Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Luglio 2018 - page 3

L’industria dell’estate a Brescia conta ben 1.749 imprese

in Economia/Tendenze by
Piscina

Estate, ecco i settori. Installazione e manutenzione di impianti di condizionamento ma anche di irrigazione giardini e depurazione piscine: con l’arrivo del caldo sono quasi 14 mila le imprese lombarde su 69 mila in Italia impegnate a garantire un po’ di refrigerio, una su cinque in Italia. Un business da oltre 6 miliardi di euro in Lombardia, di cui circa 3 miliardi da Milano, su un totale nazionale di 21 miliardi.

In Italia il settore conta 64.572 imprese attive nell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, tra cui manutenzione e riparazione di impianti di depurazione per piscine e di impianti di irrigazione per giardini, 1.549 industrie di fabbricazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione e 2.997 attività di commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento.

Milano è la prima provincia sia in Italia che in Lombardia per numero di imprese attive nel comparto, circa 4 mila, vengono poi Roma (3.838), Torino (3.274), Bergamo (1.824) e Brescia (1.749). Tra le prime 20 italiane anche Monza e Brianza (12°). Guardando alle prime 20 province in Italia, quelle in cui si registra una crescita maggiore rispetto allo scorso anno sono Napoli (+2,4%), Venezia (+0,7%) e Monza e Brianza (+0,6%).

Le imprese del settore in Lombardia Sono in tutto circa 14mila, si tratta di 12.633 imprese attive nell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, 376 industrie di fabbricazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione e 672 attività di commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese al primo trimestre 2018.

 

Servitization, Innovazione & corporate startup nei workshop di Neosperiece & Innovation Club

in Economia/Evidenza/Innovazione by
Innovazione

Neosperience & Innovation Club hanno promosso la realizzazione di due workshop che hanno trattato il tema dell’innovazione del modello di business, l’implementazione di una strategia di servitization e la realizzazione ove opportuno di una “corporale startup”.

Servitization

La servitization (servitizzazione) indica l’offerta congiunta di prodotti e servizi. E’ un percorso che comporta l’innovazione nelle capacità e nei processi di un’impresa, in modo che essa possa meglio creare valore passando dalla vendita di prodotti, alla vendita di sistemi prodotto-servizio. Nello specifico, la servitizzazione può riguardare tutte le imprese manifatturiere che sono chiamate a mutare il proprio modello di business, da prodotto centrico verso l’integrazione del prodotto con i servizi. La servitizzazione consente di differenziare la propria offerta rispetto a quella dei concorrenti e al tempo stesso di aumentare la fedeltà dei clienti.
Ci sono diverse tipologie di servitization che le imprese manifatturiere possono adottare:
1. Il servizio che si affianca al prodotto manifatturiero la fornitura di una manutenzione evolutiva rispetto ad un impianto o un macchinario;
2. Lo sviluppo di una nuova tecnologia che integra il prodotto come l’Internet of Things che rende gestibili la raccolta dati di utilizzo;
3. La veicolazione del prodotto tale e quale tramite il meccanismo della sottoscrizione come avviene in tutte le dinamiche di noleggio. Il principale beneficio in questo caso è soprattutto la fidelizzazione del cliente nel tempo e la possibilità di anticipare una nuova fornitura con un’offerta allettante;
4. Lo sviluppo o l’integrazione di un nuovo brand che identifica la fornitura dei nuovi servizi. In questo caso il servizio diventa una business unit spesso slegata dal prodotto ed integrabile potenzialmente anche ad altri prodotti. Un esempio può essere un sistema di navigazione assistita da operatore che si affianca alla fornitura di un’autovettura;
5. La realizzazione di un’iniziativa di servizio per aggregare una community. In questo caso si tende a sviluppare un servizio a valore che viene venduto sottocosto o addirittura fornito gratuitamente in cambio di un’iscrizione. Se sono un’azienda che ha come “business core” la realizzazione di viaggi studio per le lingue lingua potrei per ingaggiare i miei fornire un servizio di formazione sulla lingua a costo contenuto.
Durante i workshop di Innovation Club sono state presentate in modo analitico 7 storie di successo che riguardano processi di Servitization:
1. Un’azienda che realizza impianti per l’edilizia ha realizzato un sistema IoT con numerosi sensori che permettono di segnalare in ottica predittiva eventuali problemi;
2. Un produttore di impianti per la verniciatura fornisce ai suoi clienti un app che permette di tracciare visualmente su tablet eventuali difetti in modo da intervenire tempestivamente nel processo;
3. Una realtà che produce articoli per il mondo dell’infanzia ha sviluppato una tecnologia per tracciare la salute della gravidanza in modo da fornire un servizio di supporto per la salute;
4. Una società che realizza prodotti healthcare ha deciso di vendere direttamente tramite al consumatore tramite abbonamento sistemi biomedicali per la cura del sonno e dello stress;
5. Un’importante azienda italiana che vende a noleggio auto usate ha ridisegnato il suo processo di “customer experience” fornendo numerosi servizi a valore. Ad esempio la possibilità di disporre di un parco auto variegato (vettura da lavoro, spider e suv) tramite un solo canone e la possibilità di avere meccanico e gommista a domicilio che intervengono sulla propria vettura mente il cliente sta lavorando;
6. Un operatore della grande distribuzione (GDO) ha creato una realtà che permette ai suoi fornitori di realizzare un processo di tracciabilità alimentare tramite blockchain in modo da comunicare un valore di autenticità certificato in termini assoluti. L’intenzione dell’operatore è quello di favorire i prodotti dei propri fornitori purché tracciati con questo metodo innovativo rispetto ai “prodotti proprietari” come accade spesso in questo contesto;
7. Una società che produce biciclette e attrezzature ha investito un una startup che fornisce corsi di formazione digitali per i “bike rider”;
8. Una realtà che produce automobili ha realizzato tramite un progetto di ricerca e sviluppo un sistema che tramite smartphone traccia le prestazioni di guida e può fornire una valutazione  sul proprio stile di guida. Questo sistema può costituire un servizio a valore che permette di premiare i propri clienti incentivando al contempo ecosostebilità e sicurezza.

Business Model Canvas – Lo strumento per descrivere il proprio modello di Servitization

Il Business Model Canvas è uno strumento strategico. Si presenta sotto forma di schema grafico ed è utile a sviluppare nuovi modelli di business o a perfezionare quelli già esistenti. Con “modello di business”, o business model, si intende l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche che permettono all’azienda di creare, distribuire e acquisire valore.
Un’impresa crea valore per i suoi clienti quando li aiuta a soddisfare un bisogno, realizzare un desiderio o risolvere un problema. Sfruttando la logica del “pensiero visivo”, il business model canvas (canvas=tela) crea una sorta di linguaggio universale: ciò consente di condividere e semplificare concetti complessi che riguardano il funzionamento dell’azienda, rendendoli comprensibili a tutti. Il business model canvas può sembrare uno strumento per manager di grandi aziende o per imprenditori di startup innovative d’oltreoceano, ma è in realtà uno strumento ideale per avere una visuale chiara e schematica di un qualsiasi progetto di business, dal nuovo prodotto che vogliamo produrre, alla riapertura della pizzeria sotto casa fino al grande progetto industriale.

Corporate Startup – La strategia per realizzare velocemente la propria innovazione

Il Corporate Venture Capital è il processo che permette all’azienda di prendere  partecipazioni in società innovative che operano in settori analoghi a quelli della propria corporate, e che possiedono degli asset strategici o tecnologie applicabili prospetticamente per i suoi piani futuri. Un’altra strada per realizzare una corporale startup è anche quello di creare una propria startup
catalizzando l’acquisizione di talenti, idee e tecnologie.  Una corporate startup rispetto allo sviluppo dell’innovazione interno alla corporate permette:
1. La tutela dell’investimento in innovazione senza compromettere i processi consolidati dell’azienda “corporate”;
2. La costituzione di un team innovativo di partner della società fondamentale per la realizzazione;
3. Una maggiore possibilità di ricevere investimenti da investor e Business Angels;
4. Una più facile disponibilità a coinvolgere nel progetto d’impresa terze parti;
5. Implementare più velocemente un nuovo modello di business velocemente.
Per informazioni e ricevere il materiale dell’evento: info@innovationclub.it

Consulenza, Sei Consulting entra nel circuito Ernst & Young

in Economia/Finanza by
Mazzoleni e Losio

È stata formalizzata, e già attiva sul mercato, l’integrazione in EY di Sei Consulting e Sfida 4.0, le società di consulenza manageriale e strategica di Brescia guidate dal Dottor Ivan Losio e dal Professor Alberto Mazzoleni.

L’incontro tra le due realtà consente di creare sinergia tra due business complementari come quello dei servizi di revisione e consulenza e quello dell’organizzazione strategica tecnologica e digitale per le imprese.

Ivan Losio fa sapere che “il nostro mercato di riferimento vuole sempre di più rapportarsi con consulenti ed esperti in grado di fornire servizi a 360 gradi e capaci di supportare ed agevolare il processo di innovazione strategica ed internazionale. EY è il più importante e performante network di consulenza ed è il partner ideale per il nostro mercato di riferimento”.

Questa operazione permette inoltre a Sei Consulting e Sfida 4.0 di integrare i servizi con ulteriori competenze che derivano da un network di oltre 5.000 professionisti in Italia e 250.000 consulenti nel mondo.

Alberto Mazzoleni aggiunge che “Siamo onorati di entrare a far parte del network di EY e l’intera organizzazione di Sei Consulting si è approcciata a questa operazione con grande entusiasmo, certa che le sinergie che emergeranno consentiranno di offrire ai clienti una gamma di servizi notevolmente ampliata e skill verticali sulle filiere strategiche”.

Massimo delli Paoli, Partner EY, “’L’accordo con Sei Consulting e Sfida 4.0 concorre ad assicurare a EY una copertura capillare sul territorio locale, contribuendo a creare valore e distintività al posizionamento delle aziende della Lombardia orientale sui mercati nazionali e internazionali. Pensiamo cosi di rispondere in modo concreto alle esigenze di innovazione che le nostre imprese stanno sempre più manifestando”.

India, vola l’export lombardo: nel 2018 è cresciuto del 27 per cento

in Economia/Export/Tendenze by

856 milioni di euro, è il valore dell’interscambio lombardo con l’India nei primi tre mesi del 2018, quasi 300 milioni di euro al mese, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 2017 secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat. Cresce soprattutto l’export, +32% in un anno, superando i 331 milioni di euro, ma aumenta anche l’import, +24%.

La Lombardia è la prima regione italiana per scambi con il gigante asiatico, da sola pesa oltre un terzo (35%) dell’interscambio nazionale che è stato di 2,4 miliardi nei primi mesi dell’anno. Milano è prima sia per import (207 milioni di euro, 39% regionale) che per export (141 milioni,  42%) seguita da Mantova (106 milioni, 20% lombardo) per import e Bergamo (68 milioni) per export.

Sono i macchinari con 123 milioni di euro i prodotti lombardi più richiesti dal mercato indiano, è la voce principale di export di quasi tutti i territori ad esclusione di Cremona  e Lecco con i prodotti in metallo e Lodi che esporta soprattutto articoli in gomma e plastica. Prodotti in metallo (202 milioni), prodotti chimici e moda (74 milioni di euro ciascuno) i beni che la Lombardia importa di più dall’India.

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