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Indagine Aib: il sistema Brescia ha retto l’urto del Covid

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Il “Sistema Brescia” ha retto l’impatto della crisi da Covid-19. A evidenziarlo è l’indagine condotta da Confindustria Brescia e Deloitte, presentata oggi nell’evento “GRUPPI INDUSTRIALI – Le risposte del “Sistema Brescia” alla crisi. Analisi sui bilanci 2020 e strategie post-Covid-19”, organizzato nella Sala Beretta di Confindustria Brescia in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia.

Dopo i saluti di apertura di Patrizia Apostoli (Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia) e i contributi tecnici di Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) e Riccardo Pastore (Partner, Financial Advisory Deloitte), sono intervenuti, moderati da Massimiliano Del Barba (Corriere della Sera), Franco Gussalli Beretta (Presidente Confindustria Brescia) e Antonio Solinas (AD, Financial Advisory Deloitte).

Durante l’incontro sono state analizzate le dinamiche economico-finanziarie sperimentate nel 2020 dai 90 principali gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera – che contano ricavi complessivi pari a 14,2 miliardi di euro e oltre 47mila addetti – e sono state discusse le strategie post-Covid messe in campo dagli stessi, così come emergono da un’indagine realizzata dal Centro Studi di Confindustria Brescia con il Financial Advisory di Deloitte.

Tra i principali risultati di bilancio nel 2020, dall’analisi condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia emergono i seguenti:

  • Tutti i principali indicatori reddituali e di sviluppo dei gruppi industriali bresciani hanno evidenziato un ridimensionamento, giustificato dalla recessione globale a seguito della pandemia da Covid-19. Tuttavia, i risultati appaiono nel complesso confortanti, se analizzati alla luce della più grande recessione mondiale dal Secondo Dopoguerra. In particolare, i ricavi sono calati mediamente in doppia cifra (-10,4%), con limitate differenze tra Italia (-11,9%) ed estero (-10,0%). Il calo totale del MOL (Margine Operativo Lordo) è pari al -17,2%, mentre il rapporto MOL/Ricavi mostra segnali di tenuta e si attesta al 10,6% (-0,8% sul 2019).
  • Il ricorso all’indebitamento bancario è notevolmente cresciuto. Tale movimento è stato tuttavia accompagnato da una ricomposizione delle scadenze, ora maggiormente orientate sul medio-lungo termine, che rappresentano il 56,0% del totale (erano il 47,7% nel 2019). Il dato certifica il minor rischio collegato al rinnovo dei prestiti in scadenza.
  • La liquidità a disposizione dei gruppi ha subito un’impennata (+43,5% rispetto a fine 2019), giustificata dai minori investimenti, in coerenza con il clima di incertezza vissuto nel corso dell’anno, e dalle maggiori risorse ottenute dall’attività di finanziamento.
  • La crisi del 2020 si caratterizza per una minore sofferenza dei principali aggregati di Conto Economico rispetto alla «Grande recessione» del 2008/09, quando i ricavi fecero segnare flessioni superiori al 30% e il MOL del 45,7%. Ciò è stato possibile anche grazie al generalizzato rafforzamento del made in BS nel corso di questi anni.
  • Le prospettive per l’anno in corso sono orientate a un importante recupero delle vendite (+23% sul 2020), tali da superare abbondantemente i livelli del 2019 (+11%); una dinamica in cui i forti rialzi dei prezzi delle materie prime industriali giocano un ruolo non marginale.

Per quanto riguarda invece la survey condotta da Deloitte, sono due le principali evidenze emerse:

  • I gruppi industriali del territorio bresciano hanno risposto alla crisi focalizzandosi sul miglioramento dei livelli di liquidità (quasi la metà delle aziende ha differito i piani di investimento e agito sul circolante) e sulla ridefinizione della struttura di indebitamento in ottica di sostenibilità di medio-lungo termine (2 aziende su 3 ha fatto ricorso alla finanza garantita); l’iniziale approccio reattivo alla pandemia si è rapidamente trasformato in un’occasione, per la maggior parte delle aziende, per ripensare ai propri modelli operativi per migliorare la competitività di lungo periodo (oltre il 60% ha lanciato negli ultimi 12 mesi iniziative di digitalizzazione, RPA e innovazione di prodotto).
  • L’M&A ha continuato a rappresentare un importante strumento di creazione di valore per i Gruppi bresciani; se nei primi mesi della pandemia il razionale delle operazioni è stato principalmente la messa in sicurezza della supply chain (1 azienda su 10 ha concluso acquisizioni negli ultimi 12 mesi), per il prossimo futuro la natura delle operazioni sarà invece maggiormente indirizzata all’internazionalizzazione ed al consolidamento (1 azienda su 3 dichiara di volere fare acquisizioni nei prossimi 12 mesi).

“Nonostante le inevitabili ricadute della pandemia da Covid-19, il sistema imprenditoriale bresciano si è mostrato capace di reggere la crisi, grazie anche alla sua capacità di rafforzare, nell’ultimo decennio, la dotazione patrimoniale e di continuare a crescere in termini di export – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Da questo punto di vista, è interessante sottolineare le differenze con la Grande Recessione del 2008/09, che aveva segnato flessioni dei ricavi superiori addirittura al 30%. Oggi ci troviamo di fronte a un contesto rinnovato e a una nuova, grande opportunità, dettata dall’aumento della liquidità a disposizione: serve investire nel modo giusto questi fondi, su temi centrali quali l’innovazione digitale, il capitale umano e la sostenibilità. Tre cardini che rappresentano anche il cuore del nostro programma di presidenza per il quadriennio sino al 2025, e che dovranno affiancarsi, necessariamente, alla capacità di intercettare ulteriori fondi grazie al PNRR.”

“Quello che tutti abbiamo capito da questi mesi di pandemia è che i consumi e i mercati di sbocco possono cambiare in maniera molto repentina – aggiunge Antonio Solinas, Amministratore Delegato di Deloitte Financial Advisory –. Il Sistema Brescia, forte di un altissimo merito creditizio e di una significativa liquidità accumulata in questo difficile periodo, può sicuramente essere protagonista nel cambio di passo necessario ad affrontare le sfide post-pandemia. Occorre quindi sforzarsi per guardare al lungo termine con piani ambiziosi e, perché no, con un ripensamento del business-model che in alcuni ambiti sembra già in corso, anche con l’obiettivo di sfruttare al meglio e in maniera propositiva le opportunità che arriveranno dal PNRR.”

Confindustria Brescia, Massimiliano Pasini è il nuovo coordinatore di zona

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Massimiliano Pasini (Fleming Tecna Srl) è il nuovo coordinatore della zona Brescia di Confindustria Brescia per il quadriennio 2021-2025: l’elezione è avvenuta durante l’assemblea tenuta lo scorso giovedì.

Insieme a Pasini, sono stati eletti anche i due vice coordinatori di zona – si tratta di Marco Baresi (Turboden Spa) e Giovanni Cherubini (Colorificio Bresciano 1909 Srl) – e i delegati: Mauro Barensfeld (Barnem Tecnologie Plastiche Srl), Roberto    De Miranda (O.R.I. Martin Acciaieria e Ferriera di Brescia Spa), Luigi Grazioli (Fab Spa), Paolo La Torre (Financial Consulting Lab Srl), Matteo Linotto (Neosperience Lab Srl), Alberto Lorandi (Lorandi Silos Srl), Carlo Mangiarini (Air Sea Service Srl), Marcello Marcolini (AON Spa Insurance & Reinsurance Brokers), Giovanni Renzi Brivio (Project Group Srl), Marta Rossini (Malu Srl), Luca Schiavone (Schiavone Srl) e Alessandro Vistali (Regesta Srl).

Ad essi si aggiunge, in qualità di invitato permanente, Stefano Capoferri (Gulliver Srl).

Confindustria Brescia: Grazioli nuovo vice dei Giovani

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Carlo Grazioli (Gruppo Grazioli) è il nuovo Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia con delega a Start up e nuova impresa.

Grazioli, già referente del Club delle Start up di Confindustria Brescia (nato a maggio con l’obiettivo di fare sistema tra il mondo industriale e le start-up) entra a far parte della squadra di presidenza dei Giovani Imprenditori per il triennio 2020-2023, già composta da Anna Tripoli (N.T.M. Spa), Presidente, Andrea Astori (Luxor Spa), Vice Presidente delegato allo Sviluppo Associativo, Anna Fidanza (Condor Trade Srl), Vice Presidente delegata alla Comunicazione Istituzionale, Umberto Frigerio (Fonderia di Torbole Srl), Vice Presidente delegato alla Diffusione della Cultura d’Impresa e Francesco Veneziani (Conveco Srl), Vice Presidente delegato all’Istruzione e Capitale Umano.

“I progetti che hanno preso forma in questo primo anno di mandato sono tutti incentrati a mettere i giovani al centro, dalla formazione alla nuova impresa – spiega Anna Tripoli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Con particolare riferimento alle start up, a fronte della costituzione dell’apposito Club e della riedizione del Master Isup, abbiamo deciso di arricchire la squadra di presidenza con una delega dedicata a questo importante tema. L’obiettivo dei Giovani Imprenditori è di essere un punto di riferimento sul territorio per chi è determinato a fare nuova impresa ed essere un unico sistema con i tanti attori della nostra provincia che possono costituire un valido aiuto nell’avvio e nella crescita delle start up, quali CSMT, Università e ovviamente Confindustria Brescia”.

“Sono molto felice di lavorare in un ambiente stimolante come la nuova imprenditoria – il commento di Carlo Grazioli –. Proseguirò nell’impegno di fornire supporto alle Start up innovative e favorire iniziative di partecipazione, sviluppo, open innovation con il tessuto industriale del nostro territorio.”

Confindustria, al via il nuovo biennio ITS in automazione e sistemi meccatronici industriali

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Si è tenuto ieri pomeriggio – nella sede dell’azienda RBM di Nave – l’evento di avvio del nuovo biennio ITS in automazione e sistemi meccatronici industriali.

All’appuntamento – insieme ai 28 studenti iscritti al primo anno – sono intervenuti Elisa Torchiani, Vicepresidente area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia, Luciano Cropelli, Coordinatore della Zona Valtrompia Lumezzane Confindustria Brescia, Laura Galliera, Responsabile area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia, Raffaele Crippa, Direttore ITS Lombardia Meccatronica, Giovanni Fusco, Docente e coordinatore del corso, e Nicoletta Zanardi, Docente e tutor studenti.

“L’abbiamo più volte ribadito, come Confindustria Brescia: serve tornare a puntare sull’occupazione di qualità, investendo sul capitale umano e colmando il divario tra domanda e offerta – commenta Elisa Torchiani, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega al Capitale Umano –. Gli ITS, sotto questo punto di vista, rappresentano l’esempio ideale di come la formazione possa impattare in modo decisivo sull’occupazione del nostro territorio. Non è un caso che molte delle figure più ricercate dalle aziende siano legate al mondo IT o alle discipline STEAM, in cui l’Italia e Brescia appaiono in ritardo rispetto ai principali territori di riferimento europeo, come certificato anche dalla recente ricerca Brescia Regeneration. Il riallineamento tra le parti passa, inevitabilmente, da una nuova concezione coordinata della formazione tecnica e scientifica.”

Durante l’inaugurazione del corso, si è tenuta anche una visita aziendale, con la partecipazione di Cristiana Bossini (titolare RBM), durante la quale è stato visitato anche l’I-Box, l’innovativo laboratorio prove attrezzato con tutte le più moderne tecnologie, di cui potranno usufruire gli studenti iscritti al corso.

Tutte le informazioni su attività e opportunità offerte dagli ITS sono disponibili sul sito sistemaitsbrescia.it.

Confindustria Lombardia, Bonometti lascia il posto a Buzzella

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Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia ha eletto con consenso unanime Francesco Buzzella Presidente per il quadriennio 2021-25. Buzzella nel corso delle consultazioni dei componenti del Consiglio, svolte dalla Commissione di designazione (composta dagli ultimi tre Past President di Confindustria Lombardia), era stato individuato come candidato unico.

Nato nel 1968 a Crema, Francesco Buzzella, laureato in Economia presso l’ìUniversità Bocconi, amministratore di Coim e Presidente di Green Oleo, aziende chimiche con un fatturato superiore ad un miliardo di euro e con 1250 dipendenti, operanti nella chimica dei poliuretani e nella chimica verde da fonti rinnovabili’. Presidente dell’Associazione Industriali della Provincia di Cremona dal 2017 al giugno 2021, Buzzella dal 2014 è membro della giunta di Federchimica e dal Luglio 2017 membro del Consiglio di Presidenza di Federchimica.

“Ringrazio i colleghi del Consiglio di Presidenza per la fiducia riposta nella mia persona – ha dichiarato Francesco Buzzella –. Rappresentare tutta l’industria lombarda, in una fase storica così decisiva per il futuro economico e sociale della nostra regione e dell’Italia, è un grandissimo onore e una forte responsabilità. Per affrontare le sfide e i cambiamenti che ci attendono le peculiarità che contraddistinguono la nostra industria – laboriosità, qualità, capitale umano, collaborazione pubblico-privato, fiducia nei giovani – devono continuare ad essere il nostro punto di forza. Queste sono caratteristiche che hanno fatto grande l’industria lombarda e che continueranno a guidarci negli anni a venire, anni che vorrei fossero all’insegna del più puro orgoglio lombardo” ha concluso il neo eletto presidente di Confindustria Lombardia Buzzella

Al termine del Consiglio di Presidenza elettivo si è svolto, presso l’ADI Museum a Milano, l’evento di presentazione pubblica del nuovo Presidente di Confindustria Lombardia alla presenza della stampa e dei principali stakeholders degli industriali lombardi. All’incontro sono intervenuti il Presidente uscente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, destinatario di un caloroso ringraziamento da parte dei colleghi imprenditori per l’ottimo lavoro svolto in questi quattro anni di presidenza, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

L’incontro è stato anche l’occasione per annunciare agli attori sociali ed economici lombardi la nomina del nuovo Segretario Generale di Confindustria Lombardia, il Dott. Dario Voltattorni, entrato in carica il 1° luglio 2021.

Brescia, nel 2° trimestre 2021 export per la prima volta sopra i 5 miliardi

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Nel 2° trimestre 2021, le esportazioni bresciane, pari a 5.003 milioni di euro, superano per la prima volta la soglia dei 5 miliardi di export: si tratta del miglior trimestre in termini monetari di tutta la serie storica, con un rialzo del 14,9% anche rispetto allo stesso intervallo 2019, nel periodo pre-Covid. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, le esportazioni aumentano invece del 62,6% (tendenziale): la variazione così elevata è dovuta al confronto con i livelli eccezionalmente bassi del secondo trimestre 2020.

Le importazioni, pari a 2.960 milioni di euro tra aprile e giugno 2021, crescono del 66,8% su base tendenziale, la crescita più intensa di tutta la serie storica.

Nei primi sei mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, la dinamica positiva delle esportazioni bresciane (+34,7%) è superiore a quella rilevata in Lombardia (+22,6%) e in Italia (+24,2%).

Il saldo commerciale si attesta a 3.927 milioni di euro, in aumento del 28,4% rispetto a quello del primo semestre 2020 (3.059 milioni di euro). Il dato complessivo delle esportazioni del primo semestre 2021 (9.308 milioni) è il più alto di sempre. Nello stesso periodo, le importazioni totali ammontano a 5.382 milioni di euro, rappresentando anche in questo caso il record della serie storica.

A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

“I dati relativi alle esportazioni bresciane nel periodo tra aprile e giugno confermano che il territorio bresciano è sulla strada giusta per una ripresa piena – commenta Mario Gnutti, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –. Se da un lato il confronto con il 2° trimestre 2020, ovvero il picco della pandemia, lasciava prevedere un forte rialzo su base annua, dall’altro risulta particolarmente interessante la crescita anche sul 2019: una testimonianza di come l’approccio di vicinanza al cliente e gli standard elevati di qualità siano due elementi vincenti del sistema imprenditoriale bresciano nel mondo.”

La dinamica del secondo trimestre risente positivamente della ripresa del commercio mondiale che, nel periodo aprile-giugno 2021, ha registrato un balzo del 21,5% (tendenziale), recuperando interamente i livelli pre-Covid. Le prospettive per i prossimi mesi risultano condizionate dal rischio di aumento dei contagi dovuti alla variante Delta e dalle prospettive di reintroduzione di ulteriori limitazioni. Un possibile rallentamento potrà derivare, inoltre, dagli effetti della scarsità di materie prime e di componenti sul corretto funzionamento delle catene globali di fornitura. Il rischio è quello di strozzature nell’offerta, in particolare in alcuni settori (automotive, elettronica, macchinari). Da ultimo, il ripiegamento negli ultimi mesi dell’attività produttiva in Germania, nostro principale partner commerciale, potrà influire negativamente sulle esportazioni bresciane.

I forti rialzi dei prezzi delle principali materie prime industriali, in alcuni casi arrivati ai massimi storici, ha favorito il rigonfiamento dei valori monetari dei beni scambiati. Qualche svantaggio nelle esportazioni extra UE è derivato dall’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (+9,5% tendenziale).

Nel primo semestre 2021, tra i settori, su base annua, i più dinamici risultano: metalli di base e prodotti in metallo (+50,4%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+59,3%), apparecchi elettrici (+38,3%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+37,0%), mezzi di trasporto (+30,5%), sostanze e prodotti chimici (+25,2%).

Tra i mercati di sbocco, la crescita delle esportazioni è generalizzata: in particolare, verso Germania (+32,5%), Francia (+36,5%), Spagna (+45,1%), Regno Unito (+31,8%), Stati Uniti (+34,5%), Cina (+55,0%), India (+34,5%), Turchia (+50,3%), Russia (+25,5%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dell’America centro meridionale (+49,5%), dell’Unione Europea post Brexit (+37,7%) e dell’Africa (+37,4%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in crescita quelle di metalli di base e prodotti in metallo (+55,2%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+50,1%), mezzi di trasporto (+38,3%), sostanze e prodotti chimici (+35,6%), macchinari e apparecchi (+31,3%), apparecchi elettrici (+30,7%).

Aumentano le importazioni da: Germania (+46,9%), Francia (+46,6%), Spagna (+59,7%), India (+99,8%) e Turchia (+69,5%).  Diminuiscono da: Regno Unito (-12,4%), Russia (-2,3%) e Brasile (-15,6%).

Lavoro in somministrazione, nel secondo trimestre 2021 cresce la domanda a Brescia

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Donne e lavoro, foto generica da Pixabay

Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, nel 2° trimestre 2021 la domanda di lavoratori in somministrazione in provincia di Brescia mostra un deciso e inedito incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al +106% (tendenziale). L’entità dell’aumento è legata al confronto con l’analogo intervallo del 2020, ovvero con la fase più acuta della crisi economica scoppiata in concomitanza con la pandemia, quando molte attività produttive e commerciali operavano a regime ridotto, se non addirittura chiuse.

A evidenziarlo è il tradizionale Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il Lavoro, riferito al 2° trimestre 2020.

Il confronto con la “normalità pre-Covid”, identificata nel 2° trimestre del 2019, registra una contrazione delle richieste nell’ordine del 13%, stando a indicare che quanto perduto durante l’emergenza del 2020 è stato solo parzialmente recuperato. Per quanto riguarda i macro gruppi professionali analizzati nell’Osservatorio, il confronto con il 2° trimestre 2019 offre una prospettiva particolarmente diversificata, con i profili tecnici in forte sviluppo (+67%), seguiti a distanza dal personale non qualificato (+10%) e dai conduttori d’impianti (+6%). Variazioni negative riguardano invece gli impiegati esecutivi (-14%), gli operai specializzati (-37%) e, in particolare, gli addetti al commercio (-65%), che si conferma come la categoria più penalizzata dalla pandemia.

Dal punto di vista della composizione della domanda, si evidenzia la prevalenza di conduttori d’impianti (39,6%), seguiti dal personale non qualificato (23,5%), dagli operai specializzati (11,7%) e dagli addetti al commercio (9,0%). Più contenuta è la domanda di tecnici (8,9%) e impiegati esecutivi (7,3%).

Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, non si segnalano tensioni particolari, a eccezione, in particolare, di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico, tecnici informatici), agli impiegati esecutivi (addetti logistica e impiegati contabili), agli addetti al commercio (addetti fast food e addetti assistenza pazienti) e agli operai specializzati (fonditori, saldatori, montatori, manutentori, fabbri).

Chiusura Timken, anche Aib si attiva per i lavoratori

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A seguito della conferma definitiva della decisione della Timken di chiudere lo stabilimento di Villa Carcina (BS), convalidata anche nei recenti incontri istituzionali, Confindustria Brescia ha deciso di dare il via ad un progetto per la ricerca di soluzioni per tutelare i dipendenti dello stabilimento e l’economia del territorio.

Confindustria Brescia si è mossa da subito, già dal primo annuncio da parte della Timken, per cercare una soluzione alla crisi attraverso incontri tra l’azienda, le parti sociali e le istituzioni. La conferma da parte della multinazionale di chiusura dell’impianto produttivo ha resa necessaria una differente strategia, che si sviluppa su due direttrici che agiscano contestualmente: il ricollocamento dei lavoratori in altre realtà industriali del territorio e la ricerca di un possibile acquirente del sito produttivo.

L’obiettivo primario dell’iniziativa è la salvaguardia del posto di lavoro dei 106 dipendenti della Timken, che potrà avvenire attraverso un ricollocamento dei dipendenti in altre aziende del territorio. Si tratta infatti, per la maggior parte, di lavoratori altamente qualificati nell’ambito della meccanica, una delle specializzazioni più richieste oggi nel territorio bresciano. Per questo motivo, già diverse aziende hanno manifestato la disponibilità a valutare la possibilità di un inserimento di una parte di questi lavoratori. Questa soluzione dovrà necessariamente essere affiancata da una politica attiva di formazione e adeguamento.

Parallelamente, si cercherà un possibile acquirente del sito produttivo, interessato a riconversione dello stesso. Lo stabilimento occupa una superficie coperta di circa 17mila metri quadri su 65mila metri complessivi in un’area ad alta capacità industriale e produttiva come la Val Trompia e in tal senso può rappresentare una reale opportunità per un eventuale nuovo utilizzo industriale.

In merito a questa iniziativa, il Presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, ha dichiarato: “Il lavoro è il nostro centro di attenzione. L’obiettivo è assicurare un futuro professionale a questi lavoratori e una nuova vita a questo sito produttivo. In tal senso, Confindustria Brescia vuole essere una piattaforma di raccordo per trovare soluzioni e dobbiamo fare sistema per essere vicini al territorio nella gestione delle crisi.

Ci aspettiamo che Regione Lombardia, visti anche i progetti di finanziamento di piani di formazione utili al ricollocamento dei lavoratori recentemente varati, possa assumere un ruolo centrale in questa vicenda, favorendo un Protocollo d’intesa tra le parti coinvolte.

Il tessuto economico della Val Trompia, e più in generale di Brescia, è solido e dinamico, ci troviamo di fronte ad una crisi aziendale frutto solo della decisione di un grande gruppo internazionale, per questo motivo sono comunque fiducioso in una soluzione positiva della vicenda.”

Bonometti (Confindustria): produzione manifatturiera tornata ai livelli pre-crisi

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“L’analisi relativa al II trimestre dell’industria manifatturiera di Unioncamere, Regione e Confindustria Lombardia conferma i segnali arrivati da tutti i territori negli ultimi mesi con ritmi di produzione industriale senza precedenti grazie a un vero e proprio boom di ordini. Oggi alla luce dei dati presentati possiamo ufficialmente dire che la produzione industriale della Lombardia è tornata oltre i livelli pre-crisi sanitaria”. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti.

Rispetto allo stesso periodo del 2020 tutte le province e settori industriali recuperano grazie a performance molto positive, con picchi di produttività che superano il +60% (pelli e calzature). Nonostante ciò, alcuni settori sono ancora lontani dai livelli pre-covid e questo dovrebbe indurre interventi mirati a sostegno dei settori più in difficoltà e soprattutto a sostegno di una competitività strutturale necessaria per vincere sui mercati globali.

Il dato positivo sull’occupazione (+0,5%) indica una ulteriore riduzione del ricorso alla CIG con una tendenza alla creazione di nuova occupazione nei prossimi mesi. Questa situazione rende ancor più urgenti misure a favore dell’occupabilità dei lavoratori in direzione delle esigenze delle imprese che in questo momento, ad eccezione di alcuni sporadici e spiacevoli casi sui quali il sistema Confindustria Lombardia si è già attivato per assorbire la manodopera, hanno difficoltà a reperire.

L’export dell’industria lombarda – continua l’imprenditore bresciano – traina la ripresa della nostra Regione, grazie alla caparbietà e alla determinazione degli imprenditori presenti nei mercati esteri che, anche in un periodo di difficoltà e incertezza, hanno saputo resistere e ripartire con ancor più decisione. Altri segnali dello stato di salute dell’industria lombarda sono la diminuzione del livello di indebitamento delle imprese e la crescita degli investimenti.

L’industria manifatturiera ha consentito all’Italia di restare in piedi durante la crisi sanitaria e adesso sta continuando a fare la propria parte trainando la ripresa. L’auspicio di Confindustria Lombardia è che la ripresa non venga compromessa da fattori esterni al mondo dell’industria, in particolare da nuove restrizioni a livello nazionale e internazionale, instabilità politica e soprattutto rincari dei prezzi delle materie prime“.

“Preoccupazioni – conclude Bonometti riferendosi a un settore che ben conosce – in modo particolare per il settore automotive, in seguito alla proposta UE sulle emissioni di CO2, che impatterà fortemente sulla filiera italiana. All’Europa chiediamo una politica industriale per l’auto, necessaria per difendere la competitività del nostro continente nei confronti dei principali competitor, USA e Cina”.

Confindustria, patto con i Comuni per lo sviluppo del territorio

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È stato siglato nella giornata di ieri (lunedì 26 luglio) – all’interno della Sala Stampa Beretta di Confindustria Brescia –, un Accordo Quadro tra Confindustria Brescia, Comune di Brescia, Associazione Comuni Bresciani e 6 comuni dell’hinterland bresciano, che avrà durata sino al 31 dicembre 2023.

L’Accordo Quadro è il prodotto di una serie di incontri sul territorio, tra i rappresentanti del Comitato delle Zone di Confindustria Brescia, i Sindaci dei Comuni delle Zone e i vertici di Confindustria Brescia, con l’obiettivo di poter avviare un dialogo costante con le Amministrazioni locali per confrontarsi e condividere insieme azioni, strategie e iniziative per dare linfa al sistema economico locale. Lo scopo principale del documento è quello di lavorare insieme per lo sviluppo strategico del territorio a livello sovracomunale.

L’accordo è stato firmato da Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia), Marco Baresi (coordinatore di zona Brescia Confindustria Brescia), Emilio Del Bono (sindaco di Brescia), Gabriele Zanni (presidente ACB), Giacomo Marniga (sindaco di Borgosatollo), Gianbattista Quecchia (sindaco di Botticino), Marco Marini (sindaco di Cellatica), Antonio Trebeschi (sindaco di Collebeato), Roberto Groppelli (sindaco di Roncadelle) e Marco Ferretti (sindaco di San Zeno Naviglio).

La collaborazione tra il sistema imprenditoriale e le amministrazioni del territorio ha inoltre le finalità di un’azione condivisa nella pianificazione urbanistica, di favorire la promozione e gestione integrata dei servizi pubblici, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione, la promozione dello sviluppo economico, sociale e formativo delle nuove generazioni, ma anche uno sviluppo sostenibile che tenga conto delle criticità ambientali esistenti e che individui ogni forma di innovazione e riconversione che possa contribuire a migliorare l’impatto ambientale dei cicli produttivi e valorizzi ogni forma di economia circolare.

Nel dettaglio, inoltre, tutte le parti coinvolte nell’Accordo Quadro si impegnano a:

·        attivare un dialogo diretto e continuo in fase di programmazione e ridefinizione della pianificazione territoriale (PTCP, PGT), in modo da individuare linee guida condivise per la progettazione di interventi e servizi comuni, utili allo sviluppo del benessere dei cittadini del territorio;

·        identificare progetti e azioni da realizzare nel breve, medio e lungo periodo, attraverso anche forme di partenariato pubblico – privato, in particolare sul tema dello sviluppo e pianificazione del territorio, rigenerazione urbana, infrastrutture, scuola e formazione;

·        realizzare un censimento delle aree industriali dismesse o degradate, in modo da individuare insieme soluzioni o interventi finalizzati a una efficace e concreta riconversione che corrisponda alle reali esigenze delle parti coinvolte o di possibili investitori, in modo da favorire la sostenibilità e l’attrattività del territorio (rigenerazione urbana);

·        contribuire a identificare le opere pubbliche prioritarie, sia per area che per singolo Comune, per definire azioni congiunte funzionali ad un’accelerazione dei tempi di progettazione, approvazione e cantierizzazione;

·        promuovere congiuntamente percorsi conoscitivi del mondo delle imprese per favorire momenti di informazione orientativa, alternanza, borse di studio;

·        individuare gli strumenti e le informazioni utili alla semplificazione amministrativa e alla sburocratizzazione;

·        condividere progetti di crescita del territorio al fine di promuoverne il coordinamento: partecipazione al Progetto “Brescia – Città della Cultura 2023”.

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