Dalle imprese di prodotti naturali italiani che intendono condividere la loro attività di commercializzazione di cibi freschi anche all’estero, quelle che si affiancano per creare un prototipo di moduli abitativi prefabbricati in legno a basso costo e di rapida realizzazione, le cooperative che insieme puntano a sostenere il diritto alla salute dei lavoratori attraverso l’erogazione di ticket sanitari, le aziende che si accordano per migliorare gli skills dei rispettivi lavoratori e riqualificarli, le imprese che stanno creando un servizio “chiavi in mano” nell’ambito del restauro e della conservazione dei beni culturali.
Sono alcuni esempi di aziende che hanno scelto di sottoscrivere un contratto per reti d’impresa, la formula – disciplinata da apposite normative – che permette alle imprese di unire le forze per affrontare meglio la competizione globale.
Le imprese che in Italia hanno stipulato un contratto di rete sono 31.922. Di queste imprese, ne sono presenti 3.308 in Lombardia (pari al 10% nazionale); prima regione è il Lazio con 8.405 imprese coinvolte in reti (26%). A seguire Lombardia (10%), Veneto con 2.479 imprese (8%), Campania con 2.407 (7%) e Toscana con 2.091(6%). La crescita su base annua è stata pari a +8,5% in Lombardia e pari a + 34,4% in Italia, anche a motivo del finanziamento fornito da alcune regioni. I contratti di rete complessivamente stipulati sono 5.287.
In Lombardia, dopo Milano in testa con 1.170 imprese (pari al 35% del totale regionale), si collocano Brescia con 479 imprese (pari al 14% lombardo), Bergamo con 378 imprese (11%), Lecco con 276 imprese (8%) e Monza Brianza con 182 imprese (5,5%). Nel complesso le imprese coinvolte in reti sono 1.387 tra Milano, Monza Brianza e Lodi, pari al 42% delle aziende lombarde che hanno unito le forze per dare luogo a reti d’impresa. A livello lombardo, tra i settori privilegiati nei contratti di rete quello dei servizi (44% delle imprese coinvolte in contratti di rete), il comparto industriale e artigiano (25%); seguono le costruzioni e il commercio (11%) e l’agricoltura (9%).
“La crescita delle reti d’impresa, sia a livello nazionale che lombardo, dimostra la consapevolezza delle imprese che fare sinergia e mettersi in rete aiuta a cogliere al meglio le sfide odierne del mercato, sviluppando capacità innovativa e competitività, per ottenere vantaggi comuni ” – ha affermato Vincenzo Mamoli, componente della Giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
La rete rappresenta uno strumento giuridico-economico di cooperazione fra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un contratto (detto appunto “contratto di rete”), si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare in forme ed ambiti attinenti alle proprie attività, scambiando informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune determinate attività relative all’oggetto di ciascuna impresa.
Il contratto di rete è stipulato da più imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Gli imprenditori si impegnano a collaborare sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa.
In questo modo è possibile razionalizzare i costi e le procedure organizzative interne, con conseguenti vantaggi come:
- aumento dell’efficienza operativa
- innovazione di prodotto, di processo e di mercato
- agevolazioni fiscali
- accesso agevolato al credito
- maggiore visibilità sui mercati internazionali
- riduzione dei costi di gestione