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Acciaio - page 7

Ori Martin, calano i ricavi del gruppo, ma gli utili tornano a crescere

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Il Gruppo ORI Martin è specializzato nella produzione di acciai di qualità per la meccanica e le costruzioni.

Il bilancio consolidato del Gruppo comprende il bilancio della O.R.I. Martin SpA, società capogruppo, e quelli delle società di cui detiene la maggioranza adottando il criterio del consolidamento integrale.

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 403,4 milioni con un decremento del -4,2% rispetto ai ricavi (421,0) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 8,9 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 36,3 milioni, di cui € 13,2 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 53,0 milioni pari al 13,1% del fatturato, ed il cash flow a € 51,2 milioni pari al 12,7% del fatturato.

Il gruppo detiene una quota di mercato significativa sui mercati europei per gli acciai destinati al settore automotive e mantiene una presenza stabile nel mercato delle costruzioni.

A Brescia sono situate l’acciaieria e il laminatoio per la produzione a caldo di acciai di qualità per la meccanica; a Cologne (BS) si trovano gli impianti per la finitura a freddo del laminato, mentre nel Lazio, a Ceprano (FR), sono presenti uno stabilimento per la laminazione di billette per cemento armato e uno per la trafilatura e cordatura di trefolo c.a.p, e a Corbetta (MI) si trova uno stabilimento dedicato alla realizzazione di tiranti per applicazioni geotecniche.

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La capogruppo O.R.I. Martin SpA

La società principale, O.R.I. Martin SpA, azienda siderurgica attiva principalmente nella produzione di acciai speciali, è costituita da due stabilimenti. Nel sito produttivo di Brescia sono presenti un’acciaieria, un laminatoio e i reparti accessori di trattamento termico dei prodotti; nel sito di Ceprano è presente un impianto di laminazione dedicato alla fabbricazione di tondo per cemento armato.

L’azienda detiene una quota di mercato significativa nei mercati europei per gli acciai per bulloneria, automotive e stampaggio a freddo e costituisce una presenza stabile nel mercato del tondo per cemento armato del centro-sud Italia.

Le quantità prodotte dalla società sono state pari a 644.000 ton di acciaio e 579.000 di laminato (di cui 115.000 nello Stabilimento di Ceprano) con un decremento annuo del -4,3% per l’acciaieria un incremento del +1,0% per il laminatoio.

Il fatturato del settore acciai speciali ha registrato un decremento del -8,5% causato principalmente dalla flessione del prezzo medio di vendita (-7,1% rispetto all’esercizio 2014) dovuto alle tendenze ribassiste generate dal protrarsi di una situazione di debolezza a livello macroeconomico.

Il fatturato del tondo per cemento armato ha mantenuto una sostanziale stabilità (-0,2%) grazie alla forte crescita dei volumi commercializzati in termini reali (+11,0%), fenomeno che ha compensato il decremento dei prezzi di vendita (-10,1%).

Le esportazioni dirette ed indirette superano il 60% del fatturato ed il mercato di riferimento rimane soprattutto quello europeo.

I dati principali della società sono i seguenti:

  • I ricavi delle vendite sono stati di € 357,3 milioni con un decremento del -7,8% rispetto ai ricavi (387,4) realizzati nel 2014.

  • L’utile netto è risultato pari a € 9,5 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 26,0 milioni, di cui € 9,4 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013;

  • I risultati reddituali si presentano positivi: l’EBITDA si attesta a € 44,9 milioni pari al 12,6% del fatturato, ed il cash flow a € 41,5 milioni pari all’11,6% del fatturato.

Nella tabella vengono indicati i quantitativi di acciaio prodotti negli esercizi 2014 e 2015:

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Di seguito viene presentato il bilancio di O.R.I. Martin SpA, approvato dagli azionisti; si fa notare che l’impresa ha usufruito della facoltà di effettuare la rivalutazione delle immobilizzazioni materiali secondo i criteri previsti dalla Legge 147/2013 iscrivendo maggiori valori all’attivo per € 50,5 milioni e costituendo una riserva di rivalutazione di pari importo nel patrimonio netto.

A fronte della rivalutazione indicata l’azienda ha sostenuto maggiori ammortamenti nell’esercizio per un importo pari a € 9,5 milioni.

I dati di sintesi, espressi in migliaia di euro sono i seguenti:

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Le società controllate

Le società industriali consolidate e controllate al 100% direttamente da O.R.I. Martin SpA sono le seguenti:

  • Trafilati Martin SpA ha sede in Cologne (BS) ed opera nel mercato delle lavorazioni a freddo dell’acciaio con destinazione prevalente il settore automotive. I ricavi hanno raggiunto il valore di € 51,1 milioni con un incremento del +5,0% rispetto all’esercizio precedente; il cash flow lordo è pari a € 5,3 milioni (10,4% del fatturato) ed il risultato netto si attesta a € 1,1 milioni, dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,5 milioni, di cui € 1,7 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

  • Siderurgica Latina Martin SpA ha sede in Ceprano, produce trefolo per il settore del cemento armato precompresso, ha realizzato un fatturato di € 26,8 milioni registrando rispetto all’esercizio 2014 una crescita del +9,2%, e ha generato un cash flow lordo di € 1,0 milioni (3,9% del fatturato) ed una perdita netta di € -2,0 milioni dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti per € 3,8 milioni, di cui € 2,0 milioni da rivalutazione ex Lege 147/2013.

Gli investimenti

Gli investimenti complessivamente effettuati dalla Capogruppo nel corso dell’esercizio 2015 sono stati di circa € 18,4 milioni.

Per quanto riguarda i reparti produttivi, gli investimenti hanno riguardato principalmente:

  • nel reparto acciaieria il sistema di caricamento continuo del rottame;

  • nel reparto di laminazione il forno di riscaldo per le billette;

– nel reparto dei trattamenti termici i forni di ricottura dei prodotti finiti.

Per lo Stabilimento di Ceprano sono stati completati alcuni interventi programmati di automazione e revamping degli impianti.

Gli investimenti nel settore ambientale

Gli investimenti ambientali nell’esercizio 2015, sul totale investimenti di €18,4, sono stati pari a € 5,8 milioni e hanno riguardato principalmente l’impianto finalizzato al recupero dell’energia termica contenuta nei fumi provenienti dal forno elettrico, con contestuale produzione di energia elettrica per l’autoconsumo interno e di energia termica che verrà ceduta alla rete A2A di teleriscaldamento cittadino nel periodo invernale.

L’azienda, utilizzando le più recenti tecnologie disponibili, ha continuato a realizzare investimenti per l’impianto di aspirazione dei fumi, l’ottimizzazione energetica del forno e il completamento dei tamponamenti per limitare ulteriormente l’impatto acustico.

La società svolge la propria attività nel totale rispetto delle disposizioni in materia di tutela dell’ambiente e sicurezza dei lavoratori, ed è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale certificato ISO 14001 dall’ente IGQ successivamente integrato con un Sistema di Gestione della Sicurezza secondo la norma BSOHSAS 18001 certificato dall’ente IGQ.

Fatti di rilievo del primo semestre 2016

La produzione di acciaio mondiale anche nei primi mesi dell’anno 2016 conferma il trend discendente della produzione siderurgica globale, fenomeno cui la contrazione della Cina contribuisce sensibilmente; le prospettive per l’esercizio in corso sono pertanto improntate alla cautela.

L’azienda ha approvato investimenti, nel 2016, per € 19,1 milioni, di cui una quota significativa e superiore al 25% è destinata ad Ambiente e Sicurezza.

Il Consiglio di Amministrazione di O.R.I. Martin S.p.A. per il triennio 2016-2019 è composto da:

Uggero De Miranda (Presidente); Annamaria Magri (Vicepresidente); Giovanni Marinoni (Vicepresidente); Andrea Agnelli (Consigliere Delegato); Giovanni Comboni (Consigliere); Roberto De Miranda (Consigliere); Carlo Garavaglia (Consigliere).

 

 

Scenario di mercato e posizionamento

World Steel Association rileva che il mercato dell’acciaio mondiale nel 2015 ha prodotto complessivamente 1.621 milioni di tonnellate, con un decremento pari al -2,9% dall’anno precedente; i produttori dell’area orientale – nonostante una flessione del -2,2% – hanno prodotto quasi 1.096,3 milioni di tonnellate e l’apporto più significativo è stato della Cina, che con 803,8 milioni di tonnellate detiene il 49,6% della produzione complessiva mondiale, quota che tuttavia rispetto all’anno precedente scende del -2,3%.

L’Unione Europea registra una flessione del -1,8% dal 2014 con un totale di 166,2 milioni di tonnellate di acciaio; il calo rispetto ai 210 milioni di tonnellate prodotte nel 2007 è pari al -20,9%.

L’Italia, la cui produzione si attesta a 22,0 milioni di tonnellate, pur mantenendo ancora l’11° posto nella graduatoria mondiale dei produttori, ha registrato un’ulteriore flessione pari al -7,2% rispetto al 2014. Gli altri Paesi europei hanno proposto performance abbastanza discordanti: la Germania (42,7 M.t, -0,5%) ha sostanzialmente mantenuto i livelli produttivi dell’anno precedente, la Francia (15,0 M.t, -6,8%) e il Regno Unito (10,9 M.t, -9,9%) hanno registrato una flessione decisa, mentre la Spagna (14,9 M.t, +4,9%) ha quasi superato l’output produttivo francese.

Alfa Acciai, cala il fatturato, ma il gruppo torna all’utile e investe

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Il fatturato cala, ma torna l’utile. E’ questa la sintesi del bilancio 2015 del gruppo Alfa Acciai, comunicata ieri con una nota. Un rendiconto in chiaroscuro, in cui è pesato il crollo del prezzo dell’acciaio che ha determinato un calo del fatturato del 12 per cento. A determinare il calo sono stati soprattutto i paesi Ue (meno 4 per cento) e extraUe (meno 4), perché i ricavi nel mercato italiano sono cresciuti del 6 per cento rispetto al 2014. In compenso la riorganizzazione interna del gruppo che conta ben 3.454 dipendenti ha permesso di aumentare i margini e tornare all’utile, che ha superato i 10 milioni di euro (l’Ebitda è cresciuto del 35 per cnto passando da 24,6 a 33,2 milioni). Mentre gli investimenti sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 27,6 milioni.

“Raccogliamo i frutti del gran lavoro effettuato in questi anni, avviato alla vigilia della crisi che ha colpito in particolare il comparto delle opere pubbliche e dell’edilizia in Italia e in Europa, impattando pesantemente sul nostro business principale”, si legge in una nota di Siderurgica Investimenti, la holding presieduta da Amato Stabiumi ed Ettore Lonati.

Ora restano da vedere i conti del nuovo anno, e come influirà sul prossimo bilancio la recente acquisizione per 2.805.000 euro dell’acciaieria di Montirone dall’ex gruppo siderurgico Stefana

attraverso la controllata al 100% Alfa Montirone.

Per il Gruppo Feralpi un bilancio 2015 in leggera perdita

in Acciaio/Bilanci/Economia/Evidenza by

Lonato del Garda (Brescia), 12 luglio 2016 Il Gruppo Feralpi accelera sul fronte degli investimenti per consolidare la strategia di diversificazione e l’efficientamento dei processi produttivi. Crescono i volumi (+6,2% di acciaio in billette con 2,223 milioni di tonnellate), ma le risorse allocate premono sui numeri iscritti nel bilancio dell’esercizio 2015 che chiude con un fatturato di 922,9 milioni di euro, in calo del 5% rispetto ai 971,2 milioni del 2014.

Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, lo scorso anno l’Italia ha mostrato ancora difficoltà nel lasciarsi alle spalle le criticità, mentre in Germania il settore delle costruzioni si è dimostrato più reattivo non solo perché il fatturato delle costruzioni è cresciuto del 1,6% (fonte ICE) ma piuttosto perché il numero complessivo dei lavori commissionati è incrementato del 5% grazie alla ripresa sia del settore dell’edilizia abitativa sia dei lavori pubblici. Questo trend positivo continua anche nel 2016.

Il primo semestre 2016

Per il Gruppo Feralpi la prima parte dell’anno ha evidenziato una ripresa del mercato che si è concretizzata in un aumento della produzione di acciaio del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Ancora buone le performance registrate dai prodotti derivati (ribobinato, rete elettrosaldata e trafilato) con una produzione in salita del +8,2%, mentre è rimasta sostanzialmente stabile la produzione dei laminati con un +0,6%.

«Il 2015 – ha commentato Giuseppe Pasini, Presidente del Gruppo Feralpi – è stato un anno caratterizzato ancora da forti incertezze, soprattutto in Italia. Tuttavia, Feralpi ne esce rafforzata perché ha saputo avviare una strategia di sviluppo del business secondo tre direzioni. L’internazionalizzazione si è estesa fuori e dentro l’Ue. Se i mercati nord africani restano un asset importante, nonostante le difficoltà endogene ad alcuni Paesi come l’Algeria, sono i mercati comunitari a contribuire in misura sostanziale alla ripresa dei volumi. Tutto questo a partire, ancora una volta, proprio dalla Germania, mercato in cui ci siamo consolidati ormai da tempo con Feralpi Stahl». 1

«Per quanto riguarda l’integrazione – continua Pasini – ci siamo mossi a monte e a valle. A monte con MediaSteel, società specializzata nel commercio del rottame ferroso, che ha contribuito in misura decisiva all’ottimizzazione del rapporto costo/qualità nell’acquisto di rottame. A valle, invece, il nostro Gruppo è entrato in Presider e Metallurgica Piemontese Lavorazioni ed ha fatto leva sulle potenzialità dell’acciaio prodotto da Acciaierie di Calvisano, seguendo la direttrice della diversificazione con Caleotto, Co.Ge.Me. Steel e, operazione recente, con l’acquisizione di Feralpi Profilati Nave».

Il bilancio (fonte: Feralpi Holding)

Il consolidato 2015 di Feralpi Holding vede iscritto in bilancio un fatturato di 922,9 milioni di euro contro 971,2 milioni del 2014. La componente estera ha comunque rappresentato la parte preponderante, con il 68% del totale, contro il 72% dell’anno precedente.

Il Consolidato 2015 evidenzia una riduzione del fatturato (-5,0%) e del valore della produzione (-4,8%) rispetto all’anno precedente. La percentuale di marginalità passa da +9,4 a +6,0 milioni di euro. A questo si accompagna una riduzione, in valore assoluto, degli oneri finanziari netti che passano da -6,2 a -4,7 mln euro, ovvero lo 0,50% sul valore della produzione.

Il risultato prima delle imposte, positivo per 2,6 mln euro nel 2014, evidenzia nel 2015 un saldo attivo, pari a 5,6 mln euro. Al netto dell’effetto imposte, il risultato si presenta negativo (-1,54 mln euro) dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 41 mln di euro. L’EBITDA è passato dai 49,4 milioni del 2014 ai 47,0 milioni del 2015 mentre l’EBIT è positivo con 6,0 milioni di euro contro i 9,4 milioni dell’esercizio precedente.

Il bilancio (fonte: Feralpi Siderurgica)

Il consolidato 2015 di Feralpi Siderurgica diminuisce di circa il 5,2%, mentre il valore della produzione del 5%. Il risultato d’esercizio è negativo per 6,57 mln di euro dopo aver accantonato ammortamenti e svalutazioni per 39,8 mln euro, generando un cash flow pari a 33,2 mln di euro, contro i 40,5 dello scorso esercizio.

Nel complesso, la differenza tra valore e costi della produzione, positiva nel 2014 per 10,7 mln di euro, rimane positiva nel 2015 con un +6,3 mln euro. Gli oneri finanziari registrano una contrazione in valore assoluto: da 6,4 a 4,7 mln euro, ovvero lo 0,5% sul valore della produzione. L’EBITDA passa da 49,8 mln di euro del 2014 a 46,1 mln del 2015, mentre l’EBIT si conferma positivo con 6,3 mln di euro contro i 10,7 mln dell’esercizio precedente.

Le diversificazioni

Il nuovo assetto del Gruppo Feralpi concretizza di fatto tutte le potenzialità tecnico-produttive di Acciaierie di Calvisano la cui produzione viene verticalizzata a valle anche attraverso le nuove società acquisite nel 2015. Infatti, mentre la produzione di Feralpi Siderurgica viene dedicata all’acciaio per costruzioni, Acciaierie di Calvisano diventa il polo per la produzione di acciaio a più alto valore aggiunto. A seguito di importanti investimenti sia tecnici che professionali, l’azienda ha innalzato ulteriormente il proprio livello qualitativo che contribuirà in misura sostanziale alla crescita del Gruppo.

Il Gruppo Feralpi ha acquisito, insieme a Duferco Italia Holding SpA, Caleotto. La nuova realtà di cui Feralpi controlla il 50% ha proiettato il Gruppo nel mercato italiano della vergella in acciaio di qualità. Il laminatoio produce vergelle speciali per i settori meccanico e automobilistico.

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Co.Ge.Me Steel (Casalmaggiore, CR), acquisita in partecipazione paritetica con Ind.I.A Spa, rappresenta un importante passo che porta Feralpi nel settore dei laminati mercantili destinati ad applicazioni meccaniche e automobilistiche, rafforzando quindi la diversificazione del Gruppo. Nel giugno 2016 è stata finalizzata l’acquisizione dell’ex stabilimento Stefana di via Brescia a Nave – oggi Feralpi Profilati Nave – che estenderà la rete della diversificazione nel mercato dei laminati mercantili in Italia e all’estero ampliando la presenza del Gruppo in questo settore e garantendo una più ampia gamma produttiva.

Gli investimenti

Significativa l’incidenza degli investimenti allocati che allungano il passo rispetto all’anno precedente. Nel 2015, il Gruppo Feralpi ha investito complessivamente 42,7 milioni di euro, in crescita del 56% rispetto ai dodici mesi del 2014.

Tra gli investimenti particolarmente rilevanti si annovera un nuovo progetto di efficientamento energetico che recupera dai fumi del forno elettrico dell’acciaieria di Lonato del Garda circa 4 MWt ad una temperatura di esercizio di circa 90 °C compatibile quindi con la temperatura di esercizio di una rete di teleriscaldamento interna che collega le principali utenze.

A beneficiare di questo sistema virtuoso di recupero è anche una nuova palazzina, realizzata sempre nel sito lonatese con un investimento di circa 3 milioni di euro, che accoglie su 1.800 metri quadrati i nuovi spogliatoi dei dipendenti e delle imprese esterne, la nuova infermeria e la sala assemblee. Questi due progetti rientrano nella più ampia politica di gestione responsabile e sostenibile del Gruppo Feralpi che identifica tra i principali stakeholder proprio i dipendenti.

Il personale

Poiché la valorizzazione della professionalità e la crescita delle capacità dei collaboratori costituisce un fattore centrale e strategico anche ai fini del mantenimento della competitività del Gruppo, Feralpi ha consolidato negli anni diverse attività rivolte alle nuove generazioni che sono idealmente raccolte nel Progetto denominato Feralpi Bootcamp. Esso racchiude diverse iniziative tra loro complementari (Orientamento Giovani, Alternanza Scuola-lavoro qualificata, Alta formazione) che portano al centro del Gruppo ciascuno dei 1304 dipendenti.

Sempre sotto l’egida della Responsabilità Sociale d’Impresa declinata a favore dei lavoratori, Il Gruppo Feralpi è stato uno dei primi ad aderire alla rete WHP (Workplace Health Promotion, promozione della salute nei luoghi di lavoro), un’iniziativa nata da ATS Regione Lombardia per supportare le imprese che investono sulla salute e sul benessere dei dipendenti, rafforzando l’attenzione e l’impegno verso la tutela della salute dei propri collaboratori.

La fonderia dell’omicidio di Marcheno va verso la liquidazione e la chiusura

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La Fonderia Bozzoli di Marcheno va verso la liquidazione. E la chiusura. Ad avanzare la richiesta formale, sono stati venerdì al tribunale i sindaci dell’azienda in cui è scomparso l’8 ottobre 2015 – con grande clamore mediatico – l’imprenditore Mario Bozzoli. Per gli investigatori l’uomo è stato ucciso e buttato in un forno per cancellare ogni traccia, ipotesi per cui sono indagati con l’accusa di omicidio due operai e i nipoti Alessandro e Giacomo, figli del fratello Adelio (socio al 50 per cento di Mario). Proprio i dissapori fra le due famiglie (quando l’azienda è stata dissequestrata, la moglie Irene era stata nominata curatrice della quota del marito), inevitabili, sono alla causa della richiesta di messa in liquidazione nonostante le commesse e il lavoro non mancassero. Ora tocca al tribunale decidere, ma le ipotesi in campo non sono molte.

Crisi Stefana S.p.A., Rolfi: ‘Necessaria massima attenzione da parte delle Istituzioni’

in Acciaio/Economia/Istituzioni by

Si è svolta nella mattinata odierna, presso la Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia, l’audizione delle parti sociali, del Comune di Nave e della Provincia di Brescia, circa la situazione relativa alla crisi occupazionale dell’azienda bresciana Stefana S.p.A. Nel merito è intervenuto Fabio Rolfi (Lega Nord), Presidente della Commissione Sanità del Pirellone

Mi sono fatto parte attiva perché si svolgesse quest’audizione – spiega Fabio Rolfi – proprio perché la situazione relativa alla Stefana richiede, anche per quanto riguarda lo stabilimento di via Bologna, la massima attenzione da parte di tutte le istituzione coinvolte.”

Durante l’incontro di oggi – prosegue l’esponente del Carroccio – Regione Lombardia ha confermato la sua attenzione, anche politica, sul tema. Si è ribadito e chiarito una volta per tutte che la domanda di Cassa integrazione straordinaria si può fare anche per i 182 dipendenti di via Bologna, pur con la consapevolezza dei tanti paletti posti da quel pasticcio chiamato Legge Fornero.”

A questo punto attendiamo l’esito della gara di assegnazione prevista per il 5 di luglio, sperando che ciò possa sbloccare la situazione. La Commissione ha deciso quindi di riaggiornarsi dopo quella data, per fare il punto e – conclude Rolfi – individuare la strada più idonea, anche alla luce dell’esito del bando.”

Imprese, Parolini: da Regione 1,8 milioni di euro per progetto Fondital Spa

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“Abbiamo stanziato oltre 1,8 milioni di euro per sostenere un progetto di sviluppo in grado di generare un investimento di quasi 5,5 milioni di euro e, soprattutto, di tutelare più di 1000 posti di lavoro”. È quanto ha dichiarato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, annunciando l’approvazione odierna da parte della Giunta, su sua proposta con il concerto dell’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca del Gobbo, dello schema di accordo per la competitività che Regione Lombardia firmerà con Fondital spa di Vorbano, in provincia di Brescia.

STRUMENTI CHE RIVITALIZZANO ECONOMIA – “Con l’approvazione di questo provvedimento – ha continuato Parolini – salgono a 25 gli accordi di competitività deliberati dalla Giunta regionale e sostenuti finora con più di 40 milioni di euro. Un impegno molto importante da parte di Regione Lombardia che ha permesso di sviluppare investimenti per oltre 125 milioni e di salvaguardare 10.500 posti di lavoro, confermando questi strumenti come azioni di sinergia tra pubblico e privato in grado di rilanciare e rivitalizzare il nostro tessuto economico e produttivo”.

NUOVE OPPORTUNITÀ SETTORE AUTOMOTIVE – “Attraverso questo accordo in particolare – ha spiegato l’assessore – ci impegniamo a finanziare un intervento che prevede di generare importanti ricadute nel settore dell’automotive, attivando nuove opportunità di sviluppo in termini di qualità occupazionale, produttività, sviluppo delle competenze tecniche, scientifiche e professionali, nonché di benessere, sia per l’azienda e i lavoratori che per la filiera e il territorio coinvolto”.

ACCORDI DI COMPETITIVITÀ – Gli Accordi di competitività sono strumenti negoziali che definiscono diritti e obblighi reciproci tra imprese, Regione ed Enti locali per rendere attrattivo il nostro territorio agendo su leve (semplificazione procedure, contributi per progetti di Ricerca e Innovazione, infrastrutture pubbliche, valorizzazione del capitale umano) che stimolano nuovi investimenti o favoriscono il mantenimento di quelli già esistenti.

CONTENUTO ACCORDO FONDITAL SPA – Il progetto denominato “ALU-CAR”, che vede come capofila Fondital spa, prevede la parziale riconversione industriale di uno stabilimento produttivo dell’azienda, attualmente impiegato per la produzione di radiatori in alluminio pressofusi, al fine di avviare tre linee industriali automatizzate innovative e la realizzazione di una prima linea produttiva nel nuovo business dell’automotive. Si tratta di nuove leghe derivanti dall’impiego di alluminio secondario (derivante da rottami) in grado di possedere le medesime caratteristiche meccaniche delle leghe primarie (ad esempio, dal punto di vista dei carichi di rottura e dell’allungamento percentuale).

L’intervento prevede inoltre salvaguardia ed il mantenimento dei livelli occupazionali presso la sede della società FONDITAL S.p.a. in Regione Lombardia alla data di inizio progetto, pari a 675 dipendenti, e dei livelli occupazionali di Raffmetal pari a 330 dipendenti.

CONTRIBUTO REGIONALE – Il progetto prevede un investimento complessivo di euro 5.441.352 con un contributo regionale di euro 1.890.000.

Giuseppe Pasini designato coordinatore del Gruppo Tecnico per l’Energia di Confindustria

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Economia/Energia by

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria ha designato ieri il vice presidente di AIB con delega ad Ambiente, Sicurezza e Responsabilità Sociale e presidente del Gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini, coordinatore del Gruppo Tecnico per l’Energia.

“Il tema dell’energia rappresenta senza dubbio uno dei fattori più strategici per il futuro non solo delle imprese, in primis quelle manifatturiere, ma anche di tutto il nostro Paese. È una materia altrettanto complessa che, per sua stessa natura, interessa una comunità molto ampia ed eterogenea. Per questo, il dialogo e il confronto tra le parti saranno fondamentali e, pertanto, basilari per il Tavolo che ho la responsabilità di coordinare. Sarà nostro compito dare alle aziende italiane la certezza di operare in un contesto in cui l’energia sia considerata una leva per la competitività”, ha dichiarato Giuseppe Pasini.

Il presidente di AIB, Marco Bonometti, ha espresso soddisfazione per questa designazione: “Mi congratulo con Giuseppe Pasini per la sua nomina a coordinatore del gruppo Energia di Confindustria. Imprenditore di lungo corso, capace di innovare e rinnovare con intelligenza, concretezza e passione: sono certo che saprà fare un ottimo lavoro al Tavolo dell’Energia, così strategico per tutte le imprese ed in particolare per quelle del settore manifatturiero. Questa nomina è anche un riconoscimento al ruolo e al peso del manifatturiero bresciano e all’importanza dell’Associazione Industriale Bresciana”.

I sedici Gruppi tecnici (Made In, Scienze della vita, Fisco, Ricerca e Sviluppo, Internazionalizzazione associativa, Ambiente e sostenibilità, Cultura e Sviluppo, Welfare, Reti di Imprese, Servizi associativi, Logistica, Energia, Responsabilità Sociale d’Impresa, Formazione professionale/Alternanza scuola–lavoro, Paesi dell’Est, Credito e Finanza) svolgeranno attività a supporto del Consiglio di Presidenza sulle tematiche prioritarie per Confindustria.

L’Alfa Acciai ha acquistato il sito della Stefana di Montirone

in Acciaio/Economia by

L’Alfa Acciai ha acquistato il sito della Stefana di Montirone, in concordato dalla scorsa estate. L’asta per il ramo d’azienda si è conclusa con un atto di vendita all’acciaieria di San Polo, che ha offerto 2 milioni e 800 mila euro per l’impianto e l’area di 240mila metri quadrati. A cui si sommeranno almeno 3 milioni di euro di investimenti per la bonifica del sito ed il riavvio dell’impianto. Ai 69 dipendenti impiegati nel sito di Montirone sarà garantito nuovamente un posto di lavoro. Con quest’ultima operazione nelle casse del concordato sono entrati circa 65 milioni di euro, garantendo continuità lavorativa a 560 persone. L’unica incertezza rimasta è quella dell’impianto di via Bologna a Nave, con 190 lavoratori che da giugno non potranno più nemmeno contare sulla cassa integrazione.

Siderweb lancia gli stati generali dell’acciaio a Milano

in Acciaio/Economia/Eventi by

Il presente e il futuro dell’acciaio, dell’industria e della filiera siderurgica sono al centro degli Stati Generali dell’ACCIAIO, iniziativa di Siderweb, principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico.
Il cantiere degli Stati Generali verrà aperto venerdì 24 giugno a Milano e segnerà l’avvio di un percorso pluriennale.

«L’obiettivo è sviluppare una piattaforma programmatica che sappia raccordare i protagonisti, intercettare gli stakeholder, stabilire nuove relazioni con la società, fondare una nuova cultura. Un modello che, partendo dall’acciaio e usando l’acciaio come struttura portante, sappia informare di sé il mondo della manifattura e, più in generale, quello dell’economia e del lavoro» si legge nel Manifesto degli Stati Generali dell’ACCIAIO.

La giornata, dopo l’introduzione di Emanuele Morandi, presidente di Siderweb, e la relazione di Gianfranco Tosini, responsabile dell’Ufficio studi Siderweb, si articolerà in quattro momenti che rispecchiano le quattro aree tematiche al centro del lavoro dei mesi successivi.
Le tesi di dibattito verranno esposte durante la settima edizione di Made in Steel, la principale Conference & Exhibition del Sud Europa dedicata alla filiera dell’acciaio, in programma dal 17 al 19 maggio del 2017 a Fiera Milano.

                     Stati Generali dell’ACCIAIO
Officine del Volo (via Mecenate 76, Milano)
Programma dei lavori

Ore 9.30 – Registrazione partecipanti
Ore 10.00 – Inizio lavori

Introduzione di Emanuele Morandipresidente Siderweb

Situazione macroeconomica a cura di Gianfranco Tosini  – responsabile Ufficio Studi Siderweb

 

Ore 11.00 – Tavola rotonda “Geografia dell’acciaio” moderata da Stefano Ferrari – direttore responsabile Siderweb

Interventi di:

Antonio Tajani – vicepresidente vicario Parlamento Europeo

Massimiliano Salini – europarlamentare, Commissione Industria

Antonio Gozzi – presidente Federacciai

Tommaso Sandrini – presidente Assofermet Sindacato Acciai

 

Ore 12.00 – Tavola rotonda “Ambiente e Sostenibilità” moderata da Maria Luisa Venuta – ricercatrice universitaria

Interventi di:

Simona Bonafè – europarlamentare, Commissione Ambiente

Ermete Realacci – Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati

Giuseppe Pasini – presidente Gruppo Feralpi

Roberto Ariotti – presidente Assofond

 

Ore 13.00 – Light lunch

 

Ore 14.30 – Tavola rotonda “Innovazione e rivoluzione digitale” moderata da Lucio Dall’Angelo – coordinatore generale Siderweb

Interventi di:

Gianpietro Benedetti – presidente Danieli & C. Officine Meccaniche

Marino Piotti – amministratore delegato Superpartes

Carlo Mapelli – docente del Politecnico di Milano – presidente Associazione Italiana di Metallurgia

 

Ore 15.30: Tavola rotonda “L’umanesimo dell’acciaio” moderata da Massimiliano Panarari – docente dell’Università Bocconi di Milano

Interventi di:

Luigi Bobba – sottosegretario al Ministero del Lavoro

Maurizio Landini – segretario generale Fiom – Cgil
Ore 16.30: Conclusioni
Graziano Delrioministro delle Infrastrutture e dei Trasporti



Verso Made in Steel
. Il percorso successivo al Convegno prevede, per il periodo 2016/2017, due tavoli che produrranno contenuti per Made in Steel. Le due aree tematiche che approfondiremo a partire dallo start venuto dal convegno sono Geografia dell’Acciaio e Innovazione e Rivoluzione digitale.

Acciaio: cala la siderurgia cinese, cresce quella italiana

in Acciaio/Economia/Tendenze by

L’Ufficio Studi di Siderweb – il principale organo nazionale di informazione e consulenza dedicato al mercato siderurgico – propone l’ultimo aggiornamento della CONGIUNTURA SIDERURGICA, analisi dei principali indicatori (produzione, commercio estero e trend delle quotazioni) dell’acciaio italiano, europeo e mondiale.

Il primo quadrimestre del 2016 ha fatto registrare una contrazione dell’output di acciaio grezzo. Inoltre, benchè sforni il 50% della produzione mondiale, la siderurgia cinese ha evidenziato un calo rispetto al periodo gennaio – aprile del 2015. Ancora verso il basso la produzione europea, mentre quella italiana torna a vedere il segno «+», anche se l’utilizzo della capacità produttiva è del 15% inferiore rispetto alla media mondiale.

GIUGNO 2016, LA CONGIUNTURA SIDERURGICA

elaborazione a cura dell’Ufficio Studi di Siderweb

Lo scenario mondiale

Nel primo quadrimestre del 2016, la produzione mondiale di acciaio è stata pari a 521,3 milioni di tonnellate, con un decremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva globale è così sceso al 67%, confermando il trend decrescente in corso dal 2011. Il primo quadrimestre di quest’anno è stato caratterizzato ancora dal calo della produzione cinese che, con un output di 261,4 milioni di tonnellate, è diminuita del 2,3%, corrispondente a 6,2 milioni di tonnellate in meno. Ciononostante, la Cina da sola continua a produrre il 50% dell’acciaio nel mondo. A livello continentale, l’Asia mantiene la propria leadership, sebbene l’output complessivo si sia ridotto del 2%. Tra i grandi produttori asiatici, solo l’India ha aumentato la produzione nel primo quadrimestre di quest’anno (+2,3%); il Giappone (secondo produttore mondiale) l’ha ridotta del 2,3% e la Corea del Sud del 2,4%. La produzione ha registrato una riduzione più marcata nell’Unione Europea (-6,5%), mentre è tornata a crescere nella Confederazione di Stati Indipendenti (+0,4%) e in Turchia (+2,8%). Nell’Unione Europea, la diminuzione della produzione siderurgica ha interessato in misura diversa i principali paesi produttori: Germania (-2,3%), Spagna (-8,3%), Francia (-11,1%), Regno Unito (-37,4%).

La siderurgia italiana

La produzione italiana si è attestata nei primi quattro mesi di quest’anno a 7,9 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dovuto alla forte crescita del mese di aprile (+14,5%). Con riferimento al processo produttivo, nel primo quadrimestre di quest’anno l’aumento della produzione ha riguardato principalmente il ciclo da altoforno, mentre quello da forno elettrico ha ridotto l’output complessivo. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva complessiva si è attestato intorno al 55%, 15 punti in meno rispetto a quello mondiale.

La produzione di laminati piani a caldo è stata pari a 3,8 milioni di tonnellate, con un aumento del 6,9% rispetto al primo quadrimestre del 2015. La produzione di laminati lunghi si è attestata a 3,9 milioni di tonnellate, con un calo del 4,8%.

Le esportazioni

Nei primi tre mesi del 2016 (ultimo dato disponibile), le vendite all’estero di prodotti siderurgici sono ammontate a 4,2 milioni di tonnellate, con un aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni nei paesi dell’UE, pari al 73% del totale, sono aumentate del 10,7%, mentre quelle verso i paesi extra UE sono diminuite del 24,7%. Le vendite all’estero di laminati piani sono aumentate di circa il 15%, mentre quelle di laminati lunghi sono diminuite del 7,5%. Le esportazioni di semilavorati (lingotti, billette e bramme) sono diminuite dell’1,1%, mentre quelle di tubi hanno registrato un calo del 5%, imputabile ai tubi senza saldatura che hanno risentito della diminuzione degli investimenti nell’oil & gas.

Le importazioni

Nei primi tre mesi del 2016 le importazioni di prodotti siderurgici si sono attestate a 6,4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto soprattutto agli acquisti da paesi terzi, che sono aumentati del 12,1%, contro il 7,2% di quelli dai paesi comunitari. L’incremento più consistente è stato registrato dai laminati piani (+11,8%), in particolare dai paesi extra UE (+18,5%). Le importazioni di laminati lunghi sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo del 2015. Le importazioni di tubi sono diminuite del 7%; il calo è dovuto soprattutto ai tubi senza saldatura. Infine, gli acquisti all’estero di semilavorati sono cresciuti di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le previsioni a breve termine

Le previsioni per i prossimi mesi sono leggermente più positive rispetto a quelle del secondo trimestre: il consumo reale di acciaio nell’UE dovrebbe passare da un tasso di crescita dell’1,2% all’1,5%, ma il consumo apparente continuerà a manifestare segni meno: rispetto ad una diminuzione dello 0,2%, nel secondo trimestre si passerebbe infatti ad una diminuizione dello 0,4% nel terzo trimestre. Ciò sta a significare che, ancora per qualche mese, la ripresa della domanda reale di acciaio verrà soddisfatta con la diminuzione delle scorte.

Per quanto riguarda le esportazioni, il rallentamento della crescita economica nei principali paesi emergenti avrà un effetto depressivo sulla domanda di acciaio mondiale, quindi sulle esportazioni da parte dei paesi sviluppati. Al contrario, l’eccesso di capacità produttiva in alcuni paesi emergenti, soprattutto la Cina, manterrà elevato il livello delle esportazioni di acciaio verso i paesi sviluppati, con un effetto di compressione sui margini delle imprese siderurgiche di questi paesi.

Prezzi: inversione di tendenza nella seconda metà di maggio

A maggio, i prezzi dell’acciaio in Italia cambiano direzione. Il recupero delle quotazioni, in atto da inizio febbraio, si è infatti interrotto a partire dalla parte conclusiva del mese scorso, quando il mercato ha invertito la rotta. Lo si può notare dalla curva descritta dal grafico del Siderindex (ovvero l’indice che misura il prezzo medio alla tonnellata dell’acciaio al carbonio sul mercato italiano) che è tornato a puntare verso il basso.

Entrando maggiormente nel dettaglio, a maggio il valore del Siderindex si è attestato a 340,55 euro la tonnellata, con un forte incremento rispetto al livello di aprile (+21,6%), tornando su livelli che non si vedevano da settembre 2014. Nell’ultima rilevazione di maggio, però, l’indice è sceso a 339,49 euro la tonnellata rispetto ai 345,57 euro la tonnellata della rilevazione precedente, confermando il calo anche nella prima rilevazione di giugno (331,31 euro la tonnellata). Dal picco massimo del 18 maggio, la riduzione dei prezzi è del 4,1%, mentre l’indice all’8 giugno rimane del 43,1% superiore al livello di inizio 2016.

A maggio, per quanto concerne i prodotti piani, le quotazioni medie mensili dei coils sono cresciute di circa 60 euro la tonnellata rispetto alla media del mese precedente, mentre le lamiere da treno sono rincarate di circa 75 euro la tonnellata. Nei lunghi il tondo e la vergella da trafila recuperano circa 75 euro la tonnellata, mentre travi e laminati limitano il guadagno a 45 euro la tonnellata.

Infine, il rottame si posiziona su livelli più elevati rispetto ad aprile: il mese scorso il valore medio registrato per la materia prima delle categorie 01-E3, 33-E40, 50-E8, 41-E5M (le quattro principali qualità di rottame vendute sul mercato nazionale) è stato di 220,4 euro la tonnellata, contro i 192,5 euro la tonnellata di aprile, per un incremento del 14,5%.

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