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Industria e artigianato, si indebolisce la ripresa – ECCO I DATI

in Artigianato/Economia/Manifatturiero/Tendenze by

Nel terzo trimestre del 2018 – rileva una nota dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane subisce un arresto, in buona parte dovuto alla tradizionale chiusura delle aziende nel periodo estivo.

La tendenza positiva del made in Brescia, in atto dal primo trimestre del 2015, viene comunque confermata, ma risulta relativamente più debole. Questo, in linea con il contesto nazionale, in cui gli indicatori congiunturali confermano un rallentamento dell’attività, per il minor supporto della domanda interna (consumi e investimenti).

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia registra un calo congiunturale del 2,8%: in termini destagionalizzati (al netto degli effetti derivanti dal minor numero di giorni lavorativi nel trimestre estivo rispetto a quello precedente) rileva un aumento dello 0,1%. Il tasso tendenziale (variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) risulta positivo per la ventesima rilevazione consecutiva (+2,7%), ma in frenata rispetto a quanto registrato nei trimestri precedenti. Il tasso acquisito, la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2018, è pari a +2,5%. Il recupero dai minimi registrati nel terzo trimestre 2013 si attesterebbe così al 14% circa, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) sarebbe di poco inferiore al 22%.

L’artigianato manifatturiero bresciano – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia –  segna nel terzo trimestre una decelerazione che frena il percorso di crescita lento, ma costante, intrapreso dalla seconda metà del 2016. Tra luglio e settembre la produzione è diminuita sul trimestre precedente dello 0,6%, il fatturato dello 0,3%, gli ordini dello 0,9%. Il tasso di utilizzo degli impianti è calato al 69,8% (contro il 72,5% del 2° trimestre).

Nonostante il rallentamento trimestrale, il quadro complessivo tendenziale rimane parzialmente positivo. La produzione è cresciuta dello 0,5%, il fatturato dell’1,2%, gli ordini, all’opposto sono calati dello 0,4%. I risultati dei primi tre trimestri permettono di tracciare un quadro, seppur parziale, dell’andamento del comparto nel 2018. Nella media dei primi tre trimestri 2018, la produzione è cresciuta, su base annua, del 2,5%, il fatturato del 4,4% e gli ordini del 2,4%.

I principali indicatori dell’industria:

§  Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è diminuita significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (-4,6%) e meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (-4,4%). E’ diminuita con minore intensità nel maglie e calze (-2,7%), chimico, gomma, plastica (-1,8%), abbigliamento (-1,6%), tessile (-1,5%), calzaturiero (-1,0%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (-0,9%), materiali da costruzione ed estrattive (-0,9%), legno e mobili in legno (-0,5%), agroalimentare e caseario (-0,3%). È invece aumentata nel settore carta e stampa (+0,3%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 10% delle imprese, diminuite per il 52% e rimaste invariate per il 38%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 9% degli operatori, scese per il 32% e rimaste stabili per il 59%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per l’8%, calate per il 29% e rimaste invariate per il 63% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono saliti per il 25% delle imprese, con un incremento medio dello 0,6%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 12% degli operatori, per una variazione media dello 0,2%.

§  Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione della fase di moderata espansione del manifatturiero provinciale. La produzione è prevista in aumento da 31 imprese su 100, stabile dal 56% e in flessione dal rimanente 13%.

§  Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento per il 29% degli operatori, stabili per il 60% e in calo per l’11%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 15% degli operatori del campione, invariati per il 70% e in flessione per il 15%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 17% delle imprese, stabili per il 70% e in diminuzione per il 13%.

I principali indicatori dell’artigianato:

§  Il fatturato del comparto artigianato chiude il trimestre con risultati tendenziali positivi sebbene in leggera decelerazione rispetto a inizio anno, grazie al sostegno del fatturato interno.

§  Gli ordini nel complesso sono diminuiti dello 0,4%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, risultato che ha invertito il trend positivo in atto dalla fine del 2016. Entrambe le componenti, estera ed interna, hanno contribuito al calo registrato, anche se determinanti sono stati gli ordini provenienti dal mercato interno (-0,4%) che rappresentano la quota più consistente.

§  L’occupazione, al netto degli effetti stagionali, chiude il terzo trimestre con una leggera variazione positiva (+0,4%) anch’essa in decelerazione rispetto al risultato del trimestre scorso (+1,2%). Il ricorso alla Cassa Integrazione è in aumento rispetto ai livelli dello scorso trimestre, la quota di imprese che ne ha fatto ricorso si colloca al 3,1 % contro l’1,5% del 2° trimestre.

§  Le attese degli imprenditori artigiani per la fine dell’anno sono moderatamente positive con riferimento alla produzione, al fatturato, alla domanda estera ed all’occupazione anche se resta molto alta la quota di imprenditori che prevedono una sostanziale stabilità. Sul fronte della domanda interna il saldo tra le ipotesi di aumento e diminuzione vede prevalere i secondi (-3,9%).

L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 192 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.

Agricoltura, Brescia capitale della Lombardia: le imprese sono 10mila

in Agricoltura e allevamento/Economia/Tendenze by

Sono 46 mila le imprese agricole in Lombardia. Prima per imprese agricole Brescia con circa 10 mila, poi Mantova con 8 mila, Pavia con 6 mila, Bergamo con 5 mila, Cremona e Milano con quasi 4 mila. A Como 2 mila imprese, a Varese quasi 2 mila imprese mentre a Lecco se ne contano oltre mille. Sono questi i numeri dell’agricoltura in Lombardia che emergono da un’analisi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Coldiretti Lombardia sugli ultimi numeri delle imprese di fine settembre 2018.

“Il settore agricolo lombardo – spiega Giovanni Benedetti, direttore di Coldiretti Lombardia e membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – da una parte conferma le produzioni tradizionali della nostra regione, che rimane al vertice in Italia per la produzione di latte, dall’altra guarda con sempre maggiore attenzione alle produzioni che rispondono alle esigenze di benessere e sostenibilità espresse dai consumatori ”.

Quasi una impresa su quattro è femminile, crescono gli stranieri, stabili i giovani, che crescono a Brescia, Milano, Lecco, Monza, Sondrio, Varese. Sono circa 10 mila le imprese di donne nei settori agricoli. In crescita gli stranieri, +5%, arrivano ad avere 676 imprese. Giovani stabili a oltre 3 mila attività.

Bene il lago, tra Como e Lecco, insieme a Milano e Varese. Continua l’aumento delle imprese agricole nell’area di Como e sul lago, oltre 2 mila +1,3% in un anno. Bene anche Lecco con 1.125, +1,2% in un anno. Cresce in particolare la produzione di uva a Como (+31%) e a Lecco (+7%) e di ulivi (+7% e +14%), le spezie a Como (+29%).

Stabili Milano area metropolitana con 4 mila, di cui oltre mille in città (sono 1032 nel 2018 ed erano 1023 nel 2017). Stabile Varese con quasi 2 mila.

Crescono le donne a Como (+1,2%) e a Lecco (+0,7%). Bene i giovani a Brescia (+0,9%, a quota 677 da 671 lo scorso anno), a Lecco, +3,5%, 117 imprese, 4 in più in un anno, a Milano con +6,7% a quota 223, a Monza con 59, 8 in più, +16%, a Sondrio, +3% per i 310 attivi, a Varese, +3,7% per i 168.

Gli stranieri crescono di più a Como da 48 a 57, a Milano, da 61 a 68, a Pavia da 69 a 75. Gli stranieri imprenditori restano più numerosi a Brescia e Mantova, con oltre 100 imprese.

In forte crescita in regione la coltivazione di piante tessili (da 6 a 73), le spezie (da 103 a 133, +29%), gli ortaggi protetti (da 151 a 173, +15%) e in piena aria (da 1.148 a 1.205, +5%), i frutti oleosi (da 441 a 462, +5%), gli alberi da frutta (da 397 a 454, +14%), la riproduzione di piante (da 413 a 439, +6%), l’allevamento di bufali (da 370 a 393, +6%), i servizi di supporto agli agricoltori (da858 a 901, +5%). Bene anche il riso (da 243 a 266, +10%).v

Agevolare l’innovazione d’impresa: Know How 4.0 – Corporate Startup e Patent Box – 21 Novembre

in Economia/Eventi/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by
Kilometro Rosso

Si svolgerà il 21 Novembre a partire dalle ore 16.30 presso la sede del Kilometro Rosso l’evento “Agevolare l’innovazione d’impresa: Know How 4.0 – Corporate Startup e Patent Box” organizzato dall’associazione Innovation Club (http://www.innovationclub.it)Le iscrizioni possono avvenire tramite questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-agevolare-linnovazione-dimpresa-know-how-40-corporate-startup-e-patent-box-50748526208

L’evento tratta da molteplici prospettive i più attuali trend di innovazione.  Ecco alcuni argomenti che saranno approfonditi durante l’evento:

PATENT BOX

Il decreto “Patent Box” prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. 

CORPORATE STARTUP

Il Corporate Venture Capital è il processo che permette all’azienda di prendere partecipazioni in società innovative che operano in settori analoghi a quelli della propria corporate, e che possiedono degli asset strategici o tecnologie applicabili prospetticamente per i suoi piani futuri.

OPEN INNOVATION

L’open innovation è un approccio all’innovazione in base al quale le imprese si basano anche su idee, risorse e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, enti di ricerca, fornitori e consulenti. Il termine, che significa “innovazione aperta”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In modo semplicistico potremmo definire l’intelligenza artificiale come l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. Guardando al settore informatico, potremmo identificare l’AI – Artificial Intelligence come la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.).

BLOCKCHAIN

La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è una struttura dati condivisa e immutabile. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “pagine” (dette blocchi), concatenate in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso di primitive crittografiche. 

Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è considerata paragonabile alle banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata da autorità riconosciute e regolamentate (pubbliche amministrazioni, banche, assicurazioni, intermediari di pagamento, ecc.), e ne rappresenta pertanto un’alternativa in termini di sicurezza, affidabilità e costi.

Per questa ragione è una tecnologia ad elevato impatto sia perché permette di immaginare nuovi servizi sia perché può rivoluzionare molti aspetti della nostra società.

MODELLO DI BUSINESS 

Il modello di business, anche detto modello d’affari (business model) descrive le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie il valore. In altre parole, è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo.

La servitization è quel modello di business per cui i servizi proposti in combinazione con un prodotto diventano parte centrale dell’offerta e giocano una parte fondamentale per la generazione di valore.

IMPRESA 4.0 

Il Piano nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0) è l’occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.

Il Piano prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:

> operare in una logica di neutralità tecnologica

> intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali

> agire su fattori abilitanti

PROGRAMMA a partire dalle ore 16.30 fino alle ore 19.00

INNOVATION CLUB IMPRESA 4.0 Presentazione dell’evento e del club: Il Know-How è un valore

Davide Corna – CEO Valeo.it & Founder di Innovation Club

Matteo Linotto – Founder Gruppo Neosperience & Founder Innovation Club

DEFINIRE IL KNOW-HOW Uno straordinario asset competitivo – fragilità e tutele

Marta Savona – Senior Partner SGHS Firm

GLI ULTIMI TREND DELL’INNOVAZIONE

Raffaele De Lucia – IBM Italia “Watson & Cloud Platform”

FACILITARE L’INNOVAZIONE Approcci e strumenti utili a imprenditori e manager per sviluppare innovazione a livello strategico e organizzativo

Daniele Radici – Fondatore di Innovation-LAB e Docente di Talent Garden Innovation School.

LE OPPORTUNITÀ PER SFRUTTARE IL KNOW-HOW Strategie societarie e opportunità finanziarie: startup innovative, Corporate Startup, Ricerca & Sviluppo Patent Box

Marta Savona – Senior Partner SGHS Firm, Paolo La Torre – CEO Financial Consulting Lab, Alessandro Internullo & Andrea Berizzi – Sudio BIR

L’IMPRENDITORE – Una storia di innovazione raccontata dal protagonista

Marco Bellini – CEO Bellini SpA

QUANDO IL KNOW-HOW FA LA DIFFERENZA: STARTUP STORY

Neosperience – Storie delle Startup del Gruppo Neosperience – March vincente da diversi know-how

AI Sent – Dalla Startup di prodotto alla Startup di Know-how

NON SEI RIUSCITO A SVILUPPARE KNOW-HOW ? ACQUISISCILO DALL’ESTERNO Strategia e metodi innovativi per fare Open Innovation

Matteo Gustinetti – CEO Conlabora Srl

CREARE DIALOGO TRA MERCATO E IDEE

Diego Lussana – Vice Presidente Gruppo Giovani – Confindustria Bergamo.

CONCLUSIONI

Cosa fa innovation Club per le nuove idee ?

Q&A

LA SEDE

Kilometro Rosso è uno dei principali distretti europei dell’innovazione. Un luogo di incontro tra ricerca e impresa: una struttura funzionale a generare sinergie tra attività imprenditoriali, centri di ricerca, laboratori, servizi professionali e alta formazione. L’evento si svolge presso il Centro delle Professioni si trova al Gate 4.

Kilometro Rosso – Innovation District

Centro delle Professioni – Gate 4

Via Stezzano 87, Bergamo.

Brescia, mercato immobiliare verso la stabilità: ecco prezzi e tendenze per quartiere

in Economia/Edilizia/Tendenze by

Il mercato di Brescia si sta avviando verso la stabilità, pur riscontrando una lieve diminuzione dei prezzi risulta essere piuttosto vivace. Nel Centro storico si registra una domanda eterogenea composta sia da coppie e famiglie in cerca della prima casa oppure della soluzione migliorativa sia da investitori in cerca di abitazioni da mettere a reddito oppure da trasformare in B&B.

DOMANDA E disponibilità DI SPESA: vince il trilocale

La tipologia maggiormente richiesta a Brescia è il trilocale (56,8%) domanda che incontra l’offerta visto che il taglio più presente sul mercato è il trilocale (45,0%)

La disponibilità di spesa concentra il 44,0% delle richieste nella fascia fino a 119 mila €

COMPRAVENDITE: aumento in città e provincia

Aumento considerevole delle compravendite nel I semestre del 2018 nell’intera area di Brescia, che vede un incremento generale in città (+5,4%) ed in provincia (+6,4%) rispetto al pari periodo del 2017.

LOCAZIONI:  canoni sostanzialmente stabili

La domanda di appartamenti in affitto è alta e proviene soprattutto da single, coppie e studenti universitari in quasi tutte le zone della città

I canoni di locazione sono sostanzialmente stabili con un lieve aumento sui trilocali del +0,2% ed una leggerissima diminuzione sui bilocali -0,1%.

I valori medi registrati in città sono: bilocali 430 € al mese, trilocali 530 € al mese.

BRESCIA: mercato vivace e compravendite in rialzo

Nel Centro Storico, Brescia Antica, Centro Storico Sud e Centro Storico Nord, sono evidenti i segnali di un moderato miglioramento, dovuti all’aumento della richiesta di immobili non tanto dai residenti, quanto da persone provenienti dalla Provincia ed in alcuni casi da altre Provincie.

La maggior parte della domanda è di miglioramento abitativo; viene data molta importanza all’ubicazione dell’immobile, alla disponibilità di parcheggi nella zona, alla vicinanza della metropolitana, preferibilmente lontano dalle zone che attirano utenti in fascia serale o nel fine settimana per evitare disagi legati al parcheggio.

Le zona più ambita è Brescia Antica, seguita dal Centro Storico Sud e da ultima il Centro Storico Nord; il quadro è invertito considerando la capacità di spesa dell’acquirente medio.

Infatti nel Centro Storico Nord rileviamo prezzi che oscillano dai 1.350 € al mq ai 2.400 € al mq, nel Centro Storico Sud dai 1.800 € al mq ai 3.600 € al mq ed infine Brescia Antica dai 2.300 € al mq ai 4.300 € al mq.

La scelta di un immobile in Centro Storico è fatta considerando che appartamenti e stabili sono spesso vincolati dal loro valore storico e artistico che limita eventuali progetti di ristrutturazione e che li rende meno appetibili per l’acquirente medio.

Sempre più attivo è l’acquisto per investimento finalizzato alla locazione di immobili da destinare agli studenti universitari: non si sceglie solo il bilocale o monolocale, ma anche appartamenti di grandi dimensioni che permettono di affittare anche le singole stanze.

A Brescia Due, Via Corsica, Lamarmora, Quartiere Don Bosco, nel primo semestre del 2018 i prezzi della zona, sono stati sostanzialmente stabili, si rileva una diminuzione dei tempi di vendita. Gli immobili maggiormente richiesti sono i trilocali. Le quotazioni per l’usato medio da ristrutturare è di circa 1.000 € al mq, mentre quella del nuovo è mediamente attorno a 2.500 € al mq. L’acquisto dell’abitazione principale è sempre il predominante.

E’ in corso un progetto di riqualificazione di notevole importanza che riguarda l’area degli ex Magazzini Generali.

Nel Quartiere San Bartolomeo, si è riscontrato, soprattutto dal secondo trimestre dell’anno, una netta crescita di richiesta prevalentemente per abitazione principale, a nostro avviso dovuta al miglioramento della viabilità in zona (nuovi percorsi di piste ciclabili), presenza della linea metropolitana e servizi in genere di prima necessità.

Nel Quartiere Casazza, la maggior parte delle richieste è prettamente fatta dai non residente, probabilmente dovuta all’ampiezza della metratura degli appartamenti tipici della zona, in rapporto ad un prezzo al metro quadrato molto contenuto, infatti la media si aggira intorno ai 700 € al mq.

A Mompiano l’offerta abitativa della zona spazia dalle soluzioni indipendenti di prestigio agli appartamenti in piccole palazzine per lo più anni 70. Nella zona la maggior parte delle compravendite è per appartamenti di piccole dimensioni (bilocali e trilocali ), sono in diminuzione i prezzi al metro quadrato per quanto riguarda ville di metrature importanti. La zona del Colle San Giuseppe per via della maggiore distanza dai servizi ha risentito di un calo delle richieste. In aumento invece le richieste da parte d’investitori grazie anche alla presenza di fermate della metropolitana, Ospedale ed Università e di conseguenza si registra una buona domanda di locazioni da parte di studenti provenienti da altre città e dalle valli bresciane e da parte di lavoratori fuori sede. Per quanto riguarda le locazioni la domanda supera di parecchio l’offerta.

Nell’ultimi mesi sono state fatte anche operazioni immobiliari di sei o sette unità abitative ed i tempi di vendita sono ristretti tanto da registrare vendite su carta. Anche al Villaggio Prealpino il mercato è per lo più locale, molto richieste le soluzioni di Padre Marcolini di tutte le tipologie anche completamente da ristrutturare. Tempi di vendita più lunghi per appartamenti in palazzina.

A Sant’Anna, Villaggio Violino e Badia il mercato è vivace. La maggior parte delle richieste riguarda l’abitazione principale, si segnala comunque anche qualche acquisto per investimento. Chi compra per mettere a reddito solitamente ha una disponibilità di spesa che non supera i 100.000 Euro e si focalizza sull’acquisto di bilocali e trilocali. La domanda di appartamenti in affitto è sostenuta e proviene soprattutto da lavoratori trasfertisti, single e giovani coppie: mediamente la spesa per l’affitto di un bilocale si attesta tra 400 ed i 500 € al mese.

Sant’Anna è una zona molto apprezzata dagli acquirenti perché a ridosso della collina e del polmone verde della città, ma allo stesso tempo ben servita e a pochi minuti dal centro. Il quartiere Badia è un’area pedecollinare sorta negli anni ’60 in cui si alternano soluzioni signorili ad altre di tipologia più economica.

Ci sono condomini, villette singole, a schiera e bifamiliari Marcolini con prezzi che per un buon oscillano tra i 1400 € al mq, ed i 1500 € al mq. Nella zona di Sant’Anna l’offerta immobiliare è più economica, con costruzioni degli anni ’60 e ’70 a cui si aggiungono abitazioni più recenti sorte a partire dai primi anni 2000 fino ad oggi. Il nuovo ha prezzi intorno a 1800 € al mq, una soluzione ristrutturata costa tra 1300 € al mq ed i 1400 € al mq, mentre per una da ristrutturare, i valori variano tra i 800 € al mq ed i 900 € al mq. La zona piace perché facilmente accessibile e ben collegata all’uscita di Brescia Ovest, di conseguenza comoda per chi lavora fuori città. A Sant’ Anna si possono trovare delle soluzioni semindipendenti ed indipendenti. Infatti ci sono alcune unità immobiliari di prestigio che possono arrivare a costare anche un milione di Euro.

San Polo – Buffalora, sono la frazione Bresciana che fanno da confine con i primi paesi Bresciani, occupano la periferia sud della città. Questa zona si è rivalutata nel corso degli ultimi 20 anni, sono stati costruiti quartieri con diverse tipologie proprio per soddisfare tutte le esigenze abitative. La tipologia prevalente è quella della villetta a schiera, costruite proprio come piccoli villaggi, ma anche gli appartamenti sia in piccole palazzine che con condomini più o meno grandi.

Ogni zona è dotata di una o più aree verdi pubbliche, di negozi e di servizi di prima necessità che sono ben distribuiti su tutto il territorio. Anche la vicinanza alle strade di grande percorrenza rendono gli immobili di questa zona ideali per chi si sposta spesso utilizzando l’autostrada o la tangenziale sud. L’arrivo della metropolitana che offre a questa zona ben quattro fermate ha sicuramente incentivato la scelta degli immobili su quest’area anche a chi lavora nel centro o nella zona nord. L’investitore è invece la tipologia di cliente meno frequente, principalmente in quanto il 70% degli immobili siti in questa zona sono stati edificati in edilizia convenzionata e quindi sottoposti a vincoli convenzionali trai quali la residenza nel comune, e vincoli reddituali che spesso non combaciano con le caratteristiche dell’investitore.

Alcune di queste convenzioni che sono per la maggior parte trentennali sono in scadenza, quindi non è detto che questo “tipo di cliente” non possa diventare anche per il mercato di San Polo un futuro candidato. Il valore più che al metro quadro, in questa zona è da quantificare per tipologia e per la zona in cui sono ubicate (l’età, metratura, la vicinanza ai servizi) le villetta a schiera parte dai 150.000 Euro nella zona meno richiesta fino ai 230.000 Euro per le più recenti e magari riviste nel corso degli anni; il quadrilocale varia dai 170.000 Euro se con terrazza o giardino, fino ai 120.000 Euro per quelli più datati; il trilocale varia dai 90.000 Euro per i più datati fino ad un massimo di 150.000 Euro per quelli recenti o con sfoghi esterni vivibili; il bilocale è il taglio meno richiesto ed il valore medio si attesta sui 70.000 Euro valore che può aumentare o diminuire a seconda delle caratteristiche intrinseche e estrinseche dell’immobile.

Gli immobili a ridosso del quartiere che si sviluppa intorno alla Poliambulanza, sono per lo più immobili edificati tra gli anni ’60 e ’70, quindi potrebbero necessitare di ristrutturazione; inoltre non tutti gli immobili sono dotati di box: queste caratteristiche hanno contribuito al ribasso dei prezzi. Attualmente chi acquista in questa zona o ha un’esigenza logistica o vuole acquistare ad un ottimo prezzo che potrebbe essere quantificato dai 700 € al mq fino ad un massimo di 1000 € al mq.

Urago Mella le compravendite sono mediamente per prima casa. La zona è caratterizzata da un’edilizia anni ‘70 e le compravendite si orientano mediamente su fasce di prezzo variabili tra i 60.000 Euro ed i 150.000 Euro e prevalentemente per soluzioni da ristrutturare o comunque da sistemare. Le zone del quartiere più richieste e che quindi hanno prezzi lievemente più alte sono quelle pedecollinari, come la Pendolina oppure quartiere Abba, che si caratterizza per avere soluzioni  più indipendenti. Si registra un sensibile aumento delle richieste di acquisto che ha portato i prezzi a rimanere stabili e per le soluzioni più particolari con caratteristiche più difficili da trovare sul mercato nelle zone più pregiate del quartiere anche ad aumentare lievemente.

Via Cremona, Via Volta, Villaggio Ferrari e Pertini, nella parte sud della città, sono particolarmente interessanti per la vicinanza al centro storico e la comodità a livello di trasporti e per la presenza di scuole.

L’acquirente tipo è spazia dalla “famiglia” che cerca ogni comodità, all’imprenditore che viaggia per lavoro. Via Cremona e Via Volta sono composte maggiormente da condomini anni ‘60 e ‘70 sia economici che signorili dove il valore per un appartamento da ristrutturare varia dagli 800 € al mq ed i 900 € al mq, mentre per quelli già ristrutturati la variazione è tra i 1.300 € al mq ed i 1.400 € al mq; per quanto riguarda invece le costruzioni nuove o recenti i valori variano dai 1.800 € al mq i 2.000 € al mq. Il Villaggio Ferrari  è invece una zona tranquilla e con spazi di verde pubblico dove le tipologie più diffuse sono soluzioni indipendenti o semindipendenti e piccoli condomini da due o massimo 3 piani, le quotazioni rimangono molto vicine a quelle di Via Volta e Via Cremona. Il Villaggio Pertini è l’area più recente edificata tra la fine degli anni ‘90 ad oggi dove si trovano molte villette a schiera, bifamiliari e singole signorili, qui ovviamente i prezzi salgono notevolmente, per una soluzione come queste si parte da 250.000 Euro per una villetta a schiera per arrivare a ben oltre i 500.000 Euro per una villa singola.

Molto florido è anche il mercato degli affitti, infatti negli ultimi anni ha portato molti investitori ad acquistare bilocali e trilocali da mettere a reddito. I prezzi medi degli affitti al mese vanno dai 400/450 Euro per un bilocale fino ai 500/600 Euro per un trilocale. La maggior parte dei clienti per gli immobili in affitto sono studenti, insegnanti,  medici ed infermieri, single e giovani coppie.

 

In Via Crocifissa il mercato è molto attivo. La richiesta di appartamenti sia in affitto che in vendita è molto elevato, chiaramente per la posizione assolutamente strategica e per la vicinanza ad ospedali, università ed al centro storico. L’edilizia prevalentemente anni ‘50/’70 fa si che la zona abbia un’offerta molto importante per case da ristrutturare, ma grazie alla proroga delle detrazioni fiscali per ristrutturazione questo viene visto sempre comunque come un opportunità importante. Le soluzioni da ristrutturare vengono vendute tra i 900 €/mq ed i 1200 €/mq, mentre le soluzioni ristrutturate vanno dai 1.500 €/mq ai 2.000 €/mq. Molto ricercate le soluzione con spazi esterni vivibili, molto rari in zona, che ne determinano un valore al mq più alto anche del 10-15%.

Costalunga rimane una zona a se stante a livello di mercato: fatto di prime case mediamente indipendenti ed a prezzi più alti rispetto alle zone confinanti.

 

In Via Veneto, nella zona Nord della città, le quotazioni sostanzialmente stabili. La prima parte dell’anno ha messo in evidenza un mercato vivace, cresce infatti il numero delle richieste e delle compravendite. Ad acquistare sono spesso famiglie in cerca dell’abitazione principale, la scelta ricade spesso su trilocali di buona qualità, meglio se posizionati ai piani alti e preferibilmente dotati di box auto, anche se quest’ultima caratteristica non è determinante grazie alla presenza di parcheggi non a pagamento. Da segnalare anche compravendite da parte di investitori, in questo caso la tipologia più richiesta è il bilocale da mettere a reddito. Non mancano infatti le richieste di appartamenti in affitto da parte di studenti universitari ma anche da parte di personale Ospedaliero. Il canone di un bilocale si attesta tra 400/ 500 € al mese ed i contratti più utilizzati sono quelli a canone concordato. Via Veneto e tutte le sue vie laterali sono molto richieste perché offrono tipologie abitative migliori e più signorili: in queste aree i valori di un buon usato sono compresi tra 1.500 €/mq ed i 1.950 €/mq.

 

Un’altra zona interessante è Borgo Trento che si trova a Nord di Brescia, al confine con la zona di via Veneto. Si tratta di un quartiere con caratteristiche storiche, con soluzioni abitative tipiche di un borgo e tipologie indipendenti. Inoltre è prevista anche la riqualificazione del quartiere di Sant’Eustacchio con un piano di interventi di messa in sicurezza di rilancio della zona. Nel corso del 2019 sarà approntato un progetto comunale e tra le priorità individuate c’è la sistemazione dei parcheggi di via Veneto, la messa in sicurezza della pista ciclabile, la realizzazione di nuovi percorsi, oltre all’entrata in servizio di una navetta che colleghi il quartiere alla stazione metropolitana Marconi .

Il mercato immobiliare di Viale Venezia vede un’offerta molto ampia. Passiamo da Viale Piave dove troviamo immobili di tipologia popolare e di scarso livello a Viale Venezia, zona Panoramica e Ronchi dove invece l’immobile è di tipo signorile e di pregio. I prezzi al metro quadro variano molto in base alla zona e alla singola via; passiamo dai 1.000 € al mq ai 1.100 € al mq in Viale Piave e traverse a 2.000 € al mq ed i 2.200 € al mq  in Viale Venezia ed infine dai 2.500 € al mq ai 2.800 € al mq  in zona Panoramica e Ronchi.

Le tipologie richieste dai clienti acquirenti sono mediamente bilocali di piccola metratura ad uso investimento e trilocali di 80-85mq comodi alle coppie giovani con un figlio. I tempi di vendita vanno dai sei agli otto mesi se l’immobile è interessante sia a livello di prezzo, sia come ubicazione..

Richiesta la zona di Sant’Eufemia per chi ama la tranquillità, poiché è un piccolo borgo vicinissimo al centro comodo ai servizi, dove troviamo una vastità di scelta a livello immobiliare ovvero dal semplice bilocale alla villetta a schiera ed infine alla villa singola situata nella zona magnifica della Maddalena.

Il mercato delle locazioni è in netta crescita. Inoltre possiamo confermare una riduzione dei tempi medi di affitto con un lieve rialzo del canone mensile. I contratti preferiti sono quello a canone concordato e della cedolare secca.

 

A Villaggio Sereno (Villaggio Sereno, Chiesanuova, Noce e Folzano) si registrano segnali stabili e soprattutto sempre indirizzati alla richiesta per la maggior parte di villette Padre Marcolini, richieste che vengono da abitanti del quartiere ma anche di esterni che apprezzano la zona essendo ottimamente servita da infrastrutture e servizi. I valori continuano a registrare sensibili ribassi, nel tentativo di andare incontro alla domanda, ma anche dettati dal fatto che le abitazioni presenti sono per la maggior parte da ristrutturare e la clientela cerca così di usufruire delle agevolazioni fiscali. La maggior parte della domanda è di miglioramento abitativo dando molta importanza all’indipendenza dell’ immobile e con la conseguente ricerca di giardino privato. Alta la domanda di appartamenti trilocali e quadrilocali, mentre è bassa quella dei mono e bilocali.

Le zona più ambita è Villaggio Sereno, seguita da Chiesanuova/Noce e da ultima Folzano dove abbiamo richieste esclusivamente di persone residenti. La classifica si inverte se consideriamo la capacità di spesa dell’acquirente medio.

 

La zona di Caionvico è posta ai piedi delle colline ed apprezzata dagli acquirenti per la presenza di verde e per la tranquillità. Si tratta comunque di un’area ben collegata con le zone centrali della città grazie all’esistenza di navette che collegano con la linea metropolitana. L’edilizia è composta prevalentemente da ville singole, villette bifamiliari e villette a schiera realizzate a partire dagli anni ’70 fino ad oggi. Per l’acquisto di una villetta bifamiliare costruita dopo gli anni 2000, con un’ampiezza di 120 mq più 60 mq di taverna, si spendono circa 300.000 Euro. Questi valori si dimezzano per villette bifamiliari da ristrutturare, ma le metrature in questo caso sono più contenute e si attestano sui 90 mq.

Centro Padane, assunzioni e cantieri ai nastri di partenza

in Economia/Infrastrutture/Istituzioni/Provincia di Brescia by
I vertici della nuova Centro Padane. Da sinistra: Andrea Daconto (vicepresidente), Fabrizio Scuri (presidente), Bruna Gozzi (consigliere), Roberto Salvadori (direttore)

E’ nata soltanto da due settimane, ma è già all’opera con diversi interventi nei territori di Brescia e Cremona. Questa mattina si è tenuta la prima riunione del consiglio di amministrazione della nuova Centro Padane a totale controllo pubblico, che ha aggiornato l’organigramma della società e fatto il punto sul business plan approvato dai soci (le Province di Brescia e Cremona) durante l’assemblea del 18 ottobre.

La riunione, secondo attese, si è aperta con l’indicazione del bresciano Fabrizio Scuri alla presidenza. Nel ruolo di vice è stato invece nominato il cremonese Andrea Daconto. A completare il Cda Bruna Gozzi, mentre il nuovo direttore generale è l’ingegner Roberto Salvadori.

Il consiglio ha inoltre deliberato l’assunzione di tre persone entro il 31 dicembre 2018, risorse indispensabili per fare fronte ai progetti già assegnati alla nuova Centro Padane (circa 450mila euro l’importo degli interventi già sottoscritti) in accordo alla nuova mission, che è quella della gestione e pianificazione di opere stradali, opere di edilizia pubblica, manutenzione straordinaria delle strade e progetti di smart road.

Nel Bresciano – stando ai progetti già commissionati dagli enti pubblici – la società si occuperà delle verifiche sismiche in diversi istituti scolastici (Castelli, Abba, e altre tre scuole tra città e provincia) e della sistemazione, con il rinforzo, delle pavimentazioni di viale Piave, a Orzinuovi.

Nel Cremonese, invece, Centro Padane Srl gestirà la verifica sismica di due istituti scolastici, la progettazione dell’impianto di sollevamento acque di un sottopassaggio ferroviario in località Cava (a Cremona), la progettazione della nuova ciclabile del Comune di Sesto. Mentre, per conto di Padania Acque, si occuperà di progettazione e direzione dei lavori per il sistema di smaltimento acque dell’ex area produttiva di San Giovanni in Croce.

Ma la nuova società ha già lavori assegnati anche a Piacenza e Mantova. Nella prima, infatti, i tecnici sono all’opera sullo studio fattibilità per realizzare un’opera di scavalco della ferrovia Cremona- Fidenza (nel territorio Villanova), mentre a Mantova Centro Padane farà assistenza ai tecnici della Provincia nella gestione di un cantiere lungo la tangenziale di Guidizzolo e, per conto di Stradivaria, progetterà una nuova rotatoria lungo la Sp10, che collega la provincia con Cremona.

“Si tratta delle prime importanti assegnazioni”, commenta il presidente Fabrizio Scuri, “di cui ringraziamo i nostri soci e gli altri enti che hanno avuto fiducia in noi. La nuova Centro Padane nasce per dare risposte rapide, con standard qualitativi elevati e a costi di mercato, alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e per portare innovazione. Per raggiungere questi obiettivi sarà determinante anche il coinvolgimento nel progetto di altre realtà pubbliche, a partire da quelle lombarde”.

Inflazione, a Brescia la crescita è minima

in Economia/Tendenze by

Nel mese di ottobre, a Brescia, la variazione congiunturale dei prezzi ha registrato un lieve incremento (+0,1%), mentre quella tendenziale (variazione sull’anno precedente) è salita a +1,8%.

Tra settembre e ottobre gli aumenti dei prezzi sono stati registrati soprattutto nella divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili“ (+2,6%), seguita da “Altri beni e servizi” (0,4%) e dai “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (0,2%). Scendendo nel dettaglio, le classi con un aumento sostenuto dei prezzi sono state il gas (+6,5%) e l’energia elettrica (+6,1%).
Hanno presentato variazioni congiunturali negative le divisioni “Comunicazioni” (-1,4%), “Trasporti” (-0,8%), ”Istruzione” (-0,7%), “Abbigliamento e calzature” (-0,5%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,5%); più lievi invece le diminuzioni delle divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,2%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,1%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (-0,1%). Tra le classi di spesa che hanno presentato una variazione congiunturale negativa figura soprattutto il “Trasporto aereo passeggeri” (-16,2%). Con variazione nulla invece la divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione”.

Sono stati i prodotti ad alta frequenza di acquisto a presentare variazioni congiunturali più elevate (+0,3%) rispetto ai prodotti a media frequenza (con variazione congiunturale nulla) e a quelli con bassa frequenza (-0,1%).
Anche l’’analisi per tipologia di prodotto, conferma che sono i beni regolamentati” (+4,2) e i beni energetici (+3,8%) a presentare notevoli aumenti dei prezzi in questo mese.v

Indagine Aib: ai minimi la fiducia delle imprese del terziario

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel terzo trimestre dell’anno, il settore bresciano dei servizi ha registrato una nuova espansione, caratterizzata però da una nuova e significativa frenata, dopo quelle sperimentate nei periodi immediatamente precedenti.

La decelerazione riscontrabile in ambito provinciale appare coerente col quadro nazionale, dove l’Indice PMI (Purchasing Managers Index) riferito al comparto si è mantenuto, anche nel periodo luglio-settembre 2018, ben al di sopra della soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, pur su livelli più bassi di quanto evidenziato fra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è cresciuto per il 30% delle imprese, con un saldo positivo del 12% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +28% e a +12%);
  • i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +5%), giustificata dalla persistente difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Nonostante tutto, le aspettative per i prossimi mesi continuano a essere orientate a un cauto ottimismo. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+32%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+21%) e all’occupazione (+15%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (+5%) confermerebbero la limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

Le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana divengono tuttavia negative: il 13% degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, il 25% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 62% ha indicato stazionarietà.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario è sceso a 112,3, valore ancora al di sopra della soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, ma su livelli minimi da quando è stata istituita la rilevazione (secondo trimestre 2016).

Halloween in Lombardia sono 50mila le imprese coinvolte

in Economia/Eventi/Tendenze by

Dalle locande delle streghe all’agenzia viaggi Halloween alla pasticceria “dolcetto o scherzetto”, sono oltre 150 in Italia le imprese che si ispirano in vari modi alla festa di Halloween. I settori interessati, tra bar, ristoranti, locali, parchi divertimento, organizzatori di feste, commercio di giocattoli sono però oltre 300 mila con un giro d’affari annuale di circa 29 miliardi di euro. Il 15% di queste attività ha sede in Lombardia, sono più di 50 mila per un business annuale di 7,8 miliardi. Con 18 mila imprese e 5 miliardi di fatturato, Milano è prima in regione e seconda a livello nazionale preceduta solo da Roma (29 mila imprese e 3 miliardi di fatturato). Tra le prime 10 anche Brescia settima con 7 mila attività. Seguono in Lombardia Bergamo con 5 mila imprese, Varese e Monza Brianza con circa 3 mila. In Italia dopo Roma e Milano vengono Napoli con 16 mila e Torino con 12 mila, Salerno e Bari con oltre 7 mila. È quanto emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese e dati Aida – Bureau van Dijk

Oggetti per le feste? Un interscambio di quasi 50 milioni di euro di cui 32 di import e 15 di export. Oltre la metà dell’import viene dalla Cina con un valore che supera i 21 milioni di euro in sette mesi, la Cina rappresenta il 66,6% delle importazioni italiane nel settore ma diminuisce in un anno del 16,5%. Germania, Grecia (+172%), Francia e Spagna che superano tutte il milione di euro. L’export per le feste raggiunge invece la Francia, per un valore di 2,4 milioni di euro, la Germania (2,3 milioni), gli Stati Uniti (1,8 milioni) e Spagna (1,2 milioni circa). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat nei primi sette mesi del 2018 e 2017.

L’impresa Intelligente le esperienze del Gruppo Neosperience, Somos e Sileron | INNOVATION CLUB

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Tema portante di numerosi eventi ed iniziative di questo fine 2018 è l’impresa Intelligente, ovvero un uso dei dati e dell’intelligenza del software a disposizione per sviluppare il business dell’azienda.

TECNOLOGIE “DISRUPTIVE”

Il Gruppo Neosperience ha evidenziato in numerosi recenti interventi il cambio di paradigma portato da alcune tecnologie “disruptive”.
In primo luogo la Blockchain che è un registro aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Una volta scritti, i dati in un “blocco” non possono essere retroattivamente alterati senza che vengano modificati tutti i blocchi successivi. Questo elemento garantisce la loro totale autenticità
Oggi è possibile fornire un servizio di autenticazione tramite Blockchain collegato ad un prodotto di lusso. Nel mondo lattiero caseario per i prodotti di alta gamma il dato che viene messo su Blockchain è una risonanza magnetica.
L’intelligenza artificiale è un fattore determinante se applicata ad esempio alla comprensione del cliente. La sfida del marketing per il 2018 e oltre sarà quella di personalizzare le relazioni con i clienti. Il che si traduce nella creazione di interazioni rilevanti per catturare la loro attenzione, promuovere una connessione emotiva e garantirsi la loro lealtà.
Sentiamo spesso parlare della Age of Customer, che dovrebbe mettere il cliente al centro del discorso, eppure quasi tutta la conoscenza sulla comunicazione persuasiva si concentra in primis sul “mittente” piuttosto che sul “destinatario”.
Il profilo del ‘buon venditore’ è costantemente oggetto di studio, e così i tratti e le qualità dei venditori di successo. Ad esempio, l’orientamento ai risultati, la curiosità e la coscienziosità. Sappiamo molto meno delle caratteristiche del destinatario, anche se poi il vero significato di un messaggio è nell’interpretazione del destinatario. Il modo in cui gli individui rispondono a diversi tipi di comunicazioni, infatti, è fortemente legato alla loro personalità.

PRODOTTI INTELLIGENTI

Utilizzare l’Internet of Things per sviluppare nuovi prodotti e servizi è uno dei più attuali trend. La startup Somos (www.somos.srl) che ha lanciato sul mercato una Quality Recognition Platform già applicata nel mondo dei trasporti. “Questo sistema è costituito da specifici sensori collocati all’interno del mezzo di trasporto o in un ambiente chiuso ed integrati in un unico sistema di rilievo low cost utilizzato per l’acquisizione dei parametri ambientali e dei parametri cinematici” segnala Piero Guido Amministratore Delegato di Somos. “Il focus dell’iniziativa è lo sviluppo di una piattaforma integrata HW/SW per la determinazione di parametri fisici al fine di certificare la qualità del servizio sulla base di diversi criteri definiti dalla Commissione Europea e condivisi attraverso la cosiddetta matrice della Qualità. Il comfort è oggettivato tramite l’acquisizione dei parametri cinematici del mezzo e la valutazione del grado di affollamento, realizzato tramite specifici sistemi per conteggio automatico dei passeggeri a bordo.” Le informazioni acquisite dalla piattaforma consentono inoltre di adottare misure di manutenzione predittiva dei mezzi di trasporto grazie a tecniche di Intelligenza Artificiale. Questa piattaforma sviluppata da Somos può essere alla base della misurazione della qualità in una linea di produzione, un impianto, un edificio o un ponte.

L’IMPRESA INTELLIGENTE

“L’impresa di successo del nuovo millennio, sia essa industriale o di servizi, non può più pensare di ottenere e mantenere il proprio vantaggio competitivo semplicemente disponendo di prodotti migliori e più convenienti. Il vero vantaggio competitivo può derivare soltanto da una profonda comprensione dell’azienda –  afferma Francesco Pica, Amministratore Delegato di Sileron Italia (https://www.sileron.com/it/), società di consulenza francese, presente anche in Italia, che ha competenze pluriennali sulla soluzione gestionale SAP Business byDesign, di cui ha all’attivo un gran numero di implementazioni. – Molte aziende hanno già trovato in SAP Business byDesign una risposta puntuale alle proprie esigenze, dimensioni e capacità di spesa: niente più costi e tempi di progetto troppo elevati, personalizzazioni spinte, complessità e rigidità della soluzione, né elevato dispendio di risorse e attrezzature IT, né per l’implementazione, né per gli aggiornamenti.  Hanno trovato inoltre la flessibilità necessaria a sostenere sia la propria crescita, anche internazionale, sia  l’integrazione di tecnologie e processi aziendali appunto in ottica “Fabbrica Intelligente.”
“SAP Business byDesign consente infatti di adottare le tecnologie più innovative e funzionalità, ad esempio, di intelligenza artificiale e machine learning, – conclude Francesco Pica – e appunto garantisce massima efficienza, con riduzione delle attività operative e dei relativi costi: si può realizzare un’implementazione in poche settimane e a costi sostenibili, e utilizzarlo nel tempo con un ridotto costo totale del ciclo di vita, grazie ai risparmi funzionali derivanti da un ridotto utilizzo di risorse e attrezzature IT e dalla minore esigenza di soluzioni di backup e disaster recovery.”  Un gran bel vantaggio competitivo.

UN MODELLO DI BUSINESS INTELLIGENTE

L’impresa intelligente attraverso le nuove tecnologie, i nuovi prodotti e con il supporto della business logic aziendale può implementare una strategia di sottoscrizione.
È un modello che permette ad aziende e consumatori di acquistare prodotti e servizi tramite un abbonamento applicabile sia nei settori “Business to Business” che “Business to Consumer”.
Ad esempio un’azienda che vende macchinari o impianti può fornire tramite abbonamento il proprio prodotto considerando anche il parametro del grado di utilizzo e un’azienda che fornisce prodotti che si acquistano con un fattore ciclico come i pannolini o le lamette da barba può “sottoscrivere” i suoi clienti creando un canale di vendita alternativo al mondo GDO.

ReSoccer startup competition | INNOVATION CLUB

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner/Rubriche by
ReSoccer

Ultimi giorni per aderire alla call ReSoccer, la prima startup competition su calcio e innovazione.

Associazione 3040 e la startup innovativa Social Media Soccer hanno progettato l’evento sul vertical del calcio, proponendo una competition che seleziona le startup che adottano soluzioni innovative applicabili all’industria del calcio nei seguenti ambiti di intervento: IOT, BIG Data, VR, IA, Servizi digitali, Soluzioni tecnologiche, Comunicazione e social media.
Con ReSoccer stiamo ricevendo domande di partecipazione da startup innovative e da startup ancora non costituite estremamente interessanti e contiamo in questi ultimi giorni di ampliare ulteriormente il gruppo di candidati, dichiara Vincenzo Filetti, presidente dell’Associazione 3040.
La competition, che nella fase finale si svolgerà il 22 novembre a Roma WEGIL, durante il Social Football Summit, mette in palio per la prima classificata nazionale un percorso di accelerazione a Londra della durata di 6 settimane (offerto da Techitalia: LAB) e un premio in denaro da 6.000 euro (offerto dalla società di comunicazione digitale GoProject srl). Il termine della presentazione della domanda è il 31 ottobre 2018, alle ore 12:00.  Inoltre nel corso della pitch competition sono previsti numerosi interventi di esperti del settore calcistico, dello sport e del mondo dell’innovazione. 3040 è un'associazione NO PROFIT nata nel 2013 da professionisti e startupper italiani.
 Promuove attività di networking e partnership per imprese, startup italiane, mentor e investor. 3040 è un hub informativo che promuove iniziative, call, bandi e finanziamentI per le startup e per chi vuole avviare nuove imprese. Realizza gli eventi ReGeneration ed altre iniziative in collaborazione con partner italiani e internazionali.
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