Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Energia

Brescia, parte dal cielo il controllo delle linee elettriche

in Economia/Energia by

Inizieranno nei prossimi giorni e saranno ultimate entro fine mese, le ispezioni aeree svolte da E-Distribuzione, la Società del Gruppo Enel che gestisce la rete di media e bassa tensione. Nel dettaglio, verranno esaminati circa 100 km di rete – nella sola provincia di Brescia. I comuni interessati saranno: Alfianello, Bassano Bresciano, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Pontevico, Pozzolengo, Pralboino, Quinzano d’Oglio, Seniga, Sirmione, Verolanuova, Verolavecchia.

Il monitoraggio verrà effettuato attraverso un elicottero e con l’ausilio di tecnologie di ultima generazione. Mediante il sorvolo a bassa quota, infatti, sarà possibile rilevare eventuali anomalie e riprendere la situazione degli impianti. Verrà posta particolare attenzione alla presenza di piante e vegetazione nelle immediate vicinanze dei conduttori ed allo stato di conservazione dei sostegni, mensole, isolatori, sezionatori a palo e posti di trasformazione su palo.

L’intervento sarà realizzato con le linee elettriche in tensione, senza quindi ricorrere ad alcuna interruzione del servizio e pertanto senza arrecare alcun disagio alla clientela. L’obiettivo è, infatti, quello di ridurre il numero di interruzioni di corrente e migliorare sempre più la qualità del servizio elettrico offerto, predisponendo piani di intervento in grado di prevenire molte cause di potenziali disservizi.

“Queste attività di ispezione – dichiara Federico Panone, Responsabile Area Lombardia di E-Distribuzione – si affiancano al consueto piano di sviluppo e manutenzione della rete di distribuzione che ha permesso di raggiungere e mantenere eccellenti livelli di qualità del servizio, in linea con i migliori standard europei. Gli interventi attuati rappresentano per E-Distribuzione un investimento economico e tecnologico importante e rientrano nel piano di miglioramento del servizio elettrico in corso di realizzazione negli ultimi anni”.

Arresti per corruzione negli appalti, E-Distribuzione promette tolleranza zero

in Economia/Energia/Finanza by

Con riferimento alle notizie relative all’inchiesta per corruzione in appalti pubblici in diverse regioni d’Italia, E-Distribuzione conferma la propria completa estraneità ai fatti e sottolinea la massima collaborazione alle indagini in corso. La società applica un approccio di tolleranza zero nei confronti dei fenomeni corruttivi e ha immediatamente attivato le opportune verifiche per poter valutare, in attesa degli esiti delle indagini giudiziarie, tutte le azioni legali a propria tutela“.

A dirlo è una nota di Enel Distribuzione che commenta così la notizia di quattro persone arrestate con l’accusa di aver alterato le procedure di appalto, anche grazie a un pirata informatico, per favorire le assegnazioni a un’azienda bergamasca. Su Bsnews trovate la notizia completa.

Impianti di riscaldamento a pavimento: l’importanza del collettore

in Economia/Energia by

Gli impianti di riscaldamento a pavimento non sono una novità. Questo sistema, che a ben guardare affonda le sue origini nell’antica Roma, ha avuto un momento di grande diffusione negli anni 70 e ora è di nuovo molto in voga.

Comfort e un impatto estetico nullo sono i vantaggi più evidenti di questa tipologia di impianto. Non meno importante, però, è la possibilità di contenere i consumi energetici, grazie ad una diffusione omogenea del calore che consente di mantenere la temperatura più bassa.

Per realizzare un impianto a regola d’arte servono un’ottima progettazione e componenti idraulici di qualità. Tra questi troviamo il collettore da riscaldamento, elemento che ricopre un ruolo di primo piano.

Optare per un collettore da riscaldamento in acciaio inox può essere una scelta molto vantaggiosa per le prestazioni del nostro impianto. Sappiamo che l’acciaio inox assicura una resistenza elevatissima alla corrosione, il che si traduce in una maggior durata del nostro impianto e in una minore manutenzione.

Gli impianti a pavimento sfruttano il principio dell’irraggiamento. L’acqua calda, riscaldata dal generatore di calore, scorre dentro ai circuiti posti nel massetto del pavimento. Sono proprio i collettori da riscaldamento a consentire la gestione della distribuzione dell’acqua calda, controllando la distribuzione del calore e mantenendo una portata ottimale del flusso. Grazie all’applicazione di specifici accessori sul collettore, come le valvole e i flussometri, è possibile personalizzare il collettore in linea con le esigenze di progettazione. 

Collettori nel riscaldamento a pavimento: altre funzioni

Collettori da riscaldamento e valvole permettono, inoltre, di suddividere l’impianto in zone diverse, in modo da differenziare le temperature e quindi controllare anche i consumi energetici. Pensiamo, ad esempio, all’importanza di distinguere la zona giorno dalla zona notte, dal momento che quest’ultima richiede una temperatura più bassa, a beneficio non solo dei costi ma anche del sonno e della salute.

In un impianto di riscaldamento il separatore idraulico è quel particolare collettore che divide circuito primario del circolatore dai circuiti secondari di distribuzione. 

Anche in questo caso la scelta di un separatore idraulico in acciaio inox rappresenta un valore aggiunto. L’acciaio inossidabile, infatti, significa minor dispersione termica rispetto all’acciaio tradizionale.

È bene, inoltre, indirizzare la propria scelta verso un separatore idraulico multifunzione che associ alla separazione dei circuiti anche la disaerazione e la defangazione. Per evitare inconvenienti all’impianto e mantenere alti standard di prestazioni e sicurezza, è molto importante far uscire in maniera agevole l’aria e le impurità circolanti. In pratica, tre funzioni in un unico prodotto.

Waterfitters.com, rivenditore all’ingrosso di materiale idraulico, grazie all’esperienza maturata nel settore, propone collettori per gli impianti di riscaldamento in acciaio inox Aisi 304 dotati di molteplici uscite bilaterali filettate che si prestano alle diverse esigenze impiantistiche, oltre a separatori idraulici in acciaio inox Aisi 304 multifunzione e a una vasta scelta di valvole e accessori idraulici. 

Perché scegliere un calorifero svedese? I benefici che se ne possono ricavare

in Economia/Energia by

La scelta di un sistema di riscaldamento per la propria casa va ben oltre la semplice necessità di mantenere una temperatura confortevole. Ogni volta che si decide di installare o aggiornare un sistema di riscaldamento, si aprono nuove opportunità per migliorare l’efficienza energetica, ridurre l’impatto ambientale e ottenere una soluzione di riscaldamento che si integri perfettamente con l’estetica della casa. Uno dei dispositivi che sta rapidamente guadagnando popolarità per i suoi vantaggi è il calorifero svedese. Si tratta di una scelta così interessante per chi ha una casa moderna e vuole puntare a dispositivi smart e all’avanguardia, oltre che esteticamente avanzati.

Che cos’è il Calorifero Svedese

Il calorifero svedese è un sistema di riscaldamento innovativo progettato per fornire comfort termico ed efficienza energetica. La sua struttura e funzionamento sono stati sviluppati in Svezia, un paese che deve affrontare rigide condizioni climatiche durante l’inverno e anche in altre stagioni dell’anno. Questo ha spinto gli ingegneri svedesi a creare un sistema di riscaldamento che fosse altamente efficiente e sostenibile.

Il design di questa tipologia di calorifero è notevole per la sua semplicità ed eleganza. Questi caloriferi sono sottili e dall’aspetto minimale, progettati per adattarsi a qualsiasi stile d’arredamento. Sono realizzati con materiali di alta qualità, spesso in acciaio inossidabile, e dispongono di un sistema di distribuzione del calore altamente efficiente.

Il funzionamento del calorifero svedese si basa su un principio di convezione termica. L’aria fredda viene aspirata nella parte inferiore del radiatore, dove viene riscaldata da un elemento riscaldante interno. L’aria calda sale naturalmente verso l’alto, creando una corrente d’aria che distribuisce il calore in modo uniforme nell’ambiente circostante. Questo meccanismo garantisce una distribuzione uniforme del calore in tutta la stanza, evitando così che ci siano zone troppo fredde o troppo calde.

Vantaggi principali del Calorifero Svedese

Rispetto ad un radiatore tradizionale, il calorifero svedese offre diversi vantaggi che possono migliorare lo stile di vita nella propria abitazione.

Efficienza Energetica: uno dei vantaggi più evidenti del radiatore svedese è la sua elevata efficienza energetica. Grazie al sistema di convezione termica e all’ottimizzazione del riscaldamento, questi caloriferi richiedono meno energia per mantenere una temperatura confortevole in casa. Questo si traduce in una significativa riduzione dei costi energetici.

Distribuzione Uniforme del Calore: nessuno vuole sentire freddo in particolari zone della propria casa. Il calorifero svedese offre una distribuzione uniforme del calore, garantendo che ogni parte della stanza sia riscaldata in modo equo. Questo non solo aumenta il comfort, ma consente anche di ridurre la temperatura desiderata, risparmiando ulteriormente energia.

Design Elegante: i caloriferi svedesi sono noti per il loro design minimale e moderno. La loro sottigliezza e versatilità li rendono un complemento d’arredo ideale per qualsiasi tipo di abitazione. Gli acquirenti possono scegliere tra una varietà di finiture e stili per abbinare il radiatore all’estetica della propria casa. Non c’è bisogno di scegliere tra funzionalità ed estetica, perché questo prodotto offre entrambe le cose.

Sostenibilità: in un’epoca come quella che stiamo vivendo, in cui la sostenibilità è ormai una priorità, il calorifero svedese si distingue per il suo contributo alla riduzione dell’impatto ambientale. Grazie alla minore quantità di energia richiesta per riscaldare una stanza e alla possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabile, questo sistema di riscaldamento aiuta a preservare l’ambiente.

Facilità di Installazione e Manutenzione: l’installazione di un calorifero svedese è relativamente semplice e intuitiva. In molti casi, non è necessario alcun lavoro strutturale significativo. Inoltre, questi caloriferi richiedono meno manutenzione rispetto a sistemi di riscaldamento tradizionali che sono più complessi, riducendo i costi a lungo termine.

Conclusioni

Acquistare un calorifero svedese è una scelta intelligente per chiunque cerchi un sistema di riscaldamento efficiente ed ecologicamente sostenibile. La combinazione di un design elegante, una distribuzione uniforme del calore, l’efficienza energetica e la sostenibilità lo rende una soluzione ideale per le case più moderne. I vantaggi offerti da questo innovativo sistema di riscaldamento non solo migliorano il comfort in casa, ma contribuiscono anche a ridurre l’impatto ambientale e i costi energetici. Chiunque debba cambiare il suo sistema di riscaldamento o ha bisogno di installarne uno nuovo dovrebbe considerare questa soluzione, che oltre a rendere più bella la casa permette di risparmiare sulle bollette.

A2A, Roberto Tasca è il nuovo presidente

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Il Consiglio di Amministrazione di A2A – secondo quanto riporta una nota rilanciata da Brescia News – , in sostituzione del Dottor Marco Patuano dimessosi lo scorso 28 luglio, ha provveduto a nominare:

– il Professor Mario Motta quale Consigliere non esecutivo della Società. Il nuovo Consigliere, il cui curriculum vitae è disponibile sul sito www.gruppoa2a.it, rimarrà in carica fino alla prossima Assemblea;

– il Consigliere Professor Roberto Tasca quale Presidente della Società.

Nel corso della medesima riunione, il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre valutato, accertandone la sussistenza: (i) i requisiti di indipendenza previsti dall’articolo 148 TUF e dal  Codice di Corporate Governance in capo al Consigliere non esecutivo Mario Motta e (ii) l’esecutività in capo al Presidente Roberto Tasca.

Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, deliberato la nuova composizione dei seguenti  comitati endo-consiliari:

Comitato ESG e Rapporti con i Territori: Roberto Tasca (Presidente), Vincenzo Cariello, Fabio Lavini e Elisabetta Pistis;

Comitato Controllo e Rischi: Alessandro Zunino (Presidente), Elisabetta Bombana, Mario Motta e Maria Grazia Speranza;

Comitato per la Remunerazione e le Nomine: Susanna Dorigoni (Presidente), Giovanni Comboni e Elisabetta Pistis.

La composizione del Comitato Parti Correlate rimane confermata come segue: Vincenzo Cariello (Presidente), Maria Elisa D’Amico e Maria Grazia Speranza.

Sostituzione impianti termici, nel Bresciano 1.124 richieste di contributo

in Economia/Energia by

“La Regione Lombardia ha iniziato a liquidare i primi pagamenti per la sostituzione degli impianti termici civili più inquinanti con impianti a biomassa a basse emissioni. Una misura da 12 milioni di euro che ha avuto uno straordinario successo. Il termine era previsto per settembre, ma le risorse sono andate in esaurimento già ad aprile. Lavoreremo in fase di bilancio per trovare nuovi fondi e nei prossimi anni per rendere sistematica la misura”. Lo ha annunciato l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima Giorgio Maione presentando i dati relativi al bando.

“Avere migliaia di impianti di riscaldamento moderni, efficienti e all’avanguardia significa contribuire in modo massiccio al miglioramento della qualità dell’aria. L’azione regionale verso la transizione ecologica tocca tutti i settori, investendo in innovazione e accompagnando famiglie e imprese al cambiamento” ha aggiunto Maione.

“Il contributo medio a famiglia è di 3.700 euro. Un aiuto concreto. Siamo per l’incentivo, non per le imposizioni ideologiche e il successo di questo bando testimonia come sia la strada giusta da intraprendere” conclude l’assessore.

Per la linea di investimento dedicata ai privati cittadini sono giunte 3170 domande per un totale di 12 milioni di euro prenotati. Il decreto riguarda 1033 beneficiari. Le altre domande sono in corso di lavorazione e verranno liquidate nei prossimi mesi.

Numero di domande pervenute per singola provincia:

Bergamo 598

Brescia 1.124

Como 297

Cremona 121

Lecco 183

Lodi 24

Mantova 170

Milano 97

Monza Brianza 78

Pavia 115

Sondrio 191
Varese 338

Beretta ai parlamentari bresciani: riattivare il credito d’imposta per l’energia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Energia/Politica by

Il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, ha inviato ieri una lettera ai parlamentari bresciani sul tema della riattivazione del credito d’imposta per l’energia nel 3° e 4° trimestre 2023.

IL TESTO DELLA LETTERA DI BERETTA

Egregi Signori Parlamentari,

la competitività delle imprese italiane si determina anche grazie ad un quadro di regole e norme di riferimento chiaro, definito e coerente con le problematiche che le stesse si trovano ad affrontare nei mercati internazionali.

Per questo oggi Vi coinvolgo, in qualità di Presidente di Confindustria Brescia, per attenzionarVi su una questione essenziale per molte industrie bresciane, che tra l’altro coinvolge l’intera economia italiana: i costi dell’energia elettrica e del gas.

Oggi meno impattanti di alcuni mesi or sono, le commodities energetiche rappresentano un elemento di indiscutibile criticità, soprattutto per quelle realtà che fanno dell’uso dell’energia elettrica e del gas un fattore vitale per i propri processi produttivi.

Questo è tanto più vero se si pone lo sguardo alla provincia di Brescia, dove un numero rilevante di imprese hanno un elevato consumo energetico (Es.: siderurgia e metallurgia, le cui aziende – per le sole aderenti a Confindustria Brescia – danno occupazione a circa 12.000 dipendenti).

Il tema necessita inoltre di particolare attenzione, dal momento che le proiezioni in nostro possesso sull’andamento tariffario delle fonti energetiche indicano un nuovo rialzo dei prezzi nel terzo e quarto trimestre dell’anno, con conseguente impatto sui bilanci delle aziende.      
Una simile dinamica avrebbe anche ricadute negative sulle filiere che più sono interconnesse con il mondo siderurgico e metallurgico, in generale tutto il mondo della metalmeccanica ed anche quello delle costruzioni, con conseguenti tensioni e rischi occupazionali.

È pertanto fondamentale garantire misure di supporto alle aziende che permettano loro di sostenere i costi energetici e preservare la loro competitività sul mercato nazionale ed internazionale, in affiancamento al necessario processo di transizione che l’intero sistema italiano deve compiere per rendersi sempre più sostenibile.

Sconcerta pertanto che siano rimasti inascoltati gli appelli dell’intero Sistema Confindustria al Governo sulla richiesta di rinnovo dei crediti di imposta per energia elettrica e gas relati al terzo e quarto trimestre 2023, non inserendoli nel DL aiuti del 28 giugno scorso.

Il tax credit, infatti, è stato di fondamentale importanza, sia nell’anno 2022 sia per il primo semestre 2023, avendo consentito di mitigare i maggiori oneri sostenuti dalle imprese e di garantire una parziale compensazione del crescente costo dell’energia e del gas.

Tale misura è ancor oggi essenziale, contando il gap concorrenziale che va aumentando con Paesi come Francia e Germania, Paesi che, in maniera lungimirante, hanno varato politiche energetiche direttamente a supporto e sostegno delle proprie imprese.

Al proposito, ricordo che le industrie francesi possono contare su prezzi dell’energia elettrica di 42,6 €/MWh e quelle tedesche di 60 €/MWh, contro un prezzo che oggi in Italia supera di poco i 100 €/MWh.

In tal senso, è necessario un intervento per consentire di riattivare la misura del credito d’imposta; intervento, peraltro, che in base alle stime di Confindustria è finanziariamente sostenibile, potendo utilizzare risorse accantonate e non spese, stante il calo dei prezzi, del credito di imposta relative al I e II trimestre 2023, che quotano indicativamente 4,9 miliardi di euro.

Risulta inoltre dalla relazione dell’Ufficio parlamentare di bilancio ulteriori avanzi di bilancio sul credito imposta.

L’auspicio, pertanto, è che questa misura sia prevista sia per il terzo trimestre 2023 che per il quarto.

La mancata proroga del bonus, infatti, rappresenterebbe una seria minaccia per la produttività e la competitività delle nostre aziende, mettendo a repentaglio l’intero tessuto industriale del Paese.

Faccio quindi appello alla Vostra sensibilità ed al Vostro impegno, indipendentemente dagli schieramenti partitici di riferimento, per portare tale istanza nelle opportune sedi, al fine di consentire alle imprese bresciane più esposte al rischio delle “fibrillazioni energetiche” di disporre degli strumenti necessari per continuare a contribuire al progresso del nostro Paese.

Con i più cordiali saluti

                                                                              Franco Gussalli Beretta

Brescia: bollette elettricità +108% e gas +57% nel 2022

in Economia/Energia by

Le famiglie residenti in Lombardia con contratto di fornitura nel mercato tutelato, nel 2022 hanno speso per la sola bolletta elettrica 1.375 euro, vale a dire il 108% in più rispetto al 2021, e 1.639 euro per il gas (+57%). Mentre quelle residenti in provincia di Brescia hanno speso, in media, 1.520 euro per la bolletta elettrica (+108% rispetto al 2021) e 1.588 euro per il gas (+57%). La provincia risulta essere la terza della Lombardia dove si è speso di più per l’elettricità.

A dirlo sono i dati diffusi dalla piattaforma facile punto it.

L’andamento provinciale della bolletta elettrica

Complessivamente, quindi, tra luce e gas, nel 2022 gli abitanti della Lombardia hanno sborsato, mediamente, 3.014 euro a famiglia (rispetto ai  1.703 euro del 2021), ma in quali province si è speso di più?

Focalizzandosi sulla sola energia elettrica ed analizzando i dati su base provinciale, al primo posto si posiziona Mantova, area dove il consumo medio a famiglia rilevato nel 2022 è stato pari a 3.352 kWh che, considerando le tariffe dello scorso anno in regime di tutela, corrisponde ad un costo di 1.633 euro; seguono Cremona (1.543 euro, 3.166 kWh), Brescia (1.520 euro, 3.119 kWh) e Lodi, provincia dove sono stati messi a budget, mediamente, 1.475 euro per un consumo medio rilevato di 3.028 kWh.

Continuando a scorrere la graduatoria lombarda troviamo Pavia (1.458 euro, 2.993 kWh), Como (1.438 euro, 2.952 kWh), Varese (1.433 euro, 2.942 kWh) e Bergamo (1.382 euro, 2.836 kWh). Valori inferiori alla media regionale per Monza e Brianza, dove il costo della bolletta elettrica è stato di 1.362 euro (2.796 kWh), Lecco (1.344 euro, 2.759 kWh) e Sondrio (1.280 euro, 2.627 kWh)  Chiude la classifica Milano, provincia che, nel 2022, ha rilevato i consumi più bassi della regione (2.598 kWh) e quindi la bolletta più “leggera” (1.266 euro).

L’andamento provinciale della bolletta gas

Anche sul fronte del gas le bollette sono differenziate a seconda dei consumi medi rilevati. Al primo posto tra le province più care della Lombardia si posiziona Como, dove il consumo medio a famiglia è stato di 1.510 smc per un costo complessivo di 1.931 euro. Seguono Lecco (1.908 euro, 1.492 smc), Varese (1.900 euro, 1.486 smc) e Pavia (1.862 euro, 1.456 smc). Continuando a scorrere la classifica regionale troviamo Mantova (1.833 euro, 1.433 kWh), Cremona (1.719 euro, 1.344 kWh) e Lodi (1.661 euro, 1.299 kWh).

Valori inferiori alla media lombarda per Monza e Brianza (1.634 euro, 1.278 smc), Brescia (1.588 euro,1.242 smc)e Sondrio, provincia dove una famiglia, nel 2022, ha speso mediamente 1.576 euro (1.232 smc). Chiudono la classifica Bergamo (1.549 euro, 1.211 smc) e, ancora una volta, Milano, dove sono stati messi a budget per il gas 1.444 euro (1.129 smc).

Torri Solare cresce e lancia la nuova linea automatizzata

in Bassa/Economia/Energia/Zone by

MANERBIO (BS) – Continua la crescita di Torri Solare, l’azienda nata nel 2007 da una costola della Fonderia Torri di Quinzano con l’obiettivo di dare vita alla prima azienda produttrice di moduli fotovoltaici. Di fronte al continuo aumento degli ordini, l’impresa guidata dal giovane Michele Torri ha deciso di investire ancora. Sul territorio.

Dopo aver messo sul piatto quasi due milioni di euro per rimettere a nuovo l’ex lavanderia industriale Europa di Manerbio, al confine con Bassano Bresciano, infatti, Torri Solare ha annunciato di essere pronta a realizzare una nuova – e innovativa – linea di produzione automatizzata, che promette di incrementare volumi di produzione, ma soprattutto la qualità dei prodotti.

Foto da Torri Solare

TORRI SOLARE: LA NUOVA LINEA DI PRODUZIONE

Il progetto è quasi tutto “Made in Manerbio”. A elaborarlo, infatti, è stato l’Ufficio Ricerca e sviluppo interno (a capo del progetto Paolo Mutti), in collaborazione con altri partner specializzati del territorio (la parte software e automazione, per fare un esempio è stata sviluppata insieme ai tecnici Gian Luca Zanni e Tommaso Bonfiglio, dell’azienda Gizeta software).

La nuova linea, che occupa circa 350 metri quadrati, consta di 15 macchinari e cinque robot collegati tra loro da un sistema di nastri trasportatori. Una fitta rete interconnessa che sarà composta da stringatrici, svolgitori di pellicole, laminatori, rifilatrici, magazzini verticali per lo stoccaggio in linea, flipper (per un primo check con ispezione visiva) e macchine test EL e VI (che eseguono prove di elettroluminescenza e flash su ogni pannello). Mentre i robot si occuperanno della saldatura e del posizionamento dei componenti.

Foto da Torri Solare

A sorvegliarne le attività saranno 3-4 operatori per turno (attualmente i dipendenti sono 40), che si occuperanno di rifornire i buffer dei macchinari ed effettuare controlli continui sulla qualità

L’impianto consentirà, a regime, di produrre una decina di pannelli all’ora. Ma è già predisposto per il potenziamento in caso di ulteriore aumento degli ordini.

“Con questa nuova linea”, commenta Michele Torri, “metteremo a frutto il know-how maturato in sedici anni di lavoro in un settore in continua evoluzione, che richiede grandi competenze e grande coraggio per restare in linea con le esigenze del mercato. La nostra sfida è quella di dare vita a un sistema di produzione completamente automatizzato, senza far venir meno l’attenzione artigianale ai livelli di qualità che da sempre ci contraddistingue. Continuiamo a lavorare con il supporto della tecnologia”, conclude, “per migliorare i nostri prodotti, per crearne di nuovi e mettere in campo processi produttivi che ci consentano di produrre di più e meglio. In sinergia con le forze migliori del nostro territorio”.

TORRI SOLARE: RICERCA E SVILUPPO

Da sempre la ricerca e lo sviluppo sono due dei punti di forza di Torri Solare, che ne garantiscono la competitività in un mercato particolarmente dinamico, anticipando i competitori con prodotti sempre più innovativi, performanti e affidabili. Ma anche trovando il giusto mix tra qualità e prezzo.

A tale scopo, nello stabilimento di Manerbio, circa 500 metri quadrati sono riservati proprio alla ricerca e allo sviluppo, con test continui di ogni nuovo prodotto sia dal punto di vista elettrico sia sul versante meccanico (anche attraverso prove di rottura che permettono di provare la robustezza e la resistenza dei prodotti

“Uno degli obiettivi”, aveva ricordato Torri qualche mese fa, “è quello di irrobustire la resistenza meccanica e agli agenti atmosferici, che pure è già ben al di sopra degli standard di mercato, dei nostri pannelli. Ma da sempre stiamo anche lavorando alla progettazione di impianti ancora più smart e semplici da posare”. La novità di quest’anno, in linea con le sue parole, sono i nuovi sistemi di fissaggio adatti a tutte le tipologie di tetto, che rendono l’installazione meno complicata e più rapida. E che, grazie a nuove geometrie e materiali, garantiscono un’eccellente impermeabilità e tenuta ai carichi di neve e vento.

Michele Torri, foto da Torri Solare

TORRI SOLARE: ARTIGIANI DEL FOTOVOLTAICO

Ma Torri Solare non è solo tecnologia. Una delle priorità dell’azienda, infatti, è quella di investire sul rapporto con il territorio e valorizzare la filiera. L’emblema ne è il canale “Artigiani del fotovoltaico”, una rete di artigiani del settore (impiantisti e installatori) che – agendo in controtendenza rispetto al contesto – decidono di scegliere prodotti di qualità, interessandosi della componente tecnica e qualitativa di ciò che stanno acquistando. Un cerchio che si chiude con la decisione dell’azienda di non lavorare con la distribuzione, ma diffondere i prodotti soltanto attraverso un canale esclusivo con gli operatori del settore.

“Senza una rete di professionisti legati tra loro dai prìncipi della qualità, dell’investimento sul territorio e della formazione di risorse qualificate”, chiosa Michele Torri, “la nostra sarebbe solo una rincorsa opportunistica che lascia ben poco alle future generazioni”.

Caro vita, Duferco stanzia un bonus di un milione di euro per i dipendenti

in Economia/Energia/Solidarietà by

Tutti i dipendenti italiani del Gruppo internazionale Duferco, che opera da oltre 40 anni in Italia, nel corso del 2023 potranno usufruire di un bonus economico per far fronte ai rincari dovuti alla crisi energetica e alla spinta inflazionistica.

Welfare aziendale al centro del modello gestionale di Duferco, holding internazionale guidata dalla famiglia Gozzi. L’iniziativa, che accoglie la normativa introdotta dal Decreto Aiuti bis, consentirà ai dipendenti di usufruire di 600 euro netti in buoni acquisto spendibili presso supermercati e distributori di carburante grazie ad un investimento di circa un milione di euro da parte del Gruppo.

L’obiettivo è quello di affiancare i dipendenti anche in un momento storico non particolarmente favorevole dal punto di vista economico e finanziario. La crisi energetica, insieme alla guerra in Ucraina hanno favorito lo sviluppo di una spinta inflazionistica che incide sulle tasche di milioni di famiglie italiane.

«In un contesto come quello attuale abbiamo voluto cogliere l’opportunità prevista all’interno del Decreto Aiuti bis, dando un contributo concreto per fronteggiare il caro vita – commenta Antonio Gozzi, Presidente di Duferco Italia Holding -. Consideriamo da sempre i nostri collaboratori l’asset principale di tutti i business su cui siamo impegnati, investiamo su di loro, sul loro benessere e sul loro futuro».

Il progetto, lanciato da DIH – la holding italiana del Gruppo -, coinvolge oltre 1.600 dipendenti distribuiti nelle diverse sedi italiane e si inserisce in un modello aziendale che considera la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti elementi essenziali per il raggiungimento degli obiettivi di business. Sono diverse le azioni di welfare che il Gruppo propone attraverso programmi di formazione (oltre 15.500 ore di formazione all’anno), politiche tese allo sviluppo professionale, investimenti in sicurezza e iniziative di prevenzione a favore della salute dei dipendenti.


Duferco Group è una Holding Internazionale che sviluppa business diversificati nell’ambito del settore siderurgico, di quello energetico e dello shipping. Nasce nel 1979 e nel corso degli anni si sviluppa in oltre 20 Paesi nel mondo, in Italia è rappresentata da DIH – Duferco Italia Holding. Oggi conta un fatturato di oltre 40 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2022 e circa 2.500 dipendenti in tutto il modo (1.600 circa in Italia). Duferco ha un ruolo primario nell’ambito della produzione siderurgica con 9 impianti produttivi tra Italia, Francia e Danimarca con una capacità di circa 1.000.000 di tonnellate di acciaio prodotte e lavorate all’anno. In ambito energetico è tra i primi operatori italiani con oltre 250.000 punti in fornitura e numerosi progetti in ambito efficienza energetica e mobilità elettrica. Nello Shipping, grazie alla joint-venture con Nova Marine Carriers, opera come trasportatore marittimo e gestisce una flotta di cica 100 navi in tutto il mondo. Nel corso del 2021 le sue navi hanno trasportato circa 21.300.000 tonnellate di materie prime

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