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A Chiari la banda ultralarga 100 Megabit di Tim per privati e imprese

in Economia/Servizi/Smart Economy/Tech/Web e digitale by

Chiari entra nella lista delle città italiane scelte da TIM per il lancio dei servizi a banda ultralarga sulla nuova rete in fibra ottica, che permette di utilizzare da casa e dall’ufficio la connessione superveloce fino a 100 Megabit al secondo in download. Da oggi nella quasi totalità del territorio comunale sono disponibili i servizi in fibra ottica per cittadini e imprese. Il programma di cablaggio ha già consentito di collegare circa 5mila unità immobiliari.

L’Amministrazione di Chiari ha partecipato, nel 2015, al bando di gara “Italia Connessa” indetto da TIM, presentando un programma di digitalizzazione del territorio ritenuto fra i più innovativi e concreti tra gli oltre 100 comuni italiani di medie dimensioni a cui era rivolto il contest. Grazie a questo riconoscimento, TIM ha realizzato nel territorio di Chiari le infrastrutture a banda ultralarga fissa (fibra ottica) e mobile (4G) di ultima generazione, in anticipo rispetto ai normali piani di sviluppo.

“Con la fibra ottica e l’avvio dei servizi a banda ultralarga si aprono nuove strade e crescono le opportunità per la Città di Chiari. Potremo vedere l’accelerazione nello sviluppo digitale sia nel settore pubblico che privato e, soprattutto, nella vita quotidiana dei cittadini Clarensi” commentano con soddisfazione, il Vicesindaco avv. Maurizio Libretti e l’Assessore Domenico Codoni che hanno seguito in prima persona i progetti di Smart City e di infrastrutturazione digitale assieme ai dirigenti e funzionari del Comune di Chiari. Il lancio commerciale a Chiari dei servizi in fibra ottica è il risultato degli importanti investimenti di TIM per la realizzazione in città della rete NGAN (Next Generation Access Network). L’azienda conferma infatti la volontà di sviluppare infrastrutture sempre più moderne e in grado di offrire servizi tecnologicamente evoluti per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese, per consentire sempre più un modello “digital life” ricco di prestazioni tecnologiche e applicazioni innovative basate sulle reti di nuova generazione.

Sivieri, Apindustria: non attendiamo oltre per le infrastrutture immateriali

in Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture/Politica by

Nei giorni scorsi la presenza in città del ministro Graziano Delrio e dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane Renato Mazzoncini ha messo alcuni punti fermi sullo stato delle opere infrastrutturali che riguarderanno Brescia nei prossimi anni. Sulle loro dichiarazioni interviene Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia.

“L’alta velocità procede a passo più o meno spedito a seconda dei fondi messi a disposizione, l’autostrada della Val Trompia – progetto di cui si discute da almeno trent’anni – forse vedrà i primi cantieri il prossimo anno, l’aeroporto di Montichiari resta in attesa di decollare da qualche decennio o quanto meno di ritagliarsi uno spazio all’interno di un territorio già piuttosto intasato, per la Piccola velocità sono arrivate nuove promesse di rilancio. In attesa di vedere se il libro dei sogni (come è stato titolato a livello locale) diventerà realtà, non possiamo che esserne lieti. Di infrastrutture in grado di migliorare la mobilità di persone e merci ce n’è bisogno” è il pensiero di Sivieri.

“Nel 2016 è necessario però soffermare lo sguardo non solo sulle infrastrutture materiali (di cui c’è bisogno, lo ripeto a scanso di equivoci) ma di porre analoga se non maggiore attenzione alle infrastrutture immateriali del territorio. Non stiamo parlando di domani: già ora le infrastrutture immateriali sono fondamentali, sono per intendersi un po’ come l’acqua o l’elettricità, e sono in grado di determinare il successo o meno di un’azienda – prosegue ancora il presidente -. Come il costo dell’energia può determinare le sorti di un’azienda, allo stesso modo il gap digitale e di accesso alla rete rispetto a un concorrente è oggi vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo di un’impresa. Negli ultimi anni molte aziende si sono perse per strada o sono in situazione di affanno, ma fortunatamente molte di più sono quelle che sono state in grado di non subire la crisi ma di attrezzarsi in modo adeguato. Tutte o quasi, e soprattutto le piccole e medie imprese, hanno bisogno di salire di un gradino o più. In che modo? Attraverso le infrastrutture immateriali, che devono essere fatte adesso, non domani. Se abbiamo aspettato 20 anni per l’autostrada della Val Trompia, con il rischio che non sia più nelle necessità di tante aziende, non possiamo aspettarne altrettanti per avere i fattori abilitanti alla crescita digitale”.

“Lo stato dell’arte oggi è però negativo – conferma Sivieri -. In provincia di Brescia, in questo momento, meno di un’abitazione su cinque ha una connessione a banda larga e la media provinciale complessiva è inferiore ai 5Mbs. Il confronto con l’Europa è però disarmante: rispetto a Brescia e all’Italia, quasi ovunque nel continente diffusione della banda larga, velocità e costi sono migliori. La produttività è anche questo. Piani e progetti per migliorare ci sono, ma la velocità di decisione e attuazione in questi casi è fondamentale perché qualsiasi progetto di innovazione, qualsiasi piano di governo Industry 4.0 non serve a nulla se la grande mole di dati che si riesce a generare, se le macchine in rete, se lo sviluppo remoto del software di gestione non hanno una robusta e affidabile capacità di accesso al mondo digitale”.

“Il mondo è più veloce, non aspetta i nostri tempi, e nemmeno quelli della nostra Pubblica Amministrazione – dice ancora il presidente di Apindustria -. Vale la pena sottolinearlo: una Pubblica Amministrazione efficiente è o sarebbe una grande, forse la principale, infrastruttura digitale del Paese. La trasformazione della Pubblica Amministrazione nel rapporto con i cittadini e le imprese deve essere attuata in profondità, snellendo le procedure, aumentando la trasparenza, implementando e velocizzando i servizi. Uno Stato amico dei cittadini e delle imprese è anche e soprattutto questo. La trasformazione della Pubblica Amministrazione non è a costo zero, l’effetto volano sarebbe straordinario. Banda larga e trasformazione dei processi di produzione non possono essere gestiti con logiche e metodi antiquati. Nei tempi attuali, per dirla tutta, non possiamo permetterci una discussione di vent’anni su un’opera. Soprattutto se per cittadini e imprese è come l’aria per respirare”.

Bando per potenziare la cooperazione in Lombardia

in Economia/Istituzioni/Regione by

“Apre oggi un bando attraverso il quale ci impegniamo a sostenere in modo concreto lo sviluppo e il potenziamento della cooperazione in Lombardia”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia
Mauro Parolini annunciando l’apertura del bando regionale ‘Voucher per lo sviluppo di imprese cooperative promosso con Unioncamere Lombardia.

“E’ il primo intervento che offriamo all’imprese di questo settore dopo l’approvazione della nuova legge regionale di
riferimento e la nascita della Consulta regionale della Cooperazione, uno strumento di lavoro molto operativo – ha
spiegato l’assessore – che abbiamo istituito per aiutare l’innovazione e far crescere le capacita’ imprenditoriali nelle
cooperative lombarde”.

“L”importanza e l’attualita’ del ruolo ricoperto dalle oltre 10.000 cooperative in Lombardia e, soprattutto, i valori di solidarieta’ e sussidiarieta’ che ispirano la loro azione – ha commentato Parolini – rappresentano un patrimonio sociale ed economico, ma anche uno strumento efficace di lotta alla disoccupazione e al disagio sociale in genere, che Regione Lombardia intente valorizzare e promuovere”. Possono partecipare micro piccole e medie imprese
costituite in forma cooperativa con sede legale e/o unita’ operativa attiva in Lombardia.

La misura puo’ contare su una dotazione finanziaria di 600.000 euro trasferita a Unioncamere Lombardia per la realizzazione e gestione del bando, che prevede due distinte linee di intervento finanziabili: ‘Servizi’ (acquisizione di servizi orientati allo sviluppo, all’innovazione e alla strutturazione dei processi imprenditoriali) con dotazione finanziaria di 350.000 euro; ‘Circoli cooperativi’ (ristrutturazione di sedi e attrezzature necessari allo svolgimento dell’attivita’ sociale dei circoli cooperativi) con dotazione finanziaria di 250.000 euro. L’agevolazione per entrambe le Misure consiste nella concessione di un voucher a fondo perduto del valore di 5.000 euro a rimborso di una spesa complessiva minima effettuata pari a 6.500 euro (al netto di IVA). Ogni impresa puo’ richiedere un solo voucher.

Le domande di contributo devono essere presentate dalle ore 12.00 del 4 novembre 2016 a Unioncamere Lombardia
esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it. Le istruzioni per profilarsi e compilare la domanda sono disponibili sul sito www.unioncamerelombardia.it nell’apposita sezione “Bandi e contributi alle imprese”.

Export dei distretti industriali lombardi, luci e ombre per Brescia

in Acciaio/Economia/Export/Manifatturiero/Meccanica by

Il secondo trimestre 2016 si è chiuso con una situazione di stabilità anche per le esportazioni dei poli tecnologi lombardi, che registrano un -0,1%, a valori correnti, sul corrispondente periodo 2015 (-2,6% nel complesso dei primi sei mesi). Soltanto il polo farmaceutico lombardo si distingue per esportazioni in crescita tra aprile e giugno 2016 (+4,8%, oltre che per una crescita cumulata pari al 7,7%). Si ricorda, ad ogni modo, come i dati di export dei poli tecnologici siano soggetti a maggiore volatilità rispetto a quelli dei distretti tradizionali, per via della elevata stagionalità delle commesse, soprattutto nel settore aeronautico.

I dati di Cassa Integrazione Guadagni relativi ai primi otto mesi del 2016 mettono in luce una nuova contrazione delle ore autorizzate nei distretti tradizionali e nei poli tecnologici della Lombardia (nell’ordine, rispettivamente, del 23,8% e del 25,9%). La tendenza accomuna tutte e tre le tipologie di Cassa (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) ma va letta, in realtà, con cautela. La lettura dei dati CIG in dinamica è infatti divenuta più complicata con l’entrata in vigore del decreto attuativo del Jobs Act avente ad oggetto la nuova disciplina degli strumenti di Cassa (24 settembre 2015). In particolare, si sottolinea l’introduzione di un limite massimo per lo sfruttamento complessivo delle ore di Cassa Ordinaria e Straordinaria considerate in forma congiunta, fissato in 24 mesi in un quinquennio mobile. Si segnalano, ad ogni modo, degli incrementi anomali di ore autorizzate CIGS in corrispondenza dei distretti Abbigliamento-tessile gallaratese, Lavorazione dei metalli Valle dell’Arno, Macchine per la concia della pelle di Vigevano e Calzature di Vigevano, che sottintendono processi di ristrutturazione in atto. Inoltre, i criteri di assegnazione della CIGD sono oggetto di variazioni continue, in vista della totale archiviazione dello strumento a partire dalla fase finale del 2016.

Uno sguardo ai dati bresciani. In accelerazione l’export di calzature e abbigliamento della Bassa Bresciana (+8,2% nel trimestre aprile-giugno), grazie alla spinta dei mercati maturi e non. In calo le vendite di meccanica strumentale del Bresciano (-7,2% nel trimestre aprile-giugno 2016 e -7,4% nel complesso dei primi sei mesi): l’accelerazione delle esportazioni in Turchia non è riuscita a compensare il calo delle esportazioni in altri primari mercati come Usa, Cina, Germania e Francia. Contrazione lieve, nel secondo trimestre, per l’export di metalli di Brescia. Il risultato (-0,9%) sintetizza tuttavia dinamiche contrastanti. Se infatti sono calate le vendite di carpenteria metallica e di lavorazioni di metalli non ferrosi, sono al contempo cresciute quelle di getti di fonderia, lavorazioni di acciaio a freddo, prodotti in metallo, siderurgia.

Camera di Commercio aumenta il capitale sociale di Abem Spa

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Infrastrutture/Trasporti by
Aeroporto di Montichiari

La Camera di Commercio di Brescia aderisce alla proposta di aumento del capitale sociale di ABEM S.p.A. sottoscrivendo la propria quota parte. La decisione è stata presa nel corso della riunione della Giunta camerale del 26 settembre 2016. ABEM, società nata per promuovere il definitivo avvio dell’aeroporto di Montichiari in regime di autonoma concessione, potrà pertanto contare sui 3.024.653 di euro resi disponibili dall’Ente camerale di via Einaudi – detentore del 50,5 % delle quote societarie – al fine di sostenere l’operazione di ricapitalizzazione.  Complessivamente, la ricapitalizzazione deliberata da ABEM nell’assemblea dei soci del 13 maggio 2016 comporta un aumento del capitale sociale da € 1.010.000 ad € 7.000.000.

La compagine societaria di ABEM, oltre che dal socio di maggioranza Camera di Commercio di Brescia, è composta da Assoservizi (società di servizi che fa capo ad AIB) per il 39,6%. Il rimanente 9,9% e suddiviso in quote minori appartenenti a diverse Associazioni di Categoria ed al Comune di Brescia. “Abbiamo posto le condizioni più idonee e proficue – commenta il Presidente Giuseppe Ambrosi – per dare concreto avvio alla piena operatività dell’aeroporto di Montichiari. La prospettiva è quella di dare vita, tramite ABEM S.pA. che opererà in una logica di holding finanziaria, ad una Newco, a presidenza bresciana, che in regime di autonoma concessione potrà gestire lo scalo monteclarense”.

“La Camera di Commercio di Brescia – prosegue il Presidente Ambrosi – con questa operazione ha inteso svolgere appieno il proprio ruolo di Ente che opera a supporto del territorio e dell’economia provinciale, coerentemente ai suoi fini istituzionali e alle sue strategie programmatiche ed in linea con i principi della legge di riforma del sistema camerale nazionale, in corso di approvazione definitiva. Dall’investimento sull’aeroporto di Montichiari, anche alla luce delle manifestazioni di interesse di diversi e qualificati gestori di compagnie aeree di livello internazionale, deriveranno sicuri benefici in termini di opportunità per le imprese del territorio, di incremento occupazionale e di possibilità di offrire un importante servizio alla collettività”. Recenti studi svolti in proposito evidenziano, in effetti, un potenziale incremento del traffico, sia passeggeri che cargo, del 31% circa, nel periodo 2016-2021.

Internazionalizzazione, Regione Lombardia triplica i fondi

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Commercio/Economia/Export/Istituzioni by

“Regione Lombardia ha recentemente triplicato i fondi per l’internazionalizzazione delle imprese. Del resto, il 21% delle aziende lombarde che esporta crea l’80% di valore aggiunto e questo dimostra che bisognava scommettere
sui mercati esteri”. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala intervenendo alla presentazione del progetto “Percorsi di Internazionalizzazione in mercati strategici” di Regione Lombardia, Promos e Unioncamere Lombardia nella sede della Camera di Commercio di Milano in via Meravigli.

Per le imprese che sono già attive sui mercati esteri e vogliono ampliare la loro presenza, Regione Lombardia
nell’ambito di un accordo con Unioncamere ha infatti appena stanziato 1,2 milioni di Euro per realizzare insieme a Promos, azienda speciale della Camera di Commercio, missioni all’estero con componenti imprenditoriali.

Nell’ambito di questo progetto saranno organizzate già nel 2016 missioni imprenditoriali in Sudafrica, Cina, Iran e Marocco e, nel 2017, anche in Colombia, negli Stati Uniti e in Canada, in Kenya e in Kazakistan, in Arabia Saudita e Oman. “L’internazionalizzazione non e’ solo export. Siamo usciti da una fase – ha spiegato il vicepresidente – in cui i Paesi in Via di Sviluppo, che sono diventati potenze economiche grazie alle materie prime, hanno dovuto tagliare i loro bilanci per la crisi dei prezzi di queste commodities. Per cui oggi quei Paesi guardano con estremo interesse alle nostre pmi, che sanno adattarsi in maniera flessibile alle crisi cicliche”.

“Abbiamo una grandissima opportunità. In alcuni settori – ha aggiunto il vicepresidente Sala – la domanda di prodotti e servizi italiani e’ superiore all’offerta”. “Per le misure di supporto – ha anticipato il vicepresidente Sala – abbiamo individuato altre due categorie di imprese per le quali presto presenteremo altri due progetti: le piccole aziende che non sono mai andate all’estero e anche le realtà consolidate”.

Brescia sul podio dei brevetti in Europa

in Economia/Evidenza/Meccanica/Nuove imprese/Tendenze by

Lombardia leader dell’innovazione italiana che arriva in Europa: sono oltre 4 mila le domande di brevetto pubblicate da EPO (European Patent Office) in quattro anni, il 29% del totale nazionale, una media di circa mille brevetti l’anno, uno ogni 10.000 abitanti.

Meccanica e trasporti, chimica e ambiente i settori in cui i lombardi brevettano di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%. Nel 2014 la sola Milano ha depositato in Europa 365 brevetti, in media uno al giorno. A seguire Bergamo con 124, Brescia con 114 e Varese con 80. Rispetto all’anno precedente incrementano la loro quota di brevetti: Cremona che passa da 27 a 38, Pavia da 25 a 31 e Lecco da 41 a 44. E se Milano è specializzata nel settore della chimica e dell’ambiente con 520 brevetti in 4 anni, Como lo è nelle altre tecnologie mentre le restanti lombarde preferiscono la meccanica e i trasporti. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su Unioncamere- Dintec – dati EPO (European Patent Office), anni 2011-2014.

Per le aziende che vogliono finanziare la propria idea si tiene oggi fino alle ore 18, un incontro informativo. Dedicato alle fonti di finanziamento europee e allo SME Instrument, l’appuntamento è organizzato da Innovhub SSI, azienda speciale della Camera di commercio di Milano in collaborazione con Inspiralia, azienda internazionale di sviluppo di prodotto. SME instrument è uno strumento dedicato alle PMI per finanziare progetti innovativi di processo o di prodotto. Eroga finanziamenti a fondo perduto che coprono il 70% dell’investimento complessivo e consentono all’azienda di finalizzare il proprio progetto per una successiva distribuzione sul mercato.

Dopo la presentazione, le aziende partecipanti, una trentina di vari settori (energia, ICT, salute), hanno l’opportunità di fare un incontro one to one con gli esperti per una prima valutazione della propria idea e per verificarne il potenziale in relazione allo SME Instrument. Per maggiori informazioni: http://www.innovhub-ssi.it.

A2A, Brescia e Milano pensano ad una nuova vendita di quote

in A2A/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate by

Milano e soprattutto Brescia stanno pensando ad una nuova vendita di azioni di A2A. La volontà mai nascosta del sindaco Emilio Del Bono – lo scrive il Corriere della Sera di Brescia – è quella di fare cassa per estinguere al più presto i mutui aperti per la costruzione della metro e “liberare” 14 milioni di euro all’anno da investire sulla città. Al momento l’orientamento di Del Bono sarebbe quello di cedere una quota pari al 5% delle azioni che dovrebbe portare ad un incasso di circa 200 milioni di euro.

Ieri i due sindaci si sono incontrati a palazzo Marino e pare che la volontà della vendita sia una strada percorribile da parte di entrambi (lo stesso sindaco Giuseppe Sala lo aveva più volte annunciato in campagna elettorale), anche se i tempi e i modi saranno da decidere insieme con i due uffici legali per fare in modo che tale mossa non turbi il buon andamento in Borsa del titolo che in tre anni ha più che raddoppiato il suo valore. Il momento, in realtà, è ottimo per vendere le azioni dato che l’azienda sotto la guida di Giovanni Valotti e Valerio Camerano è tornata all’utile.

Restano però da sciogliere diversi nodi. Primo fra tutti il mantenimento del controllo sulla multiutility per poter indirizzare gli investimenti e proseguire nella nomina dei vertici. «È possibile anche con il 40% delle quote visto che il resto è nelle mani di un mercato spezzettato» ha dichiarato il sindaco di Brescia al Corriere. Ma ora c’è sul tavolo l’ipotesi di coinvolgere anche i comuni che controllano Linea Group (Rovato con i paesi dell’ovest bresciano, Cremona, Crema, Lodi, Pavia) per farli entrare nel patto di sindacato con il 2% del totale delle azioni di A2A. Anche Antonio Vivenzi, neo presidente di Lgh, sembra favorevole a questa soluzione.

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