Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, nel 1° trimestre del 2023 la domanda di lavoratori in somministrazione ha registrato in provincia di Brescia una nuova crescita (+11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), in lieve accelerazione rispetto alle due rilevazioni precedenti. L’incremento delle richieste per tale tipologia contrattuale rifletterebbe una serie di fattori, tra cui la dinamica positiva dell’industria bresciana sperimentata nei primi tre mesi del 2023 e la rinnovata vitalità del settore ricettivo locale, favorita, fra l’altro, dall’iniziativa Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.
A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, aderenti all’Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il lavoro, curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia.
L’aumento rilevato nel 1° trimestre del 2023 interessa la maggior parte delle categorie professionali qui analizzate, ed è trainato, in particolare, dagli addetti al commercio (+52% rispetto all’analogo periodo del 2022), dagli operai specializzati (+42%) e dai tecnici (+35%). Variazioni positive riguardano anche gli impiegati esecutivi (+18%) e il personale non qualificato (+1%). I conduttori d’impianti si caratterizzano invece per un ridimensionamento delle richieste (-9%).
“I dati positivi segnati dal lavoro in somministrazione sono certamente importanti, anche se ad oggi il sistema produttivo sembra aver rallentato, in particolare nelle ultime settimane, con un generalizzato calo della domanda e per le difficoltà di alcune nazioni europee, soprattutto la Germania – commenta Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare –. Un motivo in più per tenere alta l’attenzione, anche alla luce delle importanti modifiche che, sempre di più, interesseranno il mondo del lavoro, ma soprattutto delle difficoltà demografiche che caratterizzano il nostro Paese e la provincia di Brescia, tema su cui torneremo con alcuni approfondimenti specifici nei prossimi mesi.”
Le richieste pervenute alle Agenzie per il Lavoro hanno riguardato, in particolare, il gruppo professionale dei conduttori d’impianti (38,1%), seguiti dagli addetti al commercio (16,0%), dagli operai specializzati (15,0%) e dal personale non qualificato (14,3%). Relativamente più contenuta è la domanda di impiegati esecutivi (8,5%) e di tecnici (8,1%).
Nello stesso periodo, le figure più ricercate sono state: operatori robot industriali (16,2% della domanda complessiva), seguiti dagli addetti macchine lavorazioni metalliche (4,9%), dagli addetti consegna merci (4,8%), dai non qualificati nei servizi di pulizia (4,2%) e dai conduttori macchinari lavorazione gomma (3,7%).
Per quanto riguarda i profili caratterizzati dalle maggiori difficoltà nel reperimento, si segnalano, in particolare, alcune figure tecniche (tecnici della distribuzione commerciale, i tecnici informatici e i tecnici di reti idriche ed energetiche, per i quali si evidenziano alcune problematiche nel reperimento) ed altre relative agli operai specializzati (specializzati meccanica di precisione, fonditori, saldatori, montatori, manutentori, installatori attrezzature elettroniche).