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Aprile 2020 - page 3

Apindustria distribuisce alle imprese donate dalla Camera di commercio cinese

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Salute by

Sono 15mila le mascherine ad uso sanitario che Apindustria Brescia ha deciso di mettere a disposizione delle proprie aziende Associate, dando la precedenza a quelle che sono rimaste aperte in questo periodo.

Da lunedì 5 aprile p.v. saranno consegnate alle aziende che ne hanno fatto richiesta. Le mascherine sono state donate alla nostra Associazione dalla Camera di Commercio del Parco Ecologico Sino-Italia di Ningbo (Cina), grazie al coordinamento del Sig. Huang Yanting. Ciò è frutto della proficua collaborazione nata negli anni scorsi fra Apindustria e Yanting. “Questa generosa donazione – spiega Alessandro Orizio, Vice Presidente Vicario di Apindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione, che due anni fa partecipò insieme al Presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri, a un incontro a Ningbo in Cina – ha un grande significato per noi ed è segno dei buoni rapporti che in questi anni abbiamo costruito e mantenuto con i colleghi cinesi. Abbiamo deciso subito di mettere a disposizione questo prezioso materiale alle aziende Associate che ne hanno bisogno all’interno delle proprie aziende per i lavoratori”.

Apindustria Brescia donerà inoltre due ventilatori polmonari agli Spedali Civili di Brescia, uno dei nosocomi della città che si sta prodigando nell’assistenza della popolazione colpita dal Covid-19. La donazione è nata grazie al grande lavoro di squadra tra Confapi, il suo Presidente bresciano Maurizio Casasco e la Giunta di Apindustria Brescia guidata dal Presidente Douglas Sivieri. “Anche noi come Associazione abbiamo voluto fare la nostra parte – ha detto Douglas Sivieri, Presidente di Apindustria Brescia – dando un aiuto concreto in questo momento difficile per tutti: aziende, imprenditori, famiglie, medici, infermieri, tutti nessuno escluso. Per questo abbiamo deciso di acquistare due ventilatori polmonari che doneremo al principale ospedale cittadino, per contribuire a salvare più vite possibili”.

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PMI: Confapi scrive a Conte, sei azioni per ripartire dopo l’emergenza

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

“Tutti i dati fondamentali e i principali indicatori economici dimostrano che il sistema Paese non può più reggere in condizioni di fermo produttivo prolungato pressoché totale. Occorre prendere coscienza che la geometria e l’intensità della crisi in atto assumono forma e profondità che possono mettere a rischio la stessa esistenza del sistema economico nazionale e specialmente quello della piccola e media industria privata”. Così, in una lettera, il presidente di Confapi Maurizio Casasco si rivolge al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, indicando i sei nodi cruciali per le Pmi italiane, su cui intervenire una volta terminata l’emergenza sanitaria.

“È chiaro alla nostra categoria di imprese e a noi piccoli e medi industriali che non si potrà che ripartire nelle condizioni di massima sicurezza e incolumità pubblica, solo quando le fabbriche e le sedi delle nostre imprese saranno ‘il posto più sicuro’ dove stare. Occorre quindi mettere in campo test a rapida risposta, il costo dei quali potrebbe essere a carico delle aziende, in modo da richiamare alla vita produttiva coloro che risultano negativi al virus, adottando anche un criterio anagrafico. Ovviamente è fondamentale l’accordo con le Organizzazioni sindacali. Questa attività di progressiva ripresa – aggiunge Casasco – avrà a nostro avviso effetti molto importanti sui temi critici che abbiamo rilevato in queste settimane. Proprio su questi temi avanziamo delle proposte per fronteggiarne gli impatti.”

Per la Confederazione italiana della piccola e media industria privata è innanzitutto opportuno un maggiore coordinamento tra autorità locali e nazionali, per riattivare la curva della fiducia e per restituire speranza, prima ancora che capacità di reddito, al nostro sistema. In secondo luogo Confapi suggerisce l’introduzione di sostegni per la ‘riapertura’ delle attività sospese e il varo di meccanismi di protezione che non falcidino i creditori, ma rendano attuabile una ripresa delle attività, in modo da tamponare l’incidenza dei fallimenti sul sistema economico. La terza indicazione riguarda il tema della cancellazione degli investimenti pianificati, secondo Confapi, bisogna introdurre misure di fiscalità amichevole per chi investe o linee di credito facilitate per il mantenimento degli investimenti già programmati. Il quarto spunto riguarda il credito, per incidere sui flussi di liquidità, gli industriali propongono di sospendere l’applicazione dello IFRS 9 ed eliminare la pretesa del merito creditizio per l’erogazione di finanziamento bancario. La quinta linea di intervento attiene allo stimolo della ripresa occupazionale, Confapi propone infatti di procedere alla de-fiscalizzazione degli oneri sociali nei limiti della capienza del bilancio dello Stato. Infine sulle vendite al dettaglio, è opportuno per la Confederazione delle Pmi private disporre la riapertura intelligente delle attività ora totalmente impedite, con le adeguate misure di sicurezza sociale, anche valutando come in altri Paesi l’attribuzione di codici di priorità e protezione.

 

Coronavirus, Aib sostiene la campagna #iopagoifornitori

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Partner by

Ha preso il via in questi giorni la campagna di comunicazione #iopagoifornitori,  creata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l, a cui Aib ha deciso di aderire.

L’obbiettivo è quello di stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le difficoltà legate alla situazione del Coronavirus e, più in generale, a diffondere prassi trasparenti ed efficienti.

“Il sistema economico bresciano si sta muovendo in una situazione fortemente influenzata dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti che hanno determinato il blocco per numerose realtà, ma anche per intere filiere – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Nonostante ciò, AIB ha avviato un dialogo costante con il sistema bancario per garantire una serie di strumenti finanziari che possano garantire alle aziende la necessaria liquidità. Si tratta di un tema fondamentale, per le imprese e per le famiglie. È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana. Con questo manifesto puntiamo a sensibilizzare ulteriormente in tale direzione.”

Il manifesto si ispira al principio della massima snellezza e al principio volontaristico delle imprese e degli imprenditori che riterranno di recepirne le finalità, traducendole concretamente in comportamenti eticamente corretti, ossia pagare i rispettivi fornitori nel rispetto dei termini contrattualmente stabiliti. Il documento – coerentemente anche con la direttiva UE “Late payments” del 2011 e al successivo decreto legislativo italiano 192/2012 – intende inoltre promuovere la creazione di codici di pagamento rapido. Entrambi, seppur pensati principalmente per regolare i termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese, auspicano che per le transazioni tra imprese venga lasciata autonomia negoziale alle parti comunque con tempi di pagamento non superiori a 60 giorni, pur con un rafforzamento dei presidi a tutela dei creditori.

In particolare, l’iniziativa #iopagoifornitori richiama quindi le imprese, in primis quelle aderenti ad Associazione Industriale Bresciana, affinché si impegnino a effettuare i pagamenti nei termini contrattuali che regolano i rapporti con i propri fornitori, non modificare con effetto retroattivo i termini e le altre condizioni di pagamento, dare ai fornitori indicazioni chiare e facilmente accessibili in merito alle procedure di pagamento, affermare la cultura dei pagamenti rapidi e diffondere attraverso propri comportamenti coerenti all’obiettivo del documento, pratiche di pagamento efficienti, basate sul rispetto dei termini contrattuali pattuiti.

Il Manifesto intende, inoltre, richiamare la Pubblica Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori.

Le aziende che intendono sottoscrivere il manifesto #iopagoifornitori possono farlo con l’invio di una dichiarazione del proprio legale rappresentante all’indirizzo mail iopagoifornitori@aib.bs.it sulla base del modulo pubblicato su www.aib.bs.it, alla pagina dedicata. Nella dichiarazione, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere.

A seguito della sottoscrizione del manifesto, il marchio #iopagoifornitori potrà utilizzato sui documenti e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato un’impresa che adotta pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti.

L’elenco delle aziende firmatarie il manifesto sarà pubblicato su tutti i canali social e sul sito web di Associazione Industriale Bresciana; mensilmente l’Associazione aggiornerà l’elenco e ne darà anche puntuale informazione a tutti gli associati.

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