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Confartigianato - page 16

Valcamonica, il nuovo presidente di Confartigianato è Fabio Peloso

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Nella foto, da sinistra: il neo presidente del Mandamento Valle Camonica Fabio Peloso, il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, il past president Gianbattista Pasquini, il consigliere di Giunta di Confartigianato Brescia Giovanni Tosi e Roberto Maggiò neo vicepresidente, delegato di Pisogne.

Nei giorni scorsi, alla presenza del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, come da prassi statutaria, sono stati rinnovati i vertici del Mandamento di Confartigianato Valle Camonica.  Alla carica di presidente è stato eletto Fabio Peloso, mentre Roberto Maggiò è il nuovo vicepresidente e resteranno in carica per i prossimi quattro anni. Fabio Peloso, classe 1964, titolare dell’omonima ditta artigiana di Edolo, specializzata nella produzione e nell’elaborazione artistica in metallo, mentre Roberto Maggiò è titolar della Edil Maggiò, impresa edile di Pisogne. Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è presente in modo capillare su tutto il territorio bresciano. L’organizzazione si avvale, oltre alla sede centrale di via Orzinuovi a Brescia, di 15 uffici territoriali. In ogni ufficio è presente un Consiglio di Mandamento formato da delegati artigiani che rappresentano la realtà economica nel territorio di riferimento. Il Mandamento di Confartigianato Valle Camonica è uno dei più attivi e radicati sul territorio dell’intera provincia, con 520 imprese associate che ruotano intorno alle sedi di Edolo, Darfo Boario Terme e Breno.

Nella foto, da sinistra: il neo presidente del Mandamento Valle Camonica Fabio Peloso, il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, il past president Gianbattista Pasquini, il consigliere di Giunta di Confartigianato Brescia Giovanni Tosi e Roberto Maggiò neo vicepresidente, delegato di Pisogne

A dicembre, tra panettoni e cenoni i bresciani spendono 304 milioni

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Le specialità artigiane in primo piano nei consumi alimentari di dicembre: secondo l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia i lombardi consumeranno cibi e bevande di produzione artigiana per 960 milioni di euro, pari al 38,2% della spesa alimentare di dicembre e di questi 116 milioni nella sola provincia di Brescia. Dicembre, grazie alle festività natalizie, è un mese particolarmente favorevole per i consumi interni: l’Osservatorio ha calcolato che negli ultimi cinque anni le vendite al dettaglio di prodotti alimentari hanno superato mediamente del 24,8% le vendite degli altri 11 mesi dell’anno: la spesa alimentare di dicembre attesa in Lombardia è di 2.511 milioni di euro, 498 milioni in più del consumo medio mensile. Nella provincia di Brescia la spesa alimentare di dicembre attesa è di 304 milioni, 60 in più rispetto agli altri mesi.

La Lombardia guida anche la classifica delle regioni con i maggiori consumi interni di prodotti alimentari artigiani, seguita dal Lazio con 572 milioni e dalla Campania con 470, su un totale di 5,6 miliardi spesi dagli italiani. Milano, con 332 milioni spesi in specialità alimentari artigiani, è invece la seconda città italiana, dopo Roma (430 milioni) e prima di Napoli (241 milioni). Il cibo Made in Lombardia continua a conquistare anche i mercati esteri, con una crescita delle esportazioni di alimentari e bevande del 3,5% nell’ultimo anno e un valore complessivo di 3.999 milioni di Euro. Il cibo Made in Brescia conquista i mercati esteri anch’esso con una crescita delle esportazioni di alimentari e bevande del 3,2% nell’ultimo anno e un valore complessivo di 376 milioni di Euro.

La classifica dei dieci principali mercati di destinazione dell’alimentare lombardo vede in testa Francia (14,3%), Germania (11,4%), Regno Unito (8,8%) e Stati Uniti (8,7%), seguiti da Svizzera (5,8%), Paesi Bassi (5,4%), Spagna (5,0%), Belgio (4,5%), Giappone (2,6%) e Polonia (2,5%). A far registrare la crescita di export maggiore sono invece Polonia (+25,5%), Spagna (+20,7%) e Giappone (+19,3%).

«Tra i cibi più apprezzati in Italia e all’estero sono sicuramente protagoniste le numerose specialità alimentari riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. In Italia sono ben 288, e di queste 34 sono lombarde e di questi 18 prodotti provengono da Brescia – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – a testimonianza di come l’orientamento alla qualità e allo sviluppo delle tradizioni del territorio sia particolarmente elevato nel nostro Paese e nella nostra regione. Il settore alimentare rappresenta un asset fondamentale non solo per la nostra economia ma anche per valorizzare tradizioni e culture regionali. Perché il cibo del futuro ha sapori antichi».

Confartigianato, uffici chiusi il 23 e il 30 dicembre

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale informa che in occasione delle prossime festività gli uffici della sede centrale e delle delegazioni periferiche rimarranno chiusi venerdì 23 e venerdì 30 dicembre. Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale augura a tutti un migliore anno nuovo. Per informazioni visita il sito dI Confartigianato Imprese Unione di Brescia www.confartigianato.bs.it

Il bilancio di Massetti: imprese unite e Confartigianato più forte

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

“L’associazione è più forte di prima, lo dicono i numeri degli iscritti. Per il 2017 mi auguro di continuare su questa strada, coinvolgendo quella metà di imprese bresciane che oggi non hanno alcuna rappresentanza. Ma l’auspicio è anche che il sistema Brescia riesca ad anteporre l’interesse delle aziende alle presidenze delle società controllate. Le associazioni imprenditoriali – non senza difficoltà – stanno facendo la loro parte, la politica dovrebbe imparare a fare meno campagna elettorale ed essere più concreta su alcuni temi”.

A dirlo è stato questa mattina il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti, che in una conferenza – convocata il giorno dopo Apindustria e due giorni dopo Aib – ha fatto il punto sull’anno che si appresta a chiudersi.

Massetti ha ricordato innanzitutto i numeri. “Questa associazione è la più grande della Provincia di Brescia come iscritti”, ha detto, “a fine novembre eravamo 14.820, 120 in più dell’anno precedente. Inoltre abbiamo assunto altre 12 persone, arrivando a quota 160 dipendenti”. In crescita, del resto, è anche l’occupazione dell’intero settore (+1,1 per cento sul 2015, più 8,8 sul 2014), così come l’export bresciano, di cui gli artigiani muovono circa un quarto dei fatturati (2,6 miliardi). Ma “rimane la nota negativa del credito, con concessioni e richieste in calo rispetto al passato”.

In questo quadro, tornando al mondo di Confartigianato Brescia, le imprese guidate da donne rappresentano il 15 per cento del totale (con una prevalenza nei servizi alla persona e nell’abbigliamento), quelle guidate da giovani il 12 (soprattutto nella ristorazione), mentre le imprese artigiane straniere sono il 14 per cento. Ma a spiccare, ha sottolineato Massetti, sono soprattutto le 2.400 imprese che guardano concretamente alla green economy (il 27 per cento del totale) e le oltre 7.000 che si occupano di sharing economy ed economia circolare.

Di più. Come evidenziato dal segretario Carlo Piccinato “sono 22mila le imprese artigiane impegnate in prodotti collegati alla cosiddetta internet of things”. Un numero che testimonia come “sia in atto una trasformazione potente, con una montagna di piccole e piccolissime imprese che si stanno indirizzando su nuovi settori: più della metà degli imprenditori bresciani sta entrando concretamente nella new economy”.

Quindi, Massetti ha criticato quelle realtà on line che propongono di disintermediare piccole prestazioni quotidiane (come i lavoretti domestici) e di fatto “rappresentano spesso una spinta al lavoro nero, mentre i nostri artigiani devono pagare le tasse, pagare per formarsi e sottostare a mille vincoli”.

Mentre, sul fronte delle infrastrutture, ha elogiato il “lavoro di squadra della giunta e del consiglio camerale”, in particolare su fiera e aeroporto. Il presidente di Confartigianato ha quindi ribadito il sostegno al progetto dell’autostrada della Valtrompia, sottolineando però che sono necessarie anche altre opere di viabilità come “la strada di collegamento tra Orzinuovi e Chiari e quella fra Brescia e Gavardo”.

Infine il capitolo “industria 4.0” con la “positiva legge regionale dedicata alla manifattura 4.0”. Rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti, Massetti non ha confermato la presenza all’iniziativa promossa da Apindustria per lunedì in Camera di commercio. Ma ha cercato comunque di stemperare i toni. “Non è un’occasione in cui si prendono decisioni”, ha commentato, “si tratta semplicemente di una riunione informativa promossa da un’associazione. E’ legittimo che si faccia: la questione delle presenze o delle assenze è secondaria”. I rapporti con Api? “Ottimi, come lo sono con Aib: con tutte le difficoltà del caso i rapporti tra presidenti sono migliorati molto rispetto al passato”.

Le ricadute del referendum sulle imprese. Se ne parla lunedì con Serracchiani e Gelmini

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Referendum Costituzionale e la ricaduta sulle imprese. Questo il tema dell’incontro che Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha messo in calendario per lunedì 7 novembre, a partire dalle ore 20, presso l’Auditorium di Confartigianato di via Orzinuovi 28. Interverranno il vicesegretario del Partito Democratico Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per le ragioni del sì e Mariastella Gelmini, segretario di Forza Italia della Lombardia per quelle del no. Dopo l’introduzione del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, l’incontro sarà moderato dal segretario generale di Confartigianato Brescia Carlo Piccinato. “Non è una scelta semplice – commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – e perciò vogliamo offrire ai nostri associati un momento di incontro e confronto di alto livello. Per questo abbiamo invitato due autorevoli esponenti dei due fronti contrapposti per spiegare le loro ragioni, ma soprattutto per entrare nel merito di quali saranno le ricadute sulle imprese e sull’economia più in generale, sia che vinca il sì, sia che vinca il no. Lo sappiamo bene, gli artigiani sono pragmatici e decidono dopo aver ascoltato bene entrambe le posizioni e valutano cosa è meglio per loro e per la loro attività, che vuol dire lavoro e benessere per i propri dipendenti e ricadute e futuro per il territorio”.

Voucher baby sitting anche per le imprenditrici, Massetti: risultato importante

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“Una battaglia da sempre sostenuta e portata avanti con forza da Confartigianato e oggi le imprenditrici artigiane conquistano il diritto a coniugare attività d’impresa e impegni familiari”. Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia, commenta così la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministro del Lavoro e del Ministro dell’Economia e Finanze che consente alle imprenditrici artigiane di poter usufruire del voucher baby-sitting. Il decreto prevede, infatti, la possibilità per le madri imprenditrici e lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione (anche parziale) del congedo parentale, un contributo per il servizio di baby-sitting o per i servizi per l’infanzia (erogati da soggetti sia pubblici che privati accreditati). “Il decreto – spiega Massetti – segna il superamento di un’incomprensibile disparità di trattamento tra dipendenti e titolari d’impresa. Apprezziamo che nella prossima legge di bilancio, grazie anche alla nostra battaglia, la misura sperimentale prevista lo scorso anno è stata resa strutturale per gli anni 2017 e 2018 incrementando le risorse dai 2 milioni di euro del 2016 ai 10 milioni per ognuno degli anni futuri”.


Confartigianato, rinnovato il Consiglio 
 di Lumezzane

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Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è presente in modo capillare su tutto il territorio bresciano. L’organizzazione si avvale, oltre alla sede centrale di via Orzinuovi a Brescia, di 15 uffici territoriali. In ogni ufficio è presente un Consiglio di Mandamento formato da delegati artigiani che rappresentano la realtà economica nel territorio di riferimento. Nei giorni scorsi, come da prassi statutaria, si sono rinnovati i rappresentanti del Consiglio di Mandamento di Lumezzane: il nuovo presidente eletto è Ivano Salvatti, che succede a Flavia Caldera, attuale presidente del Gruppo Donne Imprese Lombardia e che resta nel consiglio con la carica di vicepresidente. A completare la squadra del consiglio molti i volti nuovi, con la precedenza a donne e giovani imprenditori: Luisa Prandelli, Roberto Fogli, Giorgio Bonomi, Fausta Ghidini e Carlo Fracassi. Un consiglio che rispecchia la conformazione economica locale, particolarmente rilevante nel settore della meccanica e nella lavorazione dei metalli. Ivano Salvatti porterà avanti il lavoro sin qui svolto da Flavia Caldera e le istanze delle imprese, in particolare legate al credito, con visite periodiche insieme al presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Ivano Salvatti, 52 anni, titolare della Fratelli Salvatti Snc fondata nel 1980 e attiva nella lavorazione metalli, è stato per due mandati nel Consiglio di Mandamento di Lumezzane ed è membro di Giunta di Confartigianato Brescia, oltre che membro della consulta per Confartigianato nel Comune di Lumezzane. Il Mandamento di Confartigianato Lumezzane è uno dei più attivi e radicati sul territorio dell’intera provincia: oltre 300 gli imprenditori artigiani soci, che ruotano intorno alla nuova sede di via Madre Seneci 28, altrettanto vivaci nell’organizzazione di incontri e attività che proseguiranno con la nuova guida, da Girls’ and Boys’ Day, per i percorsi di alternanza scuola-lavoro con gli istituti scolastici, allo speciale Premio di Laurea Confartigianato.

Massetti, Confartigianato: è allarme sui costi dell’energia per le Pmi

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Nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha annunciato quali saranno gli obiettivi della riforma degli oneri generali del sistema elettrico, finalizzata “al riequilibrio del peso degli oneri tra settore industriale ed altri settori e alla riduzione del gap di prezzo per gli energivori”. “Per noi si tratta di un passo indietro rispetto alle ultime positive azioni del Governo, che aveva finalmente riconosciuto lo squilibrio degli oneri a carico delle piccole imprese, mettendo in campo una serie di misure che, sebbene non ancora risolutive, rappresentavano un importante segnale di attenzione su questo problema”, afferma il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti.
“Attualmente le piccole imprese contribuiscono ancora per il 45% al gettito complessivo degli oneri, mentre le alte e altissime tensioni partecipano solo per il 9%. È questo lo squilibrio a cui sarebbe opportuno guardare, non a quello del peso degli oneri per le rinnovabili tra settore industriale e altri settori. Il rischio è quello di creare una sorta di tela di Penelope – prosegue Massetti – da un lato il Governo crea le condizioni per ridurre le bollette delle piccole imprese di 620 milioni all’anno, con il Decreto Legge 91/2014 taglia bollette; dall’altro raddoppia le agevolazioni agli energivori a 1 miliardo e mezzo l’anno, gravando nuovamente sulle piccole imprese”. La cifra destinata dal 2017 alle agevolazioni per gli energivori raddoppia infatti il gettito raccolto sulle bollette per tale agevolazione.
Infine, si profila l’ulteriore rischio di minare la fiducia nei confronti del mercato libero, in un momento in cui piccole imprese e famiglie stanno per intraprendere un percorso di accompagnamento verso questo mercato: “Dal 1 gennaio prossimo verrà avviata la Tutela Simile, per cui le piccole imprese dovrebbero essere invogliate ad andate sul mercato libero da uno sconto degli operatori. Ma se gli oneri, che già oggi pesano per il 40% sulla bolletta di una piccola impresa, a fronte del 20% circa del costo dell’energia, verranno ulteriormente aggravati, il risultato sarebbe un beneficio economico nullo nel passare al mercato libero”, sottolinea Massetti.
Ieri Confartigianato ha indirizzato una lettera al Ministro Calenda facendo presente la propria posizione e auspicando “che non si voglia invertire la direzione intrapresa con una riforma che guardi ai settori produttivi e agli sgravi per gli energivori e non al riequilibrio della forte sperequazione tra categorie di partecipanti al gettito”. “Restiamo in attesa di una risposta, fiduciosi che il Ministro possa riconsiderare quanto annunciato nel rispetto delle piccole imprese”, conclude Massetti.

Rapporto Confartigianato, un’impresa su quattro è digitale

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È un artigianato in movimento quello fotografato dal 6° Rapporto dell’Osservatorio Artigianato e MPI di Confartigianato Imprese Lombardia presentato questa mattina a Palazzo Pirelli. Un artigianato che, pur ridimensionato dalla crisi (20mila le imprese perse tra il 2008 e il 2016), sta reagendo aprendosi al nuovo. In Lombardia un’impresa artigiana su quattro produce impiegando almeno una delle tecnologie digitali della quarta rivoluzione industriale, dalla manifattura 3D al social manufacturing, “a dimostrazione del fatto che l’Industria 4.0 non è affare solo delle grandi aziende, e che le nuove tecnologie digitali si prestano benissimo ad essere integrate in realtà flessibili e dinamiche come sono molte delle nostre aziende” – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Non solo: “Le imprese artigiane hanno nelle loro corde anche molti fattori che le rendono protagoniste ideali delle nuove opportunità legate all’economia circolare – continua Massetti – basti pensare che il 40,8% delle imprese artigiane lombarde si occupa di riparare e il 13,8% di rigenerare prodotti. E che, secondo la perimetrazione fatta dal nostro Osservatorio, sono quasi 14mila le imprese artigiane lombarde a vocazione green”. Ancora, sono artigiane la gran parte – il 77,9% – delle imprese che operano nell’ambito della riparazione, della manutenzione, del riciclo e del recupero, attività economiche indispensabili in una prospettiva di economia concretamente sostenibile.

Utilizzo delle nuove tecnologie 4.0 e una naturale vocazione all’economia ibrida emergono quindi come vie possibili “Per vincere domani” (così si intitola il Rapporto presentato), in un contesto che rappresenta una sfida non solo per le imprese, ma anche per Associazioni e Istituzioni, chiamate a supportare le imprese che cambiano con strumenti adeguati: “Sono nati in questo spirito la Legge regionale “Manifattura 4.0”, e il progetto di Legge “Lombardia è ricerca” – conclude Massetti – che hanno visto un forte coinvolgimento di Confartigianato nel portare il punto di vista delle imprese. Crediamo che il risultato dimostri, ancora una volta, che lavorare bene insieme si può, a tutto vantaggio delle imprese a cui questi provvedimenti si rivolgono”.

Secondo trimestre in positivo per l’artigianato lombardo. Massetti: luci e ombre

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Un secondo trimestre 2016 in positivo per l’artigianato manifatturiero lombardo: “Fatto non solo di molti segni più, ma anche di una crescita diffusa a tutti i dati congiunturali, e che vede l’artigianato cavarsela meglio dell’industria”, commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Che sottolinea: “Cresciamo su tutti i mercati, interni e esteri, ma in particolare cresce sopra la media il settore metalmeccanico, che siamo soliti considerare la nostra “sentinella”, settore storicamente baricentrico per il comparto artigiano: un ulteriore elemento che ci fa ben sperare per i mesi a venire”.

I dati della congiuntura di Unioncamere Lombardia registrano infatti per le aziende artigiane manifatturiere una nuova svolta congiunturale positiva nella produzione (+0,8%) e un’accelerazione rispetto allo scorso anno con una variazione tendenziale dell’1,8%. L’indice della produzione sale a quota 71,2 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100) recuperando 2,5 punti rispetto al minimo del 2013, ma rimanendo purtroppo ancora ben lontano da quota 100 e 5,5 punti sotto il massimo registrato nel 2011.

Da un punto di vista settoriale, il segno positivo che caratterizza circa metà dei comparti. I sei settori in espansione sono guidati dalla meccanica (+3,4%), seguita da gomma-plastica (+2,1%), legno-mobilio (+2,0%), alimentari (+1,9%) e manifatturiere varie (+1,6%). In leggera crescita l’abbigliamento (+0,8%). In contrazione i minerali non metalliferi (legati al mondo dell’Edilizia) (-4,4%), il resto del comparto moda (tessile -2,6% e pelli-calzature -2,2%), carta-stampa (-0,6%) e siderurgia (-0,4%). A livello dimensionale le micro imprese artigiane restano stazionarie, le imprese da 6 a 9 addetti sono in crescita dell’1,8% e quelle con oltre 10 addetti del +3,6%. “Ancora una volta le imprese artigiane che vanno meglio sono le più strutturate – commenta Massetti – a dimostrazione che la competitività, su mercati complessi come gli attuali, vada giocata su qualità e capacità di innovare, elementi che caratterizzano più facilmente le imprese più strutturate o capaci di lavorare in rete”.

Le imprese che dichiarano variazioni negative nei livelli della produzione scende di un punto (dal 33% al 32%) e, di conseguenza, aumenta la quota delle imprese che dichiarano variazioni positive (dal 43% al 44%). Il fatturato a prezzi correnti è in accelerazione sia dal punto di vista tendenziale (+2,3%) che congiunturale (+0,9%). Sul mercato interno, si registra un +0,8% rispetto al trimestre precedente e un +0,5% tendenziale. Sul versante estero, dal quale il comparto artigiano ricava una quota del fatturato del 7,3% sul totale, i risultati sono ancora più positivi crescendo dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% su base annua. Per quanto riguarda l’occupazione, tasso d’ingresso e d’uscita si riducono di pari entità, mantenendo il saldo costante al +0,3% registrato anche lo scorso trimestre. Le aspettative delle imprese artigiane risultano invece in controtendenza in un quadro in miglioramento: produzione e occupazione rimangono in area negativa e peggiorano tornando ad allontanarsi dal punto di svolta. Anche sul versante della domanda le aspettative degli artigiani flettono per entrambi i mercati con la domanda estera che, dopo tre trimestri in area positiva, torna in negativo. “Viviamo un periodo di forte incertezza, con una turbolenza dei mercati ulteriormente alimentata da fenomeni come la Brexit: credo si possa spiegare così la diffusione, tra le nostre imprese, di un sentiment particolarmente negativo, a volte nonostante i risultati d’impresa positivi. – conclude il presidente Massetti – Eppure, oggi più che mai, non dobbiamo perdere una certa dose di fiducia e la voglia di reagire che sono due elementi indispensabili per continuare a scommettere sulle nostre imprese e a competere con successo”.

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