A due anni dalla sua introduzione il modello di alternanza scuola-lavoro, cioè l’inserimento in azienda attraverso un contratto di apprendistato degli studenti tra i 15 e i 25 anni che devono conseguire un titolo di studio, si è dimostrato in Lombardia un efficace sistema di avvicinamento dei giovani alle imprese. Lo riporta Lombardia Speciale nel suo approfondimento settimanale su www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it. A dicembre 2017 dei 9.208 contratti di apprendistato di I livello firmati in Italia, 2.601 sono stati siglati in Lombardia che divide il podio delle regioni virtuose con la provincia autonoma di Bolzano (2.468 contratti) e il Veneto (910). A rilevarlo i dati di Forma – Associazione nazionale enti di formazione professionale.
Complessivamente dall’avvio della sperimentazione i contratti di apprendistato sono aumentati nel Paese del 37 per cento per lo più concentrati nelle regioni del Nord, e nell’ultimo anno sono cresciuti del 21,3 per cento. Va detto che alcune regioni hanno appena attivato il programma e che quindi un vero e proprio confronto regionale si potrà fare quando il sistema sarà a pieno regime su tutto il territorio nazionale.
Le realtà produttive che più hanno accolto gli studenti lombardi nell’apprendistato, secondo i dati di Regione Lombardia, sono imprese alberghiere e turistiche (24%), imprese artigiane di acconciatura (19%), imprese artigiane metalmeccaniche (13%) e terziario distribuzione e servizi (10%).
UN SUPPORTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA
Il modello duale in Lombardia si è rivelato anche un supporto alla dispersione o all’abbandono scolastico poiché lo sviluppo di un progetto tra scuola e impresa e l’aspetto pratico rappresenta uno stimolo anche per i ragazzi che tollerano meno bene lo studio in aula e sui libri. Inoltre per rafforzare il modello la Regione Lombardia ha introdotto l’obbligo di attivazione di un contratto di apprendistato almeno per il 5 per cento degli allievi delle terze e quarte classi dei percorsi di istruzione e formazione professionale.
La Lombardia ha raggiunto una percentuale molto elevata di apprendisti che si colloca a pieno titolo nel panorama europeo accanto a Germania e Finlandia.