentano dei veri e propri cluster per il comparto, con conoscenze e competenze che rappresentano un patrimonio unico. Imprese attente alle trasformazioni di oggi e di domani, sempre più proiettare verso digitale e green. La quota di quelle che hanno fatto almeno un investimento in ambito tecnologico e digitale si attesta al 72,5% mentre il 24,8% delle imprese del legno-arredo hanno investito in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e a minor impatto ambientale, quota superiore di 2,5 punti rispetto a quella rilevata per il totale imprese (22,3%)». Proprio in questi giorni il presidente Massetti ha incontrato a Brescia Teawan Kim, Direttore della Korea Craft & Design Foundation (KCDF), Istituzione del Ministero della Cultura e Turismo della Repubblica di Corea in Italia per la promozione, lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’artigianato, del design e della cultura. L’incontro è avvenuto presso Carme per ammirare l’esposizione di Riccardo Ajossa e le sue opere d’arte realizzate proprio con carta coreana, prima di approdare alla Fiera del Mobile dove la Repubblica coreana è uno dei paesi presenti e più interessati al settore.

Tornando allo studio, sempre secondo quanto rilevato per mezzo dal recente sondaggio web di Confartigianato Lombardia, il fatturato, nel 2022, per le micro-piccole realtà del settore legno e arredo ha segnato un +5,7%. La quota di quelle che hanno raggiunto e superato il fatturato pre-pandemia si attesta invece al 68%. Rispetto al prossimo futuro si rileva un saldo negativo (-10,7 p.p.) determinato da più pareri negativi che positivi rispetto all’andamento dell’attività nella prima metà dell’anno in corso. Tra le difficoltà maggiormente subite vengono indicati i costi di materie prime ed energia che comportano criticità come la riduzione dei margini e il ritardo nelle consegne.

Altra difficoltà maggiormente indicata riguarda la mancanza di manodopera. Questa evidenza la cogliamo anche attraverso i dati Excelsior-Unioncamere che danno evidenza che a fronte di domanda di lavoro dinamica (+19%), nel 2022 rispetto al 2021, la quota di imprese del legno-arredo che riscontrano difficoltà a reperire i profili professionali ricercati si attesta al 52,5%, alzandosi al 54,1% per le MPI del settore. Tra le figure più ricercate e più difficili da trovare: tappezzieri e materassai (91,2% delle entrate difficili da trovare), meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati (80%) e installatori di infissi e serramenti (75%).

Confartigianato, a maggio il Corso di gestione aziendale con excel

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Tra i numerosi corsi di aggiornamento e formazione proposti costantemente per le imprese, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale segnala che sono aperte le iscrizioni al percorso on line che si terrà nel mese di maggio intitolato “Corso di gestione aziendale con excel: imparare a tagliare gli sprechi e ottenere risultati efficienti”. 

In un contesto di cambiamento e di continua evoluzione, dotarsi di un sistema di controllo di gestione è diventato un elemento essenziale e cruciale per la competitività delle piccole e medie imprese. L’imprenditore infatti deve tenere sempre sotto controllo tutti i risultati della sua attività, per poter intervenire tempestivamente. Ecco che questo corso, caratterizzato da un approccio pratico e ricco di esempi, consentirà dunque di apprendere le principali caratteristiche di un sistema di pianificazione e le sue modalità di applicazione in una Mpi.

La durata del corso è di 24 ore e prenderà il via giovedì 4 maggio. Prima lezione su conto economico e stato patrimoniale, seguirà il secondo appuntamento sabato 6 maggio dalle 9 alle 13 sul bilancio, sabato 13, sempre dalle 9 alle 13 su “report gestionale”, sabato 20 su “il punto di pareggio (BEP)”, giovedì 25 (dalle 14 alle 18) su “budget” ed infine sabato 27 maggio (9-13) su business plan. Il corso, che si terrà online – tramite un semplice collegamento via pc, tablet o smartphone. Il corso, a pagamento, è totalmente rimborsabile con voucher di Regione Lombardia. Iscrizioni entro il 28 aprile 2023, per info e contatti: ASTF – Settore Formazione di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ai numeri 030 3745.256-236 oppure scrivendo a area.formazione@confartigianato.bs.it

Confartigianato, domenica a Brescia la giornata del valore artigiano

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Si terrà domenica 19 marzo, in occasione di San Giuseppe protettore degli artigiani, in collegamento da Palazzo Loggia (Sala dei Giudici) dalle ore 10, la “Giornata del Valore Artigiano”. L’evento nazionale del sistema Confartigianato testimonierà attraverso numerosi interventi il valore artigiano e la sua attualità, trasformazioni e futuro dell’essere artigiani oggi; dal legame con il territorio all’idea futura di Paese.

L’organizzazione lo farà con un parterre d’eccezione in un dibattito che avrà spazio virtuale grazie al collegamento con le territoriali di Confartigianato di tutta Italia. Interverranno da Palazzo Loggia: Eugenio Massetti, Presidente Confartigianato Brescia e Lombardia, Federico Quaranta, conduttore radiofonico e televisivo, conduttore di Linea Verde Start che promossa proprio da Confartigianato realizzerà una Speciale puntata dedicata a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. L’incontro sarà moderato da Angelo Mellone, giornalista Rai e scrittore. Tra i vari collegamenti dal territorio: dopo i saluti del presidente nazionale Marco Granelli, centrale sarà quello del sociologo Mauro Magatti, dall’Università Cattolica di Milano, prima di Giacinto Giambellini, presidente Confartigianato Bergamo dall’ex Monastero di Astino (Bg), gli interventi dalla Sala Margherita a Tartaceto (Udine) e Ancona dal Teatro delle Muse con le rispettive testimonianze targate Confartigianato.

“Spirito Artigiano” nasce per creare un luogo di riflessione, di condivisione e di confronto sulla cultura dell’artigianato. Dal luogo virtuale (www.spiritoartigiano.it) al magazine digitale, all’agorà contemporanea in cui produrre pensieri e riflessioni sul presente ma soprattutto futuro del lavoro artigiano, sulla sua complessità e bellezza, sui valori che esso esprime, ben oltre il significato puramente economico.

L’evento è stato inserito all’interno della ricca programmazione che Confartigianato ha sostenuto con Anap e Ancos e la Chiesa di San Giuseppe in occasione di San Giuseppe 2023.

Imprese artigiane, il 2022 si chiude in positivo… ma con molte incertezze

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Si chiude un anno in crescita per le MPI manifatturiere lombarde, ma crescono le incertezze sul prossimo trimestre per l’artigianato.

«La crescita registrata nel 2022 si sta raffreddando a causa del perpetuarsi del clima di incertezza che scaturisce da diversi fattori di criticità. Se è vero che si iniziano a registrare segnali di miglioramento come il ridursi dell’inflazione, in generale, e del prezzo del gas e dell’energia, nello specifico, tali aspetti non sono ancora sufficienti. Naturalmente ci si augura che questi trend di contrazione prezzi continuino nei prossimi mesi, riportando livelli ragionevoli per imprese e famiglie. Una preoccupazione su tutte, che spinge a leggere gli ultimi dati con estrema cautela riguarda l’inasprimento delle condizioni di politica monetaria, condizione che determina un rialzo del costo del credito con ricadute negative sulla finanza delle imprese. Tale scenario allarma in particolare le piccole realtà produttive che sostengono, da sempre, costi del credito più elevati. Stando ai rialzi già effettuati dalla BCE, le MPI lombarde hanno pagato tra luglio 2022 e febbraio 2023 un extra-costo 726 milioni di euro».

Così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti commenta gli ultimi dati congiunturali lombardi, presentati insieme a Unioncamere Lombardia nel corso del consueto appuntamento trimestrale che fotografa lo stato di salute della manifattura lombarda. Il presidente di Confartigianato Lombardia ha rappresentato le organizzazioni dell’artigianato lombardo, commentando le evidenze del comparto affiancando il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio e la prof.ssa Maria Garbelli del Dipartimento di Economia dell’Università Milano Bicocca.

I DATI DELL’ANALISI CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO MANIFATTURIERO

L’analisi prende in considerazione le MPI dell’artigianato manifatturiero lombardo. Stiamo parlando di 48.178 Imprese artigiane manifatturiere lombarde e dei loro 173.108 addetti: MPI artigiane che hanno chiuso positivamente il 2022. Risultati col segno più in tutte le dinamiche tendenziali in crescita: la variazione della produzione annua registra +6,9%, il fatturato +8,9%, gli ordini interni +4,9% stessa crescita per quelli esteri. Tra i settori con le migliori performance pelli e calzature (+17,5%), lavorazione di minerali non metallici (+9,1%), abbigliamento (+8,9%), legno e mobilio (+7,7%), carta e stampa (+7,2%), meccanica (+6,6%). Trend sostenuti dalla tenuta della domanda domestica, principale traino della produzione artigiana. Inoltre, questa decisa spinta positiva porta l’indice di produzione oltre il valore soglia (100), valore che negli anni precedenti è sempre sembrato un lontano traguardo.

È negativo il saldo delle aspettative per il campione del mondo dell’artigianato considerato dal rapporto: se per l’industria si vede in negativo solo la domanda interna, per le MPI artigiane lombarde del comparto manifatturiero, il saldo nelle aspettative per il prossimo trimestre (II del 2023) peggiora nella produzione, nella domanda interna e in quella estera.

Portano inoltre a riflettere e a porsi domande, in merito agli sviluppi futuri del comparto dell’artigianato manifatturiero, i dati riferiti alle giacenze e alla produzione assicurata. Le prime si riducono in modo sostenuto, sia quelle di prodotti finiti
(-10,2%) che quelle di materie prime (-11,4%), mentre la produzione assicurata sale sostenuta da una domanda ancora ‘vivace’ (dalle 49,4 giornate del III trimestre alle 53,4 giornate del IV trimestre 2022); situazione questa che implica che l’artigianato coprirà l’attività futura accingendo da un magazzino sempre meno fornito.

«Per quanto riguarda il mondo dell’artigianato, finalmente registriamo dati positivi sia quanto a produzione che fatturato, ordini interni ed esterni. I risultati di fine anno ci rincuorano, ma non possiamo gioirne a pieno, perché intravediamo all’orizzonte nubi che si addensano e invitano alla cautela. Nonostante queste criticità, la domanda di lavoro tiene nei primi mesi di questo 2023, ma a tale trend positivo si affianca la crescente difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie al ‘fare impresa’. Problematica più sentita dalle imprese artigiane lombarde per le quali la quota di “introvabili” sale al 52,8%, dato superiore (+12,8%) rispetto a quello rilevato per le imprese non-artigiane (40%) e di 8,9 punti sopra rispetto a un anno fa. In questo scenario, torniamo a chiedere sostegno all’artigianato con politiche per le aziende a partire dalla loro dimensione e dalle loro caratteristiche precise, come sempre abbiamo sostenuto “No alla taglia unica”. Altro aspetto centrale è quello di istituire misure stabili, che permettano alle imprese una pianificazione a medio termine, con un orizzonte abbastanza ampio per investimenti di autentica crescita, con innovazioni di processo e adeguamento di prodotto e servizio alle esigenze di mercato» conclude il presidente Massetti.

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