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Agosto 2018 - page 2

Sindacati e Apindustria firmano un accordo per la formazione dei lavoratori

in Api/Associazioni di categoria/Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Uil by
Douglas Siveri presidente Apindustria

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di Brescia e Valle Camonica e Apindustria di Brescia hanno sottoscritto giovedì mattina un’intesa territoriale che  prevede che le attività di formazione del personale nel settore delle tecnologie previste dal Piano Industria 4.0 dovranno essere definite da un accordo sindacale aziendale o territoriale anche nella nostra provincia, come previsto dall’accordo interconfederale siglato il 23 luglio 2018, tra Confapi e Cgil, Cisl, Uil che mira ad agevolare la definizione degli accordi sulla c.d. “formazione 4.0” per le aziende prive di rappresentanza sindacale in azienda, al fine di facilitarne l’accesso ai benefici fiscali previsti dalla Legge di bilancio per il 2018.

Vengono infatti attribuite alla commissione paritetica territoriale per la formazione della provincia di Brescia le competenze per sottoscrivere tali accordi infatti, la legge di bilancio 2018 ed il successivo Decreto Interministeriale 4 maggio 2018, ha messo a disposizione per le aziende che svolgano attività di formazione per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie (da big data a integrazione digitale dei processi aziendali) previste dal Piano nazionale Industria 4.0, un credito d’imposta per i  lavoratori e lavoratrici impegnati (40% del costo del personale che svolge formazione).

Cgil, Cisl e Uil di Brescia e Valle Camonica, ritengono  che la competitività del sistema produttivo e delle imprese si debba fondere sempre più sul patrimonio di competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, perché è tramite la formazione che si riesce a innovare e mantenere un’occupazione che garantisca un futuro al territorio.

Sociale, settore senza crisi: nel Bresciano le imprese sono 1.381

in Economia/Solidarietà by

Continuano a crescere le imprese sociali a Milano, + 4% in un anno e + 18% in 5 anni, e in Lombardia, +3,1% tra 2017 e 2018 e +16,3% in cinque anni secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati registro delle imprese al primo trimestre 2018, 2017 e 2013. Sono quasi 12 mila quelle attive in Lombardia nel 2018 su 68 mila in Italia, il  17,5% del totale,  e danno lavoro a 184 mila addetti su 800 mila a livello nazionale, il 23%. E’ il settore dell’istruzione il più numeroso, 4.701 sedi di impresa in Lombardia quasi 28 mila in Italia, seguito dall’assistenza sanitaria con rispettivamente 3.536 e 19.639 imprese. Un settore da 32 miliardi in Italia, di cui 8 miliardi concentrati in Lombardia. Sono 4,5 miliardi a Milano e 3,6 miliardi a Roma.

Per imprese sociali in Lombardia prime Milano, Brescia, Bergamo, Varese e Monza. Milano è prima con 4.774 imprese (+3,6% in un anno, +17,7% in cinque) e 71 mila addetti, seguita da Brescia con 1.381 imprese (+4,1% in un anno e +17,8% in cinque) e 23 mila addetti, Bergamo con 1.049 imprese (+3,3% e +15,1%) e 24 mila addetti, Varese con 1.029 imprese e 14 mila addetti  e Monza Brianza con 948 imprese e oltre 11 mila addetti. Se in un anno cresce soprattutto Mantova (+7,3%), sono Lodi (+20,6%), Sondrio (+19,9%) e Pavia (+18,3%) a registrare l’incremento maggiore in cinque anni.

In Italia prime Roma, Milano e Napoli. Sono circa 68 mila le imprese attive in Italia nei settori sociali, crescono del 4% in un anno e del 19% in cinque. Prima è Roma con 5.993 imprese sociali e 83 mila addetti, seguita da Milano (4.774 imprese e 71 mila addetti), e Napoli (3.845 imprese e 30 mila addetti). Poi ci sono Torino (2.731 imprese), Palermo (1.972), Bari (1.773) e Catania (1.616). Boom tra 2013 e 2018 a Rieti, Massa Carrara e Fermo dove le imprese crescono di circa il 50%.

Un settore con forte presenza femminile ma pochi giovani. Circa un’impresa su tre tra quelle che operano in Lombardia (3.571, 30% del totale) e Italia (23 mila, 34%) è femminile mentre i giovani pesano per il 4,9% in regione e il 6,6% nel Paese. Tra i territori lombardi dove è più forte la presenza delle imprenditrici e di titolari giovani si distingue Pavia (40,7% delle imprese è femminile mentre l’8,6% è di imprenditori under 35). Le imprese di titolari nati all’estero pesano in media il 4% a livello lombardo e italiano.

Terziario in difficoltà a Brescia: rallenta la crescita

in Economia/Terziario by

Nel secondo trimestre dell’anno – secondo quanto riporta Brescia News, che riprende un comunicato di Aib – il settore bresciano dei servizi ha registrato una nuova espansione, caratterizzata però da un’ulteriore frenata, dopo quella che aveva contraddistinto i periodi immediatamente precedenti.

Nel complesso, il terziario provinciale continua a godere di un periodo favorevole, certificato da quanto registrato a livello nazionale, dove l’Indice PMI riferito al comparto si è mantenuto, anche nel periodo aprile-giugno 2018, ben al di sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, pur su livelli più bassi di quanto evidenziato nei primi tre mesi del 2018.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è cresciuto per il 61% delle imprese, con un saldo positivo del 58% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi significativi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +57% e a +40%);
  • i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +3%), giustificata dalla persistente difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Le aspettative per i prossimi mesi sono ancora orientate all’ottimismo. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+44%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+43%) e all’occupazione (+43%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (+8%) indicherebbero la limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

In tale contesto, le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana continuano a essere positive, ma risultano meno entusiastiche rispetto al recente passato: il 25% degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, il 14% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 61% ha indicato stazionarietà.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario si è attestato a 137,0, in diminuzione sia rispetto ai livelli del periodo precedente (143,3), sia a quanto riscontrato nello stesso trimestre del 2017 (142,3).

Mobili artigianali, quali sono i vantaggi?

in Artigianato/Economia by
Arredamento

I mobili in legno sono in grado di riscaldare ogni ambiente, in particolare se sono realizzati da artigiani che sono in grado di adattare questi oggetti alle misure della stanza che li ospiterà. Vediamo alcuni dei vantaggi, di avere dei mobili artigianali.

Tavoli, sedie, scaffali e armadi, invece di essere acquistati da un rivenditore di mobili industriali, possono essere realizzati su misura da un artigiano. I vantaggi dei mobili su misura non possono essere sopravvalutati, in particolare quando sono realizzati in legno. Questo materiale, offre una combinazione unica di fascino estetico e integrità strutturale senza pari.

Come ci possono confermare i proprietari di falegnameria brescia fratelli maestri, questo materiale è in grado di generare un’atmosfera unica, accogliente e dare un senso di “organico”. Il legno, per sua natura è in continua evoluzione. Anche dopo molti anni, le assi che compongono un mobile cambieranno colore e invecchieranno. Acquistando un sempre maggiore fascino e donando all’ambiente una serie di colorazioni sempre nuove.

Ecco, alcuni dei motivi che possono portare una persona ad acquistare un mobile artigiano.

Forza e duratura

Il legno è, naturalmente una materia duratura e robusta. Il materiale perfetto, per chi cerca longevità per i propri mobili. Sia che si scelga di utilizzare un legno duro come la quercia o che si scelga un legno tenero come il pino, vi è un’innata stabilità e affidabilità in un mobile realizzato con questo materiale.

Questa durabilità fa si, che i mobili in legno offrano un eccellente rapporto qualità-prezzo e, se mai si dovesse decidere di vendere un mobile in futuro, se è ben tenuto il prezzo di vendita potrebbe essere molto vicino a quello di acquisto.

La buona durata di questo materiale, garantisce anche una facile manutenzione. La ceratura, la lucidatura e l’oliatura devono essere eseguiti solo occasionalmente. Per garantire la perfetta conservazione del legno che forma un mobile o un oggetto di arredamento.

Guardare e sentire

Come accennato in precedenza, il legno può aggiungere una certa regalità e fascino a qualsiasi stanza, sia che si tratti di legno chiaro o dalle tonalità più scure. Quando i mobili sono realizzati da un artigiano con molta esperienza, esiste un potenziale illimitato per l’innovazione del design che può creare.

I mobili in legno possono anche fare molto, per creare un senso di spazio in stanze con poca luce. Se si vive in un condominio in città, la presenza di legno in una stanza può portare una “ventata di freschezza” all’interno della stanza. Il suo ampio spettro cromatico, è in grado di adattarsi a ogni tipologia di arredamento. Inoltre, il legno è in grado di portare immediatamente calore in ambienti sterili.

Varietà

La vasta gamma di colori e tonalità del legno, permettono ad arredatori e proprietari di una abitazione di spaziare nella scelta dei materiali. E questo, per non parlare delle sottili ma evidenti differenze che si possono ottenere grazie all’applicazione di resine e vernici protettive.

Oltre al materiale vero e proprio, ogni produttore di mobili artigianali ha le sue peculiarità nel realizzare un prodotto. Una volta sviluppato il progetto, la sua visione d’insieme porterà dalla carta alla realtà quello che andrà a riempire un vuoto all’interno di una stanza.

Versatilità

A differenza di molti altri materiali, il legno si adatta praticamente a ogni tipologia di ambiente. I mobili in legno possono inserirsi all’interno di qualsiasi design; sia esso moderno o rustico. Inoltre, l’unione di diverse tipologie di legno possono dare vita a una variazione cromatica molto particolare.

Inoltre, la versatilità di questo materiale si può estendere anche verso l’esterno. Quando il legno viene trattato con oli per resistere all’esposizione degli agenti atmosferici, i mobili realizzati in legno sono un’ottima alternativa per arredare giardini e verande.

 

Gelaterie artigianali: nel Bresciano sono un business per Under 35

in Alimentare/Commercio/Economia/Partner 2 by
Gelaterie

Non manca la scelta per degustare un buon gelato. Un business da 179 milioni su 1,5 miliardi in Italia (il 12% nazionale). Sono oltre 2.600 le aziende del “gelato” in Lombardia, tra pasticcerie, gelaterie (compresi gli ambulanti) e aziende manifatturiere che si occupano della produzione, e registrano rispetto allo scorso anno una crescita del +0,6% . A crescere di più rispetto allo scorso anno sono Monza e Brianza, dove si contano in tutto 201 imprese del settore gelati (+5,8%) e Lodi (+7,5%). Prime, per offerta di gelati, in Lombardia sono Milano con 794 gelaterie, Brescia con 380 imprese, Bergamo con 278, Varese con 261. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese.

Milano, business estivo in crescita del 30% rispetto al resto dell’anno. Per le pasticcerie e gelaterie milanesi, sentite dalla Camera di commercio le creme classiche fanno la parte del leone, seguite dai gusti innovativi. Business estivo in crescita rispetto agli altri periodi dell’anno, con un 30% in più. In aumento la domanda dei turisti. Vanno coni e coppette richieste da persone di tutte le età, bambini, ragazzi e adulti. Crescono i dolci per allergici e intolleranti. Sono 794 le gelaterie milanesi, +1%, circa, un imprenditore su dieci è straniero (8,8%). Circa 3 mila gli addetti. Il business del gelato a Milano vale  83 milioni all’anno.

Gli addetti al lavoro nei settori della produzione e commercio di gelato in Lombardia sono quasi 10mila. Buona la presenza di donne gelataie in regione, che rappresentano il 31,2% del totale, con picchi a Lodi e Pavia, dove la quota raggiunge il 37,2%. Forte anche la presenza di giovani, sono il 10,8% in regione, è Brescia in Lombardia che detiene il primato degli imprenditori under35 attivi nel settore (13,9%). Non mancano gli stranieri a cimentarsi con uno dei simboli del gusto italiano nel mondo (5,6% del totale regionale), in particolare a Milano dove è straniero circa un gelataio su 10 (8,8%). E in regione il gelato è di qualità: gli artigiani che lo producono in proprio sono il 75,9% del totale.

Le gelaterie in Italia. Sono oltre 19 mila tra produzione e vendita e danno lavoro a quasi 73 mila addetti. Regina del gelato è Roma con 1.423 attività e 4.336 addetti. Seguono Napoli per imprese (901) e Milano per addetti (2.918). Tra le prime 10 per imprese anche Torino, Salerno, Bari, Brescia, Palermo, Venezia, Messina e Catania, a crescere di più sono Nuoro e Lodi (+7,5%) e Teramo (+6,5%).

 

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