“L’artigianato lombardo continua il suo percorso a passi piccoli e regolari, confermandosi nel suo ruolo di “stabilizzatore” nell’economia regionale: ormai da qualche tempo quando cresce e quando cala, lo fa sempre senza scossoni. Un elemento sotto certi aspetti positivo, perché si lega ad aziende solidamente ancorate a un lavoro che procede mattone dopo mattone, con dedizione e senza colpi di testa”, commenta così – secondo quanto riportato dal quotidiano di Brescia e provincia BsNews.it – Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, di fronte ai risultati della congiuntura lombarda relativa al secondo trimestre 2017. “Peraltro qualche segnale emergente c’è anche in questo trimestre in cui la crescita, pur proseguendo, rallenta in velocità. Si tratta, in particolare, di una ripresa negli investimenti, confermata peraltro anche dai dati del nostro Confidi, Confidi Systema!, che ha registrato a giugno 2017 un incremento superiore al 17% nel volume di prestiti per investimenti erogati rispetto a giugno 2016”, prosegue Massetti.
Nel secondo trimestre 2017 si registra per le imprese artigiane manifatturiere una decelerazione tendenziale (+2,0%) associata ad un incremento congiunturale minimo (+0,2%). L’indice della produzione è a quota 95,6 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100. Da un punto di vista settoriale, il primo trimestre è globalmente positivo, ma quattro settori della manifattura artigiana evidenziano un calo produttivo su base annua: carta-stampa -2,2%, pelli-calzature -1,8%, abbigliamento -1,3% e legno-mobilio -1,1%. Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).
Lo spaccato dimensionale presenta un quadro tendenziale positivo per tutte e tre le classi considerate rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione è solo leggermente positiva (+0,5%), per le imprese con 6-9 addetti (+1,9%) e con 10 addetti e oltre (+3,4%) la crescita su base annua è più marcata.
Diminuisce la quota di aziende in crescita (45%), rispetto a quelle in contrazione (29%), che resta stabile rispetto al trimestre precedente. Cresce ed ha un valore più significativo la quota di imprese artigiane che non registrano variazioni (26%).
Il fatturato a prezzi correnti cresce ancora su base annua, ma è in decelerazione (+1,6%). Dal punto di vista congiunturale il risultato è peggiore con una piccola contrazione (-0,3%).
Le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale della domanda interna registrando un +0,5% rispetto al trimestre precedente, risultato sufficiente a mantenere la crescita tendenziale all’1,7%. La domanda estera mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge comunque ancora un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%. L’occupazione presenta un saldo positivo (+0,7%), con il tasso d’ingresso che torna ai livelli massimi del 2015 (2,5%), mentre le uscite si fermano all’1,8%. Si riduce il ricorso alla CIG con una quota di aziende che scende al 2,5% una quota sul monte ore dello 0,3%. “In questo momento, che potremmo definire di cauta ripresa – conclude Massetti – siamo convinti che uno dei temi chiave sia la capacità di far entrare la digitalizzazione, in tutte le sue forme, all’interno della propria impresa. Per questo siamo impegnati, anche a livello associativo, a fornire ai nostri imprenditori tutti gli strumenti per avviare o rafforzare questo strumento, anche cogliendo la preziosa opportunità degli incentivi messi a disposizione da Industria 4.0”