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Novembre 2016 - page 2

Gruppo Selex, nel 2016 fatturato su fino a 10,3 miliardi

in Economia/Lombardia/Partner/Zone by

Un altro anno di crescita significativa per Selex, terzo gruppo distributivo italiano. Nel 2016 il fatturato ha raggiunto 10.350 milioni di euro con un incremento del + 4%, e la quota di mercato salita all’11,7% (IRI: iper+super+superette+C+C). Nel 2017 è prevista un’ulteriore crescita del + 4,2% che porterà il giro d’affari a 10.780 milioni. Un andamento in controtendenza rispetto al mercato, a conferma del dinamismo delle imprese socie del Gruppo Selex.

I dati sono emersi dall’assemblea dei soci di fine anno svoltasi nella sede della Centrale del Gruppo a Trezzano sul Naviglio (Milano), nel corso della quale sono stati presentati anche il programma di sviluppo e il budget per il 2017.

Le imprese socie hanno stanziato 215 milioni per realizzare nel prossimo anno 57 nuovi punti di vendita in tutta Italia e per la ristrutturazione e l’ampliamento di 53 unità esistenti, con la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro. Le aperture interesseranno le principali tipologie di vendita e in particolare i supermercati tra 1.500 e 2.500 mq di superficie, format di punta del Gruppo Selex.

“Guardiamo con fiducia al futuro partendo dai buoni risultati delle aziende del Gruppo e, pur non mancando le difficoltà, continuiamo ad investire per innovare e migliorarci – ha commentato Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – Anche nel 2017, le nostre imprese proseguiranno nel loro

cammino di sviluppo. Negli ultimi dieci anni, tra aperture e ristrutturazioni, il nostro Gruppo ha investito oltre 2 miliardi di euro”.

Per il prossimo anno sono previsti investimenti rilevanti anche nella comunicazione delle marche del distributore Selex, che ricoprono una parte sempre più importante dell’offerta commerciale, segnando incrementi di anno in anno. Premiate dai consumatori soprattutto le linee specialistiche del bio, del salutistico e dell’alto di gamma, che registrano una crescita del + 15%. Una parte importante del budget 2017 è riservata poi allo studio di nuove formule commerciali e nuovi formati, per rispondere ai rapidi cambiamenti delle abitudini di acquisto e di consumo.

“I risultati del 2016 hanno grande valore perché ottenuti in un anno difficile, caratterizzato da forte deflazione – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – Anche gli indicatori economici e patrimoniali delle imprese socie sono in progressione e ci spingono a

continuare nel lavoro avviato da qualche anno di forte rinnovamento dei punti di vendita e dell’offerta”.

Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i programmi per il 2017, tra i quali lo sviluppo di nuovi servizi per l’e-commerce, la gestione del pricing e la fidelizzazione dei clienti.

Gruppo Selex

Il Gruppo Selex, con 15 Imprese Associate, è presente in tutta Italia con una rete commerciale formata da 2.516 punti di vendita per 2 milioni di mq di superficie, e ha un organico di oltre 31.000 addetti. Le insegne più note sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano brand regionali spesso leader sul territorio. Selex Gruppo Commerciale fa parte della centrale d’acquisto ESD Italia, fondata nel 2001 e al primo posto tra le Centrali italiane, a sua volta partner della centrale EMD, leader in Europa. www.selexgc.it

E’ ufficiale: fallisce la Garman. Vestì diversi campioni, tra cui Baggio

in Bassa/Economia/Fallimenti/manerbio/Tessile/Zone by

Ha vestito i grandi campioni dello sport, non ultimo il mitico Roberto Baggio. Ma ora la Garman è ufficialmente fallita. A decretarlo è stato il Tribunale di Brescia, che ha così messo l’ultima parola sulla società nata nel 1985 per produrre e vendere abbigliamento sportivo, che aveva tra i soci – oltre a Luigi Stroppa e Angelo Vitale Mantelli (accomandatari) – gli ex calciatori Giovanni Stroppa e Filippo Galli (accomandanti).

Inutili i tentativi di salvataggio, compresa la cessione del ramo d’azienda alla Garman Group guidata da Osvaldo Scalvenzi (nel 2006) . Il passaggio successivo (2007) è stato il concordato preventivo, ma le cose non sono migliorate. Nell’ultimo bilancio presentato dal commissario, infatti, la società manerbiese aveva crediti verso la Garman Group per oltre 700mila euro (soprattutto affitti). Contestualmente il contratto di affitto del ramo d’azienda è stato disdettato.

Nel frattempo – secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia – la banca Monte dei Paschi di Siena (che ha un’ipoteca sull’immobile di via Porzano a Manerbio e un credito di oltre un milione di euro) ha avanzato in Tribunale istanza di fallimento verso Garman. I giudici hanno accolto la richiesta nei giorni scorsi: la prima udienza dei creditori è fissata al 7 marzo.

Valsabbina, altra settimana in positivo per il titolo

in Banche/Economia/Valsabbina by

Un’altra settimana in positivo per le azioni della Banca Valsabbina, che chiudono a 7 euro, con 90 contratti per complessive 50 mila azioni. Per la prima volta dopo ripetuti interventi in acquisto e in vendita, la banca non è intervenuta sulla quotazione del titolo. Una linea che era stata criticata pochi giorni fa, con una nota, dal comitato dei piccoli azionisti ribelli guidati da Aurelio Bizioli.

La nuova quotazione rappresenta un dato significativo in termini di ripresa. Ma i valori restano lontani dai massimi storici (solo il 29 luglio si era sopra gli 11 euro, ma prima si era andati ben più su) e le proteste del Comitato – che il primo dicembre farà la prima assemblea pubblica – proseguono.

Comune di Brescia, ecco il bando per i sei membri della commissione Edilizia

in Bandi/Città e Hinterland/Economia/Edilizia/Evidenza/Zone by

La Giunta comunale di Brescia deve procedere, ai sensi dell’art. 22 del Regolamento Edilizio e dell’art. 39 dello Statuto del Comune, alla nomina in seno alla Commissione Edilizia di sei cittadini esperti nelle materie e discipline inerenti alla progettazione, alle tecniche di ristrutturazione, recupero e restauro conservativo di edifici con valore storico artistico, alla gestione del territorio con particolare riguardo alla mobilità e traffico, alla progettazione del verde e arredo urbano, all’urbanistica, alle materie giuridiche e amministrative con particolare riguardo alle questioni urbanistico-edilizie e alle materie relative all’abbattimento delle barriere architettoniche.

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Lombardia, per imprese seconda in Europa. Ma Brescia è in calo

in Economia/Tendenze by

Imprese lombarde al terzo trimestre 2016, sono 818 mila, circa 2 mila in più di un anno fa, +0,2%, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese. Gli occupati in Lombardia sono circa 4 milioni, quasi un occupato su cinque in Italia lavora in Lombardia. Il Pil lombardo è pari circa a 300 miliardi e rappresenta circa un quinto di quello italiano. Forte la propensione al business estero: sono oltre 100 mila le imprese che esportano, il 15% di tutte le imprese lombarde. La Lombardia è al secondo posto in Europa dopo l’Île-de-France.

Più chance di lavoro a Milano e in Lombardia, addetti +3%. Sono 3,8 milioni gli addetti nelle imprese lombarde, circa 100 mila in più in un anno, il 3% in più, di cui 79 mila in più a Milano. Gli addetti delle imprese milanesi sono cresciuti del + 4,2%.

Per provincia. Circa 4 mila in più a Milano a quota 297 mila, + 1,3%. In calo a Brescia (-1%, a quota 107 mila), stabili a Bergamo (86 mila) e a Varese (62 mila). Cresce Monza (+0,5%, 64 mila), stabile Como con 43 mila, in calo Pavia con 43 mila (-1%).

Per settore. Cresce la ristorazione (+790 imprese in un anno, +1,5%), i servizi alle imprese (+4,6%, +1.476), i servizi alla persona (+452, +1,2%), l’istruzione (+206, +4,8%), le imprese finanziarie (+621, +2,7%), le professionali (+706, +1,6%), l’intrattenimento (+286, +3,1%).

Stranieri, donne e giovani. Stranieri a quota 12% (97 mila), si concentrano a Milano, dove sono il 15,2% di tutte le imprese (45 mila). Femminili sono il 19% delle imprese, 156 mila, a Milano il 17,6%. Giovanili il 9% (74 mila). Le imprese di stranieri superano quelle di giovani.

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Cisl Trasporti, Bresciani è il nuovo segretario provinciale

in Cisl/Economia/Evidenza/Sindacati by

Mario Bresciani è il nuovo segretario provinciale della Fit Cisl bresciana, la categoria dei lavoratori dei trasporti, dell’ambiente e dei servizi. Lo ha eletto questa mattina il Consiglio generale riunito nell’Auditorium di via Altipiano d’Asiago a Brescia.

51 anni è dipendente di Autostrade Centro Padane, Mario Bresciani ricopriva da 4 anni il ruolo di operatore di segreteria; subentra a Francesco Ferrante chiamato a gestire il periodo di transizione dopo la nomina di Mauro Scalvini, già segretario generale della Fit Cisl bresciana, a coordinatore regionale per il comparto del trasporto pubblico locale.

Su proposta di Bresciani il Consiglio ha poi completato la Segreteria eleggendo Fabrizio Baresi e Giancarlo Manfredini.

Ai lavori del Consiglio generale sono intervenuti il segretario della Cisl di Brescia Francesco Diomaiuta e il segretario generale della Fit Cisl Lombardia Giovanni Abimelech.

Api, firmato l’accordo sulla detassazione con le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil

in Api/Associazioni di categoria/Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Uil by

È stato sottoscritto questa mattina presso la sede di Apindustria Brescia l’accordo territoriale in materia di detassazione ex decreto 25 marzo 2016. Ne sono firmatari Douglas Sivieri, presidente dell’Associazione, Damiano Galletti e Gabriele Calzaferri in rappresentanza di Cgil, Francesco Diomiaiuta per Cisl e Mario Bailo di Uil.

Le parti intendono favorire attraverso la sottoscrizione di tale accordo la contrattazione collettiva di 2° livello con contenuti economici correlati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, quale strumento utile sia per la crescita della competitività e lo sviluppo delle imprese sia per accrescere il potere d’acquisto dei lavoratori che hanno la possibilità di beneficiare della detassazione.

Potranno godere dell’accordo le imprese aderenti al sistema di rappresentanza di Apindustria-Confapi aventi sede legale e/o operativa nella provincia di Brescia e le aziende non associate che conferiscono all’Associazione espresso mandato di assistenza sindacale. Un importante vantaggio correlato alla sottoscrizione dell’accordo è che permetterà anche alle aziende prive di rappresentanza sindacale di applicare la detassazione alla retribuzione collegata ai premi di risultato, a favore dei lavoratori che rischierebbero di esserne esclusi.

“L’accordo rappresenta un importante elemento a vantaggio del consolidamento e dello sviluppo della contrattazione aziendale legata a retribuzione realmente variabile, a percorsi di welfare aziendale e alla partecipazione attiva dei lavoratori ai risultati aziendali” commenta Sivieri, che si dichiara soddisfatto della condivisione con le organizzazioni sindacali, “a conferma della collaborazione in atto su varie tematiche”.

È possibile consultare l’accordo sulla detassazione sul sito www.apindustria.bs.it e sui siti delle organizzazioni sindacali. Per renderlo operativo le aziende possono rivolgersi all’Ufficio Relazioni Industriali e Sindacali dell’Associazione, tel. 030 23076, e-mail sindacale@apindustria.bs.it.

Banca Valsabbina, il Comitato dei piccoli azionisti: preoccupati per l’andamento del titolo

in Banche/Economia/Valsabbina by

Con una lunga nota il Comitato Soci di Banca Valsabbina, guidato dal commercialista Aurelio Bizioli, parla di “situazione anomala sulla gestione degli scambi azionari e invita i vertici dell’istituto di credito a ricorrere ove necessario, anche alle opportune segnalazioni alle Autorità di vigilanza e di tutela del risparmio”. Dubbi a cui la banca (interpellata) potrebbe rispondere nei prossimi giorni. Nel frattempo è stata fissata la prima riunione pubblica del Comitato degli azionisti “ribelli”, che si terrà giovedì 1 dicembre all’Auditorium Comunale di Gavardo di via Quarena 8

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Abbiamo accolto con soddisfazione la ripresa del valore di scambio delle azioni della Banca con un prezzo fissato, nell’ultima asta del 18/11/2016, in 6,60 euro contro i 4,60 euro di minimo toccato nel corso di ottobre. Si tratta però di una soddisfazione relativa dato che il prezzo di vendita, e di acquisto per i nuovi azionisti, era fino ad aprile determinato in 18 euro.

Verificando settimanalmente l’andamento delle quotazioni emergono alcune considerazioni e dubbi che, in assenza di indicazioni o spiegazioni da parte della Direzione della Banca, ci permettiamo di evidenziare. Dall’inizio della quotazione sul mercato Hi-Mtf, avvenuta il 18/07/2016, sono trascorse 18 settimane in cui solo 9 volte la contrattazione si è svolta determinando un prezzo e un quantitativo di scambio. Per 9 volte l’asta è saltata, in una prima fase per eccesso di ribasso, poi per un eccesso di rialzo (il mercato Hi-Mtf annulla la contrattazione qualora il prezzo teorico d’asta determini uno scostamento inferiore o superiore del 10% rispetto all’asta della settimana precedente).

Nella fase di discesa del prezzo, a fronte del ripetersi di offerte anomale, la stessa Direzione della Banca aveva stigmatizzato l’intento speculativo di queste offerte evidentemente finalizzate a far scendere rapidamente il valore del titolo, ed era più volte intervenuta sollecitando i soci a non vendere in presenza di prezzo del titolo “totalmente avulso dal valore e dalla reale consistenza patrimoniale della banca”. Analoga situazione, ma di segno opposto, si sta ripetendo in queste settimane, con l’asta del 4 novembre annullata a fronte di un valore teorico d’asta superiore al massimo consentito.

Situazione che si sarebbe potuta ripresentare nelle ultime due aste in quanto il prezzo teorico d’asta dei primi giorni risultava superiore al massimo consentito; solo successivi interventi nella formulazione delle offerte (con dinamiche non rilevabili da semplici osservatori esterni alle variazioni quotidiane del mercato Hi-Mtf) hanno ricondotto rispettivamente a 6,0 e 6,6 i valori d’asta permettendo la conclusione delle transazioni.

L’andamento del prezzo rischia di essere oggetto di oscillazioni controproducenti per la quasi totalità degli azionisti che hanno sottoscritto il titolo in una logica di risparmio e di conservazione del valore. In una prospettiva di tutela degli azionisti-risparmiatori il Comitato chiede quindi agli organi direttivi della Banca di rilevare puntualmente, dove possibile, le cause di queste offerte anomale ricorrendo, ove necessario, anche alle opportune segnalazioni alle Autorità di vigilanza e di tutela del risparmio.

E’ infatti evidente che se l’attuale situazione di quotazione ufficiale non risponde alla situazione patrimoniale della Banca (come emerge dai bilanci sottoposti all’approvazione dei soci e come affermato dai vertici aziendali) i soci-risparmiatori hanno il diritto di verificare che le azioni della banca siano finalizzate alla rivalutazione del titolo.

Se è vero che la diffusione del titolo azionario ha obbligato la società a quotarsi su un mercato regolamentato e trasparente è altresì evidente che la scelta del mercato HI-MTF SPA ha evidenziato notevoli criticità. Si tratta infatti di un mercato sul quale risultano quotati 6 titoli azionari di cui solo 2 (Banca Valsabbina e Banca Sella) oggetto di compravendita negli ultimi tre mesi; un mercato regolamentato certo che però non ha portato alcun ampliamento del mercato di riferimento del titolo aumentandone, come era auspicabile, la maggior liquidabilità.

Infatti nelle 19 settimane di gestione risultano scambiate solo 741 mila azioni (se non ricordiamo male c’è stato un momento, prima dell’assemblea di aprile di riduzione del valore del titolo e di quotazione sul mercato Hi-Mtf, in cui erano presenti ordini di vendita per circa 3 milioni di pezzi) a fronte però di acquisti per 200 mila (nella fase iniziale di discesa) e vendite per 135 mila pezzi (nelle tre settimane di risalita) direttamente effettuati, come precisato sul suo sito, dalla Banca stessa.

Riteniamo pienamente condivisibile l’intervento in acquisto in fase di contenimento dei prezzi che ha permesso di fermare la fase di discesa del prezzo, fermato a 4.60 euro proprio con acquisti di azioni proprie nella misura del 45% dei pezzi scambiati. Difficile comprendere, e quindi condividere, questa recente fase in cui la banca ha proceduto, a fronte di contratti conclusi per 315 mila pezzi, ad immettere sul mercato 135 mila azioni prelevate dal fondo azioni proprie.

Abitualmente l’utilizzo del fondo azioni proprie da parte delle società emittenti viene effettuato con l’obiettivo di calmierare le variazioni eccessive, sia in aumento che in diminuzione, del mercato. In questa specifica situazione, se l’obiettivo condiviso è superare il “panic selling” generato dalla liberalizzazione della quotazione immediatamente successiva ad un periodo di blocco sostanziale, riteniamo di poter esprimere il nostro dissenso rispetto alla gestione rilevata.

Non possiamo quindi che ribadire la necessità che gli organismi dirigenziali della Banca avviino un percorso di confronto con tutta la base societaria, per individuare consapevolmente quali siano le proposte e le soluzioni di interesse dell’intera compagine societaria. Ed è indubbio, considerate le dimensioni del gruppo soci, che tale confronto richiede la convocazione a breve dell’assemblea societaria che è, fino a prova contraria, l’unico momento di emersione della volontà della maggioranza dei soci.

Nel frattempo il Comitato Soci ha programmato per giovedì 1 dicembre 2016 – alle 20.30, nell’Auditorium Comunale di Gavardo in Via Quarena 8 (vicinanze del Municipio) – una riunione aperta alla libera partecipazione degli azionisti interessati ad un confronto costruttivo e propositivo sul futuro della Banca.

Rotary Maclodio, nel 2016 beneficenza per 46mila euro

in Economia/Evidenza/Solidarietà by

“Da 12 anni organizziamo iniziative benefiche per aiutare diverse realtà associazionistiche locali nella loro attività quotidiana in favore del sostegno alla vita, come ci piace definirla. Con questa serata aggiungiamo un tassello a questo meraviglioso mosaico, consegnando i frutti di questo anno ricco di attività solidali. In particolare, 36.500 euro alle dieci Associazioni individuate all’inizio del mio anno e 10.000 euro in favore del progetto Polioplus con cui il Rotary International ha eradicato quasi completamente la poliomelite nel mondo. Il mio grazie più sentito a tutti gli amici che hanno partecipato ai nostri eventi, agli artisti che si sono esibiti, tra cui Sergio Sgrilli e Vincenzo Regis oggi con noi, ai partner che ci hanno consentito di concretizzare le nostre idee per fare solidarietà e a tutti i soci del Club che si sono spesi in prima persona per organizzare tutto al meglio”.

Così Marco Paterlini, past President del Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio, commenta la serata organizzata ieri presso il ristorante ‘La Sosta’ di Brescia, durante la quale sono stati consegnati ufficialmente i fondi raccolti nel 2016 dal Club ai beneficiari individuati come ogni anno al principio di ciascun mandato. Presenti, tra gli ospiti, i comici Sergio Sgrilli e Vincenzo Regis, oltre a numerosi partner che hanno sostenuto gli eventi solidali del Club nel 2016.

In particolare sono stati devoluti complessivamente 36.500 euro alle Associazioni: ANT sezione di Brescia, Nati per Vivere Onlus, Croce Bianca – Brescia, Esserebambino, Sorriso di Barbara, Associazione Noi per Brescia, AISLA, Bambini in braille, Associazione Priamo, Ale & Franz and Friends ONLUS. Altri 10.000 euro dei fondi raccolti durante l’anno sono stati dedicati al progetto del Rotary International “PolioPlus” grazie al quale, dal 1985 ad oggi, la Poliomelite è stata quasi completamente eradicata nel mondo.

“In questi 12 anni abbiamo devoluto complessivamente oltre 500mila euro a diverse Associazioni bresciane, e non solo. Con questa serata, diamo un nuovo e concreto aiuto a chi si occupa del prossimo ogni giorno con passione e devozione”, ha sottolineato Alberto Perani, Presidente in carica del Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio. “Anche nel mio anno rotariano – ha concluso il Presidente Perani – il nostro impegno sarà il medesimo, certi che Brescia saprà essere sempre in prima fila per operare in favore del bene. Non a caso la definiamo ‘Leonessa della solidarietà’ e siamo sinceramente orgogliosi di far parte di questa comunità”.

Nove aziende bresciane partecipano al Midest di Parigi con Pro Brixia

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Eventi/Fiere by

Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia – fa sapere che a dicembre 9 imprese bresciane parteciperanno ad una fiera internazionale, nell’ambito del calendario di iniziative per l’internazionalizzazione delle imprese. Anche nel 2016 la Camera di Commercio di Brescia sostiene la partecipazione delle pmi bresciane a fiere internazionali organizzate da Pro Brixia con voucher per l’abbattimento dei costi.

In particolare la fiera in questione è Midest – Salone Internazionale della Subfornitura, in programma a Parigi dal 6 al 9 dicembre 2016. All’edizione 2015 hanno partecipato 1.603 espositori, i visitatori sono stati 34.070. Le aziende bresciane partecipanti con ProBrixia sono: Automazioni Industriali Srl di Nave, Brass Technics Systems Srl di Cellatic, Cidneo Meccanica Srl di Corzano, Fonpresmetal Spa di Bione, Italpres di Zani Bruno Snc di Zani Dulio Snc, OMF Srl Industria Meccanica di Precisione di Cazzago S/M, Scilla Meccancia Srl di Ghedi, Tecnica Gasket Spa di Paratico e Tecnofondi Spa di Rodengo Saiano.

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