13 partite di campionato. È il tempo che rimane a Mario Balotelli per provare a raggiungere i due grandi obiettivi della sua stagione: la salvezza con la maglia del Brescia e la chiamata per Euro 2020. Due imprese stimolanti, per quanto difficilissime, per un giocatore che sembra aver trovato finalmente la maturità dentro e fuori dal campo.
“Non ho paura di fallire. L’obiettivo è far crescere questa squadra e io mi metterò a disposizione dei compagni”. Con queste parole Mario Balotelli si è presentato ai media e ai tifosi del Brescia lo scorso agosto. Un obiettivo raggiunto a metà se andiamo ad analizzare i dati statistici e quelli comportamentali dell’ex attaccante di Inter, Milan e Manchester City.
Al momento il suo bottino personale parla di 18 presenze in campo, 5 gol segnati, 5 ammonizioni e una espulsione per rosso diretto. Il tutto con un una buona dose di piccoli guai fisici che hanno inevitabilmente influito sul rendimento complessivo. Numeri di un attaccante “normale” e non del trascinatore che tutto l’ambiente bresciano si aspettava. Non tutto, però, è stato negativo. Mario ha sempre fatto il suo dovere in campo, si è sacrificato per i compagni (aspetto non sempre contemplato nelle esperienze precedenti) e non ha mai fatto parlare di sé fuori dal terreno di gioco.
Piccoli passi avanti, dunque, ma nelle ultime tredici gare di campionato serve un vero e proprio salto di qualità per salvare le Rondinelle e per tentare di convincere il suo vecchio mentore Roberto Mancini a inserirlo nella rosa dei convocati per i prossimi europei.
Non sarà un’impresa facile, quella di Balotelli. Il Brescia resta una delle candidate alla retrocessione anche secondo le previsioni di analisti esperti come Oddschecker, ma ancora non è tutto deciso. Al momento i lombardi sono al penultimo posto con 16 punti, a -7 dalla Sampdoria quartultima. In palio ci sono ancora 39 punti ma ne serviranno forse 20 per mantenere la categoria.
E serviranno soprattutto i gol di Mario. In caso di cambio di passo e di un consistente aumento della media realizzativa potrebbero anche riaprirsi le porte della Nazionale. Al momento l’unico sicuro del posto è Ciro Immobile, protagonista di una stagione straordinaria, mentre sono in lizza per la convocazione Andrea Belotti, uno dei pochi a salvarsi nel disastroso Torino di quest’anno, la sorpresa Caputo e l’eterno Quagliarella. Ma nessuno di loro ha il talento puro di SuperMario.