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L’allarme di Cna: prezzi in forte aumento, economia in difficoltà

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Con l’inizio del nuovo anno risuona un importante campanello d’allarme per l’economia della Lombardia. Le prospettive di crescita per il 2024 sono notevolmente peggiorate, tanto che il PILdovrebbe crescere solamente dello 0,8%, in netto peggioramento rispetto alle stime di ottobre 2023 (+1,3%).Sono questi alcuni dei dati forniti da CNA Lombardia nel Primo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la crescita dei consumi +1,2%, in rallentamento rispetto ai valori dell’anno precedente. Preoccupante anche la tendenza degli investimenti, che dopo anni di crescita impetuosa nella regione sono destinati a rallentare sensibilmente,solo +0,1%, sia rispetto all’anno precedente sia in riferimento alle stime dell’autunno scorso: una frenata imputata al rialzo dei costi di finanziamento, alle condizioni più rigide di accesso al credito e all’esaurirsi degli effetti legati agli incentivi nell’edilizia.

“In generale, potremmo parlare di una situazione economica di tiepida crescita con performance abbastanza positive molto settorialmente concentrate – afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -.Bene i servizi, il commercio, alberghi e ristoranti, bene soprattutto il turismo. Sono questi i settori che permettono all’economia regionale di segnare 76 mila occupati in più a fine 2023 rispetto al 2022”.

Vista la situazione europea e internazionale occhi puntati anche sulle esportazioni. Dopo il biennio 2021-2022, contrassegnato da un progresso significativo dell’export della Lombardia, i dati gennaio-settembre 2023 indicano una debole crescita rispetto all’anno precedente (+1,6%). Si osservano performance positive rispetto al 2022 per meccanica (+6,5%), sistema moda (+6,8%) e agroalimentare (+7,8%), mentre il valore delle esportazioni nella metallurgia (-6,5%), nella chimica-gomma-plastica (-3,9%) e nel sistema casa (-1,3%) evidenzia contrazioni significative. Segnali contrastanti, invece, dalle varie province: molto bene Sondrio (+9,3%), Monza Brianza (+8,9%) e Lodi (+8,5%); seguono Bergamo (+4,7%), Milano (+4,7%), Varese (+2,4%), Lecco (+2%) e Pavia (+0,3%). In peggioramento, invece, Mantova (-11,5%), Brescia (-6,6%), Cremona (-6,3%) e Como (-0,6%).

“Dopo il primo rimbalzo post-covid del 2021-2022, rallentano la crescita delle esportazioni – spiega Stefano BindaSegretario di CNA Lombardia -. Solo il +1,6% nel 2023 rispetto al 2022. A soffrire soprattutto metallurgia, chimica-gomma-plastica, sistema casa. Impossibile non pensare agli effetti della recessione tedesca sulla Lombardia.”

A pesare sulla crescita, davvero contenuta, di tutti gli indicatori è l’inflazione che inLombardianell’ultimo trimestre si è raffreddata, tanto che a dicembre 2023 fa registrare un +0,9% rispetto allo stesso mese del 2022. Ma considerando invece l’intero 2023, si osserva una crescita dei prezzi del +5,5%, che si aggiunge al +7,8% del 2022: in sostanza dal 2021 a oggi nella regione i prezzi sono aumentati del 13,7%. Nel 2023 la dinamica dei prezzi è guidata da alimentari e bevande (+9,1%), servizi ricettivi e ristorazione (+7,4%) e mobili e beni per la casa (+6,1%). Sul fronte territoriale a risentire maggiormente della crescita dei prezzi rispetto al 2022 vi sono la provincia di Milano (+6%) e Varese (+5,9%). Seguono Lecco (+5,7%), Lodi (+5,7%), Mantova (+5,6%), Como (+5,2%), Brescia (+5,1%), Pavia (+5,1%), Bergamo (+4,9%) e Cremona (+4,7%).

“L’Inflazione sta rallentando la sua corsa ma non dimentichiamo che sommando 2022 e 2023 siamo al +13,2% in due anni – sottolinea Bozzini -. A guidare questa tendenza soprattutto alimentari e bevande, servizi ricettivi e ristorazione (settori in positiva crescita). Siamo preoccupati per la fiducia e la propensione ad investimenti e consumi.”

Nota molto dolente che ha caratterizzato in negativo l’intero 2023 sono i prestiti alle imprese. Tra settembre 2022 e settembre 2023il totale dei prestiti alle aziende in Lombardia è diminuito del 7,8%: laflessione riguarda in particolare quelle di piccola dimensione (-10,8%). Con riguardo aitassi di interesse, anovembre 2023 il tasso medioapplicato ai nuovi prestiti fino ad 1milione di euro ha toccato il5,98% (+2,51 punti in un anno);relativamente ai prestiti di importosuperiore a 1 milione di euro, invece, iltasso medio ha raggiunto il 5,3%(+2,62 punti in dodici mesi). Sul fronte dei territori a risentire maggiormente dell’accesso al credito sono le imprese della provincia di Brescia (-15,3%), seguita da Varese (-12,6%), Sondrio (-10,3%), Lecco
(-10,1%), Como (-10%), Bergamo (-9,8%), Pavia (-9,5%), Cremona (-8,9%), Milano
(-5,8%), Monza Brianza (-4,9%), Lodi (-4%), Mantova (-2,3%).

Resta alta, troppo alta, la pressione subita dalle micro e piccole imprese sul versante del costo del denaro – afferma Binda -. Il valore dei prestiti alle imprese è sceso del 7,8% tra settembre 2022 e settembre 2023. A pagare questo credit crunch sono soprattutto le piccole imprese, per le quali il volume del credito erogato è calato del 10,8%. Si rende quindi necessaria una più energica azione della politica, a tutti i livelli, nei confronti del sistema bancario. Si tratta anche e soprattutto di ricostituire un processo di filiera forte ed equilibrato, tra Banche, Fondo Centrale di Garanzia e consorzi fidi.”

Nota positiva relativa al terzo trimestre 2023 dell’economia lombarda è invece relativa all’occupazionee al turismo. Infatti, nei primi nove mesi dell’anno si registra un aumento del numero di 76.000 occupati(+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello specifico, l’incremento del numero di occupati si concentra nei servizi (+2,6%) e nel settore commercio-alberghi-ristoranti (+5,3%), mentre la maggiore riduzione si riscontra nelle costruzioni, (-2,1%), nell’industria (-1,2%) e nell’agricoltura (-1,2%).

“Ci lascia estremamente soddisfatti invece il dato dei flussi turistici – dichiara il Presidente di CNA Lombardia -.Tra gennaio e ottobre 2023 le presenze in Lombardia sono arrivate a 44 milioni di persone, con un incremento del 25% rispetto al 2019. La qualità delle produzioni artigiane è uno dei fattori che rende la Lombardia un territorio bello, una meta di grande capacità attrattiva.”

Ancora da tenere monitorata, invece, la questione relativa alla demografia d’impresa. Nel quarto trimestre 2023, infatti,torna a scendere il numero di imprese attive in Lombardiaperse 4.587 aziende rispetto a settembre 2023. Tuttavia, rispetto afine 2019 si osserva una sostanzialeinvarianza (+0,1 puntipercentuali). Negli ultimi quattro anni la Lombardia ha visto comunque aumentare il numero di imprese di oltre 1.100 unità grazie al settore delle utilities (+11,2%),servizi (+10,5%) e all’edilizia (+1,2%), mentre si riscontra una diminuzione significativa per commercio-turismo (-5,6%),manifatturiero (-8,3%) eagricoltura (-5,7%).Sempre in riferimento al trend sul 2019, le migliori province risultano essere Milano (+3,1%), Varese (+0,7%), Monza e Brianza (+0,4%) e Brescia (+0,1%), mentre le peggiori sono Mantova (-7,7%), Sondrio (-4,5%), Cremona (-4,5%) e Pavia (-3,7%), Lodi (-3,3%), Lecco (-2,2%), Bergamo (-2%) e Como (-0,5%).

Anche le imprese artigiane della Lombardia, che rappresentano il 28,6% delle imprese totali, non stanno attraversando un periodo estremamente florido: a dicembre 2023, infatti, sono calate di oltre 2000 unità rispetto a settembre 2023. Inoltre tra il 2019 e il2023 il numero di imprese artigianeè diminuito di oltre9.100 unità,passando da circa 241.500 apoco più di 232mila, con una contrazione del 3,8%. inparticolare, si nota la flessionedelle imprese artigiane nelmanifatturiero (-5.311 aziende inquattro anni), nell’edilizia
(-2.701imprese) e nella logistica (-1.335). Sempre con riferimento al trend sul 2019, l’unica provincia a far segnare segno positivo è Varese (+2,6%). Tutte le altre fanno registrare un segno negativo a partire da Mantova (-11,2%), Cremona (-6,6%), Pavia (-6,5%), Lodi (-5,4%). Seguono Sondrio (-4,8%), Bergamo (-4,5%), Brescia (-4,2%), Lecco (-4,1%), Como (-4,1%), Monza e Brianza (-3,3%) e Milano (-2,8%).

Gas, fine del mercato tutelato. Massetti: “Prestare la massima attenzione per non pagare di più”

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Gas, dall’11 gennaio è scattato il mercato libero, poi, dal 1° luglio, ci sarà lo stop anche al mercato tutelato per quanto riguarda l’elettricità. In un contesto delicato come questo appare evidente la necessità che l’utente abbia un riferimento trasparente del costo dell’energia. È altresì necessario avere garanzie in merito alle condizioni offerte sul mercato libero e, in particolare, che non si subiscano aumenti incontrollati dei prezzi. A dirlo, in una nota, è il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti.

Al momento, gli utenti di luce e gas si dividono tra coloro che “sono già passati al mercato libero dell’energia” aderendo a una delle offerte pubblicizzate dai vari fornitori, e coloro che sono rimasti nel cosiddetto “mercato tutelato”, ovvero godono di condizioni economiche definite dall’Authority dell’energia che riflettono l’andamento dei prezzi all’ingrosso di luce e gas. Anche per i meno avvezzi, capire se si è ancora nel mercato tutelato oppure si è sottoscritta un’offerta del mercato libero è piuttosto semplice; in genere basta guardare una bolletta: in alto a destra, assieme al nome del fornitore e al numero di fornitura di solito è indicata la dicitura “servizio di tutela” (per il gas) e “servizio di maggior tutela” (per la luce).

Certo, in molti non sanno nemmeno di cosa stiamo parlandoe cosa implica la fine del mercato tutelato. Cosa fare con la fine del mercato tutelato e cosa succede a chi non ha già fatto una scelta? Che consigli dare ai consumatori in questo momento di passaggio? Per il presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti: «Da oltre 20 anni in Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è istituito l’ufficio utilities, per privati e aziende che, attraverso il CEnPI (Confartigianato Energia per le Imprese), fornisce e assiste gratuitamente gli associati, permettendo di ottenere le migliori condizioni sul libero mercato. Come Confartigianato consigliamo di rivolgersi ad un’associazione di categoria dove non c’è alcuna vendita di contratti ma solo offerte frutto di una trattativa diretta con i fornitori per cercare di avere condizioni migliori, chiare e garantite. Quello che consigliamo una volta ricevuta una proposta di contratto, è farsi lasciare tutta la documentazione tecnica e portarcela per fare verifiche anche su altre proposte con i dati alla mano. Mai prendere una decisione al telefono o a fronte di una chiacchierata dove vengono offerte tante cose e poi magari si scoprono che ci sono costi aggiuntivi».

Quale il rischio? «Di vedersi applicate condizioni non vantaggiose. In questa fase per gli esperti i prezzi fissi sono sostanzialmente più alti e i variabili più vantaggiosi, ricordiamo infatti che nel decreto concorrenza è stato inserito un articolo che prevede che nei prezzi fissi ci possa essere una penale per recesso anticipato. Attenzione quindi perché senza fare nulla si rischia di spendere di più» aggiunge Massetti che prosegue: «Con il nostro gruppo di acquisto si può accedere a prezzi e condizioni che altrimenti sarebbero riservati solo ai grandi consumatori. Con il servizio energia offerto da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è possibile ottenere un’offerta a prezzi molto vantaggiosi; il passaggio con il fornitore del nostro gruppo d’acquisto CEnPI è sicuro, non è necessario alcun intervento sul contatore e non viene interrotta la fornitura nemmeno per un instante; nessun call center ma rapporto diretto con i funzionari specializzati; consulenza costante. Non siamo come gli agenti che passano e se ne vanno: siamo sul territorio da oltre 70 anni. Infine, non ci sono abbonamenti né quote di adesione. CEnPI, una garanzia per tutti coloro che devono scegliere un fornitore sul mercato libero. Per questo consigliamo di rivolgersi al CEnPI. Una garanzia di tutela per tutti coloro che devono scegliere un fornitore sul mercato libero».

Brescia, ecco i dati dell’inflazione a ottobre

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Nel mese di OTTOBRE, la variazione congiunturale dei prezzi al consumo è nulla, mentre a livello tendenziale l’inflazione scende a +1,3% (da +5,2% di agosto e da +4,3% di settembre). A renderlo noto – secondo quanto riporta BsNews il giornale di Brescia online – è l’Ufficio Statistica del Comune di Brescia.

Rispetto al mese precedente, si registra un deciso aumento congiunturale nei prezzi solo nelle divisioni “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+0,9%),“Servizi ricettivi e di ristorazione” (+0,7%) e “Istruzione” (+0,6%). In calo le restanti divisioni: “Comunicazioni” (-1,3%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,8%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,4%), “Trasporti” (-0,4%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (-0,2%), “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,2%) e “Abbigliamento e calzature” (-0,1%) e “Altri beni e servizi” (-0,1%). Variazione congiunturale nulla per “Servizi sanitari e spese per la salute”.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente le divisioni che presentano elevati aumenti sono “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+6,4%), “Trasporti” (+5,2%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+4,4%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+4,3%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+3,4%), “Altri beni e servizi” (+2,9%), “Bevande alcoliche e tabacchi (+2,6%), “Istruzione” (+2,5%), “Abbigliamento e calzature” (+2,4%) e “Servizi sanitari e spese per la salute” (+1,1%). In forte calo la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-18,3%), seguita da “Comunicazioni” (-0,9%). Analizzando per tipologia di prodotto (tab. 3), i “Beni” presentano un lieve decremento congiunturale (-0,1%), imputabile principalmente a una lieve diminuzione dei Beni alimentari (-0,2%), parzialmente controbilanciata dall’incremento dei Beni Energetici (0,9%).

Nel dettaglio, crescono i Beni energetici regolamentati (+19,2%), mentre quelli non regolamentati subiscono una lieve diminuzione (-1,3%). Tra gli alimentari, invece, si presenta una lieve diminuzione di quelli non lavorati (-0,9%), mentre i lavorati aumentano leggermente (+0,1%). Complessivamente, i “Servizi” presentano una lieve diminuzione (-0,1%). Tra questi, le voci che presentano le maggiori diminuzioni sono quelle dei “Servizi relativi ai trasporti” (-0,8%). In termini tendenziali, i “Beni” decrescono del -0,7%, mentre per i “Servizi” le variazioni tendenziali aumentano del 3,6%.

Con riferimento alla frequenza di acquisto, presenta un leggero aumento la variazione congiunturale dei prodotti a Alta frequenza (+0,1%). In diminuzione invece i prodotti a media e bassa frequenza di acquisto (rispettivamente -0,1% e -0,3%). Scendono anche le variazioni tendenziali rispetto ai mesi precedenti (+4,6%, -2,4% e 2,3%).

Complessivamente, i “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, diminuiscono dell’0,2% su base mensile e aumentano del 4,1% su base annuale. Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), si registra una variazione congiunturale lievemente negativa (-0,1%), mentre quella tendenziale passa dal +4,7% di agosto, al +3,7% di ottobre. In un confronto con l’andamento dei prezzi complessivo registrato a livello nazionale, si evidenzia che in questo mese le variazioni congiunturali della città di Brescia sono simili a quelle registrate a livello nazionale, mentre quelle tendenziali sono inferiori (rispettivamente 1,3% e 1,8%).


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Crowfunding, altri 7,6 milioni di euro raccolti dalla bresciana Out Of

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Circa un mese fa, Out Of lanciava la sua seconda campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (principale piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding e parte del Gruppo Azimut) e in una sola settimana il contatore del portale segnava già 1,7 milioni di euro raccolti. Una partenza che faceva intravedere il grande interesse di una vasta platea di investitori nei confronti di questa startup made in Brescia che ha un obiettivo chiarissimo: portare innovazione nel campo dell’ottica sportiva e non solo, un settore dove l’Italia è sempre stata protagonista.

In circa 30 giorni, Out Of ha raccolto ben 7,6 milioni di euro, segnando di fatto una pietra miliare nella storia delle campagne di equity crowdfunding italiane e arrivando quasi al tetto massimo di raccolta di 8 milioni previsto dal regolamento italiano. La startup fondata dai tre fratelli RighiFederico, fisico laureato con lode all’università di Milano, Roberto, Industrial Designer e Laura, Graphic Designer aveva già raccolto 1 milione di euro nel 2020, sempre su Mamacrowd, dopo essere andata in overfunding per ben 4 volte.

I motivi del successo

Capita molto raramente di assistere a performance di raccolta come quelle di Out Of. L’azienda bresciana ha convinto importanti investitori a credere nel proprio progetto e lo ha fatto potendo contare su alcuni importanti elementi che di rado si vedono sotto lo stesso cappello: un team affiatato e preparato, una tecnologia proprietaria con una serie di brevetti registrati, un eccezionale riscontro da parte del mercato,importanti partnership all’attivo e una roadmap di crescita all’interno di un mercato multimiliardario e dalle potenzialità impressionanti. «Questo incredibile traguardo è la prova del supporto e della fiducia che la nostra comunità nutre nella missione e nel lavoro di Out Of. I fondi raccolti accelereranno il percorso per portare la nostra tecnologia in settori ancora da conquistare e dare forma al futuro che sogniamo. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in noi. Insieme, costruiremo qualcosa di straordinario». Ha commentato Federico RighiCeo e co-founder di Out Of.

Una campagna da record

Sono stati 580 gli investitori che hanno aderito a questa campagna, un bellissimo esempio di crowdfunding con una grande partecipazione sia di investitori occasionali che seriali tra i quali gli investitori della prima raccolta che hanno deciso di ridare nuovamente fiducia all’azienda. A questi si aggiungono gli investimenti del fondo AZIMUT ELTIF – Venture Capital ALIcrowd III e di FFI (Ferrari Family Investments, il family office della famiglia del fondatore della scuderia). L’operazione è stata assistita dagli advisor FNDXIN3 Ventures e GOP (Gianni&Origoni).

Inflazione in calo a settembre nel Bresciano

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Nel mese di SETTEMBRE, si registra un calo dell’inflazione sia a livello congiunturale (-0,7%), sia a livello tendenziale (l’inflazione passa da +5,2% di agosto a +4,3%). A dirlo – secondo quanto riporta Brescia news, il giornale online di Brescia e provincia – sono i dati diffusi oggi dall’Ufficio Statistica del Comune di Brescia.

Rispetto al mese precedente, in questo mese si registra un deciso aumento nei prezzi solo nelle divisioni “Istruzione” (+1,9%), seguito da lievi incrementi delle divisioni “Comunicazioni” (+0,3%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,1%) e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+0,1%). Presentano invece delle diminuzioni le divisioni “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-3,9%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,9%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (-0,4%), “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,4%) e “Abbigliamento e calzature” (-0,1%). Stabili le divisioni “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Altri beni e servizi” e “Trasporti”.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (graf. 2) le divisioni che presentano elevati aumenti sono “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+5,3%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+5,1%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+5,0%), “Trasporti” (+4,9%). Aumenti inferiori all’indice generale (+4,3%) si sono registrati per le divisioni “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+3,8%), “Altri beni e servizi” (+3,4%), “Abbigliamento e calzature” (+3,2%), “Bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%), “Istruzione” (+1,8%), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+1,2%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+1,1%) e “Comunicazioni” (+0,4%).

Analizzando per tipologia di prodotto (tab. 3), i “Beni” presentano un lieve incremento congiunturale (+0,2%), imputabile principalmente all’incremento dei Beni energetici (+1,9%), parzialmente controbilanciato dalla diminuzione dei Beni alimentari (-0,4%). In particolare, crescono sia i Beni energetici regolamentati (+3,0%), sia quelli non regolamentati (Altri energetici +1,8%).

Tra gli alimentari, invece, si presenta una decisa diminuzione di quelli lavorati (-0,9%) e un incremento degli Alimentari non lavorati (+0,6%). Complessivamente, diminuiscono le variazioni congiunturali dei “Servizi” (-1,4%). Tra questi, le voci che presentano le maggiori diminuzioni sono quelle dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%). In termini tendenziali, i “Beni” aumentano del +4,9%, mentre per i “Servizi” le variazioni tendenziali sono meno marcate (+3,4%). Con riferimento alla frequenza di acquisto, presentano un leggero aumento le variazioni congiunturali dei prodotti a Alta e Bassa frequenza (rispettivamente +0,2% e +0,1%). I prodotti a media frequenza di acquisto invece presentano una decisa diminuzione rispetto al mese precedente (-1,9%). Rimangono piuttosto elevate, ma in diminuzione rispetto a agosto, le rispettive variazioni tendenziali (+4,8%, +4,6% e 3,0%).

Complessivamente, i “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, diminuiscono dell’0,5% su base mensile e aumentano del 5,0% su base annuale. Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), si registra una variazione congiunturale negativa (-0,9%), mentre quella tendenziale passa dal +4,7% di agosto al +3,9% di settembre.

In un confronto con l’andamento dei prezzi complessivo nazionale, si evidenzia che in questo mese a Brescia i prezzi sono diminuiti rispetto al dato di agosto, mentre a livello nazionale si è assistito a un lieve incremento congiunturale (+0,2%, dato provvisorio). Le differenze possono essere analizzate anche per divisione.

Trasporti eccezionali, Bracchi investe 2,2 milioni di euro

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I trasporti eccezionali hanno registrato una crescita negli ultimi mesi, anche grazie ai primi effetti del Pnrr e ai cantieri collegati alle opere pubbliche. Bobine enormi e gruppi industriali di cavi dell’alta tensione, ma anche macchinari particolari e speciali container. Queste le merci più trasportate assieme ad enormi macchinari per la movimentazione della terra e trattori da cantiere. Senza dimenticare le strutture per le scuole, come le enormi caldaie o gli impianti di ventilazione, o anche alcuni apparecchi elettromeccanici di grandi dimensioni. Un altro trasporto sempre più richiesto è quello degli enormi data center che le aziende produttrici, alcune presenti anche in Italia, distribuiscono e vendono in tutto il mondo. 

Per questo Bracchi (650 dipendenti, 189 milioni di euro di fatturato e 12 poli logistici, headquarter a Fara Gera d’Adda) ha deciso di investire circa 2,2 milioni di euro nel corso di quest’anno per incrementare la propria flotta dedicata ai trasporti oversize. Gli investimenti sono legati all’ammodernamento e all’ampliamento del parco mezzi in ottica di decarbonizzazione.

Per quanto riguarda i nuovi mezzi speciali, sono stati pensati dai tecnici di Bracchi in collaborazione con i progettisti delle aziende partner, che li hanno poi sviluppati. Si tratta di mezzi ingegnerizzati per trasportare carichi enormi e fuori misura, che hanno bisogno di un lavoro sartoriale a livello progettuale e di realizzazione. 

Infatti, ogni trasporto eccezionale è un modello unico che va studiato in ogni minimo dettaglio. Sono stati coinvolti carpentieri specializzati, capaci di operare sui carichi e sui mezzi come fossero dei tetris enormi; professionisti capaci di sagomare e trovare spazi dove non è possibile vederne. Si tratta di realizzare progetti che vanno definiti studiando le leggi della fisica e cercando di tenere in equilibrio carichi enormi. Alla Bracchi, quando si fanno questi viaggi, più che caricare camion, si progettano “missioni speciali”.

“Gestiamo i trasporti e la logistica per l’80% dei produttori mondiali di macchinari agricoli, servendoci di equipaggiamenti specifici per ogni situazione”, spiega Umberto Ferretti, amministratore delegato di Bracchi. “Ci rivolgiamo a settori strategici come quello industriale, elettromeccanico e oil & gas, fornendo elevate performance grazie a rimorchi speciali e su misura. Mettiamo a disposizione del cliente una grande varietà di veicoli adibiti al trasporto pesante: le classiche motrici con pianale, semirimorchi di tipo ribassato, in grado di poter viaggiare con il carico a un’altezza di soli 25 centimetri da terra. Ma disponiamo anche di motrici con gru, autogru girevoli e semoventi elettriche e diesel, cestelli per posizionamento e montaggio macchinari. Il tutto ovviamente va integrato nella logistica portuale, il Gruppo Bracchi opera su La Spezia, Genova e dai principali porti del Nord Europa”.

A livello operativo, a Fara gera d’Adda, in provincia di Bergamo, a Sorbolo, in provincia di Parma, e a Lublin, in Polonia, hanno sede i Regional Offices di Bracchi specializzati nei trasporti oversize fino a 100 tonnellate. Da qui vengono organizzati i viaggi extra-ordinari di Bracchi, affidati ad un plotone di oltre 50 autisti specializzati nel condurre carichi fuori sagoma e fuori peso.

A Sorbolo, in provincia di Parma, a disposizione ci sono 1.500 metri quadri di deposito e 11.000 metri quadri di piazzale, in uno spazio recintato, illuminato e custodito da personale e videosorveglianza a circuito chiuso. Sono una quindicina gli autisti dedicati ai trasporti special and heavy solo nella sede emiliana.

Le loro imprese si possono vedere per strada, di notte. Come quando hanno trasportato un macchinario da 6,2 metri di diametro sulla viabilità ordinaria: uno spazio molto maggiore rispetto alle normali carreggiate. È stato necessario smontare paracarri e semafori, cartelli e ogni altro ostacolo che fosse possibile rimuovere come ad esempio i cavi elettrici. In casi come questi, è fondamentale realizzare prima dei sopralluoghi, studiando nel dettaglio i punti di ancoraggio e sollevamento. Nel nord della Finlandia, in Lapponia, sono stati invece trasportati, in pieno inverno a -15°, dei macchinari per sgombrare la neve dagli aeroporti. Nei Monti Cantabrici, nel Nord-Ovest della Spagna, carri di manutenzione per le ferrovie da 74 tonnellate. In Belgio una siviera, ossia quell’enorme “bicchiere” che si usa nelle acciaierie. Anche se il fiore all’occhiello per l’azienda è forse quel trimarano con pezzi lunghi 29 metri trasportato fino alla costa atlantica della Francia, via strade provinciali: in molti, tra i competitor, avevano rifiutato la sfida. 

SCHEDA AZIENDALE – BRACCHI

Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce e retail. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 350.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 650 presenti nei diversi stabilimenti, il 35% è donna. Nel 2022 il gruppo ha chiuso con vendite sopra i 189 milioni di euro, in crescita del 19% sul 2021. L’amministratore delegato dal 2020 è Umberto Ferretti.  Per ulteriori informazioni: www.bracchi.it.

Reas 2023, nuovo record: 29mila le presenze

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Nuovo risultato record per “REAS 2023”. Sono state infatti 29mila le presenze (+16% rispetto all’edizione del 2022) al grande salone internazionale dedicato all’emergenza, al primo soccorso e all’antincendio, che per tre giorni ha visto i padiglioni del Centro Fiera di Montichiari (Brescia) affollati da volontari e professionisti, provenienti dall’Italia e da altri 33 Paesi europei e di tutto il mondo. In crescita anche il numero degli espositori, con gli stand di oltre 265 aziende, enti e associazioni (+10% rispetto al 2022) provenienti da tutta Italia e da altri 21 Paesi, per un totale di oltre 33mila metri quadrati di superficie espositiva. “Siamo entusiasti di questo nuovo risultato record, che prosegue il trend in costante crescita della nostra manifestazione negli ultimi anni”, ha dichiarato Ezio Zorzi, direttore generale del Centro Fiera di Montichiari. “REAS si conferma così il maggiore appuntamento fieristico in Italia nel settore dell’emergenza e tra i più importanti a livello europeo. Anche quest’anno, migliaia di volontari e professionisti hanno potuto trovare il meglio della produzione, delle esperienze e delle tecnologie disponibili sul mercato nazionale e mondiale”.

Il “REAS 2023” è stato inaugurato dal capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Negli 8 padiglioni del quartiere fieristico sono state esposte le ultime novità tecnologiche, come nuovi prodotti e apparecchiature per gli operatori del primo soccorso, veicoli speciali per la protezione civile e l’antincendio, sistemi elettronici e droni per interventi in caso di catastrofi naturali e anche ausili per persone con disabilità. Parallelamente, nelle tre giornate del salone si è svolto un ampio programma di oltre 50 convegni, seminari e workshop. Grande interesse anche per la “FireFit Championships Europe”, la competizione europea riservata ai vigili del fuoco e ai volontari del settore antincendio. “Abbiamo già iniziato a lavorare alla prossima edizione di REAS che si svolgerà tra un anno, esattamente dal 4 al 6 ottobre 2024”, ha annunciato il direttore Zorzi. “Stiamo valutando vari progetti e nuove iniziative per far crescere ulteriormente la partecipazione del pubblico e degli espositori, come anche per potenziare la visibilità internazionale della manifestazione”.

Il salone “REAS” è organizzato dal Centro Fiera di Montichiari in partnership con l’Hannover Fairs International e con “Interschutz”, la fiera specializzata leader a livello mondiale che si svolge a Hannover. “REAS 2023 si è confermato un catalizzatore di scambi a livello internazionale, grazie anche ad un programma tecnico costituito da numerosi congressi e seminari”, ha commentato Andreas Züge, direttore generale di Hannover Fairs International. “Inoltre, il successo della FireFit Championships Europe è stato un altro ottimo segnale per l’internazionalizzazione di questa fiera”.

“Il salone di quest’anno è stato ancora una volta un’ottima occasione per la nostra associazione di mantenere ed espandere i contatti internazionali”, ha detto a sua volta Wolfgang Duveneck, portavoce dell’Associazione tedesca per la promozione della protezione antincendio (VFDB). “Lo scambio di know-how attraverso i confini nazionali è più importante che mai di fronte alle sfide sempre più grandi per i servizi di emergenza. REAS ha dimostrato nuovamente quanto siano preziosi le relazioni interpersonali, che nessuna videoconferenza può sostituire. Non vediamo l’ora di partecipare a REAS 2024, ma anche di incontrarci a Interschutz a Hannover nel 2026”

Autostrada Valtrompia, Zobbio: lavori avanzano, fatto positivo

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“L’avanzamento dei lavori di realizzazione della bretella autostradale della Valle Trompia è senza dubbio un fatto positivo. Al netto di qualche disagio al traffico, che purtroppo fa ‘parte del gioco’, più i cantieri proseguono e più ci avviciniamo alla meta tanto attesa”. Lo afferma il Consigliere provinciale Giacomo Zobbio, delegato della Provincia per la Bretella autostradale della Valtrompia.

“Come amo sempre ripetere – ha aggiunto – il fatto stesso che i lavori proseguano, nonostante un iter accidentato, è sempre una bella notizia. Anche in questo caso, che vede ormai prossimi i lavori del tunnel artificiale tra via Mazzini e via Moro a Concesio, vale lo stesso concetto. È doveroso un ringraziamento a tutti quei soggetti e addetti coinvolti, che si prodigano per fare in modo che i lavori proseguano.

Da parte della Provincia c’è costante e massima attenzione, continuiamo a seguire l’avanzamento dell’iter. Siamo al fianco del sindaco Damiolini, che giustamente è consapevole della complessità dell’intervento, e auspichiamo consapevolezza anche da parte dei cittadini per i disagi che potrebbero venire a crearsi. Sono convinto che, alla fine dei cantieri, tutti noi potremo giovare di questa opera e che la pazienza non sarà stata vana.

La bretella è un’opera che la Valtrompia attende da tantissimo tempo e che garantirà un miglioramento della viabilità per cittadini e imprese, assicurando al territorio anche un risparmio netto in termini di ore di traffico. La sua importanza è nei fatti e tutti noi la conosciamo, è fondamentale proseguire in questa direzione per regalare finalmente ai valtrumplini questa nuova strada” ha concluso Zobbio.

Montichiari, torna l’appuntamento con la Fiera dell’elettronica

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Sabato 2 e domenica 3 settembre, al Centro Fiera di Montichiari (Bs), torna il secondo appuntamento dell’anno con la Fiera dell’Elettronica, la mostra mercato dedicata a radio d’epoca, componentistica ed attrezzature per il radiantismo, informatica, elettronica, hi-tech. Con due padiglioni completi, la 59a edizione offrirà a collezionisti ed appassionati l’opportunità di valutare da vicino le migliori offerte e andare alla ricerca di rarità da collezione. A riportarlo è il quotidiano Brescia news.

La Fiera dell’Elettronica si compone di più aree speciali: Radiantistica Expò, con il meglio dell’offerta commerciale e dell’informatica di consumo; il Radiomercatino di Portobello, con un’ampia panoramica di radio d’epoca, componenti e materiali da collezione; l’Area Ham Radio riservata alle tecnologie d’avanguardia per radioamatori; la Fiera del Vinile, una sezione interamente dedicata ad un supporto che ha fatto la storia della musica e non smette di conquistare collezionisti di ogni età.

IL FASCINO DELLE RADIO PORTATILI IN UNA MOSTRA SPECIALE A CURA DELL’A.I.R.E.

Come ogni anno, l’appuntamento con la Fiera dell’Elettronica è impreziosito da una mostra collaterale a cura dell’A.I.R.E. (Associazione Italiana per la Radio d’epoca) dal titolo “Le radio portatili“. I primi esemplari di radio “trasportabili” sono stati prodotti fin dagli anni Venti. Grazie all’evoluzione tecnologica ed al passaggio dalla valvola al transistor, il peso degli apparecchi trasportabili si è sempre più ridotto fino ad arrivare ai modelli tascabili, muniti di pile miniaturizzate, prodotti negli anni Settanta.

La mostra proposta in occasione della Fiera dell’Elettronica offrirà un excursus attraverso i decenni, raccontando la storia di modelli che hanno accompagnato l’evoluzione dei costumi dell’Italia del secolo scorso. Gli esemplari esposti provengono dalla collezione privata del presidente onorario A.I.R.E. Carlo Pria.

RADIOMERCATINO DI PORTOBELLO: A CACCIA DI PEZZI DA COLLEZIONE

Alla Fiera dell’Elettronica è confermata la presenza del Radiomercatino di Portobello, la mostra scambio dedicata alle radio d’epoca, alle rarità ed ai materiali usati e da collezione. La 45a edizione porta in fiera un’esposizione che farà la gioia di tutti gli appassionati. Il layout espositivo e la presenza di una panoramica completa di pezzi unici, ricchi di storia e spesso rarissimi, garantirà ai visitatori un’esperienza piacevole ed appagante.

HAM RADIO: IN FIERA MARCHI MONDIALI CON APPARATI DI ULTIMA GENERAZIONE

L’espressione “Ham Radio” è sinonimo di “Amateur Radio” ed identifica il vasto mondo dei radioamatori e appassionati di radiotrasmissioni nell’accezione più ampia del termine. Come da tradizione, nell’ambito della Fiera dell’Elettronica, l’AREA HAM RADIO è interamente dedicata proprio a questo particolare settore e vede la partecipazione di una selezione di espositori altamente specializzati del settore radioamatoriale. In mostra, apparati RTX e accessori di ultima generazione, con i principali marchi mondiali del settore.

VINILE: UN SUPPORTO SENZA TEMPO CHE UNISCE LE GENERAZIONI

In occasione della Fiera dell’Elettronica di settembre torna la Fiera del Vinile, una sezione interamente dedicata agli appassionati di musica e dischi in vinile. I visitatori potranno immergersi in un’offerta ricca di preziose rarità ma anche di titoli che si sono impressi nella memoria collettiva e oggi vengono ricordati con affetto e nostalgia. L’area dedicata al vinile proporrà mille occasioni da non perdere per i collezionisti, sempre alla ricerca della rarità più ambita, ma anche per i semplici curiosi che stanno riscoprendo questo supporto unico, capace di unire le generazioni e rendere immortali melodie che hanno fatto la storia.

L’appuntamento con la 59a edizione della Fiera dell’Elettronica, dunque, è al Centro Fiera di Montichiari (BS) nelle giornate di sabato 2, dalle 9.00 alle 18.00, e domenica 3 settembre, dalle 9.00 alle 17.00. Il costo del biglietto, acquistabile alle casse in fiera o online dal sito www.radiantistica.it/biglietti-online, è di 8,00 euro (6,00 euro il ridotto per ultra sessantacinquenni).

Brescia, inflazione ancora in crescita a giugno

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Nel mese di giugno, si registra un lieve aumento dell’inflazione a livello congiunturale (+0,3%). A livello tendenziale l’inflazione rallenta la sua crescita (+5,8%). A riportarlo è il quotidiano Brescia news, che dà conto dei dati diffusi dall’ufficio Statistica del Comune di Brescia.

Un aumento nei prezzi si registra principalmente per le divisioni “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+3,4%), “Trasporti” (+0,7%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,4%). Incrementi minori si sono verificati per “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,1%) e “Bevande alcoliche e tabacchi“ (+0,1%). In calo, le divisioni “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-2,2%), “Comunicazioni” (-0,5%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,1%). Stabili le divisioni di “Abbigliamento e calzature”, “Istruzione”, “Altri beni e servizi” e “Servizi sanitari e spese per la salute”. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (variazioni tendenziali) le divisioni che presentano elevati aumenti sono “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+8,6%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+8,6%), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+7,4%, in forte calo rispetto al mese precedente), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+6,4%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+5,9%).

Aumenti inferiori all’indice generale (+5,8%) si sono registrati per le divisioni “Abbigliamento e calzature” (+4,9%), “Bevande alcoliche e tabacchi (+4,3%), “Altri beni e servizi” (+3,6%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+1,1%), “Trasporti” (+0,5%) e “Comunicazioni” (+0,4%). In lieve calo, la divisione dell’“Istruzione” (-0,1%). Analizzando per tipologia di prodotto, i “Beni” presentano complessivamente un lieve calo congiunturale (-0,3%), sintesi degli andamenti contrapposti dei Beni energetici (in diminuzione -3,0%) e del lieve aumento dei Beni alimentari (+0,1%), soprattutto di quelli lavorati (+0,2%). All’interno della voce “Servizi”, in lieve crescita (+1,1%), la voce che presenta il maggiore incremento è quella dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,6%), seguita dall’aumento dei Servizi non regolamentati (+1,2%). In termini tendenziali, i “Beni” aumentano del +6,6%, mentre per i “Servizi” le variazioni tendenziali sono meno marcate (+4,5%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto, sono in lieve aumento le variazioni congiunturali dei prodotti a Media frequenza (+0,7%) e a Alta frequenza (+0,1%), mentre sono stabili quelli a Bassa frequenza. Rimangono piuttosto elevate, in aumento rispetto al mese precedente, le variazioni tendenziali dei prodotti a Media (+8,0%), Alta (+4,4%) e a Bassa (+4,2%) frequenza di utilizzo. Complessivamente, i “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, aumentano del +0,1% su base mensile e del +8,3% su base annuale.

Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), si registrano una variazione congiunturale debolmente positiva (+0,6%) e una variazione tendenziale positiva decisamente elevata (+5,4%).

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