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Gennaio 2021 - page 2

Crisi immobiliare, madre e figlia restano con 3,7 milioni di debito: ne pagheranno solo 60mila

in Economia/Finanza by

Il crac delle aziende di famiglia, di cui avevano garantito i finanziamenti con il patrimonio personale, aveva rischiato di farle finire sul lastrico

Per anni hanno gestito le fiorenti attività di famiglia nel settore immobiliare, garantendone i finanziamenti con il proprio patrimonio personale. Poi si sono trovati sulle spalle ben 5 milioni di euro di monte debiti. Ma i giudici del tribunale di Lodi – applicando la legge 3/2012, come richiesto dagli avvocati dello Studio Pagano & Partners di Brescia – hanno stabilito che pagando 1.250 euro al mese circa per quattro anni potranno chiedere, al termine della procedura, la cancellazione di ogni pendenza economica.

Protagoniste di una vicenda sono una donna milanese di 66 anni (originaria di Crema) e una 50enne di Lodi. Insieme all’uomo (marito della prima e genitore della seconda in altre nozze) hanno operato a lungo nel settore immobiliare, ma la crisi mondiale del 2007 – e alcuni mancati pagamenti per somme importanti – hanno portato nell’ultimo quinquennio al fallimento di tutte le società che le donne amministravano. E all’aggravamento delle condizioni di salute dell’uomo, deceduto quest’anno.

“Il risultato di questa tragica situazione”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “sono circa 5 milioni di debito, con 1,3 milioni di attivo complessivo (immobili, soprattutto): una somma che le due donne non avrebbero mai potuto pagare. Ma i giudici hanno applicato la legge (chiamata anche Salva Suicidi o Ammazza Debiti) dando una speranza concreta di riabilitazione a chi è rimasto incolpevolmente schiacciato da debiti che mai avrebbe potuto pagare”.

Concretamente madre e figlia, a fronte di 3,7 milioni di debiti rimanenti (tra personali e aziendali), pagheranno 1.250 euro al mese per quattro anni. Cioè 60 mila euro in tutto. Poi potranno chiedere la cancellazione degli oltre 3,6 milioni di debiti rimanenti. E cominciare una nuova vita.

Camera di Commercio, ecco i comunicati settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Riportiamo di seguito, in forma integrale, i comunicati settimanali della Camera di Commercio di Brescia.


1/21 – SPORTELLO BREVETTI E MARCHI – APPUNTAMENTI TRAMITE SERVIZI ON LINE

A partire da lunedì 11 gennaio 2021, è attivo lo sportello virtuale che consente di prendere appuntamenti per i depositi di domande/istanze di proprietà industriale presso lo sportello Brevetti e Marchi, mediante la piattaforma Servizi Online.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito
www.bs.camcom.it

2/21 – SERVIZIO INFORMATIVO AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

La Camera di Commercio di Brescia, nell’ambito della collaborazione con i servizi SUAP comunali, informa che il Comune di Brescia ha attivato uno Sportello Informativo Agevolazioni Fiscali in Edilizia attivo presso il settore SUE – SUAP per interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici. Tutte le informazione al sito del Comune di Brescia https://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Pagine/BONUS-FACCIATE.aspx

3/21 – SIBONUS

SiBonus è la piattaforma realizzata da InfoCamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che consente alle PMI e ai titolari di crediti fiscali di cederli per ricavare liquidità immediata e ai soggetti interessati all’acquisto di valutare le opportunità e completare in modo sicuro la transazione.
Tutte le informazione alla pagina di Infocamere
https://sibonus.infocamere.it/

4/21 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA


E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link:
ripartireimpresa.unioncamere.it

Apindustria: pronti a fare la nostra parte per il successo della campagna vaccinale

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Salute/Uncategorized by

Nella convinzione che la soluzione della crisi sanitaria sia premessa necessaria per la ripartenza economica, Apindustria Brescia dà la propria disponibilità a collaborare a ogni livello per fare in modo che la campagna vaccinale avviata da pochi giorni sia il più rapida ed efficiente possibile. «Facciamo nostro l’invito fatto a livello nazionale dal Presidente Nazionale di Confapi Maurizio Casasco – afferma il Presidente di Apindustria Brescia, Pierluigi Cordua -. È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti-SARS-covid2 ed è quindi necessario promuovere la collaborazione con i medici del lavoro e i sindacati, affinché le aziende stesse diventino degli hotspot vaccinali in grado di coadiuvare quelli già attivi». Apindustria ricorda che le imprese hanno organizzazione, spazi da utilizzare e in diversi casi anche personale adatto per aiutare la buona riuscita della campagna vaccinale: «Sarebbe un buon modo per accelerare le vaccinazioni – sottolinea Cordua -. Le istituzioni potrebbero fare la loro parte, trovando meccanismi premianti dal punto di vista fiscale o contributivo a sostegno delle aziende che si impegneranno nella campagna. Avvertiamo il desiderio di tanti imprenditori di tornare in campo a pieno ritmo e abbiamo segnali che possa esserci in tempi rapidi una ripresa dell’economia. Per farlo è però necessario risolvere la crisi sanitaria il prima possibile». 

Iseo, Legambiente fa ricorso al Tar contro il supermercato Lidl

in Ambiente/Commercio/Economia by
Lidl apre un nuovo supermercato a Desenzano

Il 28 dicembre scorso in un lungo ricorso la sezione di Legambiente del basso Sebino ha chiesto al Tar di annullare il piano attuativo che autorizza la costruzione di un nuovo supermercato dell’insegna LIDL in via Gorzoni
a Iseo.

Secondo l’associazione Il Comune di Iseo ha autorizzato – in un’area sensibile dal punto di vista ambientale, posta a ridosso di un Sito di
Importanza Comunitaria fondamentale per la tutela della biodiversità –
l’ennesima “media struttura di vendita”: circa 1300 mq di superficie
di vendita e oltre 2000 mq di superficie lorda di pavimento (SLP).

“Le aree – spiega Dario Balotta in una nota – sono però vincolate, poiché si trovano – in una zona di di potenziale interferenza sul Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e sulla Zona di Protezione Speciale (ZPS) delle “Torbiere di Iseo”, dal cui perimetro distano poche decine di metri”.

“Il Piano Attuativo autorizza la nascita della nuova struttura in un contesto già fortemente compromesso dalla presenza di diverse strutture commerciali ed insediamenti antropici, e pertanto si configura come variante al PGT”, sottolinea ancora Legambiente nel comunicato, in cui il piano viene definito “illegittimo” per diverse ragioni.

Famiglia di agricoltori schiacciata da 1,7 milioni di debito: il tribunale li “grazia”

in Associazioni di categoria/Banche/Economia by

Il crollo del prezzo del latte e problemi di salute hanno portato alla chiusura dell’azienda. Ora pagheranno 1/5 del loro reddito per quattro anni, poi potranno chiedere l’esdebitazione

Gestivano un’azienda agricola nel Trevigiano, poi è arrivata la crisi e si sono trovati quasi sul lastrico, con un monte debiti complessivo di un milione e 760mila euro. Che mai avrebbero potuto pagare. Ma i giudici del tribunale di Treviso, applicando la legge 3/2012, li hanno “graziati”.

Protagonista della storia a lieto fine è una famiglia assistita dallo studio legale Pagano & Partners di Brescia: padre e madre ultrasettantenni e due figli poco più che quarantenni, di cui uno con due minori a carico. A metà degli anni Novanta, il padre aveva avviato l’attività (allevamento di bovini e coltivazione di viti), ma nel 2005 – complice il crollo del prezzo del latte – era iniziata la crisi, con l’impossibilità di pagare le rate dei finanziamenti e una spirale crescente di debiti.

Nel 2017, poi, il figlio a cui l’uomo aveva lasciato le redini dell’azienda si era ammalato. E la situazione è precipitata velocemente, portando alla chiusura dell’attività e alla vendita dei beni di famiglia. Ma il ricavato (900mila euro circa) non sono bastati a pareggiare i conti.

“A quel punto”, spiega l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini, “abbiamo chiesto ai giudici l’applicazione della cosiddetta legge Salva-Suicidi o Ammazza Debiti, che stabilisce un principio molto importante: nessuno può essere ‘condannato’ a vita a pagare debiti che ha fatto senza colpa e a cui, vista la dimensione dell’importo, non potrà mai fare fronte. In questo caso”, continua, “il giudice ha stabilito che pagheranno quanto possono, versando un quinto del loro reddito per quattro anni, e poi potranno chiedere l’esdebitazione: cioè la cancellazione completa dei debiti rimanenti, che ammonterebbero a quasi 500mila euro”.

Padre e madre vivono oggi con una modesta pensione, un figlio percepisce circa 1.200 euro al mese e l’altro è disoccupato. Concretamente, dopo l’aggiudicazione degli immobili rimasti (il cui valore stimato è di 400mila euro) e di alcune auto (di scarso valore economico), i tre familiari che hanno un reddito verseranno poche centinaia di euro al mese (poco più di 600 euro in tre, ma le cifre esatte sono ancora da definire) per la durata della procedura. Poi, rispettando le prescrizioni dei giudici, saranno liberi da ogni pendenza economica.

Lavoro interinale: a Brescia nel terzo trimestre frena la caduta

in Economia/Lavoro by
Professionista al lavoro, foto generica da Pixabay
  • Il calo registrato nel periodo tra luglio e settembre, rispetto allo stesso periodo del 2019, è del 29%; la contrazione è inferiore a quella del trimestre precedente (-54%).

Secondo quanto dichiarato dalle Agenzie per il Lavoro, nel 3° trimestre del 2020 le richieste di lavoratori in somministrazione in provincia di Brescia hanno subito un calo del 29% rispetto all’analogo periodo del 2019. Si tratta di una contrazione che in qualche modo mitiga la caduta registrata nel secondo periodo dell’anno (-54%).

A evidenziarlo è il tradizionale Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il Lavoro, a cura del Centro Studi di Confindustria Brescia.

La dinamica, fortemente negativa, risulta coerente con un quadro ciclico penalizzato dalla pandemia, che ha pesantemente colpito il settore industriale locale – nonostante il recupero dell’attività produttiva nei mesi estivi – e ha profondamente lacerato le attività legate al commercio e alla ristorazione.

La caduta ha interessato tutti i sei macro-gruppi professionali presi in considerazione, con i cali più intensi registrati, in particolare, dai tecnici (-33%), dagli operai specializzati (-34%), dagli impiegati esecutivi (-44%) e dagli addetti al commercio (-68%). Per quanto riguarda la composizione della domanda, si evidenza la prevalenza di conduttori d’impianti (40,6%), seguiti dal personale non qualificato (24,3%), dagli operai specializzati (15,3%) e dagli addetti al commercio (8,9%). Più contenuta è la domanda di tecnici (5,7%) e di impiegati esecutivi (5,1%).

Il dettaglio dei profili professionali vede in testa gli operatori robot industriali (14,1% della domanda complessiva), seguiti dagli addetti consegna merci (7,9%), dai non qualificati in imprese industriali (7,2%), dagli addetti macchine per lavorazioni metalliche (5,9%) e dai conduttori macchine movimento terra (5,8%).

Come già rilevato nel primo semestre dell’anno, il profilo più domandato riguarda gli operatori robot industriali; si tratta di un dato che certificherebbe il forte interesse nel territorio per questa categoria professionale, di questi tempi particolarmente ricercata, sulla scia della transizione in atto al 4.0.

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