Giovanni Bazoli (Brescia, 18 dicembre 1932) è un banchiere italiano, ex-presidente del consiglio di sorveglianza della banca Intesa Sanpaolo e della finanziaria Mittel.
Giovanni Bazoli appartiene a un’importante famiglia bresciana, impegnata in politica fin dall’inizio del XX secolo: il nonno Luigi Bazoli, dopo essere stato praticante nello studio di Giuseppe Tovini (fondatore di giornali, scuole e del Banco Ambrosiano, e poi proclamato beato), fu tra i fondatori del Partito popolare, di cui fu anche deputato. Giovanni Bazoli è figlio di Beatrice Folonari, morta a soli 29 anni, e di Stefano Bazoli (1901-1981), deputato della DC all’Assemblea costituente. Dopo la laurea in Legge, esercita la professione di avvocato nello studio di famiglia a Brescia, insegna Diritto pubblico all’Università Cattolica e, nel 1974, entra nel consiglio d’amministrazione della Banca San Paolo di Brescia.
Nel giugno 1982 il banchiere Roberto Calvi, direttore del Banco Ambrosiano, viene trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri di Londra. Il giudice dispone che l’istituto bancario venga messo in liquidazione. Quattro banche private (Popolare di Milano, San Paolo di Brescia, Credito Romagnolo e Credito Emiliano) si dichiarano pronte a farsi carico del 50% del Nuovo Banco Ambrosiano. L’altro 50% resterà in mano alle tre grandi banche pubbliche: BNL, San Paolo di Torino e Imi. Le quattro banche private, su suggerimento di Nino Andreatta, allora Ministro del tesoro, indicano come loro garante il poco conosciuto Bazoli. Divenne presidente del Nuovo Banco Ambrosiano, che continuò l’attività bancaria del Banco Ambrosiano. Nel 1984 diresse la cessione della Rizzoli-Corriere della Sera, il gruppo editoriale che Angelone Rizzoli aveva ceduto a Roberto Calvi. Fu egli stesso beneficiario della transazione in quanto presidente della Mittel, una delle società che parteciparono all’acquisto del gruppo. Integrò il Nuovo Banco con la Banca Cattolica del Veneto, formando il Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1990 fece entrare nell’azionariato del Banco il gruppo francese Crédit Agricole, respingendo i tentativi di Gemina di assumere un ruolo guida nella banca.
Nel 1997 dall’unione dell’Ambroveneto con Cariplo, nacque Banca Intesa, di cui Bazoli divenne presidente. Negli anni successivi, Banca Intesa si fuse con la Banca Commerciale Italiana (1999), conservando il nome Banca Intesa, che si fuse poi nel 2007 con il Sanpaolo di Torino, originando così l’attuale gruppo Intesa Sanpaolo. Ha dato le sue ufficiali dimissioni il 27 aprile 2016.
Vita privata
Giovanni Bazoli è sposato con Elena Wührer – della famiglia produttrice della celebre birra – hanno tre figli: Stefano (che porta lo stesso nome del nonno), Francesca e Chiara. Francesca, avvocato, è sposata con Gregorio Gitti, docente di diritto all’Università Statale di Milano e avvocato, tra gli ispiratori del Partito Democratico. La famiglia Bazoli è nota per la simpatia politica nei confronti del centrosinistra. Luigi, fratello di Giovanni, – della sinistra Dc – fu assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia.
Nel 1974 muore la cognata Giulietta Banzi, moglie del fratello Luigi, vittima della strage di piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio.