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Crac Medeghini, il pm chiede 34 anni di carcere

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Evidenza/Guardia di Finanza/Indagini Inchieste Processi by

E’ di 34 anni di carcere complessivi la richiesta del pubblico ministero del Tribunale di Brescia per gli imputati del processo per il fallimento del gruppo caseario bresciano Medeghini, avvenuto nel 2009. Un buco che – secondo la pubblica accusa – non sarebbe stato compiuto nel corretto esercizio delle funzioni amministrative dell’azienda. Da qui la richiesta di 10 anni di carcere per  Arturo e Giovanni Medeghini, di otto per Severino Medeghini e di tre anni per il braccio destro Mauro Mor. Sul banco degli imputati anche alcini sindaci e revisori che hanno collaborato con l’azienda (la richiesta è di otto mesi). Il processo è stato aggiornato al 2 maggio: salvo intoppi la sentenza sarà il 12 maggio.

La Medeghni dava lavoro a circa 500 dipendenti e fatturava 450 milioni di euro. Le società del gruppo sono state dichiarate fallite dal tribunale di Brescia tra il 2010 e il 2013, dopo un bilancio in rosso del 2009 da 106 milioni di euro. L’accusa è bancarotta fraudolenta patrimoniale e preferenziale.

INNOVATION CLUB/9. Strategie d’impresa, gestire al meglio il processo di acquisto dei clienti

in Economia/Formazione/Partner by
Mattia Macellari

Intervistiamo oggi Mattia Macellari 37 anni, laureato in economia e commercio, amministratore delegato di RunnerTech srl, azienda del gruppo C.A.T.A. Informatica per capire in che modo si stanno trasformando i processi collaborativi delle aziende italiane e quali strategie devono essere messe in atto.

Come le aziende possono differenziarsi in un contesto competitivo sempre più difficile come quello attuale? Quali sono le nuove variabili che rendono necessario un cambiamento nel marketing e nelle vendite?

Siamo immersi in un’economia in cui il numero dei dati generati è in costante ed esponenziale evoluzione.
L’advertising tradizionale così come l’abbiamo conosciuto non è più efficace e siamo in presenza di oltre 60 trilioni di pagine web indicizzate. Secondo IBM, il 90 per cento dei dati nel mondo di oggi è stato creato negli ultimi 2 anni. In questo ambiente complesso, le sfide che marketing e le vendite dovranno affrontare nel 2017 toccheranno i seguenti punti:

1. Contenuto: spesso i siti web aziendali presentano contenuti irrilevanti. Per questo motivo non riescono a soddisfare le linee guida per ottenere il punteggio di qualità minimo richiesto da Google per una corretta indicizzazione.
Di contro i consumatori sono sempre più informati, il che significa che le aziende devono distribuire contenuti rilevanti su tutte le piattaforme, per riuscire ad ingaggiarli emotivamente. I consumatori di oggi vogliono informazioni approfondite e le vogliono ora. Quindi i marketer devono darsi da fare per creare contenuti condivisibili, per evidenziare i prodotti e le promozioni, ma anche fornire messaggi mirati su temi rilevanti per le varie fasi di acquisto.
Alcuni Brand stanno scoprendo che i contenuti possono essere quattro volte più efficaci di una campagna di marketing tradizionale. In particolare alcune marche stanno iniziando a trattare contenuti di nicchia che poco o nulla hanno a che fare con il loro brand, per accrescere la propria autorevolezza, come Burberry con la musica o Red Bull con lo sport.

2. Geo-localizzazione: è un tema che vale per entrambe le realtà on e off-line, ossia per il mondo digitale e per quello fisico. Impatta i clienti dei negozi fisici come quelli dei negozi virtuali, poiché entrambi possono ricevere offerte e messaggi geo-localizzati sul proprio smartphone. I rivenditori possono seguire i movimenti dei clienti, tramite segnali di telefonia mobile, in prossimità del punto vendita ma anche monitorarne e tracciarne i comportamenti. Questa tecnologia seppur ancora in fase embrionale, sta iniziando a diffondersi presso un numero sempre più elevato di rivenditori grazie ad una analisi dei dati sempre più evoluta (Data Analytics).3. Servizi di Customer Experience: i nostri clienti sono e saranno sempre più connessi. Deloitte stima che lo diventeranno per il 100% del loro tempo. Questo avrà un impatto decisivo sulla Customer Experience. Le imprese avranno quindi la necessità di presidiare tutti i punti di contatto del Customer Journey. Oggi i clienti hanno moltissima scelta, McKinsey stima che il 70% dell’esperienza di acquisto di un cliente si basi sul modo in cui si sente trattato. Per questo le aziende devono sviluppare un’infrastruttura che permetta la condivisione delle conoscenze e la comunicazione intelligente delle informazioni per offrire al cliente un’esperienza olistica. La priorità numero uno delle aziende sarà quindi quella di concentrarsi nel creare la miglior Customer Experience per i propri clienti attraverso tattiche come la creazione di contenuti, programmi di fidelizzazione e Gamification per rendere l’esperienza del cliente sempre più unica e personalizzata.

4. Personalizzazione e customizzazione: per essere efficaci nel 2017, le aziende dovranno reperire il maggior numero di informazioni sui propri clienti e usarle per interagire con questi ultimi con modalità innovative su mobile, con contenuti dinamici, con nuove app, blog e sui social. I siti web aziendali non dovranno più essere statici ma social, dinamici, stimolanti e con elementi di differenziazione. Grazie a strumenti di Analytics sempre più potenti sia in ambito mobile che in ambito Retail, le aziende possono e potranno avvalersi di informazioni sempre più precise sul comportamento dei propri clienti e quindi offrire servizi proattivi e mirati.

5. Omnicanalità: molti negozi fisici stanno vivendo un periodo di crisi che vede ridurre i propri margini di guadagno anno su anno mentre la vendita online è in continua crescita grazie alla conversione di molti clienti che si avvicinano sempre di più i canali di e-commerce. Per le aziende offline è il momento di puntare sull’omnicanalità, mentre per i rivenditori che già operano online quello di strutturarsi per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto sempre più emozionale e personalizzata.

Il primo device informatico utilizzato dagli italiani è certamente lo Smartphone. È sempre più importante essere presenti in quel canale, qual è la strategia migliore?

La fruizione dei servizi via mobile ha ormai superato quella da qualunque altro device, si tratta di un trend in continua crescita, per questo i marketer devono mettere il mobile al centro di un Customer Journey. Il Customer Journey è il percorso che tutti noi, quando agiamo in qualità di clienti, percorriamo dal primo contatto con una determinata azienda fino a quando, attraversando uno o più “punti di contatto” forniti dall’azienda stessa decidiamo di acquistare o meno. Per questo motivo sarà necessario implementare nuove strategie di Customer Journey e dotare le forze vendita di tecnologia mobile che permetta, ovunque si trovi di controllare l’inventario, effettuare ordini o fare una vendita, avere sempre a disposizione l’informazione da dare al cliente giusto nel momento giusto.

Quali strumenti possono supportare le aziende per gestire la relazione con il suo cliente?

Da anni nelle aziende si sente parlare di strumenti di CRM, più che mai nel 2017, considerando quanto sopra elencato, l’impresa che vorrà creare o mantenere attive le proprie leve competitive non potrà farne a meno. Gestire il Customer Journey con un software di CRM vuol dire avere una strategia di contatto con il cliente, analizzare il processo di acquisto e cercare di standardizzarlo con l’utilizzo di uno strumento software, sapere a che punto del processo di acquisto si trova il potenziale cliente è un’informazione essenziale per tutti i reparti aziendali:

• Marketing: raggiungere il target con i giusti contenuti per far avanzare il processo.

• Sales: definire i nextstep con il potenziale cliente e accertarsi che non vi siano criticità che blocchino l’avanzamento.

• Operation: verificare, grazie a previsioni di vendita più oculate, la capacità futura di delivery degli ordini.

I moderni CRM, oltre a tutte le funzionalità di un CRM classico quali anagrafiche, contatti, attività, gestione offerte, contratti, pipeline management, gestione servizio post vendita, etc, offrono nuove potenzialità:

– Funzionalità totalmente web based per poter esprimere il massimo delle loro performance da qualsiasi dispositivo in ufficio e in mobilità.

– Reportistica integrata per analizzare i dati che provengono dalle varie fonti di contatto con i clienti e che alimentano i canali di contatto con il mercato (social network, strumenti di mail marketing, blog, sito web, e-commerce, etc..).

Cresce sempre di più la consapevolezza del valore aggiunto della fruizione in Cloud per liberare risorse aziendali per la gestione dell’infrastruttura hardware e software a supporto.

Il 2017 sarà un anno decisivo per le aziende italiane?

Certamente si. Le sfide del 2017 saranno molte, strutturarsi per seguire al meglio i trend che ormai sono realtà, non sarà una scelta….ma un dovere per permettere a tutta l’organizzazione aziendale di cogliere tutte le opportunità di consolidamento e crescita del proprio business.

Voucher, Parolini: strumento essenziale, il parlamento ci ripensi

in Economia/Istituzioni/Lavoro/Regione by

“Il Parlamento deve necessariamente modificare il decreto di abolizione dei voucher: è irresponsabile togliere il sistema dei voucher, senza trovare alternative, per questioni di partito innescate dalla Cgil, assestando così un duro colpo al tessuto produttivo lombardo in settori chiave che richiedono maggiore flessibilità come, ad esempio, quello turistico, agricolo, del no profit o dell’assistenza familiare”. È quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, a margine della conferenza stampa “Europa che unisce, Europa che divide. Popolari, cioè alternativi a burocrati e populisti”, organizzata, a Milano, da Lombardia Popolare.

“È una decisione che ricade sulla testa delle piccole imprese, delle famiglie e dei lavoratori, soprattutto – ha sottolineato Parolini – quelli più giovani, deboli e precari, ai quali è garantito attraverso i voucher un contesto di legalità, assistenza ed emersione dal nero”.

“In assenza della revisione generale della materia, – ha concluso Parolini – è impensabile che la permanenza di questo strumento possa essere in balia di un esito referendario pretestuoso, ma è piuttosto necessario rimodularlo affinché sia ancora più semplice e controllabile”.

Bialetti chiude i conti del 2016 con 2,7 milioni di utile

in Alimentare/Aziende/Bialetti/Bilanci/Economia by

Chiude un altro anno positivo la Bialetti di Coccaglio, società quotata in Borsa che dà lavoro a circa 1.300 persone e che lo scorso anno ha prodotto un utile da 2,7 milioni. Il 28 aprile l’assemblea dei soci sarà chiamata ad approvare il consuntivo e a nominare il nuovo vertice, oggi guidato dall’ad Francesco Ranzoni.

Secondo quanto riportato da Bresciaoggi, il Bilancio 2016 di Bialetti si è chiuso con un fatturato consolidato in aumento del 4,3% a quota 179,8 milioni di euro (l’incremento è dell’8,5% a parità di marchi in portafoglio). L’aumento ha riguardato soprattutto le divisioni “moka e coffeemakers” (+11,5%) ed “Espresso” (+14%), mentre tiene (+0,6%) quello “cookware” e rallenta il business dei piccoli elemettrodomestici dopo la cessione di Girmi.

“Il risultato operativo lordo – si legge – si attesta a 23,8 milioni (+19,1%), l’ebit a 17,2 milioni (+24,8%), l’utile ante imposte a 8,9 milioni (era di 6,8 mln; +32%), mentre l’utile netto è pari a 2,7 milioni, in calo rispetto ai 3,5 milioni di euro del 2015. L’indebitamento finanziario netto di gruppo, a 77,3 milioni, si riduce di 4,2 milioni su base annua”.

Brixia Business Match, Api: “E’ stato un successo”

in Api/Associazioni di categoria/Economia by
Seconda edizione del BBM promosso da Apindustria in Vanvitelliano, la platea

“Un successo” – secondo quanto riferisce una nota dell’organizzazione – la seconda edizione del BBM promosso da Apindustria in Vanvitelliano. Imprenditori attenti a raccogliere le nuove opportunità offerte da Canada, Russia, Iran e Svizzera

Otto desk tematici per incontri B2B su credito, consulenza doganale e servizi tematici, focus su mercati di particolare interesse quali Canada, Russia, Iran e Svizzera. Sono stati gli ingredienti cardine di «BBM – Brixia Business Match», la manifestazione dedicata all’internazionalizzazione promossa da Apindustria Brescia che si è tenuta ieri nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. «Un evento necessario per le piccole e medie imprese della nostra provincia – ha sottolineato il presidente di Apindustria Douglas Sivieri – tanto più in un contesto come l’attuale, nel quale gli stimoli dati dal mercato interno sono ancora insufficienti. Per questo vogliamo sostenere le nostre imprese nel processo di internazionalizzazione, dando loro la possibilità di conoscere alcuni dei mercati che offrono in questo momento grandi opportunità di crescita».

Il Canada innanzitutto, che come è stato ricordato dal console onorario a Milano Ezio Simonelli, è economia solida (il Global Finance Magazine la considera la più stabile al mondo), ha prospettive di crescita nell’ordine del 2% annuo in termini di Pil e, con il recente accordo Ceta con l’Unione Europea, è mercato ancora più aperto che offre tante opportunità. La Russia, che non è solo Mosca e San Pietroburgo, che guarda con interesse alle imprese italiane e che attende di uscire dall’embargo che in questi anni ha penalizzato inutilmente il sistema delle imprese. O l’Iran che, come sottolineato dal segretario generale della Camera di Commercio Italo-Iraniana, dopo l’accordo di Vienna sul nucleare è mercato più aperto. Il rapporto con l’Italia è privilegiato e di lunga data e se da un lato dal Golfo Persico arriva il petrolio, dall’altro le numerose forniture italiane hanno bisogno di ricambi e manutenzione. Non solo, l’Iran è anche Paese che sta cercando di fare un salto tecnologico e tra gli obiettivi del prossimo quinquennio si è posto anche quello degli avanzamenti in campo scientifico e la promozione delle eccellenze culturali. Iran come nuovo Eldorado? È possibile, ma soprattutto in questa fase il fai-da-te è pieno di rischi, è opportuno selezionare bene le controparti ed essere impegnati su più fronti, in ragione di un quadro normativo in mutamento.

Seconda edizione del BBM promosso da Apindustria in Vanvitelliano, i relatori
Seconda edizione del BBM promosso da Apindustria in Vanvitelliano, i relatori

A completare i focus di approfondimento l’assessore regionale allo sviluppo economico Mauro Parolini, il quale ha illustrato gli strumenti messi in campo dalla Regione a sostegno delle imprese, e Giovanni Pirovano del Comitato di presidenza ABI e vice presidente di Banca Mediolanum, il quale ha fatto il punto sulla situazione del credito alle imprese. Problema, questo, non da poco. «BBM è sempre un’occasione preziosa di conoscenza – afferma il presidente di Apindustria Douglas Sivieri -, il modo secondo noi migliore per aiutare le piccole e le medie imprese ad aprirsi verso nuovi mercati».

Immobiliare, Brescia torna a crescere. Ma la ripresa è lenta

in Economia/Edilizia/Tendenze by

“Il mercato immobiliare bresciano inizia a mostrare qualche segnale di dinamicità, frutto dell’attenuazione della fase recessiva, che induce a considerare come ormai superato il punto minimo raggiunto negli anni precedenti. La ripresa del mercato immobiliare nel suo insieme si sta però rilevando molto più complessa di quanto si poteva immaginare, anche perché strettamente legata alla situazione macroeconomica del paese che migliora molto lentamente” – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2017 di Nomisma.

Nel corso del 2016 il mercato residenziale bresciano mostra più accentuate indicazioni di risalita. Un allentamento della spinta recessiva è riscontrabile nell’attenuazionedella flessione dei valori, sia delle abitazioni nuove (-0,5% annuale), sia di quelle usate, che registrano una variazione media del -1,6%, dopo il -4,3% della precedente rilevazione. Questa dinamicità del settore è ravvisabile anche nella lieve flessione dei tempi di vendita (9 mesi la media urbana) e nella riduzione degli sconti medi praticati (11% per il nuovo e 16% per l’usato), che si mantengono comunque elevati.

Non si evidenziano sostanziali variazioni dei rendimenti potenziali lordi da locazione, che permangono intorno al 5,3%, per Brescia il valore più alto dal 2000 ad oggi, mentre la flessione annuale dei canoni medi è pari a -0,9%. Da sottolineare, inoltre, come sia molto elevata la quota di compravendite finanziate da mutuo (80%).

Nel mercato direzionale è aumentata l’intensità della flessione per quanto riguarda i prezzi, che si riducono di un -2,9% annuale, con picchi del -4% nelle zone periferiche. L’andamento dei canoni invece ha flessioni meno marcate (-0,8%), con variazioni più basse rispetto ai prezzi d’acquisto. Le difficoltà del mercato sono evidenziate anche dai tempi medi di vendita, alti e in leggera risalita (12 mesi). Neppure gli elevati sconti medi praticati sul prezzo (17,5%) hanno contribuito a rilanciare l’interesse della domanda, così come il trend decrescente di prezzi e canoni. Stabile al 4,5% il rendimento medio lordo da locazione.

Il comparto dei negozi segue dinamiche leggermente differenti da quello direzionale nella misura in cui si possono vedere alcune deboli indicazioni di stabilizzazione dell’offerta ma, ancora, di scarsa dinamicità della domanda.

Le variazioni medie di prezzi e canoni sono nettamente attenuate rispetto a quelle della scorsa rilevazione, rispettivamente -0,2% e -0,6% mentre i rendimenti medi lordi da locazione sono stabili al 4,5%.

Per il 2017 si prevede un volume di compravendite residenziali in aumento rispetto al 2016, mentre il comparto non residenziale nel suo complesso dovrebbe mantenersi sui livelli attuali. Qualche segnale di miglioramento, pur persistendo le difficoltà di incontro tra domanda e offerta, viene dagli sconti sui prezzi di vendita, in calo in tutti i comparti.

 

Internazionalizzazione, nuova convenzione per l’Associazione Artigiani

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Export by

Continua l’attività di internazionalizzazione dell’Associazione Artigiani: firmata una convenzione con il Centro di assistenza doganale Studio Michelucci.

“Il percorso di internazionalizzazione delle imprese, tappa obbligatoria per continuare ad essere competitivi, non si inventa da un giorno all’altro ma si deve costruire passo a passo – afferma il presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia e Provincia Bortolo Agliardi -. E’ innanzitutto fondamentale verificare lo stato dell’arte della propria attività e solo in un secondo momento si può cominciare a guardarsi attorno. Le difficoltà però sono tante, normative, vincoli di legge, tipologia di merci esportabili, e non sempre ce la si può fare da soli”. In questo contesto giunge la firma della convenzione con il Centro di assistenza doganale Studio Michelucci di Brescia, società di spedizionieri doganali specializzata in mercati extra Unione Europea. “Grazie alla loro professionalità possiamo garantire ai nostri associati un ulteriore elemento di qualità in vista del commercio con l’estero – aggiunge il presidente Agliardi -. La convenzione è allo stesso tempo un punto di partenza e una garanzia per gli iscritti, che potranno affrontare i mercati stranieri con la forza della conoscenza e delle competenze”.

La convenzione, firmata da Bortolo Agliardi e dal presidente dello Studio Michelucci Alessandro Michelucci, garantisce agli associati servizi di assistenza a prezzi scontati. Tali prestazioni coprono un’ampia gamma di necessità, dalle consulenze in fase preliminare per affacciarsi ai mercati extra Ue, fino alla contrattualistica vera e propria. In più sono previste la gestione delle operazioni doganali e lo studio delle normative in ambito tecnico-doganale, fiscale e tributario. “Metteremo a disposizione tutta la nostra professionalità per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti insieme – afferma Matteo Michelucci, socio dello Studio Michelucci -. Siamo pronti a lavorare fianco a fianco con gli iscritti dell’Associazione Artigiani”.

Esportazioni bresciane in leggero calo nel quarto trimestre 2016

in Economia/Export/Tendenze by

Nel quarto trimestre del 2016, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite bresciane di beni sui mercati esteri risultano in aumento del 5,0%; gli acquisti dall’estero sono in crescita del 12,4%. Nel complesso del 2016 le esportazioni in valore diminuiscono dell’1,2% e le importazioni dell’1,6%. In termini assoluti, ammontano, rispettivamente, a 14.498 e a 7.976 milioni di euro.

“A fronte di un incremento significativo della produzione industriale nel 2016 (+3,2% sul 2015), il leggero calo delle esportazioni, dovuto alle dinamiche valutarie, è compensato largamente dalle esportazioni indirette. Il 2016 è stato infatti un anno record, sia in termini di produzione, sia per quanto riguarda le vendite all’estero”, osserva il presidente di AIB, Marco Bonometti, che aggiunge: “L’euro infatti ha registrato un rafforzamento nei confronti di valute come il real brasiliano (+4,6%), lo yuan cinese (+5,4%), la rupia indiana (+4,5%), il rublo russo (+9,1%). Per la prima volta, poi, dal giugno scorso quando il Regno Unito ha votato a favore della Brexit, si misurano gli effetti del rafforzamento della nostra moneta nei confronti della sterlina inglese (+12,8%) con un calo delle esportazioni sul mercato britannico (-10,3%). Allo stesso tempo, la contrazione delle vendite verso la Turchia (-14,9%) sembrerebbe riconducibile a fattori di incertezza legati all’instabilità politica di quel Paese. Nonostante questo, per ciò che riguarda le esportazioni di prodotti manifatturieri, Brescia si colloca ancora ai vertici nella classifica delle province italiane, al quarto posto, dopo Milano, Torino e Vicenza”.

▪   Rispetto al 2015, l’evoluzione delle esportazioni bresciane (-1,2% in valore) è in contro tendenza con quanto rilevato in Lombardia (+0,8%) e in Italia (+1,2%); la dinamica negativa delle importazioni (-1,6%) è più accentuata rispetto sia al dato regionale (-1,3%) che a quello nazionale (-1,3%).

  • Tra i settori, su base tendenziale, le migliori performance esportative riguardano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+18,7%), sostanze e prodotti chimici (+12,6%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+6,1%), articoli in gomma e materie plastiche (+5,4%), computer, apparecchi elettronici ed ottici (+4,5%).
  • La contrazione delle vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo (-3,6%), macchinari ed apparecchi (-3,3%), mezzi di trasporto (-2,8%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (-2,8%) contribuisce a frenare la crescita dell’export bresciano.
  • Tra i mercati di sbocco, i più dinamici sono: Paesi Bassi (+9,8%), Cina (+3,3%), Spagna (+2,5%), Belgio (+1,6%) e Germania (+1,5%). Calano sensibilmente le esportazioni verso Brasile (-45,6%) e Algeria (-22,5%) e in maniera più contenuta verso Turchia (-14,9%), India (-14,0%) e Regno Unito (-10,3%). A livello geografico, in termini di quote, aumenta l’importanza delle aree: Unione europea a 28 (64,8%) e Asia (11,3%). Risultano, invece, in contrazione le aree: Africa (5,3%) e America centro-meridionale (2,5%).
  • Per quanto riguarda le importazioni, sono in espansione gli acquisti nei settori: mezzi di trasporto (+18,2%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,7%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,0%), sostanze e prodotti chimici (+6,6%), prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+4,7%).
  • Le importazioni di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (-12,4%), metalli di base e prodotti in metallo (-9,6%), articoli farmaceutici, chimico medicali e botanici (-4,8%) sono in diminuzione.
  • Gli acquisti di prodotti hanno principalmente coinvolto i mercati di: Spagna (+2,0%) e Paesi Bassi (+1,1%). Sono invece diminuite le importazioni da: Russia (-26,0%), India (-17,4%), Stati Uniti (-12,5%), Francia (-8,6%) e Cina (-7,2%). In termini di quote, risultano penalizzate le aree: Asia (14,1%) e America settentrionale (1,3%) a favore di Africa (4,1%) e Oceania (0,1%).
  • Il saldo commerciale è positivo (+6.522 milioni di euro), in diminuzione dello 0,7% rispetto a quello del 2015 (+6.570 milioni di euro).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commercio, dalla Regione 7,5 milioni per sostenere 19 progetti

in Bandi/Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione by

“Una risposta coraggiosa, corale e senza precedenti da parte di 19 Comuni lombardi, che insieme alle associazioni delle imprese, alle Camere di Commercio e agli altri partner locali hanno colto nel nostro bando un’opportunità per rilanciare i propri centri urbani e combattere la desertificazione commerciale”. Così Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, presentando oggi insieme ai Comuni lombardi (Bergamo, Romano di Lombardia, Treviglio, Seriate, Brescia, Chiari, Crema, Cremona, Lecco, Lissone, Monza, Cinisello Balsamo, Pioltello, Mantova, Vigevano, Busto Arsizio, Saronno, Tradate, Varese) beneficiari del bando STO@ 2020 – “Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance, iniziative di innovazione a sostegno e rilancio delle attività del commercio e dell’artigianato di servizi in aree urbane attraverso il recupero di spazi sfitti”.

INVESTIMENTI PER 7,5 MILIONI – “Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Parolini – sono nati 19 progetti di rilancio innovativi e molto strutturati, per un investimento complessivo di 7,5 milioni di euro. Tutti puntano sull’aggregazione e la corresponsabilità e hanno l’obiettivo ben chiaro di rendere più vive le vie commerciali di queste città con eventi ed iniziative speciali, più belle e attrattive per gli interventi sull’arredo urbano e, soprattutto, più interessanti dal punto di vista imprenditoriale grazie alle attività sui negozi sfitti, gli incentivi per riaprire le saracinesche chiuse e i servizi vantaggiosi che i Comuni mettono a disposizione”.

CENTRI COMMERCIALI NATURALI – “Abbiamo voluto chiamare questa misura ‘Stoà’ – ha spiegato Parolini – proprio per evocare quello che nel mondo greco e romano era il portico colonnato che contornava la piazza, l’Agorà dove si concentravano tutte le attività sociali ed economiche. Quei portici rappresentano ancora oggi, nei centri delle nostre paesi e nelle città, un centro commerciale naturale all’aria aperta, una unicità tradizionale che merita di essere ripensata, rilanciata e valorizzata attraverso azioni moderne ed innovative, che tengano conto dei profondi cambiamenti economici che negli ultimi anni hanno portato alla chiusura di molti negozi”.

IMPEGNO REGIONE PER COMMERCIO – “Quella presentata stamane – ha concluso Parolini – è solo l’ultima misura inserita in un ampio contesto di iniziative e di incentivi economici che l’assessorato allo Sviluppo economico ha messo in campo per il settore del commercio sul fronte della lotta alla contraffazione, all’abusivismo e alla desertificazione commerciale, per il sostegno di interventi specifici di riqualificazione degli esercizi commerciali e per la sicurezza dei negozi, oltre che per la valorizzazione delle attività storiche e di quei negozi e reti di attività commerciali che si sono distinti per la capacità di generare attrattività con iniziative di marketing e strategie di vendita innovative”.

I PROGETTI DI BRESCIA E CHIARI

SCHEDA BANDO

OBIETTIVI – Contrasto indebolimento e desertificazione attività commerciali e di servizi nelle aree urbane.

RISORSE DESTINATE AI COMUNI – Euro 2.098.000 per finanziare progetti per un importo complessivo di 7.489.855 euro.

DESTINATARI – Il contributo regionale è destinato a sostenere, tramite il Comune Capofila,

Micro e PMI del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi e loro aggregazioni che si collochino in spazi sfitti, anche per attività temporanee, o che svolgano servizi di riqualificazione, promozione e incoming per mantenere e portare nuovi operatori ed attività. Il progetto in via sperimentale si è sviluppato nell’area dei Distretti Urbani del Commercio (DUC) riconosciuti dalla Regione Lombardia sul territorio regionale.

COMUNI AMMESSI SUDDIVISI PER PROVINCIA – BERGAMO: Bergamo, Romano di Lombardia, Treviglio, Seriate; BRESCIA: Brescia, Chiari; CREMONA: Cremona, Crema; LECCO: Lecco; MONZA E BRIANZA: Monza, Lissone; MILANO: Cinisello Balsamo, Pioltello; MANTOVA: Mantova; Pavia: Vigevano; VARESE: Varese Busto Arsizio, Saronno, Tradate.

 

Aib, testa a testa fra Pasini e Beretta per la successione di Bonometti

in Aib/Associazioni di categoria/Aziende/Beretta/Economia/Feralpi/Nomine by

Aib è divisa sul futuro, e la sfida per la successione di Marco Bonometti ha prodotto – fino a questo momento – due candidature che si stanno dividendo a metà l’elettorato degli industriali bresciani. E’ quanto emerso dalle consultazioni della commissione dei saggi composta da Angelo Baronchelli, Francesco Franceschetti e Pier Luigi Streparava, che dal 13 febbraio a ieri hanno sondato i 58 membri del Consiglio generale e altri 200 soci per raccoglierne le preferenze ed esplorare l’ipotesi di una candidatura unica.

Ma le preferenze fra Franco Gussalli Beretta (leader della storica Fabbrica d’Armi e già vice presidente dell’Associazione industriale bresciana con delega all’Education) e Giuseppe Pasini (a capo del gruppo Feralpi di Lonato del Garda, attuale vice presidente con delega per Ambiente, Sicurezza e Responsabilità sociale) sono quasi pari, con un lieve vantaggio per Pasini tra i 58 e un margine per Beretta tra i secondi (almeno secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia).

Il momento della verità sarà l’assemblea del 29 maggio. Ma prima (il 6 aprile) il consiglio dovrà esprimersi sui candidati. E per una volta potrebbe essere una corsa a due.

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