Gli Stati Uniti d’America sono il terzo paese partner dopo Francia e Germania per valore dell’export del “Made in Lombardia” di manufatti realizzati nei settori a maggior concentrazione di MPI. Il valore annualizzato al III trimestre 2016 delle vendite di beni dei settori di MPI ammonta a 2,5 miliardi di euro, il massimo registrato negli ultimi 10 anni (2006-2016). La domanda di prodotti dei settori di MPI proveniente dagli Usa cresce, rispetto ai 12 mesi precedenti, del 3%, mantenendo l’andamento positivo registrato nei sei anni precedenti; dinamica nei settori di MPI in controtendenza rispetto a quella registrata per il manifatturiero che dopo 5 anni di costante crescita segna un calo dell’1,3%.
L’analisi, offerta dal recente studio dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, analizza anche la dinamica provinciale del “Made in Lombardia” di prodotti dei settori a maggior concentrazione di MPI verso gli Stati Uniti: il 74,6% dell’export nei settori in esame si concentra su quattro province: Milano con il 42,8%, Brescia con il 12,8%, Monza-Brianza con il 10,1% e Como con l’8.9%. Crescita a doppia cifra per l’export di MPI verso gli USA a Mantova (+21,3%) e a Bergamo (+18,1%), seguite da Brescia (+9,8%) e Lodi (+6,0%). L’incremento complessivo dell’export di MPI rilevato nei 9 territori lombardi riceve un più alto apporto dal settore Mobili a Como, dal settore Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature a Bergamo, Brescia, Pavia e Lecco, dal settore Articoli di abbigliamento (anche in pelle e pelliccia) a Milano, dal settore Prodotti tessili a Lodi e Cremona, e dal settore Prodotti delle altre industrie manifatturiere a Mantova. Per Brescia, su un totale manifatturiero di export verso gli USA che vale 940 milioni di euro (dati cumulati dal IV trim. 2015 al III trim 2016), l’export da parte delle MPI rappresenta una quota del 33,6%, cioè 316 milioni di euro, con una variazione tendenziale di + 9,8%. Di questi: 231 milioni provengono da prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature, 25 da prodotti alimentari, 19 da articoli di abbigliamento, 14 da prodotti alimentari, 8 da mobili.
Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Masetti: «I segnali che arrivano dai mercati internazionali sono incerti. Gli artigiani hanno chiuso il 2016 dimostrando di aver imparato a guardare lontano, nonostante le difficoltà, di non aver paura di confrontarsi col mercato globale. Il mercato Usa assume una specifica rilevanza dato che l’Italia è il primo Paese fornitore europeo degli Stati Uniti d’America per prodotti realizzati nei settori a maggior concentrazione di MPI. Inoltre tutte le imprese del made in Italy sono interessate dal prospettato cambio di rotta delle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump. È del 23 gennaio scorso, infatti, il memorandum del Presidente americano che ritira gli Stati Uniti dai negoziati Trans-Pacific Partnership evidenziando che è intenzione dell’Amministrazione Usa sviluppare accordi commerciali bilaterali volti a “promuovere l’industria americana, proteggere i lavoratori americani e aumentare i salari americani”».
Si allega studio completo dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia