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Acciaio - page 8

Analisi comparto bresciano casalinghi in acciaio, primo report del Centro Studi Apindustria

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«Analisi comparto bresciano casalinghi in acciaio»: è l’approfondita analisi realizzata dal Centro Studi di Apindustria presentata oggi nella sala consiglio dell’associazione, in via Lippi 30 a Brescia. L’indagine traccia l’evoluzione del commercio mondiale di settore dagli anni pre-crisi fino al 2014 per capire, in questo microsettore specifico, quali sono e come sono cambiati i mercati di sbocco e come i principali competitor esteri si sono mossi. «Si tratta del primo studio di questo tipo curato dall’Associazione – spiega il presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri – ed è stato pensato proprio con l’intento di fornire al nostro tessuto imprenditoriale indicazioni utili per lo sviluppo internazionale del proprio business. Il livello aggregato delle indagini non entra mai, inevitabilmente, nei dettagli del microsettore. Eppure per le nostre piccole e medie imprese è importante proprio conoscere anche gli aspetti più di dettaglio per orientare le loro scelte». Lo studio si rivolge quindi proprio alle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di sostenerle nel processo di internazionalizzazione ritenuto sempre più necessario per lo sviluppo e la crescita delle imprese stesse. In questo senso il report realizzato dal Centro Studi è complementare al rafforzamento dell’Ufficio estero dell’associazione, ai seminari, ai master e agli incontri in tema di internazionalizzazione organizzati nel corso dell’ultimo anno da Apindustria.

UN ESEMPIO DI COSA SI TROVA NELLO STUDIO

Codice 82152010 – Cucchiai, forchette, mestoli, schiumarole, palette da torta, coltelli da pesce o da burro, pinze da zucchero e oggetti simili, di acciaio inossidabile, in assortimento, diversi da quelli della voce 8215.10-100.

L’analisi dei flussi di export a livello comunitario segnala un incremento sensibile delle esportazioni, che dal 2007 al 2014 crescono del 31,35%. Germania (29,61% delle esportazioni europee) e Italia (20,83% del totale) guidano il contesto competitivo dei Paesi europei esportatori. Seguono, ma a distanza, Portogallo, Paesi Bassi e Svezia rispettivamente con 11,98%, 8,3% e 5,74%. Il principale attore europeo, la Germania, cresce in modo leggermente meno che proporzionale rispetto alla media UE. In forte crescita l’export di Portogallo e Paesi Bassi. L’Italia perde terreno rispetto ai concorrenti in Europa (passa infatti dal 28,08% del 2007 al 20,73% del 2014). Nel corso del periodo considerato la Germania intensifica i rapporti commerciali con i Paesi di maggior destinazione, ed in particolar modo su Norvegia e Turchia; così come l’Italia, i cui Paesi destinatari con maggior variazione sono gli Emirati Arabi e la Corea con quote di mercato sul totale italiano poco al di sotto del 10% del totale export, e Turchia e Tunisia, che raggiungono il 5%. Calano invece del 41% circa i flussi verso la Federazione Russa, che mantiene tuttavia un peso di rilievo in Italia riservandosi poco meno del 9% del totale export. Tra gli altri Paesi esportatori, stupiscono i Paesi Bassi – dipendenti all’88% da due Paesi clienti – che fanno del Ghana (verso cui non intrattenevano rapporti commerciali negli anni precedenti) la seconda top destination (con il 40,25% di peso sul totale di Paese); la Svezia avvia rapporti commerciali con la Cina, che diviene suo primo destinatario (vi sono diretti il 59,54% delle intere esportazioni svedesi).

Una gran mole di dati, che fa capire come si muovono i concorrenti, quali siano le opportunità e gli sbocchi possibili, come sia possibile conquistare nuove fette di mercato e come – lo dice anche il calo del peso complessivo dell’Italia rispetto all’Europa – non si possa restare fermi in alcun modo.

IL QUADRO BRESCIANO

Lo studio si completa con un focus del tessuto imprenditoriale bresciano di settore, di cui sono stati esaminati i bilanci, tramite l’analisi delle tendenze locali e l’evoluzione del giro d’affari e dei mercati di sbocco, dal 2007 ad oggi. Nella provincia di Brescia sono state individuate circa 30 aziende che si occupano di lavorazioni direttamente connesse con il settore pentole, padelle e casalinghi, per l’83% in acciaio (il restante antiaderente). Nelle 20 aziende che hanno collaborato alla ricerca, oltre la metà delle quali con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro, trovano in questo momento complessivamente occupazione 609 lavoratori, in calo dal 2007 dell’11% (erano infatti 683 nel 2007, scesi a 536 nel 2010). Il giro d’affari si attesta nel 2014 intorno ai 150 milioni di euro, in recupero rispetto al 2010 ma ancora poco sotto rispetto al 2007. L’analisi delle variazioni nel periodo 2007-2010 evidenzia una riduzione media dell’utile pari al 67%, un calo del 57% nel risultato operativo; nel 2014 si registrano recuperi su entrambi i valori. Il questionario (a cui hanno partecipato in modo completo 16 imprese), con riferimento ai mercati di sbocco, evidenzia che la quota parte di fatturato non realizzato in Italia si colloca prevalentemente nell’Unione Europea nella maggior parte dei casi.

La quota di fatturato proveniente da altre aree rimane particolarmente contenuta nella generalità dei rispondenti, con due situazioni in cui si sono aperte prospettive forti negli Stati Uniti (fonti di fatturato rilevanti) tra il 2010 e il 2014, ed il rafforzamento di alcune posizioni in Asia e Medio Oriente. Particolarmente massiccio, un caso di incremento significativo delle vendite in Paesi extra EU (attorno al 30%) tra il 2010 e il 2014.

Con riferimento ai margini di contribuzione, due terzi delle imprese registrano un calo tra il 2007 e il 2010, contrazione superata tendenzialmente nel periodo successivo. Più di quattro imprese su dieci non hanno però colmato il gap perso dopo la crisi. Tra le motivazioni della contrazione del margine, vi sono crescita nei costi di produzione e nel costo del personale da una parte e riduzione dei prezzi di vendita dall’altra.

Dal Pirellone oltre 2 milioni ai progetti Feralpi di Lonati e Officine meccaniche di cazzago

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L’assessore allo Sviluppo economico: “Interventi che sostengono investimenti per 5,5 milioni e tutelano più di 450 posti di lavoro nella nostra provincia”

Milano, 13 giu. – “Abbiamo stanziato oltre 2 milioni di euro sostenere due differenti progetti di sviluppo in grado di generare 5,5 milioni di investimento e, soprattutto, di tutelare più di 450 posti di lavoro nelle nostra provincia”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’approvazione odierna da parte della Giunta, su sua proposta con il concerto dell’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, degli schemi di accordi per la competitività che Regione Lombardia con Feralpi Siderurgica S.p.A. Lonato e la società Castellini Officine Meccaniche S.p.A. di Cazzago San Martino, entrambe in provincia di Brescia.

STRUMENTI CHE RIVITALIZZANO ECONOMIA – “Con l’approvazione di questi nuovi provvedimenti salgono a 23 gli accordi di competitività deliberati dalla Giunta regionale e sostenuti finora con più di 35 milioni di euro. Un impegno molto importante da parte di Regione Lombardia che ha permesso di generare investimenti per oltre 85 milioni e di salvaguardare quasi 10mila posti di lavoro, confermando questi strumenti come azioni di sinergia tra pubblico e privato in grado di rilanciare e rivitalizzare il nostro tessuto economico e produttivo”.

RICADUTE POSITIVE PER SIDERURGIA – “Attraverso questi accordi in particolare – ha spiegato l’assessore – Regione Lombardia si impegna a finanziare due interventi che prevedono di generare importanti ricadute nel settore della siderurgia e dell’industria collegata in termini di crescita e competitività, attivando nuove opportunità di sviluppo per la filiera coinvolta e per il territorio lombardo in termini di qualità occupazionale, produttività, sviluppo delle competenze tecniche, scientifiche e professionali, nonché di benessere”.

ACCORDI DI COMPETITIVITÀ – Gli Accordi di competitività sono strumenti negoziali che definiscono diritti e obblighi reciproci tra imprese, Regione ed Enti locali per rendere attrattivo il nostro territorio agendo su leve (semplificazione procedure, contributi per progetti di Ricerca e Innovazione, infrastrutture pubbliche, valorizzazione del capitale umano) che stimolano nuovi investimenti o favoriscono il mantenimento di quelli già esistenti.

CONTENUTO PROGETTO FERALPI SIDERURGICA/LONATO – Il progetto di ricerca denominato “FERALPI SIDERURGICA S.P.A.: UNA “FABBRICA INTELLIGENTE” PER L’EFFICIENTAMENTO E L’INNOVAZIONE (FAB.EF.IN.)”, prevede lo sviluppo di un innovativo sistema di laminazione a caldo che permetterà di laminare contemporaneamente 4 fili di acciaio al posto degli attuali 3; la progettazione e realizzazione di una macchina per ribobinare rotoli di acciaio con filo di diametro superiore ai 20 mm (la tecnologia attualmente in uso permette una lavorazione fino ai 16 mm); l’attivazione di un sistema di teleraffrescamento delle cabine elettriche a servizio degli impianti produttivi; lo sviluppo di un sistema per reiniettare la scoria bianca all’interno del forno elettrico ad arco al posto della calce e la realizzazione di un processo innovativo per la pulizia del rottame. È prevista inoltre la salvaguardia e il mantenimento di 100 posti di lavoro e dei livelli occupazionali attestati alla data del 1 luglio 2015 (pari a 362 lavoratori), oltre ad un incremento di 10 unità nell’arco di 24 mesi.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 3.135.687,75 con un contributo regionale di euro 1.046.367,22.

CONTENUTO PROGETTO CASTELLINI OFFICINE MECCANICHE/CAZZAGO SAN MARTINO – Il progetto di ricerca denominato “HELASP – HIGH EFFICIENCY LASER FOR ADVANCED STEEL PRODUCTION”, prevede la realizzazione di un impianto in scala reale installato presso il nuovo sito produttivo della capofila che includerà tutte le soluzioni innovative perseguite durante lo sviluppo del progetto e sarà una valida piattaforma sperimentale, oltre che un dimostratore commerciale delle potenzialità della nuova linea di prodotti.

L’intervento prevede inoltre la salvaguardia ed il mantenimento dei livelli occupazionali alla data di inizio progetto, pari a 94 dipendenti, di cui 45 altrimenti delocalizzati, oltre ad un incremento di 8 unità entro il termine del progetto.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 2.365.000,00, con un contributo regionale di euro 996.030,00.

Montirone, la Stefana verso l’acquisto da parte di Real Sider

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La Stefana di Montirone passerà alla Real Sider Srl di Milano, che fa riferimento alla società immobiliare di Sarezzo Aqa. La procedura di trasferimento del ramo d’azienda è stata avviata sulla base di un’offerta di 2,5 milioni di euro e dell’impegno della società immobiliare a farsi carico anche dei 71 lavoratori della Stefana, anche se resta ancora da capire il piano per il rilancio: elemento determinante per garantire la continuità dei livelli occupazionali. Il prossimo incontro tra le parti è fissato tra una settimana, il 10 giugno, al Brescia Palace di via Sostegno.

 

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