Via libera, questa mattina, alla proposta di aprire le quote della società Centro Padane Srl ad altri enti pubblici, mantenendo comunque fermo il principio della parità di rappresentanza tra i territori di Brescia e Cremona nella compagine sociale.
A deciderlo sono stati, durante la parte straordinaria dell’assemblea convocata a Cremona, i due soci fondatori della società nata da una costola di Autostrade Centro Padane con l’obiettivo di supportare le amministrazioni locali nella gestione, direzione lavori e pianificazione di opere stradali e di edilizia pubblica, nella manutenzione straordinaria delle strade e nella definizione di progetti di smart road.
La Provincia di Brescia e la Provincia di Cremona, che detengono ciascuna il 50 per cento delle quote, hanno infatti deliberato un aumento di capitale a 625mila euro, di cui 125mila destinati ai nuovi soci (tecnicamente l’aumento di capitale è di 209.266 euro di cui 125mila a capitale sociale e 84.266 a riserva sovrapprezzo). Il primo Comune ad aderire sarà Berzo Demo (Bs), che ha già deciso di affidare un’importante attività di progettazione e direzione lavori alla società guidata da Fabrizio Scuri. Ma ben presto ne seguiranno, sempre con quote minoritarie, altri.
“Stiamo lavorando per portare valore ai nostri soci”, ha detto il presidente Fabrizio Scuri, “e siamo ben lieti di accoglierne altri, nell’ottica di estendere i benefici attraverso le economie di scala. Nei prossimi mesi noi organizzeremo diversi incontri per spiegare l’opportunità agli enti locali: se altri Comuni o Enti pubblici sono interessati si facciano avanti”.
“La partnership con Cremona”, ha sottolineato il presidente della provincia di Brescia Samuele Alghisi, “sta già dando frutti importanti: Centro Padane ha già dimostrato di poter essere sempre più uno strumento utile per tutte le amministrazioni locali nell’obiettivo di gestire in efficienza e con standard qualitativi elevati numerosi servizi essenziali per i cittadini”.
Nella parte ordinaria dell’assemblea di oggi, inoltre, i soci hanno ratificato la previsione dei conti 2019, che – salvo sorprese – si chiuderanno in equilibrio con ricavi per 1,17 milioni di euro derivanti per quasi l’80 per cento da direzioni lavori e verifiche tecniche, per il 16 per cento da attività di progettazione e per il 6 da attività innovative (il costo del personale incide sulle spese per il 25 per cento). E’ previsto un utile post imposte di 32mila euro.