Terziario, a Brescia la fiducia delle imprese torna al 2020
Nel 3° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi segnala un calo rispetto al trimestre precedente, passando da 109 a 102: un livello di fatto che ritorna ad essere quello sperimentato a fine 2020, particolarmente distante dalle soglie raggiunte nello stesso periodo dello scorso anno (146).
A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 3° trimestre 2022.
Tale evoluzione si inserisce all’interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021 e intensificatosi nel corso del 2022. Come emerso anche nelle rilevazioni precedenti, il calo di fiducia sembrerebbe causato non tanto da un ridimensionamento dell’attività da parte delle realtà intervistate, quanto dalle generalizzate preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di fronteggiare con successo le complesse incognite globali. Le principali variabili che pesano sono, in particolare, il protrarsi del conflitto russo-ucraino, l’inflazione quanto mai elevata e il “caro-energia”, che grava sul settore industriale locale, tradizionale cliente del terziario bresciano.
“Con il clima di fiducia si misura la parte più emotiva del sentiment delle imprese del settore riguardo all’andamento attuale e futuro del comparto – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia – È questo il momento del realismo e dell’ottimismo: il realismo dei numeri, che ci dicono che il settore naviga in acque serene – più fatturato. più ordini, più occupazione – e l’ottimismo che ogni imprenditore deve mettere in campo proprio quando c’è bisogno di guardare avanti e di non scoraggiarsi per eventi esterni su cui nulla può fare il singolo.”
Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:
- il fatturato è aumentato per il 36% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 25% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
- gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +18%);
- i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +28%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici si stia propagando in altri ambiti dell’economia reale.
Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:
- il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 24% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
- i saldi riferiti al portafoglio ordini (+10%) e all’occupazione (+28%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
- i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+19%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.
Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana si confermano negative, andando a riflettere, fra l’altro, il crescente deterioramento del potere di acquisto delle famiglie (che si riverbera negativamente sulla loro propensione al consumo), nonché la nuova fase restrittiva della politica della BCE, che andrà a colpire, in particolare, famiglie e PMI. Nel dettaglio, il 9% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 36% che prevede stazionarietà e del 55% che ha invece una visione negativa.
L’andamento per comparto
Consulenza alle imprese
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 99, contro 107 del periodo precedente. I giudizi espressi rispetto ai tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 38% delle imprese, con un saldo positivo del 30% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +34% e a +13%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +25%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 42% degli intervistati, con un saldo positivo del 25%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+8%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+21%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano negative: il 13% prevede un aumento, a fronte del 29% che propende per la stazionarietà e del rimanente 58% che ha una visione sfavorevole.
ICT & digitale
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 120, unico settore che registra un incremento rispetto a quanto rilevato fra luglio e settembre (111). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 41% delle imprese, con un saldo positivo del 29% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +71% e a +23%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +24%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 65% degli intervistati, con un saldo positivo del 47%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +23% e a +41%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 18%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso sfavorevoli: il 12% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 41% prevede stazionarietà e il rimanente 47% si aspetta una contrazione.
Servizi alle imprese
Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 89, netta contrazione rispetto al periodo precedente (112). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 33% delle imprese, con un saldo positivo del 16%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +25% e a +17%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione rialzista (+42%). In merito alle prospettive a breve termine il settore dichiara alcune criticità: il fatturato è atteso in diminuzione per il 25% degli intervistati, con un saldo negativo del -8%; il saldo riferito al portafoglio ordini risulta nullo, quello all’occupazione invece positivo (+17%) descrivono uno scenario con alcune zone d’ombra; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 17%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano nettamente negative: nessuno degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 42% che prevede stazionarietà e del 58% che invece propende per una flessione.
L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.