Luci e ombre nel bilancio semestrale della Banca Valsabbina, che ha chiuso i conti con 1,7 milioni di utile contro i 6 dell’anno precedente. Ma un dato continua a preoccupare i piccoli azionisti: quello del valore delle azioni, che non sembrano piacere al mercato nonostante il drastico calo che ha portato velocemente il titolo da 18 euro a 8,96 (per ora). A fronte di 900mila azioni offerte, infatti, nell’ultima asta settimanale ne sono state piazzate solo 12mila di cui ben 5 riacquistate dalla stessa banca.
Per quanto riguarda i numeri dell’esercizio, gli impieghi si sono assestati a quota 2,731 miliardi, in calo dell’1,8% rispetto alla fine del 2015 e del 3.2% rispetto allo scorso anno. Mentre la raccolta è cresciuta passando da 4,55 a 4,65 miliardi e il patrimonio netto è rimasto invariato a 392 milioni. Il Cet1 – uno dei parametri internazionali che misura la solidità delle banche – resta sopra le richieste della vigilanza ma scende lievemente dal 14.94%. In aumento anche i dipendenti: da 487 a 496, anche in seguito alla politica espansiva che ha portato all’apertura di nuovi sportelli (l’ultimo a Monza).