di Tito Spera – Fare sistema. Da anni ormai questo sembra essere diventato il mantra di chi si occupa di politica e di economia nella Leonessa. Uno slogan tanto pronunciato nelle occasioni pubbliche quanto disatteso quando si tratta di prendere decisioni sulle questioni più importanti che investono Brescia, dalla Mille Miglia all’Alta Velocità, dalla metropolitana ad A2A.
Pochi ricordato però che “fare sistema” ha un padre. Il claim, infatti, fu “inventato” – o quanto meno reso popolare – da Tino Bino, già direttore di Brescia Musei, nel 2004: quando decise di candidarsi alla presidenza della Provincia contro Alberto Cavalli. Come andò a finire lo sanno tutti. E forse qualcuno anche ricorda il coro di derisione – a mezza voce, nei corridoi – che accompagnò la campagna elettorale di Bino, a causa di uno slogan (“Fare sistema”, appunto) che fu giudicato scarsamente comunicativo.
Di certo – su questo – il docente della Cattolica era troppo avanti con i tempi. Perché dieci anni dopo quella stessa frase l’avrebbero ripetuta tutti come una preghiera, un mantra, al dio del politicamente corretto. Peccato che i fatti, a parte qualche coraggioso tentativo in solitaria, non siano (quasi) mai arrivati. E Brescia continua a rimanere un nano politico nel panorama nazionale. Senza essere più nemmeno un gigante economico.
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