“Regione Lombardia ha sostenuto e accompagnato in tutte le sedi il percorso di autoriforma e razionalizzazione intrapreso dal sistema camerale lombardo, che prevede importanti accorpamenti”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico sulla Legge Madia di riforma degli Enti camerali.
“Gran parte delle Camere lombarde – ha sottolineato l’assessore – ha già avviato la riorganizzazione, mentre altre, come Bergamo, Brescia e Varese, hanno confermato le strutture esistenti. In questo modo la Lombardia passa da dodici realtà a otto (Milano-Lodi-Monza e Brianza; Como-Lecco; Varese; Brescia; Bergamo; Mantova-Cremona; Sondrio; Pavia), mantenendo l’organizzazione locale dei servizi e delle sedi”.
CAMERE DI SONDRIO E PAVIA – “Rispetto ai criteri stabiliti dalla legge di riforma c’è la deroga prevista per la Camera di Sondrio, un area montana per cui abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’autonomia. La stessa proposta è stata avanzata da Regione Lombardia anche per la Camera di Pavia, che ha quasi 60mila imprese e una collocazione geografica ed economica particolare. Ho proposto l’autonomia di Pavia – ha aggiunto l’assessore – anche se non è presente una specifica deroga per legge e pur consapevole delle difficoltà che il relativo percorso approvativo comporta, proprio perché credo nella necessità di tutelare le autonomie e le specificità locali, oltre al diritto di autodeterminarsi dei sistemi economici locali”.
RISPETTO AUTONOMIA E SUSSIDIARIETÀ – “Il percorso finora è stato conseguito nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e dell’autonomia di questi enti, che rappresentano una forma efficiente di democrazia economica, perché sono l’unica istituzione gestita direttamente dai soggetti economici. L’assetto – ha concluso Parolini – costituisce la migliore sintesi e il contributo che la Lombardia sta dando al cammino nazionale di autoriforma del sistema camerale”.