“L’analisi relativa al II trimestre dell’industria manifatturiera di Unioncamere, Regione e Confindustria Lombardia conferma i segnali arrivati da tutti i territori negli ultimi mesi con ritmi di produzione industriale senza precedenti grazie a un vero e proprio boom di ordini. Oggi alla luce dei dati presentati possiamo ufficialmente dire che la produzione industriale della Lombardia è tornata oltre i livelli pre-crisi sanitaria”. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti.
Rispetto allo stesso periodo del 2020 tutte le province e settori industriali recuperano grazie a performance molto positive, con picchi di produttività che superano il +60% (pelli e calzature). Nonostante ciò, alcuni settori sono ancora lontani dai livelli pre-covid e questo dovrebbe indurre interventi mirati a sostegno dei settori più in difficoltà e soprattutto a sostegno di una competitività strutturale necessaria per vincere sui mercati globali.
Il dato positivo sull’occupazione (+0,5%) indica una ulteriore riduzione del ricorso alla CIG con una tendenza alla creazione di nuova occupazione nei prossimi mesi. Questa situazione rende ancor più urgenti misure a favore dell’occupabilità dei lavoratori in direzione delle esigenze delle imprese che in questo momento, ad eccezione di alcuni sporadici e spiacevoli casi sui quali il sistema Confindustria Lombardia si è già attivato per assorbire la manodopera, hanno difficoltà a reperire.
“L’export dell’industria lombarda – continua l’imprenditore bresciano – traina la ripresa della nostra Regione, grazie alla caparbietà e alla determinazione degli imprenditori presenti nei mercati esteri che, anche in un periodo di difficoltà e incertezza, hanno saputo resistere e ripartire con ancor più decisione. Altri segnali dello stato di salute dell’industria lombarda sono la diminuzione del livello di indebitamento delle imprese e la crescita degli investimenti.
L’industria manifatturiera ha consentito all’Italia di restare in piedi durante la crisi sanitaria e adesso sta continuando a fare la propria parte trainando la ripresa. L’auspicio di Confindustria Lombardia è che la ripresa non venga compromessa da fattori esterni al mondo dell’industria, in particolare da nuove restrizioni a livello nazionale e internazionale, instabilità politica e soprattutto rincari dei prezzi delle materie prime“.
“Preoccupazioni – conclude Bonometti riferendosi a un settore che ben conosce – in modo particolare per il settore automotive, in seguito alla proposta UE sulle emissioni di CO2, che impatterà fortemente sulla filiera italiana. All’Europa chiediamo una politica industriale per l’auto, necessaria per difendere la competitività del nostro continente nei confronti dei principali competitor, USA e Cina”.