La tradizione alimentare italiana al centro dell’evento organizzato da Confapi e Ice nella sede di Apindustria Brescia. Dai campioni della nostra tavola, come olio, vino, formaggi, ai prodotti di nicchia, passando per l’agricoltura biologica. La giornata di Brescia è la prima di un programma di tre incontri B2B settoriali, che Confapi sta organizzando con Ice per promuovere gli scambi di affari delle imprese associate.
Soddisfatti i rappresentanti delle 35 aziende che hanno partecipato al focus agroalimentare nella città lombarda. Nel corso dei lavori si sono confrontati con 22 buyers stranieri provenienti da Regno Unito, Austria, Svezia, Polonia, Germania, Francia, Svizzera, Bosnia Erzegovina, Croazia e Federazione Russa. Grazie a oltre 260 meeting commerciali i compratori hanno potuto conoscere le caratteristiche dei prodotti proposti dalle imprese supportate da Confapi.
“Il settore agroalimentare riveste un ruolo sempre più strategico. Iniziative come quella di oggi forniscono un importante sostegno a chi vuole affacciarsi sul mercato internazionale, con percorsi di Incoming mirati. È fondamentale confrontarsi con gli operatori commerciali stranieri per tenere alto il Made in Italy nel mondo e competere all’estero. E oggi Apindustria Brescia ha dato agli imprenditori una preziosa occasione”, ha detto Paolo Uberti, Presidente di UnionAlimentari Brescia, nel suo intervento.
Nell’evento particolare rilievo ha avuto la presentazione del mercato polacco – oggi in forte espansione – con l’intervento di Antonino Maffoda, responsabile della sede Ice di Varsavia. Secondo i dati forniti dall’Ufficio centrale di statistica polacco, elaborati da Ice Varsavia, nel 2019 in Polonia i consumi individuali sono cresciuti del 4% e il Pil ha registrato un incremento del 4,1%. Il mercato agroalimentare è dominato dalla grande distribuzione, che costituisce oltre il 70% delle vendite. I prodotti italiani sono spesso trattati da soggetti che utilizzano il canale distributivo di Ho.re.ca. Nelle principali città la cucina italiana è sempre più apprezzata, tuttavia c’è ancora molto da lavorare per aumentare la conoscenza dell’enorme qualità che differenzia prodotti italiani e che li rende unici nel mondo.