Continuano a soffrire le esportazioni bresciane. I dati Istat diffusi oggi e rielaborati dal Centro Studi di Confapi Brescia rilevano che, nel primo trimestre 2025, l’export bresciano si attesta a 5,077 miliardi di euro circa, in lieve contrazione, ma sostanzialmente stabile, rispetto ai 5,089 miliardi di euro del primo trimestre 2024 (-0,25%) e in calo anche rispetto all’ultimo trimestre 2024 (5,092 miliardi).
In crescita, invece, l’import (+6,6%) che passa dai 2,97 miliardi del primo trimestre 2024 ai 3,17 miliardi di euro del primo trimestre 2025. Il saldo commerciale resta ampiamente positivo (1,9 miliardi), seppur in contrazione (nel primo trimestre 2024 era 2,11 miliardi di euro). In calo, nel confronto con il primo trimestre 2024, sono le esportazioni verso tutti i principali partner commerciali: l’export verso la Germania cala da 913 a 908 milioni di euro, quello verso la Francia scende da 565 a 551 milioni e quello verso gli Stati Uniti si contrae da 385 a 363 milioni circa. L’export bresciano verso l’Unione Europea (che da sola rappresenta quasi il 65% sul totale) resta comunque stabile (da 3,25 a 3,27 miliardi di euro).
L’interscambio da e verso l’Asia è invece in crescita significativa: le esportazioni del primo trimestre salgono da 496 a 559 milioni di euro circa (+12,7%), mentre le importazioni passano da 362,5 a oltre 473 milioni di euro (+30%). Incrementate significativamente le vendite verso l’India (da 48 a 72 milioni di euro), mentre per le importazioni si registra una forte accelerazione di beni e servizi provenienti dalla Cina (da 223 a oltre 331 milioni di euro, +48%). L’export verso l’America Latina scende da 129 a 114 milioni di euro e quello verso l’Africa sale da 144 a 152 milioni circa.
«Con la Germania in difficoltà e, a cascata, l’intera Unione Europea, era inevitabile che anche l’export bresciano continuasse a soffrire. I continui mutamenti nella politica commerciale statunitense e le forti tensioni geopolitiche mantengono un clima d’incertezza che non aiuta le imprese a programmare con fiducia». Lo dichiara Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia, commentando i più recenti dati sull’andamento dell’export. «Secondo gli osservatori, anche nei prossimi mesi la crescita del PIL italiano sarà contenuta – ricorda Cordua -. Per le piccole e medie imprese si tratta di un contesto sfidante, che richiede il coraggio di uscire dalla comfort zone rappresentata dai mercati UE e di avvicinare nuovi sbocchi commerciali. Come Associazione, abbiamo il dovere di leggere per tempo trend e criticità e tradurli in strumenti concreti: servizi aggiornati, supporto nei processi di internazionalizzazione, rappresentanza efficace ai tavoli istituzionali. In tema di semplificazione normativa, burocrazia e costi dell’energia c’è, infatti, ancora molto che si può fare per sostenere le PMI, la principale ossatura del sistema produttivo italiano». Il presidente Cordua invita, infine, a guardare anche con attenzione i primi segni di ripresa: «Ci sono alcuni timidi segnali di miglioramento nel settore industriale, soprattutto sul fronte degli ordinativi – sottolinea -. Sono dati da usare con prudenza: è, infatti, presto per dire che si tratti di un’inversione di tendenza, ma rappresentano comunque un segnale da cogliere con attenzione che consente di guardare al prossimo futuro con maggior fiducia».

Confapi: terzo trimestre tirato per le imprese bresciane
Il terzo trimestre 2024 osserva ulteriori segnali di rallentamento per le PMI