Lombardia, le donne nei Cda sono 423mila, ma solo una su quattro è al vertice

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In Lombardia a fine settembre sono circa 423 mila le cariche occupate da donne, di cui 109 mila a Milano città. Cresce il comune milanese con l’1,3% in più dello scorso anno. In pratica il 26% del totale degli amministratori, titolari e soci o dei dirigenti che guidano le  aziende lombarde è donna. Lo è il 24% milanese. Ma, come mostra la fotografia scattata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi nel quadro dell’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, nelle “stanze dei bottoni” le donne, rappresentano solo il 24% degli 807 mila amministratori d’impresa oggi esistenti in Lombardia. Poco meno il peso a Milano città, anche se in crescita, col 22% femminile su 252 mila amministratori. Oggi sul tema dell’impresa femminile, si concentra un convegno in Camera di commercio.

Milano, Monza e Lodi. A Milano, inclusa l’area metropolitana,  sono 82 mila le cariche femminili come amministratori (+2%), a Monza 15 mila (+1,2%) e a Lodi 3 mila (stabili). Per imprese femminili, prima è Milano con 64 mila imprese, +1,6%, circa mille imprese femminili in più in un anno. A Monza e Brianza 13 mila, +2%, il 18% del totale territoriale. A Lodi sono 3 mila, il 19%, stabili. A Milano sono 29 mila le cariche principali di amministrazione e dirigenza, + 5% in un anno. A Monza sono quasi 5 mila, +4%. A Lodi quasi mille, +3,8%.

Milano città, presidenti, direttori, consiglieri, amministratori: quante donne guidano le imprese. Crescono presidenti e vice, + 3% e +6%. In città sono 2 mila circa gli incarichi di presidente del consiglio di amministratore ricoperti da donne, a fronte di 14 mila totali, + 2,6% in un anno. Le donne presidente incidono per il 15% del totale. Sono 347 gli incarichi di vice presidenti (un quinto dei 1.842  complessivi), +5,5%. Tra gli amministratori o consiglieri delegati, inoltre, le cariche al femminile sono 245 (contro 1.307 totali), 1.500 quelle di amministratrici (il 21% dei 7 mila esistenti), 52 (8%) i direttori donna contro 690 incarichi complessivi. Le imprenditrici sono 38 mila a Milano città, il 16%, in crescita del 1,5% in un anno. I settori che sono cresciuti di più sono le attività sportive e artistiche, con 2 mila imprese, +5%, le professionali con quasi 20 mila imprese, +4%. Bene servizi per le imprese e comunicazione, entrambi i settori con circa 10 mila imprese e in crescita del 3% circa.

Lombardia, presidenti, direttori, consiglieri, amministratori: quante donne guidano le imprese. Consigliere + 5%. Sono quasi 7 mila  gli incarichi di presidente del consiglio di amministratore ricoperti da donne, a fronte di 41mila totali. Le donne presidente incidono per il 16% del totale. Quasi 2 mila, invece, gli incarichi di vice presidenti (un quarto dei 6 mila complessivi). Tra gli amministratori o consiglieri delegati, inoltre, le cariche al femminile sono 1.251 (contro 5.484 totali), 9 mila circa quelle di amministratrici (il 26% dei 35 mila esistenti), 151 (il 12%) i direttori donna contro 1.289 incarichi complessivi.

In termini assoluti il numero più elevato di donne si incontra tra i consiglieri: 53mila quelle presenti nei Cda delle aziende lombarde, poco meno del 25% del totale, in crescita del 5% in un anno.

Imprese femminili in Lombardia. Gran parte di queste donne ha fondato o partecipato alla fondazione di una delle imprese femminili oggi esistenti. 179 mila quelle registrate alle Camere di commercio a fine settembre scorso, il 19% del totale, +0,7%, +1.319 imprese. Prima è Milano con 64 mila imprese, +1,6%, circa mille imprese femminili in più in un anno. A Monza e Brianza 13 mila, +2%, il 18% del totale territoriale. A Lodi sono 3 mila, il 19%, stabili. Dopo Milano, imprenditrici concentrate a Brescia, con 24 mila e Bergamo con 19 mila, stabili in entrambe le aree. Più peso di donne a Sondrio, col 24%, quasi 4 mila imprese.

Le liceali milanesi di alcune scuole si raccontano: possiamo accedere a  ogni ruolo (82%) e Milano offre maggiori opportunità (65%) 

L’indagine realizzata dalle scuole in alternanza scuola lavoro per l’incontro di oggi di Camera di commercio “L’Italia che vogliamo è più donna”
Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro è determinante per la crescita. A dirlo sono i liceali  delle scuole milanesi, che si sono auto – interrogati, anche preparando l’indagine, realizzandola e analizzando i risultati, coinvolti attivamente, tra alternanza scuola e lavoro, nel convegno della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi “L’Italia che vogliamo è più donna”.

Donne determinanti per far crescere l’economia, molto e moltissimo per circa il 70% delle ragazze (supera il 50% anche l’opinione maschile), abbastanza per il 25% e il 33%.

Possono accedere a  ogni ruolo senza preclusioni per l’82% delle ragazze e il 74% dei maschi.

Milano offre maggiori opportunità. Molto per il 35% delle ragazze e il 51% dei maschi. Abbastanza per il 30% (in totale 65% tra molto e abbastanza) e il 25%. Grazie alle maggiori opportunità di lavoro per circa il 30% e ai diversi livelli di studio.

Ogni non è equa la divisione dei ruoli sul lavoro per l’82% delle ragazze e il 74% dei maschi.

Una società più equilibrata grazie alla partecipazione delle donne per il 37% delle donne (53% dei maschi), un’affermazione di ruolo per il 27%, un buon reddito per il 25%.

Più aiuto per famiglia e figli per favorire il lavoro femminile, secondo il 44% delle femmine e il 42% dei maschi. Positiva anche la maggiore flessibilità sul lavoro per il 27% (40% per gli uomini).

Puntare su gestione di tempi e orari soprattutto per le donne per il 45% delle femmine, anche per i maschi per il 32% degli uomini.

Le giovani si aspettano di guadagnare meno a  parità di lavoro (70%) e anche i ragazzi pensano che le donne saranno penalizzate (58%).

 

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