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Confindustria Giovani: nuovo presidente e nuova squadra, ecco i nomi

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Francesco Veneziani è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia: l’elezione è avvenuta ieri pomeriggio durante l’annuale assemblea tenuta all’Auditorium Santa Giulia di Brescia. Lo riporta Brescia news.

L’imprenditore della Conveco srl, classe 1990 e già vice presidente dei Giovani Imprenditori nell’ultimo triennio, con delega all’Istruzione e Capitale Umano, succede nel ruolo alla presidente uscente Anna Tripoli. Il mandato diventerà ora quadriennale, e durerà sino al 2027, a seguito di una modifica del regolamento approvata a livello nazionale da Confindustria e recepita anche dai Giovani Imprenditori della territoriale bresciana, dopo la votazione tenuta nell’Assemblea.

Sono stati inoltre indicati i nomi dei 5 vice presidenti, che verranno proposti al primo consiglio direttivo per la nomina ufficiale: Elisa Becchetti (Becchetti Angelo BAL srl) con delega alla Comunicazione Istituzionale, Michele Freddi (Lafre srl) allo Sviluppo Associativo, Giulia Gandolfi (BAI-Brescia Antincendi International s.rl.) all’Education e Capitale umano, Carlo Grazioli (Gruppo Grazioli spa) a Start Up e Nuova Impresa, e Stella Tedoldi (Ingest srl) allo Sviluppo della Transizione Digitale

Completano la squadra i consiglieri eletti: Lucrezia Bertoli (Abert s.p.a.), Mario Quirino Bonomi (Rubinetterie Bresciane Bonomi spa), Stefano Capoferri (Gulliver srl), Giovanni Cherubini (Colorificio Bresciano 1909 srl), Alessandro Civetta (Protech srl), Carolina De Miranda (O.R.I. Martin Acciaieria e ferriera di Brescia spa), Giulia Franceschetti Masini (Marfran srl), Stefano Lancini (Smeup), Andrea Moretti (Palazzoli spa), Giovanni Pedrini (Cromodora Wheels spa), Gemma Prandelli (Prandelli Santo), Marta Rossini (Malu srl), Marco Taiarol (A&B Torneria Automatica srl), Kevin Tanfoglio (Vetreria 2M srl), e Paola Zani (Konfit Italia srl). Come invitata permanente figura anche Erika Busi (Busi Group).

Nel corso dell’assemblea dei Giovani Imprenditori – intitolata “Sogni e futuro. Le sfide per l’impresa di domani” – sono intervenuti, oltre a Francesco Veneziani e Anna Tripoli, anche Maria Anghileri (vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria), Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia) e Federico Righi (imprenditore dell’aziende Out Of).

Nel corso dei lavori è stato consegnato a mons. Giambattista Francesconi, parroco della chiesa dei Santi Nazaro e Celso, l’assegno con il ricavato dell’asta della mostra “Dalla Fabbrica all’Arte” (pari a 130mila euro), promossa dai Giovani Imprenditori al Museo Diocesano e curata dal critico Davide Dotti, con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro dell’“Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco e Nicola” del Moretto, conservata proprio nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in corso Matteotti.

Sono stati inoltre premiati – da Carlo Grazioli (vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria Brescia), Cinzia Pollio (direttrice Fondazione AIB) e Savino Noviello (Responsabile Personale e Assistenza Rete Direzione Regionale Lombardia Sud Intesa Sanpaolo) – i partecipanti all’ottava edizione del Master ISUP. L’iniziativa dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, progettata e realizzata in collaborazione con ISFOR – Fondazione AIB e SMAE – School of Management and Advanced Education dell’Università degli Studi di Brescia, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, supporta la nascita e lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali, offrendo un percorso formativo basato sulle competenze di sviluppo e finanziamento imprenditoriale e sulle competenze trasversali.

“Voglio innanzitutto ringraziare Anna Tripoli, che ha guidato il gruppo nell’ultimo triennio e con cui ho avuto il piacere di lavorare, in qualità di vice presidente con delega all’Istruzione e Capitale Umano – ha spiegato nella sua relazione Francesco Veneziani, neoeletto presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Come giovane imprenditore sogno un futuro in cui la cultura di impresa sia al centro, in cui in ogni azienda ci sia il giusto equilibrio tra digitale e risorse umane, un’impresa sostenibile e socialmente attiva, leader dei mercati internazionali e presente sul territorio: sarà questo lo spirito che animerà il nostro lavoro nei prossimi anni. Allo stesso tempo, serve però la consapevolezza che il concetto stesso di impresa sta cambiando ed evolvendo e che noi Giovani Imprenditori dobbiamo essere promotori di questi cambiamenti. Per questo motivo abbiamo costruito il programma su cinque punti cardine, ognuno dei quali con una dedica specifica per i vice presidenti: comunicazione, sviluppo del gruppo, scuola e impresa, nuova impresa e digitale.”

Il 10 novembre l’Assemblea Generale congiunta di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia

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Si terrà il prossimo venerdì 10 novembre alle ore 16.30 – alla Vavassori Tennis Academy di Palazzolo sull’Oglio (via Kennedy) – l’Assemblea Generale 2023 di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia, organizzata eccezionalmente in modo congiunto dalle due territoriali, in occasione dell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

L’evento – intitolato Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura d’impresa “La piattaforma manifatturiera d’Europa” – vedrà la partecipazione di importanti esponenti del mondo istituzionale, politico ed economico locale e nazionale, tra cui: Gianmarco Cossandi, sindaco di Palazzolo Sull’Oglio, Laura Castelletti, sindaca di Brescia, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Giovanna Ricuperati, presidente Confindustria Bergamo, Franco Gussalli Beretta, presidente Confindustria Brescia, Franco Mosconi, professore associato di Economia Industriale Università degli Studi di Parma, Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e Carlo Bonomi, presidente Confindustria.

Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia sono realtà capaci, a livello aggregato, di riunire più di 2.500 imprese, con un numero complessivo di dipendenti pari a 150.000, espressione di due territori che rappresentano il cuore produttivo d’Italia e d’Europa, con un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Italia (3,7%) e un valore aggiunto pari al 29% di quello lombardo; la piattaforma manifatturiera di Bergamo e Brescia si conferma inoltre particolarmente aperta al mondo: il suo rapporto tra valore dell’export e valore aggiunto totale si attesta alla cifra del 48,7% (la Lombardia nel suo insieme, prima regione esportatrice del Paese, si colloca al 39,6% mentre l’Italia al 33,9%).

“Con l’occasione della Capitale della Cultura – commenta Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo – abbiamo progettato e lanciato diverse iniziative, tanto a Bergamo quanto a Brescia, all’interno di un percorso in cui si inserisce a pieno titolo l’Assemblea congiunta. C’è una lunga tradizione di cultura industriale da valorizzare e c’è molto potenziale per il futuro: parliamo di cross-fertilization, di attrattività, di sviluppo della conoscenza, di ricerca e sviluppo per le tante filiere sostenibili ad alto valore aggiunto. I numeri definiscono molto chiaramente un ecosistema tra i più interessanti d’Europa, grazie alla struttura manifatturiera multi-specializzata, operante su più filiere con lavorazioni a medio-alto contenuto tecnologico e con una spiccata propensione all’export”. 

“I numeri delle nostre province rappresentano in modo sintetico quello che Bergamo e Brescia costituiscono per l’Italia, ma anche per l’Europa – aggiunge Franco Gussalli Beretta, presidente Confindustria Brescia –: sotto questo punto di vista, siamo convinti che la scelta di organizzare l’Assemblea Generale in modo congiunto possa rappresentare un ulteriore stimolo di riflessione e di crescita comune, a maggior ragione nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Le nostre province rappresentano infatti una piattaforma industriale rilevante, con distretti integrati che attraversano entrambi i territori: dall’automotive alla gomma-plastica, sino alla siderurgia. L’Assemblea congiunta diventa quindi l’occasione per dare valore e consapevolezza rispetto a tutto ciò che la cultura d’impresa e del lavoro rappresenta, in meno di 100 km di autostrada.”

L’Assemblea è aperta a tutti, con iscrizione obbligatoria sul sito di Confindustria Bergamo o sul sito di Confindustria Brescia. L’inizio dell’accredito è previsto a partire dalle ore 15.30, con welcome coffee. Al termine dell’evento si terrà un aperitivo per gli ospiti.

Brescia, nel 3° trimestre 2023 la produzione industriale si conferma in flessione

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Tra luglio e settembre l’attività produttiva del settore manifatturiero bresciano ha registrato una nuova contrazione, che segue quella sperimentata tra aprile e giugno. La variazione rispetto al trimestre precedente è infatti pari a -5,0% (congiunturale), mentre l’evoluzione nei confronti dello stesso periodo del 2022 (tendenziale) si attesta a -0,3%, un valore di fatto invariato nei confronti di quanto rilevato nei tre mesi prima (-0,4%).

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 3° trimestre 2023, realizzata su un panel di imprese manifatturiere associate e riportata da Brescia news, il giornale di Brescia e provincia online.

La dinamica negativa è giustificata non solo dalla consueta chiusura della maggior parte degli stabilimenti nei mesi estivi, ma anche dall’inasprimento delle condizioni operative delle imprese, su cui pesano, in particolare, la prosecuzione della fase di debolezza del contesto macroeconomico generale, che si riverbera, fra l’altro, in una nuova rarefazione della domanda. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2023, è pari a -0,6%.

“La performance negativa performance registrata dal settore manifatturiero bresciano nel trimestre estivo sconta alcuni fattori di freno, molti dei quali già evidenziati nella precedente rilevazione – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –; tra essi spiccano il generalizzato rallentamento dell’attività produttiva a livello mondiale, con l’indice PMI globale che a settembre si è attestato per il tredicesimo mese consecutivo sotto la soglia che delimita la crescita dalla contrazione, la sempre più debole dinamica della Germania, nostro principale partner commerciale, e la flessione del commercio internazionale, in contrazione dell’1,9% nei primi otto mesi del 2023 sullo stesso periodo dell’anno scorso. A ciò si aggiunge la prosecuzione della fase restrittiva del credito alle imprese, che determina, tra l’altro, l’innalzamento dei tassi applicati al settore produttivo e la contrazione dell’ammontare dei prestiti a disposizione dello stesso. Segnaliamo infine la rinnovata volatilità dal costo degli input energetici, con le quotazioni del gas naturale in forte crescita, anche se su livelli non paragonabili a quelli rilevati l’anno scorso. Siamo quindi di fronte a un contesto non semplice, per cui auspichiamo un rinnovato sostegno anche da parte governativa, alla luce dell’ultima Manovra, che recepisce alcune nostre richieste quali il mantenimento del taglio del cuneo fiscale, ma si è mostrata meno incisiva sul lato degli investimenti strutturali. In tale contesto, registriamo invece un andamento positivo di alcuni mercati oltreoceano, in particolare di quello statunitense, che continua a registrate buoni numeri nonostante il rialzo dei tassi e l’inflazione, grazie all’importante pacchetto di incentivi per le imprese lanciato dal governo: una via che seguiamo con interesse e che conferma come solo una marcata attenzione per il sistema produttivo – a livello strutturale – possa garantire un futuro di crescita alle nostre aziende.”

Nel periodo considerato, solamente il 14% degli operatori intervistati ha inoltre dichiarato una crescita dell’attività rispetto al trimestre precedente, a fronte del 30% che si è espresso per il mantenimento dei volumi prodotti e del 56% che invece ha segnalato una flessione degli stessi.

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classe dimensionale mostra generalizzate flessioni: -3,3% per le imprese micro, -4,4% per le piccole, -5,4% per le medie e -9,5% per le grandi.

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva ha evidenziato generalizzate contrazioni. Consuntivi positivi provengono dalle realtà dell’alimentare (+3,1%). I comparti legno e minerali metalliferi (-1,9%), chimico, gomma e plastica (-3,8%), meccanica (-5,4%), sistema moda (-7,8%) e metallurgia (-7,9%) si caratterizzano invece per delle flessioni dell’output, anche di rilevante intensità.

§  Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è pari al 75%, in calo del 5% rispetto alla rilevazione precedente, e inferiore del 3% nei confronti di quanto misurato nel terzo trimestre del 2022 (78%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 13% delle imprese, rimaste invariate per il 32% e diminuite per il 55%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 10% degli operatori, calate per il 56% e rimaste stabili per il 34%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 14%, diminuite per il 46% e rimaste invariate per il 40% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 34% delle imprese, con una flessione media dello 0,7%; si tratta della seconda variazione negativa dal primo trimestre 2020 (dopo quella riscontrata nel periodo precedente), un ulteriore elemento a riprova della fase di raffreddamento dell’economia globale. Sempre fra luglio e settembre, i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 21% degli operatori, per una contrazione media dello 0,4%. Tali evoluzioni certificherebbero quindi l’assestamento delle tensioni rilevate negli ultimi anni, sebbene non si intraveda una reale inversione di tendenza dei movimenti che hanno caratterizzato la ripresa post pandemica.  Va poi evidenziato che la perdita di marginalità cumulata a partire dal terzo trimestre 2020 è senza precedenti: +37% i prezzi di vendita, contro +128% dei costi di acquisto. 

§  La domanda insufficiente si conferma come il principale fattore che limita la produzione: ciò ha riguardato il 41% delle realtà intervistate, una quota in sensibile aumento rispetto all’anno scorso (26%), non lontana dal picco del 47% raggiunto nel periodo precedente. Si tratta di numeri che non si rilevavano dal 2020, da quando il sistema economico locale stava affrontando l’emergenza Covid-19. Il secondo elemento maggiormente segnalato dalle aziende riguarda la scarsità di manodopera (13%), mentre lo shortage di materie prime e semilavorati riguarda solamente il 2%. A riguardo va poi ricordato come il 41% delle aziende non denuncia alcun problema in particolare, e che (per il momento) non emergerebbero particolari problematiche relative alla stretta creditizia innescata negli scorsi mesi: ciò sarebbe in qualche modo (anche) giustificato dal consueto ritardo con cui le restrizioni adottate dal sistema bancario tendono a ripercuotersi sull’economia reale. 

§  Le previsioni per i prossimi mesi sono all’insegna dell’incertezza e riflettono i fattori di criticità prima evidenziati, oltre all’acuirsi delle tensioni geopolitiche sul versante mediorientale. Nel dettaglio, l’attività è prevista in aumento da 21 imprese su 100 e in calo dal 38%, a fronte della maggioranza relativa degli operatori (41%) che propenderebbe per il mantenimento degli attuali livelli produttivi. I settori con le prospettive più positive sarebbero alimentare e sistema moda. Le aziende dei comparti meccanica, legno e minerali non metalliferi, metallurgia, emergono, invece, come le più pessimistiche.

§  Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in crescita per il 15% delle aziende, stabili dal 44% e in calo dal 41%. Quelli da parte degli operatori comunitari, sono dichiarati in aumento dal 16% delle imprese, invariati per il 46% e in flessione per il 38%. Quelli in arrivo dai mercati extra UE sono in crescita per il 17%, stabili per il 47% e in contrazione per il 36%.

§  Il numero di giorni di produzione assicurata si attesta a 64; erano 77 nel periodo precedente e 76 nel terzo trimestre del 2022. Il valore complessivo cela una forte variabilità fra e nei settori considerati: tutto ciò indicherebbe un’elevata eterogeneità di “visione” da parte delle imprese intervistate, di fronte a una fase ciclica che si conferma essere nuovamente complessa e densa di incognite.

Manifatturiero, il 43% delle imprese bresciane ha migliorato la competitività sull’estero

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Nel 2022 la competitività sui mercati esteri delle imprese manifatturiere bresciane risulta in miglioramento rispetto a quanto da loro stesse indicato per il periodo pre-pandemico: nei confronti con il 2019, ben il 43% delle aziende industriali bresciane ha infatti ampliato i mercati e/o ha acquisito nuovi clienti e/o ha incrementato i volumi di vendita, a fronte dell’11% che ha invece dichiarato di avere perso (temporaneamente o definitivamente) quote di mercato.

A rilevarlo è l’approfondimento bresciano – realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia – dell’edizione 2023 dell’Indagine Internazionalizzazione, condotta dalle Associazioni Territoriali lombarde del Sistema Confindustria, coordinate da Confindustria Lombardia e presentata lo scorso 12 settembre in Regione Lombardia.

Lo studio ha visto la partecipazione di quasi 180 imprese manifatturiere bresciane (80% delle quali PMI), che complessivamente fatturano 9,4 miliardi di euro e occupano quasi 18 mila addetti.

La ricerca ha evidenziato come, tra le realtà del nostro territorio, le esportazioni dirette si confermino nettamente come la modalità più diffusa di presenza all’estero (94% delle aziende intervistate), mentre iniziative che prevedono filiali commerciali o negozi direttamente gestiti interessino il 12% delle imprese. Altre forme di internazionalizzazione, considerate come più strutturate, si caratterizzano per percentuali di diffusione ancora più basse.

Lo studio ha inoltre confermato la forte proiezione internazionale del made in Brescia: nel 2022 le vendite all’estero hanno interessato il 49,3% del fatturato complessivo, con punte del 63,7% tra le realtà di medie dimensioni. Ogni azienda è mediamente presente in 24 Paesi esteri, un valore che tende a crescere all’aumentare dalla dimensione degli operatori intervistati (ben 34 Paesi serviti fra le grandi imprese). Allo stesso tempo, emerge una tendenza delle aziende a concentrare geograficamente le proprie esportazioni: la quota di fatturato generato all’estero realizzata nel primo Paese di destinazione è infatti pari al 27%. In tale contesto, le micro imprese (col 32%) emergono come le realtà potenzialmente più esposte, in quanto un calo della domanda proveniente dal loro principale Paese estero cliente provocherebbe, a parità di altre condizioni, un maggiore impatto negativo sulle vendite complessive.

Come anche certificato dai dati periodicamente forniti dall’ISTAT, i mercati europei rimangono i principali Paesi di destinazione delle vendite bresciane: il 65% dei rispondenti ha dichiarato di esportare in Germania, il 54% in Francia e il 36% in Spagna. Alla base di tali destinazioni concorrono una serie di motivazioni di carattere culturale, economico e geografico. Per quanto riguarda i Paesi prospect, ossia quelli verso i quali le imprese sono maggiormente interessate a espandersi da qui al 2025, la stabilità geopolitica sembra guidare le strategie di internazionalizzazione per il prossimo futuro: ai primi cinque posti indicati dalle aziende del campione troviamo storici Paesi partner per la manifattura bresciana (come Stati Uniti, Germania e Francia) e due territori scarsamente presidiati (Australia e Canada), tutti accumunati dal fatto di appartenere chiaramente a un ben identificato “blocco geoeconomico”, a cui le posizioni italiane sono ben allineate. Sintomatico di questa tendenza è il notevole ridimensionamento dell’interesse da parte delle nostre imprese per Cina e Russia, rispettivamente al sesto e al ventesimo posto nelle indicazioni fornite dal campione. Nell’edizione 2021 dell’Indagine, Cina e Russia si posizionavano idealmente sul podio, come seconda e terza meta per la manifattura locale. Sulle valutazioni delle aziende avrebbero quindi pesato, in particolare, l’incertezza commerciale e la politica zero Covid, ancora in atto al momento della rilevazione (nel caso della Cina) e il conflitto con l’Ucraina (nel caso della Russia).

Come anticipato, ben il 43% delle aziende industriali bresciane ha ampliato i mercati e/o ha acquisito nuovi clienti e/o ha incrementato i volumi di vendita, a fronte dell’11% che ha dichiarato di aver perso (temporaneamente o definitivamente) quote di mercato. Si tratta di un segnale particolarmente incoraggiante, che troverebbe primaria giustificazione nella qualità e nel contenuto innovativo dei prodotti offerti (indicati dal 73% delle realtà che hanno aumentato o mantenuto le quote di mercato). Allo stesso tempo, le imprese bresciane devono la propria brillante performance all’estero a un mix di altri fattori, che comprende, in particolare, la competitività di prezzo (32%), la maggiore flessibilità rispetto ai competitor (31%) e la bassa rischiosità percepita dalla clientela (23%). In tale contesto, solamente l’11% dichiara la propria competitività sul versante della sostenibilità, fattore che, verosimilmente, diverrà sempre più cruciale nelle future scelte di acquisto da parte di imprese e famiglie.

Il 39% delle aziende bresciane ha poi modificato le proprie catene di fornitura con l’estero (o è in procinto di farlo). Tra coloro che hanno effettivamente cambiato fornitori nel corso del 2022, la maggior parte (il 62%) si è rivolta ad altri fornitori siti in Unione Europea. Il meccanismo di sostituzione dei fornitori esteri ha poi favorito i player italiani, sia lombardi (23%), sia provenienti da altre regioni (23%). Le motivazioni alla base di tali sostituzioni vanno ricercate, in primo luogo, in una mera logica di costo (indicata dal 54% delle aziende che hanno modificato le catene di fornitura). Ma risultano comunque significative le scelte compiute in virtù di un minore rischio di fornitura (33%), di una maggiore disponibilità dei prodotti (33%), nonché di una maggiore competitività in termini di qualità e contenuto innovativo dei prodotti (31%).

“Anche per la realtà bresciana appare evidente quanto già sottolineato nel report regionale, in merito a una distanza tra i fattori determinanti per la tenuta competitiva delle imprese e le logiche con cui esse scelgono i propri fornitori – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –: nel primo caso prevale la focalizzazione sul contenuto qualitativo e innovativo, mentre nel secondo si favorisce il contenimento dei costi. Tutto ciò indicherebbe che l’elevata qualità delle merci esportate dalle imprese manifatturiere bresciane sia in buona parte da attribuire alle stesse e alla loro capacità di creare valore. Purtroppo, non basta: la volontà di puntare sulla qualità deve essere accompagnata da adeguate scelte politiche a livello europeo, che continuino a garantire la competitività delle imprese. Negli ultimi anni, sotto questo punto di vista, siamo stati penalizzati su diversi fronti: penso ad esempio alle tematiche energetiche. Ora serve un cambio di rotta.”

Da ultimo, l’indagine ha approfondito quali macro trend andranno a influenzare maggiormente le scelte strategiche delle imprese nel quadro internazionale. A riguardo, gli scenari geopolitici (51% delle risposte) emergono chiaramente come il principale fattore che guiderà le decisioni degli imprenditori, con riferimento alle logiche di presenza all’estero.

Confindustria Brescia, la sede torna a nuovo con un investimento da 3,64 milioni

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Si è concluso in questi giorni il rifacimento esterno della sede di Confindustria Brescia, in via Cefalonia 60, primo passo di un ampio lavoro di restyling dell’edificio, che riguarderà sino al 2025 anche gli spazi interni.

Nel pomeriggio di lunedì si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della nuova facciata: al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, Laura Castelletti, sindaco del Comune di Brescia, Marco Garza, assessore alle Risorse dell’ente comune e alle Risorse umane del Comune di Brescia, e Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, alla presenza del Consiglio Generale di Confindustria Brescia.

L’intervento si è posto gli obiettivi – oltre a riqualificare la facciata – di contenere il consumo energetico, incrementare il comfort interno e migliorare l’immagine dell’edificio, rendendola più attrattiva.

I lavorati – avviati nel mese di settembre 2022 – hanno previsto un investimento di 3,65 milioni di euro. All’interno dei costi sostenuti rientrano progettazione e direzione lavori, assistenza e consulenza fiscale e tributaria, opere di rifacimento facciate e serramenti, copertura telo, pertinenze esterne (ammodernamento e chiusure perimetrali) e variazioni e migliorie apportate in fase di realizzazione opera.

La riqualificazione ha inoltre consentito il passaggio dell’edificio dalla classe energetica A3 a quella A4 (la più alta prevista dal legislatore), la riduzione di consumi legati al teleriscaldamento da 442.800 kw a 180.616 kw e delle emissioni di CO2 kg m2/anno da 49 a 32.

“Confindustria Brescia è da tempo impegnata sul tema della transizione ecologica: prima di tutto affiancando i propri associati in questa decisiva sfida, sia da un punto di vista normativo che tecnico, ma anche sviluppando azioni interne, come la redazione dell’annuale Bilancio di sostenibilità, giunto alla quarta edizione, oltre che con importanti investimenti sulla propria sede commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Il rinnovamento della facciata si inserisce in un percorso più articolato che ridarà “nuova vita” alla sede della nostra Associazione, fortemente voluto sia dai past president e dai precedenti consigli di presidenza, che dall’attuale squadra, a cui è spettato il compito di dare il via a questi investimenti con la condivisione del Consiglio Generale. Stiamo sostenendo un importante sforzo per mantenere la vitalità di una parte della città quale Brescia Due, che è la nostra casa dagli anni ’70 e che rimarrà tale anche nel futuro, a maggior ragione alla luce dell’importante sforzo economico sostenuto e alla sensibilità mostrata sul tema delle prestazioni energetiche. Ora i lavori proseguiranno con gli interni, mantenendo lo stesso obiettivo: offrire agli associati una sede più accogliente e ai dipendenti un luogo di lavoro più confortevole e sicuro.”

La progettazione dell’intervento di riqualificazione complessiva della facciata è stata curata da Lombardini22, società leader nello scenario italiano di architettura e ingegneria; Falar Serramenti e Carpenterie si è occupata della progettazione e realizzazione della facciata in fibrocemento, del cappotto e della sostituzione dei serramenti esterni; tutte le attività di coordinamento e controllo delle opere eseguite sono state effettuate dal Team Immobili di Confindustria Brescia con il supporto tecnico dell’ingegner Andrea Zanardi, della Zanardi ingegneria srl.

Come anticipato, i lavori proseguiranno ora anche all’interno della sede, con conclusione prevista nel 2025. In programma, in particolare, un restyling degli impianti aria, idronico, idrico, elettrico e degli impianti speciali.

Detenuti e lavoro, Confindustria Brescia rinnova l’accordo

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È stato siglato oggi pomeriggio – nella sede di Confindustria Brescia – il terzo accordo di collaborazione tra l’Associazione di via Cefalonia, gli Istituti di Pena Bresciani, la Garante dei Detenuti e il Tribunale di Sorveglianza di Brescia, volto a potenziare le iniziative di reinserimento sociale dei detenuti.

Alla firma sono intervenuti Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia), Silvia Mangiavini (vice presidente Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di Sostenibilità), Luisa Ravagnani (Garante dei detenuti), Francesca Paola Lucrezi (direttrice delle carceri di Brescia) e Monica Cali (presidente Tribunale di Sorveglianza).

L’accordo precedentemente sottoscritto nel 2022 ha finalizzato l’abilitazione di 15 detenuti alla conduzione dei carrelli elevatori e l’avvio di un tirocinio di reinserimento sociale, ad oggi in corso. Parallelamente, il Carcere di Canton Mombello ha ospitato una riunione del direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia: l’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tra mondo dell’impresa e carcere.

L’accordo odierno – che avrà durata biennale – si basa sui buoni risultati dei precedenti e si concentra su iniziative di formazione lavorativa in carcere, sull’avvio di tirocini di reinserimento sociale e sul rafforzamento del dialogo tra carcere e imprese.

In questa nuova fase spiccano importanti novità in tema di lavoro digitale: per rispondere alle esigenze del mercato, saranno avviati corsi specifici per consentire ai detenuti l’acquisizione di competenze in campo informatico, nell’ottica di approdare all’inserimento lavorativo in tale ambito.

Il nuovo accordo – che si colloca nel solco dell’instaurata collaborazione tra Confindustria Brescia, Istituzioni e Carcere – rappresenta un ulteriore passo avanti significativo nella promozione dell’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti, aprendo a nuove e concrete opportunità per il loro reinserimento.

“Lo scopo del progetto è instaurare un canale di dialogo stabile tra mondo del lavoro e mondo carcerario – commenta Silvia Mangiavini, vice presidente Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di Sostenibilità –. In particolare, il nostro obiettivo è fornire ai detenuti strumenti di reinserimento da spendere nel mondo del lavoro, per costruire una loro dignità e trovare realizzazione in un’attività legale. Ci auguriamo che il progetto funzioni e, magari, possa essere replicato anche in altre realtà territoriali”. 

In particolare, Confindustria Brescia si impegna, con la collaborazione e il monitoraggio delle altre parti coinvolte, a:

  1. Realizzare un corso di formazione in carcere avvalendosi delle strutture formative di Fondazione AIB. La formazione sarà progettata d’intesa con l’Ufficio del Garante dei detenuti e con la Direzione degli Istituti di pena bresciani, tenendo conto dei bisogni formativi della popolazione carceraria e della domanda del mercato del lavoro del territorio.
  2. Sensibilizzare i propri iscritti ad ospitare tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale e all’autonomia delle persone in esecuzione penale presso la Casa Circondariale Nerio Fischione e la Casa di Reclusione di Verziano, valutate idonee dall’Equipe trattamentale del Carcere e dal Tribunale di Sorveglianza di Brescia. I tirocini si svolgeranno nelle aziende associate che liberamente daranno la propria disponibilità, sotto la diretta responsabilità formativa dei tutor individuati dalle aziende stesse, nel rispetto della L.R. n. 22/2006, della Delibera di Regione Lombardia n. 5451/2016 e successive modifiche, e della Normativa penitenziaria pertinente.
  3. Sviluppare progetti nel campo della formazione e del lavoro digitale con l’implementazione di percorsi sviluppati in collaborazione con esperti del settore.
  4. Con la finalità di sviluppare forme di dialogo tra il carcere e il mondo del lavoro, il gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia porterà all’interno delle carceri di Brescia una riunione del proprio Comitato Direttivo, che verrà aperto alla popolazione carceraria, agli educatori e alle parti sottoscrittrici del presente Accordo. Temi, data e modalità dell’incontro verranno concordati con la Direzione del Carcere e con la Garante dei detenuti.
  5. Sensibilizzare le Aziende associate a donare generi di prima necessità a favore dei detenuti degli Istituti di pena bresciani. A tal fine, aderirà alla richiesta di collaborazione del Garante dei detenuti, divulgando alle proprie imprese l’elenco dei generi più necessari.

Beretta ai parlamentari bresciani: riattivare il credito d’imposta per l’energia

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Il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, ha inviato ieri una lettera ai parlamentari bresciani sul tema della riattivazione del credito d’imposta per l’energia nel 3° e 4° trimestre 2023.

IL TESTO DELLA LETTERA DI BERETTA

Egregi Signori Parlamentari,

la competitività delle imprese italiane si determina anche grazie ad un quadro di regole e norme di riferimento chiaro, definito e coerente con le problematiche che le stesse si trovano ad affrontare nei mercati internazionali.

Per questo oggi Vi coinvolgo, in qualità di Presidente di Confindustria Brescia, per attenzionarVi su una questione essenziale per molte industrie bresciane, che tra l’altro coinvolge l’intera economia italiana: i costi dell’energia elettrica e del gas.

Oggi meno impattanti di alcuni mesi or sono, le commodities energetiche rappresentano un elemento di indiscutibile criticità, soprattutto per quelle realtà che fanno dell’uso dell’energia elettrica e del gas un fattore vitale per i propri processi produttivi.

Questo è tanto più vero se si pone lo sguardo alla provincia di Brescia, dove un numero rilevante di imprese hanno un elevato consumo energetico (Es.: siderurgia e metallurgia, le cui aziende – per le sole aderenti a Confindustria Brescia – danno occupazione a circa 12.000 dipendenti).

Il tema necessita inoltre di particolare attenzione, dal momento che le proiezioni in nostro possesso sull’andamento tariffario delle fonti energetiche indicano un nuovo rialzo dei prezzi nel terzo e quarto trimestre dell’anno, con conseguente impatto sui bilanci delle aziende.      
Una simile dinamica avrebbe anche ricadute negative sulle filiere che più sono interconnesse con il mondo siderurgico e metallurgico, in generale tutto il mondo della metalmeccanica ed anche quello delle costruzioni, con conseguenti tensioni e rischi occupazionali.

È pertanto fondamentale garantire misure di supporto alle aziende che permettano loro di sostenere i costi energetici e preservare la loro competitività sul mercato nazionale ed internazionale, in affiancamento al necessario processo di transizione che l’intero sistema italiano deve compiere per rendersi sempre più sostenibile.

Sconcerta pertanto che siano rimasti inascoltati gli appelli dell’intero Sistema Confindustria al Governo sulla richiesta di rinnovo dei crediti di imposta per energia elettrica e gas relati al terzo e quarto trimestre 2023, non inserendoli nel DL aiuti del 28 giugno scorso.

Il tax credit, infatti, è stato di fondamentale importanza, sia nell’anno 2022 sia per il primo semestre 2023, avendo consentito di mitigare i maggiori oneri sostenuti dalle imprese e di garantire una parziale compensazione del crescente costo dell’energia e del gas.

Tale misura è ancor oggi essenziale, contando il gap concorrenziale che va aumentando con Paesi come Francia e Germania, Paesi che, in maniera lungimirante, hanno varato politiche energetiche direttamente a supporto e sostegno delle proprie imprese.

Al proposito, ricordo che le industrie francesi possono contare su prezzi dell’energia elettrica di 42,6 €/MWh e quelle tedesche di 60 €/MWh, contro un prezzo che oggi in Italia supera di poco i 100 €/MWh.

In tal senso, è necessario un intervento per consentire di riattivare la misura del credito d’imposta; intervento, peraltro, che in base alle stime di Confindustria è finanziariamente sostenibile, potendo utilizzare risorse accantonate e non spese, stante il calo dei prezzi, del credito di imposta relative al I e II trimestre 2023, che quotano indicativamente 4,9 miliardi di euro.

Risulta inoltre dalla relazione dell’Ufficio parlamentare di bilancio ulteriori avanzi di bilancio sul credito imposta.

L’auspicio, pertanto, è che questa misura sia prevista sia per il terzo trimestre 2023 che per il quarto.

La mancata proroga del bonus, infatti, rappresenterebbe una seria minaccia per la produttività e la competitività delle nostre aziende, mettendo a repentaglio l’intero tessuto industriale del Paese.

Faccio quindi appello alla Vostra sensibilità ed al Vostro impegno, indipendentemente dagli schieramenti partitici di riferimento, per portare tale istanza nelle opportune sedi, al fine di consentire alle imprese bresciane più esposte al rischio delle “fibrillazioni energetiche” di disporre degli strumenti necessari per continuare a contribuire al progresso del nostro Paese.

Con i più cordiali saluti

                                                                              Franco Gussalli Beretta

Piccola Industria, il 12 l’evento annuale… per fare matching

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Si terrà il prossimo mercoledì 12 luglio – a Palazzo Gambara di Bedizzole (via San Vito 31) – l’evento annuale della Piccola Industria di Confindustria Brescia, intitolato “Tracciamo insieme la rotta! Incontriamoci e parliamone”.

L’appuntamento, che avrà inizio alle ore 17.00, prevede un pomeriggio di workshop operativi, che daranno alle aziende la possibilità di confrontarsi su 6 tematiche affrontate dalla Piccola in questo ultimo biennio.

L’obiettivo, mettendo al centro l’imprenditore e il networking, sarà quello di creare una connessione tra i partecipanti, scambiare opinioni, best practice, timori o domande. I 6 argomenti individuati sono: 

  • Comunità Energetiche Rinnovabili – CER
  • Intelligenza Artificiale
  • BCorp e Società Benefit
  • Certificazione Parità di Genere
  • Bandi Europei
  • Capitale Umano

La conduzione dei 6 diversi workshop sarà affidata ad un’imprenditrice o imprenditore e ad un funzionario di Confindustria Brescia.

Ogni workshop – con un massimo di 25 partecipanti – avrà una durata di 40 minuti. Gli iscritti potranno, dopo i primi 40 minuti, sedersi quindi ad un secondo workshop d’interesse. Per poter partecipare ai tavoli di lavoro è necessaria l’iscrizione e ogni iscritto potrà registrarsi ad un massimo di due workshop.

Dopo una restituzione in plenaria su quanto emerso ai tavoli, il pomeriggio proseguirà con un aperitivo e la festa di inizio estate nel parco di Palazzo Gambara.

“Stare insieme, conoscerci, conoscere la struttura dell’Associazione. E, ovviamente, fare squadra: sono questi gli obiettivi principali che ci poniamo con l’annuale evento della Piccola Industria di Confindustria Brescia – spiega Marco Capitanio, presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia –. Un valore aggiunto reso possibile dalla particolare organizzazione dell’appuntamento, che mira a valorizzare l’aspetto pratico e il dialogo tra gli imprenditori. Come ho più volte avuto modo di sottolineare, le PMI sono il collante delle nostre filiere: quelle che scelgono di entrare in Confindustria Brescia sono sempre di più, e stiamo anche alzando la loro media di grandezza. Come Piccola, continueremo nei prossimi mesi a sforzarci di portare sul territorio eventi di valore: mi piace ricordare, sotto questo punto di vista, il roadshow della Piccola Industria di Confindustria nazionale, in programma a Brescia il prossimo 3 ottobre e prima tappa lombarda, con il coinvolgimento delle territoriali di Bergamo e Mantova, ma anche il PMI Day: quest’anno la nostra provincia ospiterà, il 17 novembre, l’inaugurazione a livello nazionale dell’iniziativa. Voglio ricordare, infine, tra le tematiche più significative di cui parleremo anche quella delle comunità energetiche, per cui auspichiamo a breve uno sblocco della normativa.”

Ulteriori dettagli sono disponibili sulla homepage del sito www.confindustriabrescia.it e scrivendo all’indirizzo pi@confindustriabrescia.it; iscrizioni dirette al seguente link https://www.confindustriabrescia.it/contenuto/tracciamo-insieme-la-rotta-incontriamoci-e-pa-9247

Camera di Commercio di Brescia, ecco gli eventi settimanali

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Pubblichiamo come di consueto gli eventi settimanali della Camera di Commercio di Brescia.

69/23 – DIRITTO ANNUALE 2023

Diritto annuale 2023: si ricorda che le imprese già iscritte al Registro delle imprese al 1° gennaio 2023 devono corrispondere il diritto annuale per la sede legale e per le unità locali alla Camera di Commercio competente per territorio, utilizzando il modello F24, entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi. Maggiori informazioni alla pagina Diritto Annuale del sito www.bs.camcom.it

70/23 – ECCELLENZE IN DIGITALE

Il Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con Unioncamere e Google.org, organizza la nuova rassegna Eccellenze in Digitale 2023. Il progetto ha l’obiettivo di supportare l’accrescimento delle competenze digitali del tessuto produttivo italiano e dei suoi lavoratori. Prossimo webinar gratuito: 28 giugno, ore 15.00: La vendita online – Gummy Industries. Incontri successivi: 13 e 27 settembre. Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

71/23 – ETICHETTATURA ALIMENTARE FILIERA VITIVINICOLA

In collaborazione con Sportello Etichettatura e Sicurezza Prodotti, la Camera di Commercio di Brescia propone nella giornata del 5 luglio 2023 alle ore 9.30 un webinar dedicato alle imprese della filiera vitivinicola. L’incontro si propone di fare il punto sullo stato dell’arte e i recenti aggiornamenti in tema di etichettatura alimentare per il vino, in particolare rispetto all’inserimento delle informazioni sugli ingredienti e i valori nutrizionali. Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

72/23 – SEMPLIFICAZIONE DELLE COMUNICAZIONI DI CESSAZIONE ATTIVITA’ – PROGETTO CERS

Webinar gratuito su piattaforma Zoom il giorno 6 luglio ore 10.30. L’iniziativa intende illustrare le modalità di presentazione e acquisizione delle pratiche di cessazione che partiranno dal 1 agosto 2023. Da quella data le imprese dovranno presentare la comunicazione di cessazione delle attività solamente al Registro delle Imprese. Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

Brescia, saldo commerciale a 2.357 milioni di euro nel 1° trimestre

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Nel 1° trimestre del 2023, l’export bresciano si attesta a 5.566 milioni di euro, il secondo valore più alto di sempre dopo il record del 2° trimestre dell’anno scorso, ed evidenzia una crescita del +1,0% sullo stesso periodo del 2022 e del +28,7% sull’analogo trimestre del 2021. A riportarlo è BsNews, che dà conto di una nota del Centro studi di Confindustria Brescia.

La dinamica nei confronti dei primi tre mesi dell’anno scorso risulta quindi in tenuta, nonostante il significativo calo dei prezzi delle materie prime. Tale aspetto si ripercuote soprattutto per gli acquisti dall’estero, pari a 3.209 milioni, per i quali si assiste a un calo particolarmente rilevante sul 1° trimestre del 2022 (-14,5%). La tenuta dell’export e la contrazione dell’import favoriscono un forte incremento per il saldo commerciale, pari a 2.357 milioni, il valore più elevato da quando è disponibile la serie storica (+34% sullo stesso intervallo del 2022).

A seguito dei dati sopra riportati, Brescia si conferma come la quarta provincia italiana per valore dell’export (dietro Milano, Torino e Vicenza) e quinta per valore del saldo commerciale (dopo Vicenza, Ascoli Piceno, Modena e Bologna).

“L’evoluzione complessiva delle vendite all’estero appare tutto sommato positiva, se letta alla luce dell’attuale fase ciclica – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –, connotata da un rallentamento della crescita del prodotto mondiale e da una contestuale frenata del commercio internazionale, che segna un -1,2% nel confronto sul 2022. Siamo di fronte a risultati che ci aspettavamo, alla luce del forte calo sperimentato dalle materie prime, che si ripercuote sulle importazioni e quindi sul saldo commerciale del Made in Brescia. Per i prossimi mesi emerge tuttavia una certa preoccupazione per il rallentamento di alcuni Paesi europei, a partire dalla Germania, nostro principale riferimento commerciale: una situazione che dovremo monitorare con grande attenzione.”

Gli indici PMI segnalano una contrazione delle condizioni operative nel settore manifatturiero, in particolare all’interno delle economie europee, dove l’inflazione si dimostra più persistente di quanto prospettato, colpendo i consumi e gli investimenti. Come prima accennato, nei primi tre mesi del 2023 le quotazioni delle principali materie prime industriali hanno evidenziato diffuse contrazioni rispetto allo stesso periodo del 2022: fra quelle più utilizzate nei processi produttivi del made in Brescia, il prezzo dell’alluminio è calato del -26,0%, il rame del -10,4%, il rottame ferroso del -15,1%.

In questo scenario, anche a seguito della forte esposizione della manifattura bresciana ai prezzi delle materie prime metallurgiche, la crescita delle esportazioni provinciali nei primi tre mesi risulta meno intensa di quanto rilevato in Lombardia (+8,4%) e in Italia (+9,8%). Allo stesso tempo dalla parte delle importazioni invece Brescia registra una contrazione decisamente più significativa (-14,5%) rispetto a Lombardia (-2,9%) e Italia (0,0%).

Tra i prodotti esportati, i più in crescita risultano: prodotti alimentari e bevande (+12,7%), mezzi di trasporto (+9,9%), prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+8,5%). Al contrario, si evidenziano flessioni per i prodotti della metallurgia (-10,3%), prodotti chimici e farmaceutici (-8,1%).

Anche per i mercati di sbocco la dinamica delle esportazioni risulta non uniforme. Per l’UE si registra un calo del -2,3%, in particolare, verso Germania (-1,0%), Francia (-1,3%), Spagna (0,0%). Dati che confermano, con eccezione dell’Italia, un indebolimento diffuso della performance della Zona Euro. Per quanto riguarda gli altri partener commerciali, i valori più elevati si registrano per Turchia (+36,4%), India (+17,1%) e Regno Unito (+11,3%). Per contro, le variazioni con segno negativo coinvolgono, in particolare, Russia (-28,6%), Brasile (-24,4%), Oceania (-17,0%) e Cina (-10,9%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in forte diminuzione i prodotti della metallurgia (-27,9%) e prodotti chimici e farmaceutici (-25,3%).

Diminuiscono tutti gli acquisti dall’estero per tutti i principali partner commerciali: Francia (-12,5%), Turchia (-35,4%) e Cina (-34,7%). Fanno eccezione gli USA (+50,7%) e rimane quasi costante la Germania (+0,5%).

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