Accordo sindacale siglato tra Ubi Banca e le rappresentanze sindacali per l’uscita di ben 400 dipendenti dell’istituto di credito bresciano-bergamasco. Il patto riguarda in particolare Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e la controllata Carilo: per sostenere l’uscita graduale dei lavoratori Ubi ha stanziato circa 50 milioni di euro.
IL COMUNICATO INTEGRALE DI UBI BANCA
Bergamo, 26 ottobre 2017 – UBI Banca informa che in data odierna è stato siglato, con tutte le Rappresentanze Sindacali, l’Accordo Quadro che completa il percorso avviato il 15 giugno scorso con la procedura di legge e di contratto relativa all’aggiornamento del Piano Industriale, conseguente all’acquisizione e all’integrazione delle 3 Banche (Banca Adriatica, Banca Tirrenica e Banca Teatina) nell’ambito del nuovo assetto organizzativo del Gruppo.
L’Accordo, concluso in concomitanza con la prima[1] delle 3 migrazioni previste in UBI Banca, relativa a Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e alla controllata Carilo, contiene un “quadro” di regole da applicare nelle fasi di progressiva attuazione del Piano Industriale, volte ad accompagnare i processi riorganizzativi e di evoluzione strategica del Gruppo e gestire, nel contempo, le ricadute sulle condizioni di lavoro del Personale, secondo criteri di sostenibilità sociale ed economica, con attenzione all’occupazione e alla territorialità, pur nei necessari processi di ristrutturazione ed efficientamento complessivo del Gruppo, finalizzati al conseguimento degli obiettivi e delle sinergie definiti nell’ambito del Piano Industriale medesimo.
Gli aspetti salienti dell’intesa riguardano:
- l’attivazione di un Piano di esodo anticipato e incentivato, che consente in questa prima fase a ca. 400 Risorse complessive nel Gruppo, che maturano i relativi requisiti previdenziali entro il 31.12.2024, l’accesso volontario al trattamento pensionistico ovvero alle prestazioni del Fondo di Solidarietà di Settore.
L’uscita di tali risorse è prevista già a partire dal mese di gennaio 2018.
I costi di tutti gli esodi comporteranno ulteriori oneri nel conto economico dell’esercizio pari a circa 50 milioni lordi che saranno contabilizzati nei risultati nel quarto trimestre del 2017 a seguito degli accordi raggiunti. Le sinergie attese sono in linea con le previsioni di Piano Industriale;
- la conferma e l’ampliamento, in tutte le realtà aziendali di nuova acquisizione, dell’istituto del part-time, il mantenimento delle flessibilità connesse anche a temporanea sospensione dell’attività lavorativa (misure di cd. “Solidarietà difensiva”) concordate presso le Bridge Banks, nonché la facoltà per tutte le Risorse del Gruppo di richiedere volontariamente per l’anno 2018 periodi di congedo straordinario, nell’ottica di conseguire sinergie di costo con forme compatibili di politiche sociali;
- soluzioni anche di tipo organizzativo, consistenti nella individuazione di poli e presidi operativi decentrati, volte alla tutela dell’occupazione e delle professionalità direttamente sui territori di riferimento delle Risorse interessate, anche supportate da idonei percorsi di riconversione, riqualificazione e formazione delle stesse.
Alle successive fasi di realizzazione del Piano strategico, seguiranno gli ulteriori processi e iniziative per la necessaria e complessiva razionalizzazione degli organici del Gruppo e il conseguente contenimento dei costi operativi.
Infine, proseguirà il piano di ricambio generazionale secondo le entità già definite dal suddetto Piano Industriale, correlato principalmente all’iniziativa di esodo, prevedendo, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso entro il 2018 di ca. 130 nuove risorse, prevalentemente di prima occupazione.