Le imprenditrici bresciane impiegano circa 43mila addetti in provincia. Sono 23.952 le imprese femminili con sede nel bresciano alla fine del 2017, in crescita, nell’ultimo anno, dello 0,7%.
E’ quanto emerge dalle elaborazioni del Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia su dati del Registro Imprese.
Brescia si colloca in seconda posizione in regione per numero di imprese femminili, preceduta da Milano, che conta oltre 63mila imprese, e seguita da Bergamo che ne conta oltre 18mila.
Le imprese femminili rappresentano il 20,1% delle imprese del territorio e sono molto attive nei settori del commercio, del turismo, della cura del benessere della persona.
Commercio, turismo, servizi, manifattura e agricoltura sono, infatti, lo zoccolo duro del fare impresa al femminile; in questi cinque settori si concentra ben il 70% delle imprese rosa in provincia.
Il 25% delle imprese rosa sono attive nel commercio, vale a dire 1 impresa su 4; più nel dettaglio operano nel commercio al dettaglio di abbigliamento, nella gestione dei minimercati delle tabaccherie e nella vendita ambulante di prodotti tessili.
Nei servizi turistici le donne operano nella ristorazione, dove prediligono la gestione dei bar, comparto quest’ultimo caratterizzato da una connotazione femminile particolarmente forte pari ad una impresa su cinque.
Altro settore produttivo che si caratterizza per l’elevata presenza femminile è quello dei servizi nel quale primeggiano i servizi alla persona; in tale comparto il 67% delle imprese è guidato da donne. In questo ambito le attività principalmente svolte sono quelle di parrucchiere ed estetiste e di lavanderie.
Nell’industria manifatturiera le donne imprenditrici esprimono la loro creatività nell’attività di confezione di articoli di abbigliamento anche se non manca la presenza femminile in lavori prettamente maschili quali quelli della meccanica generale e della fabbricazione di prodotti in metallo.
Nell’agricoltura le imprese rosa svolgono attività di coltivazione con annessi allevamenti e si occupano di coltivazione di cereali.
Nell’ultimo anno le imprese gestite da donne sono aumentate dello 0,7%, in controtendenza rispetto a quanto osservato per la struttura imprenditoriale non femminile che, invece, è calata dello 0,3%. Il contributo alla crescita dell’imprenditorialità femminile proviene dall’aumento della partecipazione femminile, nell’ultimo anno, in alcuni comparti del terziario quali le attività tecniche e scientifiche (+5,3%) laddove emergono le aziende rosa che operano nelle attività di direzione aziendale e consulenza gestionale (+8,4%), negli studi di architettura e ingegneria (+9,3) e nella pubblicità e ricerche di mercato (+8,0%). In aumento anche le imprese femminili che operano nel comparto del supporto alle imprese, in tale ambito, nell’ultimo anno, sono cresciute le attività dei servizi per edifici e paesaggi (+5,1%) e le attività di supporto per le funzioni d’ufficio (+5,0%). Importante anche la crescita delle aziende rosa nell’ambito dell’istruzione (+9,3%).
Le imprenditrici bresciane hanno un’età media di 51 anni e sono leggermente più giovani rispetto alle colleghe lombarde ed italiane (52 anni), ma meno giovani in confronto alle imprenditrici straniere (47 anni è l’età media delle comunitarie e 43 anni delle extracomunitarie).
Il 12,7% delle imprese femminili è gestito da donne straniere di cui il 9,8% sono imprenditrici extracomunitarie. Nell’ultimo anno le imprese straniere hanno fatto registrare una buona dinamica di crescita (+4,8%), trainata in particolare dalle imprenditrici extracomunitarie (+5,1%).
Le imprenditrici straniere provengono prevalentemente dalla Cina (891), dalla Romania (885), dalla Svizzera (391), dalla Germania (272) e dal Marocco (278). Presenti anche Albanesi (262), Ucraine (260) e Indiane (239).