«La revisione della Commissione europea sullo stop ai motori termici dal 2035 va nella giusta direzione del realismo industriale». Lo afferma il Cav. Marco Bonometti, commentando la proposta dell’Unione europea che supera il divieto totale introducendo un obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni di CO₂.
«La transizione ecologica resta fondamentale, ma non può essere ideologica né scaricata esclusivamente su imprese e cittadini – sottolinea Bonometti –. Pesano ancora in modo determinante il costo dell’energia, la carenza di infrastrutture adeguate e i prezzi elevati delle auto elettriche, che rischiano di rallentare drasticamente il mercato».
«È necessario agire subito e assumere decisioni concrete e certe per salvare il salvabile – avverte – altrimenti assisteremo a un disastro epocale, con la chiusura di fabbriche e la cancellazione di migliaia di posti di lavoro. L’Europa deve avere il coraggio di difendere la propria industria dell’auto e la propria base manifatturiera».
Per Bonometti «la neutralità tecnologica è indispensabile: elettrico, ibrido e carburanti sostenibili devono poter convivere, lasciando al mercato e ai cittadini la libertà di scelta».
«Chi legifera deve muoversi con grande attenzione e dare certezza – aggiunge – perché i tempi di una votazione che può stravolgere un mercato non sono gli stessi dei tempi necessari a trasformare un sistema produttivo. Cambiare una linea industriale perché lo impone una legge e non perché lo richiede il mercato è un errore che si paga caro».
«Come ha giustamente ricordato Filosa, negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha adattato le regole alla libertà di scelta dei cittadini e alle dinamiche del mercato: è qualcosa che in Europa, finora, non è avvenuto – conclude Bonometti –. Ora Parlamento e Consiglio UE trasformino questa impostazione in norme capaci di tenere insieme ambiente, lavoro e competitività».