Fa discutere la decisione di escludere la Croce Bianca dall’appalto – base d’asta 2,9 milioni di euro – per l’assegnazione dei servizi di trasporto sanitario all’interno dell’Asst degli Spedali Civili di Brescia fino al 30 giugno del 2022. Attualmente il servizio era gestito in regime di proroga da quattro realtà: la Golden care service di Brescia, Croce Bianca, Federazione Volontari del soccorso e il soccorso pubblico Franciacorta di Rodengo Saiano.
A dicembre – come si legge in un articolo del Corriere – il Civile ha dato il via alle procedure per la nuova gara di appalto divisa in tre lotti: il primo per i trasporti programmati da Gardone Valtrompia (300mila euro di base d’asta), il secondo per i traporti neonatali e verso altri ospedali (base d’asta fissata a 2,2 milioni di euro), il terzo, da 360 mila euro, per il trasporto di sangue, emoderivati, cellule staminali in urgenza.
I gruppi bresciani associati alla Federazione volontari del soccorso si sono aggiudicati il 40% del primo e secondo lotto (1,2 milioni di euro), mentre alla società privata Tauro Soccorso di Gioia Tauro verrà affidato il 20% del primo lotto per 51mila euro: quota di poco inferiore a quella da 58 mila euro aggiudicata rispettivamente alla Nuova assistenza pubblica di Gavardo e alla Golden Care Service di Brescia, che si sono aggiudicate per oltre 630mila euro anche il 30% ciascuno dei trasporti verso altri ospedali (la torta più sostanziosa). Alla First Aid One di Bollate (società con sedi in mezza Italia) è andato infine il trasporto di sangue ed emoderivati per 320 mila euro.
Ad essere esclusa dall’appalto, insomma, è stata solo la Croce Bianca di Brescia che aveva fatto la proposta economica più alta rispetto alla base d’asta in un appalto fondato sul contestato principio del miglior prezzo.