Professionista al lavoro, foto generica da Pixabay

Lavoro in somministrazione, a Brescia continua la crescita

in Economia/Lavoro/Tendenze by

Nel 2° trimestre 2022 la domanda di lavoratori in somministrazione a Brescia ha registrato una nuova crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+12% tendenziale), che delinea un movimento di consolidamento nei confronti delle evoluzioni rilevate nei periodi immediatamente precedenti.

L’evoluzione positiva nei mesi aprile-giugno 2022 appare coerente con la fase rialzista dell’attività produttiva nel settore industriale e col recupero delle attività terziarie sperimentati in questi mesi, a conferma dell’inversione di tendenza dopo la fase emergenziale che ha caratterizzato tutto il 2020.

A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, aderenti all’Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il lavoro, curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

“Come sempre i dati del lavoro in somministrazione anticipano l’andamento generale del mercato del lavoro – commenta Roberto Zini, Vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare –; in particolare, nel territorio bresciano, figure specializzate come operai e conduttori d’impianti continuano a segnare crescite sopra la media, in linea con quanto più volte manifestato dal mondo manifatturiero. Si tratta quindi di un dato positivo, ma da continuare a monitorare con attenzione, alla luce delle incognite geopolitiche ed economiche che stanno caratterizzando il periodo in corso – su tutte il caro energia – e che rischiano di impattare in modo deciso sulle attività delle aziende nei prossimi mesi.”

L’aumento rilevato nel 2° trimestre del 2022 interessa quasi tutte le categorie professionali, ed è trainato, in particolare, dagli addetti al commercio, che evidenziano un +68% rispetto all’analogo periodo del 2021; si tratta di una dinamica che va letta alla luce del recupero del settore del commercio e dell’accoglienza, dopo le limitazioni alla mobilità imposte dalla pandemia.

Gli operai specializzati (+23%) e i conduttori d’impianti (+16%) registrano degli incrementi al di sopra del valore medio. Più contenuta risulta la crescita degli impiegati esecutivi (+3%), mentre il personale non qualificato (-5%) e i tecnici (-26%) si caratterizzano per un ridimensionamento delle richieste.

Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, non si segnalano tensioni particolari, a eccezione, in particolare, di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico e per i tecnici della produzione), agli operai specializzati (fonditori, saldatori, specializzati meccanica di precisione, montatori, manutentori) e ai conduttori d’impianti (operatori robot industriali e per gli addetti macchine lavorazioni metalliche).

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*