Inflazione, a Brescia leggero calo sul mese
Nel mese di ottobre 2025, in base ai dati definitivi della Rilevazione Istat, i prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) registrano una flessione rispetto al mese precedente dello 0,4%, ma un incremento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (variazione tendenziale del +1,1%). La diminuzione rispetto al mese precedente è imputabile principalmente alle divisioni “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-1,7%, con la diminuzione dei Servizi di alloggio), alle “Comunicazioni” (-1,4%, con il forte calo degli Apparecchi telefonici e telefax) e alla divisione di spesa “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-1,1%, dove incide soprattutto il calo dei Servizi ricreativi e sportivi e dei Pacchetti Vacanza). In aumento, invece, la divisione di spesa “Istruzione” (+0,5%). Stabili le altre voci.
Rispetto a settembre 2024, i principali rialzi riguardano le divisioni dei “Servizi Ricettivi e di Ristorazione” (+3,8%, sostenuti dall’aumento dei Ristoranti e bar), degli “Altri beni e servizi” (+3,0%, in particolare per gli aumenti dei prezzi degli articoli di gioielleria e orologeria) e dei “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+2,1%, con il forte aumento della voce Caffè, tè e cacao). In forte calo la divisione delle “Comunicazioni” (-6,7%, in particolare calano gli Apparecchi telefonici e telefax), seguita dalla divisione dell’“Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-1,1%, con il calo dell’energia elettrica).
L’analisi per tipologia di prodotto mette in evidenza che complessivamente nel mese di ottobre i Beni risultano in lieve calo rispetto al mese precedente (-0,3%). All’interno della tipologia si nascondono però dinamiche differenziate: i beni alimentari risultano stabili (quelli non lavorati in crescita e quelli lavorati in diminuzione) e i beni energetici in diminuzione (soprattutto calano gli energetici regolamentati). Rispetto a settembre 2024, complessivamente i Beni presentano una lieve diminuzione (-0,1%). Scendendo nel dettaglio delle sottocategorie, i beni alimentari sono aumentati (+1,9%, sia i non lavorati che i lavorati), mentre i beni energetici sono fortemente scesi (–4,4%, soprattutto quelli non regolamentati).
I Servizi mostrano un calo congiunturale (-0,6%) e un aumento sostenuto dei prezzi tendenziali (+2,4%, trainato dai Servizi ricreativi e per la cura della persona, dai Servizi relativi all’abitazione). A ottobre il cosiddetto “carrello della spesa” – che comprende i beni alimentari, quelli per la cura della casa e della persona – registra un lieve decremento mensile dello -0,1% e un aumento tendenziale del +1,6%.
Guardando alle tipologie basate sulla frequenza di acquisto, si nota che i prodotti ad alta frequenza aumentano leggermente rispetto a settembre (+0,1%), ma mostrano un aumento significativo su base annua (+2,6%), confermando la pressione sui consumi quotidiani delle famiglie; i prodotti a media frequenza calano nel mese (-1,0%) e aumentano rispetto allo stesso mese del 2024 (+0,5%); infine, i prodotti a bassa frequenza segnano decrementi sia a livello congiunturale che tendenziale (entrambi -0,4%).
La componente di fondo dell’inflazione (core inflation) – che misura l’andamento dei prezzi al netto delle voci più volatili, come energia e alimentari freschi – mostra una riduzione mensile dello -0,4%, ma mantiene un ritmo di crescita positivo rispetto all’anno precedente (+1,7%). Questo indicatore è importante perché riflette le tendenze di fondo dell’inflazione, al di là delle oscillazioni temporanee legate alle materie prime o alla stagionalità.
In un confronto con i dati provvisori nazionali, le variazioni congiunturale e tendenziale per la città di Brescia sono molto vicine al dato nazionale.
Brescia: prezzi in calo
Tasso congiunturale: -0,4%
Tasso tendenziale: +1,1%

