Complessivamente nel 2021 la Lombardia è riuscita ad esportare beni per un valore di 135,9 miliardi di euro superando il precedente massimo storico annuale del 2019 del 6,6% (anno nel quale l’export regionale toccò i 127,5 miliardi di euro). Occorre anche considerare che i consistenti incrementi in valore sono legati alla dinamica dei prezzi, che è stata caratterizzata da sensibili aumenti nel corso di tutto il 2021. È quanto emerge dal rapporto sul commercio estero della Lombardia nel quarto trimestre e il consuntivo 2021 pubblicato oggi da Unioncamere Lombardia.
CRESCE ANCORA EXPORT CON +10,2% – Nel quarto trimestre l’attività delle imprese manifatturiere lombarde si è mantenuta su buoni livelli, nonostante i problemi riscontrati sul lato delle forniture e dei prezzi di materie prime ed energia. Una domanda estera ancora vivace, anche se con primi segnali di rallentamento, ha consentito all’export lombardo di crescere ulteriormente (+10,2% rispetto al trimestre precedente).
GUIDESI: CARO ENERGIA E GUERRA MINADO CRESCITA- “Numeri straordinari – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi – ottenuti grazie agli sforzi degli imprenditori lombardi e al supporto di Regione Lombardia che certificano una ripresa oramai strutturale. Purtroppo però fattori esterni come la pandemia energetica e l’assurda guerra in Ucraina stanno seriamente minando la crescita economica. Servono interventi immediati da parte del Governo e della Commissione europea. Rispetto alla pandemia ‘energetica’ i tempi di reazione degli enti sovraregionali sono troppo lenti. Abbiamo lanciato l’allarme lo scorso 20 ottobre e il primo intervento da Bruxelles è arrivato dopo 5 mesi. Dalle tempistiche, con cui si affrontano le problematiche delle aziende, dipende il futuro del lavoro”.
AURICCHIO (UNIONCAMERE): 2021 ANNO RECORD – “Seppur con qualche aggiustamento congiunturale nel primo e nel terzo trimestre – ha commentato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – il 2021 si caratterizza come l’anno dei record per l’export della nostra regione le imprese lombarde, protese verso i mercati internazionali, hanno prontamente agganciato la ripresa della domanda mondiale post crisi superando le difficoltà di approvvigionamento e gli incrementi di prezzo per materiali ed energia, anche se i recenti avvenimenti rischiano di vanificare i livelli raggiunti per l’aggravarsi della crisi energetica e delle dinamiche internazionali”.
I METALLI AL CENTRO DELLA RIPRESA – Il comparto legato ai metalli e alle loro produzioni si conferma forte motore della ripresa (+34,3% rispetto al 2020 e +17,7% rispetto al 2019) con effetti positivi sulla performance della maggior parte delle provincie. Rispetto al 2019 risultano in forte crescita anche i prodotti alimentari (+13,8%), le sostanze e prodotti chimici (+12,7%) e i computer e apparecchi elettronici (+12,2%). Positivi anche la gomma e materie plastiche (+9,1%), i mezzi di trasporto (+2,0%). In linea con il risultato pre-crisi, con solo piccoli incrementi, gli articoli farmaceutici (+0,7%) e i prodotti tessili, pelli-calzature e accessori (+0,4%). Non riescono, invece, a recuperare sul 2019 i macchinari e gli apparecchi (-1,4%).
TURCHIA, CINA, BRASILE E REGNO UNITO ECCO DOVE SI ESPORTA DI PIÙ – L’incremento rispetto al livello pre-crisi del valore esportato verso tutte le destinazioni è del +7,5%. I flussi verso molti dei principali paesi di destinazione delle merci lombarde registrano incrementi a due cifre rispetto al 2019: Turchia +23,5%, Cina +23,4%, Brasile +20,1%, Regno Unito +18,2%, Israele +14,4%, Germania +10,1%. A questi si contrappongono le perdite verso l’Algeria (-30,2%) e Hong Kong (-13,2%). Negativo anche il risultato verso la Russia (-3,8% sul 2019) nonostante un 2021 in recupero rispetto al 2020 (+14,0%).
BENE QUASI TUTTE LE PROVINCE, FATICANO COMO E PAVIA – Quasi tutte le provincie superano i livelli 2019, grazie principalmente all’export di metalli di base e prodotti in metallo (Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio), sostanze e prodotti chimici (Bergamo), articoli farmaceutici (Monza e Brianza e Varese), computer e apparecchi elettronici (Lodi), prodotti tessili e abbigliamento (Milano). Solo due provincie lombarde – pure crescendo rispetto all’anno scorso – scontano ancora un gap rispetto al 2019: Pavia (-8,4%) per la quale pesa il -80% dell’export di prodotti tessili, abbigliamento, pelli-calzature e accessori rispetto al 2019 e Como (-0,5%) con una riduzione del 19% della stessa categoria di prodotti.
IMPORT E SALDO DELLA BILANCIA COMMERCIALE – Il valore delle importazioni cresce del 13% congiunturale, più intensamente rispetto a quanto registrato dalle esportazioni, sfiorando complessamente i 150 miliardi di Euro nel 2021. L’incremento rispetto al 2019 si attesta al +11,8%. Il saldo negativo della bilancia commerciale regionale si attesta così a 4,5 miliardi di euro nel quarto trimestre, e a 14 miliardi per l’intero 2021.