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Brescia, ad agosto inflazione in crescita

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Per il mese di agosto – secondo quanto riferisce una nota dell’ufficio Statistica del Comune di Brescia di cui dà conto il giornale Brescia news Bsnews – la variazione congiunturale dei prezzi al consumo per l’intera collettività cresce complessivamente di +0,5%, con un tasso tendenziale che sale al +1,6%, indicando un notevole aumento rispetto ai prezzi dello stesso mese dell’anno precedente.

Analizzando per tipologia di prodotto, rispetto al mese di luglio, si registra un aumento dei “Beni” (+0,4%), in particolare dei Beni energetici (+1,2%) e degli Altri Energetici (+1,8%). Lieve aumento anche per i Beni alimentari lavorati (+0,5%).

I “Servizi” presentano complessivamente un lieve aumento congiunturale (+0,6%). In particolare, sono in forte crescita i Servizi relativi ai trasporti (+2,9%).

A livello di divisione, tutte le categorie presentano variazioni congiunturali positive. La voce “Trasporti” registra l’aumento dei prezzi più elevato (+1,8%, con l’aumento del Trasporto aereo passeggeri e Trasporto marittimo e per vie d’acque interne e dei Carburanti), seguito dalle divisioni “Comunicazioni” (+0,7%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,6%, con l’incremento dei pacchetti vacanza) e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+0,6%, con l’incremento dell’energia elettrica). Sotto l’incremento medio nazionale, ci sono, invece, i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,4%, con l’incremento degli Oli e grassi), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,3%) e “Altri beni e servizi” (+0,1%).
Variazioni nulle sono registrate per le divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Abbigliamento e calzature”, “Servizi sanitari e spese per la salute”, “Istruzione” e “Servizi ricettivi e di ristorazione”.

In termini tendenziali, presentano decisi aumenti le divisioni “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+9,2%, con gli alti tassi del Gas e dell’Energia elettrica), “Trasporti” (+4,5%, con l’accelerazione dei Carburanti), “Abbigliamento e calzature” (+2,3%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+2,1%), “Altri beni e servizi” (+1,2%). In forte discesa, invece, l’“Istruzione” (-3,6%), le “Comunicazioni” (-2,2%), i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (-1,1%) e “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,6%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, in questo mese tutte le tipologie sono in aumento; in particolare quella a media frequenza (+0,8%). In termini tendenziali, sono in aumento i prodotti con alta e media frequenza d’acquisto (rispettivamente +1,8% e +1,9%). Infine, per la “Core Inflation”1, si registrano una variazione congiunturale positiva (+0,5%) e una tendenziale debolmente positiva (+0,2%), situazione complessivamente in miglioramento rispetto ai mesi precedenti.

Neosperience Lab, il laboratorio per la trasformazione digitale delle imprese italiane – Parla il nuovo CEO Luca Lesignoli

in Economia/Innovazione/Partner/Tendenze/Uncategorized by

Luca Lesignoli è un manager con lunga esperienza sul mercato. Da più di vent’anni imprenditore nei settori della tecnologia, della consulenza e del marketing è stato dirigente di importanti gruppi industriali tra cui il Gruppo Infracom di Verona e il Gruppo Artoni di Reggio Emilia. In questi gruppi industriali ha ricoperto la carica di Direttore Commerciale e Marketing di gruppo sviluppando esperienze sia in ambito nazionale che internazionale. Oggi Luca Lesignoli è il CEO di Neosperience Lab, società del gruppo Neosperience. Neosperience Lab gestisce gli aspetti direzionali e strategici della trasformazione digitale che devono essere di ogni progetto innovativo. Neosperience Lab è in grado di prevedere i possibili risultati di un nuovo posizionamento digitale dell’azienda, fornendo nuove strategie e criteri quantitativi per misurare il ritorno degli investimenti attraverso la redazione di un vero e proprio business plan per la digitalizzazione dell’azienda o di un dipartimento aziendale. Neosperience Lab, infatti, garantisce la messa in opera di persone, strumenti e processi funzionali alla strategia, abilitando la successiva fase di sperimentazione che può avvenire anche mediante costituzione congiunta di una Startup Innovativa. Neosperience Lab si pone l’obiettivo di seguire le imprese in tutte le fasi di sviluppo e tecnologizzazione, senza mettere a rischio il loro business tradizionale e dando loro l’appoggio finanziario di istituti bancari particolarmente attenti al mondo imprenditoriale e alle loro necessità.

Rivolgiamo ora alcune domande direttamente a Luca Lesignoli

Qual è la mission di Neosperience Lab?

L’evoluzione del mercato e il desiderio di gestire la crescita sono alcuni dei più importanti elementi che devono caratterizzare il sistema delle imprese italiane.

In questo contesto, l’innovazione digitale diventa il principale fattore competitivo. Il sistema imprenditoriale italiano è prevalentemente costituito da un insieme di piccole e medie imprese flessibili e specializzate la cui proposta differenziale sul mercato si caratterizza spesso per l’eccellenza nelle “operations”, ma non sempre possono avere a disposizione strumenti evoluti e risorse tipiche dei “grandi”. Neosperience Lab con i suoi servizi vuole supportare l’evoluzione delle imprese italiane in questa sfida. 

Qual è il primo passo che deve essere intrapreso dalle imprese italiane?

Prima di pensare a utilizzare tecnologie innovative come Intelligenza Artificiale e Blockchain, un’impresa deve fare una riflessione profonda sul suo posizionamento rispetto al mondo digitale: questo è il primo passo. Il posizionamento, nel marketing, è un’analisi utile a studiare un mercato, per individuare come comunicare una caratteristica distintiva di un brand, un prodotto o – come in questo caso – un’impresa: in poche parole, un elemento che renda più visibile il messaggio in una situazione di elevata concorrenza. L’obiettivo consiste nel trovare al prodotto una collocazione di rilievo nella mente del potenziale cliente sia nel “business to consumer” sia nel “business to business”. Non si tratta quindi di definire solo delle caratteristiche distintive, ma il modello di business ed il suo modus operandi sulla piazza digitale, ripensando in modo coerente anche la piazza tradizionale.

Quali processi è necessario innovare?

Se nel passato si è sempre cercato di lavorare sul sistema produttivo e sull’innovazione del prodotto, dato che poi le vendite sarebbero state una conseguenza, oggi bisogna sempre più ragionare sui processi di ingaggio e la conoscenza dei clienti. Amazon, Google e i social network sono da un lato un’opportunità, ma dall’altro diventano un muro che si contrappone tra un’azienda ed i suoi clienti potenziali. Bisogna quindi usare queste piazze per entrare in contatto con i potenziali clienti, per poi gestirli però in modo diretto. In tal senso è anche opportuno rivisitare dove possibile il proprio rapporto con il canale di distribuzione – che spesso è in difficoltà a causa dei grandi operatori e-commerce – sviluppando in esso e grazie a esso un’iniziativa di ingaggio, o pensare a nuovi modelli che permettano di costruire una relazione one to one con il consumatore.

Stiamo parlando di utilizzare i dati dei clienti, ma come si può fare?

Una media impresa non può avere la stessa strategia di raccolta dati di un grande operatore digitale che lavora sui “big data”, ma deve concentrarsi sui dati che in concreto gli servono, ossia gli “small data”, sia che essi provengano dai social network – per capire come profilare l’offerta – sia che arrivino – per fare un esempio settoriale – dal mondo Health, con le caratteristiche biometriche che possono segnalare una possibile esigenza.

Cosa costituirà valore nell’azienda del futuro?

Il presidio diretto e fidelizzato di una comunità di clienti e la capacità di sviluppare questo network. Se in passato si valutava il valore dell’azienda dai cespiti e dal numero dei dipendenti, ora anche la gestione di questo processo, in apparenza molto in linea con una startup digitale, diventa fondamentale anche per il mondo manifatturiero.

Il presidio della relazione diretta con i clienti permetta a un’impresa di costruire addirittura nuovi prodotti specifici. A questo importantissimo tassello vanno poi aggiunti, e gestiti sempre più in modo digitale per erogare i servizi e consegnare i prodotti come oggi il mercato richiede, le persone dell’azienda, i fornitori, i sistemi informativi tradizionali. Infine anche la formazione giocherà un ruolo chiave nello sviluppo aziendale dei prossimi anni.

La maggior parte delle piccole medie imprese italiane sono business to business: quali dati servono in questo caso?

Queste aziende si muovono spesso con contatti diretti ed iniziative come le fiere, ma queste modalità stanno perdendo di giorno in giorno efficacia. Direi prima di tutto che bisogna cercare di capire chi sta reagendo positivamente allo storytelling del proprio prodotto e perché, in modo da fornire in automatico contenuti sugli aspetti più rilevanti per ogni singolo cliente potenziale. In poche parole è necessario realizzare un progetto di Customer Generation Digitale con strumenti evoluti che sappiano ascoltare il mercato in ogni istante mettendo le aziende nelle condizioni di prendere le decisioni corrette.

Come cambierà il prodotto manifatturiero?

Il trend è legato alla sua trasformazione in un servizio indipendente o aggregato a dei servizi digitali, in modo da poter diventare funzionale alla gestione continuativa della relazione con i clienti.

Così come i grandi produttori di smartphone non vendono più solo un oggetto fisico ma un ecosistema di servizi, anche un prodotto manifatturiero come un macchinario industriale deve arricchirsi di queste componenti. Alla fine le aziende di maggior successo assomiglieranno in futuro a un’operatore software che vende in abbonamento i propri pacchetti. Del resto si dice già ora negli Stati Uniti: “every company is a software company”.

In questo scenario dove la tecnologia sarà determinante, quanto contano le persone?

L’indubbia complessità di tutte queste dinamiche richiede la presenza in azienda di figure con conoscenze e capacità di operare in un ambito in costante evoluzione e che portino nella struttura aziendale flessibilità e nuovi punti di vista. Spesso queste figure sono dei giovani che vivono sulla loro pelle l’innovazione tecnologica. Si tratta di una grande opportunità di lavoro per loro. Per questo Neosperience Lab unisce alla costruzione di una macchina digitale la presenza di un “pilota” o di una “struttura pilota”, che possa portare il progetto fino al traguardo.

Banca Valsabbina con Banca Finint e Hogan Lovells in una nuova cartolarizzazione da 1,4 miliardi di Euro

in Banche/Economia/Finanza/Uncategorized/Valsabbina by

Banca Valsabbina ha concluso una nuova operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari erogati alle Piccole e Medie Imprese.

L’operazione è stata strutturata con l’assistenza di Banca Finint in qualità di Arranger. Hogan Lovells Studio Legale ha agito in qualità di transaction legal counsel.

L’operazione – di importo complessivo pari a 1,4 miliardi di euro – permette a Banca Valsabbina di rafforzare ulteriormente la propria dotazione di strumenti finanziari disponibili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, con il fine ultimo di aumentare ulteriormente gli impieghi nei confronti delle PMI, interlocutori privilegiati per l’istituto.

Il primo step ha previsto la cessione di un portafoglio di crediti derivanti da 1.772 mutui ipotecari e chirografari, per un importo pari a circa 503 milioni di euro alla società veicolo per la cartolarizzazione Valsabbina SME 3 SPV S.r.l.

La società veicolo ha emesso due tranche di titoli ABS (Asset Backed Securities) con struttura c.d. partly paid: una tranche senior per un importo nominale di 980 milioni di euro, e una tranche junior per 420 milioni di euro, quest’ultima non dotata di rating.

Nel corso del mese di novembre Banca Valsabbina cederà poi un secondo portafoglio iniziale di circa 880 milioni di euro, con il quale verrà conclusa la fase di conferimento iniziale.

L’operazione prevede un primo periodo (c.d. revolving) della durata di due anni durante i quali la società veicolo potrà acquistare da Banca Valsabbina ulteriori crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari erogati a PMI, utilizzando gli incassi relativi ai mutui precedentemente ceduti.

L’operazione è stata strutturata in modo da soddisfare i requisiti previsti dalla nuova regolamentazione europea sulle cartolarizzazioni “semplici, trasparenti e standardizzate” (“STS”), seguendo i migliori standard del mercato di settore e attingendo solo ai mutui di Banca Valsabbina con il più alto merito creditizio.

La nota senior è inoltre quotata presso il segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana.

Le agenzie di rating coinvolte, Moody’s e DBRS, hanno assegnato alla classe senior i rating “A2 (sf)” e “A (high) (sf)”.

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da oltre centoventi anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio bresciano, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali: 46 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 16 tra quelle Bergamo, Bologna, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Vicenza, Cesena e Parma. Impiega oltre 700 dipendenti, gestisce masse per quasi 10 miliardi e vanta un solido patrimonio, con il CET1 ratio pari a circa il 16%.

Banca Finint è il punto di arrivo di oltre 40 anni di attività del Gruppo Finanziaria Internazionale, fondato nel 1980 da Enrico Marchi e altri soci, nel settore finanziario. Nel 2016 si è costituito il Gruppo Banca Finint, con Banca Finint nel ruolo di capogruppo. Banca Finint è specializzata in attività prevalentemente legate al Debt Capital Markets (minibond e specialized lending) e alla strutturazione e gestione di operazioni di cartolarizzazione, covered bond e finanza strutturata, nella consulenza in operazioni di finanza straordinaria e nella realizzazione di operazioni di basket bond sostenendo le imprese e l’economia reale dei territori in cui opera. Del Gruppo bancario fa parte Finint Investments SGR, la società di gestione del risparmio attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari secondo diverse strategie in linea con le esigenze dei propri investitori, nazionali e internazionali e attiva, fra gli altri, nella gestione di fondi a supporto dell’economia reale (fondi di Minibond), del fabbisogno abitativo della popolazione (Social e Student Housing) e della green economy (fondi Energy). Il Gruppo ha sede a Conegliano (TV) e uffici a Milano, Roma e Trento, impiegando oltre 350 persone.

Hogan Lovells è uno dei principali studi legali internazionali con oltre 45 uffici in Africa, Asia, Australia, Europa, America Latina, Medio Oriente e Stati Uniti e offre consulenza e assistenza legale alle maggiori società internazionali, a istituzioni finanziarie e organizzazioni governative. In Italia è presente dal 2000 e ad oggi conta circa 130 professionisti, tra cui 21 soci, nelle sedi di Milano e Roma. Tutti gli avvocati parlano correntemente inglese; alcuni di loro, oltre ad essere abilitati ad esercitare la professione forense in Italia, sono riconosciuti come avvocati in Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

Anche Brescia2.it va in ferie: con le news sull’economia bresciana ci rivediamo a fine agosto

in Economia/Uncategorized by
Vacanze

Anche Brescia2.it, magazine di economia bresciana legato a BsNews.it, si prende qualche giorno di vacanza. La nostra, come sapete, è una piccola realtà editoriale indipendente che si finanzia interamente tramite la pubblicità ( e senza contributi da parte dello Stato) e i cui proventi sono destinati interamente a pagare chi ci aiuta e a finanziare iniziative culturali/solidali.

Per consentire a tutti di godere di qualche giorno di meritato riposo (a fronte dell’impegno organizzativo e personale che avrebbe richiesto a tutti noi garantire gli aggiornamenti anche ad agosto), anche nel 2021, abbiamo deciso di interrompere gli aggiornamenti per qualche settimana.

Ci scusiamo con i lettori per il disagio, ma siamo certi comprenderete le nostre ragioni. Gli aggiornamenti riprenderanno a fine agosto.

Immobiliare: in Lombardia cresce il residenziale, ma non a Brescia

in Economia/Edilizia/Tendenze/Uncategorized by

In crescita del residenziale in Lombardia anche in questo primo semestre del 2021. Secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it, i prezzi richiesti per gli immobili residenziali in vendita si sono attestati a 2.253 euro al metro quadro, con una crescita del 4,9% rispetto al semestre precedente. In lieve calo, invece, il mercato delle locazioni che registra un -0,7%.

Tra i capoluoghi, Monza e Como sono quelli che registrano una crescita maggiore (4,5% e 3,8%, rispettivamente). Bene anche Sondrio e Milano, entrambi sopra i 2% (2,9% e 2,3%, rispettivamente). Oscillazioni negative rispetto al semestre precedente, invece, per quanto riguarda Varese e Brescia (-2,2% e -1%, rispettivamente). Milano si conferma la città più cara con un prezzo media al metro quadro che si attesta poco al di sotto dei 5.000 euro (4.831 euro/mq). Ben quattro le città sopra i 2.000 euro/mq: Como, Monza, Bergamo e Pavia (2.540, 2.284, 2.188 e 2.139 euro/mq, rispettivamente). La meno costosa è Cremona, dove servono di media 1.247 euro/mq per comperare casa.


I fratelli Bonomi annunciano: acquisita la Tecnovielle Spa

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Bonomi Group, dei fratelli Aldo e Carlo Bonomi – come riportato da Brescia news – ha annunciato poco fa l’acquisizione di Tecnovielle S.p.A. di Lumezzane (Bs), società fondata nel 1980 e guidata da Antonio Bontempi, Giovanni e Alessandro Bossini, Paolo Burigana e Carlo Pasotti.

Tecnovielle è produttore specializzato di valvole a sfera e raccordi in ottone per tubo polietilene con 23 dipendenti ed un fatturato di 8 milioni di euro.

Antonio Bontempi, Presidente di Tecnovielle, ha dichiarato: “La nostra scelta è stata dettata dalla necessità di crescita per affrontare la concorrenza con la forza ed energia che solo l’appartenenza ad un grande Gruppo può darci. La solidità e l’intraprendenza del Bonomi Group, la riconoscibilità del brand, la vasta e diffusa competenza sono le principali peculiarità che ci consentiranno di offrire il meglio alla clientela”.

Aldo e Carlo Bonomi, alla guida del Bonomi Group, hanno sottolineato: “Questa nuova acquisizione ci permetterà di ampliare la nostra gamma, crescere ulteriormente ed essere più competitivi sul mercato nazionale e mondiale. Siamo determinati a percorrere la strada della crescita e con questo obiettivo continueremo ad investire per portare avanti il nostro progetto di espansione”.

Come preparare un delizioso e refrigerante frappè al melone, e sue varianti!

in Alimentare/Economia/Uncategorized by

Sta per iniziare la stagione calda e allora prepariamoci adeguatamente a partire dall’alimentazione. Cibi freschi e di stagione, bevande e succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, preparati alla frutta sono l’ideale in questo periodo.
Chiedili quando vai al bar, esistono molti preparati – tra cui i preparati per frappè dell’azienda Antico Eremo che citiamo solo perché è un’azienda del nostro amato territorio bresciano e rappresenta un’eccellenza dell’agroalimentare a livello nazionale – che puoi ordinare per godere dei benefici delle bevande refrigeranti.

Ma se sei a casa e vuoi dedicarti ad una preparazione home made sappi che preparare un frappè per te ed i tuoi cari è davvero molto semplice. I frappè si preparano con il ghiaccio tritato e sono spesso consumati in sostituzione dei frullati da chi è intollerante al lattosio. Se però vuoi inserire anche il latte come ingrediente della tua bevanda fresca alla frutta segui le istruzioni a fine articolo perché abbiamo pensato anche a te!

La semplice preparazione del frappè al melone:

Esistono molte varietà di melone. Le due che consigliamo per la preparazione del frappè sono il melone retato ed il melone cantalupo, quelli dalla succosa polpa arancione per intenderci, che presentano nella parte più esterna della buccia una sorta di retina chiara in contrasto con il colore giallo/arancio sottostante. Abbiamo scelto il melone perché rientra tra i frutti consigliati per contrastare gli effetti negativi del caldo, ma puoi preparare un delizioso frappè con la frutta che preferisci.

Se vuoi mantenerti nell’ambito dei frutti anti-caldo – quelli ricchi di vitamine, dalle proprietà dissetanti e refrigeranti –  scegli tra anguria, pesca, nespola, ciliegia e fragola quella frutta che pensi soddisferà maggiormente i tuoi gusti.

Cosa ti occorre per preparare un frappè al melone per 4 persone

– Un melone da circa un kg.
– Succo d’uva non zuccherato facoltativo, sconsigliamo invece l’uso del comune zucchero.
– Ghiaccio tritato.
– Un frullatore o un robot con la funzione frullatore.

Procedimento:

1) Taglia il melone a tocchetti da circa 3 cm quadrati l’uno.
2) Inserisci il melone nel frullatore.
3) Aggiungi il ghiaccio tritato e frulla per pochi secondi ad alta velocità.
    Se disponi solo di ghiaccio in cubetti puoi tritarlo precedentemente nel frullatore ed inserire il melone come secondo ingrediente per poi procedere a frullare il tutto.
4) Il melone avrà prodotto in superficie una parte chiara di aria e bollicine.
5) A questo punto il tuo frappè è pronto per essere servito per essere consumato al momento!

Frullato e smoothie: due deliziose varianti del frappè al melone

Frullato al melone
Sostituendo il ghiaccio tritato con il latte quello che era un frappè diventerà un genuino frullato al melone. Di conseguenza una preparazione con tutti i nutrienti aggiuntivi apportati dal latte.
Se non vuoi usare latte vaccino potresti sostituirlo anche con latte di riso, di farro, d’avena o di orzo.

Smoothie al melone
Se al posto del ghiaccio utilizzi dello yogurt magro con l’aggiunta di una piccola quantità di acqua freddissima o di latte altrettanto freddo, otterrai invece un cremoso smoothie al melone.

Hai ora diverse informazioni per dar libero sfogo alla tua fantasia, non ti resta che metterti all’opera! Scegli tu la preparazione che preferisci, lo scopo di questo articolo è quello di suggerirti di integrare nella dieta quotidiana una maggiore quantità di frutta fresca durante le stagioni più calde, così da contenere gli effetti negativi che il caldo potrebbe apportare al tuo organismo.

Come diventare un’impresa digitale e intelligente?

in Economia/Formazione/Uncategorized by

Oggi ogni azienda può e deve cogliere tutti i vantaggi della trasformazione digitale. Come? Grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale. Le Imprese Intelligenti infatti utilizzano al meglio i dati integrando attività e processi per diventare più resilienti e profittevoli.
In questo evento live, realizzato in collaborazione con Neos Consulting e Myti, e con la partecipazione del Gruppo Clerici, parleremo delle tecnologie in grado di aiutare l’impresa manifatturiera in ogni sua fase, dalla produzione fino alla vendita. 

AGENDA:
Ore 17.00 – Gestire la trasformazione digitale nelle PMI italiane – Neosperience
Ore 17.15 – L’impresa diventa intelligente attraverso i sistemi esperti – Myti
Ore 17.30 – Dal catalogo tradizionale al portale evoluto – Gruppo Clerici
Ore 17.50 – Q&AMa cosa sarà trattato in questo evento?

Business Intelligence

L’analisi dei dati nella frenesia del mercato globalizzato la Business Intelligence: un supporto inestimabile per la fase di Decision making, specialmente per tutti quei processi aziendali che risultano ripetitivi, ma sensibili.Smart Manufacturing
Come scegliere correttamente una piattaforma tecnologica per supportare i processi di fabbrica. Come l’Internet of Things (IoT) permette di scoprire in anticipo potenziali aree di miglioramento. Il valore dell’integrazione con i sistemi gestionali, che permette di avere una migliore pianificazione e un utilizzo efficiente della capacità produttiva.

Prodotti Intelligenti
Cosa sono gli smart product, ovvero un prodotto spesso in ambito “business to business” in grado di comunicare con il fornitore il proprio stato durante il suo utilizzo da parte del cliente, con l’obiettivo di migliorarne il funzionamento, anticipare eventuali guasti o fornire servizi incrementali.

Customer Generation
L’essenzialità di dotarsi di un insieme di strumenti per ridurre i costi di acquisizione dei clienti professionali, per stabilire con loro una relazione diretta e non mediata. Il valore aggiunto dell’intelligenza artificiale nei processi di automatizzazione dell’acquisizione dei clienti.

Sistemi Esperti

Come i sistemi esperti permettono di aumentare la produttività di molti comparti aziendali e di risolvere problematiche particolarmente complesse. Esempi di sistemi esperti sono applicazioni dipartimentali come i configuratori di prodotto, i motori di ricerca aziendali e gli schedulatori di produzione che oggi si vestono di nuove funzionalità in grado di impattare positivamente sull’efficienza aziendale.

Per iscriverti vai a questo link.

Rodel, sindacati sul piede di guerra

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L’assemblea dei dipendenti della Rodel, azienda di Dello del settore abbigliamento, ha proclamato quattro ore di sciopero per la giornata di oggi “contro il pesante clima lavorativo che si sta determinando in azienda”. A renderlo noto è BsNews, che riporta un comunicato dei sindacati aziendali.

In una nota congiunta Cgil e Cisl lamentano “il clima di controllo con il cronometro delle pause fisiologiche ‘troppo lunghe'”, il “richiamo al chiacchericcio tra lavoratrici” e il “controllo dei movimenti”. I sindacati sottolineano inoltre che durante un incontro sindacale si sarebbe verificato “un grave episodio”, con una lavoratrice che si è sentita male ed è stata soccorsa dall’ambulanza.

“Condanniamo fermamente quanto accaduto – conclude la nota – non pensiamo che il problema in Rodel siano le pause, i bagni e parlare con la collega”. Cgil e Cisl richiamano quindi l’azienda “al ripristino delle corrette relazioni sindacali e del rispetto personale dovuto a tutte e tutti” e aggiungono: “valuteremo ogni azione atta alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni sede”.

Questa la versione dei sindacati. Si attendono repliche dall’azienda.

Brescia, Aib: 6.000 assunzioni in meno nell’industria

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Tra gennaio e settembre 2020, in provincia di Brescia, le assunzioni alle dipendenze nell’industria (esclusi i contratti a progetto e quelli in somministrazione) evidenziano una dinamica decisamente negativa (-26,4%) rispetto allo stesso periodo del 2019, quando i flussi in entrata già scontavano una significativa frenata sul biennio precedente, a conferma della fase di rallentamento che caratterizzava il made in BS a partire da quel periodo.

Nel complesso dei primi nove mesi a Brescia, si sono perse 5.673 assunzioni alle dipendenze rispetto allo stesso periodo del 2019, di cui 3.063 contratti a tempo indeterminato (-33,8%), 1.847 a tempo determinato (-18,1%) e 763 di apprendistato (-35,4%). Il solo terzo trimestre ha registrato un calo tendenziale di 1.631 assunzioni, di cui 888 a tempo indeterminato (-33,1%).

A evidenziarlo è il Centro Studi di Confindustria Brescia, che ha rielaborato i dati sulle Comunicazioni Obbligatorie diffusi dalla Regione Lombardia.

La dinamica complessiva dei primi nove mesi dell’anno è la conseguenza dell’emergenza economica derivante dalla diffusione del Covid-19 e delle successive misure restrittive adottate a contenimento della pandemia. In particolare, il primo trimestre 2020 (-14,6%) si mantiene sostanzialmente in linea con la fase di ridimensionamento registrata nel 2019, il secondo mostra una variazione fortemente negativa (-45,4%), la peggiore da quando è disponibile la serie storica (2010), e il terzo rileva un’ulteriore caduta, se pure di minore intensità (-23,1%).

Tra gennaio e settembre, il saldo tra avviamenti e cessazioni dal lavoro nell’industria è sostanzialmente nullo (+21 unità), contro il saldo positivo (+2.636) del 2019. Il dato non è tuttavia perfettamente confrontabile con quelli degli anni precedenti, perché condizionato dall’entrata in vigore dei provvedimenti sul blocco dei licenziamenti nel periodo di emergenza Covid-19.

La dinamica del 2020 è stata condizionata dal saldo negativo dei contratti a tempo indeterminato (-2.043 unità), compensato da quello positivo dei contratti a tempo determinato (+1.620 unità) e dell’apprendistato (+444). 

Nel terzo trimestre 2020, a livello regionale, i dati di fonte amministrativa segnalano che il calo delle assunzioni alle dipendenze è stato pari al 24,3%, con una perdita complessiva di 9.084 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Le province più penalizzate in termini assoluti risultano Milano (-3.213 unità), Brescia (-1.631) e Bergamo (-1.152). In termini relativi hanno subìto pesanti contrazioni Lecco (-32,0%), Como (-31,2%) e Varese (-31,0%).

Nei primi nove mesi, in Lombardia si sono perse complessivamente oltre 34.000 assunzioni alle dipendenze, di cui 11.088 a Milano. Tra le altre province, tutte in negativo, oltre a quello di Brescia citato in precedenza, si segnala il calo di Bergamo (-4.303), Varese (-3.343), Monza e della Brianza (-2.614) e Como (-1.989).  

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