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Omr sceglie il Grande per gli auguri natalizi ai dipendenti

in Aziende/Economia/Manifatturiero/Meccanica/Omr by

Omr Automotive ha scelto il “Teatro Grande” di Brescia come cornice per il suo tradizionale incontro natalizio, un evento che non solo celebra le festività, ma anche il lavoro, la passione e l’impegno che ogni giorno i suoi collaboratori mettono al servizio dell’azienda. Alla serata hanno partecipato i dipendenti degli stabilimenti OMR di Rezzato (BS), Rovereto (TN), Modena, Atessa (CH) e di FMB di Pavone del Mella (BS). A riportarlo è Brescia news.

Nell’occasione, il Presidente di Omr, Marco Bonometti, ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti i dipendenti per il contributo fondamentale che ognuno di loro ha dato nel corso dell’anno, rendendo possibile il successo dell’azienda. «Ogni vostra azione e ogni vostra scelta sono stati tasselli fondamentali per costruire insieme il percorso di crescita che oggi possiamo celebrare», ha detto.

Un ringraziamento speciale è stato rivolto agli organizzatori della serata, che con grande dedizione hanno reso possibile questo evento di condivisione, e al padrone di casa, Umberto Angelini, per l’accoglienza. L’occasione è stata anche un tributo alla figura di “Silvana Tirini Bonometti”, con il concerto inserito nel contesto del 2° Festival Internazionale in suo ricordo. Il Maestro Benati ha reso possibile la partecipazione dell’Orchestra Lorenzo da Ponte, diretta dal Maestro Roberto Zarpellon, che ha regalato al pubblico la magia della musica sinfonica, ispirando tutti a dare il meglio di sé, dentro e fuori dall’ambito professionale.

Il Teatro Grande, simbolo della cultura e dell’arte, è stato il luogo ideale per trasmettere il potente messaggio della “cultura del lavoro”. «Grazie al vostro impegno, OMR sta crescendo ogni giorno. E, nonostante le difficoltà, non vogliamo fermarci. Il nostro obiettivo è continuare a crescere, a innovare, con orgoglio e determinazione», ha aggiunto Bonometti.

La serata ha anche rappresentato un momento di riconoscimento per i collaboratori che hanno dedicato più di 15 anni alla crescita di OMR, contribuendo in modo significativo al successo dell’azienda. Durante la cerimonia, sono stati premiati anche coloro che, con idee innovative e progetti pionieristici, hanno dato un contributo determinante alla realtà di OMR.

Concludendo l’evento, il patron Marco Bonometti ha augurato a tutti un Natale sereno e pieno di speranza, invitando i collaboratori a godere di questo periodo speciale con le persone care, ricaricandosi per affrontare insieme le sfide e le opportunità del nuovo anno.

I PREMIATI CON OLTRE 15 ANNI DI SERVIZIO:

Per OMR Rezzato:
– Paolo Sala e Claudio Apostoli (15 anni di servizio);
– Orazio Scalia, Alessandro Sbardellati, Paolo Bonetti, Armando Buonocore, Franck Lidehi, Massimo Gentile, Claudio Benaglio, Vito Gamiddo, Vania Manenti (20 anni di servizio);
– Roberto Pretelli (OMR Holding), Michele Pirlo (OMR Holding), Francesco Clemente, Ermanno Mariani, Kouassi L. Yao, Ermanno Viviani (25 anni di servizio);
– Enrico Lorandi, Mirko Mezzana, Stefano Marmentini, Daniela Pirana, El Mahfoud Eddaha, Marco Nicoli (30 anni di servizio);
– Giancarlo Ventura, Riccardo Apostoli (35 anni di servizio).

Per OMR Rovereto:
– Almir Hoxha (15 anni di anzianità di servizio);
– Margherita Demadonna, Agron Sinanaj (30 anni di servizio).

Per FMB srl:
– Fabio Serramondi (20 anni di servizio);
– Roberto Gatti, Said Akcha, Armando Allarchi, Ram Pal, Francesco Senatore (25 anni di servizio);
– Emanuele Cherubini (30 anni di servizio).

Gefran Supplier Day 2024: “Catena del valore sempre più sostenibile grazie a progetti concreti e valori condivisi per ridurre l’impatto delle emissioni del 25%”

in Ambiente/Aziende/Economia/Gefran by

Gefran, azienda specializzata nella progettazione e produzione di sensori, sistemi e componenti per l’automazione ed il controllo dei processi industriali, ha organizzato il Supplier Day 2024, il workshop annuale in cui la multinazionale italiana incontra i principali rappresentanti della catena di fornitura del territorio per condividere valori, obiettivi e piani d’azione, e diffondere una comune cultura della sostenibilità. La filiera sostenibilerappresenta infatti uno dei pilastri del Piano Strategico di Gefran per la sostenibilità.

Anche per il 2024, il Supplier Day si conferma un appuntamento atteso dai player della catena di fornitura di Gefran, che ha consolidato l’impegno verso la sostenibilità dei tanti partecipanti, generando risultati concreti: un progetto che ha coinvolto i principali fornitori dell’azienda, avviato nuove iniziative in ambito ESG e offerto supporto alle piccole imprese del territorio. La partecipazione attiva ha permesso di raggiungere l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità condivisa, creando valore per tutti gli attori coinvolti, favorendo lo sviluppo di nuove opportunità e iniziative, e avvicinando l’azienda agli obiettivi del Piano Strategico della Sostenibilità.

L’evento ha consentito di fare il punto sui progetti che i fornitori dell’azienda hanno messo in atto nel corso degli ultimi 12 mesi per ridurre le proprie emissioni Scope 1 e 2, contribuendo così all’obiettivo di Gefran di diminuire l’impatto della propria impronta carbonica del 25% entro il 2030.

La sostenibilità da sempre guida lo sviluppo di Gefran. Si tratta di uno degli elementi strategici che hanno permesso al Gruppo di crescere stabilmente e acquisire solidità, e continuerà a indicare la direzione verso cui tendere”, ha affermato Giovanna Franceschetti, Vice Presidente di Gefran con delega alla sostenibilità. “In questo percorso, il contributo concreto delle aziende con cui operiamo risulta sempre più importante per il raggiungimento di una crescita che sia sostenibile per tutti”.

In particolare, Gefran ha invitato i propri fornitori a individuare e promuove nel corso dell’anno azioni concrete e congiunte, volte alla riduzione delle emissioni prodotte. Tali progetti potevano riguardare 5 aree: l’utilizzo di energia autoprodotta o derivante da fonti rinnovabili, l’efficientamento degli impianti produttivi, l’ottimizzazione della logistica, l’utilizzo di packaging a basso impatto, e altre iniziative specifiche. A questo invito ha aderito la gran parte delle imprese del territorio che compongono la supply chain dell’azienda, implementando 30 progetti relativi alle varie aree di azione individuate dal Gruppo nella propria call to action.

Sono molto orgoglioso dell’impegno che i nostri fornitori stanno impiegando verso la riduzione della propria impronta carbonica, segno che i nostri sforzi per diffondere una cultura della sostenibilità condivisa stanno producendo importanti risultati”, ha dichiaratoStefano Mazzola, Chief Procurement Officer di Gefran. “Nel percorso di Gefran verso la decarbonizzazione, la catena di fornitura ha un ruolo rilevante perché può offrire un contributo decisivo al raggiungimento dei nostri obiettivi sostenibili, e il Supplier Day 2024 ha confermato quanto di buono stiamo facendo insieme”.

Il Supplier Day 2024 è stato dunque l’occasione per mostrare le progettualità e gli sforzi fatti dai fornitori di Gefran nel loro percorso verso l’abbattimento della propria impronta carbonica: i partecipanti hanno dibattuto sulla diffusione della sostenibilità e sulle iniziative da implementare nel prossimo futuro, condividendo esperienze, successi e difficoltà. Inoltre, sono stati presentati tre progetti particolarmente significativi messi in atto da tre imprese della catena del valore.

Il primo, riguarda un piano di riduzione della carbon footprint mediante l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la diminuzione dei consumi energetici, attraverso la sostituzione di impianti di illuminazione, di generatori d’aria calda, e lo sviluppo di una metodologia di efficientamento del processo produttivo.

Il secondo, ha permesso di mappare l’impronta carbonica dei componenti utilizzati da Gefran, partendo dagli stabilimenti produttivi del fornitore fino alla consegna. Questo ha permesso di definire un piano per riallocare le produzioni verso impianti a minore impatto ambientale. Il progetto integra anche la revisione delle modalità di trasporto dei prodotti, al fine di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale complessivo.

L’ultimo progetto mostrato durante il Supplier Day ha riguardato lo sviluppo di una app per la gestione degli spostamenti: grazie a un algoritmo, ottimizza i percorsi assegnando ai dipendenti le aziende più vicine ai loro domicili e, quando possibile, suggerisce combinazioni di carpooling per ridurre i costi e l’impatto ambientale.

Gefran, ecco i conti al 30 settembre

in Aziende/Bilanci/Economia/Gefran by

Il Consiglio di Amministrazione di Gefran Spa (Provaglio d’Iseo) si è riunito oggi sotto la presidenza di Maria Chiara Franceschetti per l’approvazione dei risultati al 30 settembre 2024.

Marcello Perini, Amministratore Delegato del Gruppo Gefran, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti dei risultati dei primi nove mesi del 2024, non solo perché evidenziano ricavi e utili positivi, con il risultato netto addirittura superiore allo stesso periodo dell’anno scorso, ma soprattutto perché ottenuti in un contesto macroeconomico ancora incerto. Le eccellenti prestazioni tecnologiche dei nostri prodotti, l’elevato livello di servizio e la qualità delle nostre forniture permettono al Gruppo di posizionarsi in modo autorevole presso clienti, sia consolidati sia nuovi, prendendo parte in modo concreto e fattuale ad un numero significativo di importanti nuovi progetti di macchinari ed impianti attualmente in sviluppo. Siamo certi che, con il miglioramento delle prospettive globali del mercato, tali opportunità si potranno convertire in un incremento dei ricavi e della marginalità. Per questo motivo l’impegno economico e finanziario che costantemente dedichiamo allo sviluppo di prodotto e al miglioramento dei processi manifatturieri rimane invariato in tutto il Gruppo. Le previsioni per la fine del 2024 restano quindi positive sia per quanto riguarda la marginalità che per i ricavi, questi ultimi attesi in linea con l’esercizio precedente”.

Business operativi

ricavi dei primi nove mesi del 2024 sono pari ad 100,6 milioni di Euro e si confrontano con 101,2 milioni di Euro dello stesso periodo 2023, registrando un decremento dello 0,6% pari a 0,6 milioni di Euro (era il -4,2% nel primo semestre). Al netto dell’effetto negativo portato dalla variazione dei cambi, i ricavi progressivi dell’esercizio sarebbero allineati al dato dell’esercizio precedente.

Si precisa inoltre che i ricavi al 30 settembre 2024 includono 0,2 milioni di Euro per le vendite residuali di prodotti azionamenti, mentre al 30 settembre 2023 erano rilevati complessivi 0,7 milioni di Euro, in parte legati alle vendite di prodotti (0,5 milioni di Euro) in parte per l’erogazione di servizi al gruppo WEG (0,2 milioni di Euro). Al netto di tali effetti, la diminuzione dei ricavi rilevata nel 2024 rispetto al pari periodo precedente risulterebbe più contenuta (-0,1%).

La suddivisione dei ricavi per area geografica mostra una diminuzione diffusa a molte delle aree servite dal Gruppo, ed in particolare Italia (-8,6%), Europa (complessivamente -7,6%) e America (complessivamente -1,5%). L’area geografica per la quale, al contrario, viene rilevata una crescita dei ricavi è l’Asia (+24,6%), che sconta l’effetto negativo dell’andamento delle valute estere (in particolare Rupia e Renmimbi), al netto del quale l’aumento rilevato sarebbe finanche più elevato (+26,8%).

In termini di aree di business, rispetto ai primi nove mesi del 2023, si evidenziano ricavi in aumento per il segmento componenti per l’automazione, per il quale si rileva una crescita dell’1,9% trainata dall’aumento dei volumi di vendita delle famiglie di prodotto delle gamme controllo di potenza (+9,2% rispetto a quanto rilevato nei primi nove del 2023) e soluzioni (+12,2% rispetto al pari periodo precedente), ed in particolare nei mercati Asia ed America (rispettivamente +61,2% e +10,8% rispetto al 30 settembre 2023). Sono invece in contrazione rispetto al dato progressivo a settembre 2023 i ricavi generati dal segmento sensori, nello specifico del 2,7% (al netto dell’effetto negativo apportato dalle valute la diminuzione percentuale sarebbe più contenuta e pari all’1,9%), diffusa alle principali aree geografiche servite, ad esclusione del mercato Asia dove come per il segmento componenti per l’automazione, i ricavi sono in aumento rispetto al pari periodo precedente (+20,6% rispetto al dato progressivo del 2023).

Nei primi nove mesi del 2024 la raccolta ordini è stata complessivamente più alta rispetto al dato del pari periodo 2023 (+7,3%), come risultato di un aumento della raccolta ordini per il business sensori (+8,5%), più contenuto, seppur ampiamente positivo, per il business dei componenti per l’automazione (+5,3%).

Il valore aggiunto realizzato al 30 settembre 2024 ammonta a 73 milioni di Euro (72,1 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e corrisponde al 72,6% dei ricavi, con incidenza percentuale in aumento rispetto al dato del pari periodo precedente (+1,4%). Contribuisce all’aumento del valore aggiunto, in valore assoluto complessivamente pari a 1 milioni di Euro, la miglior marginalità realizzata connessa al differente mix dei prodotti venduti rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, seppur rilevando per il 2024 un valore assoluto di ricavi minore rispetto a tale periodo di confronto.

Gli altri costi operativi dei primi nove mesi del 2024 ammontano a 16,9 milioni di Euro, in diminuzione di 0,4 milioni di Euro rispetto al dato dei primi nove mesi del 2023, riflessa anche in una riduzione dell’incidenza percentuale sui ricavi (16,8% nel 2024 contro il 17% del 2023). Il decremento attiene prevalentemente a costi per servizi (in particolare utenze e consulenze professionali varie) in parte inficiata da maggiori costi per lavorazioni esterne e manutenzioni.

Il costo del personale rilevato al 30 settembre 2024, pari a 36,8 milioni di Euro, risulta superiore di 1,6 milioni di Euro rispetto al pari periodo precedente, quando ammontava a 35,1 milioni di Euro. L’incidenza percentuale sui ricavi si attesta al 36,5% (34,7% al 30 settembre 2023). Si precisa che nei primi nove mesi del 2024 si registra un aumento dell’organico. Oltre a ciò, a partire dal mese di giugno 2023 e successivamente da giugno 2024, viene recepito l’aumento retributivo previsto dal CCNL per tutti i dipendenti presso i siti italiani del Gruppo, maggiorato dall’applicazione della clausola di salvaguardia definita a livello nazionale e legata all’andamento dell’inflazione.

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) al 30 settembre 2024 è positivo per 19,4 milioni di Euro (19,7 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e corrisponde al 19,3% dei ricavi (sostanzialmente in linea con l’incidenza sui ricavi 30 settembre 2023, pari al 19,4%), in diminuzione rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente di 0,3 milioni di Euro. L’aumento del valore aggiunto e la diminuzione degli altri costi operativi non compensano completamente l’aumento del costo del personale, determinando complessivamente il decremento del margine operativo lordo rispetto al dato progressivo precedente.

La voce ammortamenti e svalutazioni nei primi nove mesi del 2024 è pari a 5,9 milioni di Euro e si confronta con un valore di 5,6 milioni rilevato al 30 settembre 2023, registrando un incremento di 0,3 milioni di Euro, che sconta l’alto livello di investimenti completati dal Gruppo nel corso del 2023 e pienamente operativi nel 2024.

Il risultato operativo (EBIT) al 30 settembre 2024, positivo e pari a 13,5 milioni di Euro (13,4% dei ricavi), è in flessione di 0,6 milioni di Euro rispetto al dato del 30 settembre 2023, che ammontava a 14,1 milioni di Euro (13,9% dei ricavi). Come per il margine operativo lordo, la variazione deriva dal più alto costo del personale, oltre che ammortamenti, rilevati rispetto al periodo di confronto, che inficiano il maggior valore aggiunto registrato.

Gli oneri da attività/passività finanziarie nei primi nove mesi del 2024 sono complessivamente pari a 0,1 milioni di Euro (sostanzialmente in linea col dato rilevato nel pari periodo 2023). La voce include proventi finanziari legati alla gestione della liquidità per 0,9 milioni di Euro (0,4 milioni di Euro al 30 settembre 2023) e oneri connessi all’indebitamento del Gruppo per 0,7 milioni di Euro (0,3 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2023).

Le imposte risultano complessivamente negative e ammontano a 3,3 milioni di Euro (erano complessivamente negative per 4,3 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2023, quando includevano 0,6 milioni di Euro come accantonamento per la procedura di accertamento legata alla verifica fiscale nei confronti della Capogruppo degli esercizi 2019 e 2020, la cui risoluzione è avvenuta nel quarto trimestre 2023).

Il risultato da attività operative continuative al 30 settembre 2024 è positivo per 10,1 milioni di Euro, in aumento di 0,4 milioni di Euro rispetto al dato rilevato nei primi nove mesi del 2023.

Il Risultato netto delle attività disponibili per la vendita al 30 settembre 2024 è nullo, mentre al 30 settembre 2023 era negativo e pari a 0,2 milioni Euro. A seguito dell’avvenuta cessione del business azionamenti e delle relative attività riclassificate, in applicazione del principio contabile IFRS 5, come “Disponibili per la vendita”, nell’esercizio 2024 non si rileva alcuna attività economica connessa alle stesse. Per contro, le attività rilevate nei primi nove mesi del 2023 attengono all’operatività dei mesi di gennaio e febbraio del ramo d’azienda relativo al business azionamenti in capo alla controllata Gefran India, ceduto in data 1° marzo 2023. Oltre a ciò, sono inclusi gli effetti della cessione delle attività (magazzino, altri asset e personale dipendente) del ramo d’azienda azionamenti all’interno della controllata cinese Gefran Automation Technology (Cina), ceduto in data 3 gennaio 2023.

Il risultato netto del Gruppo al 30 settembre 2024 è positivo per 10,1 milioni di Euro, confrontandosi con 9,5 milioni di Euro rilevati al 30 settembre 2023.

Il capitale d’esercizio al 30 settembre 2024 è pari a 15,1 milioni di Euro, in diminuzione di complessivi 0,5 milioni di Euro se confrontato agli 15,6 milioni di Euro del 31 dicembre 2023. Contribuisce alla variazione il saldo netto delle altre attività e passività (accoglie, tra gli altri, debiti verso dipendenti e istituti di previdenza, crediti e debiti per imposte), complessivamente negativo per 10,4 milioni di Euro ed in aumento di 3,8 milioni di Euro rispetto allo stesso al 31 dicembre 2023 (negativo per 6,6 milioni di Euro). Controbilancia, solo parzialmente, la diminuzione (3,4 milioni di Euro) dei debiti commerciali rispetto al dato di chiusura 2023. Oltre a ciò, sono in lieve aumento i crediti commerciali (0,1 milioni di Euro), mentre sono in diminuzione le rimanenze (0,3 milioni di Euro).

Il patrimonio netto al 30 settembre 2024 ammonta a 97,3 milioni di Euro, in aumento quindi di 3,3 milioni di Euro in rapporto ai 94 milioni di Euro al 31 dicembre 2023. La variazione attiene principalmente alla rilevazione del risultato positivo del periodo (10,1 milioni di Euro), in parte assorbito dal pagamento dei dividendi sul risultato 2023 (6 milioni di Euro) e dagli effetti negativi dei movimenti della riserva di conversione (0,4 milioni di Euro) e delle riserve valutazione titoli e derivati al fair value (0,4 milioni di Euro).

Gli investimenti nei primi nove mesi del 2024 ammontano a 4 milioni di Euro (8,2 milioni di Euro nel pari periodo 2023) e riguardano principalmente i reparti produttivi, le attività di ricerca e sviluppo e il rinnovo dei fabbricati che ospitano gli stabilimenti del Gruppo.

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2024, è positiva e pari a 27,4 milioni di Euro, mentre il dato di fine 2023 era positivo per 22,7 milioni di Euro.

La variazione della posizione finanziaria netta è essenzialmente originata dai flussi di cassa positivi generati dalla gestione caratteristica (17,2 milioni di Euro), assorbiti da esborsi per gli investimenti tecnici effettuati nel corso dei primi sei mesi dell’esercizio (4 milioni di Euro), nonché dal pagamento dei dividendi (6 milioni di Euro) di imposte e canoni di noleggio (complessivi 1,9 milioni di Euro).

La posizione finanziaria netta è composta da disponibilità finanziarie a breve termine pari a 47,9 milioni di Euro e da indebitamento a medio/lungo termine per 20,5 milioni di Euro.

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Confindustria Bs, la Fabbrica del Futuro ospita sino a novembre la mostra “La fabbrica intelligente”

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Aziende/Economia/Eredi Gnutti by

La Fabbrica del Futuro – l’installazione di Confindustria Brescia per l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 al Parco dell’Acqua di Brescia (largo Torrelunga 7) – ospita sino a novembre “La fabbrica intelligente”, una mostra di fotografie che rappresentano l’innovazione tecnologica all’interno degli stabilimenti di alcune importanti aziende del territorio: Automazioni Industriali CapitanioCavagna GroupEredi Gnutti MetalliGnutti CarloIMG MacchineOri Martin e Rubinetterie Bresciane Bonomi – Bonomi Group.

In particolare, l’esposizione è l’esito di una masterclass di fotografia promossa da Fondazione MUSIL e diretta da Luca Campigotto, autore di fama internazionale. La masterclass ha coinvolto fotografi con specifico interesse per la fotografia di architettura e paesaggio industriale, puntando a valorizzare la dimensione tecnologica, innovativa ed estetica dell’Industry 4.0.

L’attività è quindi stata coordinata da Confindustria Brescia in collaborazione con Fondazione Musil; in particolare, l’associazione di via Cefalonia che ha raccolto la disponibilità di imprese interessate a mettere in mostra spazi e dispositivi del mondo produttivo contemporaneo. Le aziende hanno quindi deciso di sostenere la trasposizione dei migliori scatti in un percorso espositivo che ha trovato una collocazione ideale nella Fabbrica del Futuro.

L’esposizione sarà visitabile nelle giornate di apertura dell’installazione, riaperte nel 2024 per specifici appuntamenti.

Gli esiti della masterclass sono accessibili anche online nella pagina del sito Matrice Lavoro: https://matricelavoro.it/fabbrica-intelligente-brescia/

  • Produzione e allestimento: Gruppo Publionda
  • Fotografi allievi in mostra: Lorenzo Apolli, Giuseppe Bruni, Walter Carrera, Matteo Cigala, Andrea Crupi, Alessandro Roncaglione, Helmut Schwanke, Giovanni Tamanza, Fabio Enrico Viganò
  • Organizzazione: Andrea Biffi
  • Visual design: Walter Carrera

Per tutte le informazioni sull’esposizione e sulle attività della Fabbrica del Futuro, è possibile visitare il sito fabbricadelfuturo.com; per richieste sull’utilizzo della struttura nei prossimi mesi, è invece possibile scrivere all’indirizzo mail fabbricadelfuturo@confindustriabrescia.it

Confartigianato e Rangoni, dieci borse di studio ai più brillanti per promuovere la cultura d’impresa

in Associazioni di categoria/Aziende/Confartigianato/Economia by

Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale con Rangoni e Affini S.p.A., il patrocinio del Comune di Brescia e la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, sono i promotori anche quest’anno della borsa studio “Il Grifone d’Acciaio”. Quest’anno, in risposta all’impegno e al merito degli studenti, il premio è stato aumentato a un notevole importo di 1.000,00 euro, destinato ad ognuno dei 10 maturandi più brillanti e meritevoli che intendono proseguire il loro percorso di studi all’Università.

«Si parte sempre dai giovani: sia nell’intento lodevole del premio di sensibilizzare così le nuove generazioni a mettersi in gioco nell’autoimprenditorialità, sia per far conoscere le numerose potenzialità delle realtà artigiane. C’è assoluto bisogno di sostenere la cultura d’impresa, vista anche l’ormai cronica mancanza di personale, e ribadire che nel nostro mondo è possibile realizzarsi professionalmente oltre che umanamente». Così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti a cui fa eco l’ingegnere Natalino Affini, amministratore delegato Rangoni e Affini S.p.A. ideatore e promotore delle borse di studio che verranno consegnata ai vincitori in occasione di Librixia – Fiera del Libro di Brescia 2024: «Il Premio, istituito nel 2019, si è ispirato al Grifone: animale mitologico che ha la capacità di volare alto per vedere le cose prima degli altri. Il grifone è anche il simbolo di Scania, azienda svedese produttrice di veicoli industriali “top level”, di cui siamo riferimento per la vendita e l’assistenza su Brescia, Mantova e Verona. D’acciaio perché il grifone è un animale forte e resistente, ma anche perché Brescia è tra le capitali dell’acciaio italiano. Questa opportunità è dedicata quindi ai giovani forti che vogliono essere protagonisti del proprio futuro».

Il premio, giunto alla sesta edizione, è ormai un appuntamento consolidato nel panorama bresciano, si propone di sensibilizzare le nuove generazioni a mettersi in gioco per dare continuità alla realtà artigiana, un’eccellenza che tutto il mondo ci riconosce grazie al nostro “Made in Italy”, attraverso un percorso formativo nelle principali università a indirizzo tecnico, per sostenere la cultura d’impresa e l’autoimprenditorialità dei più giovani.

Tra i requisiti per partecipare al premio: la residenza a Brescia o nella Provincia; il conseguimento del diploma di maturità; la prima immatricolazione ai corsi di laurea delle facoltà di disegno industriale, ingegneria civile e ambientale, ingegneria dell’informazione, ingegneria industriale, scienze dell’economia e della gestione aziendale, scienze e tecniche dell’edilizia, scienze e tecnologie fisiche, scienze e tecnologie informatiche, scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura, scienze economiche e tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e tante altre, consultabili nella pagina del premio sulla pagina www.rangonieaffini.com/grifonedacciaio.

Per maggiori informazioni in merito ai corsi di laurea ammessi scrivere a grifonedacciaio@rangonieaffini.it. Come anticipato, le premiazioni si terranno all’interno del palinsesto della manifestazione Librixia – Fiera del Libro di Brescia 2024, in città.

Siderurgica Investimenti (Lonati e Stabiumi): utile record a 177 milioni

in Acciaio/Aziende/Bilanci/Economia by

Siderurgica Investimenti Spa, holding delle famiglie Lonati e Stabiumi, che controlla il Gruppo Alfa Acciai, leader sul mercato italiano del tondo per cemento armato, ha fatto registrare un utile netto consolidato 2022 di 177 milioni di euro, cinque volte superiore a quello dell’esercizio precedente. Lo riferisce il quotidiano Brescia news.

In un anno in cui il Paese ha superato le enormi difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid-19, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con l’avvio di un conflitto bellico tuttora in corso, ha generato nuove e inaspettate criticità. Tale situazione, come è noto, ha comportato notevoli problematiche nell’approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche, con significativo impatto su volumi e prezzi, dando così avvio ad un forte aumento del tasso di inflazione a livello globale, non solo europeo. La conseguente azione al rialzo dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali per cercare di contrastare tale spinta inflazionistica ha portato ad una significativa riduzione dei volumi in molti settori di attività, tra cui anche quello delle costruzioni, principale mercato di sbocco del Gruppo.

Siderurgica Investimenti ha così registrato un calo della produzione di oltre il 15%, concentrato soprattutto nella seconda parte dell’anno, controbilanciato tuttavia da una forte crescita del fatturato grazie a prezzi di vendita in aumento a seguito dei rialzi dei costi delle materie prime e di energia e gas sopra menzionati.

ricavi sono infatti aumentati di oltre 340 milioni di euro rispetto al 2021 (+27%), attestandosi a 1.598,7 milioniClicca qui per scaricare la tabella dei risultati.

Il valore della produzione è aumentato di 435 milioni di euro: +34% rispetto al passato esercizio. La produzione di acciaio, come detto, è stata pari a 1,5 milioni di tonnellate, in calo del 16%.   L’ebitda si è attestato a 233 milioni di euro, più di tre volte superiore al dato del 2021.

Il Gruppo ha proseguito anche nel 2022 il proprio piano di investimenti volto ad incrementare gli standard di sicurezza, le performance ambientali, nonchè a garantire un’elevata flessibilità ed efficienza produttiva su tutta la gamma dei prodotti, introducendo le soluzioni tecnologicamente più avanzate. Gli investimenti si sono attestati a 46 milioni di euro, con un +35% rispetto all’anno precedente.

Il risultato operativo è stato pari a 205 milioni di euro, dopo ammortamenti per 22,7 milioni ed accantonamenti prudenziali a rettifica dei crediti commerciali per 5 milioni. L’utile netto si è attestato a 177 milioni di euro, cinque volte superiore al dato del 2021.

Tutto ciò ha portato ad un ulteriore miglioramento della solidità patrimoniale del Gruppo, con un valore del patrimonio netto pari a 600 milioni di euro, accanto ad una posizione finanziaria netta positiva per 29 milioni, in miglioramento di oltre 80 milioni rispetto al 2021.

I risultati consolidati danno conto di un perimetro di Gruppo del quale fanno parte Alfa Acciai, Alfa Derivati, Acciaierie di Sicilia, Tecnofil e Ferroberica.

Alfa Acciai, foto da ufficio stampa

«L’anno in corso sta continuando ad evidenziare le debolezze dell’economia mondiale e quelle del commercio internazionale, connesse con la perdurante incertezza geopolitica e con la persistenza dell’inflazione su livelli elevati nelle principali economie avanzate. I primi mesi dell’esercizio hanno fatto registrare una flessione della domanda rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolar modo nel mercato tedesco, nostro abituale cliente. A ciò si aggiunga, inoltre, una competitività del nostro Paese penalizzata rispetto al mercato europeo, per effetto del costo dell’energia elettrica ancora doppio o triplo rispetto al periodo pre Covid-19.  Siamo tuttavia fiduciosi per una ripresa dei consumi grazie alla straordinaria occasione legata agli investimenti infrastrutturali del PNRR e agli altri fondi europei», commenta Amato Stabiumi, Amministratore Delegato del Gruppo.

«Il mercato delle costruzioni darà grandi soddisfazioni e siamo pronti a servirlo con una gamma di prodotti sempre più performanti, grazie alla nostra consolidata strategia di verticalizzazione. In particolare, continuiamo nel nostro impegno di sensibilizzazione delle istituzioni per difendere a tutto campo gli interessi e le aspettative dei nostri clienti del settore delle costruzioni e del mercato degli acciai da trafila», conclude Amato Stabiumi.

In concomitanza con la chiusura del Bilancio d’esercizio, il Gruppo Alfa Acciai ha redatto il suo terzo Bilancio di Sostenibilità, e quest’anno ha ottenuto la certificazione della propria Carbon Footprint di organizzazione secondo la norma ISO 14064.

A questo proposito, Amato Stabiumi aggiunge: «Alfa Acciai si occupa di sostenibilità da quasi 70 anni e per questo tiene a ringraziare tutti i suoi 1.221 dipendenti che hanno contribuito al raggiungimento degli attuali standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Feralpi, ricavi 2022 a 2.398 milioni di euro

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Feralpi chiude un 2022 eccezionale e ha programmato investimenti per oltre 500 milioni di euro nel periodo ’23-’27 includendo nel piano industriale nuovi e significativi progetti il cui scopo è la generazione di valore per gli stakeholder tramite la crescita delle attività produttive e commerciali – grazie a un portafoglio prodotti più completo – una base di costi più efficiente, una maggiore flessibilità produttiva e commerciale con una maggiore verticalizzazione e minori emissioni di CO2 grazie a nuove tecnologie e una quota di energia autoprodotta da fonti rinnovabili.

Il bilancio consolidato 2022 di Feralpi Holding registra risultati eccezionali con ricavi pari a 2.398 milioni di euro contro i 1.928 milioni del 2021 segnando un +24,4% sul 2021 e +93,6% sul 2020. In particolare, l’anno ha registrato un calo in termini di volumi prodotti intorno al 6% che ha caratterizzato particolarmente la seconda parte dell’anno e un incremento dei prezzi di vendita legato alle dinamiche delle materie prime e dell’energia. Il valore della produzione ha raggiunto i 2.535 milioni. Si conferma la forte impronta internazionale con una quota di ricavi generati all’estero pari al 63,57%, in aumento rispetto all’anno precedente (58,98%). In generale, i ricavi di vendita vedono una maggiore concentrazione nei mercati core per il Gruppo (Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria). La performance economica ha raggiunto i livelli più alti nella storia del Gruppo. L’EBITDA registra 501.702 milioni di euro rispetto ai 273.862 milioni del 2021. L’incidenza del margine sul valore della produzione ha raggiunto il 19,8% ed è stata guidata dalla riduzione dell’incidenza percentuale delle materie prime sui ricavi. Dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 60,3 milioni di euro, il risultato netto totale sale a 334.210 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto ai 152.130 milioni di euro del 2021. Sul fronte patrimoniale e finanziario, Feralpi Group cresce in solidità e flessibilità. Il patrimonio netto consolidato sale a poco più di 1 miliardo nel 2022, rispetto ai 673,8 milioni di euro del precedente esercizio. Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, il consolidato 2022 riporta un miglioramento da una posizione debitoria di 125,2 milioni di euro a 3,5 milioni di euro in attivo.

“Il 2022 è destinato a essere ricordato come un anno eccezionale e molto probabilmente irripetibile, un anno che ha rafforzato ulteriormente la nostra struttura finanziaria permettendoci di proseguire con costanza nei nostri ambiziosi obiettivi di crescita sostenibile sia a livello ambientale che economico. La domanda crescente – soprattutto in alcuni mercati – di prodotti verdi e gli investimenti del PNRR in infrastrutture in Italia sono per noi punti di forza che ci permettono di guardare al futuro con progetti sfidanti e a lungo termine. Abbiamo scelto la strada più difficile, quella di un impegno concreto verso un acciaio decarbonizzato grazie alla conferma di solidi investimenti nella diversificazione delle fonti energetiche con la costituzione di Feralpi Power On e l’elettrificazione dei nostri siti produttivi” commenta Giuseppe Pasini, CEO di Feralpi Group.

I DIPENDENTI

Dal punto di vista occupazionale, il Gruppo a fine esercizio 2022 è salito a 1.856 dipendenti (931 in Italia e 925 all’estero) – di cui il 94% assunto a tempo indeterminato – dai 1.749 dipendenti del 2021. Il 30% delle nuove assunzioni ha riguardato personale al di sotto dei 30 anni.

CimiteroSmart®: grazie a un’azienda bresciana i servizi cimiteriali diventano a portata di Comune e di cittadino

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La “rivoluzione” è già realtà in alcuni Comuni del lago di Garda, come Soiano del lago e Manerba. Ma sono numerose le amministrazioni locali – non solo della leonessa – che anche nella recente edizione di MemoriaExpo2022, tenutasi a settembre al BrixiaForum, hanno chiesto informazioni su CimiteroSmart®: innovativo progetto “Made in Brescia” che promette di semplificare la gestione cimiteriale, sia per le realtà pubbliche sia per coloro che frequentano un camposanto per far visita al caro-estinto.

COSA E’ CIMITEROSMART®

CimiteroSmart® è un progetto sviluppato dall’azienda Systemtec Srl di Villanuova sul Clisi in collaborazione con una realtà specializzata in servizi cimiteriali. Il motore del progetto è un sofftware web-based (che non necessita, dunque, di installazione sui computer) estremamente semplice e intuitivo da utilizzare, che consente di gestire in maniera ottimale i servizi cimiteriali e le lampade votive.

Il servizio si rivolge principalmente alle amministrazioni comunali e alle aziende multiservizio che operano nel settore, rendendo le informazioni immediatamente disponibili e consentendo di visualizzarle attraverso un’interfaccia grafica che semplifica la ricerca di informazioni da parte degli operatori. Ma altrettanto significativi sono i benefici per gli utenti.

Al software – ed è questa una delle novità più importanti – si abbinano infatti totem touch screen da posizionare nei cimiteri, che consentono ai frequentatori di cercare il nominativo del defunto e la sua posizione all’interno della struttura, visualizzando anche il percorso per raggiungerla velocemente (il servizio ai gestori include la rielaborazione delle mappe per adattarle al sistema). Ma non solo. I totem, infatti, visualizzano anche gli ultimi necrologi del Comune e consentono ai Comuni di pubblicare, senza costi aggiuntivi, avvisi in tempo reale per gli utenti (orari apertura e chiusura, sante messe, estumulazioni cimiteriali, avvisi relativi al Covid etc.), aggiornandoli da un qualsiasi computer o cellulare.

Il servizio che Systemtec mette a disposizione dei Comuni in ambito cimiteriale non si ferma a CimiteroSmart®. L’azienda, infatti, è in grado anche di realizzare il censimento degli impianti (finalizzato alla rilevazione precisa della situazione in cimitero e alla raccolta dei dati) e la topografica 3D delle strutture cimiteriali attraverso sistemi all’avanguardia  (come laser scanner statici, droni e sistemi di fotogrammetria digitale), producendo disegni Cad e immagini a tre dimensioni delle strutture. Inoltre, attraverso la propria struttura, Systemtec offre agli enti pubblici un servizio di consulenza gratuita, finalizzato all’individuazione di bandi (regionali, statali o europe) che consentano il finanziamento parziale o integrale delle spese sostenute.

COSA E’ SYSTEMTEC

Systemtec è un’azienda che vanta un’esperienza quasi venticinquennale nel settore dei servizi informatici e dà lavoro a sette dipendenti, in prevalenza programmatori. E’ nata come impresa informatica “tradizionale” nel 1998, su iniziativa di Simone Raggi, e una manciata di anni fa – su impulso di alcuni clienti – ha allargato il proprio ambito d’azione al cosiddetto digital signage (la segnaletica digitale), dando vita alla divisione Totem.

Negli anni Systemtec ha conquistato la fiducia di molti enti pubblici, collaborando con diverse amministrazioni bresciane (Anfo, Bagolino, Barghe, Bedizzole, Bione, Botticino, Gardone Riviera, Gargnano, Gavardo, Idro, Limone, Manerba, Mazzano, Mura, Nuvolento, Nuvolera, Odolo, Paitone, Pertica Alta, Pertica Bassa, Polpenazze, Preseglie, Provaglio Valsabbia, Roè Volciano, Sabbio Chiese, Salò, San Felice, Serle, Tignale, Tremosine, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vestone, Villanuova, Vobarno, Comunità del Garda e della Valsabbia) e di altre province (Asola, Canneto sull’Oglio, Castel Goffredo, Cavriana, Gazoldo degli Ippoliti, Goito, Guidizzolo, Meda, Ponti sul Mincio, Rodigo).

PER CONTATTI E INFORMAZIONI

Systemtec S.r.l.

Via Carpen, 39 25089 Villanuova s/Clisi (BS) c/o Pianeta Casa Villanuova

Telefono: +39.0365.373807 – E-mail: info@systemtec.it

Ambiente, Cameo raggiunge la neutralità climatica

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Ad un anno dalla pubblicazione della Carta della Sostenibilità – il documento all’interno del quale cameo ha definito i suoi impegni nei confronti dell’ambiente, delle persone e del buon cibo – l’azienda annuncia che l’obiettivo di neutralità climatica di tutti gli stabilimenti internazionali del gruppo di cui fa parte (emissioni “Scope 1” e “Scope 2” del Greenhouse Gas Protocol) sarà raggiunto entro la fine dell’anno. In Italia il traguardo è stato raggiunto già dal 2015 ma l’impegno dell’azienda non si è limitato a questo obiettivo: cameo, infatti, punta a ridurre la propria impronta di carbonio del 35% in tutte le aree di influenza dirette e indirette entro il 2030, per poi raggiungere la totale neutralità climatica entro il 2050.

“Come azienda alimentare parte di un gruppo attivo a livello internazionale, ci sentiamo in dovere di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per limitare l’innalzamento della temperatura globale.” afferma Federica Ferrari, Executive Manager Corporate Communication di cameo. “Abbiamo preso impegni precisi a partire dall’uso responsabile delle risorse naturali per preservare e migliorare le condizioni di vita delle generazioni future. Meno emissioni di CO2, meno rifiuti di plastica e spreco alimentare, più materie prime sostenibili e filiere che non praticano la deforestazione: ecco a cosa lavoriamo ogni giorno in cameo”.

“La neutralità climatica degli stabilimenti è un primo importante passo ma è solo l’inizio: vogliamo utilizzare meno energia, acquistarla da fonti rinnovabili e generarne una quota sempre maggiore in autonomia, in modo da dover compensare solo il minor numero possibile di emissioni inevitabili” conferma Renato Sorlini Responsabile della Gestione Ambientale di cameo.

Per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi, perseguendo così la strada tracciata con la Carta della Sostenibilità, è stata data forma ad un piano energetico composto da quattro step a cui tutte le sedi internazionali del gruppo si stanno attenendo.

Riduzione dei consumi di energia
Per ridurre il più possibile il consumo energetico l’azienda ha identificato tutte le potenziali aree di risparmio energetico e definito precisi programmi che permettono in futuro un utilizzo dell’energia più efficiente puntando ad un calo significativo dei consumi.

Utilizzo di energia rinnovabile
L’azienda è costantemente al lavoro per poter essere in grado di soddisfare autonomamente il proprio fabbisogno energetico. Attraverso l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico all’interno dello stabilimento di Desenzano del Garda, l’azienda nei prossimi anni riuscirà a soddisfare il 10% del proprio fabbisogno. Il Campus cameo progettato nel rispetto dei più elevati standard dell’architettura sostenibile, ha ottenuto nel 2017 la certificazione LEED® di livello Gold.

Acquisto di energia rinnovabile
L’azienda, per la quota che non può produrre autonomamente, acquista energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili; in particolare, l’energia che cameo utilizza proviene per il 100% da fonti geotermiche. Questo consente all’azienda di ridurre le proprie emissioni di CO2 di circa 2.000 tonnellate all’anno.

Compensazione delle emissioni
Le restanti emissioni, che l’azienda non è ancora in grado di evitare, vengono compensate attraverso l’adesione a progetti che riducono il livello di CO2 presente nell’atmosfera o contribuiscono ad evitarne il rilascio. Tutti i progetti di compensazione sono certificati secondo standard riconosciuti a livello internazionale “Gold Standard” o “Verified Carbon Standard”. Il gruppo, di cui cameo fa parte, per compensare le 40.000 tonnellate di CO2 che non è ancora in grado di evitare (solo 450 tonnellate per quanto riguarda l’Italia), ha finanziato tre diversi progetti di compensazione. In Turchia, 20 turbine eoliche forniscono energia rinnovabile alla rete turca, in sostituzione di combustibili fossili come carbone e gas naturale. In Ghana il gruppo finanzia l’acquisto di sistemi di cottura domestici a carbone vegetale (in sostituzione di fornelli alimentati a cherosene) che riducono i consumi, migliorano l’efficienza e immagazzinano il calore contribuendo a limitare le emissioni di inquinanti atmosferici all’interno delle abitazioni. Il terzo progetto riguarda il programma di riforestazione “TIST” (The International Small Group and Tree Planting) che prevede la piantumazione di alberi in Kenya.

Oltre ai propri stabilimenti, cameo considera infine anche tutte le fonti di emissioni indirette generate a monte e a valle della sua filiera, definite come “Scope 3” dal Greenhouse Gas Protocol. Ne sono un esempio quelle generate dalle materie prime acquistate per la produzione, dal processo di riciclo dei rifiuti generati dall’azienda, dalle trasferte dei collaboratori e dai loro spostamenti casa-lavoro. Inoltre, cameo sta lavorando per calcolare l’impronta di carbonio di tutti i propri prodotti in modo da permettere ai consumatori di fare in futuro scelte d’acquisto sempre più eco-consapevoli.

Un impegno, quello di cameo, azienda certificata ISO 14001 da oltre 20 anni, che coinvolge tutti i collaboratori e che viene simbolicamente sancito, dal 1999, con l’interramento, all’interno del Campus, della “Pianta dell’Anno”.

Logistica green, Bracchi sceglie Castrezzato per il suo nuovo maxi-polo

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Bracchi aumenta il proprio perimetro di azione con l’inaugurazione di un nuovo hub logistico a Castrezzato, nel Bresciano. Il nuovo spazio si svilupperà su 20.000 metri quadri di superficie coperta (in Via Valenca, Polo EST. 35, a meno di un chilometro dallo svincolo di Castrezzato dell’A35), ed è stato progettato secondo elevati standard tecnologici e ambientali. 

L’allestimento del magazzino ha comportato un investimento superiore al milione di euro per Bracchi, per uno spazio che in questa prima fase darà lavoro a circa trenta persone. Il polo offre spazi uffici, ampie aree verdi, numerosi parcheggi e baie di carico e sarà dedicato ad incontrare la crescente domanda dei settori industriale, del design e del lifestyle. Lo spazio logistico è circondato da un’area verde di quasi sessantamila metri quadrati. 

È interessante in particolare la vocazione green ed ecosostenibile del progetto. La struttura, che Bracchi occuperà circa per metà degli spazi, ha infatti ottenuto la certificazione “Leed Gold”, un programma di certificazione volontario che premia un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Il sistema di certificazione “Leed Gold” è stato sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC), di fatto è il nuovo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili (viene oggi applicato in 40 paesi diversi) e consente di esaltare le caratteristiche green degli immobili.

L’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti, commenta così l’inaugurazione. “Questo nuovo polo logistico di avanguardia ha l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di partner strategici al fianco di aziende nostre clienti che sono leader dei propri settori di riferimento”, dichiara. “Una grande area logistica, immersa nel verde, con accesso velocissimo all’autostrada. Un magazzino innovativo anche per le soluzioni tecnologiche e di risparmio energetico che testimonia il grande impegno di Bracchi sui temi dello sviluppo sostenibile. Quest’area sarà strategica per lo sviluppo di Bracchi”.

All’evento inaugurale hanno presenziato le autorità istituzionali, i top client di Bracchi, il presidente del fondo IGI Private Equity Matteo Cirla, tutto il Cda e il management di Bracchi guidato dall’ad Umberto Ferretti.

L’operazione segna un nuovo traguardo nel percorso di crescita di Bracchi, che nel 2021 ha registrato un fatturato di 158 milioni di euro (nel 2020 il fatturato è stato di 142 milioni). Un nuovo importante snodo logistico nella mappa di Bracchi, che conta sedi in Italia, Germania, Polonia e Slovacchia. Un hub strategicamente locato lungo l’autostrada A35 BreBeMi, una delle principali arterie stradali del Nord Italia e in particolare dell’area “Greater Milan”. 

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